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    Erion WEEE: +2% RAEE domestici gestiti nel 2024

    (Teleborsa) – Nel 2024 Erion WEEE – Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche domestici – ha gestito su tutto il territorio nazionale circa 237mila tonnellate di RAEE, pari al peso di 657 Airbus A380, in crescita del 2% rispetto al 2023 (232mila tonnellate). I risultati si confermano in linea con la raccolta dei RAEE a livello nazionale e – seppur in miglioramento rispetto all’anno precedente – non aiutano a ridurre la distanza che separa l’Italia dai target fissati dall’Unione Europea. Per centrare l’obiettivo il nostro Paese dovrebbe, infatti, raccogliere circa 12 kg di rifiuti elettrici ed elettronici per abitante, mentre attualmente è fermo a 6 kg.Per quanto concerne il Consorzio – che gestisce il 65% dei RAEE Domestici in Italia – l’incremento della raccolta, seppur contenuto, riguarda soprattutto i RAEE del Raggruppamento R4 (piccoli dispositivi elettrici ed elettronici) con oltre 18mila tonnellate (+5% rispetto al 2023). Le ragioni di questa crescita sono riconducibili in larga misura alle importanti iniziative di sensibilizzazione promosse nell’anno appena trascorso da Erion WEEE su tutto il territorio italiano al fine di accrescere la conoscenza dei cittadini rispetto ai RAEE e favorire la raccolta differenziata e il corretto conferimento di questi rifiuti. Sale anche la raccolta dei RAEE più “pesanti”, ossia quelli che al loro interno contengono elevate quantità di materie prime recuperabili: il Raggruppamento R1 (freddo e clima) supera le 76mila tonnellate raccolte (+2%), mentre il Raggruppamento R2 (grandi elettrodomestici) totalizza più di 113mila tonnellate (con un incremento di oltre il 4%). La flessione riguarda invece il Raggruppamento R3 (tv e monitor), che prosegue nella sua parabola discendente – seguita alla crescita esponenziale del 2021 causata dal “bonus rottamazione tv” – segnando con circa 28mila tonnellate un -8% rispetto al 2023. In calo anche il Raggruppamento R5 (sorgenti luminose), che si attesta a 240 tonnellate (-6%).I risultati operativi di Erion WEEE – Nel 2024 il tasso di riciclo delle Materie Prime Seconde è stato pari all’ 88% del peso dei RAEE. In dettaglio, dalle circa 237mila tonnellate di RAEE Domestici gestiti, il Consorzio ha ricavato più di 130mila tonnellate di ferro (pari al peso di quasi 33 Tokyo Tower), circa 5.200 tonnellate di alluminio (equivalenti al peso di 330 milioni di lattine), 5.800 tonnellate di rame (come il peso del rivestimento di 65 Statue della Libertà) e 29.600 tonnellate di plastica (equivalenti al peso di 11.800.000 sedie da giardino).Il corretto trattamento di questa tipologia di rifiuti ha inoltre contribuito in maniera significativa anche al contrasto al cambiamento climatico, evitando l’emissione in atmosfera di circa 1,8 milioni di tonnellate di anidride carbonica – pari alla quantità di CO2 che verrebbe assorbita in un anno da un bosco di oltre 1.800 kmq (esteso quasi come la Città Metropolitana di Genova) – e generando un risparmio di oltre 337 milioni di kWh – paragonabile ai consumi domestici annui di una città come Pescara (312.178 abitanti).Nonostante i numeri in leggera crescita, il 2024 rimane, a livello nazionale, un anno sprecato dal punto di vista della raccolta. “Dopo alcuni anni si è quantomeno invertito il trend negativo – dichiara Giorgio Arienti, direttore generale di Erion WEEE – ma non si è purtroppo registrato il salto necessario per una vera transizione all’economia circolare. È stato un anno in ‘stand-by’ e questo significa, ancora una volta, che l’Italia ha perso un’opportunità. Gli impianti di trattamento italiani che operano con il Erion WEEE hanno nuovamente dimostrato di essere in grado di recuperare circa il 90% dei materiali contenuti nei RAEE e questo significa che il processo è virtuoso, che abbiamo la possibilità reale di fare bene. Eppure, gli Enti Locali e i negozianti non riescono a raccogliere abbastanza: questo è il problema, perché non c’è recupero di materiali senza riciclo ma non c’è riciclo senza raccolta. Confidiamo che le recenti misure legislative possano rappresentare un nuovo punto di partenza, grazie alle semplificazioni, alle campagne di comunicazione e alla reale collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti: comuni, negozianti, cittadini e consorzi”.Gli ultimi mesi del 2024 hanno portato a importanti novità in tema di RAEE: come gli emendamenti contenuti nel Decreto Legge “Salva Infrazioni”, che prevedono semplificazioni burocratiche sulla raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici da parte dei negozianti, e istituiscono l’obbligo per i consorzi italiani di progettare, realizzare e finanziare annualmente programmi di comunicazione, informazione e sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza della raccolta differenziata dei RAEE. Nelle ultime settimane, a tali misure si è aggiunta l’introduzione del bonus elettrodomestici per l’acquisto di prodotti made in Europe di classe energetica non inferiore alla B: una misura che promette di contribuire a un corretto conferimento dei RAEE da parte dei consumatori.”Da parte nostra – prosegue Arienti – continueremo a lavorare con l’impegno di sempre per far sì che la parola RAEE diventi di uso comune e che, soprattutto, sempre più cittadini conoscano i servizi di conferimento gratuiti a loro disposizione per fare la cosa giusta. C’è ancora molta strada da fare, ma siamo fiduciosi”. LEGGI TUTTO

