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    La Cina risponde a Trump: dazi del 34% su tutti i beni USA

    (Teleborsa) – La Cina imporrà una tariffa del 34% su tutte le importazioni dagli Stati Uniti a partire dal 10 aprile, eguagliando il livello delle cosiddette “tariffe reciproche” annunciate dal presidente statunitense Donald Trump due giorni fa. Gli ultimi dazi statunitensi hanno portato il livello totale ad almeno il 54% su quasi tutti i prodotti cinesi.”La pratica statunitense non è in linea con le norme del commercio internazionale, compromette gravemente i legittimi diritti e interessi della Cina ed è una tipica pratica di intimidazione unilaterale che non solo danneggia gli interessi degli Stati Uniti, ma mette anche a repentaglio lo sviluppo economico globale e la stabilità della produzione e della catena di approvvigionamento”, si legge in una nota del ministero delle Finanze cinese.Se le merci sono state spedite dal luogo di partenza prima delle 12:01 del 10 aprile 2025 e vengono importate tra le 12:01 del 10 aprile 2025 e le 24:00 del 13 maggio 2025, le tariffe aggiuntive non verranno applicate, viene spiegato.La Cina esorta gli Stati Uniti ad “annullare immediatamente le misure tariffarie unilaterali e a risolvere le divergenze commerciali attraverso consultazioni, in modo equo, rispettoso e reciprocamente vantaggioso”, viene sottolineato.(Foto: CHUTTERSNAP on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    D-Orbit acquista Planetek per espandere capacità nelle tecnologie spaziali avanzate

    (Teleborsa) – D-Orbit, società italiana attiva nel settore della logistica spaziale e del trasporto orbitale, ha acquisito il 100% delle azioni di Planetek, che opera nel settore dell’osservazione della Terra, rendendo gli azionisti di Planetek parte della base azionaria di D-Orbit. Non sono state rese note le valutazioni dell’operazione. L’attuale organizzazione rimarrà invariata per garantire la continuità aziendale.L’annuncio è arrivato durante un evento al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del Ministro Adolfo UrsoD-Orbit e Planetek, pur esplorando nuovi modelli di business innovativi e implementando sinergie, manterranno la loro autonomia operativa, garantendo la continuazione delle loro strategie e operazioni. L’operazione consente a entrambe le aziende di integrare nuove capacità nelle applicazioni spaziali basate su cloud, nell’elaborazione dei dati basata sull’intelligenza artificiale in orbita e nei servizi di dati quasi in tempo reale.”Stiamo lavorando a questa pietra miliare, unendo D-Orbit e Planetek, da molto tempo – ha affermato Luca Rossettini, CEO di D-Orbit – Unendo i nostri punti di forza, non stiamo solo espandendo la nostra portata tecnologica, ma stiamo anche rafforzando il nostro impegno nel rendere lo spazio più accessibile e sostenibile per migliorare la vita sulla Terra. I nostri valori condivisi, incentrati sull’idea di mettere le persone al primo posto, sono al centro di questa collaborazione, assicurando che l’innovazione sia guidata da una cultura forte e incentrata sulle persone che potenzia il talento e promuove il successo a lungo termine”. LEGGI TUTTO

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    Extended Reality, Polimi: “In Italia, dal 2020 ad oggi, realizzati progetti da 500 aziende”

