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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +29 BCF

    (Teleborsa) – Crescono più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 21 febbraio 2025 sono risultati in aumento di 29 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela superiore al consensus (+27 BCF). La settimana prima si era registrato un aumento di 37 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 1.773 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 21,3% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 2.264) e del 4,3% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 1.853 BCF. LEGGI TUTTO

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    Precariato, occupazione femminile e stranieri. Landini: votare è per se stessi

    (Teleborsa) – In due anni e mezzo di governo, 1 milione di posti di lavoro in più? “Sono balle, propaganda pura. Se andiamo a vedere sono lavori precari. Considerano occupato anche chi lavora una settimana al mese. Sono lavori precari ed è aumentata la povertà nel lavoro”. Così Maurizio Landini, ospite nella puntata di ieri sera di Piero Chiambretti a ‘Fin che la barca va’ in onda su Rai 3. “Le più penalizzate sono le donne – ha aggiunto il segretario generale della Cgil – che devono essere messe nelle condizioni, anche se fanno figli, di non essere licenziate o discriminate. Spesso non possono fare straordinari e quindi non prendono premi di produzione, bisogna introdurre una cultura dell’organizzazione del lavoro che tenga conto di queste diversità”.”Andare a votare l’8 e il 9 giugno per i Referendum – ha concluso Landini – è importante per dare diritti a persone che non ce l’hanno, per dare la cittadinanza a due milioni e mezzo di lavoratori, per tutelare le persone contro le morti sul lavoro; chi vota il referendum non vota per un partito o per un governo, ma vota per sé stesso”. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM non manifatturiero marzo scende a 50,8 punti

    (Teleborsa) – L’andamento del settore terziario americano risulta inferiore alle attese a marzo, pur confermandosi in fase di espansione. Secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l’ISM non manifatturiero a marzo si è portato a 50,8 punti, dai 53,5 punti del mese precedente, risultando anche inferiore alle attese del mercato (53 punti).Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale sale a 55,9 punti da 54,4, mentre quella sugli ordini scivola a 50,4 punti da 52,2. Quella dell’occupazione cala a 46,2 punti da 53,9. Scende anche la componente sui prezzi a 60,9 punti da 62,6.(Foto: by Lucas Sankey on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, PMI servizi marzo rivisto al rialzo a 54,4 punti

    (Teleborsa) – Rivisto al rialzo il settore dei servizi negli StatiUniti. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global, si è portato a 54,4 punti nel mese di marzo in crescita dai 51 del mese precedente, leggermente superiore alla stima preliminare (54,3).L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, resta al di sopra la soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Migliora anche l’indice composito, che tiene conto della variazione del PMI manifatturiero, e si attesta a 53,5 punti, contro i 51,6 punti di dicembre, in linea con quanto indicato nella prima lettura.(Foto: by Rabih Shasha on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Responsabilità amministrativa degli enti: siglato protocollo Commercialisti – Procura di Trani

    (Teleborsa) – Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, e il procuratore della Repubblica del Tribunale di Trani, Renato Nitti, hanno sottoscritto oggi a Roma un protocollo d’intesa finalizzato alla raccolta, all’analisi e all’approfondimento dei provvedimenti delle Procure e delle pronunce dei Tribunali di alcune città italiane, nonché allo studio delle questioni in ambito di responsabilità amministrativa degli enti ex D. Lgs. n. 231/2001, garantendo lo sviluppo di sinergie in ambito informativo e formativo e migliorando l’efficacia complessiva delle attività finalizzate alla prevenzione dei rischi reato nello svolgimento delle attività d’impresa. Sul D. Lgs. n. 231/2001 il Consiglio nazionale ha istituito nel luglio del 2024 un Osservatorio al quale partecipano anche magistrati, professori universitari e rappresentanti delle imprese, con l’obiettivo di monitorare e analizzare le evoluzioni legislative, giurisprudenziali e operative con particolare riferimento alle attività dell’organismo di vigilanza, fornendo indicazioni e suggerimenti utili per il miglioramento continuo della sua corretta applicazione da parte di tutti i destinatari della norma.La collaborazione tra Consiglio nazionale dei commercialisti e Procura di Trani si realizza attraverso: la raccolta di provvedimenti e in generale atti giudiziari relativi a procedimenti per illecito amministrativo dipendente da reato ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, al fine di esprimere un orientamento interpretativo o una prassi applicativa; l’organizzazione di modalità di consultazione dei provvedimenti e atti previa anonimizzazione; lo svolgimento di analisi, studi e approfondimenti da parte dell’Osservatorio Nazionale su disposizioni e provvedimenti emessi dalla Procura in materia di responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs n. 231/2001; l’organizzazione di seminari, convegni o progetti formativi volti a innalzare il livello di conoscenza dei principi ispiratori della norma, nonché ad aumentare il livello di comprensione dei rischi reato al fine di poterli prevenire con l’adozione di idonei modelli organizzativi.Questo protocollo è il primo di una serie che il Consiglio nazionale dei Commercialisti stipulerà con tutti gli uffici giudiziari che hanno dato la propria disponibilità a condividere le finalità del progetto dell’Osservatorio 231. LEGGI TUTTO

