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    Auto, Giorgetti: neutralità tecnologica il giusto approccio, in Europa ottenuti piccoli risultati

    (Teleborsa) – “Noi abbiamo fatto una trattativa, abbiamo ottenuto dei piccoli risultati. Il giusto approccio è la neutralità tecnologica: non c’è soltanto l’elettrico, ma anche altre forme per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale”. Lo ha ribadito il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, a margine di un evento dedicato all’automotive a Milano, parlando con i cronisti che gli chiedevano dello stop alle auto benzina e diesel dal 2035 e ai risultati ottenuti sul dossier automotive con l’Unione europea. “Confermo la posizione che abbiamo assunto anche in Europa, cercando di fare un ragionamento che va oltre l’ambizione di fare una transizione green ma che tenga anche conto di di missioni strategiche. Ad esempio da dove arrivano le componenti che vengono usate nell’auto elettrica, per non ritrovarci esattamente domani nella stessa situazione con la Cina come ci troviamo oggi con la Russia. E tenendo conto la realtà della nostra manifattura, del nostro sistema economico e dei tanti lavoratori impiegati in questo settore”, ha aggiunto il ministro.Giorgetti ha poi sottolineato che le misure a sostegno delle imprese dell’automotive del governo italiano entreranno “in pieno dispiegamento a partire dall’anno prossimo” nel 2023. “Abbiamo approvato come ministero dello Sviluppo economico un decreto concertato con altri ministeri e la Presidenza del Consiglio. Mentre le misure sulla domanda sono già state effettive quest’anno, quelle sull’offerta implicano un processo di ristrutturazione del settore e quindi entrerà in pieno dispiegamento a partire dall’anno prossimo”, ha spiegato.Il ministro ha risposto anche ad alcune domande dei cronisti sul price cap per il gas: “ci sono dei Paesi che usano il loro diritto di veto: mi sembra che tutto l’Occidente abbia preso una posizione nei confronti della Russia”. Per Giorgetti l’Europa dovrebbe trovare “risposte comuni” come ha fatto durante la pandemia con il PNRR e con la politica comune di acquisto vaccini. “L’Unione europea – ha aggiunto Giorgetti – dovrebbe muoversi anche in altre direzioni, esattamente quelle direzioni richieste dal governo italiano da mesi e sulle quali si fa fatica a trovare una posizione comune. In una situazione di tipo eccezionale come questa, ho usato il termine di guerra commerciale e lo ribadisco, l’Europa deve trovarla come ai tempi della pandemia”. LEGGI TUTTO

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    Cnpr Forum, Tremonti: “Un errore stampare moneta per 10 anni”

