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    ASPI, Brimont lascia. Gianluca Ricci nuovo vicepresidente

    (Teleborsa) – Stéphane Louis Brimont si è dimesso dalla carica di consigliere e vicepresidente del consiglio di amministrazione di Autostrade per l’Italia (ASPI), nonché dalle cariche ricoperte nei comitati endocosiliari. In sua sostituzione, il CdA ha cooptato quale nuovo consigliere Gianluca Ricci.Ricci è stato anche nominato, in sostituzione di Brimont, vicepresidente del consiglio di amministrazione e membro del comitato Grandi Opere, del comitato Controllo Rischi, Audit e Parti Correlate e del comitato Remunerazione e Nomine. LEGGI TUTTO

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    Germania, crollano gli ordini alle fabbriche in agosto

    (Teleborsa) – Continuano a scendere gli ordinativi all’industria in Germania nel mese di agosto. Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica Destatis, si è registrato un calo degli ordinativi del 2,4% su base mensile, mentre il consensus era per una discesa dello 0,7% dopo il -1,9% del mese precedente (dato rivisto da -1,1%).Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente gli ordinativi risultano in calo del 4,1% contro il precedente -11%.Nel dettaglio, gli ordini domestici sono saliti del 3,4% rispetto al mese precedente e quelli dell’Area Euro sono scesi del 3,8%, mentre quelli esteri hanno registrato una discesa dell’1,7%. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, USA: decisione Opec+ mostra allineamento con Russia

    (Teleborsa) – Il cartello dei maggiori paesi produttori di petrolio sfida l’Occidente alle prese con il caro energia e decide di ridurre la produzione di oro nero di 2 milioni di barili al giorno nel tentativo di sostenere le quotazioni di greggio. La reazione americana non si è fatta attendere: il presidente Biden, esprimendo delusione e criticando la decisione dell’Opec+ come scelta “miope”, ha parlato di taglio “non necessario”. L’Arabia Saudita, secondo la Casa Bianca, ha deciso di schierarsi con la Russia e spingere per una riduzione dell’ouput. La decisione dell’Opec+ di tagliare i barili di petrolio mostra che c’è “un allineamento” dell’organizzazione con la Russia – ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in un briefing con la stampa a bordo dell’Air Force One diretto in Florida -. “E’ chiaro che l’Opec+ si sta allineando con la Russia con l’annuncio di oggi. E mi limiterò a questo”, ha detto Jean-Pierre.In avvio di giornata sui mercati europei i prezzi del petrolio sono pressoché stabili: i futures sul Brent trattano a 93,4 dollari (+0,07%), quelli sul Light Crude WTI a 87,78 dollari (+0,02%).La decisione dell’Opec+Il Joint Ministerial Monitoring Committee dell’Opec+ ha raccomandato, ieri, un taglio della produzione di petrolio di 2 milioni di barili al giorno. Tale raccomandazione sarà discussa dai ministri prima che prendano una decisione finale. Se venisse approvata, una riduzione di queste dimensioni farebbe probabilmente aumentare i prezzi del petrolio (anche se negli ultimi giorni sono stati in rally, anticipando la decisione), ma rischierebbe di irritare gli Stati Uniti e altri paesi occidentali che stanno combattendo una crisi energetica e il rischio di recessione. Si tratterebbe del più grande taglio alla produzione Opec+ dal 2020, ovvero dal momento più difficile della crisi Covid-19, anche se avrebbe un impatto non traumatico sull’offerta. Diversi paesi esportatori di petrolio stanno infatti già pompando greggio ben al di sotto delle loro quote.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Draghi-Meloni, tensione sul PNRR: ecco perchè