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    Christopher Aleo lancia iSwiss Pay: “La nuova era dei pagamenti globali”

    (Teleborsa) – “Creare una piattaforma finanziaria in grado di collegare i mercati emergenti con quelli consolidati, offrendo ai clienti un’esperienza bancaria moderna, sicura e senza confini”. Con questo obiettivo iSwiss Bank, istituto bancario fondato e guidato dal banchiere italo-svizzero Christopher Aleo, lancia iSwiss Pay, una piattaforma di pagamento innovativa che – annuncia l’istituto in una nota – “punta a rivoluzionare le transazioni finanziarie tra Europa e resto del mondo”. Questa nuova iniziativa rappresenta un tassello chiave nella strategia di crescita di iSwiss, che negli ultimi anni ha consolidato la propria presenza nei settori bancario, assicurativo e degli investimenti. Fondata nel 2022, iSwiss Bank ha rapidamente guadagnato una posizione di rilievo nel panorama fintech. Sotto la guida di Aleo, il gruppo ha diversificato le proprie attività, lanciando iSwiss Hedge Fund, con sede a New York, e iSwiss Insurance, società assicurativa operativa negli Emirati Arabi Uniti, uno dei mercati finanziari più dinamici e competitivi al mondo. Il lancio di iSwiss Pay segna un ulteriore passo avanti in questa direzione. La piattaforma consentirà alle aziende e ai privati di effettuare transazioni rapide e sicure tra l’Europa e i principali circuiti internazionali di pagamento. Attraverso un sistema basato su tecnologie blockchain e protocolli di sicurezza avanzati, iSwiss Pay permetterà di effettuare bonifici e operazioni finanziarie istantanee, eliminando i tempi di attesa e le commissioni elevate tipiche del sistema bancario tradizionale. L’obiettivo di Aleo è chiaro: semplificare e velocizzare le transazioni finanziarie internazionali, offrendo al contempo ai clienti un servizio di alto livello, sicuro e accessibile.”Abbiamo voluto creare una piattaforma che rispondesse alle reali necessità di chi opera su scala globale, sia nel settore privato che in quello aziendale – ha dichiarato Aleo –. Con iSwiss Pay, stiamo costruendo un ponte tra mercati emergenti e circuiti finanziari consolidati, rendendo le transazioni più rapide ed efficienti. Stiamo costruendo un modello di banca digitale che guarda al futuro, integrando le migliori tecnologie disponibili per creare un ecosistema finanziario sicuro, veloce e globale”.Il progetto di espansione di iSwiss non si ferma all’Europa. Aleo ha già delineato un piano per portare iSwiss Pay nei principali mercati internazionali, puntando in particolare su Nord America e Asia. La piattaforma sarà presto integrata nei circuiti SWIFT e SEPA, permettendo transazioni in tempo reale tra le principali valute mondiali. Questa interconnessione consentirà alle aziende di operare in modo più fluido nei mercati internazionali, riducendo le barriere operative e i costi di cambio valuta.Parallelamente al lancio di iSwiss Pay, il gruppo iSwiss sta esplorando nuove opportunità di crescita nel settore assicurativo e degli investimenti. La divisione iSwiss Insurance, già attiva negli Emirati Arabi Uniti, sta studiando l’ingresso in nuovi mercati asiatici, mentre iSwiss Hedge Fund continua a espandere il proprio portafoglio, con un focus su settori ad alto potenziale come le energie rinnovabili e la tecnologia. LEGGI TUTTO

