More stories

  • in

    Trump: raggiunto accordo con Indonesia. Dazi al 19% e acquisto di 50 Boeing

    (Teleborsa) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di aver raggiunto un patto commerciale con l’Indonesia, che si traduce in significativi impegni di acquisto da parte del paese del sud-est asiatico e una tariffa doganale del 19%, ben inferiore a quanto prospettato in precedenza.”Ho finalizzato un importante accordo con l’Indonesia dopo aver parlato con il loro stimatissimo presidente Prabowo Subianto – ha scritto sul suo social Truth – Questo accordo storico apre l’intero mercato indonesiano agli Stati Uniti per la prima volta nella storia. Come parte dell’accordo, l’Indonesia si è impegnata ad acquistare 15 miliardi di dollari in energia statunitense, 4,5 miliardi di dollari in prodotti agricoli americani e 50 Boeing, molti dei quali 777″. “Per la prima volta in assoluto, i nostri allevatori, agricoltori e pescatori avranno accesso completo e totale al mercato indonesiano di oltre 280 milioni di persone – ha aggiunto – Inoltre, l’Indonesia pagherà agli Stati Uniti una tariffa del 19% su tutte le merci che esporta verso di noi, mentre le esportazioni statunitensi verso l’Indonesia saranno esenti da barriere, sia tariffarie che non tariffarie. In caso di trasbordo da un paese con tariffa più elevata, tale tariffa verrà aggiunta alla tariffa che l’Indonesia sta pagando”.La scorsa settimana, Trump aveva rinnovato la minaccia di un’imposta del 32% sulle merci indonesiane, affermando in una lettera al governo del paese che questa sarebbe in vigore il 1° agosto.Il commercio totale dell’Indonesia con gli Stati Uniti – che ammonta a poco meno di 40 miliardi di dollari nel 2024 – non si colloca tra i primi 15, ma è in crescita. Le esportazioni statunitensi verso l’Indonesia sono aumentate del 3,7% lo scorso anno, mentre le importazioni da quel paese sono aumentate del 4,8%, lasciando gli Stati Uniti con un deficit commerciale di quasi 18 miliardi di dollari.Si tratta soltanto del terzo accordo siglato da Trump, dopo quelli con Gran Bretagna e Vietnam, insieme a un accordo per ridurre temporaneamente le imposte “tit-for-tat” con la Cina. LEGGI TUTTO

  • in

    UK, l’inflazione sale più delle attese a giugno: +3,6% su anno

    (Teleborsa) – Risulta superiore alle attese l’inflazione del Regno Unito nel mese di giugno 2025. Secondo il report mensile dell’Office for National Statistics (ONS), i prezzi al consumo registrano un crescita dello 0,3% su base mensile, contro la variazione del +0,2% del mese precedente e il +0,2% atteso dagli analisti.Su base annua, la crescita dell’inflazione si è attestata al 3,6%, più del 3,4% atteso e registrato a maggio.Il dato core dell’inflazione, che esclude le componenti più volatili quali cibo e carburanti, è salito dello 0,4% su base mensile, dopo il +0,2% a maggio e contro le attese per +0,2%. La variazione tendenziale si attesta al 3,7% e risulta superiore al +3,5% atteso e del mese precedente. LEGGI TUTTO

  • in

    Dazi, Meloni: “Accordo deve essere vantaggioso per tutti”. Ue prepara le contromisure

