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    Petrolio, nuovo aumento della produzione a giugno concordato dall’OPEC+

    (Teleborsa) – L’Opec+ ha deciso per un nuovo aumento della produzione di petrolio a giugno. Lo segnala Bloomberg che spiega come stia accelerando la ripresa dell’offerta per il secondo mese consecutivo, con i Paesi leader del gruppo che contemporaneamente cercano di punire i membri che producono in eccesso, tra cui Kazakistan. Il gruppo guidato da ArabiaSaudita e Russia hanno concordato infatti di aggiungere 411mila barili di produzione al giorno il mese prossimo.Il mese scorso l’Opec+ aveva deciso inaspettatamente di triplicare il volume previsto per maggio. Una mossa attesa dai trader di greggio visto che l’Arabia Saudita aveva già segnalato di essere disposta ad accettare un periodo prolungato di bassi prezzi del petrolio. L’agenzia di stampa americana fa notare che la strategia dell’Opec+ rappresenta una netta inversione di tendenza rispetto alla posizione di lunga data che il cartello affermava di voler sostenere per difendere i prezzi del petrolio. Aumentano quindi i dubbi sul futuro dell’alleanza, aprendo a possibili conseguenze come una guerra dei prezzi.Gli analisti hanno già rivisto le loro previsioni. Morgan Stanley ha ridotto le previsioni di prezzo, prevedendo 62,50 dollari al barile per il Brent nel terzo e quarto trimestre del 2025, 5 dollari in meno rispetto a quanto precedentemente previsto. Prezzio tagliato anche dagli analisti di Goldman Sachs Group.Questa potrebbe essere una buona notizia sia per le banche centrali che per il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Un calo dei prezzi dell’energia sostenuto e prolungato potrebbe, infatti, essere accolto in maniera positiva dalle dalle banche centrali, compresa la Federal Reserve. Un prezzo più basso del petrolio e dei prodotti correlati, inclusa la benzina, potrebbero compensare parte dell’impatto inflazionistico previsto dai dazi. Anche Trump – atteso in Medio Oriente alla fine di maggio – accoglierebbe di buon grado un prezzo del greggio inferiore visto che aveva chiesto lui stesso all’OPEC+ di aumentare la produzione e contribuire a ridurre i prezzi dell’energia. LEGGI TUTTO

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    Ue, per riformare il mercato unico i principali ostacoli sono dieci: la lista della Commissione

    (Teleborsa) – Arrivano le prime indicazioni in merito alla riforma del mercato unico elaborata dalla Commissione Ue. Secondo una bozza citata dall’Ansa la proposta punta a contrastare “le barriere più dannose” e “gli ostacoli che continuano a bloccare il mercato unico, con un impatto negativo su commercio e sugli investimenti”. Inoltre la riforma punta a offrire più servizi, in particolare a favore delle piccole e medie imprese – “le più colpite dalla frammentazione normativa”, si specifica nella bozza – in modo da permettergli di trarre il massimo vantaggio da un mercato interno europeo più integrato, più rapido e più digitale, “con l’obiettivo di consentire alle imprese di stabilirsi in Europa in meno di 48 ore, come primo passo verso la visione a lungo termine di Enrico Letta”.La Commissione dovrebbe presentare la riforma il prossimo 21 maggio. Nella bozza si elencano i dieci peggiori ostacoli definendoli i “Terribili Dieci”.Nello specifico, si tratta delle norme frammentate sugli imballaggi, etichettatura e i rifiuti, del riconoscimento limitato delle qualifiche professionali e i lunghi ritardi nella definizione degli standard che gravano sull’innovazione e sulla competitività della creazione e della gestione aziendale complesse.Tra i principali ostacoli al mercato unico sono state individuate poi le norme obsolete sui prodotti e mancanza di conformità dei prodotti, la regolamentazione nazionale dei servizi troppo restrittiva e divergente, le procedure onerose per il distacco temporaneo dei lavoratori in un altro stato membro e i vincoli territoriali all’offerta. Infine, la Commissione tra i punti da migliorare ha individuato la mancanza di titolarità del mercato unico da parte degli Stati membri e le norme Ue eccessivamente complesse. LEGGI TUTTO

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    USA, ordini industria marzo sotto attese

    (Teleborsa) – Aumentano, ma meno del previsto gli ordinativi all’industria statunitensi. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di marzo gli ordini hanno evidenziato una crescita del 4,3% dopo il +0,5% di febbraio e contro il +4,4% stimato dal consensus.Al netto del settore dei trasporti, gli ordini sono scesi dello 0,2% (dopo il +0,3% di febbraio). LEGGI TUTTO

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    L’America crea più posti di lavoro delle attese

