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    Net Insurance, utile 2024 sale a 29,9 milioni di euro: più che doppio rispetto a pre-delisting

    (Teleborsa) – Net Insurance, compagnia assicurativa controllata da Poste Italiane, ha chiuso il 2024 con un risultato d’esercizio pari a 29,9 milioni di euro, più che raddoppiando l’analogo valore pre-delisting, che si era attestato – nel 2022 – a 13,8 milioni di euro. La raccolta al 31 dicembre 2024 raggiunge i 277,4 milioni di euro, registrando un incremento complessivo del 15% rispetto all’anno precedente. Tale crescita è trainata principalmente dalle garanzie del Comparto Vita (+21%), per le quali si registra un aumento tanto sulla CQ, in particolare sul segmento dei pensionati, quanto sui prodotti Credit Protection dedicati alle banche. Per la prima volta, nell’esercizio appena trascorso, i premi dei comparti Bancassurance e Broker superano complessivamente la soglia dei 100 milioni di euro.I ricavi assicurativi si portano a 184,3 milioni di euro, in crescita del 37,1% rispetto al 2023, mentre i costi per servizi assicurativi (comprensivi degli oneri per sinistri e delle spese effettivamente sostenute) si attestano a 133,8 milioni di euro (+26,5% rispetto all’esercizio precedente). Il risultato dei servizi assicurativi, pertanto, ammonta al 31 dicembre 2024 a 50,5 milioni di euro, verso i 28,6 milioni di euro del 2023. Il contributo della Riassicurazione a questo risultato, grazie all’elevata qualità dei risultati tecnici ottenuti, è negativo per 12 milioni di euro.Il risultato degli investimenti è nel complesso pari a 20,3 milioni di euro e ricomprende il ricavo sul titolo Augusto (pari a 7,5 milioni di euro), frutto dell’attività di recupero legata alla vicenda del cosiddetto Cigno Nero.Il combined ratio si attesta all’83%, mentre il Solvency II Ratio si attesta in area 183%.”I risultati relativi al 2024 sono oggettivamente eccellenti sia in termini di raccolta che di redditività – ha detto l’AD Andrea Battista – Confermano ancora una volta l’apprezzamento dei nostri partner e la validità del modello di business aperto e multispecialistico che caratterizza l’impresa. Ma è altresì indiscutibile l’accelerazione e il potenziamento del percorso dell’azienda negli ultimi due anni dopo il delisting. LEGGI TUTTO

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    Contenzioso tributario, Ungdcec: “Attestazione di conformità per tutti gli allegati limita semplificazione della digitalizzazione”

    (Teleborsa) – L’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (Ungdcec) esprime forte preoccupazione riguardo alla posizione del ministero dell’Economia e delle Finanze sull’obbligo di attestazione di conformità per tutti i documenti depositati nei giudizi tributari, introdotto dal nuovo comma 5-bis dell’art. 25-bis del D.lgs. 546/1992, applicabile ai procedimenti avviati dal 2 settembre 2024. La richiesta di attestazione indiscriminata, secondo l’interpretazione ministeriale, – spiega l’Ungdcec in una nota – rischia di rallentare il processo di digitalizzazione, imponendo oneri sproporzionati sui difensori e limitando il diritto di difesa garantito dall’art. 24 della Costituzione. Tale obbligo, infatti, si estenderebbe anche a documenti per i quali non è richiesta un’efficacia probatoria legale, andando oltre il principio generale che prevede l’attestazione solo per atti con valore legale, come quelli pubblici o autenticati.”La linea del MEF sull’attestazione di tutti gli allegati nei contenziosi tributari – afferma Francesco Cataldi, presidente Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili – è contraddittoria rispetto alla natura telematica del processo. UNGDCEC chiede con fermezza un intervento legislativo chiarificatore e invita il MEF a riconsiderare l’orientamento espresso, al fine di evitare inutili complicazioni procedurali e garantire un equilibrio tra digitalizzazione e tutela dei diritti delle parti”.”Chiedere ai professionisti di ricostruire in originale l’intero materiale probatorio che producono digitalmente in atti – sottolinea Federico Giotti, vicepresidente Unione Giovani Commercialisti – è praticamente impossibile. Attestare, inoltre, la conformità all’originale di ogni singolo documento depositato nel fascicolo processuale rischia di creare rilevanti problemi a chi patrocina le cause di natura fiscale”.Per Francesco Paolo Fabbri, componente della giunta nazionale e delegato al processo tributario, “le norme sono da interpretare con equità e coerentemente con l’ordinamento, sperando in una sempre minore incertezza. C’è la necessità che il legislatore legiferi in maniera più chiara, in special modo dove sono in gioco interessi rilevanti per i destinatari delle previsioni normative, ma anche facendo in modo che le “interpretazioni ufficiali”, siano tali da non porre limiti ingiustificati alla tutela dei diritti dei soggetti coinvolti”. LEGGI TUTTO

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    FS Italiane, Strisciuglio Ad di Trenitalia e Lo Piano alla guida di Busitalia

    (Teleborsa) – E’ tempo di riorganizzazione per il Gruppo FS Italiane. Dopo il parere favorevole del Ministero dell’Economia, il Consiglio di Amministrazione del Gruppo FS avrebbe dato il via libera definitivo alla nomina di Giampiero Strisciuglio quale Amministratore delegato di Trenitalia, dopo una brillante carriera che lo ha visto, dal 2002, ricoprire diverse cariche in Mercitalia Logistics ed RFI – Rete ferroviaria italiana.Strisciuglio succederà a Luigi Corradi, che passa alla guida di FS International, la società impegnata nello sviluppo internazionale dell’Alta velocità, eccellenza italiana. Ma le novità non finiscono qui: Serafino Lo Piano, brillante ed ambizioso manager siciliano, da anni alla guida del team commerciale del Frecciarossa, è stato scelto per il ruolo di Amministratore delegato di Busitalia, la società di trasporto su gomma controllata da FS e complementare al trasporto ferroviario. LEGGI TUTTO

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    Trasporto marittimo green: un mercato da miliardi di dollari che rischia di restare in porto

    (Teleborsa) – Il futuro del trasporto marittimo sostenibile si trova a un bivio: da un lato, un’opportunita` di mercato stimata di 10 miliardi di dollari entro il 2030, dall’altro, un settore che rallenta in attesa di regolamentazioni chiare. Mentre l’International Maritime Organization (IMO) si prepara a introdurre nuove linee guida nel 2027, gli esperti avvertono: chi attende potrebbe perdere terreno. Ma gli operatori del comparto sono disposti a pagare di piu` per un trasporto marittimo a emissioni ridotte? A questa domanda risponde l’ultima indagine “The $10 Billion Opportunity in Green Shipping” di Boston Consulting Group (BCG), secondo cui i proprietari di merci sono disposti a pagare (willingness to pay – WTP) un prezzo piu` alto per il trasporto ecologico, ma non come prima. Il 2024 ha visto una riduzione del sovrapprezzo che i cargo owner sono disposti a pagare. Sovrapprezzo che e` aumentato solo dello 0,5% contro la crescita annuale dell’1% registrata tra 2021 e 2023. “Lo shipping sostenibile rappresenta un’opportunita` da 10 miliardi di dollari per il settore: il nostro studio mostra come l’80% dei cargo owner sia disposto a pagare in media un 4,5% in piu` per il trasporto a emissioni ridotte. Tuttavia, stiamo assistendo a un rallentamento del comparto dovuto a tensioni geopolitiche, incertezza normativa e perplessita` su trasparenza, tracciabilita` e affidabilita` dei provider – afferma Gabriele Ferri, managing director e Partner di BCG –. Per cogliere a pieno l’opportunita`, gli operatori del trasporto marittimo devono agire rapidamente sviluppando competenze tecniche e commerciali sui carburanti alternativi, costruendo strategie competitive di approvvigionamento e gestione di questo tipo di carburanti, infine, commercializzando in modo efficace i prodotti green”. Nonostante i proprietari di navi cargo siano disposti a pagare un premio di prezzo per il trasporto marittimo sostenibile, le esitazioni rimangono forti per alcuni di loro. Per analizzare il loro approccio al tema, l’analisi ha segmentato gli operatori del comparto, dividendoli in tre categorie principali: Laggard (ritardatari), scettici, poco inclini a investire nella transizione verde senza un obbligo normativo. Piu` del 60% di loro non ha impegni di riduzione delle emissioni sullo Scope 3 e solo un’azienda su nove ha stanziato budget per affrontare il problema; Follower (seguaci), pronti ad adattarsi, ma solo con regole chiare e incentivi economici. Circa il 76% di questo gruppo ha impegni sullo Scope 3, ma solo il 60% ha previsto investimenti coerenti, Frontrunner (pionieri), aziende che vedono nello shipping sostenibile un vantaggio competitivo e sono disposte a investire subito. Oltre il 90% di loro ha impegni sullo Scope 3 e il 75% ha stanziato budget adeguati alla transizione. I frontrunner, in particolare, hanno aumentato la loro WTP di 4 punti percentuali nel 2024, consolidando il valore del segmento e accaparrandosi le migliori opportunita` di mercato. L’Europa guida la transizione, ma non basta – Il cuore dell’interesse per lo shipping sostenibile si trova in Europa, dove le normative piu` stringenti e una maggiore consapevolezza ambientale trainano la domanda. Le grandi aziende con ricavi superiori ai 500 milioni di dollari guidano la transizione, soprattutto nei settori come moda, beauty, food & beverage e healthcare, che sono i piu` attivi sul tema. Nonostante il grande interesse di molti comparti, la crescita globale dello shipping – rileva l’analisi – va a rilento soprattutto per i colli di bottiglia in tema di trasparenza, tracciabilita` dei combustibili sostenibili, nonche´ di frammentazione normativa. Inoltre, il 20% dei frontrunner non utilizza ancora soluzioni di trasporto a emissioni ridotte e ancora due su tre affermano di non aver mai ricevuto offerte concrete dai propri fornitori di servizi marittimi. Un’opportunita` ancora non sfruttata per le compagnie, che si affacciano su un 2025 cruciale per il settore: l’IMO e` chiamata a delineare le misure di medio termine per la decarbonizzazione dello shipping. Tra le proposte in discussione ci sono gli standard progressivi per la riduzione dell’intensita` delle emissioni di gas serra dei combustibili marini e i meccanismi di pricing per la CO2, sull’esempio del sistema ETS dell’Unione Europea. Le mosse strategiche per cogliere l’opportunita` green – BCG suggerisce tre azioni chiave per i vettori marittimi che vogliono cogliere le opportunita` aperte oggi, prima che le normative ridisegnino gli standard del trasporto marittimo: costruire competenze tecniche e commerciali sui carburanti alternativi, adattandosi rapidamente alle evoluzioni tecnologiche e normative; sviluppare una strategia competitiva di approvvigionamento di carburanti verdi, per garantire accesso alle risorse necessarie e mantenere la sostenibilita` economica. Oggi, il costo dei combustibili alternativi e` ancora il principale freno all’adozione su larga scala; commercializzare i prodotti green con maggiore chiarezza e trasparenza, fornendo informazioni dettagliate su benefici e condizioni economiche per assicurare trasparenza e conquistare la fiducia degli operatori. Il 65% dei laggard e dei follower indica proprio la mancanza di chiarezza nei prezzi tra le principali barriere alla scelta del trasporto sostenibile. L’assenza di un’offerta chiara e strutturata si rivela un problema anche per i pionieri dello shipping verde: il 20% di loro non utilizza ancora servizi a emissioni ridotte, principalmente perche´ i provider non hanno mai proposto loro soluzioni concrete. “L’armonizzazione tra le politiche globali e i regolamenti regionali – conclude il report – sara` decisiva per sbloccare il potenziale di crescita dello shipping sostenibile. Tuttavia, il messaggio che emerge dallo studio e` chiaro: il momento di agire e` adesso”. LEGGI TUTTO

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    A2A inaugura il depuratore di Calvisano: pilastro di un maxi-piano da 81 milioni per l’acqua

    (Teleborsa) – Il nuovo depuratore è già operativo. Entro l’anno sarà avviato l’esercizio dell’acquedotto e, successivamente, sarà completata l’intera rete fognaria. Per Calvisano, comune bresciano di 8mila abitanti finora privo di queste infrastrutture, si tratta di un cambiamento storico, reso possibile dall’impegno congiunto dell’amministrazione comunale e di A2A, che ha avviato un piano per la cura dell’acqua del valore di oltre 81 milioni di euro. L’impianto è stato inaugurato oggi alla presenza dell’ad di A2A Renato Mazzoncini, del sindaco Angelo Formentini, del presidente della Provincia di Brescia Emanuele Moraschini, dell’ad di A2A Ciclo Idrico Tullio Montagnoli e dei vertici dell’Ufficio d’Ambito di Brescia, il presidente Paolo Bonardi e il direttore Marco Zemello.Le criticità nell’articolazione delle reti fognarie e dei sistemi di depurazione che caratterizzano il nostro Paese – spiega A2A in una nota – hanno determinato per l’Italia negli ultimi 20 anni l’attivazione di 4 procedure di infrazione per mancata conformità al diritto dell’Unione Europea. Il depuratore di Calvisano pone le basi per superare il procedimento avviato nel 2014 e garantire il rispetto delle normative comunitarie sul trattamento delle acque reflue, consentendo di evitare sanzioni da parte dell’UE. Questa nuova infrastruttura ha richiesto un investimento di 6,5 milioni di euro, di cui 6 finanziati dal PNRR. Il Piano per il Comune bresciano prevede inoltre 21,5 milioni di euro per la realizzazione dell’acquedotto e altri 53,6 milioni per la rete fognaria. Ad oggi, sono stati già impiegati 57,5 milioni di euro.”L’Italia investe ancora troppo poco nel ciclo idrico. Nel 2023 la spesa media è stata di 65 euro ad abitante, ben al di sotto degli 82 euro europei – ha spiegato Mazzoncini –. Nello stesso anno A2A ha investito 130 euro ad abitante, a dimostrazione di quanto la gestione dell’acqua e l’efficienza delle infrastrutture siano per noi una priorità. Lavoriamo per ridurre le perdite idriche, che a livello nazionale registrano un tasso di dispersione media del 42%, e puntiamo su impianti di depurazione avanzati. Oggi i depuratori non sono solo sistemi di trattamento, ma strumenti di economia circolare: trasformano i reflui in acqua riutilizzabile, ad esempio in agricoltura, e i fanghi in energia e calore. Negli ultimi anni abbiamo investito 120 milioni di euro per superare le infrazioni europee e, nel nostro Piano Industriale al 2035, prevediamo 500 milioni di investimenti nel ciclo idrico per il territorio bresciano, di cui 80 milioni per risolvere le restanti procedure. Calvisano è un esempio concreto di ciò che possiamo realizzare in sinergia con le amministrazioni locali”.”Con questo intervento il Comune di Calvisano si avvia ad uscire dall’elenco dei Comuni italiani privi di depurazione dei reflui fognari ma in Italia ci sono ancora 1,3 milioni di cittadini non serviti dalla depurazione e per il 30% della popolazione italiana la depurazione delle acque reflue non è adeguata – ha aggiunto Montagnoli –. Negli ultimi anni abbiamo realizzato sul territorio bresciano 8 depuratori e per 3 sono in corso lavori, senza contare le centinaia di chilometri di collettori e reti fognarie. Progetti resi possibili grazie alle tecnologie innovative impiegate e al know how dei nostri tecnici, sostenuti da un Gruppo che ritiene prioritario impiegare le risorse a beneficio delle comunità in cui opera. Con i nuovi impianti in corso o in fase di progettazione, puntiamo a superare tutte le procedure di infrazione nei Comuni che gestiamo entro il 2028″. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Trump concede un mese esenzioni a industria auto