    (Teleborsa) – “Siamo d’accordo sul fatto che occorra scongiurare in ogni modo una guerra commerciale fra le due sponde dell’Atlantico, e continueremo con gli altri leader, in costante contatto con la Commissione europea, per arrivare a un accordo che deve essere vantaggioso per tutti. L’obiettivo per me è rafforzare l’Occidente nel suo complesso, rafforzando le economie. Tutti gli altri scenari sarebbero insensati nell’attuale contesto”. È quanto ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni alla stampa dopo l’incontro con il cancelliere austriaco Christian Stocker, a Palazzo Chigi, parlando dei negoziati sui dazi fra Usa e Ue. “Un accordo sui dazi reciprocamente vantaggioso fra Stati Uniti e Unione europea – ha aggiunto la premier – deve essere concluso prima del primo agosto”. “Siamo pienamente d’accordo sulle reazioni unitarie e decise come Unione europea per quanto riguarda le minacce recenti che vengono da Washington. Ovviamente continuiamo a puntare su trattative serie con gli Stati Uniti e appoggiare la Commissione europea” le ha fatto eco Stocker.I primi controdazi Ue contro le tariffe imposte da Donald Trump su acciaio e alluminio – finora congelati per favorire il dialogo –, dal valore di 21 miliardi di euro, scatteranno il 6 agosto in caso di mancato accordo. La decisione sul secondo pacchetto da 72 miliardi di euro, ora al vaglio dei Paesi membri e pensato per reagire alle misure statunitensi su dazi reciproci e auto, – riferiscono fonti Ue vicine al dossier – sarà invece valutata “in base all’evoluzione delle trattative”. Dopo la consultazione pubblica chiusa il 10 giugno, il pacchetto iniziale da 95 miliardi è stato ridimensionato, ma – stando all’elenco pubblicato dall’Ansa – conserva i pezzi forti dell’export a stelle e strisce: carni bovine e suine, suv, pick-up e componenti aeronautici legati a Boeing. Nel mirino anche il simbolico bourbon del Kentucky. Tra i prodotti rimossi figurano computer, motori e microscopi e strumenti ad alta precisione Usa, con un aggiustamento strategico volto a contenere l’impatto sui settori industriali ad alta tecnologia. Le bevande alcoliche restano soggette a misure restrittive, sebbene all’interno di un perimetro più circoscritto: la gamma dei codici doganali coinvolti per il settore risulta ridotta rispetto alla lista originaria. Anche la lista di restrizioni all’export europeo oltreoceano di beni europei considerati sensibili per gli Stati Uniti è stata drasticamente rivista, passando da un valore di 4,4 miliardi a soli 94,4 milioni. La competitività dell’industria europea è stata al centro dell’incontro con Stocker. “Siamo d’accordo – ha detto Meloni – a lavorare insieme per rendere le politiche europee più pragmatiche ed efficaci”. Con l’Austria – ha proseguito Meloni – “abbiamo sottoscritto congiuntamente il documento sul futuro dell’industria automobilistica e su questa strada siamo determinati ad andare avanti e continuare a lavorare insieme”. “Italia e Austria – ha ricordato Meloni – sono due nazioni legate da un legame antico, che oggi è più solido che mai e questo trova riscontro anche nella solidità dei nostri rapporti economici: l’interscambio ha superato nel 2024 i 25 miliardi di euro, e vogliamo lavorare per renderlo ancora più forte, concentrandoci in particolare sulle sfide più attuali del nostro tempo, ad esempio il cruciale settore dell’energia. L’Italia volge un ruolo essenziale con il gasdotto Tag, però – ha aggiunto la premier – è nostra intenzione portare avanti insieme un progetto strategico per la sicurezza europea, e penso soprattutto al SoutH2 Corridor, il corridoio per il trasporto di idrogeno verde dal Nordafrica verso l’Europa passando per Italia, Austria e Germania”.Sintonia con l’Austria anche sul fronte immigrazione. Abbiamo fatto il punto sui progressi compiuti in Europa in materia di lotta all’immigrazione irregolare, e c’è tra noi grande sintonia, in particolare anche sul tema delle soluzioni innovative: lavorare immaginando anche nuove soluzioni per un problema diventato sempre più complesso che difficilmente può essere gestito con gli strumenti che abbiamo sempre immaginato – ha detto Meloni –. Il contrasto all’immigrazione irregolare ci tocca entrambi da vicino, per la rotta mediterranea e quella balcanica. L’Austria partecipa al tavolo di coordinamento dei cosiddetti Stati light minded in materia di immigrazione, e ringrazio il cancelliere anche per questo. Italia e Austria su questo hanno lavorato fin qui molto bene e continueranno a lavorare ancora meglio nel futuro”. Sul contrasto alle migrazioni irregolari “sono molto felice di poter trovare nell’Italia un partner molto stretto e affidabile. Ti ringrazio, cara presidente, per tutti gli sforzi, anche personali, per rendere sicure anche le frontiere esterne dell’Unione europea – ha detto Stocker rivolgendosi alla premier –. Stiamo elaborando soluzioni europee soprattutto – ha aggiunto – perché Italia e Austria sono Paesi particolarmente colpiti. Abbiamo visto anche in passato che purtroppo siamo rimasti abbandonati. Attualmente nell’Ue ci troviamo su una via migliore, e i prossimi passi saranno la piena attuazione del Patto su asilo e immigrazione da parte di tutti gli Stati membri, il che richiede anche delle soluzioni innovative, quando parliamo dei centri per il rimpatrio, e un modello sui Paesi terzi sicuri. Questo richiede una collaborazione più forte anche con i Paesi di provenienza e di transito e mi congratulo con l’Italia per i successi che ha già raggiunto. In Austria due settimane fa – ha raccontato Stocker –, per la prima volta dal 2011, abbiamo potuto rimpatriare un siriano che ha commesso dei reati: è un precedente a cui seguiranno altri casi, perché abbiamo trovato una soluzione anche legale”.Rimane aperta la questione del transito sul Brennero. “Abbiamo parlato del transito sul Brennero, una sfida che dobbiamo risolvere insieme e sono molto fiducioso che ci riusciremo se troveremo una soluzione molto pragmatica – ha detto il cancelliere austriaco –. Si tratta soprattutto della questione del trasporto su rotaia, e di trovare un sistema digitale. Il ricorso non renderà le strade del Brennero più larghe. È importante trovare una soluzione. Ho invitato la presidente Meloni in Austria e nel frattempo penso che potremo trovare una soluzione intermedia”. LEGGI TUTTO

