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    Gas, MITE: ecco il piano contenimento consumi, le nuove regole

    (Teleborsa) – In previsione della stagione 2023-2024, è “opportuno attuare un Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas”. In particolare, le misure volontarie di riduzione della domanda “ammontano a 8,2 miliardi di Smc di gas naturale”. Lo ha reso noto il ministero della Transizione ecologica che ha diffuso il piano di contenimento dei consumi di gas naturale.Nel dettaglio, “I limiti di esercizio degli impianti termici, rispetto a quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 4 del DPR n.74/2013, sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione”. Il ministero ha precisato che sono fatte salve le utenze sensibili come ospedali e case di ricovero. La riduzione dei consumi promossa regolamentando il funzionamento degli impianti di riscaldamento “sarà attuata entro il mese di settembre 2022 modificando la vigente regolamentazione della temperatura e dell’orario di accensione invernale attraverso un decreto del ministro della Transizione Ecologica”.Tra le misure, previste il riscaldamento ridotto di un grado per gli edifici. Le stime dell’impatto di tutte le misure di contenimento indicate dal Regolamento pubblicato dal Mite portano ad un potenziale di circa 5,3 miliardi di metri cubi di gas, considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi di Smc di gas) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi di Smc di gas), “cui si aggiungono le misure comportamentali da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione degli utenti ai fini di un comportamento più virtuoso nei consumi”.Per quanto riguarda le misure per diversificare la provenienza del gas importato, è stato siglato un accordo – ha comunicato il Mite – per il graduale aumento delle forniture di gas dall’Algeria, che consentirà di sfruttare al massimo le attuali capacità disponibili di trasporto del gasdotto che approda in Sicilia, fornendo volumi crescenti di gas già a partire dal 2022. Sono state anche incrementate nel breve termine le importazioni dal gasdotto Tap, la cui società ha inoltre avviato le interlocuzioni per realizzare il raddoppio della capacità di trasporto, che non necessita di interventi tecnici sul tratto italiano del gasdotto. Inoltre il Governo, in coordinamento con Eni e con Snam, si è attivato per garantire approvvigionamenti di Gnl da nuove rotte, in particolare: sino a 3,5 miliardi di Smc dall’Egitto, sino a 1,4 miliardi di Smc dal Qatar, sino a 4,6 miliardi di Smc progressivamente dal Congo, e circa 3,0-3,5 miliardi di Smc da forniture in fase di negoziazione da atri Paesi quali Angola, Nigeria, Mozambico, Indonesia e Libia. Per poter sostituire le forniture di gas provenienti dalla Russia, oltre alle iniziative che interessano le importazioni via gasdotto e gli stoccaggi nazionali, è necessario incrementare la dotazione di infrastrutture del gas. Considerato che i rigassificatori esistenti “sono già utilizzati al massimo, occorrono in particolare nuovi terminali di rigassificazione di Gnl, in tempi coerenti con le quantità negoziate da nuove rotte”.Il Mite ha anche sottolineato che il Governo “continua a confermare gli impegni di decarbonizzazione per il 2030, che anzi assumono in questa fase un’ulteriore rilevanza ai fini strategici dell’aumento della indipendenza energetica”. L’insieme delle misure di diversificazione “consentirà nel medio termine (a partire dalla seconda metà del 2024) di ridimensionare drasticamente la dipendenza dal gas russo, e comunque di ridurre l’uso del gas in generale”.(Foto: © Alexander Raths | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Assegno Unico, in primi 5 mesi erogati a famiglie oltre 6 miliardi

