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    Giappone, produzione industriale in calo a novembre

    (Teleborsa) – Attesa in calo la produzione delle fabbriche giapponesi. Secondo la stima preliminare del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice della produzione industriale, nel mese di novembre, dovrebbe registrare un decremento del 2,3% su base mensile, dopo il +2,8% registrato a ottobre. Le stime degli analisti sono per una flessione più forte del 3,4%.Le stime per i prossimi due mesi indicano un +2,1% a dicembre ed un +1,3% a gennaio 2025. Al calo della produzione contribuisce la decrescita delle consegne (-2,7% su mese) e il calo delle scorte (-0,9%). La ratio delle scorte è pari a +3,2%. LEGGI TUTTO

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    GDF, identificati oltre 500 mila kg di rifiuti illegali in operazione Jo Demeter

    (Teleborsa) – La Guardia di Finanza ha reso noto che si è svolta dal 15 luglio al 15 settembre 2024 la fase operativa della JO DEMETER, operazione doganale congiunta finalizzata alla repressione dei traffici transfrontalieri illegali di rifiuti controllati ai sensi della Convenzione di Basilea e del commercio illegale di sostanze che riducono lo strato di ozono (ODS) e F-GAS, controllate nell’ambito del Protocollo di Montreal.L’operazione, coordinata dall’Organizzazione Mondiale delle Dogane – OMD, in collaborazione con l’Amministrazione doganale cinese e con l’Ufficio di collegamento di intelligence regionale dell’OMD per l’Asia/Pacifico (RILO AP), in concomitanza della sua decima edizione, ha visto la partecipazione di un numero record di 110 Paesi.Le attività di controllo doganale operate sul territorio nazionale, con il coordinamento della Direzione Antifrode dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e del Comando Generale della Guardia di Finanza, hanno consentito di constatare le seguenti violazioni: 473.007 kg di rifiuti relativi a rottami ferrosi e non ferrosi, rifiuti elettronici, veicoli, imballaggi, tessili e 900 pneumatici fuori uso; 80.293 kg di gas refrigeranti (in violazione della Convenzione di Montreal).Le violazioni emerse nel corso dell’operazione doganale in parola sono state rilevate dagli Uffici dell’Agenzia e dai Reparti territoriali del Corpo di Bari, Brindisi, Gioia Tauro, Genova, Alessandria, Trieste, Livorno, Ancona, Como, Siracusa, Salerno.Complessivamente, a livello globale, la collaborazione tra le amministrazioni dei 110 Paesi coinvolti ha consentito il sequestro di 9.839.184,93 kg e 1.422.981 pezzi di rifiuti; 344.625,9 kg di ODS e HFC, 24.198,9 kg e 11.620 pezzi di apparecchiature contenenti o basate su sostanze controllate; 77.328,75 kg e 7.242 pezzi di altre merci soggette a restrizioni o vietate. LEGGI TUTTO

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    MEF, fatturazione elettronica obbligatoria prorogata a fine 2027

    (Teleborsa) – Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea – Serie L del 19 dicembre 2024 è stata pubblicata la Decisione di esecuzione (UE) 2024/3150 del Consiglio del 10 dicembre 2024 che autorizza l’Italia a continuare ad applicare il sistema di fatturazione elettronica obbligatoria fino al 31 dicembre 2027. Lo rende noto il ministero dell’Economia e delle Finanza (MEF). LEGGI TUTTO

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    Legge annuale Pmi, Granelli (Confartigianato): “passo importante per competitività delle piccole imprese”

    (Teleborsa) – “Accogliamo con favore l’avvio, ieri in Consiglio dei Ministri, dell’esame del disegno di legge annuale per le piccole e medie imprese, un passo importante per rafforzare e valorizzare il nostro tessuto produttivo. Il provvedimento rappresenta la prima attuazione dell’articolo 18 dello Statuto delle imprese del 2011 che, recependo la comunicazione del 2008 della Commissione Ue che dettava i principi dello Small Business Act, coglie la specificità delle PMI e riconosce la loro importanza come motore economico e generatore di occupazione”.È il commento del Presidente di Confartigianato Marco Granelli secondo il quale “il ddl risponde a una serie di necessità urgenti per le nostre aziende tra cui gli incentivi alle aggregazioni, la semplificazione amministrativa, il miglioramento dell’accesso al credito, la promozione della digitalizzazione e la valorizzazione del trasferimento generazionale delle competenze. Inoltre, il sostegno per la creazione di reti di impresa e la riforma dei Confidi sono misure sollecitate da Confartigianato per consentire alle piccole e medie imprese di affrontare le grandi sfide delle transizioni green e digitale”.”Il provvedimento – conclude Granelli – può contribuire a migliorare la competitività delle piccole e medie imprese, rafforzando il loro ruolo strategico nell’economia nazionale. Confartigianato continuerà a monitorare con attenzione l’iter legislativo, affinché le istanze delle PMI vengano pienamente rispettate e soddisfatte con azioni concrete”. LEGGI TUTTO

