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    Stoke Space raccoglie 260 milioni di dollari in round di Serie C

    (Teleborsa) – Stoke Space, la società di razzi che sta costruendo il primo razzo di media portata riutilizzabile al 100% al mondo, ha raccolto 260 milioni di dollari in nuovi investimenti di serie C. Questo investimento più che raddoppia il finanziamento totale della società, portandolo a 480 milioni di dollari.Il round di finanziamento coinvolge investitori nuovi ed esistenti tra cui Breakthrough Energy Ventures, Glade Brook Capital Partners, Industrious Ventures, Leitmotif, Point72 Ventures, Seven Seven Six, University of Michigan, Woven Capital e Y Combinator, tra gli altri.”Apprezziamo profondamente la fiducia che gli investitori hanno riposto in Stoke e nella nostra missione – ha affermato Andy Lapsa, CEO e co-fondatore di Stoke Space – Questo nuovo investimento convalida i nostri progressi e ci consente di accelerare lo sviluppo di tecnologie che ridefiniranno l’accesso da e verso lo spazio”.Il round di finanziamenti arriva solo poche settimane dopo il test di accensione verticale di successo del motore Zenith di primo stadio dell’azienda sul suo nuovo banco di prova.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Prestiti, trasporto ferroviario e carburanti: le risposte del Governo alla Camera

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Economia e delle Finanze, GiancarloGiorgetti, ha dichiarato che “a settembre scorso i primi dieci gruppi bancari per totale dell’attivo di bilancio detenevano una quota del mercato nazionale dei prestiti alle piccole e medie imprese pari al 65%”. Rispondendo al question time alla Camera ad una interrogazione della Lega sull’accesso al credito delle PMI, il ministro ha aggiunto che “il rapporto tra l’ammontare dei prestiti e il totale attivo di bilancio, che ovviamente ricomprende altre voci oltre i prestiti, era mediamente pari al 9 % nel caso dei prestiti alle PMI a al 16% per il complesso dei prestiti alle imprese”. In particolare, con l’eccezione del Trentino-Alto Adige, dove la quota di mercato dei primi dieci gruppi è minore rispetto alla media nazionale, sia per i prestiti alle PMI, sia per quelli al complesso delle imprese, la variabilità delle quote a livello regionale è relativamente contenuta: si passa dal 48,1 % del Friuli Venezia-Giulia all’82,5 % della Sardegna, con percentuali pari al 76,6 % della Liguria, al 70,3% della Lombardia e il 59,1% del Veneto. Giorgetti ha poi spiegato che, nei mesi scorsi è proseguita la diminuzione dei prestiti alle imprese, ma ad un ritmo più basso e che “la diminuzione, peraltro, riflette ancora i consistenti rimborsi di finanziamenti in essere su cui incide anche il picco del periodo Covid”. Secondo l’indagine della Banca d’Italia “risulta che la domanda di credito si è mantenuta debole nel corso del 2024. Nello stesso periodo la restrizione dei criteri di offerta è andata attenuandosi”. Il ministro Giorgetti ha quindi ricordato che il Consiglio dei Ministri ieri ha approvato il disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese che, tra l’altro, reca misure volte a favorire la semplificazione per l’accesso al credito, soprattutto con la delega al Governo per il rilancio dei Confidi e lo sviluppo dello strumento del cosiddetto destocking che consentirà di poter cartolarizzare gli stock di beni mobili in magazzino”.A margine del question time Giorgetti ha affermato che per quel che riguarda un eventuale esercizio della golden power sull’offerta di Unicredit per Bpm “non si sta pensando a nessun decreto, stiamo aspettando che ci notifichino, se vogliono notificarla, l’operazione. Per ora non l’hanno fatto”.il ministro per i Rapporti con il parlamento, Luca Ciriani, ha invece risposto ad un’interrogazione sui ritardi del trasporto ferroviario degli ultimi giorni. “I ritardi che si registrano sulle diverse tipologie di collegamento ferroviario si attestano su percentuali in linea con quelle degli ultimi anni. Il tasso di puntualità è, infatti, del 74% sulle Frecce, dell’82,6% sugli Intercity e dell’88,9% sui Regionali. Le ragioni dei ritardi sono riferite per circa il 34% all’affidabilità dell’infrastruttura e per circa il 25% al materiale rotabile. La restante quota trova origine in cause esterne al sistema ferroviario e nelle conseguenti ripercussioni sulla circolazione”. Il ministro ha fatto riferimento agli elementi pervenuti dal Gruppo Ferrovie dello Stato italiane. “Va quindi precisato – ha aggiunto – che non ci troviamo di fronte a problemi cronici, ma che vanno letti nel più ampio contesto di un sistema che ha visto intensificare significativamente gli interventi necessari alla manutenzione e al potenziamento della rete infrastrutturale e tecnologica, finanziati anche con risorse PNRR”. Ciriani ha fatto sapere che “sono in corso approfondimenti per la rimodulazione e razionalizzazione dell’offerta da parte di RFI, d’intesa con le imprese ferroviarie, gli stakeholder di settore e l’Autorità di regolazione dei trasporti”. Infine, il ministro Urso ha risposto in merito al presunto caro carburanti denunciato da alcune associazioni dei consumatori, Codacons in primis. “Nonostante uno scenario internazionale sempre piu’ negativo e le quotazioni del petrolio che hanno superato ad inizio anno gli 81 dollari al barile, siamo riusciti a contenere i prezzi dei carburanti e ad evitare impatti inflattivi”, ha affermato il ministro.”Solo 14 distributori su oltre 19mila praticano prezzi superiori a 2,20 euro” mentre “appena 2 sulla rete autostradale hanno registrato prezzi superiori a 2,40 euro” e “quando emergono anomalie come queste il Ministero interviene tempestivamente. Nel caso specifico abbiamo trasmesso i dati alla Guardia di Finanza”, ha sottolineato il ministro. “Spero che le associazioni di consumatori facciano lo stesso – ha aggiunto – segnalando ai loro iscritti le anomalie di prezzo praticate dai singoli distributori, contribuendo così alla trasparenza e quindi alla corretta informazione. Piuttosto che diffondere erranee rappresentazioni che di fatto poi giustificano proprio chi ne approfitta”. LEGGI TUTTO

