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    USA, frena il settore manifatturiero a marzo. Crescono i servizi

    (Teleborsa) – Cala l’attività manifatturiera degli Stati Uniti, mentre sale quella dei servizi, nel mese di marzo. La stima flash sull’indice PMI Manifatturiero elaborato da S&P Global indica infatti un livello di 49,8 punti, in calo dai 52,7 punti di febbraio e dai 51,9 punti delle stime degli analisti. L’indicatore scivola così sotto la soglia chiave dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione. In salita, invece, l’indice del settore terziario, sempre nel mese di marzo. La stima flash sul PMI dei servizi, pubblicata da S&P Global, indica un valore di 54,3 punti, che si confronta con i 51 di febbraio e con i 51,2 del consensus. Il PMI composito si attesta dunque a 53,5 punti dai 51,6 precedenti. LEGGI TUTTO

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    USA, indice CFNAI febbraio migliora a +0,18 punti

    (Teleborsa) – Segnali positivi per la crescita dell’attività economica americana. L’indice FED Chicago sull’attività nazionale (CFNAI) è pari a +0,18 punti a febbraio 2025 rispetto ai -0,08 punti di gennaio (rivisto da un preliminare di -0,03). La media mobile a tre mesi, sempre a febbraio, si è portata a +0,15 punti rispetto ai +0,07 precedenti.L’indice CFNAI è una media pesata di ben 85 indicatori che riflettono lo stato di salute dell’attività economica nazionale.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Federmoda: l’Italia perde ogni giorno 18 negozi e i saldi chiudono con un -5,5%

    (Teleborsa) – Le sfide che dovrà affrontare il retail della moda – dopo un 2024 chiuso con un calo medio del 4,2% rispetto al 2023, registrando un saldo nati-mortalità negativo di -6.459 punti vendita, pur rimanendo un fondamentale pilastro dell’economia e del PIL nazionale contando 164.369 punti vendita che occupano 299.793 addetti – sono state al centro della riunione del Consiglio nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio svoltasi a Courmayeur, in Val d’Aosta.I saldi invernali 2025 – fa sapere Federmoda – hanno confermato un trend negativo dei consumi, segnando un -5,5%, con 6 imprese su 10 che hanno risposto al questionario che hanno indicato una diminuzione delle vendite rispetto allo stesso periodo del 2024.”La sfida per il retail della moda parte da qui, con un incontro ad alta quota sulla Skyway Monte Bianco a significare – commenta il presidente di Federazione Moda Italia, Giulio Felloni – l’aspirazione del retail della moda di raggiungere la vetta della ripresa attraverso uno spirito imprenditoriale che si affida all’innovazione, alla resilienza e allo shopping tourism che, grazie all’abbassamento della soglia del tax free shopping da 154,96 euro a 70 euro operata dal Ministero del Turismo a anche a seguito delle richieste di Federazione Moda Italia con Confcommercio che, in questo primo anno dall’entrata in vigore del 1 febbraio 2024, ha rappresentato un volano per il retail locale registrando – secondo i dati di Global Blue – un incremento del 54% delle transazioni e del 12% della spesa, con 500mila nuovi shopper per acquisti esclusivi nella fascia di spesa 70-155 euro che hanno fatto crescere le vendite oltre alle quattro città di Milano, Roma, Firenze e Venezia, anche a Catania (+ 73%); Como (+ 69%); Amalfi (+ 65%); Napoli (+ 63%); San Gimignano (+ 63%); Verona (+ 61%); Bellagio (+ 58%); Assisi (+ 54%) e Bologna (+ 50%). Uno spirito sempre positivo messo a dura prova, però, dal ridimensionamento di oltre il 10% dei consumi di moda delle famiglie italiane negli ultimi 5 anni ed anche da disinvolte politiche commerciali dei nostri stessi fornitori, attraverso e-commerce, outlet, sample sale e family & friends che non seguono il principio dello “stesso mercato, stesse regole. È evidente il rischio di desertificazione commerciale che corre il nostro Paese se si pensa che solo nell’ultimo anno, il commercio al dettaglio del settore moda ha perso ogni giorno in Italia 18 negozi, un dato che desta ulteriori preoccupazioni vista la perdita media degli ultimi 5 anni di 13 negozi al giorno con 23.322 negozi in meno e oltre 35mila posti di lavoro persi. Se i consumi interni languono e i negozi chiudono, ci si deve chiedere quali imprenditori potranno effettuare nuovi ordinativi per la produzione Made in Italy e quali saranno le ricadute sull’intera filiera”.”Per affrontare questa crisi – conclude Felloni – chiede un Patto etico di filiera con i fornitori e ha proposto misure concrete al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, come una detrazione d’imposta per l’acquisto di prodotti sostenibili e un’aliquota IVA agevolata, per il rilancio dei consumi di moda e una cedolare secca sugli affitti commerciali con riduzione concordata dei canoni, un contributo per lo smaltimento dei magazzini e detrazioni per l’innovazione e l’ammodernamento del retail, oltre a detrazioni per chi si insedia in negozi sfitti”. LEGGI TUTTO

