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    Bancomat SPA e FSI: firmato MoU per fattibilità partnership

    (Teleborsa) – Bancomat S.p.A., società che gestisce i circuiti di prelievo e pagamento tra i più diffusi e conosciuti in Italia, identificati dai marchi BANCOMAT®, PagoBANCOMAT® e BANCOMAT Pay® e FSI, primario investitore italiano focalizzato su investimenti di crescita, hanno firmato un MoU per valutare la fattibilità di un progetto di Partnership.Con la sottoscrizione del MoU Bancomat S.p.A. e FSI hanno definito le modalità che potrebbero portare ad un potenziale ingresso di FSI nel capitale di Bancomat S.p.A., al fianco delle banche azioniste, al fine di accelerare ancora di più la crescita della Società attraverso importanti investimenti per lo sviluppo. LEGGI TUTTO

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    Gas, UE verso accordo su Piano emergenza: più deroghe ma resta target -15%

    (Teleborsa) – Più possibilità di deroghe, modifiche al meccanismo di allerta energetica ma nessuna apertura al target del 15% per la riduzione della domanda di gas. Questa la linea Ue sul piano sull’emergenza gas oggi al centro della riunione straordinaria del Consiglio Energia a Bruxelles. Formalmente, hanno spiegato fonti europee, il controverso taglio ai consumi del 15% resta uguale per tutti (e obbligatorio in caso di allerta) ma, ad accompagnarlo, potrebbe essere un sistema di deroghe che coinvolgerebbe diversi Stati, in particolare le isole. Secondo le primissime stime la deroga, per l’Italia, potrebbe portare a una riduzione di otto punti percentuali. Nella bozza emendata, inoltre, il potere di chiamare l’allerta non sarebbe più in capo alla Commissione. L’esecutivo europeo, o in alternativa almeno cinque Stati membri, possono proporre la fase di emergenza, ma questa va comunque approvata a maggioranza qualificata dal Consiglio Ue. Un pacchetto sul quale la Commissione europea oggi cerca un’intesa unanime. Ci sono, infatti, buone probabilità che il Piano d’emergenza “Risparmiare energia per un inverno sicuro”, presentato dalla Commissione europea la settimana scorsa per preparare l’Ue a un possibile taglio totale delle forniture di gas dalla Russia, possa essere approvato oggi dai ministri dell’Energia dei Ventisette, convocati a Bruxelles, ma con alcune importanti modifiche rispetto al testo originario. Il Piano, che deve essere approvato a maggioranza qualificata dai ministri, è stato discusso a lungo nei giorni scorsi in seno al Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’Ue che prepara le riunioni ministeriali del Consiglio, e dagli esperti nazionali. La presidenza semestrale ceca del Consiglio ha lavorato molto per mediare e trovare un punto di equilibrio che oggi possa essere accettato da tutti i paesi. Ad accelerare l’iter di approvazione del piano è stato l’annuncio di Gazprom di una riduzione al 20% delle forniture attraverso il Nord Stream a partire da mercoledì. Un nuovo taglio che – a neanche una settimana dal ripristino dei flussi verso l’Europa – Mosca imputa a una nuova turbina, dopo quella riparata in Canada, che necessita di manutenzione. Ma per l’Europa sono solo bugie e per Bruxelles, la mossa del colosso energetico russo non fa che confermare l’urgenza del pacchetto di emergenza per la riduzione dei consumi di gas.Il Piano prevede una riduzione del 15% del consumo di gas, calcolata sulla media dei consumi del periodo 2017-2021 (da agosto a marzo), da conseguire nel periodo da agosto 2022 a fine marzo 2023. L’obiettivo di riduzione è indicativo, una sorta di raccomandazione non vincolante, ma diventerebbe obbligatorio per tutti gli Stati membri nel caso in cui la Commissione dichiarasse lo stato d’emergenza Ue per interruzioni sostanziali nell’approvvigionamento di gas, o per la sua insufficienza a causa, ad esempio, di un inverno molto freddo. Nella proposta originaria, lo stato di allerta europea scatterebbe anche se vi fossero almeno tre Stati membri che lo chiedessero. Il principio dell’obiettivo di riduzione al 15% uniforme e uguale per tutti i paesi, indipendentemente dalle loro condizioni, e soprattutto dalle loro capacità e infrastrutture di interconnessione energetica con il resto del mercato europeo, è il punto più complesso. La presidenza ceca del Consiglio Ue, ascoltando le critiche di molti governi, ha introdotto un principio di flessibilità, prevedendo una serie di deroghe, in particolare per gli Stati membri che non hanno la capacità di trasferire immediatamente il gas che dovrebbero risparmiare ai paesi che ne avrebbero più bisogno. Ma si discute anche di un dispositivo (chiesto e pensato soprattutto da Spagna e Portogallo, tra i paesi che più si sono opposti alla proposta originaria della Commissione) che incentivi le infrastrutture di interconnessione energetica e l’invio di gas naturale liquefatto (Gnl) via mare. La Spagna ha una importante capacità di rigassificazione del Gnl, e il trasporto di gas dalla Penisola iberica al resto del Continente può essere potenziato attraverso i due gasdotti che attraversano i Pirenei. Il principio della riduzione della domanda di gas del 15%, obbligatoria se sarà necessario, verrebbe insomma conservato, ma solo dietro la concessione di una maggiore flessibilità, con deroghe e incentivi, per adattarlo alle diverse situazioni degli Stati membri.Al loro arrivo al Consiglio, stamattina, sia il presidente di turno ceco, il ministro dell’Industria Jozef Sikela, che la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, sono apparsi ottimisti rispetto alla possibilità di raggiungere un accordo tra i Ventisette in giornata. “Tutti i paesi hanno fatto un grosso sforzo per conseguire un allineamento – ha detto Sikela –. Ho una buona sensazione sul fatto che alla fine si arriverà all’accordo”. “Sappiamo che non c’è alcun motivo tecnico che giustifichi la decisione di Gazprom di ridurre i flussi di gas attraverso il Nordstream1. È un passo motivato politicamente e dobbiamo essere pronti – ha detto Simson, arrivando al Consiglio Energia straordinario a Bruxelles –. Proprio per questo la riduzione preventiva della domanda di gas dell’Ue è una strategia saggia. L’annuncio di ieri di Gazprom sottolinea ancora una volta che dobbiamo essere pronti in qualsiasi momento per eventuali tagli alle forniture da parte della Russia e dobbiamo agire bene in questo momento e prenderci cura della nostra preparazione e affrontare questa crisi insieme”. Ad oggi – ha ricordato Simson – il riempimento degli stock sotterranei di gas in Europa ha raggiunto ora il 66%. “È molto importante che il prossimo passo dimostri che l’Ue resta unita e che dia un segnale forte a Putin e alla Russia anche nel giorno in cui i flussi di gas del Nordstream 1 si ridurranno di un ulteriore 20%: non ci dividera – ha detto il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, arrivando al Consiglio straordinario Energia –. L’ultima versione del piano Ue d’emergenza sul gas, negoziato dalla presidenza ceca, presenta molti compromessi, questo è il modo in cui opera l’Ue, il fatto che le deroghe introdotte portino a troppa burocrazia è un pericolo, ma le esenzioni di per sé sono ragionevoli”. Ottimismo sulla possibilità di concludere positivamente la riunione di oggi è stati espresso anche da altri ministri, in particolare la spagnola Teresa Ribera, il lussemburghese Claude Turmes e il greco Konstantinos Skreakas. LEGGI TUTTO

