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    GDF, fermata frode da 200 milioni di euro di crediti fiscali falsi con 45 società “cartiera”

    (Teleborsa) – La Guardia di Finanza di Varese ha individuato e interrotto sul nascere un’ingente frode relativa all’indebita generazione di crediti fiscali, con successiva potenziale cessione di quest’ultimi ovvero utilizzo in compensazione, per un importo di circa 200 milioni di euro. L’attività di indagine svolta ha visto il coinvolgimento di 45 società “cartiera” e 18 persone indagate a vario titolo.In particolare, si tratta di un credito d’imposta, denominato Deferred Tax Asset (DTA), inerente richieste di rimborsi per imposte falsamente dichiarate come versate in anticipo.L’indagine è stata avviata con l’analisi delle società che avevano indicato tale credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi esponendo importi di ingentissimo valore. Venivano così individuate 45 società, su tutto il territorio nazionale, con sede nelle province di Modena, Savona, Caserta, Treviso, Brescia, Milano, Napoli, Torino, Pescara e Roma, assolutamente prive di struttura societaria e del tutto inoperanti che avevano presentato la dichiarazione dei redditi al solo fine di ottenere il credito d’imposta per importi milionari, in un caso addirittura per circa 100 milioni di euro in un solo anno.La Procura della Repubblica di Busto Arsizio, quindi, chiedeva ed otteneva dal locale Tribunale il sequestro dei crediti d’imposta fraudolentemente generati. All’esito delle valutazioni effettuate, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Busto Arsizio ne disponeva il sequestro preventivo che veniva comunicato al Registro delle Imprese presso le Camere di Commercio. In questo modo, è stato reso impossibile agli autori della frode di poter beneficiare degli indebiti rimborsi per circa 200 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    UK, produzione industriale e manifatturiera calano più delle attese a maggio

    (Teleborsa) – Giungono dati negativi dalla produzione industriale e manifatturiera del Regno Unito. Gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica della Gran Bretagna (ONS) segnalano che l’indice della produzione industriale ha registrato, nel mese di maggio 2025, un decremento dello 0,9% su base mensile rispetto al -0,6% del mese precedente e inferiore al -0,1% atteso dagli analisti.Il dato tendenziale registra un calo dello 0,3% dopo il +0,3% di aprile e rispetto al +0,1% del consensus.La produzione manifatturiera, su base mensile, registra una flessione dell’1% contro la variazione del -0,1% stimata dagli analisti e a fronte del -0,7% di aprile. La variazione annua registra un +0,3%, peggiore del consensus (+0,4%), dopo il +1,3% precedente. LEGGI TUTTO

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    Germania, prezzi all’ingrosso in aumento a giugno trainati dagli alimentari

    (Teleborsa) – Salgono i prezzi all’ingrosso in Germania, che registrano a giugno 2025 un aumento dello 0,2% su base mensile, dopo il -0,3% del mese precedente. Lo annuncia l’Ufficio Federale di Statistica tedesco (Destatis). Il dato è uguale alle attese degli analisti (+0,2%).I prezzi all’ingrosso su base annuale salgono dello 0,9% contro il +0,4% registrato a maggio.Il motivo principale dell’aumento annuo dei prezzi all’ingrosso a giugno è stato l’aumento dei prezzi di generi alimentari, bevande e tabacco, con un aumento medio del 4,2% rispetto a giugno 2024. I prezzi all’ingrosso, in particolare di caffè, tè, cacao e spezie, sono stati notevolmente più alti rispetto all’anno precedente (+26,2%), così come i prezzi di zucchero, dolciumi e prodotti da forno (+18,2%). Anche latte, latticini, uova, grassi e oli commestibili (+8,8%) sono risultati considerevolmente più costosi rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    Giorgetti: “Nessuna necessità di una manovra correttiva”