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    Confindustria Varese: “L’industria metalmeccanica varesina si apre all’open innovation”

    (Teleborsa) – Cali dei livelli produttivi, crisi aziendali che mettono in difficoltà specifiche filiere, un export che non riesce a fare da contraltare alla staticità del mercato interno. E un obiettivo: puntare su un allargamento delle esperienze di open innovation tra le aziende del territorio. È quanto emege dal terzo appuntamento con il ciclo di Assemblee 2025 degli 11 Gruppi merceologici che compongono la compagine associativa di Confindustria Varese. Protagoniste, questa volta, le imprese di due settori che insieme formano lo spaccato manifatturiero più rappresentativo dell’industria varesina, quello delle “Meccaniche” e delle “Siderurgiche, Metallurgiche e Fonderie”. Due Gruppi merceologici che all’interno di Confindustria Varese contano un totale di quasi 400 imprese per più di 29.200 addetti: quasi il 38% delle aziende della compagine associativa e oltre il 43% dei lavoratori in esse impiegati. La competitività del settore tra open innovation e startup L’assise – fa sapere Confindustria Varese in una nota – è stata l’occasione per fare il punto sulla competitività e sui trend di innovazione dell’industria metalmeccanica varesina tra i punti di forza e di debolezza dello scenario tecnologico del settore. Un tema, questo, al centro del progetto avviato dagli stessi Gruppi Merceologici “Meccaniche” e “Siderurgiche, Metallurgiche e Fonderie” di Confindustria Varese nell’autunno del 2024, in collaborazione con PoliHub, l’Innovation Park & Startup Accelerator del Politecnico di Milano. Un accordo in linea con l’azione #3 del Piano Strategico #Varese2050, volta a rafforzare l’ecosistema dell’innovazione locale, con il triplice obiettivo di comprendere a fondo i fattori comuni e le specificità del cluster delle aziende metalmeccaniche e siderurgiche, identificare le problematiche più significative e proporre collaborazioni mirate con le startup. Quasi 50 le risposte al questionario creato da PoliHub per raccogliere dalle imprese le informazioni sul posizionamento nella filiera, sul mercato di riferimento, sui problemi riscontrati ma anche sugli ambiti di interesse e su eventuali esperienze pregresse con le startup. Ciò che è emerso dall’indagine sul campione, è la conferma di un forte posizionamento delle aziende nella produzione di componenti e assemblaggio, seguiti da attività di servizi post-vendita e impiantistica. Il che significa un’importante presenza nelle fasi centrali della catena del valore, con una minore specializzazione in logistica e distribuzione. Dal punto di vista dei mercati principali, invece, emerge una prevalenza dei settori Automotive e Oil & Gas, seguiti da Energy, da Ingegneria e Costruzioni e da lavorazione metalli, materie plastiche ed elettromeccanica. Una significativa diversificazione settoriale, con una prevalenza di mercati ad alta intensità tecnologica e industriale. Tra i problemi operativi e strategici delle imprese che hanno risposto al questionario, invece, sono emerse le sfide legate alla produzione, all’efficienza dei processi, alla digitalizzazione o alla sostenibilità. Criticità che riflettono le tensioni che le imprese stanno vivendo in un contesto di rapida evoluzione tecnologica, competitiva e normativa.Controllo della qualità, digitalizzazione dei sistemi di controllo e dati, automazione, IoT e digitalizzazione dei processi, gestione della supply chain, manutenzione predittiva ed efficienza energetica, cybersecurity, sostenibilità ambientale, sicurezza operativa e manifattura additiva: queste le aree su cui, secondo il sentiment raccolto, le imprese stanno focalizzando maggiormente l’attenzione per rafforzare la propria competitività e capacità di innovazione. Questi i dati fotografati dall’indagine propedeutica ai passi successivi del progetto, che riguarderanno: la selezione di 50 startup in linea con i bisogni emersi dalle interviste alle aziende del cluster metalmeccaniche e siderurgiche; la condivisione della lista con le aziende che potranno in seguito indicare le preferenze per gli incontri in presenza; gli incontri one-to-one con le startup in una giornata di matching. “L’obiettivo del progetto – hanno affermato i presidenti dei Gruppi merceologici, Carlo Del Grande (Meccaniche) e Massimo Garavaglia (Siderurgiche, Metallurgiche e Fonderie) – è quello di creare nuove forme di dialogo tra le nostre eccellenze manifatturiere e le startup. Due mondi diversi e che a volte faticano a incontrarsi, ma che hanno voglia di trovare un linguaggio comune affinché l’industria possa investire in nuove tecnologie abilitanti ed essere sempre più competitiva sui mercati e al passo con le sfide odierne. Crediamo fermamente che l’innovazione non possa prescindere da quell’approccio collaborativo tra imprese storiche e giovani startup. Ne va della competitività delle nostre industrie”. L’indagine congiunturaleL’Assemblea – sottolinea la nota – è anche il momento per fare il punto sull’andamento delle imprese del settore, anche alla luce di un quadro internazionale sempre più complesso e di crisi aziendali sul territorio che rischiano di coinvolgere intere filiere. Il dato più aggiornato sul trend dei livelli produttivi è quello elaborato dal Centro Studi di Confindustria Varese sul quarto trimestre del 2024. Anno che si è chiuso con il 44,6% delle imprese metalmeccaniche che segna una diminuzione dei livelli produttivi rispetto al trimestre precedente, quelle che rilevano un incremento rappresentano il 34,5% mentre quelle che segnano livelli produttivi stabili sono il 20,9%. Le difficoltà maggiori si concentrano nelle fasi a monte della filiera e nell’elettrodomestico, mentre nei comparti della meccanica strumentale e dell’aerospazio si riscontrano i maggiori aumenti produttivi. Più positiva, invece, risulta la dinamica del portafoglio ordini, in aumento nel 65,9% delle imprese. Le previsioni per il primo trimestre 2025 erano a inizio anno orientate verso la cautela, nonostante la tenuta della domanda: il 77,8% delle imprese, infatti, prevedeva una stabilità dei livelli produttivi, il 19,0% un aumento della produzione e solo il 3,2% intravede un calo, generando così un saldo complessivo delle previsioni pari a +15,9 punti percentuali. Ma era tutto un altro mondo, antecedente all’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca. I dati dell’exportLe difficoltà nelle esportazioni non sono legate solo ai timori dei dazi. La fotografia sulle vendite all’estero di un settore che rappresenta da solo il 55% dell’export varesino – scattata sempre dal Centro Studi di Confindustria Varese sul 2024 – restituisce l’immagine di un calo iniziato ancor prima dell’insediamento della nuova Amministrazione americana. A fine anno, infatti, il responso era di un -8,6% rispetto ai livelli del 2023, a fronte di un aumento dell’import pari al +2,9%. I cali hanno riguardato tutti i sotto-comparti, tranne che per i mezzi di trasporto che segnano un incremento del +9,5%. Un risultato, quest’ultimo, dovuto in gran parte all’importante crescita delle esportazioni nel comparto aerospaziale (+17,4%). Hanno segnato un forte trend negativo, invece, le esportazioni varesine dell’elettronica (-23,5%) e dell’elettrotecnica (-28,6%), principalmente a causa della performance negativa delle apparecchiature per uso domestico (-61,2%). A registrare una flessione anche le esportazioni dei prodotti della metallurgia (-8,7%) e in metallo (-12,9%), esclusi macchinari e attrezzature. Ha registrato un calo anche il mondo dei macchinari e apparecchi meccanici (-8,8%), a causa dell’andamento negativo dei singoli terzo e quarto trimestre nei sotto comparti delle macchine destinate a impieghi speciali (-11,7%), delle macchine di impiego generale, delle altre macchine di impiego generale (rispettivamente -7,4% e -7,7%) e delle macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili (-6,3%). LEGGI TUTTO

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    USA, deficit commerciale febbraio scende a 122,7 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Diminuisce il deficit commerciale americano. Nel mese di febbraio 2025, la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 122,7 miliardi di dollari, in discesa rispetto al passivo di 130,7 miliardi di dollari di gennaio (dato rivisto da -131,4 miliardi).Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta simile alle stime degli analisti (-122,5 miliardi). Le esportazioni sono aumentate a 278,5 miliardi (+2,9%), mentre le importazioni sono risultate invariate a 401,1 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO