More stories

  • in

    Agroalimentare, UniCredit e Unicarve rinnovano partnership per accesso al credito delle imprese del Nord Est

    (Teleborsa) – UniCredit e Unicarve rinnovano la propria collaborazione a supporto della filiera della zootecnia bovina del Nord Est firmando un nuovo accordo, con scadenza giugno 2026, che mette a disposizione delle imprese associate linee di credito dedicate a condizioni agevolate. Più nel dettaglio la convenzione appena siglata dal presidente di Unicarve, Fabiano Barbisan, prevede la messa a disposizione di prestiti di conduzione agraria (finanziamenti a breve termine destinati allo specifico settore con l’obiettivo di finanziare bisogni legati all’inizio del ciclo produttivo), dell’importo minimo di 30 mila euro ciascuno. Le oltre 800 aziende di allevamento associate Unicarve, operanti in tutte le province di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Trentino-Alto Adige e Emilia Romagna, potranno inoltre avvalersi di una consulenza specifica, garantita dalla rete di gestori e specialisti Agribusiness di UniCredit dislocati su tutto il territorio.”L’accordo siglato con Unicarve – dichiara Francesco Iannella, regional manager Nord Est di UniCredit – si inserisce nel più ampio impegno di UniCredit a supporto della filiera agricola italiana. Penso, per esempio, al miliardo di euro da noi destinato al settore Agribusiness nell’ambito dell’iniziativa UniCredit per l’Italia o alla nostra rinnovata gamma di strumenti di sostegno per il settore, da affiancare al tradizionale supporto creditizio. Una nuova dimostrazione della nostra volontà di rispondere ai bisogni concreti degli operatori del comparto agroalimentare del Nord Est, fornendo loro le leve percorsi di crescita virtuosi per tutto il territorio”.”Ringrazio UniCredit – ha dichiarato Barbisan – che da anni sta dimostrando di avere a cuore il comparto della zootecnia bovina da carne che rappresentiamo, proponendo soluzioni creditizie vantaggiose per il sistema di allevamento italiano ed in particolare con lo strumento innovativo del “super cash rotativo”, molto apprezzato dai nostri associati”. LEGGI TUTTO

  • in

    Spazio, Urso incontra DG ESA Aschbacher: Italia protagonista in Europa

    (Teleborsa) – Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e Autorità delegata per le Politiche Spaziali e Aerospaziali, Adolfo Urso, ha incontrato il Direttore Generale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), Josef Aschbacher. Presente all’incontro anche il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente. Al centro del confronto, la prossima Ministeriale dell’ESA in programma il prossimo 26 e 27 novembre a Brema – passaggio strategico per la definizione delle priorità dell’Europa nello Spazio – e il possibile ruolo dell’Italia come Paese Chairman del Consiglio Ministeriale.”L’Italia si conferma protagonista in Europa anche nel settore dello Spazio, pronta a garantire il massimo impegno nella preparazione di una conferenza efficace e inclusiva e avviando fin da subito un dialogo costante con gli altri Stati membri e con la Direzione dell’ESA, con l’obiettivo di rafforzare la governance e l’efficienza dell’Agenzia”, si legge in una nota del MIMIT.Tra i temi affrontati nel colloquio odierno anche il livello complessivo dell’impegno finanziario previsto per la Ministeriale 2025 (CM25), stimato in circa 23 miliardi di euro: una cifra che richiederà un’attenta valutazione in termini di sostenibilità complessiva.Ribadita inoltre l’importanza dell’esplorazione spaziale come ambito strategico, in cui la cooperazione internazionale riveste un ruolo centrale. In questo contesto, sono state accolte con favore le recenti novità provenienti da Washington, che prefigurano un rinnovato impegno della NASA nei programmi ESA.Il Ministro Urso ha infine informato il Direttore Generale Aschbacher del colloquio avuto nei giorni scorsi con il nuovo Ministro tedesco per lo Spazio, Dorothee Bar, durante il quale si è condivisa l’opportunità di proseguire il dialogo bilaterale sui temi del rapporto con l’ESA e della prossima Ministeriale di Brema. A tal proposito, Urso ha annunciato una sua visita ufficiale a Berlino il 21 luglio prossimo. LEGGI TUTTO

  • in

    Puglia, A2A: “Nel 2024 circa 40 milioni di euro il valore economico generato sul territorio”