  • in

    Governo portoghese rilancia privatizzazione di Tap

    (Teleborsa) – Il governo portoghese intende rilanciare il piano per la privatizzazione della compagnia aerea nazionale Tap, che dovrebbe culminare con la cessione del 49,9% entro il 2026. Secondo quando riferito dal primo ministro portoghese Luís Montenegro, il 5% della quota dovrebbe andare ai dipendenti di Tap Air Portugal. Manifestazioni di interesse sono state già espresso da tempo dai gruppi Lufthansa, Air France-Klm e Iag.Tap, che conta circa 8.000 dipendenti e nel 2914 ha trasportato oltre 16 milioni di passeggeri, dispone di una flotta di 99 aeromobili impiegati nei voli di linea e altri 19 assegnati alla sua divisione regionale Tap Express. Il punto di forza di Tap è rappresentato dalle rotte verso il Brasile. LEGGI TUTTO

  • in

    Ex Ilva, fumata nera: nuovo incontro il 31 luglio

    (Teleborsa) – Si è concluso l’incontro al ministero delle Imprese sull’ex Ilva: è stato sottoscritto un verbale che rinvia al 31 luglio la decisione finale e istituisce una commissione tecnica finalizzata a dare maggiori elementi a tutte le opzioni come previsto nella proposta formulata dal Mimit in data odierna. È quanto si apprende dal Mimit. La nuova data è stata fissata perché il 30 luglio si terrà il primo incontro del consiglio comunale di Taranto. Quindi è stata accolta la richiesta del sindaco Piero Bitetti di spostare la decisione finale al giorno seguente il consiglio comunale e con l’occasione di approfondire la questione dei gas. Sarebbe intanto confermata, secondo quanto si apprende, la convocazione della conferenza dei servizi per il rilascio della nuova Aia per giovedì 17 al ministero dell’Ambiente, nonostante non sia stato firmato l’accordo interistituzionale.Al tavolo per l’ex Ilva al ministero delle Imprese è stato preso “un impegno formale a garantire l’occupazione dei lavoratori ex Ilva eventualmente in esubero attraverso misure di politica attiva del lavoro o attraverso un intervento normativo finalizzato allo scopo”.È stato inoltre istituito un comitato tecnico per l’ex Ilva di Taranto chiamato a individuare entro il 28 luglio una soluzione in grado di assicurare l’approvvigionamento di gas in modo sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico e valuterà anche la possibilità di realizzare fino a quattro impianti di Dri necessari a coprire il fabbisogno del preridotto per la produzione nazionale di acciaio. Il comitato tecnico sarà composto dagli enti che partecipano all’accordo interistituzionale e da Snam. Dovrà valutare se è percorribile la proposta della Regione Puglia di arrivare all’accordo sul polo Dri senza nave rigassificatrice.”C’è l’impegno di tutti, credo che questo impegno sarà mantenuto da tutti gli attori istituzionali”, ha risposto così Urso, alla domanda se si troverà l’accordo interistituzionale per salvare l’ex Ilva d Taranto al prossimo incontro, fissato per il 31 luglio che osserva “siamo sulla strada giusta”. LEGGI TUTTO

