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    USA, avvio cantieri delude attese a 1,36 milioni unità

    (Teleborsa) – Giungono dati negativi a gennaio 2025 dal mercato edilizio americano. Secondo il Dipartimento del Commercio statunitense i nuovi cantieri avviati hanno registrato un calo del 9,8%, attestandosi a 1,366 milioni di unità, dopo l’aumento del 16,1% registrato a dicembre 2024 (dato rivisto da -15,8%) e rispetto ali 1,390 milioni attesi dagli analisti.I permessi edilizi rilasciati dalle autorità competenti hanno registrato, nello stesso periodo, un modesto incremento dello 0,1% a 1,483 milioni di unità, dopo il -0,7% registrato il mese precedente e contro attese per 1,460 milioni. LEGGI TUTTO

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    Credito alle imprese: in lieve crescita gli importi erogati nei primi 9 mesi del 2024 (+2,4%)

    (Teleborsa) – Nei primi 9 mesi del 2024 l’andamento del credito erogato alle imprese resta sostanzialmente stabile rispetto al pari periodo dell’anno precedente in termini di numero di finanziamenti (+0,9%), mostrando invece una lieve crescita in termini di importi (+2,4%), in un contesto di mercato caratterizzato da una progressiva riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE. Con riferimento al tasso di default delle società di capitali, si stima un leggero incremento a fine 2024, con il valore che si dovrebbe assestare attorno al 2,9% (in aumento rispetto al 2,46% fatto registrare a giugno 2024). Queste sono alcune evidenze emerse dall’ultima analisi dell’Osservatorio sulle Imprese realizzato da CRIF. L’Osservatorio fornisce periodicamente una fotografia puntuale dei principali indicatori relativi all’andamento del credito di un campione di oltre 2,5 milioni di imprese monitorate, costituito da ditte individuali, società di persone e società di capitali italiane, elaborati sulla base del patrimonio informativo del Sistema di Informazioni Creditizie EURISC.”La progressiva riduzione dei tassi di interesse e un livello accettabile di inflazione rappresentano segnali positivi per le imprese italiane. Questi dovrebbero favorire una progressiva crescita della domanda di credito anche nel corso del 2025. Tuttavia, il fragile contesto economico e geopolitico ha influenzato e continuerà a influenzare la rischiosità delle aziende italiane. Per il tasso di default medio delle società di capitali si prevede una crescita maggiore nel corso di quest’anno, con la stima che si attesti al 3,5% per la fine del 2025″, afferma Luca D’Amico, CEO di CRIF Ratings.Analizzando le forme di finanziamento rateali, si evidenzia una crescita degli importi erogati alle imprese più marcata (+4,6% vs +2,4% complessivo), sostenuta in particolar modo dall’andamento dei mutui chirografari e prestiti (+9,1%).Dando uno sguardo complessivo alla rischiosità delle imprese italiane, si nota che nella prima parte del 2024 questa ha continuato ad attestarsi su livelli coerenti a quelli di fine 2023. In particolare, il tasso di default medio a giugno 2024 è stato pari al 2,3%, con le ditte individuali al 2,4%, le società di persone al 1,6% e le società di capitali al 2,5%.Ciò nonostante, come detto sopra, per le società di capitali si stima un incremento leggero a fine 2024, che dovrebbe essere più marcato nel 2025. In previsione, tale crescita della rischiosità creditizia sarà influenzata dal permanere di un contesto di instabilità a livello globale, che continuerà a risentire degli effetti delle tensioni geopolitiche che stanno interessando diverse aree del mondo (Medio Oriente, Ucraina, ecc.) e dalle scelte politiche ed economiche da parte di USA, Cina ed Europa. A ciò si aggiunge uno scenario economico domestico fragile, con settori rilevanti che stanno mostrando segni di vulnerabilità, quali ad esempio il settore Tessile e l’Automotive.L’analisi per settori: focus sulle società di capitaliNei primi 9 mesi del 2024 si conferma il trend positivo del Leisure (Turismo e Tempo Libero), con un aumento degli importi erogati alle società di capitali del settore di circa il 4% rispetto al pari periodo del 2023. Tale trend potrebbe essere positivamente influenzato dalla progressiva crescita del fatturato di settore nel periodo post pandemico. In termini di profilo di rischio, sebbene in miglioramento, il settore si colloca su livelli elevati sia in termini di tasso di default (3,5% a giugno 2024, -0,4 p.p. rispetto a dicembre 2023) che di performance economico-finanziarie. Analizzando i bilanci 2023, le società appartenenti a questo settore mostrano una leva finanziaria, espressa dal rapporto tra debito finanziario lordo ed EBITDA, pari a circa 4,6x su base mediana, collocandosi su un livello significativamente più elevato della mediana nazionale (3x). Adeguato invece sia il profilo della liquidità (Cassa/Debito finanziario a breve termine pari a circa il 170%) che la copertura degli interessi (EBITDA/Oneri finanziari pari a circa 10x). Si sottolinea come il profilo della liquidità del settore sia fortemente influenzato da tematiche di stagionalità che possono determinare variazioni del livello, anche forti, in corso di anno.Il settore dell’Agricoltura continua a posizionarsi fra i settori a maggior rischio, nonostante un tasso di default di poco superiore alla media nazionale (2,7% vs 2,5% medio a giugno 2024). Con riferimento alle metriche creditizie dei bilanci 2023, il settore si colloca su livelli significativamente peggiori rispetto alle evidenze nazionali, con una leva finanziaria stabile e pari a circa 5,7x (vs 3x mediana nazionale), un profilo della liquidità di circa il 50% (vs 130% mediana nazionale) e una copertura di circa 5x (vs 12x mediana nazionale). A conferma delle fragilità del comparto, il trend degli importi erogati mostra una lieve contrazione pari a circa il -1,2% nei primi 9 mesi del 2024. Il settore risente fortemente dei cambiamenti climatici che possono determinare forti effetti negativi sulle rese produttive e sulla qualità dei prodotti agricoli con potenziali impatti sia in termini di performance economiche (fatturato e margini) che di esigenze finanziarie.Per quanto riguarda il settore delle Costruzioni, nei primi 9 mesi dell’anno si registra un calo di circa il -6% nelle erogazioni di credito alle società di capitali, che potrebbe risentire della fine degli ecobonus che avevano fortemente influenzato le performance degli operatori del settore nel periodo 2020-2023. Simile il trend delle erogazioni al comparto dell’Impiantistica, che segna un -9,7% negli importi erogati. Nonostante un andamento similare del credito erogato, i due settori mostrano un profilo di rischiosità diverso, sia in termini di tasso di default che di metriche creditizie. In particolare, il tasso di default delle Costruzioni si attesta su livelli più alti rispetto al dato nazionale (3,1% vs 2,5% medio a giugno 2024), mentre quello dell’Impiantistica è inferiore di circa -0,7 p.p. rispetto alla media nazionale (1,8% vs 2,5% medio a giugno 2024). La differenza di rischiosità è confermata anche dalle evidenze di bilancio che mostrano un settore delle Costruzioni con una leva finanziaria di circa 4,7x (Impiantistica circa 1x), un profilo della liquidità circa del 115% (Impiantistica circa 300%) e una copertura degli interessi di circa 9,5x (Impiantistica circa 20x). Il profilo della liquidità di entrambi i settori, sebbene sia adeguato per le Costruzioni e solido per l’Impiantistica, risulta essere fortemente influenzato dalla potenziale presenza di acconti da clienti che rappresentano una diretta fonte di finanziamento per l’operatività svolta, determinando un vincolo sostanziale ma non formale all’utilizzo di tali somme a copertura degli impegni finanziari in scadenza. Ciò potrebbe determinare una sovrastima dell’effettiva capacità di copertura degli impegni finanziari a scadenza nei successivi 12 mesi delle imprese del comparto. LEGGI TUTTO

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    Nuova rottamazione, Lega insiste: cosa ha detto Durigon

    (Teleborsa) – Sulla rottamazione quinquies “ci stanno lavorando al Mef, il ministro Giorgetti ha preso a cuore la questione in prima persona per trovare le coperture che poi, come detto, nei prossimi anni diventeranno maggiori entrate per lo Stato. Diciamo che si tratta di settimane, non certo di mesi, e avremo pronto il provvedimento sulla rottamazione”. Lo ha detto il sottosegretario al Lavoro, e vice-segretario della Lega, Claudio Durigon, intervistato da Affaritaliani.it.Sicuramente tutto ciò che taglia le tasse e lascia più risorse nelle tasche dei cittadini – ha spiegato Durigon – è prioritario. Noi crediamo che sia più utile e importante la rottamazione delle cartelle rispetto al taglio dell’Irpef per il ceto medio. Ma non vedo perché non si possano fare entrambe le cose. Anzi, facciamole tutte due”. “Il taglio di due punti dell’Irpef non dà grandi risposte ai cittadini. Anzi, poco. La rottamazione invece toglie dal rischio di default milioni di cittadini, lavoratori, pensionati, imprese e permette di far ripartire l’economia con un beneficio per tutto il Paese. La rottamazione incide certamente di più rispetto ad altre misure sulla crescita e sui cittadini”, afferma Durigon. LEGGI TUTTO

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    Giappone, bilancia commerciale passa in disavanzo a gennaio

    (Teleborsa) – Passa, come atteso, in deficit la bilancia commerciale del Giappone nel mese di gennaio 2025. Secondo il Ministero delle Finanze del Giappone (MOF), il saldo commerciale destagionalizzato ha registrato un disavanzo di 2.758,8 miliardi di yen. Il dato si confronta con il l’avanzo di 132,5 miliardi di dicembre 2024 e con il disavanzo di 1.766,5 miliardi di yen di gennaio 2025. Le attese degli analisti indicavano un deficit di 2.100 miliardi. In termini di volumi, l’export segnala un aumento annuale del 7,2% a 7.863,7 miliardi di yen (attese per +7,9%), mentre le importazioni hanno registrato una crescita del 16,7% a 10.622,5 miliardi di yen (attese per +9,7%). LEGGI TUTTO

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    Giappone, deludono gli ordini di macchinari del settore privato a dicembre

    (Teleborsa) – Frenano gli ordini di macchinari del settore privato in Giappone a dicembre 2024. È quanto emerso dall’ultimo report dell’Istituto di Ricerca Economica e Sociale del Giappone (ESRI). Il totale degli ordinativi al settore privato segna un decremento su base mensile del 10,3% dopo il -12,4% riportato a novembre. Scendono dell’1,2% gli ordini core, cioè al netto delle componenti più volatili, dopo il +3,4% precedente, deludendo il consensus (+0,4%). Su base annua si registra un +4,3%, dopo il +10,3% di novembre e contro attese per +6,9%.Al dato complessivo degli ordini, che risulta in calo del 2,9% dopo il -14,4% di novembre, ha contribuito l’aumento di quelli esteri (+8,5%), ma soprattutto il crollo di quelli governativi (-16,6%). LEGGI TUTTO

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    Enac: designato dal MIT Autorità nazionale di vigilanza per attuazione cielo unico europeo

    (Teleborsa) – Importante riconoscimento per Enac da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha designato l’Ente quale Autorità nazionale di vigilanza (NSA) ai sensi del Regolamento UE 2024/2803, relativo all’attuazione del cielo unico europeo.Si tratta – spiega l’Enac in una nota – di un’ulteriore conferma delle capacità professionali e dell’esperienza di Enac per svolgere il ruolo e le attività relative a: valutazione e sorveglianza dell’adempimento, da parte dei fornitori di servizi di navigazione aerea, dei requisiti in materia di solidità finanziaria, responsabilità, copertura assicurativa, assetto proprietario e struttura organizzativa; verifica del rispetto e dell’adempimento, da parte dei fornitori di servizi, dei requisiti di sicurezza e di difesa nazionali previsti dal medesimo regolamento; valutazione e approvazione della fissazione dei prezzi per la fornitura dei Servizi Comuni di Informazione (CIS); attuazione e monitoraggio dei sistemi di prestazioni e di tariffazione; la sorveglianza sulla trasparenza della contabilità dei fornitori di servizi di navigazione aerea. LEGGI TUTTO

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    Energia: presentati a Roma risultati del progetto “Energie per la Casa Comune”

    (Teleborsa) – Sono stati presentati oggi a Roma i risultati del progetto Energie per la Casa Comune, ispirato all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, che ha coinvolto 10 diocesi italiane con l’obiettivo di promuovere una cultura della sostenibilità energetica attraverso interventi di miglioramento edilizio e riduzione dei consumi energetici nelle strutture ecclesiastiche. Il progetto si inserisce nel contesto della Campagna nazionale di informazione e formazione sull’efficienza energetica “Italia in Classe A”, promossa e finanziata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e attuata da ENEA, ed è stato sviluppato con il supporto tecnico della Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali (RENAEL) e la collaborazione della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il presidente RENAEL Piergabriele Andreoli, l’economo della CEI don Claudio Francesconi e, per ENEA, il direttore generale Giorgio Graditi e la direttrice del dipartimento Efficienza energetica Ilaria Bertini.”Energie per la Casa Comune” mira a rafforzare il ruolo delle diocesi italiane come promotrici di buone pratiche in tema di efficienza energetica e prevede lo sviluppo di una piattaforma per identificare consumi e sprechi delle strutture ecclesiastiche, e la realizzazione di un piano di eventuali interventi in grado di produrre risparmi economici, miglioramento del comfort e valorizzazione architettonica. Più nello specifico nella prima fase del progetto sono stati analizzati 34 edifici fra scuole, laboratori, oratori, centri congresso, edifici residenziali, asili e piscine, per una superficie totale di 67.100 mq, mentre la superficie totale riscaldata è di 57.100 mq. L’analisi ha evidenziato che il 79% degli edifici è riscaldato con caldaie a gas naturale. I consumi energetici complessivi corrispondono a 4.100 MWh l’anno, equivalenti al consumo di energia elettrica di circa 1.520 famiglie.Dalle diagnosi energetiche effettuate sulle strutture è emerso che le principali esigenze di riqualificazione riguardano: isolamento termico dell’involucro edilizio (71%), sostituzione generatore di calore (47%), riqualificazione del sistema di illuminazione (56%), pannelli solari termici per l’acqua calda sanitaria (24%), installazione di impianti fotovoltaici (74%). Grazie al ruolo della CEI, sia come driver strategico che come soggetto in grado di svolgere azioni di osservazione e indirizzo culturale verso tutte le parrocchie italiane, il progetto si propone di coinvolgere nel prossimo futuro centri ecclesiastici dislocati su tutto il territorio nazionale. “Il progetto ‘Energie per la Casa Comune’ è un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni per il perseguimento di un obiettivo di interesse collettivo che guarda ai valori della solidarietà, della coesione e del bene comune. Ringrazio per questo ENEA, RENAEL, CEI e tutti coloro che hanno partecipato a questa iniziativa, ricordando che questi stessi attori sono preziosissimi partner del Ministero nella diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili – dichiara Pichetto Fratin –. Nella ricerca di equilibrio tra etica e tecnologia, tra progresso e rispetto per la tradizione – aggiunge – questo progetto è un esempio di buone pratiche da seguire e diffondere, un messaggio di speranza e una chiamata all’azione per il bene del nostro ambiente che condividiamo e dobbiamo custodire come la nostra Casa Comune”.”ENEA, grazie alle sue competenze nell’ambito dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, è impegnata su molti fronti per una transizione energetica equa e sostenibile, che deve passare necessariamente attraverso un confronto e azioni comuni. Questo progetto ci ha dato la possibilità di aprire un dialogo con diocesi e parrocchie, realtà che da sempre hanno sperimentato l’azione comunitaria e che costituiscono una rete capillare molto diffusa, in grado di trasferire concetti fondamentali legati alla sostenibilità energetica e sociale”, dichiara Graditi. “Quella dello sviluppo sostenibile, dell’attenzione agli stili di vita e alla conversione ecologica è una strada che la Chiesa in Italia ha intrapreso con decisione e consapevolezza, a partire dalle indicazioni emerse dalla Settimana Sociale di Taranto e con la costituzione del Tavolo Tecnico sulle Comunità Energetiche Rinnovabili della Segreteria Generale – sottolinea Francesconi –. Rispondendo alle sollecitazioni contenute nella Laudato si’ e agli appelli di Papa Francesco sul debito ecologico – aggiunge – abbiamo avviato un processo, a livello nazionale e territoriale, che è ormai irreversibile e indispensabile per le comunità: non ci si può pensare se non insieme e non si può ragionare considerando solo il presente e il contingente. Il nostro sguardo deve essere rivolto alle prossime generazioni, verso le quali abbiamo un’enorme responsabilità. Questo nuovo progetto è un ulteriore passo nell’orizzonte dell’ecologia integrale, della solidarietà, della cura della Casa comune e di tutte le persone che la abitano, a prescindere dalla latitudine”.”L’approccio sviluppato nell’ambito del progetto, che ha l’obiettivo di accompagnare il mondo delle diocesi italiane nel delicato processo di transizione energetica, punta a creare un impatto positivo sia in termini di riduzione dei consumi energetici che di diffusione della cultura dell’efficienza energetica, favorendo la coesione sociale e l’adozione di comportamenti virtuosi”, sottolinea Bertini. “Con questo percorso, abbiamo dimostrato come il lavoro sul territorio, di prossimità, sia la chiave di volta per realizzare davvero un futuro energetico sostenibile. Proprio il last mile, che è l’elemento distintivo delle agenzie energetiche locali, risulta determinante per diffondere in maniera ampia e capillare la cultura dell’efficienza energetica. Siamo fieri di aver dimostrato attraverso ‘Energie per la Casa Comune’ come uno dei patrimoni immobiliari più importanti d’Italia possa diventare un driver culturale per promuovere l’efficienza energetica e favorire un atteggiamento di maggiore attenzione verso l’efficientamento energetico di questi immobili” sottolinea Andreoli. LEGGI TUTTO

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    Superbonus, ENEA: investimenti in detrazione a fine dicembre a 119 miliardi

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus 110%, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 31 dicembre 2024 era complessivamente pari a 497.782 (erano 496.963 a fine novembre). È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni.Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a circa 119 miliardi di euro. Per quanto riguarda invece le detrazioni che riguardano lavori già conclusi ammontano a poco più di 113,9 miliardi.Complessivamente, al 31 dicembre, si sono registrate 135.486 asseverazioni relative a condomini, per un investimento di 80,6 miliardi, pari al 67,1% del valore complessivo ammesso a detrazione, 244.933 asseverazioni relative a edifici unifamiliari per un totale di 28,7 miliardi di investimento, pari al 23,4% dell’investimento complessivo, e 117.355 asseverazioni per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 11,5 miliardi pari al 9,5% del totale). LEGGI TUTTO