    (Teleborsa) – Nei primi cinque mesi di competenza sono stati erogati alle famiglie assegni per oltre sei miliardi di euro. I pagamenti hanno riguardato complessivamente 8,6 milioni di figli (esclusi quelli dei nuclei beneficiari di reddito di cittadinanza), e i richiedenti che hanno ricevuto almeno un assegno sono stati 5,3 milioni.Lo comunica l’Inps che ha diffuso i dati dell’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale spiegando che l’importo medio mensile per richiedente è risultato pari a 233 euro ed è stato pagato in media per 1,6 figli per ciascun richiedente, mentre l’importo per ciascun figlio è risultato, sempre in media, di 145 euro. Circa il 46% degli assegni pagati per figlio si riferisce a beneficiari appartenenti a nuclei con Isee inferiore ai 15mila euro, con l’erogazione del massimo dell’assegno, mentre più del 20% dei figli appartiene a nuclei familiari che non hanno presentato Isee e quindi ad essi viene erogato l’importo minimo.Si ricorda che l’importo dell’assegno va da un massimo di 175 euro per ciascun figlio minore per Isee fino a 15mila euro, a un minimo di 50 euro in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 40mila euro. Quanto ai pagamenti di competenza del mese di luglio, l’importo medio per figlio va da poco meno di 50 euro per chi non presenta Isee o supera i 40mila euro, a 194 euro per le classi di Isee fino a 15mila euro.Nel mese di luglio, la concentrazione di importi più elevati si ha al Sud (il valore massimo pari a 166 euro per ciascun figlio si registra in Calabria) mentre gli importi meno consistenti si registrano al Centro e al Nord (il valore minimo si registra nella Provincia autonoma di Bolzano, dove per ciascun figlio si ha in media un importo mensile per figlio pari a 132 euro). LEGGI TUTTO

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    Open Fiber amplia squadra dei manager

    (Teleborsa) – La squadra di manager di Open Fiber guidata dall’amministratore delegato Mario Rossetti si completa, arricchendosi di due nuovi ingressi. Lo ha reso noto la società in una nota nella quale comunica che Stefano Mazzitelli guiderà la Divisione Mercato Business, mentre Simone Lo Nostro sarà a capo della Divisione Mercato Residenziale. Mazzitelli ha una lunga esperienza nel settore delle telecomunicazioni, dove ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità in AT&T, Olivetti/Infostrada, Sprint e Telecom Italia (in cui ha avuto anche il ruolo di AD di Sparkle).Lo Nostro è stato Chief Commercial Officer in Sky Italia, precedentemente ha lavorato nel gruppo Enel come Head of Marketing and Supply e Head Corporate Sales e in Sorgenia come Direttore Mercato & IT. LEGGI TUTTO

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    Germania, ordini industria calano più del previsto

    (Teleborsa) – Continuano a scendere gli ordinativi all’industria in Germania. Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica Destatis, si è registrato a luglio un calo degli ordinativi dell’1,1% su base mensile, mentre il consensus era per una discesa dello 0,5% dopo il -0,3% del mese precedente (dato rivisto da -0,4%).Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente gli ordinativi risultano in calo del 13,6% contro il precedente -9%.Nel dettaglio, gli ordini domestici sono scesi del 4,5% rispetto al mese precedente e quelli dell’Area Euro del 6,4%, mentre quelli dai paesi terzi hanno registrato una crescita del 6,5%. Gli ordini complessivi da estero segnano così un +1,3%. LEGGI TUTTO

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    Giappone, consumi famiglie in calo a luglio

    (Teleborsa) – Nel mese di luglio i consumi familiari mensili in Giappone si sono attestati ad una media di 285.313 yen, con un calo dell’1,4% in termini reali dopo il +1,5% di giugno, risultando al di sotto delle attese degli analisti che indicavano un calo dello 0,6%. In termini nominali, i consumi sono calati dell’1% su base mensile. Il dato è stato comunicato l’Ufficio statistico nazionale nipponico, secondo cui la crescita tendenziale si attesta al 3,4% (+6,6% nominale) dal 3,5% precedente, risultando inferiore al consensus (4,2%).Sempre a luglio la media mensile dei redditi delle famiglie operaie, si è attestata a 657.263 yen, con un calo tendenziale nominale dell’1,6% e reale del 4,6%. LEGGI TUTTO

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    Nord Stream, il Cremlino: “Forniture gas riprenderanno solo con revoca delle sanzioni”