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    UE chiede revisione di investimenti in uscita in aree tech chiave per valutare sicurezza

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha pubblicato una raccomandazione che invita gli Stati membri dell’UE a esaminare gli investimenti in uscita delle loro aziende in paesi terzi. La raccomandazione si applica a tre aree tecnologiche di importanza strategica nonché a quelle a più alto rischio (semiconduttori, intelligenza artificiale e tecnologie quantistiche) e invita gli Stati membri a valutare i rischi per la sicurezza economica potenzialmente derivanti da tali transazioni.Questa revisione degli investimenti in uscita informerà una decisione sulla necessità di ulteriori azioni, a livello UE e/o nazionale, per affrontare eventuali rischi identificati. L’obiettivo finale della Commissione è impedire che gli investimenti in uscita dell’UE abbiano un impatto negativo sulla sicurezza economica dell’Unione, “assicurando che le tecnologie e il know-how chiave non finiscano nelle mani sbagliate”; si legge in una nota.Questa revisione durerà 15 mesi e dovrebbe riguardare sia le transazioni in corso che quelle passate, a partire dal 1° gennaio 2021. Gli Stati membri sono tenuti a fornire una relazione sui progressi compiuti entro il 15 luglio 2025 e una relazione completa sulla loro attuazione di questa raccomandazione e su eventuali rischi identificati entro il 30 giugno 2026.”L’UE è e rimarrà tra i leader sia nell’offerta che nell’attrazione di investimenti di livello mondiale – ha commentato Maros Sefcovic, Commissario per il commercio e la sicurezza economica – Tuttavia, la geopolitica odierna implica che dobbiamo avere una comprensione più approfondita dei potenziali rischi che ciò potrebbe comportare. La valutazione degli investimenti in uscita dell’UE in aree tecnologiche chiave ci consentirà di avere un quadro più chiaro delle potenziali minacce che affrontiamo”. LEGGI TUTTO

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    UE ordina a Lufthansa di ripristinare l’accesso di Condor alla sua rete

