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    Previdenza, Inps chiarisce: nessun buco in conti Istituto

    (Teleborsa) – Il presidente dell’Inps, il consiglio di amministrazione e il direttore generale Valeria Vittimberga ribadiscono “con forza che non sussiste alcun buco nei conti” dell’istituto e che, invece, “nell’ottica della massima trasparenza del bilancio le operazioni di eliminazione dei crediti contributivi sono state improntate al rigoroso rispetto dei criteri contabili e della normativa vigente”. Lo riferisce l’Inps in una nota. “Nel corso degli anni – si legge nel comunicato – i crediti eliminati erano già stati opportunamente svalutati in quanto inesigibili per una serie di motivi. In questa categoria sono ricompresi anche quelli cancellati a seguito delle norme relative alla rottamazione di cartelle esattoriali di importo molto modesto (fino a mille o cinquemila euro) e maturati tra il 2000 e il 2015″L’Inps sottolinea come, nel tempo, siano state previste salvaguardie specifiche per garantire la neutralità finanziaria di tali operazioni. Compensazione integrale tramite il fondo di svalutazione crediti: i crediti eliminati sono interamente coperti da un fondo costituito e alimentato negli anni proprio per far fronte a situazioni di bassa esigibilità. Ciò esclude qualsiasi effetto negativo sul conto economico. Stime conservative sull’esigibilità degli stessi crediti: già nel preventivo 2025, l’Inps ha valutato l’incasso dei crediti fino al 2020 in misura pari a solo l’1% del valore, riflettendo una pianificazione finanziaria cauta e realistica. Minimalità degli impatti attesi: come evidenziato dalla scheda tecnica della Legge 197/2022, l’impatto netto sugli enti previdenziali era stimato in soli 98 milioni nel 2023 e 26 milioni nel 2024, confermando la marginalità delle somme coinvolte: Razionalizzazione attiva e passiva: l’eliminazione di residui ha riguardato le poste attive e quelle passive del bilancio (oltre 2,7 miliardi di residui passivi). Le norme interessate riguardano, per l’esercizio 2024, esclusivamente crediti molto vecchi, risalenti al periodo 2000-2015: Dl 119/2018 (406 mila euro); Dl 41/2021 (5,4 miliardi di euro); legge 197/2022 (9,9 miliardi di euro). Gli interventi effettuati, spiega l’istituto di previdenza, non intaccano l’efficacia della riscossione ordinaria, come dimostra l’incremento di 3,96 miliardi di euro (2024 vs. 2023) alla stessa voce “Aziende – contributi della gestione privata”, rilevato nella “Gestione di cassa” deliberata lo scorso 26 marzo, mentre, per il solo 2025, si prevedono accertamenti per oltre 177 miliardi di euro derivanti dalle “Aziende con dipendenti”.Il Cda osserva come i corretti comportamenti contabili (accantonamenti annuali al fondo svalutazione, stime accurate, eliminazione dei residui attivi inesigibili e dei debiti insussistenti) siano parte integrante della governance finanziaria dell’Inps; le operazioni non abbiano comportato perdite o riduzioni delle risorse disponibili, essendo i crediti già ritenuti “non esigibili”; il bilancio rifletta ora una rappresentazione più fedele e responsabile dello stato patrimoniale, allineata alle norme contabili. Va infine sottolineata la rilevanza dell’operazione contabile portata a termine, richiesta anche dagli organi di controllo e vigilanza, aggiunge l’istituto secondo cui “siamo di fronte a un adeguamento necessario, finalizzato a migliorare, certamente in misura superiore rispetto al recente passato, la trasparenza e l’efficienza amministrativa”. LEGGI TUTTO

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    USA, vendite al dettaglio salgono più delle attese a marzo

    (Teleborsa) – Crescono più delle attese le vendite al dettaglio negli Stati Uniti. Nel mese di marzo 2025, si è registrata una variazione positiva dell’1,4% su base mensile a 734,9 miliardi di dollari, dopo il +0,2% del mese precedente. Il dato comunicato dall’US Census Bureau è superiore alle attese degli analisti che avevano stimato un incremento dell’1,3%. Su base annua si è registrato un aumento del 4,6% dopo il +3,1% di febbraio.Il dato “core”, ossia le vendite al dettaglio escluse le auto, registra un +0,5% su base mensile, sotto il +0,7% del mese precedente, sopra il +0,4% del consensus.(Foto: Hanson Lu on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Assegno unico universale: nei primi due mesi del 2025 erogati 3,3 miliardi euro