    (Teleborsa) – “Se vogliamo davvero aiutare imprese e famiglie a superare la delicatissima fase di crisi che stiamo attraversando bisogna prima di tutto capire bene cosa è accaduto. Una volta chiarite le cause dobbiamo essere pronti a trovare soluzioni condivise, che non saranno semplici”. Questo l’ammonimento del professor Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia, candidato a Milano con Fratelli d’Italia alle prossime elezioni del 25 settembre, ospite del Cnpr Forum speciale “Obiettivi e strategie per ridare fiducia a cittadini e imprese nell’autunno più difficile degli ultimi 50 anni” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli Esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.”Il passaggio dall’austerity al ‘whatever it takes’ era una tecnica giusta nel breve periodo. In forma emergenziale. È evidente che se si è continuato a stampare moneta per 10 anni, prima o poi l’inflazione sarebbe esplosa. Adesso dobbiamo immaginare una strategia – spiega Tremonti – tenendo presente che un’enorme quota del debito italiano si trova nelle banche, così come il risparmio delle famiglie. Una cosa simile fu fatta da Einaudi dopo la guerra. Non è tassando i patrimoni e i risparmi che si esce dall’impasse. Serve una politica autorevole che sappia parlare agli italiani convincendoli che investire nello Stato è nell’interesse di tutti. I professionisti possono svolgere un ruolo fondamentale in questo passaggio per organizzare in autonomia il futuro del Paese”.Sulla riforma fiscale l’ex ministro dell’Economia non ha dubbi: “La parola d’ordine è: semplificare. In 17 mesi di governo Draghi sono stati totalizzati 2 km e 700 mt di sviluppo lineare di legislazione. Questo non è diritto, è rovescio. Anche qui i professionisti devono essere parte dirigente, auspicando che il prossimo governo dia vita a riunioni, incontri, discussioni, raccolta di materiali per una riforma che parta dalla base per arrivare al vertice per poi tornare giù. Io ci ho provato nel 2003 con una proposta di riforma che prevedeva 5 imposte irpef, ires, iva, accise e imposta su servizi. È ora di finirla con decine di bonus che si inseguono l’un l’altro. Anche per la detassazione la ricetta è semplice. Basta prevederla per chi assume e chi investe, come prevedeva la legge che porta il mio nome. Tutte le leggi successive – ha concluso Tremonti – sono francamente incomprensibili anche per chi le ha promosse”.Al Forum, della Cassa nazionale di previdenza dei Ragionieri ed Esperti contabili, ha preso parte Marcella Caradonna, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Milano, che ha ribadito la necessità di interventi urgenti a sostegno di famiglie e imprese. “Dall’inizio della pandemia famiglie, imprese e professionisti – ha evidenziato Caradonna – sono andati incontro a grossi problemi finanziari. L’Italia è storicamente un Paese di risparmiatori, ma questo non è stato sufficiente a tamponare l’emergenza economica che tutti noi abbiamo vissuto, con le restrizioni dovuto al lockdown. Ad oggi sono in molti a ritrovarsi in una situazione di sovraindebitamento, che purtroppo ha colpito anche chi prima della pandemia poteva contare su una solida situazione finanziare. Dinanzi a questo scenario è necessario che la politica intraprenda delle decisioni sia emergenziali che strutturali in grado di dare immediata risposta alle necessità delle persone”.”A Famiglie e imprese, nelle attuali oggettive difficoltà, tra breve, – ha detto Enrico Terzani, numero uno dell’Ordine dei Commercialisti di Firenze – arriveranno milioni di cartelle esattoriali (che erano state sospese a causa della pandemia). Queste notifiche fiscali rischiano di pesare in maniera determinante nel bilancio di famiglie, imprese e professionisti. Per questa ragione credo che saranno necessari interventi specifici che agiscano sul magazzino dell’Agenzia delle Entrate Riscossione e consentano ai contribuenti di pagare gli importi dovuti senza rischiare di finire sul lastrico”.Non solo gli interventi emergenziali sono segnalati dai professionisti ma anche, e soprattutto, il tema della riforma fiscale, così come sottolineato da Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti. “La semplificazione – ha affermato Cuchel – deve essere il principio cardine per un nuovo fisco davvero efficace e duraturo. C’è l’assoluta necessita di avere certezze dal punto di vista tributario e, quindi, elaborare un progetto concreto e strutturale che possa essere mantenuto nel tempo, evitando di rincorrere interventi tampone che complicano e non semplificano la vita dei contribuenti. Per riuscire a elaborare un riordino simile è assolutamente necessario il coinvolgimento, assiduo e organico, dei commercialisti ai tavoli decisionali e di confronto”.Luca Asvisio, presidente dei dottori commercialisti e degli esperti Contabili di Torino, è intervenuto sulla proposta di Flat Tax incrementale. “Nell’ambito di una riforma fiscale globale, – ha detto Asvisio – la nostra categoria è particolarmente sensibile a questa proposta. Ma alcune perplessità permangono rispetto ai lavoratori dipendenti, che hanno costanza di reddito, e ai lavoratori autonomi, che verrebbero introdotti nel nuovo regime ampliato con aliquota unica. Questi nodi vanno assolutamente sciolti e ritengo che il coinvolgimento dei commercialisti, che misurano ogni giorno il polso del Paese, sia essenziale per riuscire ad avere una riforma che risolva problemi e non ne crei di nuovi”.”Ciò che è necessario rivedere – ha sottolineato Giovanni Battista Calì, presidente dell’Odcec di Roma – sono i rapporti tra la nostra categoria e l’Amministrazione Finanziaria. I commercialisti trovano sempre più difficoltà ad interagire con gli uffici sia periferici che centrali, che concentrano i loro sforzi nel raggiungimento degli obiettivi di budget e non verso un proficuo e costante confronto con la nostra categoria. Potenziare l’Amministrazione Finanziaria, con un migliore efficientamento e una maggiore formazione, potrebbe ridurre di gran lunga queste difficoltà e dare il via ad un nuovo percorso di collaborazione”.”Una delle preoccupazioni maggiori per la nostra categoria – ha detto Paolo Longoni, consigliere d’amministrazione Cnpr, nelle conclusioni – riguarda senza ombra di dubbio il Pnrr. In tanti, negli ultimi giorni, parlano di riscriverlo o di rinegoziarlo, ma ciò non dovrà influire negativamente sull’erogazione dei fondi. In particolare chi chiediamo quali scelte verranno fatte nel settore dell’energia che oggi tiene col fiato sospeso tantissime aziende, imprenditori e famiglie”. LEGGI TUTTO