    (Teleborsa) – I presunti ritardi sul PNRR fanno salire la tensione tra Mario Draghi e colei che ne prenderà il posto a breve, Giorgia Meloni. “Non ci sono ritardi nell’attuazione del PNRR: se ce ne fossero, la Commissione non verserebbe i soldi”.E’ quanto ha voluto sottolineare ieri il Presidente del Consiglio nel corso della cabina di regia a Palazzo Chigi, dopo che la leader di FdI – nel suo intervento alla riunione dell’esecutivo nazionale del partito – si era espressa così: “Ereditiamo una situazione difficile: i ritardi del Pnrr sono evidenti e difficili da recuperare e siamo consapevoli che sarà una mancanza che non dipende da noi ma che a noi verrà attribuita anche da chi l’ha determinata”. Frase che non è affatto piaciuta all’ex BCE. “Il Governo ha adottato tutte le misure necessarie a favorire una efficace attuazione del Piano”. Ora “spetta ovviamente al prossimo governo continuare il lavoro di attuazione, e sono certo che sarà svolto con la stessa forza ed efficacia” ha precisato Draghi.Nella cabina di regia dello scorso dicembre, avevo chiesto il massimo sforzo per continuare a portare avanti il Piano” e “grazie al vostro lavoro, oggi possiamo dirci pienamente soddisfatti dei risultati raggiunti”, ha incalzato Draghi ringraziando “tutti coloro che hanno lavorato a questo documento.” “Il Pnrr – ha aggiunto – ha un modo molto semplice e trasparente per valutare a che punto è la sua realizzazione: il numero di obiettivi e traguardi raggiunti alla fine di ciascun semestre. Dal raggiungimento di questi obiettivi, e da nient’altro, dipende il disborso delle risorse europee. Nel primo semestre del 2022, l’Italia ha raggiunto ancora una volta tutti gli obiettivi del Pnrr, come ha accertato la Commissione Europea la scorsa settimana. L’Italia potrà ricevere altri 21 miliardi di euro, dopo i 45,9 miliardi ricevuti negli scorsi mesi”. LEGGI TUTTO

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    Decreto Putin, centrale Zaporizhzhia è proprietà russa

    (Teleborsa) – Il presidente russo Vladimir Putin ha emanato un decreto che inserisce formalmente la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia nella lista degli asset federali della Russia. Lo riporta la Tass. Mosca aveva già annesso la regione dove si trova l’impianto.Quanto ai “risultati dei referendum” a favore dell’annessione a Mosca delle quattro regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia “non verranno messi in discussione” perché le consultazioni “sono state perfettamente trasparenti, convincenti e oggettive”, ha detto Putin che ha firmato le quattro leggi che ratificano la l’annessione delle regioni alla Federazione Russa. Lo riporta sempre la Tass. Il testo di legge recita: “I confini dei nuovi soggetti della Federazione, come risulta dai trattati, saranno determinati dai confini che esistevano il giorno della loro formazione e accettazione nella Federazione Russa”. Fino all’elezione dei capi delle nuove regioni saranno guidate da funzionari temporanei ad interim nominati da Putin. Le forze russe non controllano pienamente nessuna delle quattro aree.”La guerra è entrata in una nuova fase, ma una fase pericolosa – dice l’alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell -, perché è una guerra tradizionale contro una potenza nucleare: è uno scenario preoccupante e dobbiamo mostrare che continueremo a sostenere l’Ucraina. La Russia continua ad avere superiorità di fuoco e di effettivi”.”Ora avremo una politica estera chiara verso l’Ucraina, mentre prima era sussidiaria alla nostra politica verso la Russia perché dipendenti dall’energia russa”.Intanto, secondo la Casa Bianca non è da escludere che Putin potrebbe fare la mossa “disperata” di lanciare una bomba nucleare tattica, anche se “i rischi sarebbero piu’ dei vantaggi”. Da tempo il Pentagono, i laboratori nucleari americani e le agenzie di intelligence stanno facendo simulazioni al computer su quanto potrebbe accadere e come gli Stati Uniti potrebbero rispondere. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia autorizza fusione di Banca Popolare Valconca in Blu Banca

    (Teleborsa) – Il presidente del consiglio di amministrazione della Banca Popolare del Lazio, Edmondo Maria Capecelatro, ha comunicato che Banca d’Italia ha rilasciato l’autorizzazione alla fusione per incorporazione di Banca Popolare Valconca (istituto di credito romagnolo) in Blu Banca (che fa parte del gruppo Banca Popolare del Lazio)Il CdA di Blu Banca provvederà a convocare l’assemblea straordinaria dei soci, chiamata a deliberare in merito all’operazione difusione. Il CdA di Banca Popolare Valconca ha già provveduto a convocare l’assemblea straordinaria dei soci per la data del 20 novembre 2022. LEGGI TUTTO

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    Covid e influenza, in arrivo tempesta “perfetta”?

