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    Philip Morris Italia, Antitrust avvia istruttoria per possibile pratica commerciale scorretta

    (Teleborsa) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un’istruttoria nei confronti di Philip Morris Italia per possibile pratica commerciale scorretta nel promuovere prodotti utilizzando espressioni come “senza fumo”, “un futuro senza fumo” e/o “prodotti senza fumo”.Queste espressioni potrebbero risultare poco chiare e omissive per i consumatori perché riferite a prodotti che, pur in assenza di combustione, non sono privi di possibili effetti nocivi per la salute, né sono meno nocivi di altri e possono creare dipendenze, si legge in una nota dell’Antitrust.Ieri i funzionari dell’Autorità, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno svolto ispezioni nelle sedi della società Philip Morris Italia e della società Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna. LEGGI TUTTO

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    Giappone, produzione industriale agosto rivista al ribasso a -1,5%

    (Teleborsa) – Cala più delle attese la produzione delle fabbriche giapponesi ad agosto 2025. Secondo la stima definitiva del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice destagionalizzato della produzione industriale è sceso dell’1,5% su mese, contro il -1,2% previsto nella stima preliminare e dagli analisti. A luglio si era registrato un decremento dell’1,2%.Su base annuale il dato non destagionalizzato della produzione è in calo dell’1,6%.Le consegne registrano un aumento mensile dello 0,2% mentre le scorte diminuiscono dell’1%.La ratio scorte/vendite evidenzia una variazione pari a +2,3%. LEGGI TUTTO

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    Cina ancora in deflazione a settembre, prezzi consumo -0,3% su anno

    (Teleborsa) – Confermato lo scenario deflattivo per la Cina a settembre 2025.Secondo il National Bureau of Statistics, l’inflazione ha registrato un decremento tendenziale dello 0,3%, dopo il -0,4% del mese precedente, peggiore del -0,2% atteso dagli analisti.In particolare, i prezzi di prodotti alimentari, tabacco e alcolici sono diminuiti del 2,6% su base annua, con un impatto sull’indice dei prezzi al consumo di circa 0,74 punti percentuali. Scendendo ancora di più nei dettagli, i prezzi della carne suina sono diminuiti del 17%.Rispetto al mese precedente, invece, i prezzi al consumo mostrano un aumento dello 0,1%, dopo il +0% precedente e rispetto al +0,2% atteso.Giù anche i prezzi alla produzione, che hanno mostrato un decremento tendenziale del 2,3%, uguale alle attese, a fronte del -2,9% del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Manovra, interventi per 18 miliardi: aliquota Irpef scende dal 35 al 33% , da salari a sanità. Le misure

