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    Italia protagonista al Big 5 Construct Saudi: unità del sistema Paese per sostenere export e imprese

    (Teleborsa) – Il settore delle costruzioni e delle infrastrutture è da sempre uno dei settori chiave per l’economia globale, e l’Arabia Saudita, con i suoi ambiziosi progetti e piani di sviluppo, si è affermata come uno dei mercati più promettenti per le imprese internazionali. In questo contesto, la partecipazione dell’Italia alla Big 5 Construct Saudi, uno degli eventi fieristici più importanti al mondo, rappresenta non solo un’opportunità per le aziende italiane, ma anche un segnale di coesione e di forza del sistema Italia all’estero. La fiera, che si è svolta a Riyadh, ha visto una massiccia presenza delle nostre imprese, confermando la leadership del Made in Italy nel settore delle costruzioni e aprendo nuove prospettive per le esportazioni italiane.”Il Regno dell’Arabia Saudita – dichiara Giuseppe Lepore, presidente di MS Desk – ha ospitato la Big 5 Construct Saudi, il più grande evento fieristico del settore delle costruzioni nel Paese e nel GCC (Gulf Cooperation Council). Durante queste due settimane, le duemila aziende presenti come espositori, provenienti da più di sessanta Paesi, hanno dato vita a un evento straordinario, con oltre settantacinquemila visitatori e cento convegni specialistici. In questa importante Kermesse, l’Italia si è distinta come il Paese con il maggior numero di espositori, con oltre duecento imprese che hanno partecipato attivamente all’esposizione. I numeri sono davvero impressionanti, in un mercato caratterizzato da progetti di portata straordinaria come Neom, Al Lula, Green Riyadh, Red Sea, solo per citarne alcuni. Per le imprese italiane, entrare nel mercato saudita è una sfida che richiede non solo competenze interne, ma anche un forte supporto esterno. È fondamentale disporre di un network di consulenti e partner istituzionali che siano non solo esperti, ma radicati nel territorio e in grado di interpretare le complesse dinamiche culturali e di business del Regno. MS Desk Italy, con una presenza consolidata a Roma e Riyadh e un’esperienza di oltre dieci anni nel mercato saudita, si propone come partner strategico per le imprese italiane che desiderano approcciare questo mercato. Grazie alla nostra competenza, etica e professionalità, siamo pronti a supportare le aziende italiane in ogni fase del loro percorso nel Regno, offrendo soluzioni su misura per affrontare le sfide e cogliere le opportunità che l’Arabia Saudita ha da offrire”.”Il lavoro straordinario svolto dall’Ambasciata Italiana, dall’ICE e dagli altri protagonisti del sistema associativo italiano in Arabia Saudita, – sottolinea Marco Rago, consigliere Giuridico del ministro degli Affari Esteri – ha dimostrato ancora una volta come l’Italia, unita, sia capace di affrontare con successo le sfide globali. In un contesto internazionale sempre più competitivo, è fondamentale che il nostro Paese continui a lavorare in sinergia, mettendo a disposizione degli imprenditori italiani non solo le competenze, ma anche una rete di supporto forte e strutturata. Al Big 5 Construct Saudi, tenutosi a Riyadh, uno degli eventi più importanti al mondo nel settore delle costruzioni e dei marmi, l’Italia è stata il Paese con il maggior numero di espositori, con oltre 260 aziende presenti. Questa partecipazione massiccia è la testimonianza delle nostre eccellenze nel Made in Italy e della propensione naturale delle nostre imprese all’export. Le aziende italiane sono pronte a cogliere le opportunità offerte da mercati emergenti come quello saudita, dove la compattezza del sistema Italia e delle nostre filiere può fare la differenza. Il successo di questa edizione, frutto dell’impegno e della collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, è un passo importante verso il raggiungimento dell’obiettivo di legislatura del Ministro Tajani: i 700 miliardi di export. Il sistema Paese Italia è sempre più forte e coeso, e l’impegno costante di tutti gli attori istituzionali e privati continua a dare i suoi frutti”. LEGGI TUTTO

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    UE, consultazione pubblica su norme antitrust del settore automobilistico

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica sul funzionamento delle norme in materia di concorrenza applicabili agli accordi verticali nel quadro del settore automobilistico. Tali norme comprendono il regolamento di esenzione per categoria del settore automobilistico (MVBER) e gli orientamenti aggiuntivi in materia di restrizioni verticali negli accordi per la vendita e la riparazione di autoveicoli e per la distribuzione di pezzi di ricambio per autoveicoli, entrambi modificati nell’aprile 2023, così come il regolamento di esenzione per categoria relativo agli accordi verticali (VBER) e gli orientamenti sulle restrizioni verticali, nella misura in cui essi si applicano al settore automobilistico.La data di scadenza prevista di tali norme, che aiutano le imprese del settore automobilistico a valutare la compatibilità dei loro accordi verticali con il trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), è il 31 maggio 2028.In parallelo, il 30 gennaio 2025 la Commissione ha avviato il dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica europea. La Commissione presenterà presto un piano d’azione, che affronterà un’ampia gamma di questioni rilevanti per il settore automobilistico, quali garantire l’accesso ai talenti e alle risorse, promuovere l’innovazione tecnologica e lo sviluppo di veicoli di prossima generazione e istituire un quadro normativo prevedibile. La valutazione del MVBER integra questi sforzi garantendo un mercato post-vendita competitivo per il settore automobilistico.”Con questa valutazione, vogliamo garantire che il nostro quadro normativo antitrust tenga conto dei rapidi cambiamenti che interessano il mercato automobilistico, che vanno dalla digitalizzazione ai nuovi modelli di mobilità – ha detto Teresa Ribera, Vicepresidente esecutiva per una Transizione pulita, giusta e competitiva – Nel quadro della valutazione, è essenziale tener conto delle esperienze di un’ampia gamma di portatori di interesse – dai costruttori ai riparatori indipendenti – in modo da disporre di norme che promuovano l’innovazione e salvaguardino una concorrenza leale nei settori della vendita, della riparazione e della manutenzione degli autoveicoli”. Gli interessati possono presentare le loro osservazioni fino al 23 maggio 2025. La Commissione analizzerà le risposte dei partecipanti alla consultazione e pubblicherà, sul portale “Di’ la tua” della Commissione, una sintesi dei principali punti emersi e delle conclusioni. Nell’ambito della valutazione in corso, la Commissione chiederà inoltre un riscontro alle autorità nazionali garanti della concorrenza. Una volta completata la valutazione, la Commissione analizzerà le possibili opzioni strategiche per il futuro del MVBER, nel quadro della fase di elaborazione delle politiche, prevista per il 2026. LEGGI TUTTO

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    Banca Popolare Pugliese, l’utile 2024 scende a 19 milioni. Dividendo di 0,15 euro

    (Teleborsa) – Banca Popolare Pugliese ha chiuso 2024 con un utile netto pari a 19,06 milioni di euro, rispetto ai 22,10 milioni al 31 dicembre 2023. Il margine di interesse al 31 dicembre 2024 si attesta a 121,69 milioni (133,15 milioni 31 dicembre 2023) e il margine di intermediazione a 165,27 milioni (171,06 milioni del 31 dicembre 2023). I costi di struttura ammontano a 107,89 milioni di euro, in decremento di 4,21 milioni (-3,76%), le rettifiche di valore per rischio di credito su attività finanziarie e gli accantonamenti sono pari a 28,05 milioni (+12,86%).I crediti netti verso clientela ordinaria ammontano, al 31 dicembre a 3.184 milioni di euro e registrano, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un incremento di 45,20 milioni di euro (+1,44%). I crediti deteriorati lordi, pari a 200 milioni di euro, rappresentano il 6,09% dell’ammontare complessivo dei crediti (al 31 dicembre 2023 rispettivamente 240 milioni di euro e 7,31%). Il tasso di copertura al 31 dicembre 2024 si ragguaglia al 42,18% e quello dei crediti in sofferenza al 55,80%.La raccolta complessiva da clientela, pari a 5.390 milioni, risulta in incremento di circa 135,39 milioni rispetto al 31 dicembre 2023 (+2,58%); la raccolta diretta ha registrato un incremento di 83,56 milioni rispetto a fine 2023 (+2,15%) e la raccolta indiretta un aumento di 51,83 milioni rispetto al 31 dicembre 2023 (+ 3,8%).La banca conferma la propria solidità patrimoniale, con gli indici patrimoniali che si collocano su livelli elevati con il CET1, il TIER1 ed il TOTAL CAPITAL RATIO rispettivamente del 19,877% (phase in) e del 19,770 % (fully loaded), ben al di sopra del minimo regolamentare richiesto.Il Consiglio di amministrazione ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea dei Soci la distribuzione di un dividendo di 0,15 euro per azione.”L’obiettivo per il 2025, ultimo anno del Piano Industriale, è quello di consolidare i risultati ottenuti e di migliorare ulteriormente l’efficienza organizzativa, la gestione dei rischi (inclusi quelli climatici e ambientali) e l’attenzione al cliente”, afferma il Direttore Generale Mauro Buscicchio.”I risultati raggiunti ci permettono di guardare con sufficiente ottimismo al futuro, pur nella speranza che il contesto economico, già incerto a causa dei conflitti in corso e della stentata crescita, non venga ulteriormente danneggiato dalla guerra dei dazi e da un possibile aumento dei prezzi delle materie energetiche”, afferma il Presidente Vito Antonio Primiceri. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI Chicago febbraio sale a 45,5 punti