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha inviato una comunicazione a Lufthansa indicando l’intenzione di ordinare alla compagnia aerea tedesca di ripristinare l’accesso di Condor al traffico di feed di Lufthansa da e per l’aeroporto di Francoforte alle condizioni concordate dalle due compagnie aeree a giugno 2024.Si tratta di una fase della procedura della Commissione relativa alle misure provvisorie nel contesto della sua più ampia indagine su una potenziale restrizione della concorrenza sulle rotte transatlantiche da/per diversi aeroporti dello Spazio economico europeo (SEE) da parte della joint venture transatlantica A++ tra Lufthansa, United e Air Canada.Nella decisione odierna, la Commissione ha rilevato in via preliminare che la JV transatlantica A++ limita la concorrenza sulla rotta Francoforte-New York e che l’adozione di misure provvisorie che consentano a Condor di continuare a offrire i propri servizi su tale rotta è giustificata per impedire che si verifichino danni gravi e irreparabili alla concorrenza in tale mercato.Condor, con sede in Germania, offre servizi di trasporto aereo passeggeri a corto e lungo raggio. Condor opera voli di linea e charter dagli aeroporti tedeschi verso destinazioni nel Mediterraneo, Asia, Africa, Nord America, Sud America e Caraibi. La sua base principale è all’aeroporto di Francoforte. LEGGI TUTTO

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    GRR GARBE Retail, sale-and-leaseback da 222 milioni di euro con Coop Alleanza 3.0

    (Teleborsa) – GRR GARBE Retail (GRR), società specializzata nel settore immobiliare retail in Germania, ha realizzato la sua prima acquisizione in Italia. L’operazione è la prima al di fuori della Germania, segnando l’ingresso nel mercato europeo. L’acquisizione comprende un portafoglio del valore di 222 milioni di euro composto da 22 immobili food retail presenti sul territorio italiano e composto da 7 ipermercati e 15 supermercati. Le proprietà, locate a Coop Alleanza 3.0, coprono complessivamente una superficie lorda affittabile di circa 140.000 mq, con una forte concentrazione nella regione dell’Emilia Romagna. Le quote del fondo chiuso regolamentato italiano, “Retail Partnership”, gestito da BNP Paribas Real Estate Investment Management Luxembourg S.A. (SGR), sono state acquisite da ICG Real Estate, la divisione dedicata al real estate del global alternative asset manager ICG, e da un investitore istituzionale tedesco. Il venditore è Coop Alleanza 3.0. GRR GARBE Italy ha assistito gli investitori nell’operazione e continuerà ad operare come Asset Management Advisor del fondo.L’operazione prevede un nuovo contratto di locazione trentennale con Coop Alleanza 3.0, la più grande cooperativa italiana e la terza in Europa. Questo accordo garantisce la stabilità del rendimento del portafoglio. “Dopo il grande successo di GARBE come investitore e sviluppatore nel mercato logistico italiano, con questa operazione entriamo in una nuova asset class – ha detto Marco Grassidonio, Country Head di GARBE Italy – Siamo convinti della solidità del food retail in Italia e puntiamo a sviluppare ulteriormente questa area di business sotto il cappello di GRR GARBE Retail”.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Fibercop, Ferraris: “Sul fronte Pnrr pienamente in linea con target fissati da Infratel”

    (Teleborsa) – “La decisione di unire Open Fiber con Fibercop spetta chiaramente agli azionisti. Noi stiamo sviluppando un piano industriale on stan alone basis, cioè come operatori indipendenti senza considerare un’eventuale integrazione con Open Fiber. Questo ci permetterà di essere competitivi, efficienti e all’avanguardia anche per operare in presenza di altri competitor”. È quanto afferma Luigi Ferraris, amministratore delegato di Fibercop, in un’intervista a Forbes. Sul fronte Pnrr Ferraris sottolinea che Fibercop sta “rispettando pienamente i target fissati da Infratel”. “Siamo assegnatari della realizzazione della fibra ottica in 7 lotti. Siamo in linea con i target: dobbiamo connettere 1,3 milioni di numeri civici e siamo sostanzialmente a 600mila. Dobbiamo spendere 2,3 miliardi di euro e stiamo marciando secondo il cronoprogramma definito da Infratel. Quindi, ad oggi, non ci sono criticità”.Guardando ai piani futuri Ferraris afferma che “dopo il 2026 si continuerà finalmente nello sviluppo della fibra in aree meno popolate”. “La fibra ottica – spiega – ha prestazioni superiori e in prospettiva dovremo sostituire tutto il rame con la fibra. Mantenere una copertura in rame può comunque essere saggio perché può fungere da backup per servizi essenziali in alcune aree, aggiungendo alla rete un elemento di ulteriore sicurezza”. “Ci saranno alcune aree che rimarranno connesse in Fttc, cioè con la fibra mista al rame, ma – conclude Ferraris – ci vuole un periodo i transizione. In Italia siamo già avanti rispetto ad alcuni paesi che utilizzano ancora il rame, ma per arrivare all’obiettivo ‘zero’ ci vorranno diversi anni”. LEGGI TUTTO

