More stories

  • in

    AI, GenAI dati trasformano la finanza: l’evoluzione del settore secondo Crif

    (Teleborsa) – L’avvento dell’intelligenza artificiale sta trasformando tutti i settori industriali, rivoluzionando processi e modelli decisionali. Nel mercato finanziario l’integrazione di AI e dati di qualità apre nuove opportunità per migliorare la relazione con i clienti e ottimizzare le performance.Proprio dell’impatto dell’AI si è discusso all’annuale evento Tomorrow Speaks di CRIF, giunto alla sua 14esima edizione che quest’anno ha avuto come titolo “AI & CRIF Metadata: customer-centric finance”. Un’occasione dove 50 top manager di banche, compagnie di assicurazioni, associazioni di categoria, oltre che delle istituzioni e del mondo accademico, si sono confrontati su come queste tecnologie stiano trasformando la relazione con la clientela, sia retail che corporate.Durante l’evento tenutosi a Milano e in streaming digitale, CRIF ha raccolto le opinioni dei più importanti attori di mercato su come questi strumenti guideranno l’evoluzione dell’industria finanziaria nei prossimi anni. Al centro della discussione l’importanza e il ruolo dei dati, unici e di qualità, senza i quali l’intelligenza artificiale non potrebbe esistere. Si è discusso di come la digitalizzazione progressiva, dall’arrivo del web fino a oggi, abbia creato una ricchezza di dati che, grazie alle giuste tecnologie, modelli predittivi e algoritmi, permette all’AI di generare risultati senza precedenti.Il dibattito si è incentrato anche sul tema della gestione dei servizi alla clientela. Pur riconoscendo la riduzione dei costi come una priorità per il settore, la vera sfida a medio-lungo termine è rappresentata dalle opportunità che la combinazione tra dati e AI offre per migliorare la relazione con i clienti. L’obiettivo è rispondere in modo più efficace alle loro esigenze, contribuendo a migliorare ricavi e marginalità. CRIF – che può contare su un team di più di 300 esperti di AI e di oltre 1.500 professionisti ICT – ha delineato durante l’evento come l’AI generativa stia aprendo nuove prospettive e sfide nel settore finanziario, illustrando le applicazioni e i casi d’uso concreti già implementati per alcuni dei propri clienti.”Sono convinto che l’intelligenza artificiale – sottolinea Alessandro Foti, amministratore delegato di FinecoBank – rappresenti una grande opportunità, un trend destinato a influenzare approcci e strategie delle società nel settore finanziario. Come Fineco riteniamo che l’obiettivo dell’evoluzione tecnologica non sia l’innovazione fine a se stessa: l’IA può rappresentare un modo per essere più vicini ai nostri clienti e consulenti, ottenendo da parte loro una soddisfazione sempre più elevata”.”Il sistema bancario – dichiara Edoardo Ginevra, condirettore generale CFO di Banco BPM – è chiamato a confrontarsi con l’innovazione tecnologica a 360 gradi e già lo sta facendo da tempo migliorando, per esempio, la fruizione dei servizi da parte dei clienti con vantaggi che impattano sui costi, sulla qualità e sull’ambiente. Sulla base dell’esperienza Banco BPM penso all’Identità Digitale che favorisce l’interazione da remoto e sta riducendo in modo sensibile la carta per i contratti e le comunicazioni, all’utilizzo dell’Assistente Virtuale sulle APP per rendere più immediate le risposte ai clienti, richiedendo l’intervento degli operatori del contact center solo per eccezione, o al fatto che il 20% delle vendite avviene a distanza. L’Intelligenza Artificiale, in particolare quella generativa, è una nuova sfida che abbiamo colto allargandone le potenzialità in diversi ambiti di sviluppo e che cambia i modelli operativi e organizzativi ponendoci, al tempo stesso, davanti alla complessità della misurabilità dei dati e alla loro gestione. Come Gruppo, abbiamo inserito nel Piano Industriale le azioni che vogliamo intraprendere per governare questo trend cogliendone le potenzialità in termini di business e di miglioramento del servizio per i clienti”.”REVO si posiziona come un operatore unico nel suo genere nel panorama assicurativo italiano grazie all’adozione sperimentale di tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale in aree strategiche quali Sottoscrizione, Gestione Sinistri e Distribuzione. Con una mentalità digitale e una struttura flessibile, – afferma Alberto Minali, amministratore delegato di REVO Insurance – è nella nostra natura adattarci rapidamente alle sfide future. Nei prossimi mesi, continueremo a puntare sull’AI per migliorare la nostra efficienza operativa e creare nuove opportunità di business”.”Ho avuto la fortuna di vivere l’applicazione dell’intelligenza artificiale in settori diversi: quello finanziario e nell’industria della difesa. L’AI – dichiara Alessandro Profumo, presidente di Rialto Ventures – può essere un motore fenomenale a supporto dell’attività delle persone, ma bisogna sempre chiedersi con chiarezza: come si modifica il mio business grazie all’AI?”