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    Fondazione R&I nomina i nuovi organi, Gregorio De Felice Presidente del Consiglio di Sorveglianza

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Sorveglianza della Fondazione R&I (Ricerca & Imprenditorialità) ha nominato Presidente per il triennio 2021-2025 Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, e Vicepresidenti Giampio Bracchi della Fondazione Politecnico di Milano e Marco Frey della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Entrano a far parte del Consiglio di Sorveglianza, quali delegati di grandi imprese, Franco Ongaro di Leonardo e Daniele Pes di Ferrovie dello Stato, mentre è stato confermato Lorenzo Mariani di MBDA. Nuovi consiglieri saranno anche Eugenio Guglielmelli dell’Università Campus Biomedico di Roma e Lorenzo De Michieli dell’Istituto Italiano di Tecnologia.La Fondazione R&I, che ha sede a Napoli nel Polo Tecnologico della Università Federico II di San Giovanni a Teduccio, è impegnata nel sostenere la nascita e la crescita di nuove imprese innovative nel Mezzogiorno per farne un driver dell’innovazione a livello delle filiere industriali ad alta tecnologia, creando così opportunità di impiego per i giovani talenti, formati dalle Università.La Fondazione si avvale della collaborazione dei suoi membri universitari, industriali e finanziari ed agisce in linea con le indicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale.”In presenza di una ‘nuova globalizzazione’, che sposterà verso il Mediterraneo l’interesse di imprese e governi europei, – ha dichiarato Gregorio De Felice, Presidente Consiglio Sorveglianza Fondazione R&I – il Mezzogiorno ha ‘numerose opportunità; occorre un modello di sviluppo in discontinuità con quello basato su grandi stabilimenti pubblici fortemente verticalizzati, senza significativi indotti di forniture. L’area può intraprendere consapevolmente un nuovo itinerario di industrializzazione che parta dal basso, impegnandosi nell’attivare una coraggiosa e concreta politica di innovazione e di industrializzazione avanzata, con una stagione di imprenditorialità dove le start-up e le piccole e medie imprese innovative sono destinate a svolgere un importante ruolo. E questo con riferimento non solo ai nuovi settori ad elevata base tecnologica, ma anche ai settori manifatturieri tradizionali ed ai servizi”. LEGGI TUTTO