    (Teleborsa) – La manovra, complessivamente, dispone interventi per circa 18 miliardi medi annui. Lo si legge nella nota del Ministero dell’Economia e finanze in cui si spiega a margine del documento programmatico di bilancio presentato oggi in Cdm dal ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti che deve essere inviato alla Commissione Europea entro il 15 ottobre, Giorgetti ha anche illustrato al consiglio dei ministri i contenuti principali del disegno di legge di bilancio per il triennio 2026-2028. “Al fine di favorire l’adeguamento salariale al costo della vita sono stanziati per il 2026 circa 2 miliardi”, si legge ancora nella nota, mentre “è prorogata al 31 dicembre 2026 la sterilizzazione della plastic e sugar tax”.Stanziati nel triennio circa 3,5 miliardi per la famiglia e contrasto alla povertà. Inoltre, al fine di favorire l’accesso a determinate prestazioni agevolate si introduce una revisione della disciplina per il calcolo dell’Isee, che interviene sul valore della casa e sulle scale di equivalenza, con effetti complessivi di quasi 500 milioni di euro annui. “Anche la prossima legge di bilancio proseguirà il percorso di riduzione della tassazione sui redditi da lavoro che il governo sta portando avanti dall’inizio della legislatura. In particolare, la manovra ridurrà la seconda aliquota Irpef, che dall’attuale 35% passerà al 33% con uno stanziamento nel triennio pari a circa 9 miliardi euro”, prosegue il ministero. Per la sanità, ai rifinanziamenti previsti l’anno scorso dalla legge di bilancio, pari a oltre 5 miliardi per il 2026 e il 2027 e a quasi 7 miliardi per il 2028, si aggiungono 2,4 miliardi di euro per il 2026 e 2,65 miliardi per il biennio successivo.”Nell’ambito degli interventi finalizzati al sostegno delle imprese e, più in generale, dell’innovazione si favoriranno gli investimenti in beni materiali attraverso la maggiorazione del costo di acquisizione valido ai fini del loro ammortamento, per un valore complessivo di 4 miliardi di euro”. Inoltre, “saranno presenti nel triennio il credito d’imposta per le imprese ubicate nelle zone economiche speciali (Zes) e, nella misura di 100 milioni di euro nel triennio 2026-2028, per le zone logistiche semplificate (Zls)”. Viene inoltre “rifinanziata anche la misura agevolativa ‘Nuova Sabatini'”.”Oltre agli effetti di miglioramento del quadro di finanza pubblica anche dovuti alla rimodulazione del Pnrr, concorrono al finanziamento della manovra, sul versante delle entrate, le risorse reperite a carico degli intermediari finanziari e assicurativi e, dal lato della spesa, interventi sugli stanziamenti di bilancio”. Nel corso del Consiglio dei ministri sarebbe emersa infatti l’indicazione di un contributo che potrebbe arrivare dalle banche e dalle assicurazioni in vista della manovra e che dovrebbe ammontare a circa 4,5 miliardi. La trattativa, secondo diverse fonti, non sarebbe comunque ancora chiusa.”Quando hai dimostrato di essere responsabile, puoi anche permetterti di parlare, se sei all’angolo come la pecora nera devi chiedere il permesso di parlare”. Lo ha detto il ministro del Tesoro, Giancarlo Giorgetti, intervenendo al Forum Coldiretti, parlando del conti pubblici dell’Italia.”Il governo vuole continuare a fare la propria parte a sostegno della domanda interna con la riduzione della pressione fiscale sui ceti medi, con la revisione delle aliquote Irpef dal 35% al 33%, ma anche con un incentivo forte al rinnovo dei contratti di lavoro”. “Noi pensiamo che questo stimolo possa produrre come conseguenza un ricoscimento dalariale e quindi un aumento della domanda” ha aggiunto.”Noi non creiamo nuovo debito per le nuove generazioni. È un principio morale prima che contabile”, ha sottolineato ancora il Ministro. LEGGI TUTTO

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    Francia, Lecornu annuncia: “Sospesa riforma pensioni”

    (Teleborsa) – Durante il suo discorso di politica generale in Assemblée Nationale, il primo ministro francese, Sébastien Lecornu ha annunciato la “sospensione della riforma delle pensioni”, la decisione chiesta dal Partito socialista per non votare la sfiducia al governo. Il voto del Ps, secondo i calcoli, era decisivo per la sopravvivenza del governo.Il capogruppo dei deputati socialisti francesi, Boris Vallaud, ha annunciato dai banchi dell’Assemblée Nationale che il Partito socialista non voterà la sfiducia al governo dopo l’annuncio del premier. “E’ una vittoria per migliaia di francesi, il riconoscimento di una battaglia e il primo passo verso il blocco di questa riforma e la sua abrogazione”, ha detto. “Proporrò al Parlamento – ha detto Lecornu – fin dall’autunno, che sia sospesa la riforma del 2023 fino alle elezioni presidenziali, non ci sarà nessun aumento dell’età pensionabile da ora fino al gennaio 2028, come ha ulteriormente chiesto ieri il sindacato CFDT”. Lecornu ha aggiunto che ci sarà la sospensione anche, fino alla stessa data, dell’aumento dei contributi necessari per una pensione a tasso pieno.”Ma – ha continuato Lecornu – dico qui in modo molto diretto – sospendere per sospendere non ha senso. La sospensione che non preveda nulla dopo sarebbe irresponsabile. Questa sospensione deve riportare la fiducia necessaria per costruire nuove soluzioni. La sospensione per fare meglio, questa è la soluzione”, “la sospensione sia un’opportunità”. LEGGI TUTTO