    (Teleborsa) – Il 2024 è stato un anno di fermento per le tecnologie di Extended Reality. Sono stati lanciati 17 nuovi dispositivi (9 visori e 8 smart glasses) con prestazioni sempre più elevate, che portano a 82 il numero dei device sul mercato. Sono nati nuovi sistemi operativi dedicati che favoriranno lo sviluppo di un ecosistema di sviluppatori e si è assistito a una progressiva integrazione dell’Intelligenza Artificiale in ambito sia hardware sia software. Si stanno costruendo le basi dell’Industrial Metaverse attraverso Digital Twin di nuova generazione, ossia repliche digitali di oggetti, processi o ambienti reali per interagire in un ambiente immersivo. Si consolidano le piattaforme (oggi si contano 135 mondi virtuali pubblici e 122 Metaverse as a service Platform – Maas) e si sta cominciando a discutere di interoperabilità tra le più grandi, come Fortnite, Roblox e Minecraft. Sono però ancora poche le soluzioni adottate delle aziende nel nostro paese, dove il mercato dell’Extended Reality è ancora agli inizi, seppur la tecnologia sia disponibile da diversi anni, soprattutto a causa di una conoscenza ridotta delle potenzialità. Sono i principali risultati della ricerca dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse del Politecnico di Milano, presentata oggi durante il convegno “AI, Digital Twin e nuovi device trasformano le esperienze immersive”.Dal 2020 ad oggi, quasi 500 imprese in Italia hanno avviato almeno un progetto XR, per un totale di 611 progetti realizzati. Di questi, 123 sono stati avviati nel 2024, segnando un calo del 9% rispetto al 2023, in particolare per una riduzione degli investimenti nei settori retail, finance e automotive a causa della minor attenzione mediatica su questi temi. Nel B2c, le principali applicazioni nell’ultimo anno sono state nel turismo, nella sanità e nell’ambito education, anche se il retail rimane il secondo settore per numerosità complessiva. Nel B2b le soluzioni sono sviluppate soprattutto in ambito manufatturiero, ma c’è crescente interesse nella sanità e nelle utility.I principali obiettivi per cui le aziende sviluppano progetti con tecnologie XR sono rafforzare l’immagine e il posizionamento dell’azienda e arricchire i servizi offerti nel B2c, sperimentare soluzioni innovative e ridurre tempistiche e costi nel B2b/B2. In generale, l’87% delle grandi aziende dichiara di aver raggiunto in toto o in buona parte i benefici attesi. Tuttavia, la maggior parte delle grandi aziende (63%) ancora non conosce a sufficienza le tecnologie di Extended Reality: è questo il principale limite al loro sviluppo.”Il 2024 e l’inizio del 2025 sono stati un periodo importante per l’evoluzione delle tecnologie di Extended Reality, in particolare grazie agli investimenti da parte di Big Tech e grandi realtà specializzate – spiega Marta Valsecchi, direttrice dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse –. Nonostante gli importanti progressi tecnologici, in Italia i progetti sviluppati dalle aziende sono ancora pochi e il mercato fatica a decollare. Le ragioni sono principalmente due: la conoscenza ridotta di queste tecnologie da parte delle grandi imprese e alcuni aspetti dell’offerta ancora non pienamente rispondenti alle necessità delle aziende più evolute, come la richiesta di device più ergonomici e user-friendly”.”Le imprese che hanno sviluppato progetti hanno conseguito risultati tangibili, a conferma che già oggi queste tecnologie offrono importanti opportunità in molteplici ambiti (dalla formazione al supporto alla forza lavoro sul campo, dalla prototipazione all’offerta di esperienze immersive in luoghi fisici e tanto altro ancora) – afferma Claudio Conti, ricercatore Senior dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverso –. Inoltre, a tendere, la loro evoluzione potrebbe rivoluzionare diversi settori, come l’entertainment, il turismo, la sanità e il mondo industriale, garantendo nuovi servizi applicativi e nuovi modelli di lavoro e collaborazione. Inoltre, potrebbe aprire le porte a un web3D immersivo e a nuove esperienze fisico-digitali. Proprio per questo, secondo i principali report di technology foresight, l’XR segue l’intelligenza artificiale tra i trend digitali maggiormente di impatto nei prossimi 5-10 anni”.L’Extended Reality in Italia. In Italia si contano 611 progetti di Extended Reality a partire dal 2020, di cui 377 in ambito B2c (ossia rivolti ai consumatori finali) e 234 in ambito B2b/B2e (a supporto di aziende clienti, processi interni e dipendenti). Nel B2c nel 2024 sono stati realizzati 78 nuovi progetti (-10% rispetto al 2023). A livello settoriale il turismo (24%) e il retail (24%) si confermano ai primi posti, ma continuano a crescere iniziative nell’education (12%) e nella sanità (7%). Alcuni esempi di nuove iniziative sono: progetti XR per la teleriabilitazione dei pazienti, la terapia del dolore o l’assistenza e l’utilizzo di gemelli digitali per le lezioni in aula. Nel B2b/B2e i nuovi progetti nel 2024 sono 45 (in calo dell’8%). Complessivamente manifatturiero (28%), sanità (16%) e utility (11%) sono i settori più attivi: i primi con progetti focalizzati prevalentemente sul supporto alla forza