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    Telsy: nasce il “Futuring Technology Center” per verificare cybersicurezza delle infrastrutture critiche

    (Teleborsa) – È operativo il “Futuring Technology Center” di Telsy, il nuovo Laboratorio di Prova (LAP) accreditato per l’area Software e Network dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), che contribuirà a potenziare le capacità di difesa contro le minacce informatiche. Il Centro, che segue le determinazioni tecniche e le metodologie definite da ACN, realizza rigorosi test per la valutazione di prodotti software e hardware destinati a infrastrutture e servizi essenziali per la sicurezza del Paese che devono essere protetti da minacce e rischi informatici con soluzioni specifiche preventivamente sottoposte a valutazioni di sicurezza.Le attività del Laboratorio sono svolte da un team di esperti altamente specializzato che, su delega del Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale (CVCN) dell’ACN, opera con le più avanzate tecnologie di analisi. In particolare, le attività spaziano dalla valutazione della corretta implementazione delle funzionalità di sicurezza dei prodotti, all’esecuzione di test di intrusione, compresa l’analisi del firmware, per individuare vulnerabilità sfruttabili, note o emergenti.Il Futuring Technology Center di Telsy entra così a far parte della ristretta rete di LAP selezionati dall’agenzia governativa e contribuirà alle attività relative alla protezione delle infrastrutture critiche che rientrano nel Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC).”Il riconoscimento da parte di ACN – sottolinea TIM in una nota – conferma quindi le competenze e l’impegno del Gruppo TIM che attraverso Telsy – centro di competenza in crittografia, cybersecurity e cyber resilience che opera nell’ambito di TIM Enterprise – intende accrescere il livello della sicurezza in Italia in linea con le direttive nazionali ed europee, e rappresenta un passo ulteriore nella strategia del Gruppo che vuole essere un partner sempre più affidabile per la trasformazione digitale del Paese”. (Foto: © gonewiththewind/123RF) LEGGI TUTTO

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    Giappone, indice PMI manifattura marzo scende a 48,3 punti

    (Teleborsa) – Peggiore l’attività della manifattura in Giappone, contro attese per un miglioramento. Il dato preliminare dell’indice PMI manifatturiero di marzo 2025, pubblicato da S&P Global ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 48,3 punti, rispetto ai 49 di febbraio.L’indicatore si mantiene così al di sotto della soglia critica dei 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione – valori al di sotto – e di espansione – valori al di sopra.Le stime degli analisti erano per un livello a 49,2 punti. LEGGI TUTTO

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    Titoli di Stato, Tesoro: in asta mercoledì 4,5 miliardi BTP Short e indicizzati

    (Teleborsa) – Mercoledì prossimo, 26 marzo, andranno in asta BTP Short Term e BTP indicizzati per un importo complessivo fino a 4,5 miliardi di euro. Lo rende noto il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).In particolare, spiega il MEF, saranno collocati da 2,5 a 3 miliardi di euro di BTP Short Term con scadenza 25 febbraio 2027 e cedola annuale del 2,55% e da 1 a 1,5 miliardi di euro di BTP a 5 anni indicizzati all’inflazione europea con una cedola annuale dell’1,50%. Il regolamento delle emissioni e’ previsto per il 28 marzo. LEGGI TUTTO

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    Banche, accordo sindacati-Abi su permessi sindacali

