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    Auto, le Case tedesche trattano con gli Usa un accordo sui dazi

    (Teleborsa) – Bmw, Mercedes-Benz e Volkswagen stanno trattando direttamente con l’amministrazione Usa per trovare un accordo sui dazi. È quanto sostiene Reuters che ha riportato come le principali Case automobilistiche tedesche stiano provando a convincere Washington a ridurre le tariffe per le loro importazioni mettendo sul piatto investimenti e potenziali esportazioni dagli Usa e puntando ad un accordo già per giugno.Una delle fonti citate dall’agenzia di stampa ha riferito infatti che le case automobilistiche tedesche potrebbe ottenere dei crediti per le auto che esporteranno dagli Stati Uniti, crediti che potrebbero essere poi dedotti dai dazi doganali. LEGGI TUTTO

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    BTP Italia, gli ordini raggiungono quota 5,28 miliardi di euro in due giorni

    (Teleborsa) – Gli ordini per il nuovo BTP Italia, il titolo di Stato indicizzato al tasso di inflazione italiana, hanno raggiunto quota 5,28 miliardi in due giorni. Nella sola seduta di oggi sono stati raccolti 2,14 miliardi, con 63.946 contratti. Nella prima giornata il BTP Italia ha raccolto 3,14 miliardi.L’ultima emissione del BTP Italia (su un titolo a 5 anni) di marzo 2023 ha registrato una raccolta complessiva di quasi 10 miliardi di euro (di cui 8,6 miliardi al retail). Quella di novembre 2022 ha raccolto 12 miliardi di euro (di cui 7,3 miliardi al retail), mentre quella di giugno 2022 ha totalizzato raccolto 9,4 miliardi di euro (di cui 7,3 miliardi al retail).Il titolo di Stato in collocamento ha una durata di 7 anni e un premio finale extra pari all’1% per coloro che lo acquistano all’emissione e lo detengono fino a scadenza, il 4 giugno 2032. Come per le precedenti emissioni, sarà collocato sul mercato in due fasi: la prima fase si svolge da martedì 27 a giovedì 29 maggio, salvo chiusura anticipata, ed è riservata esclusivamente ai risparmiatori individuali e affini (il cosiddetto mercato retail); la seconda fase avrà luogo nella mattinata del 30 maggio e sarà riservata solo agli investitori istituzionali.I tassi minimi garantiti comunicati lunedì 26 maggio sono fissati all’1,85%. La cedola definitiva sarà stabilita con successiva comunicazione nella mattinata di venerdì 30 maggio, all’apertura della quarta giornata di emissione, e potrà essere confermata o rivista al rialzo. Anche per questo titolo la tassazione è agevolata al 12,5%. È esente dalle imposte di successione, e, come previsto dalla legge di bilancio 2024, concorre all’esclusione dal calcolo ISEE fino a 50.000 euro investiti in titoli di Stato.I risparmiatori retail possono sottoscrivere il BTP Italia attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzioni di trading online, o rivolgendosi al proprio referente in banca o all’ufficio postale presso cui si possiede un conto corrente con il conto deposito titoli. Il collocamento avviene sulla piattaforma elettronica MOT (il mercato telematico delle obbligazioni e titoli di Stato di Borsa Italiana) attraverso tre banche dealers: Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco BPM. Il codice ISIN del titolo per la prima fase è IT0005648248. LEGGI TUTTO

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    Ponte sullo Stretto, Cgil scrive a Ue: “Blocchi l’autorizzazione”

