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    Scuola, Sil Confesercenti: nessuna stangata con ritorno in classe

    (Teleborsa) – “Ogni anno assistiamo alla consueta corsa al sensazionalismo che definisce stangata economica il ritorno sui banchi di scuola e mette alla gogna un intero comparto economico. La situazione è in realtà un’altra, si tratta solo di fake news e i tanto temuti e spesso solo annunciati aumenti non ci saranno”. Così Sil Confesercenti, il sindacato che rappresenta librai e cartolibrai italiani. Per i libri di testo – continua il Sil – l’incremento di prezzi rispetto all’anno precedente è stato il solito 2% circa, con i tetti di spesa istituiti nel 2011 dal ministero della Cultura, e ormai fermi nell’importo dal 2014, che continuano a svolgere un’azione calmierante sulle dinamiche della spesa. Per il cosiddetto corredo, invece, si registrano incrementi che sono in linea con l’attuale tasso di inflazione e che risentono ovviamente del quadro economico generale.Nel dettaglio, secondo rilevazioni Sil, per la prima media il tetto di spesa per i libri è di 294 euro più 80 euro di corredo scolastico per tutto l’anno, in seconda media 117 euro per i libri e 80 euro di corredo, in terza 132 euro per i libri e 70 euro di corredo. Passando alle scuole superiori, Sil Confesercenti ha calcolato la spesa per la prima e la terza classe del liceo classico, i due casi in cui si spende notoriamente di più: in prima la spesa è di 335 euro più 100 euro per il corredo, in terza di 382 euro più 70 euro di corredo. “Ci preme – continua il sindacato – mettere in guardia i consumatori da atteggiamenti consolidati, sostenuti anche da alcuni media, che spingono il pubblico ad allontanarsi dai negozi tradizionali. Al contrario suggeriamo per i libri di testo di affidarsi al libraio e cartolibraio di zona, che offre un servizio puntuale e continuativo tutto l’anno e che è anche in grado di intercettare i tantissimi errori che sono presenti nelle liste ufficiali delle adozioni di libri. Anche per la cancelleria e il corredo, qualità, servizio ma anche convenienza si possono trovare solo nei negozi di vicinato, visto che assistiamo a prezzi fuori controllo soprattutto nei negozi non specializzati”.”Lanciamo alla politica e ai candidati alle prossime elezioni l’appello a considerare finalmente il settore della scolastica degno di un intervento specifico. Abbiamo assistito ad aiuti e bonus di ogni tipo, ma ogni anno ci ritroviamo ad inizio settembre senza che siano state previste misure strutturali di riforma del settore, soprattutto di quello librario, che aiutino operatori specializzati e famiglie. La caduta del governo ha interrotto un lavoro sul tema che era in corso con il ministro Bianchi e con i suoi funzionari: invitiamo le forze politiche tutte, in questa fase, a garantire il prosieguo di quell’esperienza e di quel percorso e a prevenire il rischio che i veri aumenti sopraggiungano nel 2023. Il Sil Confesercenti non mancherà di continuare a pressare gli aspiranti nuovi parlamentari su questi temi”, dice Cristina Giussani, presidente di Sil Confesercenti.(Foto: © olegdudko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Luna, rinviato lancio Artemis 1

    (Teleborsa) – Un problema al motore numero 3, uno dei quattro del primo stadio dello Space Launch System alimentato a idrogeno e ossigeno liquidi, ha costretto la NASA a sospendere il countdown per il lancio della missione Artemis 1.A 40 minuti dal “go” previsto alle 14:33 (ora italiana) è arrivato lo stop, a causa di problemi tecnici già noti da stamattina, e successivamente è stata cancellata la finestra di lancio. La prossima è prevista venerdì 2 settembre alle 18:48 (ora italiana). In alternativa, si ritenterà il 5 settembre. A bordo del razzo vettore, posto sulla rampa 39B del Kennedy Space Center, la capsula Orion senza equipaggio destinata a orbitare intorno alla Luna e fare ritorno sulla Terra con ammaraggio dopo 42 giorni di volo spaziale. LEGGI TUTTO

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    Infrastrutture, Mims: 27 milioni per opere nelle ZES