    (Teleborsa) – I problemi con le forniture di gas all’Europa attraverso il Nord Stream continueranno fino alla revoca delle sanzioni che impediscono la manutenzione dei macchinari del gasdotto. È questa – secondo quanto riporta l’agenzia russa Interfax – la posizione espressa dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. “Sono proprio le sanzioni – ha detto Peskov – che impediscono la manutenzione delle unità, che impediscono il loro spostamento senza adeguate garanzie legali, che impediscono queste garanzie legali e così via. Sono queste sanzioni che gli Stati occidentali hanno imposto che hanno portato la situazione a quello che stiamo vedendo ora”. A livello europeo, intanto, in vista dell’inverno si stringono accordi per far fronte alla crisi energetica. Dopo un colloquio con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, il presidente della Francia Emmanuel Macron ha annunciato ieri la nascita della “solidarietà franco-tedesca sull’energia”. Un’alleanza che porterà gas francese verso la Germania, elettricità prodotta in Germania verso la Francia. “La Germania – ha spiegato Macron – ha bisogno del nostro gas e noi abbiamo bisogno dell’elettricità prodotta nel resto dell’Europa, e in particolare in Germania. Contribuiremo alla solidarietà europea in materia di gas e beneficeremo della solidarietà europea in materia di elettricità nelle prossime settimane e mesi, questo si tradurrà dal punto di vista franco-tedesco in modo molto concreto. Finalizzeremo nelle prossime settimane i necessari collegamenti per poter fornire gas alla Germania se c’è un bisogno di solidarietà e ogni volta che ce ne sarà. Fin da oggi, per la prima volta da molto tempo, la Francia è esportatrice di gas verso il resto dell’Europa. Rafforzeremo questo aspetto e ci metteremo in grado di essere solidali sul piano del gas con la Germania se l’inverno sarà difficile e se loro ne avranno bisogno. Allo stesso modo – ha proseguito il presidente francese – la Germania si è impegnata ad una solidarietà elettrica nei confronti della Francia e si metterà nella situazione di avere più elettricità e soprattutto di fornirci, nelle situazioni di picco, la sua solidarietà elettrica. Questa solidarietà franco-tedesca è l’impegno che abbiamo preso con il cancelliere Scholz”. LEGGI TUTTO

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    Decreti “dimenticati”, tesoretto da 7,8 miliardi: Draghi in pressing

    (Teleborsa) – Un “tesoretto” congelato da quasi 8 miliardi di euro: sono i fondi stanziati da norme “invecchiate” mai entrate in vigore. Al 2 settembre sono complessivamente 392 i decreti legge “inattuati” o “scaduti”, per circa 7,8 miliardi tra governi Conte e Draghi. In particolare, dei 271 del governo Draghi, 61 non sono ancora scaduti, 118 sono senza termine e 92 sono scaduti. E’ quanto emerge incrociando i dati di una tabella riportata da Ansa che sta circolando tra i ministeri e quelli di Palazzo Chigi che sottolinea tanto l’impegno profuso per ridurre dell’82,2% i decreti arretrati (passati dai 679 del febbraio 2021 ai 121 odierni), quanto la “sferzata” impressa dal premier per avvicinarsi il più possibile all’azzeramento dello stock,anche per “riutilizzare” le risorse.Un eventuale tesoretto aggiuntivo.Comunque vada – è il convincimento di Palazzo Chigi – i soldi non andranno persi. Dalla data del suo insediamento ad oggi – viene sottolineato -, questo governo, per far fronte anche alle diverse emergenze nazionali ed internazionali che si sono presentate, ha adottato molti atti normativi, da cui sono stati previsti 732 provvedimenti attuativi. Di essi, al 2 settembre 2022, 461 sono stati già adottati e 271 da adottare.Non solo: “Per i mesi di settembre ed ottobre è stato assegnato un target complessivo di 243 provvedimenti, che consentiranno di adottare anche quei decreti del governo Draghi con un termine di scadenza tra settembre ed ottobre”. “La presidenza del Consiglio dei Ministri ha un target di 18 provvedimenti (9 per mese) che prevedono proprio l’adozione delle 16 misure del Governo Draghi più 2 dei Governi precedenti. Tra questi” c’è “anche il dpcm dei fondi all’editoria”, rimarcano ancora da Palazzo Chigi.Tra i provvedimenti che risultano scaduti nel 2021 c’è quello per la definizione delle procedure per la stipula di contratti di appalti di lavori e forniture di beni o servizi per le attività dell’Agenzia finalizzata alla tutela della sicurezza nazionale per lo spazio cibernetico”. Per tale decreto “di natura regolamentare”, “si è nella fase di acquisizione dei pareri richiesti dalla legge”, rimarcano gli uffici. Quanto all’adozione della strategia nazionale contro la povertà energetica e la determinazione degli standard tecnici e delle misure di moderazione dell’uso di dispositivi di illuminazione pubblica (con scadenza il 27 luglio), invece, “sono previsti nel target di settembre del Ministero della transizione ecologica – si precisa -. Stesso discorso per il decreto del Ministro di lavoro, di concerto con il Ministro delle pari opportunità per il sostegno della parità salariale di genere sui luoghi di lavoro, che è anche obiettivo del Pnrr”. LEGGI TUTTO

