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    Real Estate/REbuild: quali sono i valori della sostenibilità e come si misurano?

    (Teleborsa) – Investire in sostenibilità e decarbonizzazione non solo aiuta l’ambiente e la società, ma rappresenta una strategia vantaggiosa dal punto di vista economico. Ma quali valori vadano perseguiti (soprattutto a livello sociale) e “come” possano essere misurati per una corretta gestione dei patrimoni è il vero nodo da mettere a fuoco su cui si sta interrogando tutto il comparto del Real Estate. L’attualità è stata al centro di un confronto nel corso della seconda tappa del REbuild tour 2024/2025 organizzata a Roma, martedì 10 dicembre, in collaborazione con RICS, il Royal Institution of Chartered Surveyors. Un evento che ha anticipato la due giorni in programma il 6-7 maggio 2025 a Riva del Garda: REbuild, un laboratorio privilegiato per analizzare, discutere e approfondire i trend emergenti che guidano il futuro del mercato immobiliare.L’obiettivo di REbuild, giunto alla sua undicesima edizione, è “promuovere un ambiente costruito responsabile, offrendo opportunità concrete di incontro e confronto tra professionisti e stakeholder del settore, per affrontare insieme le sfide della sostenibilità”.”Doing well by doing good”, fare bene generando del bene, è un obiettivo raggiungibile a patto di trovare un giusto mix – misurabile – di valori alla base di una transizione ecologica efficiente, giusta e orientata al benessere della persona. Come ha spiegato Ezio Micelli, presidente del Comitato Scientifico di REbuild e professore ordinario dell’Università IUAV di Venezia, moderatore dell’incontro, il settore delle costruzioni è uno dei principali responsabili delle emissioni di CO2. È quindi urgente intervenire per trasformare il nostro modo di vivere, partendo proprio dalle città, con soluzioni concrete e sostenibili. La ricerca di un equilibrio più sostenibile non riguarda solo la riduzione dei consumi e l’efficienza energetica degli edifici, ma è un esercizio che deve includere aspetti gestionali, sociali e ambientali per ottenere una migliore vivibilità e funzionalità degli spazi e dei luoghi e coniugarne al tempo stesso l’accessibilità, anche economica.La direzione da imboccare è tracciata e i dati già la osservano: pioniere, in questa direzione, è stato il primo studio condotto nel 2018 da REbuild su dati CBRE, che metteva in luce come gli investimenti immobiliari certificati con standard LEED o GBC Italia a Milano mostrassero valori con un differenziale di rendimento interno fino al 3,5% superiori rispetto alle operazioni tradizionali. Investire sulla qualità e sulla sostenibilità dei beni, con una nuova attenzione a materiali, processi, performance dei fabbricati in fase di utilizzo e convertibilità a fine ciclo di vita, è di fatto l’unica vera leva nelle mani non solo dei grandi investitori, ma anche dei piccoli proprietari dei beni, per preservare il valore delle unità immobiliari, a partire dalle aree in cui la domanda è inferiore all’offerta. Qui la differenza fra un fabbricato in classe A o G (rigenerato o non) tocca punte del 40%, così come dimostrato da uno studio del 2023 dell’Osservatorio REbuild e da una analoga e successiva ricerca (condotta su tutto lo stock italiano) dalla Banca d’Italia. Nonostante le ampie resistenze in un settore poco incline al cambiamento, come quello delle costruzioni, la decarbonizzazione viene sempre più riconosciuta per i vantaggi che offre, piuttosto che per gli oneri che comporta.La seconda tappa del REbuild tour 2024/2025 si è svolta presso la sede romana di EuroHive, una scelta simbolica per un edificio certificato WELL, primo nella Capitale, che rappresenta un esempio concreto di sostenibilità ambientale, gestionale e sociale. Un luogo che riflette i temi centrali dell’incontro: la decarbonizzazione del patrimonio edilizio, la vivibilità degli spazi e il valore generato da strategie sostenibili di lungo termine.Dopo l’introduzione di Barbara Polito, head of Asset Management di Miria Group, e Massimiliano Pulice, chair dell’Advisory Board di RICS Italia, Micelli ha aperto il dibattito con i relatori delineando lo stato di fatto: la sostenibilità non è più un obiettivo di nicchia ma un parametro imprescindibile, sia per l’efficienza energetica che per il valore economico del patrimonio edilizio. Micelli ha posto l’accento sulla necessità di individuare metriche affidabili per misurare la sostenibilità, identificando quei driver in grado di allineare gli interessi individuali con obiettivi collettivi, trasformando la sostenibilità in un circolo virtuoso tra profitto e responsabilità.Federica Saccani, chair EU Sustainability WG RICS e Head of Building Consultancy and Net Zero Carbon presso JLL, ha proseguito evidenziando un cambio di prospettiva: se un tempo si parlava di green premium come valore aggiunto degli immobili sostenibili, oggi il rischio è il brown discount, cioè la perdita di valore per edifici che non si adeguano ai nuovi standard di sostenibilità. Ha inoltre sottolineato come la sostenibilità sia diventata un parametro centrale nelle analisi di due diligence sugli investimenti immobiliari. Tuttavia, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di accelerare il ritmo: molti immobili rischiano di restare “spiaggiati”, non commerciabili o obsoleti rispetto agli obiettivi net zero carbon del 2050.Sergio Catalano, head of Asset & Sustainability Management di Investire SGR, ha affrontato il tema della gestione strategica degli asset immobiliari, sottolineando l’importanza di un approccio integrato che coniughi sostenibilità e asset management. Oltre a migliorare l’efficienza energetica, la gestione sostenibile accompagna l’intero ciclo di vita di un edificio, generando risparmio nei consumi e aumentando la qualità degli ambienti interni, mentre cresce l’interesse dei conduttori, soprattutto nel settore terziario, verso asset capaci di offrire elevata vivibilità e bassi consumi energetici.Francesco Arnesano, director ESG, Green Building ed Energy Efficiency di RINA Prime Value Services, ha contribuito al dibattito con una visione legata agli strumenti di monitoraggio e innovazione tecnologica. Ha illustrato il concetto emergente del passaporto digitale dell’edificio, che permette di tracciare ogni fase del ciclo di vita dei materiali e delle componenti di un fabbricato. Questa soluzione si inserisce in una visione di economia circolare, consentendo il recupero e riutilizzo delle risorse, riducendo gli sprechi e prolungando la vita utile degli edifici, mentre la de-costruzione, ovvero lo smontaggio e recupero dei materiali a fine vita, rappresenta una frontiera innovativa che unisce sostenibilità, digitalizzazione ed economia circolare.La seconda tappa del REbuild Tour ha sottolineato l’urgenza di agire per affrontare le sfide della decarbonizzazione e della sostenibilità, fornendo strumenti concreti per misurarne il valore. L’approccio integrato, evidenziato dai relatori, dimostra che la sostenibilità non è solo un obiettivo etico ma una strategia capace di generare valore economico, sociale e ambientale, aprendo la strada a un futuro in cui l’architettura contemporanea diventa sinonimo di qualità e bellezza duratura. LEGGI TUTTO