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    Cassa Lombarda, nuovo piano al 2028: masse totali a 7,3 miliardi di euro e utile sopra 10 milioni

    (Teleborsa) – Cassa Lombarda, banca specializzata nel private banking, ha definito il Piano Industriale per il triennio 2026-2028 per rafforzare il proprio posizionamento nel settore e affrontare con nuovo slancio le attuali sfide del mercato.Entro il 2028 la banca punta a raggiungere una raccolta netta progressiva superiore a 1 miliardo di euro e masse totali di 7,3 miliardi di euro (6,3 miliardi di euro al 30 giugno 2025), oltre ad un’accelerazione della redditività e una maggior efficienza operativa, con una stima di utile netto a fine periodo di oltre 10 milioni di euro (vs. 6,2 milioni di euro nel 2024), ROE oltre il 10% e cost/income ratio stabilizzato a regime al 70%.La traiettoria delineata per il triennio sarà sostenuta da un consistente piano di investimenti, pari a circa 13 milioni di euro complessivi, al fine di porre le basi per uno sviluppo sostenibile per il futuro.Nel dettaglio, il Piano si articola su quattro direttrici strategiche. Prioritario sarà lo sviluppo dimensionale, attraverso un rafforzamento della presenza territoriale e l’ingresso di circa 10 nuovi professionisti tra private banker e consulenti finanziari nel triennio; inoltre, l’organico aziendale sarà rafforzato anche in altre aree di business (es. Finanza e Asset Management), di pari passo con il continuo ampliamento dell’offerta di prodotti e servizi di gestione patrimoniale e consulenza evoluta. A ciò si aggiungono anche significativi investimenti in branding e comunicazione, con un redesign grafico e visivo del marchio per aumentare la visibilità e l’attrattività.La seconda direttrice riguarderà l’innovazione tecnologica e il potenziamento degli strumenti digitali: in particolare, la banca punta ad aggiornare l’infrastruttura IT con la migrazione in private cloud e l’introduzione di soluzioni basate su Intelligenza Artificiale e Robotic Process Automation. Sull’efficienza operativa il piano triennale prevede una revisione dell’assetto organizzativo con focalizzazione sulle attività core, allo scopo di valorizzare competenze e risorse interne, ed un contestuale snellimento della macchina operativa attraverso l’adozione di processi agili e digitali. Parimenti il modello retributivo sarà riconsiderato per valorizzare il merito ed allineare maggiormente le performance individuali agli obiettivi aziendali, prevedendo un incremento dell’incidenza della componente variabile.Infine, permane l’attenzione alla solidità patrimoniale, con il mantenimento di un Total Capital Ratio stabile e superiore al 24% lungo tutto l’orizzonte del Piano.”Il nuovo Piano Industriale rappresenta un passaggio cruciale nel nostro percorso di crescita e nasce da una visione strategica chiara: costruire oggi la tradizione di domani, mettendo al centro le persone, la qualità e l’innovazione – ha commentato l’AD Paolo Vistalli – Il nostro obiettivo è consolidare il nostro posizionamento nel mercato del private banking italiano, con un impegno verso i nostri clienti, collaboratori e azionisti a rimanere fedeli alla nostra identità distintiva di boutique indipendente di eccellenza, puntando al costante sviluppo del modello di architettura aperta con un ruolo fondamentale della componente di consulenza evoluta, incluse le attività di wealth planning”. LEGGI TUTTO

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    Politecnico di Milano: 97% laureati occupati a un anno. La maggioranza degli internazionali resta in Italia