    (Teleborsa) – È stata presentata oggi da Lorenzo Spadoni, direttore Generazione e Trading di A2A, la quarta edizione del Bilancio di Sostenibilità Territoriale della Puglia, che rendiconta le prestazioni ambientali, economiche e sociali del Gruppo sul territorio nel 2024 e i suoi piani di attività previsti per i prossimi anni. “Gli investimenti realizzati e il valore economico distribuito – circa 40 milioni di euro – sono latestimonianza del nostro modello di sviluppo sostenibile per la Puglia, costruito in dialogo con il territorio e con una visione di lungo periodo – ha dichiarato Lorenzo Spadoni, direttore Generazione e Trading di A2A –. Dalla produzione di energia rinnovabile con impianti eolici e fotovoltaici alla valorizzazione della biomassa, fino a progetti innovativi come l’impianto BESS di Brindisi: attività concrete che confermano l’impegno del Gruppo A2A per coniugare sostenibilità ambientale, efficienza industriale e valore per le comunità locali, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo della Regione nella transizione energetica nazionale”. La presentazione è stata seguita da una discussione sulle prospettive della transizione sostenibile, a cui hanno partecipato anche Giuseppe Marchionna, sindaco di Brindisi, e Alessandro Monticelli, CEO, CTO e fondatore di Green Independence.Nel corso del 2024, il Gruppo ha generato in Puglia un valore economico pari a 39,6 milioni di euro, con un incremento dell’11% rispetto all’anno precedente. Di questi, circa 29 milioni sono stati destinati a fornitori locali – per il 67% micro o piccole imprese – consolidando il contributo di A2A alla crescita del tessuto imprenditoriale regionale. Gli investimenti complessivi hanno raggiunto i 10,5 milioni di euro, cresciuti del 14% dal 2023 e orientati in larga parte allo sviluppo di infrastrutture per la produzione di energia da fonti rinnovabili.La presenza industriale del Gruppo nella Regione si articola su un portafoglio impiantistico diversificato: 24 impianti fotovoltaici, 2 eolici e un impianto a biomasse, a cui si affiancano in diversi Comuni servizi innovativi per la mobilità elettrica, l’illuminazione pubblica e la gestione smart dei centri urbani. La Puglia rappresenta una regione prioritaria per lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Nel 2024, il mix produttivo ha consentito di evitare l’emissione di circa 160 mila tonnellate di CO2, grazie all’energia rinnovabile prodotta – pari a 356 GWh – in parte con la valorizzazione di 165 mila tonnellate di biomassa vegetale. Inoltre, durante l’anno è stata avviata l’istanza di ricostruzione dell’impianto eolico di Serracapriola ed è in corso l’analisi di nuovi siti per ampliare la produzione da fonti green nel territorio. In questo contesto si inserisce anche il recente accordo con ContourGlobal, che prevede la fornitura di 85 GWh annui di energia solare generata da 19 impianti fotovoltaici, di cui 6 sono situati in Puglia.Nel sito di Brindisi, invece, prosegue l’iter autorizzativo per la realizzazione di un impianto di accumulo energetico (BESS) da 50 MW, mentre sono già operativi un impianto fotovoltaico e due compensatori sincroni collegati alla rete elettrica nazionale Terna per svolgere il servizio di regolazione di tensione. Per finalità legate al monitoraggio ambientale attraverso la bioindicazione naturale, è stato avviato anche il progetto Apicoltura Urbana, con l’installazione di alveari per l’analisi dei pollini, del miele e delle api.A Sant’Agata di Puglia, A2A ha avviato importanti interventi di miglioramento, come lo sviluppo di una nuova linea di alimentazione in grado di recuperare fino a 2.000 tonnellate annue di biomassa dispersa e il rafforzamento antisismico di alcune strutture. In ottica di economia circolare, sono stati avviati test industriali per la valorizzazione delle ceneri leggere con l’obiettivo di impiegarlecome fertilizzanti.L’azione del Gruppo si estende anche alla dimensione sociale: nel corso del 2024, il sostegno di A2A a favore delle fasce più fragili della popolazione si è concretizzato attraverso una rete di progetti, per oltre 260mila euro di risorse stanziate da Banco dell’energia. Grazie al programma “Banco dell’energia: il sole per tutti”, sono state supportate 40 famiglie in condizione di povertà energetica, con la creazione di una comunità energetica rinnovabile e solidale a Foggia. In parallelo, a Lecce, l’iniziativa “ACT – Accesso consapevole e sostenibile all’energia” realizzata con la Croce Rossa ha sostenuto corsi formativi per la gestione dei consumi domestici per i volontari del ComitatoTerritoriale e ha offerto aiuto diretto a 74 nuclei familiari. Il Centro antiviolenza di Bari, infine, è stato al centro del progetto “Energia alle Donne” promosso dalla Fondazione Una Nessuna Centomila, che ha consentito di coprire i costi delle utenze per le donne accolte e di intervenire con la sostituzione di elettrodomestici obsoleti ed essenziali.A conferma dell’attenzione verso le proprie persone, A2A ha inoltre ottenuto per tutte le Società del Gruppo la certificazione Top Employers, riconoscimento assegnato alle realtà che si distinguono per l’adozione di politiche e pratiche di eccellenza in ambito HR. Complessivamente sono state erogate ai dipendenti del Gruppo circa 5mila ore di formazione, più che raddoppiate rispetto all’anno precedente, di cui oltre il 60% per il miglioramento delle competenze tecniche, digitali e soft skills. Nel 2024 è stato lanciato A2A Life Caring, il piano a sostegno della genitorialità che prevede investimenti per 120 milioni di euro entro il 2035, ed è stato recentemente approvato A2A Life Sharing, il piano di azionariato diffuso che mira a rafforzare il senso di appartenenza e la partecipazione attiva alla crescita dell’azienda.Infine, il Gruppo ha rinnovato il proprio impegno formativo verso le nuove generazioni con più di 10mila tra studenti e docenti coinvolti nella Regione, attraverso approfondimenti sui temi ambientali. Nell’ambito della seconda edizione del progetto nazionale “Futuro in Circolo”, è stato anche svolto un laboratorio didattico a Sant’Agata di Puglia. Il progetto è stato promosso dal divulgatore Vincenzo Schettini, conosciuto per il format La Fisica Che Ci Piace, che a inizio 2025 ha tenuto una lezione in presenza presso l’IISS Majorana a Brindisi e con cui A2A collabora per sensibilizzare giovani e cittadini sulla transizione energetica ed ecologica attraverso un linguaggiomultimediale e partecipativo. LEGGI TUTTO

  • in

    Diesel Euro 5, il blocco slitta di un anno. Innalzata soglia città a 100.000 abitanti

    (Teleborsa) – È stato approvato dalle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera un emendamento al DL Infrastrutture finalizzato ad assicurare maggiore flessibilità nelle scelte delle Regioni per il rispetto di tali di qualità dell’aria. Ne dà notizia il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT).In particolare, è stato differito dal 1° ottobre 2025 al 1° ottobre 2026 il termine che prevede per le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna la limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria “Euro 5”, prevedendo, al contempo, che la limitazione vada applicata in via prioritaria alla circolazione stradale nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 100.000, anziché 30.000, abitanti.Inoltre, grazie all’emendamento approvato, decorso il termine del 1° ottobre 2026, le Regioni possono prescindere dall’inserimento della limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria “Euro 5” nei piani di qualità dell’aria mediante l’adozione, nei predetti piani, di misure compensative idonee a raggiungere livelli di riduzione delle emissioni inquinanti coerenti con i vincoli derivanti dall’ordinamento euro-unitario. Infine, si prevede che le Regioni, qualora lo ritengano necessario, possano introdurre la limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria “Euro 5” anche prima del termine del 1 ottobre 2026, mediante l’aggiornamento dei rispettivi piani di qualità dell’aria e la modifica dei relativi provvedimenti attuativi.Grande soddisfazione da parte del vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che per primo aveva garantito interventi per modificare i divieti: “È una scelta di buonsenso”, dice Salvini.(Foto: bizoon | 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    Unieuro, investimenti per 250 milioni di euro al 2030. Vuole triplicare l’EBIT

