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    Meeting di Rimini, è il giorno di Draghi: “Italia ce la farà anche questa volta”

    (Teleborsa) – “Grazie Mario, viva Draghi”: sono queste le parole scandite a gran voce da quanti hanno accolto il presidente del Consiglio Mario Draghi al suo arrivo al meeting di Rimini. Draghi ha attraversato la sala centrale della fiera di Rimini, gremita di persone che hanno segnato tutto il breve percorso con un ininterrotto applauso.”Grazie, grazie, grazie”, ha detto visibilmente commosso il calore di questo applauso, per la vostra accoglienza. Se vado oltre lacommozione, questo entusiasmo mi colpisce molto nel profondo”. Quindi un messaggio ai giovani: “Vivete la politica soprattutto come testimonianza di una vita coerente con gli ideali, sperate, combattete e costruite. Voi giovani siete la speranza della politica”. “Guidare l’Italia è un onore di cui sono grato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Parlamento e a tutti gli italiani che mi hanno accompagnato con il loro affetto”, ha aggiunto. “L’ultima volta al meeting – ha detto Draghi – “eravamo in una fase acuta e dolorosa della pandemia e si provava a riflettere su come ricostruire”, con la “necessità di sostenere famiglie e imprese. Dissi di tornare ad una crescita sostenibile”, “parlai di debito buono e debito cattivo. Queste idee hanno ispirato il governo di unità nazionale”.”Anche oggi siamo in un momento estremamente complesso per l’Italia e la Ue, con il quadro geopolitico in rapida trasformazione con il ritorno della guerra e le tensioni su Taiwan. La congiuntura economica è segnata da una profonda incertezza” e l’inflazione “pesa in modo molto gravoso sui bilanci di famiglie e impese”, ha detto il Presidente del Consiglio invitando tutti ad andare a votare”Sembravamo avviati verso una ripresa lenta e incerta, a 18 mesi di distanza possiamo dire che non è andata così: gli italiani hanno reagito con coraggio e concretezza e hanno riscritto una storia che sembrava già decisa. Insieme abbiamo dimostrato che l’Italia è un grande Paese che ha tutto quello che serve per superare le difficoltà che la storia ci mette davanti”, ha affermato ripercorrendo i mesi del suo governo.”Sono convinto che il prossimo governo, di qualunque colore sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili: l’Italia ce la farà anche questa volta”, ha concluso Draghi che ha inviato all’esecutivo che uscirà dalle urne il prossimo 25 settembre un chiaro messaggio in ottica futura, : “Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale, il posto dell’Italia è in Ue e nell’Alleanza Atlantica”. LEGGI TUTTO

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    Inps: in primo semestre aumentano certificati di malattia