    (Teleborsa) – Il 97% dei laureati magistrali italiani del Politecnico di Milano è occupato a un anno dal titolo e quasi la metà risulta già assunta al momento della laurea. Dopo cinque anni il tasso di occupazione raggiunge il 99%, con il 90% dei laureati stabilmente a tempo indeterminato (+38% negli ultimi 4 anni). Questi i principali dati emersi dall’Indagine occupazionale 2025 condotta dal Career Service dell’Ateneo, che ha coinvolto oltre 7mila laureati, italiani e internazionali.A un anno dalla laurea, i dati parlano chiaro: il 94% dei laureati trova lavoro entro sei mesi, l’82% lavora nel settore privato e il 90% svolge un impiego coerente con gli studi. La retribuzione media è di 1.944 euro netti al mese, con punte superiori nei settori tecnologici e dell’innovazione. L’88% dei laureati è soddisfatto del percorso formativo e l’83% sceglierebbe nuovamente il Politecnico.A cinque anni dal titolo, la crescita professionale è evidente: il 99% dei laureati è occupato, con una stabilità contrattuale ormai consolidata (90% a tempo indeterminato) e uno stipendio medio di 2.404 euro netti mensili, che segna una crescita del 55% rispetto allo stipendio dichiarato dagli stessi laureati intervistati 4 anni fa. L’86% rifarebbe la scelta del Politecnico e l’87% ha un lavoro coerente con il proprio titolo di studio.Anche per i laureati triennali i tassi di occupazione restano elevati: 94% a un anno dal titolo e 97% a cinque anni.Un dato particolarmente significativo riguarda i laureati internazionali: il 61% sceglie di rimanere in Italia a un anno dal titolo. Una conferma dell’attrattività del Politecnico e della capacità del sistema produttivo italiano di trattenere talenti provenienti da tutto il mondo.”Due sono gli elementi importanti da sottolineare. Il primo è il significativo aumento del numero di stranieri che scelgono di intraprendere una carriera in Italia. Bisogna quindi fare in modo che questo dato non si sgonfi a distanza di qualche anno. Il passaggio di testimone tra università e impresa è essenziale: attrarre e trattenere sono i due lati della stessa medaglia – commenta la rettrice del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto –. Il secondo è la crescita degli stipendi, che segnano un aumento del 55% negli ultimi quattro anni. Un incremento importante che testimonia come la competenza tecnico-scientifica sia un investimento sicuro per il futuro e come l’aumento dei laureati STEM trovi riscontro nella domanda del mercato del lavoro”. LEGGI TUTTO

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    Veicoli commerciali: a settembre immatricolazioni in aumento del 18,8%. Ma ancora -4,1% sul 2023