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    Nave russa affonda nel Mediterraneo dopo esplosione in sala macchine

    (Teleborsa) – La nave cargo russa Ursa Major, di proprietà della compagnia SK-Yug, è affondata nel Mar Mediterraneo dopo un’esplosione nella sala macchine, secondo quanto affermato dal Crisis Management Center del Ministero degli Esteri russo.”Quattordici dei 16 membri dell’equipaggio (tutti cittadini russi) sono stati salvati e portati al porto di Cartagena nella regione spagnola di Murcia dal personale del servizio di soccorso”, si legge nella nota riportata dall’agenza TASS. Due membri dell’equipaggio risultano dispersi.La nave, affondata in acque internazionali, ha lasciato San Pietroburgo circa due settimane fa, diretta al porto di Vladivostok, dove l’arrivo era previsto per il 22 gennaio. La società SK-Yug, una filiale della società logistica russa Oboronlogistics, è proprietaria e operatrice della nave. Da un documento del 20 dicembre emerge che la Ursa Major trasportava gru portuali da 380 tonnellate ciascuna a Vladivostok per l’ampliamento del porto, nonché parti per navi rompighiaccio, scrive Reuters.Oboronlogistics si definisce sul suo sito web come parte della “struttura del complesso di costruzioni militari del Ministero della Difesa” e rileva che il suo “obiettivo principale è garantire le esigenze del Ministero della Difesa relative al trasporto, allo stoccaggio e alla produzione di materiale militare e scopi speciali”.Secondo l’Intelligence dell’Ucraina, l’Ursa Major è coinvolta nel trasporto di equipaggiamento militare per le truppe russe in Siria e a maggio 2022 gli USA hanno imposto sanzioni sulla nave. Dopo un lungo periodo di lavoro nel Mar Caspio per fornire trasporti tra i porti della Russia e dell’Iran, a settembre 2023 ha completato un passaggio verso il bacino di Azov-Mar Nero, spegnendo i sistemi di tracciamento satellitare. La nave ha effettuato scali nel porto di Taurus (Siria), sempre spegnendo i sistemi di tracciamento satellitare. LEGGI TUTTO

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    Borsa elettrica, prezzo medio acquisto scende a 120,45 euro/MWh

    (Teleborsa) – Nella settimana dal 16 al 22 dicembre 2024 il prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica è stato di 120,45 euro per MWh, in diminuzione del 20,7% rispetto alla settimana precedente. Lo comunica il gestore dei mercati energetici (GME), che gestisce la borsa elettrica. I volumi di energia elettrica scambiati direttamente nella borsa del GME sono stati pari a 4,6 milioni di MWh (-4,9%), con la liquidità all’81,2%.I prezzi medi di vendita si sono attestati tra 119,74 €/MWh della Calabria e 121,00 €/MWh del Centro Sud e Sardegna. LEGGI TUTTO

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    Stellantis, accordo con la California da 4,1 milioni di dollari per violazioni su emissioni motori diesel Ram

    (Teleborsa) – Il California Air Resources Board (CARB) ha raggiunto un accordo transattivo con la filiale americana di Stellantis per poco più di 4,1 milioni di dollari per violazioni delle normative sulla qualità dell’aria. I veicoli coinvolti nell’accordo includono i modelli dal 2014 al 2016 Ram ProMaster 1500, 2500 e 3500 dotati di motoridiesel inline-4 da 3,0 l. CARB ha spiegato che durante i test di follow-up, è stato scoperto che questa configurazione del motore aveva un dispositivo non approvato che aggirava il controllo delle emissioni e non era conforme agli standard sulle emissioni utilizzati quando il motore era stato originariamente certificato per la vendita in California. I motori hanno mostrato un comportamento diverso nel controllo delle emissioni durante il funzionamento nel mondo reale rispetto ai test di certificazione, con conseguente rilascio nell’aria di quasi 55 tonnellate di ossidi di azoto in eccesso. Come parte dell’accordo di conciliazione, FCA richiamerà i veicoli per modificare il sistema di controllo delle emissioni in modo che sia conforme alle normative statali sulle emissioni dei veicoli.”I rigorosi test di conformità del CARB garantiscono che i produttori di automobili vendano esattamente gli stessi veicoli che hanno ricevuto la certificazione per la vendita in California, senza modifiche apportate per aggirare le normative statali e rilasciare emissioni in eccesso che danneggiano la qualità dell’aria e la salute pubblica”, ha affermato il direttore esecutivo del CARB, Steven Cliff.L’accordo di FCA include una sanzione civile di oltre 2 milioni di dollari che andrà all’Air Pollution Control Fund del CARB, che fornisce finanziamenti per progetti e ricerche per migliorare la qualità dell’aria in California. I restanti 2 milioni di dollari finanzieranno un Supplemental Environment Project, Marine Vessel Speed ??Reduction Incentive Program, tramite il Ventura County Air Pollution Control District. Il progetto mira a fornire incentivi alle navi cargo oceaniche per rallentare in determinate aree durante le stagioni di punta delle balene e dell’ozono per fornire benefici alla fauna selvatica e alla qualità dell’aria.In precedenza, nel 2022, il CARB aveva stipulato un accordo congiunto con la FCA per accuse simili secondo cui l’azienda avrebbe violato il Motor Vehicle Pollution Control Device Regulation con alcuni motori a benzina. L’azienda ha inoltre raggiunto un accordo con il CARB nel 2019 per accuse secondo cui l’azienda avrebbe violato le leggi sulla tutela ambientale e dei consumatori utilizzando un “software per dispositivi di elusione” per eludere i test sulle emissioni su oltre 100.000 veicoli in tutto il paese. LEGGI TUTTO

