More stories

  • in

    Energia, Alleanza per il Fotovoltaico: “Non c'è più tempo: la politica investa subito sulle rinnovabili”

    (Teleborsa) – “In questa campagna elettorale si sta affrontando poco e male il tema dell’energia rinnovabile. In alcuni casi in modo approssimativo, come alternativa ecologica a cui non si può essere contrari, in altri senza la reale comprensione che le rinnovabili sono, nell’immediato, l’unico strumento possibile per aumentare i GW necessari al Paese per garantire […] LEGGI TUTTO

  • in

    Eurozona, PIL 2° trimestre rivisto al rialzo a +0,8% supera attese

    (Teleborsa) – La Zona Euro conferma una solida crescita nel 2° trimestre dell’anno. Lo conferma l’Ufficio statistico europeo EUROSTAT, che ha pubblicato oggi la seconda stima del PIL.Nel secondo trimestre del 2022, il PIL registra un incremento dello 0,8% su base trimestrale, rispetto al +0,5% della prima stima ed al +0,6% del consensus. Su anno si registra un aumento del 4,1% contro il +5,4% della stima preliminare ed il +3,9% atteso. Nel 1° trimestre del 2021 si era registrata una crescita dello 0,7% su base trimestrale e del 4% su anno.Nell’intera Unione Europea, il PIL del secondo trimestre ha registrato un incremento dello 0,7% congiunturale e del 4,2% tendenziale.(Foto: Cristof Echard – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

  • in

    Illy, Scocchia: per ora non alziamo i prezzi

    (Teleborsa) – Se la spirale inflazionistica dovesse continuare, se il costo del caffè ‘verde’ dovesse proseguire nella sua corsa, non possiamo escludere un aumento del prezzo al consumo. Per questo rientro post estivo lo escludiamo. Almeno fino a fine anno vogliano provare a comprimere i nostri margini ma non riversare a valle l’aumento del costo del caffè”. Lo afferma Cristina Scocchia, A.d. di Illycaffè in una intervista a La Stampa.”Cerchiamo di proteggere clienti e consumatori, però c’è un limite. Immagino che a inizio dell’anno prossimo dovremo comunque rivedere la situazione. Il caffè a novembre 2020 costava 110 dollari per libbra, siamo arrivati a 240 dollari, oltre il 100% in più. I costi per l’energia e del gas, per quanto ci riguarda, sono più che decuplicati”, rileva.”Abbiamo avuto un incremento dei costi di quasi 50 milioni, pari al 10% del fatturato del 2021. Abbiamo ridotto le spese e aumentato l’efficienza operativa. In un momento così difficile non basta: è importante crescere”. Quanto al piano di sbarco in Borsa “per ora non ha subito rallentamenti – dice la manager -. È un progetto che sarà sviluppato nell’arco del piano, di qui al 2026. Abbiamo 5 anni di tempo per trovare il momento più adatto”. LEGGI TUTTO

  • in

    S&P: rincaro bollette oltre 1.000 miliardi, stop gas impatterà su utility

    (Teleborsa) – “Nonostante un intervento governativo senza precedenti sui mercati e su specifiche utility, l’inevitabile ridisegno del mercato del gas e dell’energia elettrica sarà complesso e comporterà molti rischi per le utility oggetto di rating nel corso del prossimo inverno”. È quanto evidenzia S&P Global Ratings in un report che analizza gli impatti della chiusura del gasdotto Nord Stream 1 sulle utility europee.Quando opera alla piena capacità il gasdotto fornisce 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno al mercato europeo coprendo il 12% della domanda europea. Ma dalla metà di giugno, prima del nuovo stop “a tempo indeterminato”, il gasdotto ha lavorato al 20% delle sue potenzialità. “La chiusura a tempo indeterminato del gasdotto Nord Stream 1, ora parte del nostro scenario di base, – rileva S&P – si aggiunge alle pressioni esistenti sui prezzi del gas e dell’energia elettrica in Europa e mette in evidenza la questione, già molto sentita, di chi si farà carico dell’enorme onere finanziario che ne deriverà”.In particolare – si legge nel report – “le possibili imposte straordinarie potrebbero intaccare l’aumento degli utili per la produzione di energia elettrica a costi fissi senza copertura”.Secondo le stime di S&P i costi europei per l’energia subiranno un incremento rispetto al periodo pre-pandemico di ben oltre 1000 miliardi di euro. S&P ritiene che “i rischi di liquidità per le società di servizi oggetto di rating siano notevolmente aumentati in questo contesto di prezzi estremi, che ha innescato massicci movimenti di distacco del collaterale di copertura”. Tuttavia – conclude il report – “i governi europei sembrano sempre più disposti a sostenere la liquidità nelle borse dell’energia e delle utility nazionali”. LEGGI TUTTO