    (Teleborsa) – “Il comparto dei veicoli commerciali registra a settembre un significativo incremento delle immatricolazioni: +18,8% con 16.905 unità contro le 14.226 dello stesso mese del 2024, che aveva segnato una contrazione del 19,3%, e permette al mercato di riavvicinarsi ai volumi registrati nel settembre 2023 (-4,1%). Questo risultato rafforza il segnale positivo emerso già ad agosto, che aveva interrotto undici mesi consecutivi di contrazioni. Nel periodo gennaio-settembre, tuttavia, il bilancio rimane negativo con 141.642 immatricolazioni rispetto alle 150.667 dello stesso periodo dell’anno precedente, evidenziando una riduzione del 6,0%”. È quanto rileva l’UNRAE – Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri nel report sul Mercato dei veicoli commerciali di Settembre 2025. Per quanto riguarda la mobilità sostenibile, settembre – evidenzia l’UNRAE – mostra una ripresa della quota di veicoli elettrici puri, che sale al 5,7% (grazie alla spinta del noleggio a lungo termine), in aumento rispetto al 2,9% di agosto e al 5,2% di luglio e al 2,0% registrato nel settembre 2024.Dal 15 ottobre dovrebbe entrare in vigore il programma di incentivazione del MASE dedicato all’acquisto di veicoli commerciali e autovetture esclusivamente elettrici, a fronte della rottamazione di veicoli termici. La misura dispone di una dotazione complessiva di quasi 600 milioni di euro. Per i veicoli commerciali nuovi con alimentazione esclusivamente elettrica (BEV), l’agevolazione è riservata alle microimprese con sede legale in un’area urbana funzionale e prevede un sostegno fino al 30% del prezzo di acquisto, al netto dell’IVA, con un tetto massimo di 20mila euro per singolo veicolo.Contestualmente, il MIMIT sta ancora definendo un Ecobonus per l’acquisto di nuovi veicoli commerciali, che utilizzerà le risorse residue degli esercizi precedenti. UNRAE auspica una gestione coordinata dei due strumenti per massimizzarne l’efficacia ed evitare criticità che potrebbero comprometterne i risultati.Come già evidenziato da UNRAE in precedenti occasioni, risulta “indispensabile un’azione sinergica tra le Associazioni di settore e le Istituzioni per sostenere efficacemente il rilancio del comparto dei veicoli commerciali”.”Tra le priorità strategiche per il settore dei veicoli commerciali – dichiara il presidente UNRAE Roberto Pietrantonio – vi è lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica anche per i veicoli leggeri, analogamente a quanto previsto per i pesanti. Riteniamo inoltre necessaria l’introduzione di un credito d’imposta del 50% per gli investimenti privati in stazioni di ricarica veloce, superiori a 70 kW, per il triennio 2026-2028, unitamente a interventi strutturali per ridurre i costi elevati delle ricariche”. Sul fronte della transizione energetica, in vista della prossima revisione del Regolamento europeo che dal 2035 vieterà la commercializzazione di automobili e furgoni con motore a combustione interna, l’Associazione dei Costruttori europei (ACEA) ha recentemente espresso la propria posizione ufficiale, evidenziando come il target delle zero emissioni al 2035 non sia più realisticamente conseguibile, non per limiti di offerta, ma a causa di criticità legate alla domanda, ai fattori abilitanti, ai costi e alla competitività. L’ACEA ha inoltre proposto l’adozione di un meccanismo di conformità agli obiettivi più flessibile, basato su un periodo di cinque anni, dal 2028 al 2032.La struttura del mercato di settembre, con dati quasi definitivi, confrontata con gli stessi periodi 2024, presenta un andamento di flessione per i privati che scendono di 2,7 punti, al 12,3% nel mese (14,4% nel cumulato, -0,4 p.p.). Anche le autoimmatricolazioni cedono in volume e quota, fermandosi al 5,4% nel mese (8,6% nei 9 mesi, +1,0 p.p.). Il noleggio a lungo termine recupera in volume, salendo di 9,6 punti, al 42,2% (32,5% in gennaio-settembre, +0,4 p.p.), raggiungendo la prima posizione, grazie all’ottimo incremento delle Captive e alla crescita delle società Top. Il noleggio a breve nel mese segna una flessione delle immatricolazioni, al 5,7% di quota (-1,3 p.p.) e al 5,8% in gennaio-settembre (-0,6 p.p.); enti e società scendono in seconda posizione seppur con volumi in crescita, al 34,4% di share (-4 p.p.); nei 9 mesi conferma la leadership al 38,6% di share (-0,4 p.p.).Sul fronte delle motorizzazioni, a settembre il diesel cresce in volume ma perde 5 punti di quota, scendendo all’80,6% del totale (80,3% nel cumulato, -3,7 p.p.). Il motore a benzina rimane stabile al 3,9% nel mese (al 4,0% nei 9 mesi, +0,3 p.p.). Il Gpl scende all’1,9% (-0,6 p.p. e al 2,4% in gennaio-settembre), i veicoli plug-in guadagnano 1,1 punti, salendo all’1,3% (0,7% nei 9 mesi). In accelerazione i veicoli BEV che a settembre salgono al 5,7% (+3,7 p.p.) e nel cumulato passano dall’1,8% di un anno fa al 4,5% attuale, mentre i veicoli ibridi guadagnano 0,9 punti e coprono il 6,7% del totale nel mese (7,9% in gennaio-settembre).La CO2 media ponderata nel mese scende del 10,5% (e -20,5 g/Km) a 174,7 g/Km, rispetto ai 195,2 g/Km dello stesso periodo 2024 (183,4 g/Km nei 9 mesi, -6,2%).(Foto: © Dmitry Kalinovsky/123RF) LEGGI TUTTO