    (Teleborsa) – “Gentile commissaria, la Cgil desidera sottoporre alla sua attenzione le gravi criticità tecniche, ambientali, normative e sociali connesse all’iter di approvazione del progetto relativo al ‘Collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria’ (Ponte sullo Stretto di Messina), recentemente trasmesso alla Commissione mediante la relazione IROPI approvata dal Consiglio dei Ministri. Relazione che non soddisfa le condizioni necessarie e sufficienti previste dal diritto comunitario e, pertanto, a nostro avviso, non può costituire base giuridicamente ammissibile per autorizzare l’opera”. È quanto si legge nella lettera inviata questa mattina dalla Cgil alla commissaria Europea per l’Ambiente Jessika Roswall, a firma del segretario confederale Pino Gesmundo.Nella lettera la Cgil chiede “un apposito incontro per meglio chiarire tutti gli aspetti della materia in oggetto” ed evidenzia i motivi per i quali, a giudizio della Confederazione, l’iter del progetto del Ponte non sarebbe conforme alle disposizioni europee. Nel dettaglio – rileva la Cgil – il progetto “non soddisferebbe le stringenti condizioni” previste per la deroga alla Direttiva Habitat in materia ambientale e infrastrutturale. Deroga che permetterebbe l’autorizzazione di progetti o piani che possono causare danni alle zone speciali di conservazione della rete Natura 2000, ovvero alle aree di interesse comunitario destinate alla conservazione della biodiversità. È mancata – sottolinea la Cgil – “un’adeguata analisi delle alternative meno impattanti sull’integrità dei siti Natura 2000 interessati”, e non vi sono, come richiesto per la deroga alla Direttiva, “motivi riguardanti la salute umana, la sicurezza pubblica o effetti ambientali positivi di primaria importanza”. Inoltre, il progetto riporta una valutazione ambientale “incompleta e viziata”, con lacune non conformi alla normativa europea e in contraddizione con la strategia europea per una mobilità a zero emissioni. Infine, sono trascurati “rischi strategici e di sicurezza”. Nella lettera si evidenza che “la dichiarazione del ponte come infrastruttura di rilevanza militare, oltre a non essere suffragata da documenti ufficiali UE o NATO, espone l’area dello Stretto a rischi specifici in caso di conflitti, aggravando le condizioni di sicurezza per oltre un milione di residenti nelle aree metropolitane coinvolte”. “Riteniamo – scrive Gesmundo – non siano soddisfatte le condizioni per l’applicazione della deroga, che, come già evidenziato da soggetti pubblici competenti come l’ISPRA, la procedura risulti viziata da carenze metodologiche sostanziali, e che la Commissione sia tenuta ad esprimere un parere formale vincolante”. Per il segretario confederale “la via scelta dal Governo delle deroghe alle regole nazionali ed europee in nome di un ‘imperativo interesse pubblicò è completamente sbagliata per un intervento infrastrutturale di questa rilevanza. Solo pochi giorni fa – sottolinea – è dovuto intervenire il presidente della Repubblica per respingere un provvedimento di deroga alle norme sui controlli antimafia per il Ponte di Messina, chiarendo che per esso valgono le regole ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale”. Confidando nell’autorevolezza e nella vigilanza delle istituzioni europee nel garantire l’applicazione corretta e rigorosa delle normative ambientali comuni – conclude il segretario confederale – sollecitiamo la sospensione dell’iter autorizzativo e l’apertura di una procedura formale di verifica di conformità del progetto alle disposizioni europee”. LEGGI TUTTO

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    Festival della Giustizia: l’intelligenza artificiale al centro della quinta edizione

