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    Ucraina, accordo di Putin per missione Aiea presso centrale nucleare di Zaporizhzhia

    (Teleborsa) – Il presidente russo, Vladimir Putin, ha dato il suo accordo al dispiegamento di una missione dell’Aiea presso la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. È quanto fa sapere la presidenza della Repubblica francese al termine della telefonata tra Putin e il capo dell’Eliseo, Emmanuel Macron.Si tratta del primo colloquio fra Putin e Macron dopo quello a tre, con il cancelliere Olaf Scholz, dello scorso 28 maggio. Macron – fa sapere l’Eliseo – ha espresso “ancora una volta a Putin la sua preoccupazione di fronte ai rischi per la situazione alla centrale di Zaporizhzhia per la sicurezza nucleare, sostenendo l’invio sul posto al più presto di una missione di esperti dell’Aiea, a condizioni approvate dall’Ucraina e dalle Nazioni Unite”. Il presidente russo – ha aggiunto l’Eliseo – “ha espresso il suo accordo per il dispiegamento di questa missione e per le modalità evocate”. I due presidenti – precisa la presidenza francese – si riparleranno nei prossimi giorni su questo tema dopo un confronto fra le squadre di tecnici e prima del dispiegamento della missione”.Nel corso della telefonata – secondo quanto riferisce il Cremlino, citato dalla Tass – Putin, sottolineando l’importanza di inviare una missione dell’Aiea per controllare la situazione alla centrale nucleare, ha avvertito che i bombardamenti sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, che i russi imputano a Kiev, pongono il rischio di una “catastrofe su larga scala”. Sempre oggi – durante un briefing online – il rappresentante permanente russo presso le organizzazioni internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov ha detto che “la situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia è estremamente allarmante” e “ciò che l’esercito ucraino sta facendo con i bombardamenti a questa struttura nucleare è assolutamente inaccettabile”.Mentre Kiev e Mosca che si accusano a vicenda di pericolosi bombardamenti del sito, dopo l’appello lanciato ieri nel corso del vertice trilaterale di Leopoli con Zelensky e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha esortato la Russia a non scollegare la centrale nucleare di Zaporizhzhia, presidiata dalle forze russe, dalla rete ucraina. “È evidente che l’elettricità di Zaporizhia è ucraina. Questo principio va rispettato in pieno”, ha dichiarato Guterres durante una visita al porto di Odessa. Dichiarazioni che arrivano dopo che il gestore delle centrali ucraine Energoatom ha affermato di temere che la Russia scollegasse Zaporizhzhia. “Abbiamo informazioni che le forze di occupazione russe stiano pianificando di spegnere i blocchi di alimentazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia e di scollegarli dalla rete elettrica ucraina. Attualmente – si legge nella nota di Energoatom, riportata da Ukrinform – l’esercito russo è alla ricerca di forniture di carburante per i generatori diesel che dovrebbero essere accesi dopo lo stop, per alimentare i sistemi di raffreddamento”. L’intelligence ucraina ha inoltre ricevuto una nuova conferma di notizie di preparativi russi per una “provocazione su larga scala”.”È impossibile creare una zona smilitarizzata presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia, perché solo i sistemi di difesa aerea russi la proteggono dal disastro” ha replicato un membro del consiglio della nuova amministrazione militare-civile della regione, Vladimir Rogov, citato da Ria Novosti, respingendo così l’appello del segretario dell’Onu António Guterres che chiedeva il ritiro delle attrezzature e del personale militare dal territorio di Zaporizhzhia. “Smilitarizzare la centrale la renderebbe ancora più vulnerabile”, ha aggiunto Ivan Nechayev, vice direttore del dipartimento stampa del ministero degli Esteri di Mosca.Erdogan ha ribadito che parlerà con Putin riguardo alla questione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il presidente turco ha affermato che Zelensky ha chiesto la rimozione delle mine russe dall’area. “Discuteremo della questione con Putin, soprattutto chiederemo che la Russia faccia la sua parte su questo punto, come passo importante verso la pace nel mondo”, ha affermato il presidente turco.Preoccupazione è stata espressa anche dagli Stati Uniti. “Gli Stati Uniti – ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Ned Price – sono a conoscenza di rapporti secondo cui i militari russi hanno maltrattato il personale della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. Price ha condannato “l’incauto disprezzo della Russia per la sicurezza nucleare”. LEGGI TUTTO

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    Energia, greggio scende ai livelli di marzo. Prezzo record per il gas