    (Teleborsa) – Migliora l’attività manifatturiera nell’area di Chicago. Nel mese di febbraio 2025, l’indice PMI Chicago si è attestato a 45,5 punti contro i 36,5 punti del mese precedente. Il dato risulta anche superiore alle aspettative degli analisti, che erano per un aumento fino a 40,5 punti. Si ricorda che un livello dell’indice al di sopra di 50 punti denota un’espansione mentre un livello al di sotto dei 50 punti indica una contrazione del settore manifatturiero statunitense. LEGGI TUTTO

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    Nucleare sostenibile, Pichetto: il Consiglio dei Ministri approva la legge delega

    (Teleborsa) – Su proposta del ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, il Consiglio dei Ministri ha approvato una legge delega al Governo sul nuovo nucleare sostenibile. L’obiettivo è disciplinare la produzione di energia attraverso i nuovi moduli, lo smantellamento delle vecchie centrali, la gestione di rifiuti e combustibile esaurito, ricerca e sviluppo su energia da fusione, riorganizzazione competenze e funzioni. “Con il nucleare di nuova generazione, insieme alle rinnovabili – spiega Pichetto Fratin – saremo in grado di raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione, garantendo la piena sicurezza energetica del Paese. Così l’Italia è pronta ad affrontare le sfide del futuro”.Il provvedimento – sottolinea il ministero in una nota – mira a raggiungere, con il contributo di questa innovativa fonte di energia, caratterizzata per essere “green”, programmabile e continua, i “target” di decarbonizzazione e sicurezza energetica, così come delineati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. Il nuovo nucleare dovrà assicurare energia sufficiente a prezzi accessibili, con un contenimento dei costi energetici e il rafforzamento della competitività del sistema.La delega prevede che il Governo adotti una serie di decreti legislativi, entro 12 mesi dall’entrata in vigore, per disciplinare in maniera organica l’intero ciclo di vita della nuova energia sostenibile, attraverso la stesura di un Programma nazionale: dalla sperimentazione, localizzazione, costruzione ed esercizio dei nuovi moduli al tema della fabbricazione e riprocessamento del combustibile che sarà affrontato in una visione di economia circolare.Si interverrà anche sulla disattivazione e smantellamento degli impianti esistenti, la gestione dei rifiuti e del combustibile esaurito, la ricerca, lo sviluppo e l’utilizzo dell’energia da fusione, la riorganizzazione di competenze e funzioni, anche con l’istituzione di una Autorità indipendente per sicurezza, vigilanza e controllo. La delega servirà anche a prevedere strumenti formativi e informativi, formare nuovi tecnici e figure professionali del settore, individuare benefici per i territori interessati.”Con il decreto bollette – prosegue Pichetto Fratin – diamo un aiuto che i cittadini sentiranno concretamente già nelle prossime settimane. Ma noi abbiamo anche una grande responsabilità verso le future generazioni. Dobbiamo garantire loro energia più pulita, economica e sicura per un’Italia che vuole crescere ed essere più competitiva. E questo è il senso della legge delega sul nucleare che abbiamo approviamo oggi. È un progetto ambizioso su cui siamo aperti a confrontarci con tutti coloro che, al di là di ogni impostazione ideologica, hanno davvero a cuore il futuro, la sicurezza e la crescita del Paese”. LEGGI TUTTO

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    Gruppo Berti: da Banco Azzoaglio e SACE finanziamento di 15 milioni di euro