    (Teleborsa) – Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha firmato il decreto che ripartisce ulteriori risorse, pari a circa 27 milioni di euro, per la realizzazione di infrastrutture idriche di particolare rilevanza e per dare nuovo impulso allo sviluppo infrastrutturale delle Zone Economiche Speciali (Zes). Le risorse derivano dal Fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, nonché per la project review di infrastrutture già finanziate, e riguardano interventi coerenti con l’Allegato Infrastrutture, logistica e mobilità al Documento di Economia e Finanza 2022.Lo comunica il Mims spiegando che, in particolare, il provvedimento del ministro prevede la destinazione di circa 19 milioni di euro alla progettazione di interventi finalizzati a fronteggiare l’emergenza idrica e a rafforzare il sistema dei bacini idrografici al fine di ridurre le perdite e contrastare la siccità, mettendo in sicurezza il patrimonio infrastrutturale e potenziando la capacità degli invasi. Gli interventi riguardano i sette distretti idrografici e le relative Autorità di bacino distrettuale (Alpi Orientali, Padano, Appennino Settentrionale, Appennino Centrale, Appennino Meridionale, Sardegna e Sicilia). Otto milioni di euro sono invece destinati alla progettazione di interventi infrastrutturali per sostenere lo sviluppo delle aree Zes (Abruzzo, Calabria, Campania, Ionica Interregionale Puglia-Basilicata, Adriatica Interregionale Puglia-Molise, Sicilia Orientale, Sicilia Occidentale, Sardegna).Il decreto del ministro segue l’intesa acquisita in sede di Conferenza Unificata il 3 agosto 2022 e attua quanto previsto nell’Allegato Infrastrutture, logistica e mobilità del Documento di Economia e Finanza 2022, che destina tali risorse “ad ulteriore supporto delle politiche già intraprese per lo sviluppo del settore idrico, intende ampliare la destinazione del fondo progettazione opere prioritarie per consentire il finanziamento della progettazione (a livello di Pfte) di infrastrutture idriche di particolare rilevanza ed entità, facenti parte del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico, e aventi come soggetto attuatore soggetti che non riescono a provvedere con risorse autonome allo sviluppo della progettazione”, nonché per dare nuovo impulso allo sviluppo delle Zone Economiche Speciali (Zes). Gli enti beneficiari, che possono utilizzare le risorse anche avvalendosi di convenzioni con altri enti o con delega di funzioni, inviano al Mims (Dipartimento per le opere pubbliche, le risorse umane e strumentali – Direzione generale per l’edilizia statale, le politiche abitative, la riqualificazione urbana e gli interventi speciali) l’elenco dei piani/progetti/project review per i quali intendono utilizzare le risorse assegnate corredati dal Codice Unico di Progetto. L’elenco – conclude la nota – deve essere trasmesso entro 60 giorni dalla data di apertura dei termini di presentazione delle proposte indicata dal decreto direttoriale che sarà pubblicato sul sito istituzionale del ministero. LEGGI TUTTO

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    Caro energia, la preoccupazione di Federalberghi

    (Teleborsa) – “Le aziende sono di nuovo in debito di ossigeno e non riescono a pagare le bollette: gli alberghi hanno resistito, ma guardiamo con preoccupazione a quel che potrà accadere nei prossimi mesi, con il prezzo dell’energia che continua a crescere e le condizioni generali del mercato a dir poco incerte”. Lo ha sottolineato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, commentando i risultati di un’indagine condotta dal centro studi dell’associazione, che ha esaminato le bollette emesse relative a un campione di oltre 2mila camere in Italia.La bolletta energetica degli alberghi italiani ha raggiunto il livello record di 3,8 miliardi di euro, con un costo medio di circa 120mila euro per ciascuna struttura (94.000 per l’energia elettrica e 26.000 per il gas). Il conto di luglio 2022 è più che triplicato rispetto a luglio 2021. Significa che oltre il 18% del volume d’affari del settore viene assorbito dal pagamento delle forniture di energia elettrica e di gas. Bocca ha aggiunto che “per far quadrare i conti dovremmo aumentare in modo consistente i prezzi. Ma molte aziende e intere località, non disponendo di spazi di manovra, sono costrette a valutare alternative dolorose. Chi va incontro alla bassa stagione, caratterizzata dal calo dei prezzi e del tasso di occupazione delle strutture, dovrà anticipare il momento della chiusura. Anche tra le aziende che solitamente rimangono aperte tutto l’anno, c’è chi considera la possibilità di chiudere durante l’inverno, prima che l’accensione dei riscaldamenti faccia saltare del tutto i conti”. Secondo il presidente di Federalberghi, “la prima urgenza è costituita dalla sterilizzazione degli aumenti, fissando un tetto al prezzo del gas e dell’energia elettrica e riconoscendo un credito di imposta che compensi gli aumenti record sin qui registrati. È importante sancire il diritto alla rateizzazione delle bollette, che oggi viene accordata dai gestori in base a criteri discrezionali. Altrettanto importante è la possibilità di far accedere alla cassa integrazione i dipendenti delle aziende che sospenderanno l’attività, senza costi per i datori di lavoro e con un pacchetto di ore ad hoc”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Wartsila,UILM: con stop produzione a rischio 1500 lavoratori

