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    BAPS, utile core 2024 sale a 42,4 milioni di euro. Risparmio gestito +30%

    (Teleborsa) – La Banca Agricola Popolare di Sicilia (nata dalla fusione della Banca Agricola Popolare di Ragusa con la Popolare Sant’Angelo) ha chiuso il 2024 con un risultato netto reported pari a 51,1 milioni di euro che, al netto degli impatti non ricorrenti derivanti dall’operazione di fusione per incorporazione di Banca Popolare Sant’Angelo, raggiunge un risultato netto core pari a 42,4 milioni di euro (+8,8% sul core 2023).In particolare, si assiste ad una stabilizzazione del margine di intermediazione core, attestatosi a 191,6 milioni di euro (stabile sul 2023), grazie allo sviluppo industriale delle commissioni nette, pari ad 53,4 milioni di euro (+7,7% sul 2023).Al 31 dicembre 2024 i crediti complessivi verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, evidenziano una consistenza pari a 4.340,4 milioni di euro, in aumento del 9% rispetto al valore dello scorso esercizio. I crediti deteriorati netti si attestano a 53,7 milioni di euro, in calo di 15,4 milioni di euro (-22,3% rispetto al 2023). Il risparmio gestito è stato in crescita del 30,2% sul 2023, mentre le nuove erogazioni lorde a famiglie e imprese sono state pari a 515 milioni di euro.La raccolta diretta aumenta di 997,8 milioni di euro (+23,6% a/a); la componente indiretta cresce di 527,7 milioni di euro (+35,5% a/a), di cui la raccolta gestita di 321,3 milioni di euro (+30,2% a/a).”Il 2024 è l’anno che segna un punto di svolta: abbiamo costruito una banca più forte, dinamica e proiettata al domani – ha commentato l’AD Saverio Continella – I risultati record di quest’anno non sono un punto di arrivo, ma la conferma che il nostro modello di business funziona e può spingersi ancora oltre. Abbiamo reso la macchina operativa più agile, rafforzato la rete commerciale e accelerato sull’innovazione, mettendo solide basi per sostenere la crescita futura. Questo risultato è il frutto di una governance attenta, di scelte strategiche orientate al lungo periodo e dell’impegno costante delle nostre persone”.Sono stati raggiunti i 27,6 mila azionisti (+38% a/a), di cui 7 mila a seguito dell’operazione di fusione per incorporazione di Banca Popolare Sant’Angelo. Il monte dividendi ordinario è in crescita del 50% rispetto al 2023. LEGGI TUTTO

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    Banca di Credito Popolare, operazione di rafforzamento patrimoniale “in tempi brevi”

    (Teleborsa) – Banca di Credito Popolare (BCP), istituto di credito di Torre del Greco, ha chiarito di stare lavorando a una operazione di rafforzamento patrimoniale finalizzata a consentire lo sviluppo del business in una prospettiva stand alone. “Entità e struttura dell’operazione saranno verosimilmente definite in tempi brevi”, si legge in una nota, dopo che Radiocor aveva scritto che Agricola Popolare Siciliana (la ex Ragusa nata dalla fusione con la Popolare Sant’Angelo), Popolare Puglia e Basilicata e Banca Popolare Pugliese starebbero finalizzano un dialogo con l’istituto campano che deve rafforzare il capitale per circa 20 milioni di euro.A maggio 2024 la Banca d’Italia ha adottato una misura di intervento precoce nei confronti di Banca di Credito Popolare, con la nomina di due commissari in affiancamento al consiglio di amministrazione. LEGGI TUTTO

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    Elettricità, Areti: boom di adesioni al progetto di flessibilità RomeFlex

    (Teleborsa) – Nelle giornate di martedì 25 e mercoledì 26 febbraio Areti, società del Gruppo Acea che gestisce la rete di distribuzione elettrica a Roma, ha realizzato due nuove sessioni di aste a termine del Mercato Locale della Flessibilità. L’iniziativa rientra nel Progetto pilotaRomeFlex, il programma sperimentale approvato da Arera (con le Delibere 372/23 e 121/24), gestita da Areti con la collaborazione del GME, in qualità di gestore dei mercati energetici. Le procedure hanno registrato una significativa crescita della partecipazione rispetto all’ultima asta di ottobre 2024. Nella sessione del 25 febbraio, la potenza flessibile richiesta da Areti (DSO) era pari a 9 MW, le offerte ricevute hanno raggiunto invece un totale di 12,27 MW, con incremento del 36,3% rispetto alla base di partenza. Nell’asta del 26 febbraio, la potenza richiesta era di 1,2 MW, mentre le offerte ricevute sono arrivate a 1,3 MW: l’8,3% in più. Complessivamente, le offerte ricevute per entrambe le aste hanno raggiunto un totale di 13,57 MW, segnando una crescita del 53,3% rispetto all’asta di ottobre 2024.”Grazie a Romeflex – ha dichiarato Vittorio Zane, presidente di Areti – per la prima volta, l’utente finale non è solo un consumatore di energia elettrica, ma un vero e proprio attore del sistema, capace di cooperare con il DSO per garantire la stabilità della rete e, al tempo stesso, ottenere una remunerazione per il servizio fornito. Con le aste di febbraio si è passati dai circa 170 utenti aderenti del 2024 ad oltre 450, con una crescita del 164%. Di questi, circa 250 sono utenze domestiche, un risultato che conferma il raggiungimento dell’obiettivo principale di Areti: abilitare il mercato della flessibilità a tutti i livelli, non limitandolo alle grandi imprese energivore, ma permettendo anche ai cittadini e alle piccole utenze di partecipare attivamente alle nuove opportunità, anche economiche, offerte dai nuovi servizi energetici”. LEGGI TUTTO

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    Mercato immobiliare, rallentamento dei prezzi delle abitazioni: -0,4% a febbraio

    (Teleborsa) – A febbraio 2025, i prezzi delle abitazioni usate in Italia mostrano un lieve rallentamento, con una flessione dello 0,4% rispetto al mese precedente, attestandosi a una media di 1.790 euro al metro quadrato. È quanto emerge dal report relativo ai prezzi delle abitazioni a febbraio 2025 di Idealista. Nel mese di febbraio, – rileva il report – otto regioni italiane registrano un incremento dei prezzi immobiliari, con il Molise in testa (1,2%), seguito da Campania e Basilicata (1% per entrambe le regioni). Le altre macroaree che hanno visto lievi aumenti, inferiori all’1%, includono Abruzzo (0,9%), Friuli-Venezia Giulia (0,9%) e Veneto (0,1%). Al contrario, numerose regioni segnano una flessione dei prezzi, con i cali più marcati in Valle d’Aosta (-0,9%), Lombardia (-0,8%), Umbria e Liguria (-0,5%). Lazio e Trentino-Alto Adige seguono il trend nazionale (-0,4%), mentre altre regioni registrano diminuzioni più contenute, come il Piemonte (-0,3%) e la Sicilia (-0,1%). La regione con i valori più elevati resta il Trentino-Alto Adige, con un prezzo medio di 3.067 euro al metro quadro, seguita dalla Valle d’Aosta (2.559 euro al metro quadro) e dalla Liguria (2.454 euro al metro quadro). Anche Toscana (2.320 euro al metro quadro), Lombardia (2.152 euro al metro quadro), Lazio (2.075 euro al metro quadro) ed Emilia-Romagna (1.812 euro al metro quadro) presentano prezzi superiori alla media nazionale. Infine, la regione con i prezzi più bassi è la Calabria, con un valore di 911 euro al metro quadro.Tendenza contrastata a livello provinciale con 53 aree in calo, 50 in aumento e 3 (Imperia, Oristano e Varese) i cui prezzi restano stabili rispetto al mese precedente. Le province con i maggiori aumenti includono Nuoro (3,3%), Gorizia (2,9%), Isernia (2,6%) e Potenza (2,1%);mentre, i cali più consistenti si verificano ad Agrigento e Biella, entrambe con una diminuzione del 3,5%. Milano e l’hinterland di Roma vedono una contrazione dei prezzi, rispettivamente del -0,9% e del -0,2%. Sul versante dei prezzi, la provincia italiana più cara si conferma anche nel mese di febbraio Bolzano con i suoi 4.446 euro al metro quadro. La seguono Milano (3.449 euro al metro quadro), Lucca (3.131 euro al metro quadro) e Savona (3.065 euro al metro quadro). All’opposto, le province più convenienti per l’acquisto di un immobile risultano essere Biella (609 euro al metro quadro), Caltanissetta (649 euro al metro quadro) e Isernia (699 euro al metro quadro). Le province più costose per l’acquisto di immobili sono Bolzano (4.446 euro al metro quadro), seguita da Milano (3.449 euro al metro quadro) e Lucca (3.131 euro al metro quadro). Al contrario, Biella (609 euro al metro quadro), Caltanissetta (649 euro al metro quadro) e Isernia (699 euro al metro quadro) si confermano le province più economiche.Il 54% dei capoluoghi italiani mostra prezzi in diminuzione, con dei cali piuttosto marcati che si evidenziano a Belluno (-6,2%), Barletta (-5,1%), Monza (-4,8%) e Vicenza (-3,6%). Ribassi superiori al dato medio nazionale (-0,4%) si segnalano in altri 38 centri, con percentuali comprese tra il -3% di Udine e il -0,5% di Trapani. Sul fronte degli aumenti, invece, i più significativi riguardano Como (4,4%), Benevento (2.9%), Aosta e Pavia (entrambe in crescita del 2,6%). Bologna, Savona, Vicenza e Padova presentano gli stessi valori del mese precedente. Tra i grandi mercati mostrano aumenti Firenze e Catania (entrambe su dell’1,1%), Venezia (0,6%), Roma (0,4%) e Torino (0,3%); mentre, sono in calo Milano (-1%), Napoli (-1,1%), Genova (-1,8%) e Palermo (-3,1%) Nonostante la flessione rilevata a febbraio, Milano mantiene il primato di città più cara d’Italia in quanto a prezzi delle case, con un valore medio di 4.986 euro al metro quadrato. A seguire troviamo Bolzano (4.604 euro al metro quadro), Venezia (4.596 euro al metro quadro), Firenze (4.280 euro al metro quadro), tutti centri con valori superiori ai 4mila euro al metro quadro. Prezzi superiori alla media nazionale in altri 38 capoluoghi compresi tra i 3.456 euro di Bologna ed i 1.799 di Lodi. Infine, Caltanissetta (698 euro al metro quadro), Ragusa (720 euro al metro quadro) e Biella (772euro al metro quadro), chiudono la classifica dei valori immobiliari in quanto capoluoghi più economici per l’acquisto di abitazioni in Italia. LEGGI TUTTO

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    Dati Istat, Calderone: “Trend confermano fiducia sforzi governo per politiche attive lavoro”

    (Teleborsa) – “Ancora un record nel numero di occupati: 24,2 milioni di persone sono al lavoro. E ancora una crescita dei contratti stabili (+2,5% in un anno) mentre diminuiscono del 7,9% quelli a tempo determinato”. Lo afferma in una nota il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone “I dati Istat su occupati e disoccupati di gennaio 2025 confermano il dinamismo del mercato del lavoro anche in quadro economico complesso e la fiducia nelle politiche del lavoro avviate dal governo Meloni, che hanno tra gli obiettivi primari l’attivazione di chi, fino ad oggi, è stato fermo. Il risultato è nei numeri: in un anno, è scesa la disoccupazione di oltre il 10% e, soprattutto, si inizia a erodere la quota di inattivi (-1,3%). Proseguiamo a sostegno di questa tendenza positiva”. LEGGI TUTTO

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    PwC Italia 2025: “Innovazione e tecnologia: lo stato dell’arte delle imprese in Italia”

    (Teleborsa) – Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale e tecnologie avanzate come Cloud Computing, Big Data, e Internet of Things hanno impattato in modo sempre più significativo i modelli di impresa. Dalla produzione industriale ai servizi, ogni settore economico è coinvolto nella rivoluzione tecnologica in corso. Quali sono i progetti di innovazione sviluppati dalle aziende italiane? E in che modo la tecnologia supporta l’evoluzione dei modelli di business delle nostre imprese? Questi temi sono stati al centro dell’evento “Innovazione e tecnologia: lo stato dell’arte delle imprese in Italia”, organizzato da PwC Italia per il ciclo di appuntamenti “Italia 2025: Persone, Lavoro, Impresa”, la piattaforma di dialogo con i massimi esponenti del mondo delle istituzioni e dell’impresa, promossa in collaborazione con il gruppo editoriale Gedi. Al confronto sull’adozione tecnologica delle imprese italiane, moderato Alessandro De Angelis, hanno partecipato Sara Anselmi, Global Partner Solutions Lead di Microsoft; Francesco Ubertini, presidente del Cineca; Manuele Margini, chief information officer di Cassa Centrale Banca e amministratore delegato di Allitude; Andrea Simoni, segretario generale Fondazione Bruno Kessler e Paolo Gregori, direttore di ProM Facility. Per PwC Italia hanno preso parte alla discussione Giovanni Andrea Toselli, presidente e amministratore delegato, Alessandro Grandinetti, partner e clients & markets leader, e Mario Cristina, partner e other trust solutions leader.Il dialogo sull’innovazione è avvenuto nel Tech Innovation Center di Trento di PwC, hub tecnologico inaugurato nel 2024 e nato dalla collaborazione pluriennale con il Gruppo Cassa Centrale, che ha l’obiettivo di accelerare la crescita delle aziende attraverso l’adozione dell’intelligenza artificiale, creando un ecosistema virtuoso di partnership con start up, Università, e attori di primo piano nel panorama tecnologico italiano come Microsoft Italia e Fondazione Bruno Kessler.Durante l’incontro Margini ha fornito una prospettiva sull’innovazione tecnologica nel settore bancario, raccontando anche alcuni progetti sviluppati per il Gruppo al Tech Innovation Center di PwC Italia. Tra questi, il “Servizio Successioni” che ottimizza i processi per la creazione e la gestione dei documenti legati alle pratiche successorie e “l’Automation Program” che, grazie alle tecnologie RPA (Robotic Process Automation) e DPA (Digital Process Automation), favorisce l’automatizzazione di alcune operazioni dei servizi di back-office offerti da Allitude alle banche.Simoni ha ricordato il ruolo della Fondazione Bruno Kessler nello sviluppo di innovative soluzioni tecnologiche sia nel campo dell’Intelligenza Artificiale che nel campo di nuovi sensori. FBK, infatti, è all’avanguardia sia nello sviluppo di nuovi dispositivi basati sulle scienze quantistiche che permettono di raccogliere dati in vari domini applicativi, sia nell’elaborazione dei dati stessi con l’utilizzo dell’Integrative AI e cioè il combinato disposto di varie tecniche di AI che si supportano a vicenda.Anselmi ha presentato casi concreti di innovazione sviluppati all’interno del programma Microsoft AI LAB (Learn – Adopt – Benefit), nato per promuovere le opportunità dell’Intelligenza Artificiale generativa per le aziende pubbliche e private, le PMI, i professionisti e gli studenti e contribuire alla crescita sostenibile dell’Italia attraverso nuovi scenari di innovazione digitale. Ha inoltre spiegato le ultime evoluzioni di Copilot, l’intelligenza artificiale applicata alle soluzioni Microsoft di produttività, e l’evoluzione futura con lo sviluppo degli agenti autonomi.Ubertini ha raccontato It4lia AI Factory, il progetto italiano selezionato dalla Commissione Europea per la realizzazione di una delle prime “fabbriche” dell’intelligenza artificiale in Europa, con un supercomputer ottimizzato per l’AI che sarà installato a fine 2025 presso il Tecnopolo di Bologna. Il progetto per la creazione della grande infrastruttura di supercalcolo, promosso dal ministro Bernini insieme ad ACN e altri partner, prevede un investimento di circa 430 milioni di euro, finanziato dall’Italia e dalla Commissione Europea, e punta a creare un ecosistema di servizi per accelerare il trasferimento tecnologico dell’intelligenza artificiale per startup, aziende e PMI in settori chiave come l’agroalimentare, la cybersecurity, lo studio della terra e il manifatturiero.Gregori ha raccontato l’attività del centro di sviluppo prototipi situato nel Polo Meccatronica dell’HUB tecnologico di Trentino Sviluppo, che combinando tecnologie innovative quali l’additive manufacturing, l’integrazione elettronica e il reverse engineering, supporta le aziende nello sviluppo di soluzioni e prodotti innovativi.”Il PwC Tech Innovation Center di Trento – ha commentato Toselli – rappresenta il nostro impegno concreto nel supportare la trasformazione tecnologica delle imprese italiane. Un centro di eccellenza attivo sullo sviluppo di progetti innovativi basati su tecnologie emergenti e che ha anche il ruolo di osservatorio strategico. Stiamo lavorando a stretto contatto con i leader aziendali per anticipare le esigenze del mercato e creare soluzioni su misura. Gli investimenti significativi che stiamo mettendo in campo sono finalizzati sia all’integrazione delle tecnologie sia alla comprensione dell’impatto che possono avere sui modelli di business aziendali. Attraverso un lavoro di analisi e la collaborazione con i partner tecnologici, accompagniamo le imprese nell’adozione di tecnologie affidabili, sicure e governate, fornendo l’infrastruttura necessaria per sviluppare casi d’uso concreti e generare valore sostenibile nel lungo periodo. La vera sfida oggi non risiede più nella potenzialità della tecnologia ma in un’integrazione efficace della stessa all’interno delle aziende. Un processo che richiede team multidisciplinari, sempre più interfunzionali e percorsi di formazione delle competenze del futuro che devono interessare la programmazione delle scuole primarie fino ai percorsi universitari e post-universitari. È questa la strada per costruire un ecosistema di innovazione solido, capace di accompagnare le imprese verso le sfide del domani”. LEGGI TUTTO

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    Iran, la Russia ha accettato di aiutare gli Usa a riaprire colloqui sul nucleare

    (Teleborsa) – Durante le negoziazioni a Riad, lo scorso 18 febbraio, le delegazioni russe e statunitensi hanno discusso dell’aiuto di Mosca a Washington nelle trattative nucleari con l’Iran. La Russia avrebbe accettato di assistere l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel dialogo con l’Iran su varie questioni, tra cui il programma nucleare iraniano e il suo sostegno ai gruppi antiamericani nella regione. È quanto riporta Bloomberg, che cita “persone a conoscenza della situazione”. Trump, secondo le fonti, ha espresso questo interesse direttamente al presidente russo Vladimir Putin in una telefonata a febbraio e alti funzionari della sua amministrazione hanno discusso la questione con le controparti russe nei colloqui in Arabia Saudita giorni dopo. Né l’Iran, né la Russia hanno confermato o negato pubblicamente la richiesta, ma il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto a Bloomberg che “la Russia ritiene che gli Stati Uniti e l’Iran dovrebbero risolvere tutti i problemi attraverso negoziati” e che Mosca “è pronta a fare tutto ciò che è in suo potere per raggiungere questo obiettivo”. Ieri, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano si è limitato a dire che è “naturale” per i Paesi offrire la loro assistenza. Trump, da quando ha assunto l’incarico, lo scorso 20 gennaio, ha cercato di ristabilire i rapporti con la Russia di Putin. Ne è una conferma la telefonata tra i due leader lo scorso 12 febbraio durante la quale entrambi si sono detti aperti a cooperare sulle principali questioni geopolitiche e commerciali. LEGGI TUTTO