  • in

    FS: in crescita il business internazionale, passeggeri e merci

    (Teleborsa) – Il Gruppo FS è oggi sempre più impegnato in un ruolo strategico nel settore del trasporto integrato. È quanto ha affemao l’ad del Gruppo Stefano Antonio Donnarumma durante l’evento di Confindustria “Economia del Mare: il motore blu della competitività italiana”. Una pianificazione che coinvolge non solo il trasporto ferroviario, ma anche il potenziamento della logistica intermodale.FS punta a costruire una rete logistica integrata, capace di connettere il sistema dei porti italiani ai grandi nodi europei. “I porti sono fondamentali perché, grazie alla posizione geografica dell’Italia, la collegano al resto del mondo, in particolare per il trasporto delle merci” ha detto Donnarumma. Su oltre 16 miliardi di euro di fatturato annuo del Gruppo, il comparto merci pesa circa un miliardo, con una quota crescente di business internazionale. “Tutto il business internazionale, passeggeri e merci, – ha sottolineato l’ad – vale circa tre miliardi dei sedici totali”. Un impegno, quello di FS, che si estende anche all’estero, con una presenza importante in Germania e una recente partecipazione in un terminal di Anversa. Infatti, l’Italia, grazie alla sua posizione strategica nel cuore del Mediterraneo e i collegamenti ai principali corridoi europei, rappresenta un nodo fondamentale nella logistica internazionale.In questo scenario, anche la decarbonizzazione è una priorità. “Solo nel 2023, il trasporto merci su rotaia ha permesso di risparmiare circa 1,5 milioni di tonnellate di CO2. Un risultato significativo, soprattutto se si considera che un singolo treno equivale a togliere circa 30 camion dalle strade – ha detto Donnarumma –. L’obiettivo è ridurre le emissioni e favorire soluzioni intermodali, lasciando al trasporto elettrico su gomma l’ultimo miglio”. LEGGI TUTTO

  • in

    Intesa Sanpaolo: infrastrutture, energia e innovazione per accelerare la competitività