    (Teleborsa) – “Il Governo, in attesa del nuovo quadro di Finanza pubblica, conferma la sua volontà di uscire dalla procedura di disavanzo eccessivo già a partire dal prossimo anno”. Lo ha detto il ministro del Tesoro, Giancarlo Giorgetti, rispondendo al question time al Senato, aggiungendo che “non è solo una questione di ego o di autostima”, ma di credibilità.”Sono state avviate a tal fine le opportune interlocuzioni con la commisisone europea – ha aggiunto il ministro -. Proprio ieri ho avuto un incontro con il commissario Valdis Dombrovskys per discutere quella che è a oggi una interpretazione asimmetrica dell’attuale quadro delle regole in vigore che l’Italia non è disposta ad accettare”, ha aggiunto il ministro in relazione al conteggio delle spese militari in ambito del rapporto deficit/Pil. Al termine del question time, Giorgetti, raggiunto dai giornalisti che gli chiedevano sulla possibilità di uscita dalla procedura di infrazione del deficit eccessivo dal prossimo anno, ha risposto: “dipende dal Pil, dipende dalla spesa, dipende da tutta una serie di cose. Poi, se voi osservate bene, la fioosofia di questo ministero è ‘underpromise’ e ‘overdeliver'”.”Sulla base dei dati pubblicati dall’Istat lo scorso 30 giugno non vi è motivo di ritenere necessari aggiustamenti in tale previsione. Le cifre pubblicate nel primo trimestre sono compatibili con un deficit su base annua per il 2025 pari al 3,3% del Pil”. “Per la prima volta – ha aggiunto – non si parla di manovra correttiva per la prossima legge di Bilancio.”Non è ipotesi del Governo mettere in discussione la salvaguardia delle voci di spesa dedicate al benessere nel popolo italiano”, ha detto il Ministro rispondendo a un’interrogazione sulle spese militari al 5% del Pil in ambito Nato, aggiungendo che comunque “l’impegno è importante e significativo”. LEGGI TUTTO

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    Per volare in Italia e nell’Ue basta carta d’imbarco

    (Teleborsa) – Negli aeroporti italiani non è più obbligatorio mostrare un documento di riconoscimento insieme alla carta di imbarco al gate per tutti i voli nazionali ed europei.La novità, confermata dall’Enac, è già operativa ed è stata anticipata dal Corriere della Sera.I documenti precisa il presidente dell’Ente nazionale dell’aviazione civile Pierluigi De Palma, dovranno però essere sempre portati e disponibili per una qualsiasi verifica. E restano tutti i controlli di sicurezza. “C’è molta perdita di tempo a livello burocratico. Togliendo l’obbligo ci si imbarca anche più velocemente”, ha spiegato De Palma. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Dombrovskis: trattative con Usa proseguono, obiettivo accordo più rapido possibile

    (Teleborsa) – Pensa che si arriverà a un accordo sui dazi? “Certamente. Ecco perché continuiamo con impegni intensivi con gli Usa per trovare soluzioni ed evitare un’escalation delle tensioni sui dazi”. Lo ha detto il commissario Ue all’Economia Valdis Dombrovskis, ospite al programma Start di Sky Tg24. “La prima scadenza era il 9 luglio,è stata superata. Ora lavoriamo alla scadenza per il primo agosto. Cerchiamo – ha proseguito – di arrivare a un accordo più rapidamente possibile, i negoziati continuano in maniera intensa a livello politico e tecnico. La nostra priorità è raggiungere una posizione negoziata che possa essere accettata reciprocamente. In assenza di soluzione siamo necessari a fare passi necessari per difendere le nostre aziende e i nostri interessi economici”. In merito alla tariffa del 10% su tutti i beni “abbiamo avuto consultazioni con altri Stati Ue su come procedere e direi che abbiamo consenso ampio sul modo in cui procedere, ma non posso commentare i dettagli”, ha concluso”E’ possibile pensare a delle eccezioni rispetto alle procedure di infrazione sul deficit per permettere all’Italia di chiedere più flessibilità per le spese della difesa? “Siamo in contatto costante con le autorità italiane. Ieri ho avuto una conversazione con il ministro delle Finanze Giorgetti qui a Roma su questo argomento”. Su ratifica MES – “Nel nostro ciclo politico abbiamo due priorità: la competitività e la sicurezza e la difesa. Naturalmente è necessario anche includere degli elementi dell’unione bancaria e dei mercati capitali. L’Italia non ha finora ratificato il Mes e naturalmente questo sarebbe importante perché andrebbe a espandere le possibilità per gli strumenti precauzionali di tutti gli Stati membri”. SU UCRAINA – “Per quanto riguarda i materiali strategici ovviamente quando ci sarà un accordo tra Usa e Ucraina seguiremo da vicino gli sviluppi. Gli accordi non dovranno essere in contraddizione con gli impegni presi nel quadro della nostra associazione con l’Ucraina, con gli accordi di libero scambio. Non ci dovranno essere contrapposizioni e l’Ucraina dovrà continuare con il suo percorso di stato membro dell’Unione Europea”.E RUSSIA “Negli Stati baltici e in tutti i Paesi confinanti consideriamo la Russia una minaccia reale. La Russia ha invaso l’Ucraina con una guerra che poi è diventata su larga scala e parla apertamente di invadere altri Paesi, anche Nato e dell’Ue”. “La Russia ha incrementato la sua produzione militare, la sua economia ora è un’economia di guerra. Solo con uno sforzo collettivo di Ue e Nato potremmo fare da deterrente”, ha concluso Dombrovskis. LEGGI TUTTO