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    Formazione, siglata la convenzione tra commercialisti e Università Federico II

    (Teleborsa) – “Abbiamo bisogno di vivacizzare la nostra professione e dare spazio ai giovani per fare fronte alla grave carenza di vocazione. Pensiamo che per ogni 120mila professionisti ci sono solo 12mila praticanti, un rapporto di 10 a 1. Questa convenzione ci offre questa possibilità sia sotto il profilo formativo che tecnico per garantire un futuro a questa meravigliosa professione”. Lo ha dichiarato Eraldo Turi, presidente dell’Odcec di Napoli, a margine della firma della convenzione tra il Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Napoli, la Fondazione Odcec di Napoli e l’Unione dei Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Napoli, avvenuta a Palazzo Calabritto, sede dell’Odcec partenopeo, per lo sviluppo congiunto di laboratori formativi, seminari, percorsi di tirocinio e attività di ricerca.Sugli obiettivi della convenzione è intervenuta Adele Caldarelli, direttore del Demi Unina. “Consolidiamo – ha detto Caldarelli – un rapporto ultradecennale con l’Odcec di Napoli. Questa convenzione serve a tracciare un percorso verso la preparazione degli studenti alla professione di dottore commercialista attraverso applicazioni pratiche in aula e con percorsi che li vedono impegnati negli studi dei professionisti napoletani che hanno aperto le loro porte ai giovani”.L’importanza del ruolo dei commercialisti e il nuovo appeal per questa professione è stato sottolineato da Vincenzo Moretta, presidente della Fondazione Odcec di Napoli. “C’è stato negli ultimi anni – ha affermato Moretta – un allontanamento dei giovani dalla professione del commercialista che, invece, è e sarà sempre centrale per l’economia del Paese. I giovani devono comprendere che la nostra attività non è incentrata solo sugli aspetti fiscali ma soprattutto nell’affiancamento degli imprenditori per ponderare le scelte più difficili e strategiche che ogni giorno devono effettuare”.Secondo Roberto Vona, referente del Dipartimento per la Convenzione e Coordinatore Scientifico del Corso di Perfezionamento nella Professione di Dottore Commercialista “questo accordo segue una lunga tradizione di rapporti tra il nostro Dipartimento e l’Ordine dei dottori commercialisti partenopei e ha l’obiettivo di stimolare e rafforzare la consapevolezza dell’importanza del ruolo dei commercialisti nella società. Una professione antica, nobile che contribuisce allo sviluppo dei nostri territori e noi ce la mettiamo tutta per dare sostanza, valore tecnico e professionale a questa iniziativa”.Soddisfazione è stata espressa anche da Vincenzo Piccirillo, presidente dell’Ugdcec di Napoli. “Una convenzione fondamentale che lega il mondo universitario e quello dei giovani commercialisti, – ha commentato Piccirillo – rafforzando le progettualità dei laureandi che vogliono avvicinarsi alla nostra professione. Uno strumento prezioso per il rilancio totale del nostro lavoro e della nostra professionalità a sostegno delle imprese italiane”. LEGGI TUTTO

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    Export ottobre 2024, Zoppas (ICE): “Ottobre segna un +1,6% rispetto allo stesso mese del 2023”

    (Teleborsa) – “A ottobre 2024, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, l’export dimostra una cauta tenuta, con una crescita del +1,6%. Un aumento dovuto alle buone performance dell’area Ue (+3,7%), in particolare Francia (+4,4%), Spagna (+8,0%), Belgio (+10,3%), Germania (+0,9%) ma contenuto da quelle dei mercati extra-Ue (-0,7%) – nonostante il balzo della Turchia (+33,5%) e del Regno Unito (+10,8%), con gli Stati Uniti e gli Opec che offrono i contributi negativi più ampi: rispettivamente -11,8% e -17,6%. Dal punto di vista dei settori, le contrazioni più significative si registrano per coke e prodotti petroliferi raffinati (-57,2%), ma anche per gli autoveicoli (-23,7%), comparto che sta attraversando una profonda crisi considerate le difficoltà strutturali che lo stanno colpendo a livello nazionale e internazionale, e per gli altri mezzi di trasporto (-12,6%). Dall’altro lato, dimostrano ancora una buona dinamica i comparti del Food, con prodotti alimentari, bevande e tabacco che registrano +10,5%, della farmaceutica (+11,5%), e crescono di oltre un terzo gli articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti non classificati altrove (+35,8%), trainati dalla gioielleria”. È quanto fa sapere il presidente di ICE Agenzia, Matteo Zoppas, commentando i dati export di ottobre 2024 diffusi oggi dall’Istat.”Su base annua, da gennaio ad ottobre 2024 (rispetto allo stesso periodo del 2023), nell’area Ue calano le esportazioni verso la Germania (-4,9%) e la Francia (-1,7%), mentre – prosegue Zoppas – tengono quelle verso la Spagna +3,4% con una crescita importante verso la Turchia +24,4%. Nei mercati Extra Ue si registra una crescita dei Paesi Opec +6,4% e dell’area Mercosur +4,8% a fronte di un calo il calo di Stati Uniti -2,7% e Cina -21,3%. In particolare, per gli USA l’ipotesi dell’introduzione dei dazi è un fattore di alert per un sistema fortemente internazionalizzato come quello italiano. Va mantenuto però un atteggiamento di wait and see per capire se gli annunci della campagna elettorale resteranno tali o meno. Nonostante sia una competenza prevalentemente Europea, le forze diplomatiche e governative sono al lavoro per ottenere il miglior risultato dalle trattative bilaterali. Un lavoro tanto più difficile se pensiamo alla complessità attuale del quadro europeo. Nonostante le incertezze legate allo scenario geopolitico internazionale, le cui conseguenze influenzano in maniera diretta anche le esportazioni italiane, da gennaio ad ottobre 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’export del Paese ha dimostrato una cauta tenuta, con un calo che si è attestato intorno al -0,5%. Un andamento che, pur in un quadro di volatilità dei mercati nei prossimi mesi, consolida la probabilità che l’export complessivo del 2024 non discosti di molto dal risultato raggiunto l’anno precedente, ovvero 626 miliardi di euro”. LEGGI TUTTO

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    Trenitalia, al via l’offerta invernale: “Sostenibilità, intermodalità e comfort al centro del viaggio”

    (Teleborsa) – Cento collegamenti giornalieri Alta Velocità tra Milano e Roma e 50mila posti disponibili ogni giorno, di cui oltre 35mila tra Milano e Napoli; prolungamento dei collegamenti Intercity verso Bardonecchia, Lecce, Bari, Milano e Bolzano e nuove soluzioni digitali per chi viaggia con Regionale. Sono alcune delle novità introdotte nella nuova offerta invernale di Trenitalia (Gruppo FS), partita all’insegna del turismo sostenibile e dell’intermodalità. “Anche quest’anno – fa sapere Trenitalia in una nota – servizi e novità a misura di passeggero contraddistinguono le azioni messe in campo per soddisfare al meglio le esigenze di chi si sposta in treno e in bus per lavoro, studio, svago o semplicemente per raggiungere le mete più leisure in occasione delle festività natalizie. Sostenibilità, intermodalità e innovazione sono infatti alla base della nuova offerta per Frecce, Intercity e Regionale, che nel 2024 hanno registrato circa mezzo miliardo di passeggeri”. VACANZE IN MONTAGNA E MERCATINI DI NATALE CON TRENITALIAAnche quest’anno sono rafforzati i collegamenti con le località ad alta quota. Dal venerdì alla domenica fino a fine marzo è possibile viaggiare con Frecciarossa per Oulx e Bardonecchia da Roma, Firenze, Bologna, Reggio Emilia, Milano e Torino. Due nuovi collegamenti Frecciarossa, sabato e domenica fino ad inizio gennaio, per Trento, Ora, Rovereto e Bolzano da Milano, Brescia e Verona per raggiungere i mercatini di Natale e le località montane. Si riconfermano anche per questa stagione invernale i collegamenti giornalieri tra Torino e le piste di risalita di Bardonecchia, tra Ventimiglia e le piste di Limone e fino Torino e Oulx con il Regionale. Per chi vuole raggiungere il Marché de Noël di Aosta, fino al 5 gennaio Regionale ha previsto un potenziamento delle 14 corse bus del fine settimana tra Aosta e Ivrea con ulteriori 7 bus al giorno.I FrecciaLink completano l’offerta, permettendo di raggiungere, durante le festività natalizie e nei fine settimana fino a fine marzo, alcune delle località montane più amate: Aosta, Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Madonna di Campiglio, Pinzolo Val Gardena, Val di Fassa e Val di Fiemme. Nel fine settimana è confermato il prolungamento con Intercity da Genova e Torino a Bardonecchia, con fermate intermedie a Bussoleno e Oulx.Nuovo collegamento Intercity tutti i giorni da Bari/Lecce verso BolzanoTornano, inoltre, i collegamenti Intercity Notte con il Trentino-Alto Adige, nella tratta Roma-Bolzano che verrà prolungata anche alle stazioni di Ponte Gardena, Chiusa, Bressanone, Fortezza e Vipiteno, fino a Brennero. Da Milano, Venezia, Bologna e Genova, a bordo degli Eurocity, i collegamenti effettuati in cooperazione tra Trenitalia e le Ferrovie Federali Svizzere (SBB), si può raggiungere la Svizzera e i caratteristici mercatini di Natale di Zurigo, Berna, Basilea, Montreux, Losanna e Ginevra. Ogni giorno, inoltre, un collegamento diretto Eurocity, in cooperazione con le Ferrovie Federali Svizzere e con le Ferrovie tedesche (DB) permette di raggiungere Francoforte da Milano.Con Regionale, inoltre, sarà possibile raggiungere eventi natalizi e mercatini di Natale in tutta Italia, dal Christkindlmarkt di Bolzano, al Mercato di Natale di Asti, all’evento “Natale ad Assisi” fino ai Mercatini di Natale di Pietrarsa. Su trenitalia.com e sui canali social Instagram e Facebook del Regionale, è possibile scoprire tutte le destinazioni del Natale. Infine, grazie alla collaborazione con il Comprensorio sciistico Via Lattea, chi raggiunge Oulx con Frecciarossa, Intercity e Regionale potrà ottenere degli sconti sullo skipass giornaliero, settimanale e del weekend.DAL BUSINESS AL LEISURE, L’OFFERTA DELL’ALTA VELOCITÀCon oltre 270 collegamenti, più di 130 destinazioni raggiunte e circa 130mila posti offerti al giorno, l’offerta delle Frecce di Trenitalia – a cui si affianca quella dei FrecciaLink (fino a 14 collegamenti treno più bus) – si contraddistingue per frequenza e comfort di cui il Frecciarossa è protagonista, anche grazie alle numerose offerte dedicate in modo particolare a giovani e famiglie. Con l’offerta invernale 2024, Trenitalia rinnova il suo impegno nel garantire servizi di qualità, comfort e intermodalità per i passeggeri, con il Frecciarossa che raggiunge una frequenza record: 100 collegamenti giornalieri tra Milano e Roma, di cui 9 con tempi di percorrenza inferiori alle 3 ore, e 50mila posti disponibili ogni giorno, di cui oltre 35mila tra Milano e Napoli. Inoltre, grazie al Frecciarossa 1000 in doppia composizione aumentano i posti offerti nei giorni e nelle fasce orarie a maggiore richiesta. L’introduzione di nuovi collegamenti diretti, come quelli per Gorizia da Napoli e Roma, arricchisce ulteriormente l’offerta, ampliando sempre di più il numero di destinazioni servite dall’Alta Velocità.L’impegno di Trenitalia per connettere il Paese si estende lungo l’asse Nord-Sud con 16 Frecce giornaliere tra Roma e la Calabria, comprese due corse notturne che attraversano l’Italia permettendo di ottimizzare il tempo delle proprie vacanze. Anche la Puglia è protagonista con fino a 16 collegamenti al giorno tra Roma e le principali città della regione, e collegamenti notturni che uniscono Milano e Lecce nelle giornate a maggiore mobilità. Per gli amanti della montagna, Frecciarossa e FrecciaLink offrono nuove possibilità di viaggio verso Bardonecchia, Val Gardena, Cortina e altre rinomate località alpine, ideali per sport invernali o mercatini natalizi.VIAGGI ALL’INSEGNA DEL COMFORT CON INTERCITY. CON EUROCITY ED EURONIGHT SI VA ALL’ESTEROIl rilancio del brand Intercity rappresenta il ponte ideale fra i treni ad Alta Velocità e i collegamenti Regionali, offrendo un’esperienza di viaggio che combina efficienza, tradizione, nuove opportunità e iniziative dedicate alle famiglie. Con il cambio orario di dicembre il servizio Intercity conferma l’impegno di Trenitalia (Gruppo FS) per una mobilità sempre più capillare. Tra le principali novità: il prolungamento dei collegamenti verso Bardonecchia, Lecce, Bari, Milano e Bolzano, offrendo una copertura più ampia delle tratte nazionali, sia nei giorni feriali che nei weekend. Introduzioni di rilievo includono il prolungamento a Savona della coppia Torino-Genova e il nuovo collegamento Roma-San Benedetto del Tronto, che amplia la connettività lungo la costa adriatica. Ogni collegamento è stato pensato per migliorare il comfort e la sostenibilità del viaggio, grazie anche all’impiego di materiali ibridi e una maggiore attenzione alle fermate più gettonate. L’obiettivo è rendere il servizio Intercity una scelta sempre più competitiva per chi viaggia tra le grandi città e le località di medie dimensioni, valorizzando sia il turismo che gli spostamenti quotidiani.Il 2024 segna inoltre un rilancio degli Intercity Notte, con un aumento della domanda del 7% rispetto al 2023 e del 30% rispetto al 2022, superando i 2 milioni di passeggeri trasportati entro fine anno. Questa crescita è trainata dalla sensibilità verso la sostenibilità e dalla convenienza del viaggio notturno, che collega capillarmente oltre 150 stazioni, incluse 17 in Sicilia, tra nord e sud Italia. Ideali per vacanze e lunghi spostamenti, i treni offrono diverse soluzioni di comfort, dalle cuccette alle cabine letto con servizi dedicati come la colazione. Competitivi rispetto all’aereo, consentono di raggiungere mete turistiche come Taormina con il 70% in meno di emissioni di CO2. Sul fronte europeo, il collegamento Euronight/Nightjet effettuato in cooperazione tra Trenitalia e le ferrovie austriache Oebb, collega ogni giorno La Spezia con Vienna e Roma con Vienna e amplia l’offerta transfrontaliera, rafforzando l’impegno verso un turismo sostenibile e interconnesso.REGIONALE: IL NUOVO BRAND SEMPRE PIU’ SMART, SOSTENIBILE E CAPILLARECon oltre 400 milioni di passeggeri all’anno e più di 6mila corse giornaliere, Regionale offre un servizio capillare lungo tutto il Paese. Grazie ai suoi 180 Link – bus, navi e altri mezzi acquistabili in un’unica soluzione sui canali Trenitalia in connessione con il Regionale – ha la capacità di raggiungere un ricco numero di destinazioni, tra cui anche quelle più remote. Con il rinnovo della flotta e l’introduzione di nuovi servizi, Regionale si riconferma il motore della mobilità sostenibile in Italia, con un impegno concreto nella creazione di un sistema di trasporto sempre più digitale, efficiente e attento alle persone e all’ambiente. Con l’inizio del nuovo anno, Regionale introdurrà un nuovo sistema completamente automatico per l’erogazione dell’indennizzo da ritardo riservato a chi sceglie di acquistare il biglietto digitale con carte di pagamento. In caso di ritardo del treno di almeno 60 minuti non sarà più necessaria una richiesta specifica del cliente. L’accredito avverrà, entro 30 giorni dal viaggio, sullo stesso strumento di pagamento utilizzato per l’acquisto, semplificando ulteriormente l’esperienza di viaggio. Tra le novità anche la possibilità di acquistare il biglietto digitale regionale direttamente in biglietteria, per un’esperienza paperless e sostenibile. Aumentano le linee abilitate al Tap&Tap, il canale di acquisto rapido dei biglietti del Regionale attraverso carta di pagamento contactless, attivo già da oggi e sulla Torino-Bardonecchia sarà progressivamente esteso anche sulla Verona-Rovigo, Venezia e Treviso-Portogruaro Caorle, Treviso-Conegliano e Roma-Civitavecchia, dopo il gradimento riscontrato dalla clientela anche internazionale. L’OFFERTA DI FS TRENI TURISTICI ITALIANI E BUSITALIASaranno tre i collegamenti che caratterizzeranno la stagione invernale di FS Treni Turistici Italiani. Il 21 dicembre partirà da Torino il Sicilia Express, un treno charter notturno nato dalla collaborazione con la Regione Siciliana, che raggiungerà Palermo e Siracusa e ripartirà il 5 gennaio dalla Sicilia versi Nord. Un viaggio esperienziale che celebra la cultura enogastronomica siciliana anche grazie alla presenza di prodotti tipici con servizio di carrozza ristorante. Il giorno dell’Epifania verrà effettuato il cosiddetto “Treno della Befana”, un Treno storico con locomotiva a vapore che da Firenze S. M. Novella attraverserà il Mugello fino a San Piero A Sieve. La seconda metà di gennaio vedrà la partenza del “treno delle terme euganee” effettuato con materiale storico tra Milano e Abano-Montegrotto Terme. A gennaio un collegamento notturno internazionale che da Roma varcherà le Alpi giungendo a Innsbruck e Monaco di Baviera. Ad accompagnare l’inizio del 2025 di FS TTI ci saranno – grazie a partnership consolidate con tour operator – anche i treni turistici effettuati con carrozze storiche come sulla Transiberiana d’Italia in Abruzzo, o il Treno del Mandorlo in fiore nel mese di marzo in Sicilia.Busitalia si conferma protagonista nella mobilità integrata e sostenibile, offrendo un’ampia gamma di soluzioni che valorizzano le bellezze artistiche e naturalistiche del territorio italiano. Dai servizi treno+bus, come Assisi Link, Spoleto Link, e Narni Link, a quelli treno+funicolare con Orvieto Link, fino ai collegamenti dedicati a luoghi naturalistici come Marmore Link e Piediluco Link, senza dimenticare la navigazione sul Lago Trasimeno e le sue isole, l’esperienza di viaggio si arricchisce di praticità e comfort. Busitalia non solo abbraccia il turismo, ma risponde anche alle esigenze di mobilità urbana e intermodale con collegamenti diretti verso i principali aeroporti italiani, come il recente Padova-Venezia aeroporto Marco Polo, l’Orio al Serio Airlink, il Salerno Airlink e l’Umbria Airlink, confermando la missione di rendere gli spostamenti più accessibili e connessi.ESPERIENZA DI VIAGGIO ANCORA PIÙ CONVENIENTEFrecciarossa, Intercity e Regionale offrono agevolazioni per famiglie, bambini, giovani under 30, per gli over 60, per chi viaggia in due, ma anche in gruppo. Con FrecciaDaYS sconti fino al 60% per viaggiare il martedì, mercoledì, giovedì e sabato; con FrecciaFRIENDS gruppi da 3 a 5 persone possono viaggiare con sconti fino al 50% su Frecciarossa e Frecciargento. Chi viaggia con Intercity potrà usufruire dell’offerta Insieme, riservata ai gruppi composti da 3 a 5 persone, che consente di acquistare biglietti con sconti variabili fino al 60%; mentre con la Promo Italia in Tour si potrà viaggiare liberamente per 3 o 5 giorni sui treni di Regionale e Trenitalia Tper. Grande novità per la Promo Italia in Tour con la possibilità di cambiare la data della partenza fino al giorno prima del viaggio inizialmente previsto e fino ai sei mesi successivi. Disponibile fino ad aprile la Regionale Revolution 50%, che consente di acquistare un biglietto alla metà della tariffa ordinaria su oltre 700 treni al giorno. Dall’8 dicembre all’8 gennaio, inoltre, cani, gatti e altri animali domestici, sia di piccole che di grandi dimensioni, potranno salire a bordo delle Frecce e degli Intercity gratuitamente. Sui treni del Regionale, gli animali di piccola taglia possono sempre viaggiare gratis a bordo di un trasportino.PROGRAMMI DI LOYALTY PER UN’ESPERIENZA PERSONALIZZATAL’offerta di Trenitalia propone anche programmi di fedeltà dedicati ai propri clienti, come CartaFRECCIA – che propone ai suoi soci iniziative sempre più personalizzate in collaborazione con nuovi Partner, tra cui ITA Airways, Best Western e Virgin Active – e X-GO, il programma riservato ai passeggeri del Regionale e Intercity, che a novembre ha raggiunto un milione di iscritti e che si rinnoverà a partire dal primo gennaio 2025 per offrire nuove opportunità di accumulare punti e trasformarli in cashback. LEGGI TUTTO

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    TEHA: il 56% degli edifici pubblici è inefficiente, 1 su 4 è in classe G

    (Teleborsa) – Il PNIEC prevede l’efficientamento del 3% degli immobili ogni anno dal 2025 al 2030, obiettivo 9 volte superiore alla superficie riqualificata fra il 2014 e il 2022. La decarbonizzazione della PA è rallentata da una mancanza di programmazione, da carenza di competenze (il 71,6% delle posizioni tecniche è rimasto vacante) e da difficoltà a spendere le risorse disponibili. Il Partenariato Pubblico Privato può colmare il gap di risorse e competenze e accelerare il processo, ma in Italia è ancora poco utilizzato: solo 4,5 miliardi spesi tra il 1990 e il 2021. È quanto emerge dall’analisi condotta dalla Community Smart Building di The European House – Ambrosetti (TEHA), pimo Think Tank privato e indipendente in Italia, che ha coinvolto operatori della filiera, istituzioni e PA per indagare opportunità e sfide per la transizione smart dei Comuni italiani. Giunta alla sua terza edizione e con il supporto dei partner ABB, ANCE Lombardia, BTicino, IRSAP, Kone, MCZ Group, Principe Ares e Veos, la Community Smart Building di TEHA punta ad evolvere da “think tank” ad “act tank” a supporto dei policy maker, specialmente nella stesura del nuovo “Piano Nazionale per la riqualificazione energetica degli edifici”, obiettivo che si accompagna all’aggiornamento e all’ampliamento dell’Osservatorio Smart Building, per monitorare l’andamento del settore.Il settore edilizio in Italia, responsabile del 42% dei consumi energetici e del 18% delle emissioni di gas serra, – rileva il report – rappresenta una leva fondamentale su cui intervenire per rispondere alla necessità di decarbonizzazione, come previsto dall’Agenda strategica europea. Con una spesa media di 50 miliardi di euro l’anno per i consumi termici ed elettrici negli edifici, l’obsolescenza del patrimonio immobiliare italiano sottolinea l’urgenza di accelerare: in questo contesto, la Pubblica Amministrazione (PA) può contribuire in maniera decisiva, considerando che il 56% degli edifici pubblici in Italia è nelle classi energetiche più basse. In linea con la Direttiva UE, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) prevede ora un obiettivo di efficientamento del 3% annuo del patrimonio edilizio pubblico dal 2025 al 2030, target 9 volte superiore alla superficie riqualificata tra il 2014 e il 2022.Tuttavia, negli ultimi anni si è verificata una contrazione del tasso medio di riqualificazione degli edifici pubblici (nel 2022 è stato dello 0,7%), evidenziando le criticità che ostacolano il processo di decarbonizzazione, tra cui la mancanza di programmazione, la carenza di competenze tecniche e le difficoltà nell’utilizzo delle risorse disponibili (solo tra il 4% e il 50% delle risorse stanziate sono state effettivamente spese nel periodo 2019-2022).”Il contributo della PA nel processo di decarbonizzazione del settore edilizio è evidente e si individuano due direzioni di intervento: il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione imposti dall’UE per gli edifici pubblici e la sensibilizzazione dei cittadini sui benefici della riqualificazione smart degli edifici – commenta Benedetta Brioschi, partner e responsabile Community Smart Building di TEHA Group –. Tuttavia, non mancano le criticità, a partire dalla modalità del massimo ribasso nel processo di appalto, dalla carenza di competenze tecniche e, a livello locale, dalle difficoltà nella diagnosi e nel monitoraggio degli interventi. Una leva fondamentale per accelerare l’efficientamento degli immobili pubblici è promuovere una gestione aggregata dell’energy management degli edifici attraverso il monitoraggio dei dati energetici e un’applicazione più estesa della diagnosi energetica, punto di partenza per comprendere a fondo il fabbisogno energetico di ciascun edificio e gli interventi migliori da realizzare”. In questo contesto, uno strumento chiave è rappresentato dal Partenariato Pubblico Privato (PPP) che però, ad oggi, è stato ancora poco utilizzato: tra il 1990 e il 2021 sono stati spesi solo 4,5 miliardi di euro, rispetto ai 93 miliardi del Regno Unito.”I PPP offrono numerosi vantaggi, tra cui tempi di realizzazione più rapidi, minor impatto sulla finanza pubblica, maggiore stimolo all’innovazione, condivisione dei rischi e ottimizzazione dei costi per l’intero ciclo di vita degli edifici – spiega Lorenzo Tavazzi, senior partner e responsabile Scenari & Intelligence di TEHA Group –. Inoltre, permettono una migliore integrazione tra competenze pubbliche e private, creando soluzioni su misura per ogni specifico bisogno. Fra le missioni della Community Smart Building c’è anche l’impegno a favorire il dialogo e la collaborazione fra gli operatori dell’industria e i decisori pubblici: gli operatori della filiera degli edifici intelligenti possono supportare la PA nell’identificazione delle tecnologie più indicate per accelerare l’efficientamento degli edifici pubblici e a colmare il gap di competenze che oggi è una dei principali