    (Teleborsa) – Il Banco Azzoaglio, istituto privato piemontese controllato dalla Famiglia Azzoaglio fondato nel 1879, e SACE sono al fianco della crescita del Gruppo Berti, leader italiano della raccolta sul territorio di cereali e della soia tostata. Il Gruppo è guidato dai Fratelli Denis e Michele Berti che nel 2015 hanno preso le redini dell’azienda di famiglia e sono partiti da Pressana con un’unica realtà da 30 milioni e oggi guidano un Gruppo Internazionale da 450 milioni di euro caratterizzato da 12 società operative e 250 dipendenti. La realtà è presente nei porti di Ravenna e Marghera con Italian Feed Factory Srl, nel porto di Tarragona con il nuovo “Progetto Spagna” Espana Feed Factory direttamente controllata e detenuta dalla Italian Feed Factory Srl e nel porto di Termini Imerese con la Biorman Spa.Il finanziamento corporate di 15 milioni di euro è destinato a due società del Gruppo Berti: la prima tranche di 5 milioni di euro indirizzata alla società target Berti Group Spa e la seconda di 10 milioni di euro rivolta alla società Target Italian Feed Factory Srl.L’operazione ha lo scopo di sostenere il piano industriale del Gruppo Berti nelle due fasi di nearshoring e reshoring. In particolare, grazie a questo finanziamento, il Gruppo potrà rafforzare il proprio percorso di internazionalizzazione e mitigare l’impatto ambientale delle attività, sposando un modello di approvvigionamento sempre più sostenibile e meno invasivo in termini di emissioni climalteranti.”Siamo entusiasti di poter condividere questo grandissimo successo con Banco Azzoaglio e SACE. Lavorando in team con interlocutori dotati di grande capacità analitica e spiccato acume siamo riusciti ad impostare e portare a termine un’operazione importantissima per dimensione ma soprattutto per visione. Il sistema Italia è deficitario di materie prime agricole e ci auguriamo che questa operazione possa diventare la prima di una virtuosa serie per consentire al Sistema Paese di rendersi il più possibile immune da shocks esogeni” ha dichiarato Denis Berti, CEO Berti Group S.p.A.”Noi di SACE siamo felici di collaborare con Banco Azzoaglio per sostenere il percorso di internazionalizzazione del Gruppo Berti, una realtà che sta diventando un punto di riferimento del Mediterraneo per la lavorazione delle cereal commodities a supporto delle aziende mangimistiche. È particolarmente importante per noi supportare il Gruppo in questa trasformazione sostenibile, che include nel proprio modello di business processi di nearshoring volti a una minore necessità di carbon fossile a supporto dello shipping. L’operazione conferma ancora una volta il nostro impegno costante al fianco delle imprese italiane che desiderano crescere sui mercati esteri ed essere più competitive, sostenibili e resilienti” ha affermato Marco Martincich, Regional Director SACE Nord Est. “Siamo orgogliosi di aver collaborato attivamente con SACE per l’importante operazione di internazionalizzazione del Gruppo Berti che – hanno dichiarato Simone ed Erica Azzoaglio, rispettivamente Presidente del Comitato Esecutivo e Presidente del Consiglio di Amministrazione del Banco Azzoaglio – comporterà un importante sviluppo in tutta l’area Europea in ambito cerealicolo. Questa iniziativa permetterà ad una realtà imprenditoriale totalmente italiana ed a gestione familiare, di affermarsi come primario player in questo comparto e diventare un punto di riferimento nel Mediterraneo. Le tematiche di sostenibilità ambientale sono per noi molto importanti e abbiamo sin da subito condiviso l’ambizioso progetto dei Fratelli Berti condividendo lo sviluppo del territorio. Di rilevanza strategica, è il fatto di essere entrati in relazione non solo con le aziende del Gruppo Berti, ma anche con le loro famiglie”. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte ingrosso salgono più delle attese a gennaio

    (Teleborsa) – Sono aumentate più delle attese le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di gennaio 2025, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato un incremento dello 0,7% a 905,2 miliardi di dollari, contro il +0,1% atteso, rispetto al -0,4% del mese precedente. Su base annua si registra un aumento dell’1,1%.Il deficit commerciale internazionale è stato di 153,3 miliardi di dollari a gennaio, in aumento di 31,2 miliardi di rispetto ai 122 miliardi di dicembre. Le esportazioni di beni a gennaio sono state di 172,2 miliardi di dollari, 3,3 miliardi in più rispetto alle esportazioni di dicembre. Le importazioni di beni a gennaio sono state di 325,4 miliardi di dollari, 34,6 miliardi in più rispetto alle importazioni di dicembre.(Foto: Photo by Hannes Egler on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, a gennaio redditi in aumento sopra le attese ma spese personali in calo

    (Teleborsa) – In aumento i redditi delle famiglie americane, mentre diminuiscono le spese personali. Secondo il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti, i consumi personali (PCE) sono diminuiti dello 0,2% a gennaio rispetto al +0,8% del mese precedente, al di sotto delle attese degli analisti (+0,2%). I redditi personali hanno registrato un incremento dello 0,9%, più di quanto stimato dal mercato (+0,4%) e contro il +0,4% rilevato nel mese precedente.Il PCE price index core, una misura dell’inflazione, evidenzia una variazione positiva dello 0,3% su mese (+0,2% il mese precedente e +0,3% atteso dagli analisti) e del 2,6% su anno (come atteso dagli analisti) e contro il +2,9% di dicembre. LEGGI TUTTO