lavoro, mentre nel settore utility è frequente l’utilizzo dell’XR per il training degli operatori. Seguono training & consulting (10%), retail (6%), Pa (5%). La riduzione del numero di progetti tra il 2023 e il 2024 è legata ad alcuni settori specifici, come retail e automotive. In generale, inoltre, emerge che nel B2b sono ormai chiari alcuni casi d’uso concreti e con benefici tangibili, mentre nel B2c nella gran parte dei casi le iniziative sono ancora estemporanee e sperimentali, anche a livello internazionale.Gli hardware. Ad oggi si contano 82 dispositivi XR sul mercato, di cui 17 lanciati nel 2024: si tratta di 9 visori per la realtà virtuale o mista e 8 smart glasses per la realtà aumentata. Nel 2025 sono attesi oltre 20 nuovi dispositivi. La maggior parte delle aziende ha un unico modello sul mercato, aggiornato periodicamente: quasi la metà è stata lanciata da aziende specializzate in XR (come Pico o Vuzix), il 38% da aziende di elettronica (come Lenovo, Epson). Le Big Tech come Apple o Meta hanno solo il 13% dei device in commercio, ma detengono le quote maggiori in termini di volumi di vendita a livello globale (oltre il 75%). I nuovi dispositivi XR hanno prestazioni significativamente più elevate dei modelli precedenti. Vision Pro di Apple, Quest 3S di Meta, gli Smart glasses di Meta e Ray-Ban e, in prospettiva, il Project Moohan di Google e Samsung sono tutti supportati da chipset sempre più avanzati e ottimizzati per l’XR. Tutti i nuovi dispositivi hanno risoluzione più alta del display, maggiore potenza di calcolo, utilizzo di eye e hand tracking e ottimizzazione del passthrough (la tecnologia che consente di visualizzare l’ambiente reale attraverso le telecamere del visore, sovrapponendo elementi digitali). Attualmente solo pochi device supportano l’AI nativamente (appena 3 tra quelli lanciati negli ultimi anni), ma il trend è in forte crescita: tra i dispositivi annunciati al Consumer Electronics Show 2025, ben 7 su 9 la includono di serie.Le piattaforme XR. Un ruolo importante è giocato dalle piattaforme XR, sia mondi virtuali pubblici, come Roblox e Fortnite, sia Metaverse as a Service – MAAS, come Nvidia Omniverse. Nel corso del 2024 i mondi pubblici raggiungono le 135 unità (+5 rispetto al 2023) e le MAAS arrivano a quota 122 (+3 rispetto all’anno precedente). Parallelamente, però, si consolidano le iniziative esistenti: nell’ultimo anno 43 mondi virtuali sono usciti dalla fase di developing/testing e nessuna piattaforma ha cessato l’attività. Inoltre, le piattaforme più grandi hanno incrementato il numero di utenti attivi. Un aspetto fondamentale per il futuro è l’interoperabilità tra le diverse piattaforme. In questa direzione si sta muovendo Epic Games che ha annunciato la volontà di rendere interoperabile la propria piattaforma (Fortnite) con gli altri due mondi virtuali più conosciuti e utilizzati (Minecraft e Roblox) e creare un ecosistema in cui i giocatori possano muoversi liberamente, mantenendo coerenza e continuità nelle loro esperienze. Un altro trend riguarda l’integrazione dell’intelligenza artificiale che aprirà nuove possibilità nella generazione di mondi virtuali sempre più interattivi. Ne è un esempio Genie 2 di Google che permette di generare ambienti di gaming 3D con semplici input visivi o testuali, riducendo i tempi di sviluppo.Digital Twin e AI. “Un trend emergente che si interseca con l’XR è l’evoluzione verso i Digital Twin di nuova generazione, repliche digitali di oggetti, processi o ambienti reali con cui gli utenti possono interagire in un ambiente immersivo e che possono essere connesse al mondo fisico attraverso l’IoT e potenziate tramite l’AI, ad esempio per la realizzazione di simulazioni dinamiche e complesse – spiega Riccardo Mangiaracina, responsabile scientifico dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse –. Si stanno, dunque, delineando le basi per l’Industrial Metaverse, in cui l’integrazione e la connessione fisico-digitale consentiranno lo sviluppo di applicazioni evolute di monitoraggio, progettazione, prototipazione e formazione con risparmi di costi e tempi”. Gli ambiti di applicazione dei Digital Twin di nuova generazione sono molteplici. Nel Retail, la creazione di gemelli digitali dei punti vendita per migliorare il layout e analizzare i flussi dei clienti (come fatto, ad esempio, da Walmart); nella PA, la creazione di repliche virtuali delle città per simulare il traffico e migliorare la viabilità (es. città di Singapore); nell’industria, la riproduzione di stabilimenti e la simulazione delle linee di produzione per testare modifiche nelle catene di montaggio senza fermare la produzione reale (es. Gruppo Renault).L’intelligenza artificiale sta spingendo l’innovazione nei servizi. In particolare, si sta assistendo all’integrazione dell’AI negli strumenti per la creazione di contenuti. Questo avviene sia per i content creator più esperti, che hanno la possibilità di automatizzare diverse fasi del processo creativo, come ad esempio la generazione di scenari o l’animazione di personaggi, sia per quelli inesperti che, grazie a strumenti come il Text-to-Space, hanno la possibilità di creare contenuti complessi. LEGGI TUTTO