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    Volatilità e opportunità sui mercati emergenti con il ritorno di Trump

    (Teleborsa) – “Nonostante il nervosismo diffuso, i mercatiemergenti potrebbero trarre vantaggio da una seconda presidenza Trump”. È quanto sostiene Christopher Preece, Macro Strategist & Investment Manager di Pictet Asset Management. “Nel lungo termine, la sua strategia globale rischia di indebolire il dollaro, il che rappresenterebbe una buona notizia per gli attivi dei mercati emergenti. Contemporaneamente, la scarsa dinamica del debito statunitense, la cui situazione probabilmente peggiorerà con la nuova amministrazione, contribuirà a gettare una luce positiva sul debito sovrano dei mercati emergenti – ha sottolineato l’analista –. Quasi sicuramente la volatilità aumenterà nel breve termine, soprattutto nei primi mesi dopo il suo insediamento, ed i disagi non saranno limitati solo ad alcuni Paesi. Se molti saranno pronti a fare concessioni di carattere commerciale, e non solo, per evitare i dazi promessi, altri, come ad esempio la Cina, probabilmente sopporteranno il peso di qualsiasi guerra commerciale scatenata da Trump”. “Quanto più i dazi doganali saranno pesanti, tanto più è probabile un apprezzamento del dollaro, almeno inizialmente – ha affermato Preece –. Le svalutazioni delle valute altrove metteranno a dura prova gli stranieri che hanno contratto prestiti in dollari, in particolare quelli che risiedono nelle economie emergenti”. “È probabile che Trump sfrutterà i dazi doganali come arma negoziale per ottenere concessioni dai partner commerciali, ma è anche intenzionato a non far salire troppo il dollaro – ha aggiunto –. La volontà di riportare l’industria manifatturiera negli Stati Uniti non deve andare a discapito della loro competitività a livello internazionale. Il risultato potrebbe essere un primo passo verso un nuovo accordo di gestione valutaria progettato per indebolire il dollaro”.”Nonostante la sua promessa di rendere il governo più efficiente, Trump è però vincolato da ingenti voci di spesa governativa, come ad esempio quella per la previdenza sociale – ha fatto notare l’analista –. Al contempo, farà pressione per ridurre le tasse. In base alle previsioni del Congressional Budget Office, gli Stati Uniti hanno accumulato un debito pari al 100% del PIL e, se tutte le politiche di Trump saranno effettivamente realizzate, l’onere del deficit potrebbe crescere ulteriormente fino a raggiungere il 143%. Una crisi del debito statunitense sarebbe devastante per gli asset a livello mondiale, ma è uno scenario estremo che difficilmente si verificherà nel breve termine. La continua erosione della posizione debitoria degli Stati Uniti, che li rende sempre meno interessanti per i risparmiatori a livello globale, dovrebbe essere positiva per i mercati emergenti, che presentano sempre di più gli attributi chiave per attrarre gli investitori. Questo perché i mercati emergenti sono sempre più importanti in un contesto mondiale”. Secondo Preece, infine, le economie emergenti sono destinate a crescere anche grazie ad altri fattori: le loro istituzioni sono sempre più credibili, le banche centrali, ad esempio, hanno reagito più rapidamente all’impennata dell’inflazione globale e da allora si trovano in una posizione migliore per allentare la politica monetaria; le metriche e i fondamentali del debito appaiono migliori rispetto a quelli dei mercati sviluppati; infine, queste economie hanno un onere del debito da sostenere meno gravoso, tassi di crescita più rapidi e prospettive demografiche migliori. “Questi fattori stanno già iniziando a essere percepiti dagli investitori professionali, con i fondi sovrani che stanno orientando sempre più i loro portafogli verso i Paesi emergenti”, ha sottolineato.(Foto: QuinceCreative / Pixabay) LEGGI TUTTO