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    PIL, Istat: +0,3% primo trimestre, crescita acquisita 2025 +0,5%

    (Teleborsa) – L’incertezza associata al quadro internazionale è in ulteriore aumento. Ai frequenti e contradditori annunci sulla politica commerciale statunitense si è sommata l’escalation delle tensioni geopolitiche tra cui la guerra “dei 12 giorni” scoppiata il 13 giugno tra Israele e Iran. Gli scambi internazionali di merci in volume sono diminuiti ad aprile dell’1,4% rispetto al mese precedente (+2,3% a marzo). Per quanto riguarda le importazioni, il dato più rilevante è stato il forte calo registrato dagli Stati Uniti (-20,0%) che segue però gli elevati livelli di import dei primi tre mesi dell’anno, dovuti anche a un effetto di anticipo sulle attese dell’introduzione/aumento dei dazi americani. Le prospettive per il commercio mondiale sono ancora negative: l’indice composito globale dei manager degli acquisti (PMI, Purchasing Managers’ Index) per i nuovi ordini all’esportazione, che anticipa la dinamica della domanda internazionale, pur se in recupero sia a maggio sia a giugno, è rimasto sotto la soglia di espansione dei 50 punti (48 e 49,1). L’evoluzione dell’attività economica è eterogenea: in moderata espansione in Cina e in flessione negli Usa. Nell’area euro è in calo la produzione industriale”, evidenzia l’Istituto. È quanto rileva l’Istat nella Nota sull’andamento dell’economia italiana maggio-giugno 2025.In tale scenario in Italia si conferma la crescita del Pil nel primo trimestre, +0,3% in termini congiunturali. A questa dinamica – evidenzia l’Istat – ha contribuito positivamente sia la domanda nazionale al netto delle scorte sia, in misura più contenuta, quella estera, mentre la variazione delle scorte ha fornito un contributo negativo. La variazione acquisita per il 2025 è pari a 0,5%.In calo la produzione industriale. A maggio, l’indice destagionalizzato della produzione industriale in Italia ha segnato un calo congiunturale dello 0,7%, dopo l’aumento dello 0,9% registrato ad aprile. Il risultato è dovuto al rallentamento nei settori dei beni di consumo (-1,3%) e dei beni intermedi (-1,0%), alla stazionarietà dei beni strumentali e alla crescita del comparto energetico (+0,7%). Tuttavia, nella media del trimestre marzo-maggio, l’indice è salito dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti, grazie al traino dei beni strumentali (+1,7%) e intermedi (+0,8%).Settore delle costruzioni in ripresa ad aprile, dopo due mesi di flessione, con una crescita rispetto al mese precedente: l’indice destagionalizzato è aumentato in termini congiunturali del 2,4%. Anche nella media del trimestre febbraio–aprile la produzione nelle costruzioni in Italia è aumentata in termini congiunturali(+1,7%). Nel periodo gennaio-marzo l’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, ha registrato, dopo tre trimestri di crescita, una leggera flessione su base congiunturale (-0,2%), sintesi di una marcata riduzione dei prezzi delle abitazioni nuove (-8,7%) e di un aumento di quelli delle abitazioni esistenti (+1,7%). Tale andamento si colloca in un contesto di espansione dei volumi di compravendita nel settore residenziale. Nel primo trimestre, l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate ha rilevato un aumento tendenziale pari all’11,2%, in ulteriore accelerazione rispetto al già positivo incremento del 7,6% registrato nel periodo precedente.Continua la crescita dei servizi, sebbene a un ritmo più contenuto (+0,8% a marzo e +0,4% ad aprile, i rispettivi tassi di crescita congiunturali dell’indice del fatturato in volume). Tuttavia, nel periodo febbraio-aprile, il confronto con il trimestre precedente evidenzia una lieve flessione complessiva del settore(-0,2%). I comparti che hanno registrato le performance peggiori sono stati le attività immobiliari (-1,9%), i servizi di alloggio e ristorazione (-0,8%) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (-0,5%).Nel primo trimestre, il tasso di investimento delle società non finanziarie è stato pari al 22,4%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti, a sintesi di una crescita del valore aggiunto (+0,7%) più contenuta rispetto a quella degli investimenti fissi lordi (+1,4%). Nello stesso periodo, la quota di profitto delle società non finanziarie, dopo il picco osservato nel primo trimestre del 2023, ha registrato l’ottava flessione consecutiva, attestandosi al 42,1%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti. Migliora la fiducia delle imprese. L’indice ha segnato a giugno il secondo aumento consecutivo,diffuso a tutti i comparti, ad eccezione di quello del commercio al dettaglio. Nel settore manifatturiero si evidenzia un peggioramento nei giudizi sugli ordini, a fronte di un miglioramento delle aspettative sulla produzione. Le scorte vengono valutate in fase di decumulo. Nelle costruzioni, le attese sull’occupazione mostrano un miglioramento, mentre i giudizi sugli ordini rimangono stabili. Nei servizi di mercato si rileva un miglioramento nei giudizi sugli ordini e sull’andamento degli affari, mentre le attese sugli ordini sonosostanzialmente stabili. Tra i settori, i servizi di trasporto e magazzinaggio registrano l’incremento più significativo, mentre i servizi turistici mostrano una flessione.Aumentano gli scambi di beni con l’estero nei primi quattro mesi dell’anno: nonostante l’incertezza del quadro internazionale legata agli annunci di politica commerciale USA, nel complesso crescono sia l’export sia l’import di beni in valore, rispettivamente del 2,5% e del 6,0% rispetto allo stesso periodo del 2024, a seguito anche di un probabile effetto anticipo degli scambi in previsione di dazi. A sostenere la crescita tendenziale dell’export nel periodo considerato sono state soprattutto le vendite di prodotti farmaceutici (+38,7%), che hanno un peso di rilievo negli scambi dell’Italia sia sui mercati Ue sia extra Ue, nonché quelle di mezzi di trasporto (esclusi gli autoveicoli) (+10,3%), di metalli e prodotti in metallo (+5, 8%) e dei prodotti dell’ alimentare bevande e tabacco (+5,3%). Sono diminuite invece le vendite di autoveicoli (-11,6%), che già avevano mostrato segnali di difficoltà nel 2024, di macchinari (-2,2%) e di coke e prodotti petroliferi (-28,1%). Nonostante l’incremento delle vendite abbia riguardato sia i mercati Ue sia quelli extra-UE, i primi hannomostrato un maggiore dinamismo (la variazione nel periodo gennaio-aprile è stata pari rispettivamente a +2,8 e +2,1%), grazie anche all’incremento delle esportazioni verso i principali partner commerciali (Germania +4,1%; Francia +1,8%; Spagna +10,8%) che determinano complessivamente più della metà delle vendite italiane dirette nell’Ue. Tra i mercati extra-UE, nello stesso periodo, sono risultati particolamente dinamici i flussi verso Svizzera e Stati Uniti (rispettivamente +13,1 e +8,4 %) mentre si sono ridotte le vendite in Russia (-15%), Cina (-10,5%) e Turchia (-17,9%); deboli le esportazioni dirette verso il Regno Unito (+0,8%). In particolare con riferimento al mercato statunitense, gli aumenti hanno interessato principalmente la Farmaceutica che pesa oltre il 20% del totale delle vendite e il comparto dell’alimentare bevande. A maggio, i dati sugli scambi extra Ue evidenziano per il secondo mese consecutivo un calo delle vendite (-3,5% in termini congiunturali, -5,2% in termini tendenziali), su cui ha inciso la debole performance verso Cina, Turchia, Russia (con una contrazione superiore al 20%) e del Regno Unito (-9,6%), mentre le esportazioni dirette nel mercato elvetico e quello statunitense hanno mostrato un aumento (rispettivamente pari a +9,2 e +2,5%).L’occupazione in Italia è in aumento, con il numero di occupati che a maggio è pari a 24 milioni 301 mila unità. La crescita ha coinvolto sia gli uomini sia le donne e chi ha almeno 50 anni. Per posizione professionale l’occupazione è aumentata sia tra i dipendenti permanenti, sia tra gli autonomi, mentre è diminuita tra i dipendenti a termine. Il tasso di occupazione aumenta ed è pari al 62,9%. Rispetto al mese precedente, la disoccupazione è cresciuta per entrambe le componenti di genere e gli individui di tutte le di età. Nel confronto mensile il tasso di disoccupazione totale (che nell’area euro è in aumento di 0,1 punti, ed è pari al 6,3%), sale al 6,5% (+0,4 punti), quello giovanile al 21,6% (+1,7 punti).Rispetto ad aprile, infine, il tasso d’inattività è in calo al 32,6% (-0,5 punti). LEGGI TUTTO