    (Teleborsa) – Nel primo semestre dell’anno sono arrivati complessivamente 19,8 milioni di certificati, il 76,1% dal settore privato, con un incremento complessivo rispetto allo stesso periodo del 2021 pari a +60,5%. È quanto emerge dall’Osservatorio Polo unico di tutela della malattia diffuso dall’Inps nel quale si sottolinea che le evidenze relative al I trimestre 2022 risultano strettamente connesse all’andamento della pandemia; infatti, soprattutto con riferimento al mese di gennaio e quindi subito dopo il periodo natalizio, si è registrato un forte rialzo dei contagi. Nel I trimestre 2022 sono pervenuti 11,9 milioni di certificati di malattia, quasi pari al numero di certificati prodotti nell’intero primo semestre del 2021 (12,3 milioni).L’incremento dell’andamento tendenziale dei certificati, nel I trimestre 2022, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è pari al 78,1%, mentre per quanto riguarda il II trimestre questo incremento si attesta sul 39,5% rispetto al valore 2021. In entrambi gli anni la variazione congiunturale tra il primo ed il secondo trimestre risulta negativa, più moderata nel 2021 (-16,1%) e più elevata nel 2022 (-34,3%). Analizzando i dati più nel dettaglio, si nota che l’incremento dei certificati con riferimento al I trimestre dei due anni considerati (complessivamente superiore al 78%), è maggiore nel centro Italia (+94,4%) rispetto al nord (+75,2%) e al sud (+72,3%), è maggiore per gli uomini (+81%) ed è molto più elevato per le età più giovani (+125,4% nella classe ‘fino a 29 anni’) e molto meno per le età più avanzate (+55,8% per la classe ’50 anni e oltré). Le stesse considerazioni valgono per il II trimestre dei due anni (a parte per il genere per il quale l’incremento è superiore per le donne: +42,0% rispetto a +36,9 per gli uomini) quando il numero dei certificati passa da 5,6 milioni nel 2021 a 7,8 nel 2022, con un incremento più contenuto (+39,5%) anche se comunque molto consistente.Le giornate di malattia, nel I trimestre 2022 sono state circa 51,1 milioni nel settore privato e 14,6 milioni nel pubblico, con un incremento rispettivamente del 49,9% e del 48,6% rispetto all’analogo valore del 2021. Nonostante le giornate di malattia indicate nei certificati siano decisamente più elevate nel primo trimestre 2022 rispetto al 2021, con riferimento ai valori medi, si ha in generale una diminuzione dei periodi di malattia: mediamente le giornate di malattia per certificato nel I trimestre 2022 sono state 5,6 nel settore privato (contro le 6,9 del primo trimestre 2021) e 5,2 nel settore pubblico (contro le 5,6 del 2021). Le giornate medie di malattia per ciascun lavoratore con almeno un giorno di malattia, sono passate da 13,7 nel I trimestre 2021 a 10,7 nel primo trimestre 2022 per il settore privato e da 10,6 a 11,2 per il settore pubblico. Nel II trimestre 2022 sono state circa 32 milioni nel settore privato e 10 milioni nel pubblico, con un incremento rispettivamente del 21,5% e del 31,8% rispetto all’analogo valore del 2021. Per quanto riguarda i valori medi, anche nel II trimestre si rileva una riduzione dei periodi di malattia: mediamente le giornate di malattia per certificato sono state 5,4 nel settore privato (contro le 6,2 del secondo trimestre 2021) e 5,1 nel settore pubblico (contro le 5,5 del 2021). Le giornate medie di malattia per ciascun lavoratore con almeno un giorno di malattia, sono passate da 11,5 nel secondo trimestre 2021 a 9,8 nel secondo trimestre 2022 per il settore privato e da 10,2 a 9,9 per il settore pubblico.Nel I trimestre 2022 sono state effettuate circa 296 mila visite fiscali, in aumento del 34,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, anche se in termini relativi il numero medio di visite per mille certificati è in diminuzione (da 33 a 25). L’aumento riscontrato è decisamente maggiore per il settore pubblico rispetto al settore privato (+66,6% vs +3,4%) e questo può essere dovuto al graduale rientro in presenza per buona parte dei dipendenti pubblici con conseguente minor utilizzo dello smart working. In termini relativi nel settore pubblico il numero delle visite mediche per mille certificati pervenuti è in leggero aumento passando da 62 per il primo trimestre 2021 a 65 per l’analogo periodo del 2022, mentre nel settore privato l’indice è in diminuzione (23 vs 13). Quanto alla distribuzione territoriale il Nord presenta la minore variazione positiva del numero di visite effettuate (+9,7% vs +49,7% del Centro e +51,1% del Sud), mentre ad essere maggiormente sottoposti al controllo fiscale sono stati gli uomini (+35,9% vs 33,6% delle donne) e i lavoratori al di sotto dei 30 anni (+47,3%). Nel II trimestre dell’anno sono state effettuate complessivamente 302 mila visite fiscali, in aumento del 26,1% rispetto al secondo trimestre 2021. Tale aumento risulta più evidente per le visite eseguite nel settore privato rispetto a quello pubblico (+48,3% vs +10,7%) mentre in termini relativi il numero medio di visite per mille certificati è in lieve diminuzione (da 43 a 39), tendenza più marcata nel settore pubblico (da 103 a 81). Le percentuali di variazione positiva più alte si possono riscontrare nell’area territoriale del Centro (+41,4%), nel genere maschile (+42,4%) e nella fascia di età più giovane (+71,2%). LEGGI TUTTO

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    Sangalli: salasso gas è nuova pandemia