    (Teleborsa) – Il Festival della Giustizia, appuntamento ormai centrale nel panorama istituzionale e giuridico italiano, giunge alla sua quinta edizione. Promosso da 4cLegal e AIGA – Associazione Italiana Giovani Avvocati, con la media partnership esclusiva de Il Sole 24 Ore, l’evento si svolgerà giovedì 29 maggio presso il Consiglio di Stato, a Palazzo Spada, e sarà trasmesso in streaming attraverso i canali del Gruppo 24 ORE. Tema centrale dell’edizione 2025 è “AI Society – Connessioni intelligenti per una nuova Era”, un approfondimento multidisciplinare sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella trasformazione della giustizia e della società.La giornata sarà aperta dai saluti istituzionali del presidente del Consiglio di Stato Luigi Maruotti e del viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto. L’iniziativa sarà introdotta da Carlo Foglieni, presidente AIGA, Alessandro Renna, ceo e founder 4C, e Eraldo Minella, direttore generale dell’Area Servizi Professionali e Formazione del Gruppo 24 ORE, che illustreranno le finalità del Festival e il significato del percorso di riflessione avviato negli anni. Modera e presenta Alessandro Galimberti, giornalista de Il Sole 24 Ore.La prima tavola rotonda, dal titolo “AI, Democrazia e Giustizia”, aprirà ufficialmente il dibattito. Al centro, le implicazioni dell’intelligenza artificiale sui principi democratici, la tutela dei diritti fondamentali e l’evoluzione del sistema giuridico alla luce dell’AI Act europeo e delle proposte legislative italiane. Interverranno Francesco Greco (presidente CNF), Maria Annunziata (presidente Cassa Forense), Accursio Gallo (segretario dell’Organismo Congressuale Forense), Renna e Foglieni.A seguire, la seconda tavola, “AI e Pubblica Amministrazione”, sarà dedicata al ruolo dell’intelligenza artificiale nella digitalizzazione dei processi pubblici, con focus sul nuovo Codice dei Contratti Pubblici, sulla riforma del procedimento amministrativo e sulla cybersecurity come fattore abilitante. Tra i relatori: Brunella Bruno (Consiglio di Stato – responsabile SPI), Roberta Pavarino (responsabile Avvocatura Politecnico di Torino), Valerio Albanese (Avvocatura Politecnico di Milano) e Valerio Zicaro (tesoriere Nazionale AIGA). Modera Francesco Machina Grifeo, giornalista de Il Sole 24 Ore.Nel pomeriggio, la sessione “AI, Impresa e Professioni” esplorerà le nuove competenze richieste dalla trasformazione digitale e l’impatto dell’AI su lavoro, formazione e organizzazione. Interverranno Francesco Cataldi (presidente UNGDCEC), Walter Rizzetto (presidente XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato– Camera dei Deputati), Maurizio Bortolotto (Socio fondatore Gebbia Bortolotto Penalisti Associati) e Mauro Schirra (Dipartimento Giustizia Amministrativa – Giunta Nazionale). Modera Valeria Uva, giornalista de Il Sole 24 Ore.A chiudere i lavori sarà la tavola “AI e Sfide Globali”, che analizzerà le conseguenze geopolitiche della diffusione dell’intelligenza artificiale, la necessità di una regolamentazione internazionale condivisa e i rischi legati alla sicurezza digitale. Ne discuteranno William Nonnis (analista tecnico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura PNRR), Mariangela Di Biase (vicepresidente AIGA), Francesco Urraro (componente Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa) e nuovamente Renna, in veste di player strategico del sistema legale- tecnologico.”Il Festival della Giustizia nasce come punto di incontro tra giurisdizione, società e futuro. Con questa edizione, affrontiamo uno dei nodi più urgenti e complessi del nostro tempo: l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla giustizia e sui diritti fondamentali”, dichiara Foglieni.”Il Festival della Giustizia non parla del futuro ma del presente. L’intelligenza artificiale è già parte integrante del mondo legale e delle dinamiche democratiche. Questo appuntamento vuole essere uno spazio di confronto concreto tra istituzioni, imprese, professioni e cittadini, per governare consapevolmente una trasformazione che è già in atto. È fondamentale che le migliori energie del Paese facciano sistema e colgano la straordinaria occasione di crescita che la storia ci ha presentato” aggiunge Renna.”Connettere intelligenze e visioni, istituzioni e professioni, significa costruire le basi per una nuova cultura della giustizia. L’AI non è più un orizzonte lontano, ma una realtà che dobbiamo affrontare oggi, con responsabilità e visione” sottolinea Minella. LEGGI TUTTO