    (Teleborsa) – “Senza la continuità produttiva del sito di Trieste di Wartsila non sono sostenibili le attività di servizi e ricerca e sviluppo. A rischio, quindi, è l’intero Gruppo in Italia e tutto l’indotto. Stiamo parlando complessivamente di 1.500 lavoratori. Una situazione drammatica da evitare ad ogni costo. Per questo motivo sabato sarò in piazza per una manifestazione di enorme valore sociale, un’occasione per un messaggio di speranza, ma anche un momento in cui la politica capisca che siamo di fronte a una vertenza drammatica, sulla quale non deve speculare per fini elettorali e che dovrà avere necessariamente una soluzione positiva. I nostri obiettivi prioritari sono la salvaguardia dei posti di lavoro, il ritiro della procedura di licenziamento e la convocazione di un tavolo urgente al ministero dello Sviluppo economico”. Così il segretario generale Uilm, Rocco Palombella, in un’intervista a Il Piccolo in vista della manifestazione del 3 settembre a Trieste.”Bisogna ricordare – sottolinea il leader Uilm – che non stiamo difendendo una realtà obsoleta o non profittevole, ma, al contrario, chiediamo che possa continuare a produrre uno stabilimento strategico per l’intera economia che ruota intorno all’Europa. Stiamo parlando di una fabbrica moderna, che funziona, che dà reddito. Per questo siamo convinti che alla fine sarà una lotta vincente perché le ragioni della difesa hanno una evidente concretezza”. “Non dobbiamo fare intervenire lo Stato perché l’azienda è decotta, ma perché non dobbiamo subire questa sorta di redistribuzione del sistema industriale – continua – La nazionalizzazione, proprio per difendere gli investimenti fatti in questi anni, è una strada da percorrere non perché, in generale, sia un toccasana, ma perché, nel caso specifico, risolve un confronto impari, quello tra la Finlandia che internalizza e un’Italia che potrebbe rinunciare a un asset importante dopo avere investito tante risorse. Lo Stato deve prendere una posizione forte nei confronti dei finlandesi: se non siete in grado di continuare a produrre in Italia, noi interveniamo a tutelare una realtà in salute”.”Dopo la manifestazione di sabato – prosegue Palombella – faremo in modo che ci sia una continuità di lotta senza alcun tipo di tentennamento. Vogliamo che ci sia un’azione da parte del Governo che punti a un unico risultato: il ritiro della procedura di licenziamento”. LEGGI TUTTO

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    Germania, Ifo: si riduce disponibilità aziende ad assumere

    (Teleborsa) – La disponibilità ad assumere da parte delle aziende tedesche si è ridotta ad agosto. L’indice sull’occupazione elaborato dall’Istituto Ifo è sceso a 101 punti d ai 101,1 di luglio. Nonostante le molte incertezze, le aziende tedesche stanno ancora pianificando di aumentare l’organico, ma la carenza di manodopera qualificata rende difficile coprire molti i vacanti.Nel settore manifatturiero, il barometro dell’occupazione è sceso per il terzo mese consecutivo e la disponibilità ad assumere ora è solo leggermente positiva. Nel settore dei servizi, l’indicatore si è leggermente ripreso dopo forte calo di luglio. Il settore IT è costantemente alla ricerca di nuovi dipendenti, mentre il settore dell’ospitalità per ora vorrebbe mantenere invariato il numero di dipendenti. Nel commercio, la frenata delle vendite e l’aumento dei costi si stanno riflettendo nella pianificazione dell’organico e sembra che sia in arrivo una prima tornata di licenziamenti. Nelle costruzioni, infine, ci sono episodi isolati di assunzioni. LEGGI TUTTO

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    ll gas vola e agita la campagna elettorale: pressing su Draghi