ostacoli al raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica”.Decarbonizzazione della PA, l’Italia è in ritardo – L’analisi di TEHA evidenzia come in Italia, al 2024, il 56% degli edifici pubblici si trova nelle tre classi energetiche peggiori (E, F, G), con un quarto (24%) concentrato nella sola classe G, mentre le classi energetiche superiori (A4, A3, e A2) rappresentano appena il 4% del totale. Per ridurre le emissioni del settore, la PA si è data obiettivi ambiziosi: l’Agenzia del Demanio ha stanziato 2,1 miliardi di euro per riqualificare 5 milioni di metri quadri di superficie entro il 2026 e, attraverso il PREPA (Programma di Riqualificazione Energetica degli edifici della PA), è stato pianificato di efficientare il 18% degli edifici pubblici fra il 2025 e il 2030, con un tasso di efficientamento del 3% annuo e una riduzione annuale dei consumi energetici pari all’1,9%. A fronte di questi obiettivi, la PA oggi appare in ritardo. Dopo il picco del 2018, quando ha raggiunto quota 4,1%, il tasso annuale di riqualificazione degli edifici pubblici è calato significativamente, fermandosi allo 0,7% nel 2022. Anche gli operatori del settore e i rappresentanti degli enti locali, coinvolti in un sondaggio condotto dalla Community Smart Building, sono poco ottimisti: per il 94% degli intervistati, il tasso di riconversione aumenterà ma resterà lontano dal target fissato dal PREPA. La categoria più critica è rappresentata da scuole e università (82% del campione), che effettivamente rappresentano il 38% del parco immobiliare della PA. Quasi la metà (47%) ritiene prioritario intervenire sull’edilizia pubblica residenziale, mentre il 41% indica gli ospedali e il 12% gli uffici pubblici. Gli ostacoli che frenano la riqualificazione degli edifici pubblici – Il processo di decarbonizzazione nella PA si scontra con diverse criticità. Spiccano i problemi di gestione finanziaria, la modalità di selezione nei bandi di gara che, spesso basata sul massimo ribasso, limita l’innovazione e la qualità delle soluzioni tecnologiche e non garantisce adeguata redditività alle aziende. Le problematiche più sentite dagli addetti ai lavori, rivela il sondaggio TEHA, sono i ritardi burocratici e l’eccessivo numero di enti coinvolti (indicati dal 68% del campione) e la mancanza di fondi (53%). Seguono la carenza di competenze tecniche all’interno della PA (42%), che limita la capacità di pianificare, gestire e valutare gli interventi, l’adozione del criterio del massimo ribasso come principale metodo di selezione nelle gare d’appalto (32%), che compromette la qualità e l’innovazione delle soluzioni adottate, e criticità nella fase di diagnosi e monitoraggio dei risultati degli interventi (26%). Un ulteriore elemento emerso dal sondaggio come critico per la transizione smart degli edifici pubblici è l’importanza di considerare ognuna delle parti di cui si compongono al momento di definire gli interventi di efficientamento, e di considerare anche i flussi di persone come una delle dimensioni da esaminare. Porte, tornelli, ascensori sono anch’essi elementi che possono essere integrati e connessi e contribuire all’efficienza energetica del complesso. Un esempio, sono le soluzioni che consentono di trasformare l’energia in eccesso generata da un ascensore in fase di frenatura in elettricità che può essere riutilizzata altrove nell’edificio (illuminazione delle aree comuni, condizionamento).L’opportunità del Partenariato Pubblico Privato per la ricerca di figure specializzate – In questo contesto, per il 72% del campione intervistato da TEHA (in questo caso, composto in particolare da rappresentanti degli enti locali) il Partenariato Pubblico Privato (PPP) è uno strumento chiave per supportare la decarbonizzazione della PA tramite capitali privati. Per capitalizzare appieno queste opportunità è essenziale un maggiore impegno e una strategia ben coordinata a livello nazionale per promuovere e implementare tali partenariati. L’Italia, infatti, con solo 4,5 miliardi di euro, mostra un utilizzo relativamente moderato del PPP, a differenza di Regno Unito (93 mld) Francia (14,1 mld) e Spagna (7,9 mld).L’ingresso di capitali privati può invece accelerare i tempi di realizzazione dei progetti, riducendo il carico finanziario sugli enti pubblici, nonché portare a un incremento dell’innovazione, grazie all’accesso a tecnologie avanzate e competenze specialistiche. In particolare, ingegneri (60%), progettisti (50%), installatori di sistemi HVAC e di domotica (40%), e tecnici di manutenzione e sicurezza (40%) sono i profili più richiesti nel settore degli Smart Buildings. Figure che la PA ha avuto notevoli difficoltà nel reperire negli ultimi anni, con il 71,6% delle posizioni per ingegneri e architetti e il 37,5% per tecnici informatici rimaste vacanti: un gap di competenze che rappresenta un ostacolo nell’implementazione efficace di politiche di sostenibilità e innovazione tecnologica nell’ambito degli edifici pubblici e che potrebbe essere colmato proprio con la collaborazione con il privato. LEGGI TUTTO

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    Stellantis investirà 2 miliardi euro in 2025 su Italia, aumenterà produzione dal 2026

    (Teleborsa) – Stellantis, colosso italo-francese dell’automotive, manterrà aperti tutti i suoi stabilimenti italiani e aumenterà la produzione a partire dal 2026 grazie al lancio di nuovi modelli, secondo quanto dichiarato da Jean-Philippe Imparato, responsabile europeo del gruppo, in occasione dell’incontro in corso al MIMIT.”Stellantis porterà avanti il piano industriale in Italia con risorse proprie, senza qualsiasi forma di incentivo pubblico alla produzione”, ha sottolineato Imparato.”Il Piano Italia pone il nostro Paese al centro delle strategie di Stellantis: ogni stabilimento ha un piano di modelli che arrivano al 2032 – ha spiegato nel suo intervento – Sono confermati gli investimenti che Stellantis effettuerà in Italia: per il 2025 sono previsti circa 2 miliardi di euro per gli stabilimenti e 6 miliardi di euro nello stesso periodo in acquisti da fornitori operanti in Italia. Stellantis è il gruppo che ha investito di più in Italia: 10 miliardi nel 2021-2025 che salgono a 40 se si considerano gli acquisti da fornitori italiani”.Dal canto suo, il ministro dell’Industria italiano Adolfo Urso ha promesso che l’Italia spenderà più di 1 miliardo di euro il prossimo anno per sostenere il suo settore automobilistico in difficoltà. Il settore auto “è in una fase di profondi cambiamenti” e per questo “il governo, in un contesto di bilancio difficile, ha compiuto uno sforzo significativo, mettendo a disposizione del comparto e della filiera oltre 1 miliardo di euro nel 2025 per supportare le imprese nella transizione in corso con gli strumenti di politica industriale”, ha detto il Ministro.Imparato ha spiegato che a Mirafiori saranno prodotte la 500 ibrida e la nuova generazione della 500 BeV elettrica, in aggiunta alla prosecuzione dell’attività dei cambi eDCT. Torino sarà, dal primo gennaio 2025, la sede della Regione Europa di Stellantis e il quartier generale della divisione Veicoli Commerciali del gruppo. Sarà inoltre la sede di SUSTAINera, centro di sperimentazione e di riciclo del gruppo e consoliderà il Battery Technology Center, attuale sede dell’unico centro al mondo del Gruppo per i test e lo sviluppo delle batterie. A Melfi è stata installata la piattaforma Stla Medium sulla quale Stellantis produrrà dall’anno prossimo la nuova Jeep Compass sia elettrica sia ibrida. A Cassino, invece, nasce la nuova piattaforma Stla Large su cui saranno prodotti tre nuovi modelli, a partire dal 2025 con la nuova Stelvio, poi la nuova Giulia nel 2026 e infine una vettura top di gamma. Per la Giulia e la Stelvio sono in valutazione anche modelli ibridi oltre che elettrici. LEGGI TUTTO

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    Torino Airport certificato al Livello 3+ “Neutrality”

    (Teleborsa) – Torino Airport ha ottenuto la certificazione al Livello 3+ “Neutrality” del programma di sostenibilità ambientale Airport Carbon Accreditation di Aci Europe, per la gestione attiva delle emissioni di carbonio negli aeroporti con risultati misurabili sulle attività operative.Il protocollo prevede che gli obiettivi di carbon neutrality possano essere perseguiti azzerando le emissioni di CO2 attraverso programmi di efficientamento energetico e con il ricorso a fonti rinnovabili di energia. Il livello di certificazione 3+ prevede il coinvolgimento degli stakeholder nel processo di riduzione delle emissioni, considerando anche le emissioni legate agli spostamenti dei passeggeri per raggiungere lo scalo.Negli ultimi cinque anni, grazie al piano attuativo per la riduzione delle emissioni di carbonio, l’aeroporto di Torino ha ridotto le emissioni di CO2 sotto il proprio diretto controllo di oltre l’80% rispetto al 2019, per un totale di oltre 10.000 tonnellate di CO2 risparmiata nel 2023, pari a 330.000 alberi piantumati LEGGI TUTTO

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    Catastrofi naturali, ok Parlamento UE a fondi regionali e coesione per ricostruzione

    (Teleborsa) – Il Parlamento europeo ha approvato l’utilizzo di fondi UE per la ricostruzione a seguito di catastrofi naturali.La legislazione sul sostegno di emergenza regionale alla ricostruzione (RESTORE), approvata con 638 voti favorevoli, 10 contrari e 5 astensioni, consente ai Paesi dell’UE di convogliare più facilmente i finanziamenti del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e i fondi di coesione verso la ricostruzione in caso di catastrofi.Di conseguenza, il FESR potrà essere utilizzato per finanziare progetti di ricostruzione e ripresa fino al 95% del loro costo totale. Per fornire liquidità rapida a coloro che ne hanno bisogno, saranno messi a disposizione anche prefinanziamenti aggiuntivi fino al 25% dell’intero importo. La legislazione consentirà un uso più flessibile anche dei fondi del Fondo sociale europeo Plus, per finanziare regimi di lavoro a breve termine, sostenere l’accesso all’assistenza sanitaria e fornire beni di prima necessità.La nuova flessibilità si applica alle catastrofi naturali del 2024 e del 2025. Nel 2025, le modifiche approvate dovrebbero mobilitare 3 miliardi di EUR di finanziamenti anticipando i pagamenti per il periodo 2025-2027. LEGGI TUTTO