    (Teleborsa) – Unieuro, recentemente acquisita dal Gruppo Fnac Darty e revocata da Piazza Affari, ha presentato il nuovo Piano Strategico al 2030. Gli obiettivi strategici sono: crescere attraverso nuove aperture e M&A, ampliare significativamente l’offerta attraverso nuove categorie ad alto potenziale, accelerare la trasformazione digitale per una vera omnicanalità integrata, consolidare il ruolo dei servizi nella relazione con il cliente e diversificare le fonti di crescita attraverso iniziative B2B/2C e Retail Media.Il piano si inserisce nel percorso tracciato dal Gruppo Fnac Darty, di cui Unieuro fa parte rappresentando il 25% del fatturato complessivo, con la strategia “Beyond Everyday”, si legge in una nota.Sul fronte del consolidamento del mercato, l’azienda ha definito una chiara roadmap di crescita per linee esterne, a conferma del suo ruolo di unico consolidatore del mercato in Italia. Unieuro svilupperà il proprio network retail fisico attraverso oltre 30 nuove aperture, un rinnovamento di 45 punti vendita e un piano mirato di acquisizioni.Sul fronte dell’innovazione nel retai, l’azienda lancerà il formato “Service Solution Hub”, creando punti vendita progettati per offrire soluzioni complete con una forte focalizzazione sui servizi, anche di riparazione, una consulenza di alto livello e un’esperienza personalizzata, arricchendo l’interazione cliente-consulente abilitata da tecnologie innovative.Il piano prevede di triplicare entro il 2030 l’EBIT rispetto al 2024, di portare i servizi ad un’incidenza sul fatturato pari al 9% e le private label all’8% sul totale dei ricavi. Previsti, inoltre, investimenti cumulati nell’orizzonte del piano per oltre 250 milioni di euro, dedicati principalmente alla trasformazione tecnologica, allo sviluppo della rete fisica e omnicanale e a progetti strategici. LEGGI TUTTO

  • in

    La Bulgaria entrerà nell’area euro il 1° gennaio 2026: sarà il 21° membro

    (Teleborsa) – Il Consiglio dell’Unione europea ha formalmente approvato l’adesione della Bulgaria all’area euro il 1° gennaio 2026 e ha fissato il tasso di conversione della moneta bulgara a 1,95583 lev per un euro, ossia alla sua parità centrale nell’ambito dei nuovi Accordi europei di cambio (AEC II) ai quali il paese ha aderito il 10 luglio 2020. La Banca centrale europea (BCE) e la Banca nazionale di Bulgaria hanno concordato di seguire l’andamento del lev nei confronti dell’euro sul mercato valutario fino al 1° gennaio 2026.Con l’entrata in vigore del quadro di cooperazione stretta tra la BCE e la Banca nazionale di Bulgaria, dal 1° ottobre 2020 la BCE è responsabile della vigilanza diretta su quattro enti significativi e della supervisione su tredici enti meno significativi in Bulgaria. La Bulgaria diventerà il 21° membro dell’area euro. La moneta unica è stata introdotta nel 1999 come valuta di conto e ha iniziato a circolare in forma di banconote e monete il 1º gennaio 2002. L’euro è la valuta ufficiale di Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna. La Croazia è stata l’ultimo paese ad aderire alla zona euro, con l’introduzione della moneta comune il 1º gennaio 2023.Ora la Bulgaria entrerà in un periodo di transizione a seguito dell’odierna decisione del Consiglio. Durante questo periodo, la Bulgaria proseguirà i preparativi pratici per garantire che il settore pubblico e quello privato siano pronti per il passaggio all’euro. I preparativi includono vari aspetti, tra cui: doppia esposizione dei prezzi in lev e in euro a partire da un mese dopo la decisione del Consiglio e fino a 12 mesi dopo l’introduzione dell’euro; organizzazione della prealimentazione e della sub-prealimentazione di banconote e monete; adeguamento degli sportelli bancomat; monitoraggio dei prezzi; vigilanza su commercianti e fornitori di servizi.L’economia e la politica monetaria della Bulgaria sono già strettamente legate all’area euro. Questo legame è in essere fin dall’introduzione del currency board nel 1997 ed è stato ulteriormente rafforzato dalla partecipazione della Bulgaria al Meccanismo di Cambio II e all’Unione Bancaria dal 2020.Secondo dati della Commissione UE, i precedenti passaggi all’euro hanno portato a un aumento dei prezzi molto limitato e una tantum, compreso tra lo 0,1% e lo 0,3%. Nel tempo, tuttavia, l’euro ha un effetto stabilizzante sui prezzi. Questo perché migliora la trasparenza dei prezzi, aumenta la concorrenza e riduce i costi di transazione per le importazioni e le esportazioni, che rappresentano una parte sostanziale del PIL.Tutti gli Stati membri, ad eccezione della Danimarca, che ha negoziato un accordo di opt-out nel Trattato di Maastricht, sono giuridicamente vincolati ad aderire all’area euro. Tuttavia, spetta ai singoli paesi determinare il proprio percorso verso l’adozione dell’euro e non è previsto alcun calendario specifico. Gli Stati membri che hanno aderito all’UE nel 2004, 2007 e 2013, dopo l’introduzione dell’euro, non soddisfacevano le condizioni per l’ingresso nell’area euro al momento della loro adesione. Pertanto, i trattati di adesione concedono loro il tempo necessario per apportare i necessari adeguamenti. LEGGI TUTTO

  • in

    Ex Ilva, Urso: “48 ore per decidere o sentenza già scritta”

    (Teleborsa) – “Ho liberato la mia agenda per i prossimi due giorni perché abbiamo 48 ore di tempo per decidere”. Lo ha detto il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, alla riunione a oltranza con gli enti locali sull’accordo di programma per l’ex Ilva di Taranto, secondo quanto si apprende.Urso ricorda che “giovedì 10 è stata convocata la Conferenza dei servizi tecnica” per la nuova autorizzazione Aia. “Senza un’Aia come quella che deve essere deliberata dalla Conferenza dei servizi sulla sostenibilità anche sul piano sanitario, non soltanto ambientale, la sentenza è già scritta”, osserva il ministro. “Quando si parla di nazionalizzazione – ha proseguito Urso – quindi di esproprio di un’attività produttiva, io vorrei riportare l’attenzione sulla nostra Costituzione: è su quella che ho giurato. Lo Stato può intervenire, sì, ma solo nei limiti previsti dalla nostra Carta”. “L’articolo 43 è molto chiaro: ‘A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali, o a fonti di energia, o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale’. L’Ilva, non rientra tra le categorie previste: non è un servizio pubblico essenziale, non riguarda le fonti di energia né configura una situazione di monopolio”, ha spiegato. LEGGI TUTTO

  • in

    AIBE, rinnovato consiglio direttivo per triennio al 2027. Guido Rosa ancora presidente

    (Teleborsa) – L’assemblea annuale dell’Associazione Italiana Banche Estere (AIBE) ha rinnovato il Consiglio Direttivo per il triennio 2025/2027. Riconfermato alla guida dell’Associazione Guido Rosa. Il nuovo Consiglio Direttivo risulta così composto: Guido Rosa – Presidente; Adriana Pierelli (BNY) – Vicepresidente; Enrico Chiapparoli (Societe Generale); Giovanni Ronca (UBS); Guido Pescione (Natixis); Loreta Papaleo (Bank of America); Martina Mühlhofer (Bayerische Landesbank); Matteo Perfetti (Citi); Paolo De Luca (Barclays); Roberto Parazzini (Deutsche Bank); Romolo Rossi (SMBC) – Consiglieri. Oltre al Consiglio Direttivo, nominati anche i componenti del Collegio Revisori: Cristina Scalzone (Bayerische Landesbank), Marco Sturaro (BNY) e Stefano Volante (Bank of China).Secondo i dati diffusi dall’associazione, alla fine del 2024 il panorama bancario italiano contava 420 istituti attivi, di cui 76 a capitale estero, pari al 18,5% del totale. Nonostante il calo del numero di sportelli – in linea con la tendenza generale del sistema bancario – le banche estere confermano un profilo operativo solido e dinamico, con un’attenzione crescente alle opportunità offerte dai processi di aggregazione in atto, che potrebbero aprire nuovi spazi nel mercato.Gli operatori internazionali puntano su modelli di business specializzati, con una forte presenza nel Corporate & Investment Banking, seguiti da advisory, credito, gestione patrimoniale e investimenti.Sul fronte dei volumi, la quota di mercato nei prestiti alle imprese è salita al 7%, mentre è rimasta stabile al 5% quella relativa ai prestiti alle famiglie, a cui si aggiunge un significativo 13,6% nel credito al consumo. Le filiazioni, per lo più controllate di grandi gruppi bancari europei, detengono circa l’8,2% degli asset del sistema, con una penetrazione di mercato dell’11% nei prestiti alle imprese e del 17,7% alle famiglie.Nel 2024 le imprese italiane hanno emesso debito per circa 189 miliardi di euro, segnando il livello più alto dell’ultimo decennio e superando ampiamente i 167 miliardi del 2023. A trainare il mercato è stato anche il crescente coinvolgimento degli operatori internazionali: le emissioni gestite esclusivamente da bookrunner esteri sono più che raddoppiate in valore, raggiungendo i 21 miliardi di euro, pari all’11% del totale. A queste si aggiungono operazioni per 133 miliardi di euro (70%) condotte da consorzi misti con forte presenza di banche straniere, a conferma di una leadership consolidata dei player esteri nei collocamenti obbligazionari italiani.La presenza internazionale si rafforza anche nel comparto del capitale di rischio. I collocamenti azionari assistiti da intermediari esteri hanno toccato i 6,3 miliardi di euro, pari al 93% delle operazioni effettuate nel 2024, su un totale di 6,8 miliardi. LEGGI TUTTO