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    G20, PIL 2° trimestre frena con rallentamento locomotive Cina e USA

    (Teleborsa) – Economie del G20 in frenata nel 2° trimestre dell’anno, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e della frenata registrata dall’economia cinese, impattata da nuovi lockdown causati dalla risalita die contagi da Covid-19.Secondo gli ultimi dati dell’OCSE, il PIL del G20 è risultato in contrazione dello 0,4% su trimestre, dopo il +0,5% registrato nel primo trimestre. La crescita tendenziale è indicata ora al 2,8% dal 4,5% precedente.Nel 2° trimestre, la frenata dell’economia è stata generalizzata nei Paesi del G20,ma pesa maggiormente il rallentamento di Cina (-2,6%) e Stati Uniti (-0,1%) e, fra le economie dell’Eurozona, la stagnazione in Germania (+0,1%).(Foto: © Tomas Griger | Dreamstime) LEGGI TUTTO

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    Ecco l'Agenda Cisl: le 12 priorità per il prossimo Governo

    (Teleborsa) – Si intitola Ripartire insieme, l’Agenda Cisl per il nuovo Governo la piattaforma presentata dal leader della confederazione di via Po, Luigi Sbarra: un programma in 12 punti “per rilanciare lavoro e coesione, investimenti e produttività, inclusione e politiche sociali, contrattazione e partecipazione”. “Una road map – ha spiegato – che consegniamo a chi sarà chiamato a guidare il Paese dopo il 25 settembre, nella consapevolezza che per realizzare innovazioni stabili ed eque bisogna lavorare in un clima di concertazione e corresponsabilità sociale”. Illustrandone i contenuti, Sbarra ha posto l’accento sulle emergenze in cui versa il Paese: “L’escalation dei prezzi – ha detto – mette a rischio oltre un milione di posti di lavoro in tutti i settori. Un incendio che va spento con misure d’urgenza”. In Europa, secondo Sbarra, occorre “conquistare un price-cap, realizzare un nuovo Recovery che punti alla sovranità energetica continentale, rifinanziare il Fondo Sure e applicare una minimum tax alle multinazionali”. Sul piano nazionale serve subito un nuovo decreto “che assicuri sostegni a imprese e famiglie, lavoratori e pensionati e metta in campo una nuova cassa integrazione scontata per le aziende che non licenziano. integrazione al reddito delle persone, un tetto sociale al costo dell’elettricità, l’azzeramento Iva sugli acquisti di beni di largo consumo per le fasce deboli. Vanno accelerati gli investimenti sulle infrastrutture energetiche a partire da rigassificatori, termovalizzatori, maggiore estrazione di gas, combustibili verdi , rinnovabili” .E il tema delle risorse “non può diventare un alibi: si alzi ulteriormente il prelievo sugli extra profitti, si redistribuisca l’extra gettito Iva, si reinvestano risorse allocati su decreti inattuati e si valuti, ove necessario, anche uno scostamento. Quello che non mettiamo oggi sulla coesione, rischiamo di pagarlo domani moltiplicato per tre in termini di spesa asistenziale”.Al centro dell’Agenda Cisl “il protagonismo e il valore sociale del lavoro privato e pubblico, attraverso la piena realizzazione degli obiettivi del PNRR e di investimenti condizionati a nuova e buona occupazione, specialmente giovanile e femminile, applicazione dei contratti leader, rilancio della formazione e delle competenze”. Lavoro di qualità “vuol dire lavoro sicuro, con un piano nazionale contro le morti e gli infortuni, perché mentre la politica si accapiglia vediamo come quotidianamente nelle fabbriche, sui campi e nei cantieri continuano a morire più di tre persone al giorno”. Serve poi “un nuovo “Statuto della persona nel mercato del lavoro che assicuri a tutti, al di là della tipologia contrattuale, transizioni tutelate, sostegno al reddito e politiche attive”.”C’è un progetto-Paese da definire con il fronte sociale riformatore, un riscatto da guadagnare insieme a una ‘società che governa’ e che presuppone anche una svolta sulla partecipazione dei lavoratori nelle decisioni e negli utili d’impresa. Dobbiamo ritrovarci in questo perimetro senza sterili antagonismi, esercitando responsabilità per costruire il bene comune e il futuro delle nuove generazioni”, ha concluso Sbarra. LEGGI TUTTO