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    Per Enel #IFattiContano: la transizione energetica in Italia raccontata dai numeri

    (Teleborsa) – Un obiettivo da raggiungere, l’entusiasmo di realizzarlo e la voglia di condividerne i frutti. E’ l’impegno quotidiano di migliaia di persone per portare l’energia e contribuire alla transizione e allo sviluppo sostenibile del Paese. #IFattiContano è la campagna di comunicazione lanciata a giugno da Enel per raccontare, attraverso la concretezza dei numeri, i risultati concreti di progetti e attività al servizio della transizione energetica in Italia con un approccio fondato sull’apertura e l’innovazione. Un filo narrativo supportato da un format che coinvolge tutti i media e che si arricchisce di una campagna stampa, “60 anni di fatti che contano”, e del nuovo sito web dedicato ifatticontano.enel.it, dove una user experience innovativa e ingaggiante illustra i principali indicatori della transizione energetica in Italia, aggiornandoli costantemente e in maniera aperta e trasparente.”Studiare il cambiamento, accoglierne le novità e poi orientarlo per renderne accessibili a tutti i benefici è un processo che richiede disponibilità a mettersi in gioco e spirito di innovazione – ha commentato Cecilia Ferranti, Responsabile Comunicazione Enel Italia -. Con #IFattiContano Enel dimostra concretamente che solo imboccare e perseguire con convinzione la via della sostenibilità permette alle persone, le vere protagoniste di ogni cambiamento, di essere al centro della transizione energetica: ed è questo percorso, aperto, sostenibile e inclusivo, che ci permette di raggiungere risultati eccellenti perché misurabili e concreti, che migliorano la quotidianità delle persone, il benessere dell’ambiente e lo sviluppo economico e sociale del Paese”.Grazie all’impegno delle 31.073 persone che lavorano in Enel in Italia, il Gruppo nel 2022 ha già prodotto 9,21 miliardi di KWh di energia a zero emissioni (in aumento del 23% rispetto al mese di giugno), per una capacità installata rinnovabile complessiva pari a 14.600 MW. Per supportare la crescita delle rinnovabili, la rete elettrica italiana, che si estende per 1,16 milioni di chilometri e conta circa 450.000 cabine di media e bassa tensione, è in continua evoluzione con 6.545 chilometri di nuove infrastrutture (+21% rispetto a un mese fa), oltre a 1,92 milioni di “Open Meter” – in aumento del 18% rispetto a giugno 2022 – che hanno portato a 26,58 milioni l’ammontare complessivo di contatori di ultima generazione già installati in Italia. L’infrastruttura di distribuzione è un elemento centrale della transizione energetica: sono 1.058.803 gli impianti di produzione privati già connessi alla rete e 142.000 le nuove richieste da inizio 2022, un dato in aumento del 25% se comparato con quello di metà giugno.La rete del futuro richiede nuove competenze, per questo è stato lanciato con Elis il programma “Energie per Crescere” per la formazione di 5.500 giovani in due anni: un bacino di professionisti che potranno essere assunti dalle imprese fornitrici di Enel impegnate a realizzare questo cambiamento. Avviato a febbraio, il progetto ha già raccolto oltre 5.600 candidature, in crescita del 24% rispetto a giugno, e ha permesso di formare più di 1.140 persone. E l’attenzione all’intero ecosistema del settore e al coinvolgimento di ogni anello della catena del valore è dimostrata anche dal Supplier Development Program, iniziativa attraverso cui Enel promuove un percorso di crescita e di sviluppo sostenibile per i propri fornitori, e che ha già registrato 1.805 adesioni. La cura della formazione è del resto centrale anche quando il focus si sposta sulla scuola: sono 3.216 gli studenti di scuole secondarie beneficiari di progetti di formazione e orientamento contro l’abbandono scolastico e su temi di innovazione sostenibile e materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Sotto il profilo delle aziende, poi, la propensione all’innovazione è esemplificato dalla collaborazione con circa 130 startup italiane e dal contributo a circa 580 progetti di innovazione.Con 15,7 milioni di clienti, Enel è leader del mercato libero in Italia. E sono proprio le persone, con le loro abitudini e la loro attenzione all’ambiente, ad essere al centro del cambiamento; dalle case, con 9.822 clienti che dall’inizio dell’anno hanno installato pompe di calore aria-aria (+38% rispetto a un mese fa, per un numero complessivo pari a 59.512 a livello nazionale), alla scelta della mobilità elettrica, oggi sempre più diffusa grazie a 15.800 punti di ricarica pubblici e 24.128 punti di ricarica privati. Enel fornisce soluzioni anche per supportare le città nel loro percorso di sostenibilità e riduzione delle emissioni, grazie ad esempio agli 1,5 milioni lampioni intelligenti gestiti sul territorio.”60 anni di fatti che contano” è la campagna stampa ideata da Saatchi & Saatchi, agenzia parte di Publicis Groupe, composta da tre soggetti dedicati alle energie rinnovabili, alla digitalizzazione delle reti e alle tecnologie di ricarica per i veicoli elettrici. Protagonisti di questi annunci sono i numeri che testimoniano come le attività di Enel non sono intenzioni ma fatti. L’approccio fotografico delle stampe combina varie tecniche che mostrano, con un taglio contemporaneo, il logo celebrativo di Enel60 riflesso in vari contesti e in diversi momenti reali. La campagna è on air da martedì 26 luglio sulle principali testate quotidiane con un formato in doppia pagina, e su stampa periodica. La pianificazione è curata da Mindshare.Enel, insieme all’Italia, ha fatto tanta strada e continua il percorso verso la transizione energetica. Perché #IFattiContano. LEGGI TUTTO