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    Energia, Pichetto Fratin: “Fondamentale incentivare il mix energetico. Nucleare entro il 2035”

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, sono intervenuti all’evento “Il peso dell’Energia”, organizzato dal quotidiano Il Giornale presso il Palazzo Ferrajoli. L’incontro ha offerto un’analisi approfondita sul ruolo fondamentale dell’energia nell’economia globale e nel capitalismo, con particolare attenzione alla transizione dai combustibili fossili verso le fonti rinnovabili. Al centro del dibattito, la sfida di trovare un nuovo equilibrio sostenibile in un mondo che consuma sempre più elettricità, tra innovazione tecnologica e urgenza climatica.”Oggi consumiamo molta energia, tutti gli analisti – ha affermato Pichetto Fratin – ci dicono che la domanda aumenterà di circa il doppio. È fondamentale, pertanto, incentivare il mix energetico. Se vogliamo mantenere il benessere nel nostro Paese occorre prevedere l’utilizzo di fonti come il nucleare. A tal fine dobbiamo costruire un quadro giuridico completo e disporre di un altissimo livello di professionalità, oltre che definire quali sono le regole di istallazione. La tecnologia sta avanzando a velocità inimmaginabile, mi auguro che si possa arrivare a produrre energia dal nucleare prima di 10 anni, entro il 2035. Fra 5-6 anni si farà il cosiddetto arbitrato, verificando, cioè cosa conviene di più. Favorire il nucleare di nuova generazione, significa garantire alle future generazioni di vivere in quel miracolo economico che c’è stato anni fa. Per quanto riguarda le bollette, il 2025 sarà ancora molto duro salvo non ci sia diminuzione prezzo del gas, che è legato a equilibri politici. Mi auguro che si arrivi il più in fretta possibile alla pace e che si trovi un punto di non belligeranza”.”Roma Capitale – ha detto Gualtieri – è orgogliosa di ospitare questo importante evento de Il Giornale, che affronta un tema sempre più cruciale: l’energia. Oggi l’energia rappresenta la chiave di qualsiasi ragionamento relativo all’autonomia strategica. Alcune fonti energetiche, infatti, hanno un impatto insostenibile sul nostro pianeta e generano una situazione non sostenibile dal punto di vista ambientale. Ci troviamo di fronte a un doppio problema: da un lato, la necessità di acquisire maggiore autonomia strategica, e dall’altro, l’urgenza di ridurre le emissioni”.”Stiamo andando verso un mondo dove la vera forza e la vera arma sarà produrre energia. È un po’ paradossale che l’Italia non abbia fonti energetiche primarie naturali, ma due aziende leader nel mondo su come trasformare l’energia ‘sporca’ in energia pulita”, ha dichiarato Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale.Hanno preso parte all’evento anche: Lorenzo Giussani, direttore Strategy and Growth del Gruppo A2A; Maria Rosaria Guarniere, direttore Ingegneria e Realizzazione di Progetto di Terna; Laura D’Angelo, direttore sviluppo della strategia di business di Eniverse (Gruppo Eni); Riccardo Toto, direttore generale Renexia Spa; Vittorio Zane, presidente di Areti e COO del Gruppo Acea; Rashad Aslanov, ambasciatore dell’Azerbaijan in Italia; Franco Cotana, AD di Ricerca Sistemi GSE; Davide Puglielli, Head of Strategy and Group Positioning di Enel; Luca Matrone, Global head of Energy IMI CIB Intesa Sanpaolo. LEGGI TUTTO