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    Bonifici istantanei senza extra-costi: al via la nuova normativa Europea

    (Teleborsa) – Da domani, 9 gennaio, entra in vigore il Regolamento UE 886/2024 che impone agli istituti di credito di equiparare i costi dei bonifici istantanei a quelli dei bonifici ordinari. Questa misura, evidenziata da Assoutenti, rappresenta una piccola rivoluzione per i consumatori, eliminando gli extra-costi finora applicati da banche e Payment Service Provider (PSP).Attualmente, i bonifici istantanei hanno un costo medio in Italia di 2 euro, ma in alcuni casi possono arrivare fino a 5 euro. Con l’introduzione della nuova normativa, i costi saranno uguali a quelli dei bonifici ordinari, variando a seconda delle condizioni contrattuali con le banche. Dal prossimo 9 ottobre, inoltre, tutti i clienti potranno effettuare e ricevere bonifici istantanei da qualsiasi conto di pagamento e su tutti i canali, inclusi quelli telefonici e online.”Il bonifico istantaneo è uno strumento che permette di trasferire somme di denaro tra conti correnti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in meno di 10 secondi, con un limite massimo di 100mila euro. – afferma il presidente Gabriele Melluso – L’eliminazione degli extra-costi, oltre a consentire risparmi per gli utenti, permetterà ai cittadini in ritardo con le scadenze di pagare in tempo reale tasse e multe senza andare incontro a sanzioni e balzelli”.(Foto: Glenn Carstens-Peters su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, scorte ingrosso novembre -0,2% m/m, vendite +0,6% m/m

    (Teleborsa) – Si sono ridotte secondo attese le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di novembre 2024, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato un calo dello 0,2% a 901,6 miliardi di dollari, come il -0,2% atteso, rispetto al -0,2% del mese precedente. Su base annua si registra un aumento dello 0,8%.Nello stesso periodo le vendite sono aumentate dello 0,6% su base mensile a 678 miliardi di dollari dopo il -0,1% registrato a ottobre. Su anno si è registrato un aumento del 2%.La ratio scorte/vendite è pari all’1,33, contro l’1,35 di un anno prima.(Foto: Photo by Hannes Egler on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Superbonus, a novembre 2024 investimenti ammessi a detrazione scendono a 114,6 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus 110%, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 30 novembre 2024 era complessivamente pari a 496.963 (erano 496.588 a fine ottobre). È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni.Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a circa 114,6 miliardi di euro, circa 900 milioni in meno rispetto a quelli registrati al 31 ottobre. Per quanto riguarda invece le detrazioni che riguardano lavori già conclusi ammontano a poco più di 123,5 miliardi, circa 300 milioni di euro in più rispetto alla fine del mese precedente.Complessivamente, al 30 novembre, si sono registrate 134.745 asseverazioni relative a condomini, per un investimento di 79,9 miliardi, pari al 65,9% del valore complessivo ammesso a detrazione, 244.869 asseverazioni relative a edifici unifamiliari per un totale di 28,7 miliardi di investimento, pari al 24,3% dell’investimento complessivo, e 117.341 asseverazioni per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 11,5 miliardi pari al 9,8% del totale). LEGGI TUTTO