    (Teleborsa) – Il salasso del gas “è la nuova pandemia” e per le imprese “il futuro è a rischio”. A lanciare l’allarme è il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, dalle colonne del Quotidiano Nazionale. “Solo un mese fa stimavamo, per il 2022, un costo complessivo della provvista energetica delle imprese del terziario nell’ordine dei 24 miliardi di euro, più del doppio rispetto al 2021.Con il recente peggioramento delle condizioni del mercato del gas e dell’elettricità, il nuovo calcolo della bolletta energetica – ha spiegato – porta a un costo pari a 33 miliardi, tre volte il livello del 2021 e più del doppio rispetto ai 14,9 miliardi del 2019. Insomma, siamo in una fase di vera emergenza che, per alcuni settori del terziario di mercato in particolare, sta diventando veramente drammatica”. Nella media e grande distribuzione alimentare, nel primo semestre dell’anno in corso, “registravamo aumenti del costo dell’energia del 100%, che, da luglio, balza a +500%.Le bollette di alberghi, bar e ristoranti sono triplicate rispetto a un anno fa. Nell’autotrasporto, chi ha fatto investimenti su veicoli a gas metano oggi è costretto a fermarli, perché l’aumento dei costi è diventato insostenibile”, ha aggiunto Sangalli. Per far fronte a tale emergenza “l’esecutivo, quello in carica, e Il nuovo, soprattutto sull’emergenza energia, devono avere tempi di risposta immediati. A cominciare dal rilancio dell’iniziativa in sede europea sul cosiddetto Energy Recovery Fund, puntando alla fissazione di un tetto al prezzo del gas e alla revisione delle regole e dei meccanismi di formazione del prezzo dell’elettricità. Ma, già nell’ambito della conversione in legge del decreto ‘Aiuti bis’, occorre potenziare e rendere più inclusivi i crediti d’imposta fruibili anche da parte dei non ‘energivori’ e non ‘gasivori’, e rafforzare le misure contro il caro carburanti per il settore dell’autotrasporto. Andrebbe anche destinato all’abbattimento degli oneri generali di sistema il gettito derivante dalle aste per l’assegnazione delle quote di emissione di CO2”. LEGGI TUTTO

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    Smart working, si cambia: le novità

    (Teleborsa) – Importanti novità sullo smart working dal primo settembre finalizzate a sburocratizzare questa nuova modalità di lavoro, che di fatto entra a regime dopo il massiccio utilizzo durante il periodo del lockdown.Le norme, introdotte con il decreto semplificazioni pubblicato dopo Ferragosto in Gazzetta Ufficiale, sono state rese operative da un decreto ministeriale firmato dal ministro del lavoro Andrea Orlando. Si torna all’accordo individuale che sostituisce le norme previste durante l’emergenza Covid. Ma i datori di lavoro non dovranno comunicare l’adesione dipendente per dipendente ma avranno la possibilità di inviare in modo semplificato i nominativi.I lavoratori che non aderiranno all’accordo dovranno lavorare in presenza non essendo previste al momento meccanismi automatici per i lavoratori fragili o per chi ha figli under14.”Il decreto – spiega il ministro del Lavoro Andrea Orlando – prevede che il datore comunichi in via telematica al Ministero del lavoro i nominativi dei lavoratori e la data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile. Si tratta di una importante disposizione che rende strutturale la semplificazione del lavoro agile”.Tecnicamente – spiega il ministero – viene riformulato l’articolo 23 della legge 22 maggio 2017. Il precedente obbligo di comunicazione dell’accordo individuale sarà sostituito quindi dal primo settembre da una mera comunicazione dei nominativi dei lavoratori e della data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile. “E’ un primo passo – si legge – con il quale si rendono più semplici gli obblighi di comunicazione relativi al lavoro agile anche alla luce dell’esperienza maturata durante la pandemia e si risponde ad una specifica richiesta fatta dalle parti sociali nel Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile per il settore privato sottoscritto dal Ministro del Lavoro e dalle parti sociali il 7 dicembre 2021″.”L’esigenza di semplificazione degli obblighi di comunicazione nasce dalla necessità di rendere strutturale una procedura già ampiamente sperimentata nel periodo emergenziale – afferma il Ministro Andrea Orlando – in considerazione di un sempre maggiore utilizzo di questa modalità di svolgimento del lavoro. In questo modo si snelliscono le procedure per i datori di lavoro e non si aggravano gli uffici ministeriali di adempimenti amministrativi ritenuti non necessari”. LEGGI TUTTO

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    L'uomo verso il ritorno sulla Luna. Missione Artemis-1 al via il 29 agosto