    (Teleborsa) – Non si ferma la corsa del prezzo del gas che, ieri, dopo una partenza di giornata calma e un picco nel secondo pomeriggio, ad Amsterdam, mercato di riferimento per l’Europa, ha chiuso la seduta a 339 euro al megwattora (+5% rispetto alla vigilia), poco sotto il massimo storico di 341 euro segnato a meno di un’ora dalla fine dall’ultima seduta della settimana.La Russia, nel frattempo, fa sapere di essere pronta a fornire gas all’Europa nei volumi previsti dal contratto se l’Occidente non la metterà alle strette con le restrizioni. Lo ha detti il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev in un’intervista alla tv francese, scrive la Tass. “Siamo pronti a fornire gas nei volumi che sono stati contrattati già ora. Tuttavia, questo dipenderà sicuramente dalla posizione dei Paesi occidentali ed europei. Se i pagamenti saranno vietati o se la consegna delle turbine riparate o il lancio del NordStream 2 saranno fermati, allora le forniture non saranno probabilmente nei volumi che si aspettano”. Intanto, la presidenza ceca, presidenza di turno del semestre Ue “convocherà una riunione urgente dei ministri dell’Energia per discutere le misure di emergenza specifiche – ha annunciato il presidente della Repubblica Ceca Petr Fiala su twitter – per affrontare la situazione energetica”. che potrebbe venir fissata entro metà settembre. I contatti tra gli Stati membri sulla data e sull’agenda della riunione sono ancora in corso e da quanto si apprende la convocazione ufficiale dovrebbe arrivare all’inizio della prossima settimanaLa crescita del prezzo del gas si scarica anche sul costo dell’elettricità in Italia e si abbatte sulla campagna elettorale in vista delle prossime elezioni del 25 settembre con i leader dei partiti che si dicono pronti ad un armistizio, proposto già qualche giorno fa dal leader di Azione Carlo Calenda.Sull’emergenza bollette “la Lega chiede al Governo Draghi che è in carica di fare in fretta. Noi chiedemmo mesi fa un investimento maggiore, uno scostamento di bilancio, ci dissero no. Adesso tutti si accorgono che settembre e ottobre rischiano di essere devastanti per le famiglie e per le imprese – dice Matteo Salvini -. Se Draghi porta in Cdm o in Parlamento anche la prossima settimana un provvedimento da miliardi, da decine di miliardi per sostenere famiglie e imprese il voto della Lega è assicurato”. “Quello del costo dell’energia è un tema essenziale per una Regione ricca di imprese come la nostra, si rischia un disastro per le famiglie ai prezzi attuali e per le imprese. Io ho chiesto per primo al governo di intervenire e ho notizia che si sta predisponendo un decreto”, ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.”Noi speriamo di scongiurare i razionamenti con tutte le nostre forze sia come Governo che come forze politiche. Noi come Ic abbiamo chiesto un massiccio intervento sulle bollette per mitigarne gli effetti su imprese e famiglie. Il governo farà tutto il possibile e interverrà in maniera incisiva. Ma quelli che hanno provocato la crisi di Governo a luglio adesso dovrebbero tacere, invece di chiedere interventi al Governo”: così il ministro degli Esteri e capo politico di Impegno civico Luigi Di Maio.”I rialzi confermano l’urgenza di un intervento drastico che ponga un tetto fissato al prezzo dell’elettricità. E la necessità di raddoppiare il credito d’imposta per l’energia che consenta il recupero di parte degli enormi aumenti in corso. Ne va della tenuta del Paese”, scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta. LEGGI TUTTO

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    Vendemmia 2022 sarà di qualità, CREA: siccità e anticipo ma nessun dramma

    (Teleborsa) – Nonostante le difficoltà del meteo, la siccità e una campagna che parte in anticipo con una variabile da circa 7 giorni a 20, a seconda delle diverse aree viticole, la vendemmia 2022 sarà di qualità senza particolari problematiche. E’ quanto prevede il Centro di Ricerca di Viticoltura ed Enologia del Crea-Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, che ha fornito i primi dati e ha elaborato le tendenze previsionali della nuova vendemmia appena partita.In particolare il Crea, nonostante l’Italia sia stata accomunata da un andamento meteo omogeneo da nord a sud della penisola con alte temperature e siccità che hanno caratterizzato la primavera, non prevede nessun dramma e incorona “il vigneto italiano come resiliente ai cambiamenti climatici”.Nel complesso l’annata si presenta buona, come indicano i dati rilevati da Patrick Marcuzzo del Crea Viticoltura di Conegliano. “La penuria di precipitazioni – sostengono gli esperti – ha sicuramente facilitato il controllo delle malattie fungine, riducendo anche il numero di interventi fitosanitari”.La produzione 2022 non sarà comunque ricordata come un’annata abbondante, a causa soprattutto dei vigneti non serviti da impianti di irrigazione o bacini di raccolta delle piogge: in Friuli-Venezia Giulia e in Veneto in leggero calo della quantità di produzione rispetto al 2021 (-10% e -5% rispettivamente). Registrano una flessione anche Lombardia ed Emilia-Romagna e il Piemonte. In sofferenza la Sicilia con cali pari a un -5%/-10% rispetto l’annata precedente. Crescono Trentino-Alto Adige (+5-6% rispetto al 2021) Toscana e Puglia (per quest’ultima è previsto un 10% in più). LEGGI TUTTO