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    Decreto Infrastrutture, al via l’esame alla Camera in Commissioni Trasporto e Ambiente

    (Teleborsa) – La Camera dei deputati ha avviato l’esame del decretoinfrastrutture che è stato assegnato in sede referente alle commissioni Trasporti ed Ambiente. Il provvedimento è stato incardinato e sono stati nominati relatori i presidenti delle due commissioni, Salvatore Deidda (FdI) per la Trasporti e Mauro Rotelli (FdI) per la Ambiente. Si valuta in Ufficio di presidenza la possibilità di tenere un ciclo di audizioni sul provvedimento con una sessantina di convocazioni da tenere con ogni probabilità dopo i referendum dell’8-9 giugno. LEGGI TUTTO

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    Appalti pubblici, Ghelardini (ATOP): “Stop agli abusi sull’accordo quadro Consip”

    (Teleborsa) – “Massima attenzione sugli appalti in tema di Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”. L’Associazione per la Tutela degli Operatori della Prevenzione (ATOP), chiede di porre un faro sull’affidamento dei contratti in materia di servizi di salute e sicurezza da parte degli enti pubblici nell’ambito dell’Accordo Quadro ID 2541. Con una lettera formale indirizzata a tutti gli aggiudicatari dell’Accordo Quadro, trasmessa anche a Consip, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), il presidente di ATOP, Giampiero Ghelardini, chiede infatti di vigilare sul rigoroso rispetto dei limiti di adesione previsti dall’Accordo onde evitare derive pericolose. Tale AQ, infatti, – spiega ATOP in una nota – è destinato esclusivamente ai contratti di importo superiore alla soglia di rilevanza comunitaria, mentre per gli affidamenti sottosoglia è prevista l’utilizzazione del Mercato Elettronico della PA (MEPA) o di altri mercati elettronici. Il messaggio dell’Associazione che tutela gli operatori del settore della prevenzione è chiaro: “Ogni tentativo di aggirare le soglie di affidamento potrebbe compromettere il mercato e la tenuta di un tessuto professionale composto da migliaia di operatori qualificati. Il rispetto delle regole non è un’opzione e servono controlli rigorosi”, ha dichiarato Ghelardini. L’associazione denuncia il pericolo che un uso improprio dell’Accordo Quadro possa produrre effetti negativi sulla concorrenza e sull’equilibrio del mercato della prevenzione, ovvero che i grandi soggetti aggiudicatari possano arrivare a monopolizzare gli affidamenti, lasciando ai margini piccoli e medi professionisti che da anni operano nel settore della prevenzione con competenze e professionalità consolidate.Non solo. ATOP invita le stazioni appaltanti a rafforzare i controlli interni per individuare e bloccare sul nascere i comportamenti elusivi, spesso mascherati da tecnicismi contrattuali che potrebbero sfuggire alla vigilanza ordinaria. In un momento storico in cui la trasparenza e la legalità negli appalti pubblici sono al centro del dibattito nazionale, l’iniziativa di ATOP si propone di aprire una nuova fase di confronto istituzionale. L’associazione si dice infatti pronta a collaborare attivamente con Consip, AGCM e ANAC per definire linee guida più stringenti e vigilare sull’applicazione corretta dell’Accordo Quadro. “Serve un mercato equo, trasparente e sostenibile, dove ogni operatore abbia pari opportunità. Senza regole chiare e rispetto delle soglie di adesione, il sistema potrebbe implodere sotto il peso delle disparità”, conclude Ghelardini. “Un richiamo forte, – conclude l’Associazione – che punta a smuovere coscienze e istituzioni. Perché dietro il rispetto delle regole ci sono persone, professionisti e diritti che non possono essere sacrificati”. LEGGI TUTTO