    (Teleborsa) – Aumentano e più delle attese, i non-farm payrolls, ad aprile, un indicatore molto osservato per comprendere lo stato di salute del mercato del lavoro statunitense. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è stabile al 4,2%, rispetto al mese precedente e atteso dal consensus. Sono stati aggiunti 177 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a marzo erano state create 185 mila buste paga (dato rivisto da 228 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è migliore delle attese del mercato che indicavano un aumento di 138 mila di posti di lavoro.Il dato è superiore alle aspettative anche nel settore privato: sono stati creati 167 mila posti di lavoro, contro i 170 mila rivisti di marzo e i 124 mila attesi dal mercato.Gli occupati del settore manifatturiero sono scesi di 1000 unità, contro una discesa di 5 mila unità stimate dal consensus e si confrontano con i +3 mila rivisti del mese precedente.Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 34,3 dollari, registrando un aumento dello 0,2% su mese e del 3,8% su anno (contro attese per un +0,3 m/m e +3,9% a/a) dopo il +0,3% mensile e il +3,8% tendenziale registrato a marzo. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche. LEGGI TUTTO

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    Banca Etica, timori per regolarità voto assemblea da lista Re:start. Banca: processo trasparente

    (Teleborsa) – La lista Re:start Banca Etica 2025, guidata da Alessandro Messina come candidato Presidente, ritiene che “non sia garantita la trasparenza e regolarità del voto” in vista dell’assemblea dei Soci di Banca Etica, in programma il prossimo 17 maggio e chiamata ad eleggere il nuovo Consiglio di Amministrazione.Il Comitato Re:start Banca Etica 2025 ha sottoposto all’Ufficio Affari Generali e al Comitato Elettorale di Banca Etica precise richieste in merito alle modalità dettagliate che saranno adottate per il voto a distanza, alla modulistica necessaria per il voto per corrispondenza, alle modalità possibili per esprimere il voto a partire dal 7 maggio e alle relative informative giornaliere a disposizione dei Comitati candidati, nonché alle garanzie procedurali durante il processo di ammissione al voto e relativo scrutinio.”Ritengo che le risposte ricevute alla ovvia e legittima richiesta di controllo, trasparenza e verifica dei processi volti a consentire la regolare e completa partecipazione di tutti i soci interessati, indipendentemente dal loro accesso alla tecnologia, sia purtroppo l’ennesima e grave conferma dell’alto rischio di una non imparziale conduzione dell’assemblea e dell’intero processo elettorale – commenta Messina – La presenza in qualità di Vicepresidente nel Consiglio di Amministrazione uscente del candidato presidente della “Lista P” e dei consiglieri che si ricandidano, e la conseguente contiguità degli stessi con il Direttore Generale e i dirigenti apicali della Banca, sono dati oggettivi ed incontrovertibili”. “L’affidamento in regime di outsourcing ad uno o più fornitori terzi della gestione degli adempimenti informatici relativi alle operazioni di voto non è e non può mai costituire garanzia di imparzialità, considerato che il fornitore stesso è selezionato, riceve istruzioni ed è remunerato dagli attuali organi di governo della Banca e solo a questi risponde in virtù dei contratti di fornitura – ha aggiunto – Quindi, a meno che nello staff dei fornitori non vi siano notai o altri pubblici ufficiali, tenuti per legge a certificare la correttezza delle operazioni elettorali, la circostanza che queste ultime siano affidate a soggetti esterni alla Banca rende la procedura ancora più opaca e di difficile controllo di quanto non lo sarebbe se le stesse fossero svolte da personale dipendente della Banca stessa. L’Art. 25 del Regolamento assembleare di Banca Etica stabilisce chiaramente che le operazioni di scrutinio e di redazione del verbale sono effettuate dal “gruppo di scrutinio” nominato dall’Assemblea. Chiediamo pertanto che sia seguita in modo corretto questa procedura e che del gruppo di scrutinio da proporre al voto dell’assemblea prima dell’inizio delle operazioni facciano parte almeno due rappresentanti per ognuna delle liste candidate”.Banca Etica ha risposto affermando che il processo elettorale per il rinnovo dell’organo direttivo “si sta svolgendo e si svolgerà come di consueto nell’assoluto rispetto delle regole e con trasparenza”.Viene sottolineato che da circa 10 anni i soci possono votare anche online attraverso la piattaforma messa a disposizione da XDataNet, primario fornitore di servizi di corporate governance, specializzato nella gestione di assemblee in presenza e online, che annovera tra i propri clienti un elevato numero di intermediari bancari e finanziari vigilati. “I timori sul regolare svolgimento delle elezioni per il rinnovo del CdA sono del tutto infondati e Banca Etica sta vagliando eventuali profili di responsabilità legale per le affermazioni diffamatorie e infondatamente allarmistiche diffuse da una delle liste candidate”, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