    (Teleborsa) – Donald Trump ha deciso di concedere un mese di esenzione dai dazi all’industria dell’auto. Il presidente americano – ha fatto sapere la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt – darà un’esenzione di un mese a tutte le auto che rientrano nell’Usmca, lo United States-Mexico-Canada Agreement.Leavitt ha precisato che i dazi reciproci entreranno in vigore comunque il 2 aprile. Sulla questione, ha aggiunto la portavoce, il presidente ha avuto un colloquio telefonico con gli ad di Stellantis, General Motors e Ford, “richiesto da loro”. Con la decisione di Trump di far slittare di un mese i dazi sulle auto nei confronti di Canada e Messico General Motors, Ford e Stellantis corrono a Wall Street: Gm sale del 5,82%, Ford del 4,99% e Stellantis dell’8,35%. LEGGI TUTTO

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    “La giustizia adotta la scuola”, la Fondazione Vittorio Occorsio presenta la V edizione del progetto

    (Teleborsa) – Presentata questa mattina alla Camera dei Deputati nella Sala della Regina la quinta edizione del progetto che coinvolgerà oltre 100 scuole italiane “La Giustizia adotta la Scuola” organizzato dalla Fondazione Vittorio Occorsio, nata in memoria del giudice Vittorio Occorsio, ucciso a Roma nel 1976 dal gruppo terroristico neofascista “Ordine Nuovo”. Il progetto, che si avvale della media partnership di Rai Cultura, si svolge nell’ambito di un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza e l’Autorità Nazionale di Anticorruzione. Oltre cento gli studenti presenti all’incontro. Obiettivo del progetto è diffondere la cultura della legalità tramite il ricordo della vita e della morte di numerose vittime e lo studio dei fenomeni criminali attraverso il dialogo con le istituzioni ed il confronto con i giovani. Sono intervenuti: Giorgio Mulè Vicepresidente della Camera dei Deputati, Margherita Cassano, Prima Presidente Corte di Cassazione, Vittorio Pisani, Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Giuseppe La Gala, Comandante delle Scuole dell’Arma dei Carabinieri e Bruno Buratti, Comandante in Seconda della Guardia di Finanza.Nel corso dell’evento Vittorio Brumotti, inviato di Striscia la Notizia, ha raccontato le sue esperienze televisive agli studenti. “La telecamera è un’arma molto potente per raccontare ogni forma di criminalità – ha detto Brumotti ai ragazzi –. Paura di andare a documentare queste cose? Rischio di più quando attraverso i ponti con la mia bicicletta. È stato mio padre, carabiniere, a trasmettermi il vero senso della legalità, grazie a lui ho deciso di voler combattere ogni tipo di ingiustizia”.Intervenuti anche Francesco Viganò, Vicepresidente del Comitato Scientifico FVO e Vicepresidente della Corte Costituzionale. Vincenzo Mannino, Consigliere del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giovanni Salvi, Presidente del Comitato Scientifico FVO e Cesare Parodi Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati. “La legalità e la conoscenza del terrorismo e degli Anni di Piombo deve entrare nelle scuole, il progetto ha come obiettivo quello di continuare a stimolare la riflessione su temi ancora oggi attuali come la difesa della libertà e dei diritti individuali e collettivi” il messaggio condiviso da tutti i partecipanti. Ad impreziosire la giornata la partecipazione del coro giovanile “Hypercantus”. LEGGI TUTTO

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    Giustizia, Palazzo Chigi: “Incontro con ANM franco e proficuo”

    (Teleborsa) – Si è svolto, questo pomeriggio a Palazzo Chigi, l’incontro presieduto dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, tra il Governo e l’Associazione Nazionale Magistrati. Erano presenti i vicepresidenti Tajani e Salvini, il ministro della Giustizia Nordio e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano. Al centro dell’incontro, “franco e proficuo”, – fa sapere Palazzo Chigi in una nota – “la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere e il CSM all’esame del Parlamento”.Meloni – prosegue la nota – “ha ringraziato l’ANM per le osservazioni e gli spunti emersi nel dibattito e ha annunciato la disponibilità di aprire un tavolo di confronto sulle leggi ordinarie di attuazione della riforma e sul documento in otto punti presentato dall’ANM, che riguarda l’amministrazione della giustizia. Il Governo ha ribadito la volontà di proseguire con determinazione e velocità nel percorso di attuazione della riforma costituzionale, auspicando la sua approvazione in tempi rapidi”. LEGGI TUTTO