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    Anief, Pacifico: “Scuola italiana è precaria. Occorre cambiare registro stanziando diversi miliardi di euro”

    (Teleborsa) – “La scuola italiana è precaria: domani dal Senato ci aspettiamo delle risposte postivi sugli emendamenti Anief presentati al DL Aiuti bis. Senza l’organico Covid le scuole non possono riaprire e andare avanti con regolarità. Come pure senza l’immissione in ruolo di chi ha fatto i concorsi e attende invano”. Questo l’appello lanciato oggi da Marcello Pacifico, presidente Anief, nel corso di un dibattito politico organizzato per un confronto sul manifesto sulla scuola realizzato dallo stesso sindacato in vista delle elezioni politiche del 25 settembre che definiranno il prossimo Parlamento e le forze che guideranno la XIX legislatura.”Siamo onorati – ha detto Pacifico – che la politica sia d’accordo con Anief sull’esigenza di far attuare delle azioni concrete al legislatore, che deve rilanciare la scuola e superare la sua precarietà. A partire dal doppio canale di reclutamento del personale: è emblematico che da oltre due anni si attendono invano i corsi di abilitazione. L’Europa, intanto, ha stanziato dei fondi straordinari anche per superare la precarietà: abbiamo un concorso Straordinario bis con pochissimi posti rispetti a quelli che andavano banditi, così il 90% dei candidati rimangono esclusi. Se il Senato non recepirà gli emendamenti siamo pronti a tornare in piazza, anche allo sciopero. Dobbiamo lottare per avere una scuola moderna oggi, con uguaglianza d’accesso, anche all’Università”.”L’obbligo scolastico – ha continuato il sindacalista autonomo – va portato a 18 anni, al completamento degli studenti della scuola italiana. Perché uno studente su tre non arriva al diploma”. Pacifico ha anche parlato di “libertà d’insegnamento, che con il Covid è stata svilita. Altro che lotta contro le diseguaglianze. Come pure va stipulato il prima possibile il contratto per cominciare ad allineare gli stipendi dei lavoratori della scuola alla media europea”.Pacifico ha aggiunto che “la scuola italiani ha bisogno di aiuto, progettualità, idee. E servono soldi: abbiamo quantificato che per coprire le priorità, a partire dall’adeguamento degli stipendi, occorrono 30 miliardi, praticamente una Legge Finanziaria”. Il leader dell’Anief ha ricordato che “abbiamo un alunno ogni dieci alloglotto. Uno su dieci con sostegno. Un docente su cinque precario, un Ata su due supplente. Dobbiamo operare – ha concluso Pacifico – anche per loro, per non far venire meno i loro diritti”. LEGGI TUTTO