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    Superbonus, al 30 aprile investimenti ammessi a detrazione sfiorano i 121 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus 110%, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 30 aprile 2025 era complessivamente pari a 499.860 (rispetto ai 499.709 del 31 marzo). È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni.Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a 120,97 miliardi di euro (dai 120,7 miliardi registrati al 31 marzo). Per quanto riguarda invece le detrazioni che riguardano lavori già conclusi ammontano a poco più di 126,16 miliardi (rispetto a 116,2 registrato nel mese precedente).Complessivamente, al 31 marzo, si sono registrate 137.432 asseverazioni relative a condomini (rispetto a 137.300), per un investimento di circa 81,7 miliardi (da 81,5 miliardi), pari al 67,6% del valore complessivo ammesso a detrazione (rispetto a 67,5%), 245.041 asseverazioni relative a edifici unifamiliari (rispetto a 245.026) per un totale di poco più di 27,9 miliardi di investimento (da 27,9 miliardi), pari al 23,1% dell’investimento complessivo (percentuale invariata), e 117.382 asseverazioni (da 117.378) per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 11,3 miliardi, in linea con il mese precedente, pari al 9,3% del totale, rispetto al 9,4% del mese precedente). LEGGI TUTTO

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    Clima, nei prossimi cinque anni 80% di probabilità che si registri l’anno più caldo di sempre

    (Teleborsa) – Secondo un nuovo rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) nei prossimi cinque anni le temperature dovrebbero mantenersi a livelli record o vicini a tali livelli, aumentando i rischi climatici e l’impatto sulle società, sulle economie e sullo sviluppo sostenibile. Nello specifico, il rapporto dell’OMM prevede che la temperaturamedia annua globale in prossimità della superficie terrestre per ogni anno tra il 2025 e il 2029 sarà compresa tra 1,2 °C e 1,9 °C superiore alla media degli anni 1850-1900.C’è inoltre una probabilità dell’80% che almeno un anno tra il 2025 e il 2029 sia più caldo dell’anno più caldo mai registrato (attualmente il 2024). E c’è una probabilità dell’86% che almeno un anno superi di oltre 1,5 °C il livello preindustriale. Il rapporto non fornisce previsioni globali per i singoli anni. Secondo il rapporto, si prevede il 70% di probabilità che il riscaldamento medio quinquennale per il periodo 2025-2029 superi 1,5 °C. Questa percentuale è in aumento rispetto al 47% del rapporto dello scorso anno (per il periodo 2024-2028) e al 32% del rapporto del 2023 per il periodo 2023-2027.”Ogni ulteriore frazione di grado di riscaldamento provoca ondate di calore più dannose, precipitazioni estreme, siccità intense, scioglimento delle calotte glaciali, delle banchise e dei ghiacciai, riscaldamento degli oceani e innalzamento dei livelli del mare”, fa notare l’OMM in una nota.”Abbiamo appena vissuto i dieci anni più caldi mai registrati. Purtroppo, questo rapporto dell’OMM non offre alcun segno di tregua nei prossimi anni, e questo significa che ci sarà un impatto negativo crescente sulle nostre economie, sulla nostra vita quotidiana, sui nostri ecosistemi e sul nostro pianeta”, ha dichiarato il Vice Segretario Generale dell’OMM, Ko Barrett. “Il monitoraggio e la previsione continui del clima sono essenziali per fornire ai decisori strumenti e informazioni basati sulla scienza che ci aiutino ad adattarci”, ha aggiunto.L’OMM prevede che il riscaldamento dell’Artico nei prossimi cinque inverni prolungati (da novembre a marzo) sarà più di tre volte e mezzo superiore alla media globale, attestandosi a 2,4 °C in più rispetto alla temperatura media del più recente periodo di riferimento trentennale (1991-2020). Inoltre, le previsioni relative al ghiaccio marino per marzo 2025-2029 suggeriscono ulteriori riduzioni nella concentrazione del ghiaccio marino nel Mare di Barents, nel Mare di Bering e nel Mare di Okhotsk.(Foto: © Aleksandr Papichev/123RF) LEGGI TUTTO