.”In Findomestic l’innovazione non è intesa come mero perseguimento dello sviluppo tecnologico. È un’attitudine, un processo culturale che – afferma Marco Tarantola, amministratore delegato e direttore generale di Findomestic Banca – ha come scopo quello di trovare soluzioni che siano in grado di migliorare la qualità e l’efficacia del lavoro dei nostri Partner e l’esperienza dei nostri Clienti. È questo l’approccio che condividiamo in Findomestic, verso l’AI nello specifico e verso le nuove tecnologie in generale. Si tratta di riconoscere ed identificare le potenzialità di questi nuovi strumenti e di massimizzarle per centrare l’obiettivo che guida tutte le nostre azioni: quello di essere al fianco dei nostri clienti nel modo più reattivo, innovativo e concreto possibile”.”Il settore finanziario, con la sua vasta mole di dati e la potenza dei sistemi informatici, – sottolinea Fabrizio Viola, chairman e founding partner di CAP Advisory – è uno dei più promettenti per l’adozione dell’intelligenza artificiale. Grazie all’open banking e alla PSD2, il panorama competitivo è stato profondamente ridisegnato, aprendo spazi soprattutto per i nuovi operatori fintech. L’AI sta rivoluzionando il settore, permettendo lo sviluppo di nuovi prodotti, il miglioramento della customer experience e una maggiore efficienza operativa grazie all’automazione dei processi, offrendo opportunità di crescita e innovazione senza precedenti”.Generative AI e la nuova era finanziaria “customer-centrica”La Generative AI offre la possibilità di potenziare la relazione tra clienti e aziende, rendendo più fluida e personalizzata la gestione delle loro esigenze e rivoluzionando così il settore finanziario. Questa tecnologia non solo migliora l’esperienza del cliente, rendendo l’interazione più semplice e intuitiva, ma riduce anche i tempi di attesa e alleggerisce il carico di lavoro sui team di supporto umano, ottimizzando la gestione delle risorse. Per fare solo un esempio in ambito bancario, tutte le attività legate ai processi di delibera, dalle analisi ex-ante alle valutazioni ex-post, possono ora essere reingegnerizzate, integrando al loro interno dei modelli linguistici in grado di preparare draft dei principali documenti e di rileggere le note prodotte dagli operatori per verificare che tutte le policy aziendali siano state rispettate.Un caso concreto presentato all’evento è l’applicazione sviluppata da CRIF con la Generative AI per la fase di istruttoria e origination dei finanziamenti alle imprese. Questo strumento automatizza l’analisi dei documenti aziendali, come bilanci e perizie immobiliari, trasformando l’estrazione manuale di KPI in un processo preciso ed efficiente. Un altro caso è l’innovativo tool di CRIF per i controlli di secondo livello nelle banche, che automatizza l’analisi dei dossier di affidamento, efficientando il processo attraverso una prevalutazione automatica che permette agli operatori di processare il 100% delle pratiche.Creare valore con dati e AI per famiglie e imprese L’AI tradizionale, con machine learning e algoritmi predittivi, è da tempo un alleato nel settore finanziario per valutare e monitorare la solvibilità dei clienti, retail e corporate, e potenziare gli indicatori Environmental, Social e Governance (ESG). Con le tecniche di machine learning CRIF ha già sviluppato modelli avanzati per valutare l’affidabilità delle imprese, la capacità di privati di sostenere finanziamenti, prevedere il rischio di abbandono dei clienti, analizzare la probabilità di incidenti in ambito assicurativo e monitorare il rischio di frodi in transazioni specifiche. Ad esempio, nell’ambito sempre più importante della sostenibilità e dei fattori ESG, CRIF elabora uno score automatico per ognuna delle oltre 5 milioni di aziende italiane, utilizzando più di 160 variabili provenienti da diverse fonti, per generare i tre indicatori principali (ambientale, sociale e di governance) e uno score sintetico finale. Un altro esempio riguarda la misurazione dei rischi fisici di un immobile, valutando l’esposizione a ben 28 rischi ambientali e poi calcolandone il possibile danno economico in caso di evento naturale. Questo mondo dei dati è il contesto in cui oggi trova declinazione l’AI Act, che formalizza i presidi di qualità, equità e governance per un uso responsabile dell’intelligenza artificiale. “Il settore finanziario sta attraversando una fase di trasformazione radicale, guidata dall’integrazione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e, oggi, con la Generative AI. Queste soluzioni, insieme con la potenza insostituibile dei dati, – dichiara Marco Colombo, Managing Director Finance Italy di CRIF – stanno rivoluzionando l’interazione con i clienti, rendendo i processi più fluidi, personalizzati e immediati, migliorando al contempo l’efficienza operativa. In CRIF, l’AI fa parte del nostro lavorare quotidiano da almeno 15 anni e oggi siano pionieri anche nella GenAI. Crediamo fermamente che il connubio tra AI e dati di alta qualità rappresenti una leva strategica non solo per ottimizzare la gestione del rischio ma anche per anticipare le esigenze di famiglie e imprese, creando così valore attraverso esperienze sempre più customer-centriche e portando benefici concreti in termini di redditività e di consolidamento della fiducia dei clienti”. LEGGI TUTTO

  • in

    Stati Uniti, l’inflazione a settembre è cresciuta del 2,4% più delle attese

    (Teleborsa) – L’inflazione negli Stati Uniti è cresciuta leggermente più delle attese a settembre. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, i prezzi al consumo hanno registrato un aumento dello 0,2% su base mensile, come il mese precedente, ma risuota leggermente sopra il +0,1% atteso dagli analisti. Su base annua, la crescita dell’inflazione è stata del 2,4%, in rallentamento rispetto al 2,5% del mese precedente, ma leggermente sopra il 2,3% del consensus. Il “core” rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, più osservato dalla Fed, ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile, (+0,2% stimato dal mercato) in linea con la variaizone del mese precedente. La crescita tendenziale si attesta al +3,3% più del +3,2% stimato dal consensus e rilevato ad agosto.(Foto: TheDigitalArtist / Pixabay) LEGGI TUTTO

  • in

    Certificazione energetica edifici 2023: per la prima volta classi meno efficienti sotto il 50%

    (Teleborsa) – Migliorano in modo significativo le prestazioni energetiche del parco edilizio nazionale certificato nel 2023, con una percentuale di edifici nelle classi energetiche meno efficienti (F e G) che scende sotto il 50% per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni. È quanto emerge dal V Rapporto annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici, realizzato da ENEA e Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente (CTI) sulla base degli Attestati di Prestazione Energetica (APE) registrati nel SIAPE e presentato oggi a Roma.Dopo le opportune verifiche dell’ENEA, nel 2023 sono stati registrati sul SIAPE 1,1 milioni di APE, di cui la quota più consistente è stata emessa in Lombardia (21,7%), con a seguire Piemonte (9,2%), Veneto (8,7%), Emilia-Romagna (8,5%) e Lazio (8,3%).A conferma del miglioramento delle prestazioni energetiche, nel residenziale il Rapporto evidenzia un incremento di circa il 6% delle classi energetiche più efficienti (A4-B) rispetto al 2022. Un’ulteriore tendenza positiva è la crescita della percentuale di APE emessi conseguenti a riqualificazioni energetiche e ristrutturazioni importanti, che rappresentano rispettivamente il 7,9% e il 6,4% (+2,3% e +2,4% nel confronto con il 2022). Questo è confermato anche dagli attestati collegati a passaggi di proprietà e locazioni che risultano in calo rispetto al 2022 (-5,3%), pur continuando a rappresentare il 54,2% del campione analizzato.”Il Rapporto ENEA – CTI evidenzia come la certificazione energetica non rappresenti soltanto un strumento tecnico per valutare le prestazioni degli immobili e più in generale del patrimonio edilizio italiano, ma anche uno strumento per migliorarne l’efficienza, favorendo l’adozione di soluzioni tecnologiche innovative che riducano i consumi – dichiara il presidente ENEA, Gilberto Dialuce –. In un contesto di grandi sfide come quelle della transizione energetica e della decarbonizzazione, l’APE offre la possibilità di diffondere una cultura energetica più matura, di incentivare comportamenti virtuosi e investimenti mirati al miglioramento di efficienza e sostenibilità”.”La nuova edizione del Rapporto – spiega il presidente del CTI, Cesare Boffa – mette in risalto come il meccanismo della certificazione energetica funzioni e produca risultati rilevanti. Ed è proprio questa la sua funzione. Costituire un importante strumento di lavoro che con il periodico monitoraggio della situazione consente al legislatore e agli operatori, ma anche a noi ENEA e CTI che l’abbiamo elaborato, di valutare l’evoluzione e i risultati delle strategie nazionali a supporto della transizione energetica e della decarbonizzazione e di individuare sempre nuovi spunti di miglioramento. Tutto questo è confermato dai risultati positivi mostrati nel Rapporto 2024″. LEGGI TUTTO