  • in

    Turismo, l'estate della ripartenza: i numeri

    (Teleborsa) – Un’estate di netta ripresa, anche se le attese di inizio stagione – purtroppo – sono rimaste disattese e l’aumento dei costi energetici ha ridotto drasticamente i margini delle attività ricettive. Per l’estate 2022 l’industria del turismo aveva sperato di riallinearsi ai livelli del 2019, ma l’ondata di contagi di fine giugno, il caro carburanti, il caos negli aeroporti e l’impennata dell’inflazione hanno in qualche modo indebolito la domanda. In base alle informazioni raccolte, si rileva una crescita delle presenze del trimestre estivo (giugno-luglio-agosto) pari al +15,5% sul 2021. Per la componente nazionale l’aumento è del +5,1%, mentre per la componente straniera sale al +35,4%. In termini assoluti i turisti registrati nelle strutture ricettive sono circa 49 milioni, per un totale di 198,8 milioni di pernottamenti, con un calo del -6,9% rispetto al 2019.È lo scenario che emerge dall’indagine di Assoturismo Confesercenti, realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze, su un campione di 1.694 imprenditori della ricettività. Il trimestre appena concluso ha dunque segnato il ritorno alla “normalità” delle vacanze estive e un importante consolidamento della crescita dei flussi turistici. Risultati rilevanti sono emersi per gli stranieri, sebbene ancora sotto i livelli del 2019 (-20,2%). Le imprese ricettive hanno ospitato prevalentemente turisti tedeschi, ma anche dalla Francia, dai Paesi Bassi, dalla Svizzera, dal Belgio, dagli Stati Uniti e dal Regno Unito.Gli aumenti più significativi sono stati registrati soprattutto nelle regioni del Nord Ovest (+18,5%), del Nord Est (+16,8%) e del Centro (+16,2%). Per le regioni del Sud e Isole la crescita stimata è del +10,3%. Nel complesso, tra stranieri e italiani le località marine e montane hanno segnato una crescita del +11% circa rispetto al 2021, +21,9 per le imprese delle località dei laghi, +20,5% per il turismo rurale e collinare, +18,1% per le aree termali.Però, il recupero più significativo è stato quello delle città e dei centri d’arte, le destinazioni più penalizzate dall’emergenza sanitaria: rispetto allo scorso anno la crescita dei pernottamenti è del +31%. Archiviato il trimestre estivo, l’interesse degli imprenditori è ora sul prolungamento della stagione anche nel mese di settembre. In valori assoluti, la variazione attesa per settembre 2022, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è di oltre +2,7 milioni di pernottamenti, per un totale di 44,3 milioni. A segnalare maggiore ottimismo le imprese delle città d’arte con un +15,9% di prenotazioni.”Le bollette di luce e gas sono praticamente triplicate e questo ha ridotto di molto i margini per le imprese del turismo, dato che i pacchetti per la stagione estiva sono stati venduti prima degli aumenti. Il quasi ritorno del turismo ai livelli pre-pandemia è sicuramente una buona notizia ma – commenta il presidente di Assoturismo Confesercenti Vittorio Messina – senza interventi concreti a sostegno delle imprese, migliaia di strutture ricettive e attività del comparto non potranno più sostenere la spesa per l’energia e saranno costrette a chiudere”. LEGGI TUTTO

  • in

    Cina, frena commercio estero in agosto con crisi e lockdown

    (Teleborsa) – Frena il commercio estero cinese ad agosto, risentendo delle difficoltà dell’economia internazionale ed anche dei nuovi lockdown scattati per frenare le nuove ondate di contagi da Covid-19. Il surplus commerciale della Cina si è ridotto a 79,39 miliardi di dollari ad agosto, in forte calo rispetto ai 101,26 miliardi din luglio ed anche al di sotto delle aspettative che indicavano un avanzo di 92,7 miliardi.Un dato che, come detto, risente della crisi economica internazionale e dei lockdown scattati ad agosto in più località cinesi, in particolare i grandi centri degli affari come Shenzhen e Chengdu. A deprimere la produzione manifatturiera ha concorso anche la siccità che ha bloccato per un certo periodo le fabbriche.Le esportazioni cinesi sono cresciute ad un passo ridotto del 7,1%, una crescita che risulta più che dimezzata rispetto al +18% riportato il mese precedente ed al di sotto del +12,8% atteso. Ache le importazioni hanno frenato, registrando un modesto incremento dello 0,3% rispetto al 2,3% di luglio ed all’1,1% delle aspettative.Da segnalare invece un aumento dell’interscambio Cina-Russia, acuito dalle sanzioni che hanno bloccato i flussi commerciali fra la Russia e l’UE, ma non solo. Secondo una lettura dei dati diffusi dalle Dogane cinesi effettuata dalla stampa russa, gli scambi commerciali fra i due paesi sono cresciuti del 31,4%, a 117,2 miliardi di dollari nei primi otto mesi dell’anno, ma nel 2021 gli scambi commerciali erano già aumentati del 35,8% su un nuovo record di 146,9 miliardi di dollari.Questi dati gettano certamente un’ombra sulla crescita dell’economia cinese nel terzo trimestre, dopo un secondo trimestre già difficile a causa dello scoppio della crisi economica internazionale. Lo yuan sta risen tendo di questa debolezza ed è scivolato ancora nei confronti del biglietto verde, che scambia a 6,9687 yuan (+0,21%). LEGGI TUTTO

  • in

    Gas, sale tensione Roma-Mosca. La replica di Cingolani

    (Teleborsa) – “Roma è spinta al suicidio economico per la frenesia sanzionatoria euro-atlantica”, e il risultato sarà che le imprese italiane saranno “distrutte dai ‘fratelli’ d’Oltreoceano”, poiché le aziende americane oggi “pagano l’elettricità sette volte meno di quelle italiane”.A far salire l’asticella della tensione tra Roma e Mosca ci hanno pensato, nella giornata di ieri, le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, secondo la quale ” le sanzioni sono diventate uno strumento di concorrenza sleale” contro i produttori italiani. “quando le imprese italiane crolleranno, saranno comprate a buon mercato dagli Yankee”, ha aggiunto. A stretto giro è arrivata la replica del ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani: “la logica di un rappresentante di uno Stato totalitario che pensa che si possa imporre ad uno Stato qualcosa. Si figuri se l’Italia può seguire gli ordini di qualcuno”, ha detto a ‘Il cavallo e la torre’ su Rai3 replicando alle accuse di Mosca. “Stiamo lavorando affinchè i sacrifici per gli italiani siano minimi”.Sul piano per i risparmi energetici diffuso ieri: “Si tratta di un piano abbastanza tranquillo, non draconiano. Piccole azioni che sono portate avanti da una collettività danno risparmi che molti nemmeno conoscono. Stiamo parlando di un’operazione innanzitutto di consapevolezza”, ha detto ancora Cingolani escludendo la possibilità di sanzioni. “Stiamo parlando di fare risparmi ragionevoli. Dobbiamo spiegarli”, ha detto: per questo si sta preparando una campagna.La parole che arrivano da Mosca hanno fatto infuriare anche la Commissione europea, il cui portavoce spiega che non si perde tempo a commentare “le dichiarazioni folli delle personalità russe”. Bruxelles sottolinea che “c’è un’eccellente cooperazione fra l’Ue e gli Stati membri sul tema energetico”, e “i Paesi lavorano insieme per rispondere alle sfide create dalle azioni russe”. LEGGI TUTTO

  • in

    Ucraina, Aiea: situazione insostenibile nella centrale di Zaporizhzhia

    (Teleborsa) – L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ritiene urgente applicare misure per prevenire un incidente nucleare derivante da danni fisici causati da mezzi militari. In un rapporto l’agenzia ha spiegato che ciò può essere ottenuto con l’istituzione immediata di una zona di sicurezza e protezione nucleare e si dice pronta ad avviare immediatamente le consultazioni che portino all’istituzione urgente di tale zona.Aiea ha inoltre sottolineato di essere ancora gravemente preoccupata per la situazione: “l’attuale situazione” nella centrale nucleare di Zaporizhzhia “è insostenibile”. Gli ispettori hanno infatti rilevato danni in diversi punti dell’impianto, alcuni dei quali vicino agli edifici del reattore e a quello che ospita combustibile nucleare fresco e l’impianto di stoccaggio dei rifiuti radioattivi solidi. Alcuni lavori di riparazione erano già stati eseguiti o erano in corso, ma saranno necessari ulteriori lavori per riparare tutti i danni causati. Il team di ispettori che ha visitato la centrale ha anche osservato la presenza di personale militare russo, veicoli e attrezzature in vari luoghi, inclusi diversi camion militari al piano terra delle sale turbine di due unità e alcuni parcheggiati sotto il cavalcavia che collega le unità del reattore. Il personale ucraino che opera nella centrale controllata dai russi, riferisce ancora Aiea, è costantemente sottoposto a forte pressione.Nella giornata di oggi una potente esplosione è stata sentita dopo le 12 nella città di Energodar, nella regione di Zaporizhzhia, dove si trova la centrale nucleare più grande d’Europa. “Alle 12,20 di oggi i residenti di Energodar hanno riferito che una potente esplosione si è sentita in città. Subito dopo la corrente elettrica e l’acqua sono state interrotte contemporaneamente”, ha spiegato all’agenzia di stampa ucraina Unian il sindaco Dmytro Orlov. Orlov non ha fornito altri dettagli, aggiungendo solo che al momento sono in corso accertamenti. Il Ministero della Difesa russo ha affermato che l’esercito ucraino ha sparato usando l’artiglieria per 15 volte nelle ultime 24 ore sulla città. LEGGI TUTTO