    (Teleborsa) – Sono 45.255 i nuovi positivi al Coronavirus nel nostro Paese a fronte di poco più di su un totale di 224mila tamponi effettuati tra molecolari e antigenici con il tasso di positività al 20%. Sono 43 i morti, che portano il totale delle vittime da inizio pandemia a quota 177.300. A livello di ospedalizzazioni, sono 5.073 i ricoverati con sintomi (259 in più di ieri), dei quali 171 in terapia intensiva, 16 in più di ieri. Questi i numeri del quotidiano bollettino sull’emergenza pandemica, emesso, come ogni giorno, dal Ministero della Salute.Sulle mascherine, dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, non sono previste novità: “Le indicazioni vigenti sono quelle note previste dalle norme e dall’ultima ordinanza che io ho firmato un’ordinanza pochi giorni fa che prevede la proroga dell’obbligo nelle strutture sanitarie e nelle Rsa, e non ci sono ulteriori determinazioni”. E’ quanto ha specificato il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al congresso Fimmg in corso a Villasimius. “Chiaramente prosegue il nostro monitoraggio permanente e lo consegneremo al nuovo governo, che poi farà le valutazioni sulla base dell’andamento”. Intanto, secondo il report sulle vaccinazioni contro il Covid-19 nel nostro Paese aggiornato con i dati di oggi, mercoledì 5 ottobre, sono state somministrate fino ad ora 140.840.600 dosi.Sono 49.433.464 le persone che hanno ricevuto le due dosi del primo ciclo o il vaccino monodose, una cifra pari a oltre il 91,55% della popolazione interessata. Sono 40.164.920 le persone che hanno ricevuto la terza dose, pari all’84,20% della popolazione potenzialmente oggetto di dose addizionale. Sono 3.377.076 quelli che hanno ricevuto la quarta dose. I bambini tra i 5 e gli 11 anni che hanno ricevuto almeno una dose sono 1.406.513.Intanto, cresce la preoccupazione degli esperti in vista dell’influenza, che unitamente al covid, potrebbe scatenare la tempesta “perfetta”. LEGGI TUTTO

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    Banca Mondiale: progressi nella riduzione della povertà estrema si sono fermati

    (Teleborsa) – È praticamente impossibile che il mondo raggiunga l’obiettivo, da tempo fissato dalle Nazioni Unite (ONU), di porre fine alla povertà estrema entro il 2030. Servirebbero infatti tassi di crescita economica di gran lunga superiori a quelli registrati nell’ultimo decennio, senza considerare che il COVID-19 è stata la più grande battuta d’arresto agli sforzi globali di riduzione della povertà dal 1990 e la guerra in Ucraina minaccia di peggiorare le cose.È quanto emerge dall’ultimo rapporto “Poverty and Shared Prosperity” della Banca Mondiale, la quale stima che la pandemia ha spinto circa 70 milioni di persone in condizioni di povertà estrema nel 2020, il più grande aumento in un anno dall’inizio del monitoraggio della povertà globale nel 1990. Di conseguenza, stima che 719 milioni di persone stavano sopravvivendo con meno di 2,15 dollari al giorno entro la fine del 2020. Le nuove stime suggeriscono che, entro il 2030, quasi 600 milioni di persone lotteranno per meno di 2,15 dollari al giorno.”I progressi nella riduzione della povertà estrema si sono sostanzialmente fermati in tandem con la crescita economica globale contenuta – ha affermato David Malpass, presidente della World Bank – Una preoccupazione è l’aumento della povertà estrema e il declino della prosperità condivisa causati dall’inflazione, dal deprezzamento delle valute e dalle crisi più ampie e sovrapposte con cui lo sviluppo si scontra”.Secondo Malpass, sono necessari “adeguamenti delle politiche macroeconomiche per migliorare l’allocazione del capitale globale, promuovere la stabilità valutaria, ridurre l’inflazione e riavviare la crescita del reddito mediano”.Il rapporto della Banca Mondiale indica che le persone più povere hanno sopportato i costi più elevati della pandemia: le perdite di reddito sono state in media del 4% per il 40% più povero, il doppio delle perdite del 20% più ricco. Di conseguenza, la disuguaglianza globale è aumentata per la prima volta da decenni. Il tasso medio di povertà nelle economie in via di sviluppo sarebbe stato superiore di 2,4 punti percentuali senza una risposta fiscale da parte dei governi.L’Africa subsahariana rappresenta ora il 60% di tutte le persone in condizioni di povertà estrema: 389 milioni, più di qualsiasi altra regione. Il tasso di povertà della regione è di circa il 35%, il più alto del mondo. Per raggiungere l’obiettivo di povertà del 2030, ogni paese della regione dovrebbe raggiungere una crescita del PIL pro capite del 9% all’anno per il resto di questo decennio, un numero significativamente più alto della media dell’1,2% nel decennio precedente al COVID-19. LEGGI TUTTO