  • in

    La Germania di fronte a una nuova contrazione economica

    (Teleborsa) – L’economia tedesca, che rappresenta circa un terzo del Pil dell’Eurozona, è destinata a contrarsi nuovamente quest’anno dopo il calo registrato nel 2023. Il governo ha infatti rivisto al ribasso le previsioni sul prodotto interno lordo (Pil) per il 2024, stimando una riduzione dello 0,2%. Questo calo, successivo alla contrazione dello 0,3% dello scorso anno, segnerebbe la seconda sequenza consecutiva di riduzione del Pil dalla riunificazione della Germania Ovest e della Germania Est nel 1990. Inizialmente, il ministro dell’Economia, Robert Habeck, aveva previsto una crescita dello 0,3% per l’anno in corso nelle previsioni governative pubblicate a fine aprile. Tuttavia, secondo una recente dichiarazione via e-mail riportata da Bloomberg, è ora probabile che la ripresa economica avvenga solo nel 2025, con una crescita stimata dell’1,1% e un’accelerazione all’1,6% nel 2026. Habeck ha sottolineato la necessità urgente di affrontare i problemi strutturali del Paese, tra cui la mancanza di sicurezza energetica, l’eccessiva burocrazia e la carenza di lavoratori qualificati, che stanno appesantendo il clima economico, insieme alle incertezze geopolitiche. “La Germania e l’Europa sono schiacciate tra la Cina e gli Stati Uniti e devono imparare a farsi valere”, ha dichiarato Habeck. Le preoccupazioni per il declino economico tedesco sono aumentate, soprattutto nel settore automobilistico, con casi emblematici come la possibile chiusura di stabilimenti da parte di Volkswagen e il ritardo della Intel nell’apertura di un impianto di semiconduttori da 30 miliardi di euro nell’ex Germania dell’Est. L’economia potrebbe già essere in recessione tecnica, con una possibile nuova contrazione nel terzo trimestre, dopo il calo dello 0,1% della produzione registrato tra aprile e giugno. LEGGI TUTTO

  • in

    Germania, rimbalzano le vendite al dettaglio in agosto

    (Teleborsa) – Rimbalza ad agosto il commercio al dettaglio in Germania. Le vendite in termini reali hanno registrato un incremento dell’1,6% su mese, dopo il -1,2% registrato il mese precedente. Secondo l’Ufficio Federale di Statistica tedesco (DESTATIS), la variazione annua si attesta a +1,9% dal -4,4% rilevato a luglio LEGGI TUTTO

  • in

    Giappone, prezzi produzione in aumento a settembre

    (Teleborsa) – Aumentano i prezzi alla produzione in Giappone nel mese di settembre. Secondo la Bank of Japan, i prezzi di fabbrica hanno registrato un incremento del 2,8% su base annua, contro il +2,6% rivisto del mese precedente. Su base mensile, i prezzi all’industria non hanno registrato alcuna variazione rispetto al -0,2% del mese precedente e contro il -0,3% attesa dal mercato. I prezzi import hanno segnato un calo dell’1,7% su base mensile e del’1% su base tendenziale. I prezzi export sono scesi del 2,9% su base mensile e del 2,6% su base annuale. LEGGI TUTTO