    (Teleborsa) – Nei primi due mesi del 2025 sono stati erogati alle famiglie assegni per 3,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 19,8 miliardi del 2024, ai 18,2 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022. Sono i dati contenuti nell’aggiornamento dell’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale (AUU) pubblicato oggi con riferimento al periodo marzo 2022 – febbraio 2025, che contiene al suo interno anche i dati relativi all’AUU destinato ai nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC) fino a dicembre 2023. Sono 5.986.678 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’assegno nel 2025, per un totale di 9.468.053 figli. L’importo medio per figlio a febbraio 2025, comprensivo delle maggiorazioni applicabili si attesta su 175 euro, e va da circa 58 euro per chi non presenta ISEE o supera la soglia massima (che per il 2025 è pari a 45.939,56 euro), a 224 euro per la classe di ISEE minima (17.227,33 euro per il 2025).Le famiglie con un figlio che hanno ricevuto l’assegno sono state a febbraio 3.144.845 per 153 euro medi a nucleo mentre quelle che hanno avuto il beneficio per due figli sono state 2.245.219 per 335 euro medi per nucleo richiedente. Le famiglie con tre figli con l’assegno sono state nel mese 447.926 per 660 euro medi. I nuclei con sei figli che hanno avuto il beneficio (ottenibile per tutte le famiglie solo per i figli minorenni o studenti fino a 21 anni o per quelli disabili senza limiti di età) sono state 4.355 per 1.941 euro a nucleo. In media a febbraio le famiglie richiedenti hanno ricevuto 277 euro. Oltre la metà dei figli per i quali viene erogato l’assegno (4.913.034) sono concentrati nella fascia di Isee più bassa, ovvero entro i 17.227 euro e per loro le famiglie ricevono in media 224 euro a testa. Oltre 45.939,56 euro di Isee ci sono 246.822 figli per 55 euro a febbraio a figlio. Le famiglie che non hanno presentato l’Isee interessano 1.650.970 figli per 58 euro a febbraio a figlio.I figli disabili per i quali è stato pagato un assegno unico a febbraio sono stati 425.904 per un assegno medio a figlio di 258 euro. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Trump gela l’Ue su auto e industria

    (Teleborsa) – Non proprio il classico “dialogo tra sordi”, ma nemmeno tra alleati che parlano la stessa lingua. Bruxelles mette sul tavolo l’offerta a Donald Trump – dazi zero su auto e industria, più gnl e armi americani, oltre a un fronte comune per tenere a bada la sovraccapacità spinta da Pechino.Ma la risposta dall’altra sponda dell’Atlantico gela l’Europa: la proposta di azzerare le sovrattasse è irricevibile, meglio parlare di investimenti reciproci ed export. Un rifiuto netto che rafforza la sensazione, diffusa nelle istituzioni comunitarie, che i tavoli tecnici – pur destinati a proseguire – non basteranno a colmare distanze ancora ampie. E, nell’attesa dell’incontro tra la premier Giorgia Meloni e l’inquilino della Casa Bianca, resta aperta l’ipotesi di un vertice straordinario dei leader Ue a maggio per dare slancio politico alle trattative.Intanto, il presidente americano non esclude che la sua amministrazione possa volere che alcuni paesi scelgano tra gli Stati Uniti e la Cina. Lo ha detto lo stesso presidente americano in un’intervista a Fox Noticias, riportata dai media Usa, rispondendo a chi gli chiedeva della Belt and Road Initiative e se desiderava che alcuni paesi latinoamericani scegliessero fra i due paesi. Trump ha lanciato un’indagine per accertare se siano necessari o meno dazi sui minerali essenziali. L’inchiesta è stata avviata in base alla ‘Sezione 232’ del Trade Act del 1962, che consente di limitare le importazioni ritenute una minaccia per la sicurezza nazionale, e potrebbe tradursi in nuovi dazi. LEGGI TUTTO

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    UK, l’inflazione si raffredda più delle attese a marzo: +2,6% su anno

    (Teleborsa) – Risulta inferiore alle attese l’inflazione del Regno Unito nel mese di marzo 2025. Secondo il report mensile dell’Office for National Statistics (ONS), i prezzi al consumo registrano un crescita dello 0,3% su base mensile, contro la variazione del +0,4% del mese precedente e il +0,4% atteso dagli analisti.Su base annua, la crescita dell’inflazione si è attestata al 2,6%, meno del 2,7% atteso e al 2,8% registrato a febbraio.Il dato core dell’inflazione, che esclude le componenti più volatili quali cibo e carburanti, è salito dello 0,5% su base mensile, dopo il +0,4% a febbraio e contro le attese per +0,5%. La variazione tendenziale si attesta al 3,4% e risulta uguale al +3,4% atteso e inferiore al +3,5% del mese precedente.(Foto: © Eros Erika / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Cina, dati macro positivi. PIL cresce del 5,4% nel primo trimestre