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    TikTok, multa UE da 530 milioni di euro per trasferimento dati in Cina

    (Teleborsa) – La Commissione per la protezione dei dati (DPC) irlandese, autorità indipendente che agisce come garante della privacy dell’UE, ha multato TikTok per 530 milioni di euro e ordinato misure correttive a seguito di un’indagine sui trasferimenti di dati degli utenti residenti nello Spazio economico europeo (SEE) alla Cina.La decisione, presa dai Commissari per la Protezione dei Dati, Des Hogan e Dale Sunderland, rileva che TikTok ha violato il GDPR in relazione ai trasferimenti di Dati degli utenti SEE verso la Cina e ai relativi obblighi di trasparenza. La decisione prevede sanzioni amministrative per un totale di 530 milioni di euro e un’ingiunzione che impone a TikTok di adeguare il proprio trattamento dei dati entro 6 mesi. La decisione include anche un’ingiunzione che sospende i trasferimenti di TikTok verso la Cina qualora il trattamento dei dati non venga adeguato entro tale termine. “Il GDPR richiede che l’elevato livello di protezione fornito all’interno dell’Unione Europea continui anche quando i dati personali vengono trasferiti ad altri Paesi – ha commentato il Vice Commissario del DPC, Graham Doyle – I trasferimenti di dati personali di TikTok verso la Cina hanno violato il GDPR perché TikTok non è riuscita a verificare, garantire e dimostrare che i dati personali degli utenti SEE, a cui il personale in Cina accedeva da remoto, ricevessero un livello di protezione sostanzialmente equivalente a quello garantito all’interno dell’UE”.”A causa della mancata esecuzione delle necessarie valutazioni da parte di TikTok, TikTok non ha affrontato la questione del potenziale accesso da parte delle autorità cinesi ai dati personali SEE ai sensi delle leggi cinesi antiterrorismo, controspionaggio e di altre leggi che TikTok ha identificato come sostanzialmente divergenti dagli standard dell’UE”, ha aggiunto.Durante l’indagine, TikTok ha informato il DPC di non archiviare i dati degli utenti SEE su server situati in Cina. Tuttavia, nell’aprile 2025, TikTok ha informato il DPC di un problema scoperto a febbraio 2025, in base al quale una quantità limitata di dati utente SEE era stata effettivamente archiviata su server in Cina, contrariamente alle prove fornite da TikTok all’Inchiesta. TikTok ha informato il DPC che questa scoperta implicava che TikTok avesse fornito informazioni inesatte all’Inchiesta.”Il DPC sta prendendo molto sul serio questi recenti sviluppi riguardanti l’archiviazione dei Dati Utente SEE su server in Cina – ha aggiunto Doyle – Sebbene TikTok abbia informato il DPC che i dati sono stati cancellati, stiamo valutando quali ulteriori azioni normative potrebbero essere necessarie, in consultazione con le nostre omologhe Autorità per la Protezione dei Dati dell’UE”. LEGGI TUTTO

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    S&P: da politiche Usa freno a crescita globale

    (Teleborsa) – “Un cambiamento sismico e incerto nella politica commerciale degli Stati Uniti ha scosso i mercati, alimentando il timore di un rallentamento economico globale”. Lo rileva S&P Global Ratings nell’aggiornamento alle previsioni macroeconomiche globali. L’aumento delle tariffe all’importazione da parte degli Stati Uniti, le ritorsioni da parte dei partner commerciali, le concessioni in corso e la conseguente turbolenza dei mercati “rappresentano uno shock al sistema, con impatti concentrati sulla fiducia e sulla formazione dei prezzi. L’economia reale ne sarà sicuramente influenzata, ma resta da capire in quale misura”, sottolinea S&P che ha di nuovo rivisto al ribasso le proprie previsioni di crescita del PIL per la maggior parte dei Paesi e al rialzo le stime di inflazione per gli Stati Uniti. L’agenzia di rating prevede un rallentamento significativo della crescita, ma al momento non si attende una recessione statunitense.Quanto ai rischi per lo scenario di base “restano fortemente orientati al ribasso, data la possibilità che l’impatto dello shock tariffario sull’economia reale risulti più ampio del previsto. Anche la configurazione di lungo periodo dell’economia globale – e il ruolo degli Stati Uniti al suo interno – appare oggi più incerta”. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisto di Trackunit da parte di Hg e Goldman Sachs

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo congiunto di Galaxy UK Topco (Trackunit) da parte di Hg Pooled Management (Hg), entrambe del Regno Unito, e di Goldman Sachs degli Stati Uniti. L’operazione riguarda principalmente il settore della telematica per veicoli e attrezzature.La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, dato che le società non operano nello stesso mercato o in mercati verticalmente correlati. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di esame delle concentrazioni. LEGGI TUTTO