  • in

    Enpam: rendimento netto investimenti al 7% nel 2023, patrimonio a 27 miliardi

    (Teleborsa) – Gli investimenti dell’ente di previdenza dei medici hanno avuto un rendimento del 7% al netto di costi e di tasse. Il dato, riferito all’anno 2023, è stato comunicato dal presidente dell’Enpam Alberto Oliveti al congresso Fimmg in corso a Villasimius (Cagliari).”Dal 2012 ad oggi abbiamo visto il nostro patrimonio aumentare dai 12 miliardi ai 27 miliardi attuali – ha spiegato il presidente dell’Enpam – Tanti soldi, tutti destinati a pagare le pensioni prossime venture. Come sappiamo, infatti, siamo in una fase di pagamento di pensioni numerose e consistenti, perché numerosi e di misura consistente sono i versamenti di chi li ha fatti”.I rendimenti sono elevati anche guardando le medie pluriennali, sempre validate dalla Covip. Nello specifico per il periodo 2019-2023 la media è stata del 2,8%, sempre al netto di costi e imposte, un risultato particolarmente buono nonostante il Covid e le crisi legate ai conflitti internazionali. LEGGI TUTTO

  • in

    Nucleare, al via comitato di Confindustria: analizzerà opportunità di sviluppo

    (Teleborsa) – Si è insediato oggi lo Steering Committee di Confindustria che analizzerà le potenzialità di produzione e utilizzo in Italia degli Small Modular Reactor, quale opportunità di sviluppo di vettori energetici decarbonizzati. A darne notizia la stessa Confindustria che ha fatto sapere il comitato sarà presieduto da AurelioRegina, delegato per l’energia del presidente della confederazione degli industriali, e sarà formato da personalità del mondo scientifico, accademico e industriale. Dello Steering Committee faranno parte infatti Gianluca Artizzu (Ceo di Sogin), Massimo Beccarello (professore dell’Università Milano Bicocca), Federico Boschi (capo Dipartimento Energia del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Stefano Buono (Ceo di Newcleo), Roberto Cingolani (Ceo di Leonardo), Gilberto Dialuce (presidente Enea), Lorenzo Fiorillo (chief technology officer di Eni), Daniela Gentile (Ceo di Ansaldo Nucleare), Antonio Gozzi (special advisor per l’Autonomia Strategica Ue, Piano Mattei e Competitività di Confindustria), Nicolò Mardegan (direttore Relazioni Esterne di Enel), Stefano Monti (presidente dell’Associazione Italiana Nucleare), Nicola Monti (Ceo di Edison), Lorenzo Poli (presidente di Assocarta), Agostino Re Rebaudengo (presidente di Elettricità Futura), Francesca Salvemini (capo segreteria tecnica Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Agostino Scornajenchi (Ad di Cdp Venture Capital) e Giuseppe Zampini (past president Confindustria Genova). Nello scenario attuale, l’opzione elettronucleare da fissione “è di fondamentale importanza per garantire la competitività e la sicurezza energetica del sistema manifatturiero e del sistema energetico nazionale, garantendo, inoltre, il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione europei e nazionali”, ha sottolineato Confindustria. “Le nuove tecnologie elettronucleari sicure e di taglia ridotta potranno giocare un ruolo importante per il sistema industriale – ha affermato Aurelio Regina – in quanto potranno essere installate nei siti produttivi gas ed energy-intensive (hard-to-abate) fornendo l’energia elettrica e il calore di processo di cui hanno bisogno”.Il lavoro di Confindustria, ha spiegato il comunicato, si concentrerà su aspetti giuridico-legislativi, tecnologici, economici e di ricerca e sviluppo, approfondendo la mappatura della filiera e il fabbisogno di competenze, i cui risultati saranno presentati nel 2025 con Enea in qualità di knowledge partner. Confindustria, infatti, ha recentemente rinnovato il Protocollo d’intesa con Enea che consentirà di condurre progetti e approfondimenti atti a fornire le basi tecnologiche, normative e di mercato per assicurare un percorso di transizione energetica stabile e competitivo. Secondo Confindustria “è necessario definire un mix energetico nazionale basato sulla neutralità tecnologica e sull’uso ottimale ed efficiente di tutte le tecnologie di decarbonizzazione già in uso e in via di sviluppo, nonché di interventi di ammodernamento e digitalizzazione del sistema di infrastrutture energetiche nazionali e, di conseguenza dell’intero sistema energetico nazionale. Come indicato dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec), il nucleare potrà contribuire al futuro del Paese e la filiera nazionale è pronta a fare la sua parte grazie alle molte competenze e capacità sviluppate, prevalentemente, nei progetti portati avanti all’estero”. LEGGI TUTTO