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    Usa, le minacce di Trump: “Possibile uso della forza per conquista Panama e Groenlandia”

    (Teleborsa) – Conquista di nuovi territori e riappropriazione di vecchi possedimenti. Nella prima conferenza stampa dell’anno, ancor prima di essersi insediato, Donald Trump – dalla Casa Bianca d’inverno, il suo resort di Mar-a-Lago – ha già, nell’ordine, avvertito Panama e Groenlandia che non esclude l’uso della forza militare nei loro confronti, minacciato il Canada e la Danimarca di dazi, annunciato di voler cambiare nome al golfo del Messico e – come previsto – messo in guardia gli alleati della Nato che la sua amministrazione potrebbe chiedere un aumento delle spese per la difesa fino al 5% del Pil. Nato: verso un consistente aumento delle spese Come ampiamente previsto Trump ha già iniziato a battere cassa sul fronte Nato annunciando un possibile consistente aumento delle spese destinato a pesare in maniera significativa sull’Italia. Parlando delle spese per la difesa degli alleati della Nato Trump ha detto: “Tutti possono permetterselo, ma dovrebbe essere al 5% e non al 2%”. La visita in Usa della premier Meloni Nessuna indiscrezione sulle reali motivazioni della visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Gli altri leader hanno mostrato grande rispetto per il nostro Paese. La premier italiana Meloni è volata fin qui per poche ore solo per vedermi” ha detto Trump. Possibile ricorso alla forza militare per conquistare Panama e Groenlandia. Forza economica contro il Canada Trump non ha escluso l’uso della forza militare per un’eventuale riconquista del canale di Panama e per l’annessione della Groenlandia. “Non posso dare assicurazioni su nessuna delle due questioni”, ha risposto Trump, quando un giornalista gli ha chiesto se avrebbe escluso “l’uso della forza militare militare o la coercizione economica” verso Panama-Groenlandia. “Ma – ha aggiunto – posso dire questo: ne abbiamo bisogno per la sicurezza economica. Il Canale di Panama è stato costruito per i nostri militari”. Trump ha detto di valutare dazi contro la Danimarca in relazione alla Groenlandia, che vorrebbe annettere agli Usa. Trump ha, inoltre, intenzione di usare la “forza economica” contro il Canada, il Paese che il presidente eletto vorrebbe diventasse il 51esimo Stato americano.Il “Golfo d’America” Trump ha annuncia l’intenzione di cambiare il nome al golfo del Messico. “Lo chiameremo golfo d’America, che bel nome!”, ha detto il presidente eletto in un intervento a Mar-a-Lago.Venti miliardi di investimenti in data center da EmiratiTrump ha annunciato 20 miliardi di investimenti per costruire data center negli Usa da parte del miliardario del settore immobiliare degli Emirati Arabi Uniti, Hussain Sajwani, fondatore e presidente di Damac. In un intervento a Mar-a-Lago accanto all’investitore il tycoon ha spiegato che i data center saranno costruiti in diversi stati. “Siamo molto entusiasti per questa nuova presidenza”, ha dichiarato il miliardario. Permessi ambientali per chi investe oltre un miliardo in Usa Trump ribadisce che la sua amministrazione faciliterà i permessi ambientali per quelle aziende che investiranno negli Usa oltre un miliardo di dollari. Il presidente eletto ha anche ripetuto che il divieto di Joe Biden alle trivellazioni off-shore “non resterà in vigore”. LEGGI TUTTO