    (Teleborsa) – L’uomo torna sulla Luna con l’obiettivo di rimanere e costruire un ambiente adatto e confortevole per la vita umana. E’ questo l’obiettivo che dà il via alla missione Artemis-1 condotta dalla Nasa con la partecipazione dell’Agenzia spaziale europea e per il lancio di un razzo SLS senza equipaggio. La missione prenderà il via lunedì 29 agosto attorno alle 14:33 ora italiana, dal centro spaziale J. F. Kennedy, in Florida, dove decollerà il vettore che porterà in orbita la capsula Orion, senza uomini a bordo. Date di riserva venerdì 2 settembre e lunedì 5 settembre.La missione Artemis 1 sarà solo il primo step di un progetto che porterà l’uomo a sorvolare l’orbita lunare con la missione Artemis II e nel 2025 a toccare nuovamente la superficie lunare con la missione Artemis III, oltre cinquant’anni dopo il primo atterraggio con la mitica missione Apollo.Il programma vedrà l’Italia in prima fila grazie al contributo dell’Agenzia Spaziale (ASI) e di società come Leonardo e Thales Alenia Space, che hanno realizzato diversi componenti di Orion, oltre ad una serie di piccole e medie imprese tricolore, come la torinese Argotec.”Stiamo tornando sulla Luna per restare in maniera sostenibile”, annuncia Thales Alenia Space, che sta progettando un intero ecosistema lunare, lavorando su veicoli, infrastrutture orbitali con e senza equipaggio, robotica e soluzioni a terra per consentire di arrivare sulla Luna, vivere sulla sua superficie, utilizzandone le risorse a disposizione.Numerose le tecnologie chiave fornite da Thales Alenia per Orion, la navicella spaziale che porterà gli astronauti in orbita Lunare nell’ambito della missione Artemis, contribuendo con un ruolo centrale al Modulo di Servizio Europeo (ESM), sviluppato per l’Agenzia spaziale europea (ESA).Leonardo è partner del programma, cn la fornitura di pannelli fotovoltaici (PVA) e le unità di controllo e distribuzione dell’alimentazione (PCDU) per i moduli ESM da 1 a 6. LEGGI TUTTO

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    Europa, Fitch: shock della ragione di scambio limita il PIL nominale

    (Teleborsa) – Uno dei principali effetti della guerra in Ucraina sull’economia europea è la grande perdita in termini di ragione di scambio per la maggior parte dei paesi, secondo un nuovo report di Fitch Ratings. La ragione di scambio (in inglese terms of trade) è il rapporto al quale beni di diversi paesi vengono scambiati. L’agenzia di rating sostiene che questo shock spinge contemporaneamente al rialzo l’inflazione, abbassa i redditi reali, indebolisce le finanze esterne e esercita pressioni sulla politica monetaria e fiscaleViene sottolineato che i prezzi all’importazione hanno iniziato ad aumentare rapidamente nel 2021 da una base molto bassa, essendo scesi durante la pandemia. I tassi di crescita annui nell’eurozona, in Germania, Francia e Italia sono stati del 15%-20% nel primo trimestre del 2022, i più forti da un decennio.Il grande shock dei prezzi all’importazione si traduce in un significativo deterioramento dei prezzi relativi all’esportazione e all’importazione (ragione di scambio) delle economie europee importatrici di energia. “I nostri calcoli mostrano che il deterioramento è quasi 3 volte maggiore della deviazione standard storica in Italia, che ha la quota più alta di importazioni di gas naturale nell’Europa occidentale – si legge nello studio – Lo shock è 2,4 volte la norma storica in Germania e 2 volte in Francia, che ha la dipendenza energetica più bassa dei tre paesi”.Il deterioramento della ragione di scambio apre un divario tra l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (HICP) e il deflatore del PIL. “L’energia importata è il principale motore dell’impennata dell’HICP e il corrispondente indice dei consumi interni e degli investimenti. Tuttavia, per il deflatore del PIL aggregato, la pressione sui prezzi è in parte compensata dal deterioramento della ragione di scambio – spiega Fitch – L’ampia pressione sui prezzi interni ha innescato una stretta monetaria da parte della BCE più forte del previsto. La modesta crescita del PIL nominale crea un contesto meno favorevole per la riduzione del debito rispetto a quanto implicherebbe l’elevata inflazione HICP”. LEGGI TUTTO

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    Grave siccità ha colpito l'Europa: condizioni critiche anche in agosto