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    OPEC prevede rallentamento crescita domanda nel 2° semestre

    (Teleborsa) – L’Opec attende un rallentamento della domanda di petrolio nella seconda metà del 2022, a causa di una recrudescenza dei contagi da Covid-19 e delle incertezze di natura geopolitica che continueranno a frenare l’economia mondiale, compensando l’aumento di domanda legato alla produzione di energia. E’ quanto emerge dal consueto bollettino mensile dell’Organizzazione dei produttori di greggio.La crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2022 è stata rivista al ribasso rispetto alle stime del mese precedente, ma viene ancora indicata in solida crescita di 3,1 milioni di barili al giorno (mb/g) b/g per effetto del maggior utilizzo di petrolio per la produzione di energia elettrica. Si stima che la domanda di petrolio nell’area OCSE cresca di 1,6 mb/g, mentre quella non OCSE è stimata in crescita di 1,5 mb/g. La domanda totale di petrolio dovrebbe raggiungere così una media di circa 100 mb/g nel 2022: più forte del previsto nel primo semestre e più debole di quanto stimato in precedenza nella seconda metà dell’anno. Per il 2023 la previsione di crescita della domanda mondiale di petrolio rimane invariata a 2,7 mb/g, per un totale domanda di 102,7 mb/g. La domanda OCSE dovrebbe crescere di 0,6 mb/g e la domanda non-OCSE di 2,1 mb/g. Lato produzione, l’Opec conferma una stima di crescita dell’offerta non-OPEC nel 2022 di 2,1 mb/g ad una media di 65,8 mb/g, sostanzialmente invariata rispetto alla precedente valutazione, laddove la revisione al rialzo della produzione della Russia viene compensata da revisioni al ribasso dell’output di Stati Uniti, Norvegia e Kazakistan. La stima di crescita della produzione per il 2023 è invariata a 1,7 mb/g a una media di 67,5 mb/g. LEGGI TUTTO

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    Ue studia taglio obbligatorio dei consumi di elettricità

    (Teleborsa) – In vista dell’inverno, con la guerra in Ucraina ancora lontana da una soluzione, si pensa al taglio obbligatorio ai consumi di elettricità, almeno nelle ore di punta.Bruxelles, infatti, si appresta a varare la prima parte del pacchetto sull’energia mettendo sul tavolo innanzitutto la riduzione della domanda elettrica, oltre alla tassazione sugli extra-profitti per le multinazionali dell’energia e al contributo di solidarietà da parte delle società che lavorano i combustili fossili. Nel dettaglio, il taglio ai consumi sarà obbligatorio nel target ma non nella forma. L’Ue, infatti, individuerà una cifra mensile di riduzione del consumo – che dovrebbe aggirarsi attorno al 10% ma la percentuale sarà oggetto di discussione fino all’ultimo – che ogni Paese dovrà rispettare. Il raffronto sarà fatto rispetto al medesimo mese di riferimento e sulla base di una media di consumi dei 5 anni precedenti al 1 novembre 2022.Spetterà poi ai governi nazionali decidere in quali ore far scattare il taglio. Nella bozza della proposta si legge che “la riduzione obbligatoria “dovrebbe risultare” da un taglio operato “in 3-4 ore per giorno lavorativo in media, che normalmente corrispondono alle ore di picco dei consumi. Tale fascia – si legge ancora – può includere “anche la generazione di elettricità di fonti rinnovabili”. Nella scelta di queste ore gli Stati membri “hanno un margine di discrezionalità”, prevede la proposta.Discrezionalità che si estende anche agli ambiti di applicabilità del taglio ai consumi. Ma con il pacchetto – che seguirà l’iter ex articolo 122 dei Trattati, che non richiede unanimità – per i cittadini europei usare due elettrodomestici in contemporanea in alcune ore della giornata potrebbe essere di fatto impossibile.Grande assente nel pacchetto che oggi la Commissione discuterà a Strasburgo, salvo colpi di scena dell’ultima ora, sarà il price cap che, per ora, giace in un limbo dal quale si spera di uscire nelle prossime settimane. LEGGI TUTTO