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    Conferenza per l’Ucraina, Meloni: “Immaginiamo Paese libero e ricostruito. Impegni per oltre 10 miliardi”

    (Teleborsa) – Circa 5.000 partecipanti, fra cui circa 100 delegazioni governative e 40 di Organizzazioni Internazionali: il Centro Congressi La Nuvola di Roma ospita la “Conferenza per la Ripresa dell’Ucraina” co-organizzata dai governi italiano e ucraino.”Abbiamo lavorando per creare una grande coalizione per la ripresa, per la ricostruzione. Questo deve essere il momento dell’inizio della ricostruzione. Tutto ciò che ha distrutto la Russia può essere ricostruito. Questa coalizione ha bisogno di Paesi, di leader, di aziende tutte insieme per ricostruire la nostra società. Quello che serve è un piano di recupero e di resilienza chiaro. Un po’ come il piano Marshall, quando appunto ha trasformato e ha ricostruito l’Europa tempo fa”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo alla sessione plenaria della Conferenza per la ripresa dell’Ucraina sottolineando che “la Russia non si sta preparando per la pace e in questo momento tutti ce ne rendiamo conto. L’abbiamo capito, lo vediamo. Putin ha rifiutato qualsiasi progetto di proposta per la pace. E invece c’è di nuovo un’ennesima escalation del livello di violenza”. “Investire in Ucraina è un investimento su noi stessi perché riguarda ciascuno di noi, per questo dobbiamo essere orgogliosi del risultato che oggi raggiungiamo tutti insieme, nazioni, organizzazioni internazionali, istituzioni finanziarie, autorità locali, settore imprenditoriale, società civile. Insieme abbiamo assunto impegni con la conferenza di oggi per oltre 10 miliardi di euro”, ha detto la premier Giorgia Meloni nell’intervento alla sessione plenaria. “Vogliamo fermare l’oscurità, costruire un futuro forte, all’altezza di una nazione fiera, orgogliosa come è l’Ucraina, una nazione che nonostante le bombe, gli attacchi contro le infrastrutture strategiche, gli sfollati, le vittime, i bambini strappati alle loro famiglie, continua ad avere un’economia viva, resiliente”, sottolinea ancora la premier. “Il popolo ucraino – ha continuato Meloni – ha guardato dritto negli occhi il suo nemico, e ha scelto di combattere perché ama quello che sta difendendo e sa vedere oltre il conflitto”.”Le garanzie e le sovvenzioni che stiamo firmando oggi consentiranno di sbloccare oltre 10 miliardi di euro di investimenti a favore della ricostruzione. Garantiremo inoltre che l’Ucraina continui a beneficiare di sostegno fino al 2028 e oltre, quando entrerà in vigore il nuovo bilancio europeo. Sono particolarmente lieta di annunciare il Fondo Europeo per la ricostruzione dell’Ucraina, il più grande fondo di partecipazione azionaria a livello mondiale a sostegno della ricostruzione”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen intervenendo alla conferenza di Roma sulla ricostruzione dell’Ucraina. “Questo darà il via agli investimenti nei settori dell’energia, dei trasporti, delle materie prime essenziali e delle industrie a duplice uso. Stiamo letteralmente investendo nel futuro dell’Ucraina, utilizzando fondi pubblici per attirare investimenti privati su larga scala e aiutare a ricostruire il paese. Sono particolarmente lieta che lo stiamo facendo insieme a Italia, Germania, Francia, Polonia e alla Banca europea per gli investimenti. E confido che altri vorranno unirsi a noi. Il popolo ucraino è pronto a guidare l’economia del proprio paese verso il futuro. È ora di investire”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO