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    Assegno Unico Universale, INPS: accredito del mese dal 20 gennaio 2025

    (Teleborsa) – L’Inps, come preannunciato con il comunicato stampa del 2 gennaio 2025, ha aderito al nuovo sistema Re.Tes. (Reingegnerizzazione delle procedure di Tesoreria) relativo ai servizi della tesoreria dello Stato in vigore dal primo gennaio.Re.Tes è una moderna architettura informatica realizzata grazie alla collaborazione tra la Banca d’Italia, il dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato e la Corte dei conti, con l’obiettivo di snellire le procedure amministrative e allinearle all’evoluzione dei sistemi e degli strumenti di pagamento.Le rate dell’Assegno Unico del mese di gennaio 2025, relative alle prestazioni che non hanno subito variazioni, saranno accreditate nella settimana decorrente dal 20 gennaio 2025.Entro la fine del mese di gennaio è accreditato l’importo delle rate spettanti nell’ipotesi in cui l’assegno sia stato oggetto di conguaglio, a credito oppure a debito. LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva: evitare lo “spezzatino” è obiettivo comune di Governo e sindacati

    (Teleborsa) – “Sono state presentate le offerte vincolanti per l’acquisizione degli asset industriali di ex Ilva/Acciaierie d’Italia” e “adesso è indispensabile che le organizzazioni sindacali vengano convocate dal governo per aprire la fase di confronto: è urgente conoscere i piani industriali di chi ha presentato offerte”. Lo afferma Usb Industria, aggiungendo che “è necessario evitare la vendita-spezzatino: serve mantenere unito l’intero asset produttivo e dare certezze quel che riguarda la gestione unitaria della forza lavoro, assicurando un trattamento uguale per tutti, a Taranto come a Genova e negli altri stabilimenti”. “Ci aspettiamo, inoltre, che lo Stato – ribadisce l’Unione sindacale di base – mantenga la sua presenza all’interno della compagine societaria, rivestendo un ruolo attivo di garanzia. Serve, infine, che il governo stili un Piano Taranto per dare risposte chiare a un territorio che ha già pagato tanto sul piano sanitario, ambientale e produttivo-occupazionale”.Con 10 offerte sul tavolo dei commissari per l’Ex Ilva, di cui tre per l’intero gruppo e le altre per singoli asset la questione ex Ilva entra in una fase decisiva. Come ha sottolineato giorni fa il ministro Adolfo Urso “la partecipazione così significativa di grandi attori internazionali conferma che siamo sulla strada giusta per il rilancio della siderurgia italiana”. Ma tale passaggio, tuttavia, non rassicura i sindacati che chiedono un tavolo a Palazzo Chigi. Il progetto per l’ex Ilva dovrà, auspicabilmente, tenere insieme obiettivi complessi e non facilmente conciliabili: la sostenibilità economica e la sostenibilità ambientale, la tutela dei livelli di occupazione e la garanzia sui livelli di produzione, gli investimenti. E non si esclude che dalla rosa iniziale si possa poi arrivare a nuove cordate, eventualmente affiancando un partner italiano ad uno degli attori internazionali che puntano a rilevare il gruppo nel suo insieme. I commissari precisano che potranno essere valutate eventuali altre proposte “esclusivamente qualora presentino condizioni particolarmente favorevoli”. Alla scadenza sono arrivate offerte per l’intero gruppo Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, dalla cordata azera Baku Steel Company e Azerbaijan Investment Company, dall’indiana Jindal Steel International, dal fondo statunitense Bedrock Industries Management. Il sistema dell’acciaio italiano si è invece mosso per singoli asset con Marcegaglia che emerge come punto di riferimento anche nell’aggregare diverse alleanze. Il gruppo di Gazoldo degli Ippoliti punta ai tre siti per la produzione di tubi: Socova a Sénas in Francia (dove a Marsiglia ha recentemente acquisito lo stabilimento di Fos-sur-Mer); Racconigi in cordata con Profilmec Group ed Eusider della famiglia Anghileri; Salerno, in cordata con Sideralba che è già partner di Marcegaglia per un sito in Tunisia. Sempre per singole attività, in gioco ancora Eusider, la siciliana Imc, la milanese Vitali, e la cordata creata dalla società beneventana Car Segnaletica Stradale con Monge e Trans Isole, LEGGI TUTTO

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    Nel 2024 in Italia quasi 17mila terremoti

    (Teleborsa) – Sono stati 16.826 i terremoti registrati in Italia nel 2024 dalla Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: mediamente poco più di 46 al giorno, al ritmo di circa 2 ogni ora. Lo rende noto l’Ingv, rilevando che sono numeri “in linea con i dati degli anni precedenti”.Dal 2019, infatti, il numero totale dei terremoti localizzati nel nostro Paese si mantiene stabile fra 16.000 e 17.000 ogni anno, in calo rispetto al triennio 2016-2018 caratterizzato dalla sequenza sismica in Italian centrale .”Il servizio di sorveglianza sismica che l’Ingv svolge assicura la comunicazione dei parametri degli eventi sismici in tempi brevi alla Protezione Civile e al pubblico”, commenta Lucia Margheriti, direttrice dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’Ingv. LEGGI TUTTO

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    Ue: “Avanti con l’Egitto sull’economia, riforme e svolta green”

    (Teleborsa) – L’Ue rinnova il suo impegno con l’Egitto per rilanciare “l’economia, gli investimenti, le riforme e la transizione verde”, pilastri del partenariato strategico Ue-Egitto. È quanto ha riferito la commissaria Ue per il Mediterraneo, Dubravka Suica, dopo un colloquio a Bruxelles con l’ambasciatore egiziano Ayman Tharawat Amin Abdel Aziz. “Non vediamo l’ora di approfondire i nostri legami”, ha sottolineato Suica. Come parte dell’accordo siglato il 17 marzo 2024 al Cairo, l’Ue prevede un sostegno finanziario all’Egitto pari a 7,4 miliardi di euro fino al 2027. Il piano comprende 5 miliardi in prestiti agevolati, 1,8 miliardi in investimenti e 600 milioni a fondo perduto, di cui 200 milioni dedicati alla gestione della migrazione. LEGGI TUTTO

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    Ponte sullo stretto: i nodi da sciogliere

    (Teleborsa) – “Alcuni particolari non hanno consentito al governo di approvare il progetto entro il 2024″. È quanto afferma Elio Conti Nibali, membro dell’associazione Invece del Ponte, intervistato dall’Ansa sulla situazione del Ponte sullo Stretto. Diversi ancora i nodi da sciogliere. In primis l’ipotesi di un passaggio in Commissione europea prima del Cipess. Secondo, quando si avrà accesso al dettaglio dei costi della maxi-opera.”Il parere della commissione Via-Vas del Ministero dell’Ambiente è chiarissimo”, dichiara Conti Nibali, riferendosi alla parte in cui viene espresso “parere negativo con riferimento alla Valutazione di Incidenza Appropriata (Livello II) per i siti ZPS ITA030042 (Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e Area Marina Stretto), ZPS IT9350300 (Costa Viola) e ZSC IT9350172 (Fondali da Punta Pezzo a Capo dell’Armi)”. Non essendoci “soluzioni alternative rispetto a quella prospettata” per tutelare queste aree importanti dal punto di vista ambientale, prosegue il parere, “è stata redatta una Valutazione di Incidenza di Livello III, al fine di delineare ogni necessaria misura di compensazione” da mettere in atto, con relativa indicazione di legge. Nei casi in cui viene fatta questa valutazione, commenta Conti Nibali, “è necessaria un’autorizzazione in deroga da parte della Commissione Europea”. Si riferisce alla legge di attuazione della direttiva Habitat, in cui è scritto che “qualora nei siti ricadano tipi di habitat naturali e specie prioritari (ed è questo il caso, ndr), il piano o l’intervento di cui sia stata valutata l’incidenza negativa sul sito di importanza comunitaria, può essere realizzato soltanto con riferimento ad esigenze connesse alla salute dell’uomo e alla sicurezza pubblica o ad esigenze di primaria importanza per l’ambiente”, oppure, “previo parere della Commissione europea, per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico”. Si tratta di un eventuale ostacolo al sì del Cipess che è presente anche all’interno del ricorso congiunto al Tar del Lazio presentato dal Comune di Villa San Giovanni e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria. E per cui si attende l’udienza il prossimo 14 gennaio. La risposta della società Stretto di Messina non si lascia attendere. “Non c’è alcuna incoerenza con le norme ambientali, né andranno chieste deroghe all’Europa – viene riportato in una nota –. Il procedimento sta avvenendo nel massimo rispetto del quadro normativo italiano ed europeo. La Commissione di Valutazione di impatto ambientale ha dato parere favorevole per il ponte sullo Stretto di Messina con 62 prescrizioni, 60 delle quali saranno ottemperate in sede di approvazione del progetto esecutivo e due dopo l’entrata in esercizio del ponte, così come stabilito dalla stessa Commissione. Sono richieste di approfondimenti già, in larga misura, programmati da Stretto di Messina”. Tra le osservazioni di Conti Nibali, anche “l’assenza a oggi di una quantificazione certa e dettagliata dei costi dell’opera. Non si fa indicando cifre sommative per voci complessive. Ogni progetto definitivo che si rispetti – spiega – è corredato da documenti estimativi. L’analisi costi-benefici riportava la cifra complessiva (con una articolazione per voci di massima) di 13,5 miliardi, al pubblico è stato negato di aver accesso ai documenti che consentissero una valutazione della affidabilità e qualità dei costi dell’investimento”. “Non c’è alcuna assenza di quantificazione dei costi – riferisce l’azienda –. Il valore aggiornato, a valle anche della definizione degli accordi con tutti i diversi affidatari, è pari 13,5 miliardi, interamente coperti dalla recente legge di bilancio. Il Piano economico finanziario dell’Opera, dal quale risulterà l’intera copertura del fabbisogno finanziario, sarà presentato al Cipess, insieme al progetto definitivo”. LEGGI TUTTO

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    Incendi a Los Angeles: danni raggiungono i 250 miliardi

    (Teleborsa) – I danni totali e le perdite economiche causati dagli incendi di Los Angeles ammontano a una cifra compresa tra 250 e 275 miliardi di dollari. E’ la nuova stima della società di previsioni meteorologiche AccuWeather.Una cifra superiore a quella dei mortali incendi di Maui del 2023, con danni stimati tra i 13 e i 16 miliardi di dollari e alla stima di danni e perdite economiche stimata tra i 225 e i 250 miliardi di dollari dopo l’uragano Helene dell’anno scorso. “Questo è già uno dei peggiori incendi boschivi nella storia della California”, ha affermato Jonathan Porter, il meteorologo capo della società. LEGGI TUTTO

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    Connact, il 15 gennaio a Bruxelles il primo annual meeting

    (Teleborsa) – Il prossimo 15 gennaio a Bruxelles 22 grandi aziende e 12 associazioni di categoria, per un giro di affari che vale il 47% del PIL italiano, saranno le protagoniste del primo annual meeting di Connact, la piattaforma di eventi che favorisce il confronto tra soggetti privati e istituzioni attraverso momenti di incontro e networking. Con oltre 1 miliardo di ricavi, una rappresentanza di oltre 1 milione di imprese, il 20% di quelle presenti in Italia, e con 4,6 milioni di persone impiegate, il 28% di tutti i dipendenti del settore privato, le aziende e le associazioni protagoniste discuteranno con la delegazione italiana del Parlamento europeo delle priorità del sistema ItaliaL’evento “Il Sistema Italia nella Nuova Legislatura UE” – dalle ore 17 presso THE SQUARE, Mont des Arts/Kunstberg B-1000 Bruxelles – nasce proprio dalla necessità di incentivare l’incontro e il confronto tra associazioni di categoria e imprese, insieme agli europarlamentari italiani e ai funzionari dell’Unione europea. Prevista la partecipazione di Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione UE, Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento europeo e di Vincenzo Celeste, rappresentante permanente dell’Italia presso l’Ue, e di oltre 300 rappresentanti delle istituzioni, fra europarlamentari nazionali e funzionari di Parlamento, Consiglio e Commissione. L’incontro rappresenterà un’occasione per consolidare la presenza italiana a Bruxelles e per rafforzare il dialogo con le istituzioni europee. L’evento si propone di stimolare una collaborazione attiva e proattiva, fondamentale per affrontare le sfide future e cogliere le opportunità emergenti.Al centro del dibattito, i temi chiave dello sviluppo del Paese. Saranno 8 le tavole tematiche a porte chiuse che vedranno confrontarsi decisori e stakeholder. Il ruolo cruciale delle infrastrutture energetiche nel raggiungimento dell’obiettivo Net Zero sarà affrontato nel panel dedicato alla transizione energetica e alla neutralità tecnologica, mentre nel tavolo incentrato sulla decarbonizzazione dei trasporti e gli investimenti infrastrutturali si aprirà un dibattito su come un sistema dei trasporti sostenibile possa diventare un motore per la crescita dei territori con un focus su necessità di integrazione tra diversi sistemi di trasporto. Le politiche industriali necessarie per rilanciare la manifattura UE e gli sviluppi del Mercato unico per garantire approvvigionamenti adeguati e nuovi mercati di sbocco saranno invece oggetto di discussione del tavolo dedicato alla nuova politica industriale europea e l’evoluzione del Mercato interno e del commercio internazionale. Sul fronte finanziario, si affronterà il grande tema del credito e della finanza per lo sviluppo economico sostenibile, con particolare attenzione agli strumenti come l’Unione dei mercati di capitali, quella bancaria, la tassonomia verde e la rendicontazione non finanziaria. Il tavolo dedicato alla salute e alimentazione esplorerà il ruolo fondamentale del settore agroalimentare e dell’industria farmaceutica per il benessere dei cittadini europei. Si parlerà di come coniugare la sostenibilità ambientale con la sicurezza alimentare e la promozione di sani stili di vita, e delle politiche necessarie per garantire l’accesso a cure e medicinali adeguati. In un quadro di instabilità internazionale, il tema difesa e sicurezza è centrale: come rafforzare l’integrazione dell’industria europea della difesa e sicurezza e come favorire la competitività? Quale contributo possono dare le politiche spaziali? Nel dibattito si cercheranno le risposte a questi interrogativi. Altro tema cruciale sarà lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazioni e dei servizi digitali, indispensabili per mantenere la competitività dell’UE rispetto a USA e Cina. Si discuterà, infatti, degli interventi necessari per promuovere servizi digitali avanzati che supportino la competitività del sistema produttivo europeo e la transizione verde. Infine, nel tavolo dedicato all’industria dei media, il sistema dell’informazione sarà analizzato come un asset geopolitico strategico per il Presidio delle Fondamenta di Diritto Europee, con particolare attenzione all’implementazione del Media Freedom Act, uno degli ultimi provvedimenti adottati nella scorsa legislatura europea.L’evento è promosso da un gruppo di 34 associazioni di categoria e aziende italiane: A2A, Assonime, Autostrade per l’Italia, Carni sostenibili, Centromarca, Chiesi, Cia – Agricoltori Italiani, Coldiretti, Confartigianato Imprese, Confcooperative, Confetra, Consiglio Nazionale Del Notariato, Edison, Enel, Eni, Federcasse – BCC Credito Cooperativo, FederlegnoArredo, Gruppo FS, FiberCop, Filiera Italia, Fincantieri, Generali, Intesa Sanpaolo, ITA Airways, ITA-Italian Trade Agency, Iveco Group, Leonardo, MFE Media For Europe, Menarini Group, Open fiber, Pirelli, Saipem, Snam e Terna. L’evento è realizzato in collaborazione con il Parlamento Europeo. Con il patrocinio di: Ambasciata d’Italia Bruxelles, European Committee of the Regions, Comitato economico e sociale europeo, Conferenza delle regioni e delle province autonome, Unioncamere, Camera di Commercio Belgio-Italia, ENEA, Regione Abruzzo, Regione Basilicata, Regione Calabria, Regione Campania, Regione Emilia-Romagna, Regione Lazio, Regione Lombardia, Regione Molise, Regione Piemonte, Regione Puglia, Regione Toscana. LEGGI TUTTO

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    UniCredit Main Partner di Pitti Immagine

    (Teleborsa) – UniCredit, Main partner di Pitti Immagine, conferma il proprio impegno a supporto del settore Moda e, più in generale, del tessuto produttivo nazionale. La banca si pone come interlocutore attivo in tema di innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione per le imprese del comparto, attingendo alle professionalità del suo network, per accompagnarle in concreto nelle sfide della transizione ecologica e digitale. Nell’ambito del piano UniCredit per l’Italia, la banca supporta le aziende del settore Moda con un plafond dedicato di 1 miliardo di euro finalizzato agli investimenti. UniCredit, in particolare, si impegna ad accompagnarle nei processi di transizione ESG, partendo da uno score gratuito, fornito da Cerved Rating Agency su piattaforma Open-es, finalizzato a delineare un percorso di crescita virtuosa sui tre verticali, Environmental, Social and Governance, e fornire soluzioni finanziarie volte ad incentivare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità delle imprese.Accanto all’offerta finalizzata agli investimenti, UniCredit continua a sostenere le imprese del comparto attraverso soluzioni per la gestione del capitale circolante, nonché tramite la valutazione di eventuale moratoria fino a fine anno sulla quota di capitale dei finanziamenti a medio e lungo termine in essere, fermi restando i vincoli previsti da eventuali garanzie pubbliche.La banca è inoltre attenta a favorire la crescita del capitale umano del comparto. Ne è un esempio concreto la CFMI Academy, nata dalla partnership tra Centro di Firenze per la Moda Italiana, Pitti Immagine e UniCredit. Tale progetto è stato avviato nel 2024 e, grazie ad un nuovo bando, evolve da momento formativo seminariale a percorso di ricerca progettuale per dare impulso alle idee imprenditoriali e lanciare una nuova generazione di creativi, progettisti e imprenditori in un settore chiave del Made in Italy interessato da molteplici cambiamenti.”Come UniCredit, – afferma Remo Taricani, deputy head of Italy di UniCredit – siamo determinati a supportare la crescita delle eccellenze del Made in Italy di cui l’industria della Moda rappresenta un pilastro chiave. Con questo obiettivo, abbiamo stanziato un plafond di 1 miliardo di euro per le imprese del settore, finalizzato a sostenere gli investimenti, e siamo aperti a valutare misure di flessibilità a favore delle aziende della filiera. La partnership con Pitti Immagine conferma il nostro impegno a sostegno del comparto del Fashion e, attraverso la CFMI Academy, investiamo nella formazione dei giovani talenti delle migliori Accademie Italiane di Moda, mettendo loro a disposizione il nostro know how per dotarli delle competenze necessarie ad avviare un’attività di impresa sostenibile e di successo”.La partnership tra UniCredit e Pitti Immagine, società leader nella promozione dell’industria e del design della moda italiana, rinnovata fino al 2025, contribuisce alla crescita e allo sviluppo sostenibile del sistema Paese. Il Gruppo bancario si conferma dunque nel ruolo di Main Partner attivo di tutti i saloni di Pitti Immagine, in prima linea per offrire la propria expertise e il proprio supporto ad uno dei settori chiave dell’economia italiana.Il prossimo appuntamento è in occasione di Pitti Uomo, in programma dal 14 al 17 gennaio 2025 presso Fortezza da Basso, a Firenze. Nell’ambito della collaborazione con Pitti, durante i giorni del salone, l’UniCredit Theatre allestito in Fortezza da Basso ospiterà diversi momenti di incontro e conversazione su moda, innovazione, economia, sostenibilità e lifestyle. LEGGI TUTTO