    (Teleborsa) – I sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin e Abi hanno firmato il nuovo accordo per le libertàsindacali. L’accordo, che durerà quattro anni e sarà valido fino al 31 dicembre 2028, è stato sottoscritto dai segretari generali di Fabi, Lando Maria Sileoni, First Cisl, Riccardo Colombani, Fisac Cgil, Susy Esposito, Uilca, Fulvio Furlan, Unisin, Emilio Contrasto, e dal presidente del Comitato affari sindacali e del lavoro (Casl) dell’Abi, Ilaria Maria Dalla Riva. Tra le novità, informa una nota della Fabi, l’introduzione della figura del rappresentante sindacale territoriale che si affianca alla rappresentanza sindacale aziendale (Rsa) e avrà le stesse prerogative. Sarà possibile costituire rappresentanze territoriali, su base provinciale, con 32 dipendenti e almeno 16 iscritti. Le organizzazioni sindacali potranno scegliere, di volta in volta se avere Rsa separate dalle Rst, oppure se far coincidere i due ruoli. Sono stato definiti, poi, i parametri per i distacchi nazionali. Via libera alla digitalizzazione delle “cedole” a partire dal giorno 1 gennaio 2026; entro i prossimi 30 giorni sarà avviato il confronto tecnico. “È un accordo molto positivo sul piano politico che conferma le buona qualità delle relazioni sindacali con Abi e con i gruppi bancari. Per quanto riguarda i rappresentanti sindacali territoriali, è un passo nuovo e unico, rispetto ad altri settori, nelle relazioni sindacali ed è, inoltre, la risposta allo snellimento della rete fisica di filiali delle banche. Una novità assoluta che ci permette di far fronte ai cambiamenti organizzativi delle banche e che farà scuola anche per altri settori”, ha commentato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.”Anche in questa occasione – ha osservato Ilaria Maria Dalla Riva – le parti hanno dimostrato senso di responsabilità e concretezza, confermando l’alto livello delle relazioni sindacali raggiunto nel settore e la capacità di individuare soluzioni innovative per far fronte ad uno scenario di riferimento in continua evoluzione”. LEGGI TUTTO

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    Bonus nido, Inps: per bambini nati nel 2024 contributo può arrivare a 3.600 euro l’anno

    (Teleborsa) – In una nota l’Inps ha segnalato che il contributo per la frequentazione di asili nido per i bambini nati dal 2024 potrà arrivare fino a 3.600 euro. Se si ha un Iseeminorenni inferiore a 40.000 euro si potrà infatti domanda per avere un contributo su base annua fino a tale cifra, in aumento rispetto ai 2.500-3.000 euro previsti per i bambini nati prima del 2024 a seconda della soglia Isee. Il bonus asilo nido introdotto a partire dal 2017 è stato modificato con l’ultima legge di Bilancio.La domanda di contributo può essere presentata per le spese sostenute per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati (contributo asili nido) o per forme di supporto presso la propria abitazione a favore di bambini, al di sotto dei tre anni, affetti da gravi patologie croniche. In questa seconda ipotesi il contributo è definito di seguito “contributo forme di supporto presso la propria abitazione”. Il “contributo asilo nido” deve essere richiesto dal genitore che sostiene l’onere del pagamento della retta. Il “contributo forme di supporto presso la propria abitazione”, invece, deve essere richiesto dal genitore che coabita con il figlio e ha dimora abituale nel medesimo comune.L’importo del contributo, comprensivo dell’incremento determinato in relazione alla data di nascita e del valore dell’Isee minorenni del bambino inserito in domanda, a decorrere dall’anno 2025 è pari per i bambini sotto i tre anni nati fino a dicembre 2023 a 3mila euro nell’ipotesi di Isee minorenni in corso di validità fino a 25.000,99 euro; 2.500 euro con Isee minorenni in corso di validità da 25.001 a 40.000 euro; 1.500 euro nei casi di Isee minorenni non presente, difforme, discordante, non calcolabile o superiore alla soglia di 40.000 euro.Per i bambini nati dal 1 gennaio 2024 si potranno avere 3.600 euro (dieci rate da 327,27 euro e una da 327,30 euro), nell’ipotesi di Isee minorenni in corso di validità minore o uguale a 40.000 euro; 1.500 euro con Isee minorenni non presente, difforme, discordante, non calcolabile o superiore alla soglia di 40.000 euro. LEGGI TUTTO