    (Teleborsa) – In Europa si conferma ad agosto una situazione di grave siccità, che sta minando l’agricoltura e mettendo a repentaglio il patrimonio ambientale. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto “Drought in Europe – August 2022″ del Centro europeo di ricerca della Commissione che tiene conto dei dati e delle analisi del Osservatorio sulla siccità. Guardando all’evoluzione della prolungata siccità in UE, si conferma la situazione preoccupante di luglio con il 47% dei territori ancora in stato di pre-allerta, il che significa che le precipitazioni sono state inferiori al normale e l’umidità del suolo è carente, ed il 17% dell’UE in una situazione di allerta, che si verifica quando anche la vegetazione e le colture mostrano gli effetti negativi della siccità. Complessivamente, il 64% dell’Europa è in una situazione di pre-allerta o allerta, il che contribuisce anche alla diffusione degli incendi,”La combinazione di una grave siccità e ondate di calore ha creato uno stress senza precedenti sulle risorse idriche in tutta l’UE. Attualmente stiamo notando una stagione degli incendi sensibilmente al di sopra della media e un impatto importante sulla produzione delle colture”, ha commentato la Commissaria europea Mariya Gabriel, aggiungendo “il cambiamento climatico è indubbiamente più evidente ogni anno”.”La Commissione Europea e i suoi scienziati stanno lavorando per mappare e studiare questa crisi con le migliori tecnologie disponibili, dallo spazio e dal suolo, per proteggere il nostro ambiente ed i nostri cittadini dalle emergenze”, ha concluso.Peggiorano anche le prospettive di resa dei raccolti in UE, che indicano per il mais, i semi di soia e di girasole rendimenti rispettivamente del 16%, 15% e 12% inferiori ala media dei 5 anni. Un grave deficit di precipitazioni ha colpito quasi tutti i fiumi in Europa, colpendo a catena anche il settore energetico sia per la generazione di energia idroelettrica che per i sistemi di raffreddamento delle centrali elettriche, nonché il trasporto fluviale. Diversi Stati membri dell’UE hanno adottato misure per razionare l’acqua e le forniture potrebbero essere ancora compromesse nelle prossime settimane. È probabile che nei prossimi mesi si verificheranno condizioni più calde e più secche del solito nella regione Euromediterranea Occidentale, almeno sino al mese di novembre 2022. LEGGI TUTTO

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    Meeting Rimini, sindacati e Orlando d'accordo: serve patto per il lavoro

    (Teleborsa) – I sindacati tornano a chiedere un tavolo di confronto per discutere della riforma fiscale e di come salvaguardare il potere d’acquisto dei salari. “Il tema per noi oggi è quello di ridurre le tasse principalmente ai lavoratori dipendenti e pensionati, quelli che le tasse le pagano ogni anno sino all’ultimo centesimo”, ha affermato il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, intervenendo al Meeting di Rimini. E fra le priorità indica il contrasto all’evasione, che pesa per quasi 100 miliardi di euro l’anno sulle casse dello Stato, e la detassazione dei salari di produttività e degli accordi di welfare nel privato e nel pubblico. Quanto alle pensioni ben venga Quota 41 per superare “l’odioso scalone” che si ripresenterebbe con il ritorno alla Legge Fornero e per “reinvestire” parte delle risorse risparmiate con il precedente regime e con Quota 100. “Noi dobbiamo difendere e tutelare famiglie, lavoratori dipendenti e pensionati”, ha ribadito Sbarra, aggiungendo “c’è un’emergenza che va affrontata oggi con l’attuale governo e c’è nella prospettiva la necessità che chiunque vinca le elezioni si apra al dialogo, al confronto, alla partecipazione con le forze sociali sui contenuti della nostra agenda sociale”.Per il sindacalista il salario minimo per legge non risolve il problema delle basse retribuzioni e chi lo persegue “semina solo illusioni”, perché in Italia occorre alzare gli stipendi e anche il valore delle pensioni. “E’ un tema legato al fatto che il Paese non cresce e non c’è produttività”, sottolinea il segretario della Cisl.”Il tema del patto per il lavoro è stato per lungo tempo al centro della priorità della nostra agenda sociale. Abbiamo rivendicato la necessità di imprimere una forte accelerazione nel confronto con le istituzioni su un tema per noi decisivo per il presente e il futuro del Paese”, ha ricordato Sbarra, precisando “bisogna allontanarsi dall’illusione che il lavoro si possa creare per decreto o con uno schizzo d’inchiostro sulla Gazzetta Ufficiale”.Anche il Ministro del Lavoro Andrea Orlando punta a realizzare un patto che tenga “tenga insieme tre cose” e cioè minimi salariali, riduzione del cuneo fiscale ed il rinnovo dei contratti. Orlando ha ammesso che la curva demografica sta avendo un “impatto significativo” sul mercato del lavoro ed ha affermato che serve un “cambio di paradigma” e che ci si preoccupi del lavoro come “risorsa scarsa che va custodita”. Di qui la necessità di un dialogo sociale, di un confronto ed un patto sociale, considerando che il PNRR ha destinato ben 4,5 miliardi di investimenti alle politiche attive, una cifra che “non ha precedenti”. LEGGI TUTTO