    (Teleborsa) – Il ruolo delle infrastrutture, della transizione energetica e dell’innovazione come fattori chiave per la competitività del Regno Unito e dell’Europa è stato al centro della conferenza “Infrastructure and Growth Opportunities for Europe and the UK: Focus on the UK Infrastructure Strategy”, tenutasi a Londra e organizzata dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo.L’incontro – fa sapere Intesa Sanpaolo in una nota – ha riunito esponenti istituzionali, rappresentanti del mondo imprenditoriale,finanziario e accademico per analizzare il nuovo Piano decennale per le infrastrutture del Regno Unito (2025-2035) e discutere delle opportunità connesse e delle iniziative utili per attrarre investimenti tra i diversi paesi.”Siamo convinti – ha commentato Mauro Micillo, chief della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo – che un dialogo costruttivo tra settore pubblico e privato sia la chiave per accelerare progetti che rafforzano la competitività del Regno Unito e dell’Europa. Ilfinanziamento delle infrastrutture sostenibili, oltre a supportare la cosiddetta twin transition (green e digital), continuerà a rappresentare un pilastro chiave della strategia della Divisione IMI CIB, per la distintiva capacità di mobilitare capitali di mercato a favore dell’economia reale e per le competenze tecniche e specialistiche di advisory e di strutturazione nel project e public financing. In questo ambito, nel 2024 i volumi del mercato Project Finance a livello globale hanno superato i 300 miliardi di euro, di cui 45 miliardi – pari a circa il 15% del mercato complessivo – hanno riguardato operazioni che hanno coinvolto la nostra Divisione. A conferma, siamo impegnati, con un ruolo dicatalizzatori, nel sostenere gli investimenti, accanto a istituzioni, aziende, fondi e investitori per supportare i progetti chiave del nuovo piano decennale per le infrastrutture del Regno Unito, collaborando per creare sinergie e opportunità di business, con l’obiettivo di migliorare la competitività, promuovendo allo stesso tempo uno sviluppo sostenibile”.Grandi operazioni strategiche a supporto della transizione e dell’innovazioneLa Divisione IMI CIB ha partecipato dal 2023 a oggi a diverse operazioni internazionali originate nel Regno Unito, con il coinvolgimento di partner e investitori globali, per un controvalore complessivo di circa 11 miliardi di euro, consolidando la propria presenza a supporto di progetti strategici nei settori infrastrutture, energia, telecomunicazioni e transizione digitale. Tra questi, a titolo di esempio, il progetto di trasporto e stoccaggio di CO2 Liverpool Bay T&S (T&S), il perfezionamento dell’acquisizione di National Grid Transmission da parte di Macquarie AM, e operazioni nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica a fianco di TRIG e SEEIT. “Queste iniziative – si legge nella nota – confermano l’impegno del Gruppo Intesa Sanpaolo, guidato dal CEO Carlo Messina, nell’affiancare la trasformazione sostenibile e digitale, favorendo la nascita di nuovi modelli di crescita in linea con gli obiettivi del Piano d’Impresa 2022-2025”.L’evento a Londra su Infrastrutture e Strategie di crescitaIl Piano decennale per le infrastrutture varato recentemente dal Governo del Regno Unito prevede investimenti pari a 725 miliardi di sterline (oltre 846 miliardi di euro) per stimolare lo sviluppo economico, modernizzare i servizi pubblici, accelerare il percorsoverso una economia low-carbon. Con un forte accento sul valore sociale, il piano mira ad affrontare le sfide di rilancio a lungo termine, stimolare la crescita economica del Regno Unito, attrarre nuovi talenti, adottare tecnologie all’avanguardia e migliorare lacompetitività globale. Il piano si articola su tre direttrici principali: opere infrastrutturali, transizione energetica e potenziamento delle strutture sociali e ambientali, con focus su mobilità urbana, edilizia residenziale, fonti rinnovabili, sanità e istruzione. Sulla scia della recente approvazione, la Divisione IMI CIB ha riunito a Londra aziende corporate, fondi infrastrutturali, investitori istituzionali provenienti da Italia, Regno Unito e Middle East per analizzare le opportunità offerte dal piano, sottolineando la crescente necessità di investimenti che vedano la partnership tra pubblico e privato e offrendo spunti sulle iniziative utili per supportare una crescita sostenibile in Europa e in UK.L’incontro si è aperto con l’intervento di Mauro Micillo, seguito dai Keynote Speech di John Edwards, Director e COO of the Office for Investment UK Government, di Enrico Letta, già Primo Ministro italiano, e di Alan Morrison, Intesa Sanpaolo Professor of Business, Ethics and Finance presso la Saïd Business School dell’Università di Oxford. La tavola rotonda ha poi riunito esponenti di IKIGAI Capital, ENI UK, Masdar, Macquarie AM, Ofgem, SSE Renewables e della Divisione IMI CIB.Presenza storica nel Regno UnitoLa branch di Londra della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, divenuta filiale nel 1981, rappresenta oggi una delle principali realtà del network internazionale, nonché hub di riferimento per le attività nella Regione UK & MEA, che include anche le sedi di Dubai, Abu Dhabi, Doha e Istanbul. Il volume di finanziamenti a clienti corporate e financial institutions ammonta a circa 8,5 miliardi di euro (dato al 31/12/2024). Nella regione operano circa 310 professionisti per la gestione delle relazioni commerciali con oltre 600 Gruppi tra Regno Unito e Medio Oriente, tra cui grandi multinazionali attive nei settori infrastrutture, energia, telecomunicazioni, real estate, principali financial sponsor, fondi sovrani e investitori istituzionali. A queste si aggiungono circa 400 filiali locali di importanti gruppi italiani e globali.Scambi commerciali tra il Regno Unito, l’UE e il Medio OrienteIl Regno Unito, l’Unione Europea (UE) e il Medio Oriente hanno forti relazioni commerciali, ben consolidate nel tempo, con ulteriori prospettive di sviluppo nel prossimo futuro. Queste tre geografie, unite, rappresentano oltre il 30% del PIL mondiale.Regno Unito – UE: l’UE è un importante partner commerciale per il Regno Unito: nel 2024, le esportazioni britanniche di beni e servizi verso l’UE ammontavano a 358 mld di sterline (41% di tutte le esportazioni del Regno Unito). Le importazioni dall’UE sono state pari a 454 mld di sterline (51% del totale del Regno Unito). Nel 2024, le esportazioni di servizi dal Regno Unito verso l’UE sono state superiori del 19% rispetto ai livelli del 2019 in termini reali.Regno Unito – Medio Oriente: il commercio del Regno Unito con il Gulf Cooperation Council (GCC)3 ammonta a circa 59 mld di sterline all’anno, rappresentando il settimo mercato d’esportazione per il Regno Unito. I singoli stati del Golfo perseguono specifici partenariati con il Regno Unito, e i fondi sovrani dei paesi del Golfo, tra cui quelli dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti, sono alcuni dei maggiori investitori stranieri nel Regno Unito.UE – Medio Oriente: l’UE è il secondo partner commerciale del GCC, rappresentando l’11,7% degli scambi totali di merci del GCC con il mondo nel 2024, pari a 161,7 mld di euro. LEGGI TUTTO