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    Pensioni, la riforma è terreno di scontro in campagna elettorale

    (Teleborsa) – Mentre i sindacati chiedono un maggiore flessibilità in uscita a partire dai 62 anni e una misura che possa rappresentare una garanzia per i lavoratori più giovani, o, in alternativa, i 41 anni di contribuzione, il tema pensioni scalda la campagna elettorale. In assenza di una tempestiva riforma, tra pochi mesi si torna alla Legge Fornero e, con l’inflazione all’8%, il caro bollette e gli aumenti sui beni di prima necessità come quelli alimentari che rendono sempre più critiche le condizioni di vita di milioni di italiani, la questione interessa una vasta platea di elettori. Ma le ultime ipotesi della politica non sembrano conciliarsi con “una riforma delle pensioni che garantisca meccanismi di flessibilità in uscita in un impianto sostenibile, ancorato al sistema contributivo”, di cui il premier Draghi aveva ribadito pochi giorni fa la necessità.Una carta, quella delle pensioni, subito giocata dal presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi con una proposta già bollata da più parti come una “presa in giro elettorale”. “Nel nostro programma c’è l’aumento delle pensioni, tutte le nostre pensioni, ad almeno 1000 euro al mese per 13 mensilità, c’è la pensione alle nostre mamme che sono le persone che hanno lavorato di più alla sera, al sabato, alla domenica, nei periodi delle ferie e che hanno diritto di avere una vecchiaia serena e dignitosa”, ha annunciato Berlusconi in un’intervista al Tg5, anticipando alcuni contenuti del programma elettorale che FI depositerà al Viminale entro il 12 agosto. Secondo i dati Istat alla fine del 2021 i pensionati erano 16 milioni con una spesa complessiva lorda di quasi 312 miliardi (+1,55% sul 2020). L’importo medio percepito è di 1.620 euro al mese e più di 1 su 3, il 32% del totale, circa 5 milioni e 120mila persone, percepisce meno di 1.000 euro al mese. Una platea che sale addirittura al 40% del totale se si considerano solo gli importi delle prestazioni al lordo dell’imposta personale sul reddito. Se l’idea è quella già lanciata da Fratelli d’Italia di finanziare l’aumento abolendo il Reddito di cittadinanza, i conti non tornano. Secondo le stime riportate dal Sole 24 Ore la proposta costerebbe, infatti, 18 miliardi l’anno a fronte dei 9 miliardi spesi per il Rdc nel 2021.Dopo aver lanciato per primi la proposta delle pensioni a mille euro, ripresa come cavallo di battaglia da Berlusconi, Fratelli d’Italia rilancia con la salvaguardia delle casse di previdenza private. “Va ripristinata la gestione privatistica delle Casse di Previdenza dei professionisti nell’ottica originaria della riforma del 1994 e della linea ribadita dal professor Cassese. Purtroppo l’ultimo decennio, con i vari governi a trazione Pd, hanno invece ristretto ulteriormente la libertà delle Casse, attraendole de facto nella sfera pubblica. Mi auguro ora che la crisi di Governo ponga un blocco all’emanando decreto sugli investimenti, che davvero introducendo il metodo omologante della evidenza pubblica, significherebbe la morte del sistema privatistico nato nel 1994. Fratelli d’Italia – ha spiegato il senatore di Fratelli d’Italia Andrea de Bertoldi al convegno sul sistema previdenziale promosso dalla Cassa nazionale del Notariato – sarà un baluardo nella difesa dell’autonomia delle Casse ed inoltre chiederemo che si determini per il sistema previdenziale dei liberi professionisti una tassazione ridotta come già avviene per la previdenza complementare. È infatti inaccettabile che chi opera nella previdenza ed assistenza venga tassato alla pari della speculazione”.Dopo quota 100 la Lega dal canto suo punta ora su Quota 41: in pensione comunque con 41 anni di contributi. Secondo l’Inps la misura costerebbe più di 4 miliardi nel primo anno di “attivazione” e oltre 9 miliardi nel decimo anno.Sul fronte del Partito democratico n vista della scadenza alla fine dell’anno del meccanismo delle quote, senza il quale si torna a quanto previsto dalla legge Fornero, il ministro del Lavoro Andrea Orlando aveva già annunciato l’intenzione di rinnovare “Opzione donna” e l'”Ape sociale”, “perché hanno ottenuto buoni risultati” anche ampliando e rendendo più strutturale la platea degli interessati. Il M5s sulle pensioni sembra confermare la linea tracciata dal presidente dell’Inps Pasquale Tridico: pensione anticipata a 63-64 anni con la sola quota del contributivo alla quale si aggiungerebbe poi l’ulteriore quota a partire dai 67. Una soluzione che costerebbe circa 2 miliardi e mezzo in più per i primi anni ma risparmi a medio termine. LEGGI TUTTO