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    Aksìa, la partecipata Kintek acquista Mictu: primo add-on, allo studio altri dossier

    (Teleborsa) – Aksìa Capital V, fondo gestito da Aksìa SGR, annuncia attraverso la partecipata Kintek l’acquisizione di Mictu, azienda italiana specializzata nella produzione di utensili speciali e ad alta precisione per diversi settori industriali.Mictu rappresenta il primo add-on del Gruppo Kintek e rientra nella strategia di espansione avviata con l’ingresso del Fondo (avvenuto nel 2023) volta ad aggregare aziende di successo e di elevato standing. Fondata nei primi anni ’80 e guidata da Antonello Collavo, Mictu è una realtà industriale con sede a Quero Vas (Belluno), specializzata nella produzione di utensili in carburo di tungsteno e diamante policristallino, destinati principalmente ai settori dell’occhialeria e del medicale.Nel 2024 il Gruppo Kintek ha registrato un fatturato complessivo di circa 20 milioni di euro, con una quota export pari al 50% e un’elevata marginalità, e conta di superare i 22 milioni nel 2025. In linea con la strategia di buy and build, il Gruppo sta studiando alcuni dossier per realizzare nuove acquisizioni già nel corso del 2025, con un focus sulla diversificazione sia del portafoglio prodotti che degli end market (occhialeria, medicale, metalli preziosi), oltre che a livello geografico, con un focus sugli Stati Uniti. LEGGI TUTTO

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    Newcleo firma accordi per costruire fino a 4 reattori in Slovacchia

    (Teleborsa) – newcleo, azienda francese che sviluppa una tecnologia innovativa per la produzione di energia nucleare, ha firmato due accordi con JAVYS e VUJE, due delle principali aziende nucleari slovacche. Questi rappresentano un significativo sostegno al modello di newcleo per l’utilizzo di combustibile nucleare esausto come fonte di energia e allo sviluppo della tecnologia modulare avanzata Lead-Cooled Fast Reactor (LFR) di newcleo.L’accordo con l’azienda di stato JAVYS arriva dopo un anno di intenso lavoro dalla prima firma del Memorandum con il Ministero dell’Economia slovacco e porta alla creazione di una Joint Venture per costruire fino a quattro reattori raffreddati al piombo da 200 MWe di newcleo presso il sito di JAVYS a Bohunice, con un costo previsto di 3,2 miliardi di euro.Il secondo accordo con VUJE, una delle principali società slovacche di ingegneria nucleare, stabilisce un quadro di cooperazione tecnica e commerciale per sostenere lo sviluppo e l’implementazione della tecnologia LFR da parte di newcleo, principalmente in Slovacchia.”Questo forte riconoscimento a livello statale della tecnologia dei nostri reattori e del nostro obiettivo di chiudere il ciclo del combustibile nucleare testimonia il ruolo che i reattori modulari piccoli e avanzati svolgeranno nel garantire il futuro energetico dell’Europa e rappresenta un esempio che potrebbe essere adottato in altri paesi europei dove l’unica alternativa per gestire il combustibile esausto sarebbe un costoso stoccaggio a lungo termine – ha detto Stefano Buono, fondatore e CEO di newcleo – Il riutilizzo del combustibile nucleare esausto esistente garantisce inoltre centinaia di anni di indipendenza energetica per l’Europa, a prezzi competitivi e stabili, un passo necessario per aumentare la competitività dell’industria dell’UE”. LEGGI TUTTO