  • in

    Motor Valley: l’additive manufacturing sbarca in Moto GP

    (Teleborsa) – L’azzardo imprenditoriale di una Valle dei Motori in Emilia-Romagna si è dimostrato lungimirante. A circa di vent’anni di distanza dalla sua creazione, all’inizio degli anni Duemila, la Motor Valley non smette, infatti, di proiettarsi nel futuro con l’obiettivo di spingere al massimo le performance meccaniche, alleggerire i componenti e rivoluzionare la produzione. Insieme a Gentilini Power-Train e 3D4MEC Srl, e con il supporto tecnologico di Voestalpine High Performance Metals Italia è stato realizzato un albero a camme alleggerito del 14%, stampato in 3D con la polvere Böhler E185: una sfida ingegneristica che ridefinisce i limiti della produzione meccanica.Un’ambiziosa avventura che ha visto anche come protagonista il Centro di Competenza Start 4.0, che ne ha sostenuto lo svolgimento anche grazie ai fondi del PNRR. Start 4.0 è un partenariato pubblico-privato con sede a Genova e rappresenta uno strumento strategico per far crescere la maturità digitale del sistema economico italiano e supportare l’adozione nelle imprese di nuove tecnologie nei prodotti, nei processi e nei servizi. È qui che la sua funzione di catalizzatore tecnologico si è riconfermata, rendendo possibile il collegamento tra le attività di stampa 3D e quelle dei produttori di componentistica. La chiave di questa sfida risiede proprio nella volontà di unire, grazie all’expertise delle due PMI, ingegneria avanzata e manifattura additiva, dando alla luce un albero a camme per motori da competizione in acciaio speciale E185, alleggerito del 14% rispetto alla versione classica. La polvere E185, tradizionalmente sviluppata per applicazioni estreme in Formula1 e Oil&Gas, è da ritenersi ottimizzata per la produzione tramite tecnologia L-PBF (Laser Powder Bed Fusion). Un raggiungimento tecnico di altissimo profilo anche a detta degli esperti, sia da un punto di vista della complessità geometrica che dal lato del materialo utilizzato. Quello della manifattura additiva è un settore in grande espansione, con un mercato potenziale di circa 550 miliardi di dollari, secondo una stima espressa durante l’additive manufacturing Conference Italia, tenutosi a Modena nel 2024. Alla luce degli ottimi risultati ottenuti, Gentilini Power-Train ha deciso di potenziare l’impegno economico e tecnico, investendo ben 2 milioni di euro in macchinari di ultima generazione e prevedendo l’ingresso di 5 nuove figure professionali nel 2025 oltre che alla creazione di un percorso formativo per il resto del personale; così da poter diventare il primo operatore a portare l’additive manufacturing di leghe d’acciaio nella Moto GP e nella SuperBike. Una vera e propria Academy interna per formare continuativamente le competenze tecniche e le soft skills dei collaboratori e anche dei loro familiari. Grazie all’elevata competenza tecnica degli operatori di settore nella Motor Valley, è stato possibile portare su scala industriale il processo di stampa 3D con polveri metalliche, segnando un possibile punto di svolta per il settore delle competizioni motoristiche. Un’innovazione che non solo amplia significativamente le possibilità progettuali, ma introduce anche una rivoluzione nei processi produttivi. L’additive manufacturing, infatti, consente una libertà di design pressoché totale, permettendo la realizzazione di componenti prima impensabili con le tecnologie convenzionali. Ma i vantaggi non si fermano all’aspetto creativo: rispetto a tecniche tradizionali, la stampa 3D riduce gli scarti di materiale fino al 90%, con evidenti benefici sia in termini economici che ambientali. Dal punto di vista operativo e logistico, l’impatto è altrettanto significativo: i tempi di produzione vengono sensibilmente accorciati. A questo si aggiunge un’ottimizzazione della supply chain con la riduzione drastica di stoccaggio e dunque di dover gestire notevoli volumi in magazzino, sostituita da un sistema più snello e reattivo, basato su contenitori di polvere pronti all’uso, ideali per una produzione flessibile e just-in-time. Non solo, ma anche una notevole riduzione del capitale circolante immobilizzato a magazzino per la produzione dei semilavorati, eliminando la discrepanza esistente tra le piccole quantità richieste dai clienti e quelle necessarie per una produzione conveniente. LEGGI TUTTO