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    Autostrade per l’Italia, S&P alza rating a “BBB” con outlook stabile

    (Teleborsa) – S&P ha elevato a “BBB” (da “BBB-“) il merito di credito di lungo periodo di Autostrade per l’Italia (ASPI), migliorando anche il rating di breve termine che passa a “A-2”. L’outlook sul rating è stabile.L’upgrade di ASPI riflette un innalzamento di un notch del rating sovrano sull’Italia. S&P considera ASPI un GRE (Government-related entity) da quando il consorzio guidato da CDP ha acquisito una partecipazione dell’88,06% in ASPI nel 2022 da Atlantia (ora Mundys). Ritiene che l’emittente tragga beneficio da un’elevata probabilità di un sostegno straordinario da parte del governo italiano, che si traduce in un innalzamento di un notch del rating sull’emittente. Ciò riflette il ruolo molto importante di ASPI per il governo, in quanto principale gestore di autostrade a pedaggio in Italia, che copre circa il 50% della rete autostradale nazionale e fornisce un’infrastruttura strategica per l’economia e il movimento delle persone in Italia. Riflette inoltre un forte legame con il governo italiano, che detiene indirettamente il 45% di ASPI tramite CDP. Gli ingenti investimenti di ASPI nella modernizzazione degli asset e nell’ammodernamento delle tratte più trafficate della rete sono una priorità per il governo, innescando un significativo rischio reputazionale. A nostro avviso, il coinvolgimento di CDP migliora anche la stabilità e la prevedibilità della struttura patrimoniale di ASPI.Sono in corso discussioni con il concedente per il periodo di semi-regolazione 2025-2029, evidenzia S&P. Il ritardo nel processo di approvazione, che stabilirebbe l’entità dell’aumento tariffario annuo per remunerare gli investimenti previsti nel periodo di regolazione, è conseguente al significativo aumento del piano di spesa in conto capitale (capex) per la durata residua della concessione, derivante da varianti progettuali, aumenti dei costi delle materie prime e aggiornamenti degli standard normativi infrastrutturali. In attesa dell’approvazione del piano economico-finanziario, S&P continua a ritenere che una politica finanziaria di supporto rimanga fondamentale per preservare la qualità del credito di ASPI. In tale contesto, valuta positivamente l’impegno degli azionisti di ASPI a mantenere un rating pari o superiore a “BBB-“. LEGGI TUTTO

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    USA, Freddie Mac: tassi sui mutui a 30 anni salgono al 6,83%

    (Teleborsa) – Il tasso del mutuo a tasso fisso a 30 anni ha raggiunto in media il 6,83% negli Stati Uniti questa settimana. Lo ha comunicato la Freddie Mac, impresa privata con sostegno governativo che è specializzata nell’emissione di mutui ipotecari e nella loro rivendita sul mercato secondario.Si tratta di un sensibile aumento rispetto alla settimana scorsa, quando era in media del 6,62%. Un anno fa, nello stesso periodo, il tasso fisso trentennale era in media del 7,1%.Il tasso fisso quindicennale era in media del 6,03%, in aumento rispetto alla settimana scorsa, quando era in media del 5,82%. Un anno fa, nello stesso periodo, il tasso fisso quindicennale era in media del 6,39%.”Il tasso fisso trentennale è aumentato, ma rimane al di sotto della soglia del 7% per la tredicesima settimana consecutiva – ha affermato Sam Khater, capo economista di Freddie Mac – Lo scorso anno, in questo periodo, i tassi hanno raggiunto il 7,1%, mentre la domanda di acquisto è stata inferiore del 13% rispetto a oggi, un chiaro segnale che la stagione primaverile degli acquisti di case di quest’anno è iniziata con un rialzo”. LEGGI TUTTO

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    ASPI, soci approvano dividendo e nominano CdA. Antonino Turicchi presidente

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Autostrade per l’Italia (ASPI) ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2024 e la proposta di destinazione del risultato dell’esercizio 2024, pari a 1.027 milioni di euro.È prevista la distribuzione di dividendi per complessivi 790 milioni di euro, da corrispondersi con le seguenti modalità: 648 milioni di euro in data 17 aprile 2025, di cui 568 milioni di euro, pari al 60% dell’utile della gestione caratteristica, e 80 milioni, pari ai proventi derivanti dalle operazioni straordinarie e dai dividendi delle società del Gruppo; i restanti 142 milioni di euro da corrispondere alla data di approvazione della semestrale 2025, tenuto anche conto del regolare atteso confronto con il Ministero Concedente per l’approvazione del Piano Economico Finanziario; riserva “utili portati a nuovo” per la rimanente porzione pari a 237 milioni di euro; l’ammontare delle riserve disponibili, tenendo in considerazione la destinazione dell’utile dell’esercizio 2024, è pari a 790 milioni di euro.L’assemblea ha deliberato di determinare in quattordici il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione e di nominare per gli esercizi 2025-2026-2027 i seguenti membri: Miguel Antonanzas Alvear, Ignacio Botella Rodrìguez, Sergio Buoncristiano, Amedeo Cicala, Arrigo Emilio Giana, Jonathan Grant Kelly, Fabio Massoli, Gianluca Ricci, Alessandro Tonetti, Renata Tosi, Antonino Turicchi, Andrea Valeri, tratti dalla lista di maggioranza e Christoph Holzer e Zhiping Chen, tratti dalle liste presentate dai soci di minoranza.L’Assemblea ha inoltre nominato Antonino Turicchi quale Presidente del Consiglio di Amministrazione e ha determinato i compensi per i componenti del Consiglio di Amministrazione. Il neoeletto Consiglio di Amministrazione si riunirà il 18 aprile per la nomina delle cariche sociali e il conferimento dei poteri. LEGGI TUTTO

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    Germania, prezzi alla produzione in frenata a marzo

    (Teleborsa) – Frenano i prezzi alla produzione in Germania. Secondo l’Ufficio Federale di Statistica tedesco, i prezzi all’industria hanno registrato a marzo un decremento annuo dello 0,2%, rispetto al +0,5% del mese precedente. Le stime degli analisti erano per una discesa più contenuta fino allo 0,4%. Su base mensile, i prezzi hanno segnato una variazione negativa dello 0,7%, dopo il -0,1% di febbraio, a fronte del calo dello 0,1% stimato dal consensus.I prezzi dell’energia sono scesi del 2,8% su base mensile, mentre sono diminuiti del 3,5% a livello tendenziale. LEGGI TUTTO

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    Giappone, l’export aumenta del 3,9% a marzo

    (Teleborsa) – La bilancia commerciale del Giappone chiude in surplus nel mese di marzo. Secondo il Ministero delle Finanze del Giappone (MOF), il saldo commerciale destagionalizzato ha registrato un avanzo di 544 miliardi di yen. Il dato si confronta con l’attivo di 584,5 miliardi a febbraio e con il surplus di 349,8 miliardi di yen di marzo 2024. Le attese degli analisti indicavano un attivo in calo a 485,3 miliardi. In termini di volumi, l’export segnala un aumento annuale del 3,9%, segnando il sesto mese consecutivo di crescita, mentre le importazioni hanno registrato una salita del 2%. LEGGI TUTTO

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    Nucleare, Aiea: “L’Iran non è lontano dall’atomica”

    (Teleborsa) – L’Iran “non è lontano” dal possedere una bomba atomica. È l’avvertimento lanciato dal direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, – arrivato a Teheran per incontrare il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e il capo dell’Organizzazione per l’Energia Atomica dell’Iran, Mohammad Eslami – in un’intervista al quotidiano Le Monde pubblicata ieri, poche ore prima di una visita a Teheran. “È come un puzzle: hanno i pezzi e forse un giorno potrebbero rimetterli insieme. C’è ancora molta strada da fare prima di arrivarci. Ma non sono lontani, dobbiamo ammetterlo – ha detto Grossi –. Non basta dire alla comunità internazionale ‘non abbiamo armi nucleari’ perché ci credano. Dobbiamo essere in grado di verificarlo”.Dopo annunci e smentite da parte dell’Iran, dovrebbe svolgersi sabato a Roma il secondo round dei negoziati indiretti sul nucleare, iniziati la settimana scorsa in Oman, tra l’inviato Usa Steve Witkoff e il ministro degli Esteri iraniano. La tv di stato iraniana ha spiegato che sarà “il ministero degli Esteri dell’Oman ad ospitare i colloqui”, probabilmente all’ambasciata di Muscat nella capitale. Il ministro degli esteri Antonio Tajani, a quanto si apprende, nelle ultime ore ha avuto contatti con tutti i protagonisti del negoziato e ha anche tenuto informati i partner europei e dei paesi del Golfo, come Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, sulla continua disponibilità italiana ad offrire qualsiasi tipo di supporto alla mediazione Iran-Usa. Il primo incontro tra Witkoff e Araghchi, che si erano scambiati dieci messaggi attraverso il ministro degli Esteri omanita Badr Albusaidi, si era chiuso senza alcun reale passo avanti, nonostante alla fine dei colloqui indiretti a Muscat una settimana fa c’era stato un brevissimo faccia a faccia, un primo contatto diretto dopo molto tempo. E anche il nuovo round negoziale parte con linee rosse ben demarcate da entrambi le parti e in un clima di diffidenza reciproca. “Siamo pronti a costruire fiducia rispetto a possibili preoccupazioni riguardo al nostro programma nucleare ma la questione dell’arricchimento dell’uranio non è negoziabile”, ha chiarito Araghchi. In un’intervista a Fox News, Witkoff ha lasciato intendere che l’obiettivo degli Usa è impedire agli ayatollah di dotarsi dell’arma nucleare, tollerando tuttavia un certo margine di arricchimento dell’uranio (al 3,67% come prevedeva l’accordo Jpcoa del 2015 poi abbandonato da Trump, contro l’attuale 60%). Salvo poi chiarire su X che “l’Iran deve interrompere ed eliminare il suo programma di arricchimento nucleare e di armamento”. La richiesta degli Usa, secondo il Guardian, sarebbe quella di trasferire le scorte di uranio arricchito accumulate finora in un Paese terzo, come la Russia. Proposta alla quale però Teheran si oppone. LEGGI TUTTO

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    Migranti, la proposta della Commissione Ue: procedure veloci e nuova lista paesi sicuri

    (Teleborsa) – Una stretta sui flussi migratori con la possibilità, per i paesi che lo vogliono, di anticipare alcune misure chiave del Patto sulle migrazioni la cui entrata in vigore è prevista per giugno 2026. È la proposta avanzata dalla Commissione Europea che ha stilato un primo elenco di “Paesi di origine sicuri” a livello comunitario, obbligatoriamente valido per tutti gli Stati membri. Una lista che comprende, tra gli altri, anche l’Egitto, la Tunisia e il Bangladesh. Un’iniziativa accolta con “grande soddisfazione” dalla premier Giorgia Meloni.Se la proposta sarà approvata senza modifiche dal Consiglio e dal Parlamento Europeo i 27 potranno, inoltre, applicare “la procedura di frontiera” o “una procedura accelerata” alle persone provenienti da paesi in cui, in media, viene concesso l’asilo nell’Ue al 20% o meno dei richiedenti. Inoltre gli Stati membri potranno godere di una maggiore flessibilità nella designazione (nelle loro liste nazionali) dei “Paesi terzi sicuri e Paesi di origine sicuri”, dato che potranno escludere “regioni specifiche” o “categorie d’individui chiaramente identificabili”. “Le nazioni sulla lista saranno sottoposte a revisione regolare, si tratta di un processo dinamico – ha sottolineato un funzionario europeo – Peraltro non vuol dire che i Paesi non presenti nell’elenco Ue non siano sicuri”. Le liste nazionali devono seguire i criteri previsti dal Patto sulla migrazione. Le altre nazioni indicate dall’Ue come “sicure” sono per ora Colombia, Kosovo, India e Marocco, designate dopo “un’analisi dell’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo e altre fonti”, comprese le informazioni provenienti “dagli Stati membri, dall’Unhcr e dal Seae”. La Commissione ritiene infine che i Paesi candidati all’Ue in linea di principio soddisfino i criteri per essere sicuri (vale anche per la Turchia). Un candidato verrebbe escluso solo nel caso di violenza indiscriminata in situazioni di conflitto (come in Ucraina), sanzioni adottate dal Consiglio o un tasso di riconoscimento dei richiedenti asilo superiore al 20% in tutta l’Ue. Meloni ha definito la scelta della Commissione “un’ulteriore conferma della bontà della direzione tracciata dal governo italiano in questi anni e del sostegno di sempre più nazioni europee”, sottolineando che le procedure accelerate da certi Paesi erano previste “dal Protocollo Italia-Albania”. LEGGI TUTTO

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    Fed, Powell avverte sui dazi: potrebbero avere impatto economico oltre attese

    (Teleborsa) – La Fed potrebbe trovarsi in uno scenario in cui i suoi mandati sono in tensione. Lo ha detto il presidente della Fed, Jerome Powell, ammettendo che i dazi potrebbero causare un’inflazione temporanea e che potrebbero avere un impatto economico maggiore delle attese. La Fed, ha spiegato il banchiere, è obbligata a mantenere le aspettative di inflazione ancorata, sottolineando che non si può avere un mercato del lavoro forte senza la stabilità dei prezzi.Quanto all’economia “è solida”, ha affermato Powell, “nonostante l’aumento dell’incertezza e dei rischi al ribasso”. Al momento, ha aggiunto, la Fed è “ben posizionata per attendere maggiore chiarezza” prima di valutare azioni sulla politica monetaria e sui tassi. LEGGI TUTTO