    (Teleborsa) – Scende ai livelli dello scorso 3 marzo il greggio americano (Wti -1,06% a 89,54 dollari al barile) che si attesta sotto quota 90 dollari al barile, mentre il Brent del Mare del Nord (-1,17% a 95,47 dollari al barile) si mantiene ampiamente sotto la soglia dei 100 dollari. In controtendenza il gas naturale (+1,66% a 245 euro al MWh), ben al di sopra del record di 241 euro segnato ieri in chiusura di seduta, mentre procede la corsa agli stoccaggi per sopperire al calo delle importazioni dalla Russia nel prossimo inverno. Questo il quadro delle materie prime globali nell’ultima seduta della settimana di Ferragosto. In rialzo anche il prezzo del metano a Londra, dove è stata superata la soglia delle 5 sterline, con una richiesta di 523,93 penny per unità termica Mbtu. Deboli i metalli, dall’oro (-1,13% a 1.750 dollari l’oncia) all’argento (-3,12% a 19,21 dollari l’oncia). In calo dello 0,95% a 680,5 dollari la tonnellata il ferro e dello 0,79% a 3.998 dollari la tonnellata l’acciaio a seguito della minor domanda dalla Cina. In rialzo le quotazioni del grano duro (+0,83% a 822 dollari per unità da 5mila staia) e di quello tenero (+0,53% a 753 dollari).(Foto: skeeze / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Pnrr, De Lise (Ungdcec): “Risorse a rischio, subito task force per rafforzare le amministrazioni territoriali”

    (Teleborsa) – “L’attuazione del Pnrr procede troppo lentamente, le amministrazioni territoriali faticano a spendere i fondi messi in campo dall’Unione Europea. Riteniamo necessario rafforzare la capacità amministrativa degli enti, attivando task force centrali e locali di esperti che possano dedicarsi al supporto tecnico e specialistico degli operatori, come evidenziato anche dalla Corte dei Conti nella relazione dedicata allo ‘Stato di attuazione del Pnrr – I semestre 2022’. Migliorare l’assistenza tecnica è uno dei punti focali della relazione della ‘Corte’, dal momento che le azioni di supporto finalizzate a garantire lo svolgimento delle attività richieste nel processo di attuazione complessiva del Pnrr non sono attività finanziabili con le risorse del Piano e servono investimenti specifici”. È quanto afferma Matteo De Lise, presidente Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.”La relazione della ‘Corte’ – rimarca De Lise – evidenzia una serie di criticità che, soprattutto nella situazione di instabilità politica attuale, preoccupano non poco circa l’effettivo stato di attuazione e raggiungimento degli obiettivi inizialmente stabiliti. Rispetto alle previsioni iniziali, inoltre, sono sorti elementi di incertezza legati al rincaro delle materie prime e dei costi di elettricità e gas, che hanno comportato il rialzo dei costi di realizzazione dei progetti. Come categoria professionale, ribadiamo come questa possa essere l’ultima possibilità di ripresa per il nostro paese evidenziamo la necessità di un confronto permanente e invitiamo le diverse parti politiche ad assumere, fin da ora, numeri alla mano, in maniera condivisa con tutti gli attori in campo, un impegno responsabile – conclude il numero uno dell’Ungdcec – affinché non vada sprecata questa opportunità”. LEGGI TUTTO

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    Maltempo, Confagricoltura: “A rischio tenuta imprese agricole”

    (Teleborsa) – “La concentrazione di eventi climatici di eccezionale portata mette a rischio la tenuta delle imprese agricole. Siccità, nubifragi, grandine, trombe d’aria, ma anche incendi, spesso di natura dolosa, hanno conseguenze devastanti per il settore primario. È evidente che la gestione del rischio climatico è diventata una questione di primo piano per il futuro dell’agricoltura italiana, ma anche europea”. È quanto ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commentando la concentrazione di fenomeni meteorologici che stanno interessando tutta la Penisola.Il quadro, sottolinea la Confederazione, tuttora in evoluzione, evidenzia danni ingenti in Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Sardegna, Lazio, Veneto e Friuli, concentrati in alcune province dove i nubifragi hanno spazzato via frutteti, sradicato piante, allagato campi, scoperchiato serre, stalle e danneggiato gravemente le strutture. “La pioggia tanto attesa, laddove caduta, è arrivata in quantità abbondante in troppo poco tempo, senza permettere ai campi di essere assorbita. Raffiche di vento e grandine hanno dato il colpo di grazia. Confagricoltura – sottolinea la Confederazione in una nota – è al lavoro per monitorare gli eventi, segnalando le criticità che necessitano di interventi straordinari, anche alla luce della situazione di difficoltà che sta vivendo il settore primario, a causa della siccità e dell’aumento dei costi produttivi”.”I danni sono pesanti e la disponibilità finanziaria dell’apposito fondo ristori è inadeguata – dichiara Giansanti – nonostante l’aumento di 200 milioni disposto dal governo con il DL Aiuti Bis. La normativa in vigore risulta inadeguata, troppo complessa e lenta. Gli interventi pubblici devono essere più veloci per assicurare, oltre all’indennizzo dei danni, la ripresa dell’attività produttiva. Quest’anno abbiamo registrato eventi climatici eccezionali che in passato capitavano nell’arco di un decennio. E la situazione si è registrata anche in altri Stati europei. Non si tratta più di episodi sporadici. È necessario – conclude il presidente di Confagricoltura – un nuovo approccio alla questione, che comprenda la cura e la gestione del territorio con tutti i soggetti coinvolti, sfruttando anche le ricerche in materia di intelligenza artificiale e di elaborazione sempre più puntuale di modelli previsionali per contrastare, anche con forme di difesa attive, i fenomeni meteorologici estremi”. LEGGI TUTTO

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    UK, fiducia consumatori scende a nuovo minimo storico

    (Teleborsa) – Il sentiment dei consumatori nel Regno Unito continua a diminuire. I livelli record di inflazione hanno fatto scendere l’indice della fiducia dei consumatori GfK, un barometro economico importante, a -44 punti ad agosto 2022, rispetto alla lettura di luglio di -41 punti. Si tratta del nuovo record negativo e di un dato inferiore alle attese degli analisti, che si aspettavano -42 punti.”Il punteggio dell’indice generale è sceso di tre punti ad agosto a -44, il più basso dall’inizio della serie storica nel 1974 – ha commentato Joe Staton, Client Strategy Director di GfK – Tutte le misure sono diminuite, riflettendo forti preoccupazioni per l’aumento del costo della vita. Un senso di esasperazione per l’economia del Regno Unito è il principale motore di questi risultati”.”Questi risultati indicano un senso di capitolazione, di eventi finanziari che vanno ben oltre il controllo della gente comune – ha aggiunto – Con titoli dopo titoli che rivelano un’inflazione record che erode il potere d’acquisto delle famiglie, la tensione sulle finanze personali di molti nel Regno Unito è allarmante. Arrivare alla fine del mese è diventato un incubo e la crisi di fiducia non potrà che peggiorare con i giorni bui dell’autunno e i mesi più freddi dell’inverno”.L’indice che misura le variazioni delle finanze personali negli ultimi 12 mesi è sceso di due punti a -25. La previsione per le finanze personali per i prossimi 12 mesi è scesa di cinque punti a -31. La misura della situazione economica generale del Paese negli ultimi 12 mesi è in calo di due punti a -68. Le aspettative sulla situazione economica generale per i prossimi 12 mesi sono peggiorate con un calo di tre punti a -60. LEGGI TUTTO

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    Digitalizzazione accelera FTTH (+33%): tre clienti su quattro viaggiano su rete Open Fiber

    (Teleborsa) – L’Italia accelera nel suo percorso di digitalizzazione. Passi avanti si registrano, in particolare, sul fronte delle infrastrutture. Negli ultimi dodici mesi – come rileva l’Osservatorio sulle comunicazioni dell’Agcom – le tradizionali linee in rame si sono ridotte di oltre 1,5 milioni (circa 9,1 milioni nell’ultimo quadriennio), mentre le linee che utilizzano altre tecnologie, da inizio anno, sono aumentate di circa 300mila.Se nel marzo 2018, il 68,5% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono al 25,7%. Allo stesso tempo, l’indagine dell’Agcom evidenzia un sensibile aumento degli accessi con tecnologie che consentono prestazioni avanzate: le linee FTTC (Fiber to the cabinet) sono aumentate di oltre 700 mila unità su base annua e di oltre 5,5 milioni nell’intero periodo; gli accessi FTTH (Fiber to the home) sono cresciuti di circa 620mila unità (+33% su base annua) e, a fine marzo, superavano i 2,8 milioni. Sul fronte Ftth risulta decisivo il contributo di Open Fiber che con circa 2 milioni di clienti attivati sulla propria rete (a marzo 2022) costituisce oltre il 70% del mercato italiano, cioè quasi tre clienti su quattro. Rispetto a dicembre 2021, il peso degli accessi FTTC/FTTH è aumentato passando dal 64% al 70% degli accessi complessivi. Infine, gli accessi FWA si attestano a quota 1,7 milioni di linee (+7% su base annua).L’avanzamento della trasformazione digitale nel nostro Paese presenta, tuttavia, ancora diverse criticità. L’edizione 2022 del DESI, il Digital Economy and Society Index dell’Ue, segna i progressi dell’Italia 18esima (punteggio 49,3) su 27 Paesi. Ma, nonostante le 2 posizioni guadagnate rispetto al 20esimo posto dell’edizione 2021, pur avvicinandosi alla media europea (punteggio 52,3), il nostro Paese rimane ancora lontano da Spagna (7a), Francia (12a), e Germania (13a). A pesare sono soprattutto le carenze alla voce “Capitale umano” che misura le competenze necessarie a trarre vantaggio dalle possibilità offerte dalla società digitale: l’Italia è terzultima in Europa per popolazione con competenze digitali almeno di base (42%), contro una media UE del 56%, e quartultimi invece per competenze digitali avanzate (22%), contro una media UE del 31%. La quota di imprese che ha offerto formazione in ambito ICT ai propri dipendenti si ferma al 16%, contro una media europea del 20%; e siamo ultimi nel continente per quota di laureati in ambito ICT sul totale della popolazione con una laurea (1,3% rispetto a un valore UE del 3,9%). Tra le varie iniziative messe in atto per colmare questo gap ci sono: Repubblica Digitale, Servizio Digitale Civile, inserimento delle materie digitali nel programma scolastico di tutte le scuole.I progressi dell’Italia sono stati trainati principalmente dai risultati sul lato della Connettività, indicatore che misura lo sviluppo della banda larga, la sua qualità e l’accesso fatto dai vari stakeholder, che vede l’Italia al settimo posto su 27, prima in Europa per copertura del 5G, con un risultato sopra la media europea. Segno del fatto che gli investimenti infrastrutturali stanno avendo effetto. Un risultato ottenuto anche grazie al contributo di Open Fiber che ha coperto con la sua rete ultra broadband oltre 14 milioni di unità immobiliari. Affinché l’Italia recuperi terreno sul fronte del digital divide è necessario che accanto all’opera di cablaggio dell’infrastruttura nazionale per la connettività ultraveloce, si lavori per promuovere i vantaggi della digitalizzazione attraverso iniziative e progetti collaterali.Il nostro Paese deve, infine, recuperare il divario nell’offerta di servizi pubblici digitali, riducendo le distanze rispetto alla media Ue, perseguendo l’obiettivo di rendere disponibile online il 100% dei servizi pubblici principali per le imprese e i cittadini dell’Unione. LEGGI TUTTO

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    Eurozona, partite correnti in surplus per 4 miliardi a giugno

    (Teleborsa) – Nel mese di giugno 2022, la bilancia delle partite correnti dell’Area Euro chiude con un avanzo di 4 miliardi di euro, rispetto al rosso di 7 miliardi di maggio. È quanto ha rilevato dalla BCE, secondo cui la componente dei servizi ha evidenziato un saldo positivo di 18 miliardi, quella dei beni ha chiuso in parità, la partita primaria dei redditi un saldo positivo di 4 miliardi, mentre la partita secondaria dei redditi evidenzia un disavanzo pari a 17 miliardi.Nei 12 mesi a giugno 2022, le partite correnti hanno registrato un surplus di 112 miliardi di euro (0,9% del PIL), rispetto all’avanzo di 361 miliardi (3,1% del PIL) di un anno prima. LEGGI TUTTO

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    Germania, aumento record dei prezzi alla produzione a luglio

    (Teleborsa) – Raggiungono nuovi record i prezzi alla produzione in Germania. Secondo l’Ufficio Federale di Statistica tedesco, i prezzi all’industria hanno registrato a luglio 2022 un incremento annuo del 37,2% dopo il +32,7% del mese precedente e contro il +32% atteso dagli analisti. Su base mensile, i prezzi hanno segnato una variazione pari a +5,3%, in accelerazione rispetto al +0,6% di giugno e superiore rispetto al +0,6% stimato dal mercato.Si tratta degli aumenti più alti mai registrati dall’inizio dell’indagine statistica nel 1949.I prezzi dell’energia sono saliti del 105% rispetto al luglio 2021, soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi del gas naturale (+163,8% rispetto all’anno precedente) e dell’elettricità (+125,4% su anno). LEGGI TUTTO