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    Covid, nelle ultime 24 ore 6.415 i nuovi contagi e 33 morti

    (Teleborsa) – Sono 6.415 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore (ieri 12.317) 33 i morti (ieri 34). Il tasso di positività è all’11,1%, stabile rispetto all’11,3% di ieri. Il totale dei casi di Covid rilevati dall’inizio della pandemia in Italia è di 22.054.443. È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.Sono 176 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 4 meno di ieri, nel bilancio tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono 6. I ricoverati nei reparti Covid ordinari sono invece 3.989, nelle ultime 24 ore, 66 in più rispetto a ieri. Gli attualmente positivi sono 462.669, rispetto a ieri 9.180 in meno. Dimessi e guariti sono 21.415.532 (+15.558) mentre il totale dei decessi dall’inizio della pandemia è di 176.242.Sul fronte dei vaccini la versione del siero anti Covid adattata alle varianti Omicron 4-5 approvato dall’Ema – come spiega a Rainews 24 il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini – potrà essere somministrata in Italia “tra 2-3 settimane”. “È stato approvato con gli stessi criteri sulla base dei quali è stato approvato negli Stati Uniti, ovvero – prosegue Magrini – solo con dati su animali e il che significa che si è standardizzata una nuova tecnica di approvazione come per la vaccinazione antinfluenzale. Ma la tempistica resta fondamentale – conclude il direttore dell’Agenzia del farmaco – bisogna cioè vaccinarsi con il vaccino che è attualmente disponibile”. LEGGI TUTTO

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    “Institutional Investor”, Intesa Sanpaolo: “Messina confermato miglior CEO banche europee”

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo si conferma prima in Europa per le relazioni con gli investitori istituzionali e gli analisti finanziari e per gli aspettiESG, secondo la classifica 2022 stilata dalla società di ricerca specializzata Institutional Investor. In tale contesto, Intesa Sanpaolo è altresì risultata la prima banca tra le “Most Honoured Companies” per la qualità delle relazioni con gli investitori.Nell’ambito del settore bancario europeo, Carlo Messina, consigliere delegato e ceo del Gruppo è il miglior chief executive officer per il quinto anno dall’introduzione, sette anni fa, della classifica che tiene conto sia del voto degli investitori istituzionali che degli analisti finanziari.Stefano Del Punta è risultato miglior chief financial officer per il sesto anno; il team di Investor Relations, guidato da Marco Delfrate e Andrea Tamagnini, è risultato il migliore per il quinto anno; Marco Delfrate è primo nella classifica dedicata agli Investor Relations Professionals per il quinto anno; Intesa Sanpaolo si è classificata al primo posto per gli aspetti ESG nelle banche europee per il terzoanno.Inoltre, il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo si è classificato al primo posto tra quelli delle banche europee nella relativa graduatoria, introdotta per la prima volta quest’anno.Durante la cerimonia degli Europe & Emerging EMEA Equities Awards, tenutasi a Londra lo scorso 7 settembre, Intesa Sanpaolo ha inoltre ricevuto il primo premio nelle seguenti categorie: Grand Prix – Best Overall Company in Investor Relations; Best Company in Investor Relations – Financial Institutions. I riconoscimenti assegnati da Institutional Investor – che si basano sui risultati di un ampio sondaggio condotto tra circa 1.400 investitori istituzionali e analisti finanziari – testimoniano il forte apprezzamento della comunità internazionale per una eccellenza italiana con una vocazione internazionale e una grande attenzione alla sostenibilità, riconoscendo nel contempo la qualità del CEO e del management team,da tempo al vertice europeo nelle preferenze degli investitori e degli analisti finanziari.Institutional Investor è un fornitore di ricerca indipendente, con una elevata reputazione presso investitori istituzionali ed analisti finanziari, che opera sul mercato da oltre 50 anni.”I prestigiosi riconoscimenti ricevuti anche quest’anno, in base ai quali siamo al vertice europeo, riflettono il continuo impegno nel migliorare, anche in condizioni del tutto nuove, la qualità della nostra relazione con il mercato e la nostra sensibilità verso le tematiche ESG – afferma Messina –. Siamo particolarmente orgogliosi nel vedere confermato l’apprezzamento degli investitori nell’anno di presentazione del nostro Piano di Impresa 2022-2025, un apprezzamento rivolto ai progetti industriali della Banca unitamente alla nostra capacità di raggiungere obiettivi significativi in un contesto molto sfidante”. LEGGI TUTTO