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    Spagna, crescita prezzi produzione si stabilizza a giugno

    (Teleborsa) – Si stabilizza a giugno la crescita dei prezzi alla produzione in Spagna. Secondo l’ufficio statistico spagnolo INE, la variazione tendenziale mostra un incremento del 43,2%, che segue il +43,6% di maggio.Su base mensile si registra un aumento dell’1,9% dopo il +1% rivisto precedente.L’indice depurato della componente energetica registra un aumento del 15,2% tendenziale dopo il +15,3% rilevato in precedenza. LEGGI TUTTO

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    Giappone, prezzi servizi in accelerazione a giugno

    (Teleborsa) – Si rafforza la crescita dei prezzi del settore servizi in Giappone a giugno. Il dato, comunicato dalla Bank of Japan, indica rispetto all’anno precedente un incremento del 2%, in linea con le attese, dopo il +1,9% del mese precedente. Su base mensile, il dato registra una variazione pari a +0,1% come il mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, ok della BEI a finanziamento da 1,59 miliardi per ricostruire il Paese

    (Teleborsa) – La Banca Europea degli Investimenti finanzierà con 1,59 miliardi di euro la ricostruzione dell’Ucraina per “riparare le infrastrutture danneggiate più essenziali e a riprendere progetti di importanza cruciale che rispondono ai bisogni urgenti della popolazione”. Le risorse saranno sostenute da garanzie del bilancio dell’Ue per aiutare l’Ucraina. “Si tratta del secondo pacchetto di aiuti all’Ucraina nell’ambito della risposta urgente di solidarietà della BEI, sviluppata in stretta collaborazione con la Commissione europea. Fa seguito a un pacchetto di sostegno d’emergenza di 668 milioni di euro, interamente erogato entro un mese dall’inizio della guerra. Come il primo, anche questo nuovo finanziamento è offerto a condizioni favorevoli, anche a lungo termine”, si legge in una nota della BEI.L’approvazione delle risorse è stata salutata in un tweet dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. L’assistenza macro-finanziaria vedrà “l’esborso immediato di un miliardo di euro e aiuterà a ricostruire le infrastrutture e a riprendere i servizi. E a sostenere progetti energetici, di trasporto e di istruzione per il futuro. Siamo a fianco dell’Ucraina”, ha scritto von der Leyen. LEGGI TUTTO