    (Teleborsa) – Segnali positivi giungono da alcuni importanti dati macro cinesi pubblicati stamattina, che indicano – in particolare – una crescita superiore alle attese delle vendite al dettaglio e della produzione industriale per il mese di marzo, e del PIL per il primo trimestre.Secondo i dati del Bureau of Statistics cinese, la produzione industriale è cresciuta del 7,7% su base annua a marzo, più del mese precedente (+5,9%) e del consensus (+5,9%). La crescita da inizio anno si assesta così al 6,5%, sopra il 5,9% del mese precedente. Crescono più delle attese anche gli investimenti delle imprese, che segnano un +4,2% a marzo, contro il +4,1% atteso e rispetto al +4,1% del mese precedente.Fanno meglio delle aspettative pure le vendite al dettaglio. I consumi, infatti, registrano a marzo un incremento del 5,9% su base annua dopo il +4% rilevato a febbraio, mentre le stime del mercato erano per una crescita del 4,2%. Dall’inizio dell’anno, le vendite sono salite del 3,6%, contro il +3% del periodo precedente.Il tasso di disoccupazione è sceso al 5,2%, contro il 5,4% del mese precedente e il 5,3% atteso.L’economia cinese (PIL) è cresciuta del 5,4% nel primo trimestre su anno, superando le aspettative del 5,2% e eguagliando il trimestre precedente. Su base sequenziale è salita dell’1,2%, sotto il +1,4% atteso e il +1,6% precedente.(Foto: Christian Lue on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Giappone, ordini di macchinari settore privato febbraio +12,1%

    (Teleborsa) – Aumentano gli ordini di macchinari del settore privato in Giappone a febbraio 2025. È quanto emerso dall’ultimo report dell’Istituto di Ricerca Economica e Sociale del Giappone (ESRI). Il totale degli ordinativi al settore privato segna un incremento su base mensile del 12,1% dopo il +3,5% riportato a gennaio. Salgono del 4,3% gli ordini core, cioè al netto delle componenti più volatili, dopo il -3,5% precedente, superando il consensus (+1,1%). Su base annua si registra un +1,5%, dopo il +4,4% di gennaio e contro attese per -1,4%.Al dato complessivo degli ordini, che risulta in aumento del 3% dopo il +9,8% precedente, ha contribuito il calo di quelli governativi (-20,4%) che si è unito alla crescita di quelli esteri (+3,4%). LEGGI TUTTO

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    Dl bollette: approvata la fiducia alla Camera. Domani voto finale su provvedimento

    (Teleborsa) – Con 181 voti a favore della fiducia messa dal Governo, 113 no, 4 gli astenuti, il decreto bollette incassa il sì della Camera. Domani mattina, dalle 9:30, la seduta riprenderà con le dichiarazioni di voto e il voto finale sul decreto. L’intenzione era quella di concludere entro stasera alle 19.30 ma poiché le votazioni sugli odg si sono protratte oltre il previsto, il presidente di turno, Sergio Costa, ha rinviato a domani. Il testo, che deve essere convertito in legge entro il 29 aprile, passerà poi al Senato per la seconda lettura: un esame lampo, considerate le varie festività e ponti in calendario. Tra le misure previste dal di bollette figurano: bonus di 200 euro per gli Isee fino a 25mila euro, aiuti alle imprese, tutele graduali per i vulnerabili, bonus elettrodomestici con il click day, risorse per ridurre i costi delle piscine, offerte di luce e gas più chiare, stop alle esecuzioni immobiliari e salva-auto aziendali. Il decreto mette sul piatto pacchetto da 3 miliardi di aiuti contro il caro-energia destinati a famiglie e imprese. In particolare è previsto un contributo straordinario di 200 euro per chi ha un Isee fino a 25mila euro. Che può salire a 500 per chi già riceve il bonus sociale (gli Isee fino a 9.530 euro). Vengono anche concessi due anni in più per cittadini e micro-imprese vulnerabili per il passaggio al mercato libero. Per le imprese arrivano 600 milioni destinati alle agevolazioni per la fornitura di luce e gas alle pmi; agli energivori vengono anticipati i 600 milioni derivanti dalle aste Ets. Diverse le novità introdotte durante l’esame parlamentare. Innanzitutto cambia il bonus elettrodomestici introdotto dalla manovra: il contributo fino al 30% della spesa (con tetto di 100 euro che sale a 200 euro per famiglie con Isee sotto i 25mila euro) non sarà erogato con il classico “click day”, ma direttamente con lo sconto in fattura. Arriva poi lo stop al pignoramento degli immobili per i soggetti vulnerabili (over 75, disabili e chi si trova in condizioni economiche svantaggiate o ha gravi problemi di salute): non potrà essere attivata l’esecuzione immobiliare della prima casa per debiti condominiali inferiori ai 5.000 euro. Inoltre i clienti vulnerabili del sistema a tutele graduali potranno essere inseriti nel mercato tutelato anche alla cessazione del 31 marzo 2027. Previsto un salvagente per le auto aziendali: i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e “concessi in uso promiscuo dal primo gennaio 2025 al 30 giugno 2025”, saranno esclusi dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit introdotto dalla manovra.Previsti inoltre 10 milioni in più nel 2025 “per l’erogazione di contributi a fondo perduto” per ridurre il costo dell’energia nelle piscine. Riconosciuta ufficialmente la figura del consulente per la gestione delle utenze, una sorta di “utility manager”. Superati infine gli ostacoli legati all’utilizzo del maggior gettito Iva, derivante dall’aumento del gas, per gli eventuali nuovi interventi sulle bollette energetiche di famiglie e imprese: in attesa della riforma della legge di contabilità, l’utilizzo delle risorse sarà condizionato al parere delle commissioni parlamentari competenti sui profili finanziari. LEGGI TUTTO