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    Germania, ordini industria piatti a febbraio: sotto le attese

    (Teleborsa) – Sono risultati invariati gli ordinativi all’industria in Germania nel mese di febbraio 2025. Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica Destatis, si è registrato un incremento degli ordinativi dello 0% su base mensile, che segue il -5,5% del mese precedente.Le attese degli analisti erano per una salita pari al 3,4%. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente gli ordinativi risultano in calo dello 0,2% dopo +0,1% precedente.Nel dettaglio, gli ordini domestici sono scesi dell’1,2%, mentre quelli esteri hanno registrato una salita dello 0,8% (quelli dall’Eurozona sono diminuiti del 3% e quelli dai Paesi terzi sono saliti del 3,4%). LEGGI TUTTO

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    Dazi, Trump: “Turbolenze si calmeranno. Entreranno 6-7 trilioni di dollari in USA”

    (Teleborsa) – Nessun passo indietro dal Presidente americano Donald Trump, che difende la sua politica protezionistica, definendola un investimento per il Paese, nonostante il crollo dei mercati finanziari di tutto il mondo, Wall Street compresa. Trump si dice anche felice che i tassi d’interesse stanno scendendo e convinto che la turbolenza economica si placherà. E apre alla possibilità di accordi, solo se saranno convenienti per gli Stati Uniti.”Mi piace quando un paziente viene operato, ed è una cosa importante. Avevo detto che sarebbe stato esattamente così”, ha affermato Trump, in un brevissimo briefing con la stampa, appena sceso dall’Air Force One, diretto alla sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, per stare lontano dai riflettori che in questi giorni sono stati puntati sulla Casa Bianca. “Ci sono sei o sette trilioni di dollari che entrano nel nostro paese, e non abbiamo mai visto niente del genere”, ha aggiunto Trump, aggiungendo che i “mercati stanno per conoscere un boom” e “l’intero Paese sta per conoscere un boom”. “Sarà incredibile”, ha assicurato il leader statunitense, aggiungendo “quello di cui di cui la gente deve parlare è che stiamo investendo quasi settemila miliardi di dollari nel nostro Paese, e vedrete come andrà a finire. Il nostro Paese sta vivendo un boom”.”Tutto il mondo vuole vedere se c’è un modo per fare un accordo”, ha spiegato Trump, che aggiunge “hanno approfittato di noi per molti, molti anni. Per molti anni siamo stati dalla parte sbagliata del campo”. Mentre era in viaggio, riferisce Bloomberg, Trump avrebbe aperto alla possibilità di un accordo in cambio di qualcosa di “fenomenale”. Alla domanda se stesse considerando di cedere Trump ha detto “dipende”. “Le tariffe ci danno un grande potere di negoziare”, ha affermato il leader statunitense, aggiungendo “ogni paese ci ha chiamato”. Trump ha riferito di aver avuto colloqui nel coso della giornata con diversi capi di governo e uomini d’affari. Tornando ai dazi, il Presidente ha detto che s inizierà con i chip, ma sta anche esaminando tariffe sui prodotti farmaceutici, che sono “una categoria a parte”. Poi, ha parlato della Cina, affermando che probabilmente Pechino cercherà di trovare un accordo sulla vendita delle attività americane di ByteDance e su TikTok. LEGGI TUTTO

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    Giappone, spese famiglie migliori delle attese a febbraio

    (Teleborsa) – Nel mese di febbraio 2025 i consumi familiari in Giappone si sono attestati a 290.511 yen, in aumento del 3,5% su base mensile, dopo il -4,5% di gennaio e contro attese per una crescita dello 0,5%.Il dato è stato comunicato l’Ufficio statistico nazionale nipponico, secondo cui il dato tendenziale si attesta al -0,5% (+3,8% in termini nominali) dal +0,8% precedente e contro il -0,9% atteso.Sempre a febbraio, la media mensile dei redditi delle famiglie operaie, si è attestata a 571.993 yen, con un calo tendenziale del 2,3% in termini reali (+1,9% in termini nominali).(Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    UE: in arrivo sanzioni da un miliardo di dollari contro X