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    Antitrust: concorrenza è imprescindibile per produttività. Focus su tre aree strategiche

    (Teleborsa) – I processi di integrazione e rafforzamento del mercato unico vanno orientati anche nella direzione di un “rafforzamento delle dinamiche concorrenziali, imprescindibili per sostenere la produttività e la crescita economica incentivando l’efficienza, consentendo la riallocazione delle risorse a favore delle imprese più produttive e incoraggiando l’innovazione”. Lo afferma l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) in una proposta a Parlamento e Governo per la predisposizione del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza. L’approvazione di tale legge rappresenta anche un momento importante dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che considera la tutela e la promozione della concorrenza quale fattore essenziale per favorire l’efficienza e la crescita economica del sistema.In questo contesto, “rilanciare la produttività costituisce una priorità che può essere raggiunta stimolando gli investimenti in tecnologia, riducendo le barriere all’entrata, migliorando l’efficienza del settore pubblico e del sistema giudiziario, riducendo la complessità normativa, la regolamentazione dei mercati dei beni e dei servizi e del mercato del lavoro”, afferma l’Autorità guidata da Roberto Rustichelli.Viene ricordato che è stato stimato che le liberalizzazioni nei mercati dei servizi avvenute in Italia tra il 2005 e il 2019 hanno portato a un aumento della produttività del lavoro compreso tra i 3 e gli 8 punti percentuali grazie alla crescita della produttività sia delle imprese già presenti nel mercato che delle nuove entranti. Inoltre, la riduzione della restrittività della regolamentazione in entrata nei mercati dei servizi è stata associata a una diminuzione stimata dei prezzi dei servizi del 6,5 percento. È stato anche stimato che, alla fine di questo decennio, il livello del PIL italiano potrebbe essere più alto, di un valore compreso tra il 3,5 e l’8 percento, rispetto a quanto sarebbe stato in assenza delle riforme strutturali volte alla liberalizzazione dei mercati dei servizi tra il 2011 e il 2017.L’Antitrust evidenzia anche che, nel 2024, il livello generale di regolamentazione dell’economia italiana è lievemente migliorato in senso pro-concorrenziale rispetto al 2018, come suggerito dagli indicatori del grado di regolamentazione dei mercati dei beni e dei servizi pubblicati dall’OCSE dalla fine degli anni Novanta. D’altra parte l’Italia, pur avendo una performance migliore della media dei Paesi OCSE, è leggermente peggiorata nel confronto internazionale: mentre si collocava alla tredicesima posizione nel 2018 su 38 Paesi OCSE in termini di regolamentazione favorevole alla concorrenza, è scesa alla diciassettesima posizione nel 2024. I settori in cui gli indicatori OCSE rilevano una buona situazione concorrenziale dell’Italia, anche nel confronto con gli altri Paesi, sono soprattutto i settori a rete. Nonostante i progressi fatti, invece, rimangono ancora criticità in alcuni mercati dei servizi, rispetto ai quali l’Italia presenta una regolamentazione tra le più restrittive a livello internazionale.In questo quadro generale, la segnalazione dell’AGCM si concentra su tre aree prioritarie e strategiche per la crescita economica del Paese: i) le infrastrutture energetiche e portuali; ii) il trasporto pubblico non di linea; iii) i servizi pubblici locali.In primo luogo, lo sviluppo, la diffusione e l’ammodernamento delle infrastrutture energetiche sono “passaggi fondamentali per rendere concreta la transizione verso un’economia sostenibile”, si legge nel documento. In particolare, l’attuale elettrificazione dell’economia richiede non solo l’ammodernamento delle reti elettriche per rispondere alle necessità di un sistema sempre più interconnesso, decentrato e digitalizzato, ma anche lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica. Inoltre, la transizione energetica non può realizzarsi senza l’accelerazione dell’offerta di energia da fonti rinnovabili, anche attraverso lo sviluppo delle cosiddette infrastrutture flessibili, volte a evitare i rischi di colli di bottiglia nella produzione di energia da tali fonti. Anche i porti sono infrastrutture critiche per lo sviluppo economico del Paese nonché per la salvaguardia della connettività delle isole e delle regioni marittime periferiche. Nel contesto italiano, si ritiene “necessario intervenire radicalmente in questa area, visto lo scarso grado sia della concorrenza intra-portuale sia di quella inter-portuale”.L’Antitrust afferma anche che il trasporto pubblico non di linea è un settore che “reclama da tempo una riforma organica della regolazione, anche alla luce delle importanti sentenze pronunciate nel tempo, oltre che dalla Corte di giustizia, dalla stessa Corte Costituzionale che, nel 2024, ha in più occasioni evidenziato i gravi danni arrecati, in termini di benessere collettivo e di diritti fondamentali dei singoli, da un quadro normativo in tema di mobilità non di linea risalente e ormai desueto”.Infine, rileva l’esigenza di continui sforzi e di nuovi interventi nel settore dei servizi pubblici locali. Questa macroarea rappresenta, infatti, “un volano per la crescita economica poiché servizi pubblici locali efficienti vanno a beneficio non solo dei consumatori, ma anche delle imprese e dell’intero tessuto economico – viene spiegato – In Italia, il mercato dei servizi pubblici locali è altamente frammentato e caratterizzato dalla compresenza di operatori minori e di operatori di maggiori dimensioni che beneficiano delle economie di scala; le imprese già esistenti sono spesso favorite a discapito delle potenziali nuove entranti più efficienti. Questi meccanismi contribuiscono a servizi inefficienti e di scarsa qualità”. LEGGI TUTTO