    (Teleborsa) – Ad aumentare la tensione fra gli Stati Uniti e l’Europa arriva anche il caso “X”. Secondo quanto riporta il New York Times le autorità europee starebbero, infatti, preparando “sanzioni pesati” contro la piattaforma social di Elon Musk per aver infranto la legge contro i contenuti illeciti e la disinformazione. Le multe, stimate in oltre un miliardo di dollari, dovrebbero essere annunciate ufficialmente questa estate.Oltre alla multa le autorità europee sarebbero intenzionate a chiedere alla piattaforma social alcune modifiche al suo servizio. Bruxelles sta ancora valutando l’ammontare esatto della sanzione da imporre, tenendo in considerazione i rischi di uno scontro con il presidente americano Donald Trump nel mezzo delle controversie già esistenti sui dazi e la guerra in Ucraina. Funzionari europei hanno comunque precisato al New York Times che l’indagine su X procede indipendentemente dalle trattative per i dazi annunciati da Trump. L’obiettivo delle autorità è quello di fare di X un esempio per scoraggiare altre aziende a violare la legge. La porta per un accordo fra l’Ue e X resta comunque ancora aperta: un’intesa è possibile se la piattaforma accettasse di adottare modifiche in grado di rispondere ai timori delle autorità. “Abbiamo sempre applicato e continueremo ad applicare le nostre leggi in modo equo e senza discriminazioni nei confronti di tutte le aziende che operano nell’Ue, nel pieno rispetto delle regole globali”, ha affermato un portavoce della commissione europea con il New York Times. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Meloni: scelta Usa sbagliata ma soluzione non è rispondere con altri dazi

    (Teleborsa) – “Penso che la scelta degli StatiUniti sia sbagliata, che non favorisce né l’economia europea né quella americana, ma penso che non dobbiamo alimentare l’allarmismo delle ultime ore”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervistata al Tg1 sui nuovi dazi imposti dall’amministrazione Trump sulle importazioni negli Stati Uniti. “Il mercato degli Stati Uniti è importante per le esportazioni italiane, vale il 10% del complessivo delle nostre esportazioni, e noi non smettere di esportare negli Stati Uniti. È un altro problema che dobbiamo risolvere ma non è la catastrofe che alcuni stanno raccontando”, ha aggiunto.Quanto alle critiche arrivate dalle opposizioni Meloni ha risposto che “fanno il loro lavoro ma da loro non è arrivata nessuna proposta”. “Il governo sta facendo uno studio sull’impatto reale che, settore per settore, ha questa scelta. La prossima settimana ci confronteremo con i rappresentanti delle categorie produttive per confrontarci anche con le stime che hanno loro e cercare le soluzioni migliori”, ha affermato.”Bisogna condividere le nostre proposte con i partner europei e possono essere diverse. Io non sono convinta che la scelta migliore sia rispondere a dazi con altri dazi perché l’impatto potrebbe essere sulla nostra economia rispetto a quello che avviene fuori dai nostri confini e bisogna aprire una discussione franca, nel merito, con gli Stati Uniti con l’obiettivo di arrivare a rimuovere i dazi, non a moltiplicarli”, ha risposto Meloni sulle possibili divergenze tra la strategia della Commissione europea e quella italiana.”Il ruolo dell’Italia è portare gli interessi italiani perché, mentre noi trattiamo con gli americani, rimane che ci sono molte cose che possiamo fare per rimuovere i dazi che l’Unione europea si è autoimposta”, ha aggiunto. Meloni ha citato gli esempi delle “regole ideologiche non condivisibili sul settore automotive del Green Deal, settore che oggi è colpito dai dazi”, dell’energia – “un fattore di competitività su cui dobbiamo avere molto più coraggio”, della semplificazione – “perché siamo soffocati dalle regole” e del Patto di stabilità, “per cui forse è giunto il momento di una revisione”, ha suggerito Meloni. “Queste sono le proposte che l’Italia porterà in Europa. È possibile che non siano sovrapponibili con quelle dei partner europei ma abbiamo il dovere di farlo”, ha concluso. LEGGI TUTTO