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    Iren, Antitrust non avvia istruttoria su acquisto Egea Holding

    (Teleborsa) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha deliberato di non avviare l’istruttoria sull’acquisizione del controllo esclusivo di Egea Holding da parte di Iren, multiservizi quotata su Euronext Milan. Essa si realizzerà mediante la partecipazione di Iren all’aumento di capitale di Egea Holding deliberato dall’assemblea dei soci lo scorso 1° agosto, a seguito della quale Iren arriverà a detenere la maggioranza del capitale sociale di Egea Holding, e alla conseguente modifica della governance della società.Secondo l’Antitrust, l’operazione non ostacola in misura significativa la concorrenza effettiva nei mercati interessati e non comporta la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante. LEGGI TUTTO

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    Gas, Pichetto: “Ci sono condizioni per mantenere prezzo sotto 50 euro/mwh”

    (Teleborsa) – “La prima rassicurazione che posso dare è quella nazionale che fa il paio anche con quella europea fatta proprio oggi dalla Commissione, che i quantitativi di gas sono in grado di coprire quella che è la domanda, che è il fabbisogno e noi abbiamo ancora stoccaggi molto alti, quasi del 78%”. È quanto ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a Rainews24, parlando dell’aumento del prezzo del gas dopo l’interruzione delle forniture provenienti dalla Russia. “Non dobbiamo cadere in quella che è la spirale che ha portato l’Europa due anni fa a quei valori che assolutamente erano inimmaginabili prima, ma ancora oggi. Oggi – ha aggiunto Pichetto Fratin – credo che ci siano le condizioni per rimanere al di sotto dei 50 euro/MWh al di là di alcune previsioni di alcuni analisti. Io credo che si possa lavorare per mantenere al di sotto dei 50 euro/MWh il prezzo del futuro”. Intanto proseguono i lavori sulla legge delega sul nucleare. “I miei uffici – ha detto il ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica – stanno trasmettendo la proposta di legge delega a Palazzo Chigi per le valutazioni di ordine giuridico, quindi credo che a giorni, appena il dipartimento avrà svolto la propria valutazione di ordine giuridico, ci sarà poi la valutazione di ordine politico e quindi da parte del Consiglio dei ministri”. LEGGI TUTTO