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    Christopher Aleo lancia iSwiss Pay: “La nuova era dei pagamenti globali”

    (Teleborsa) – “Creare una piattaforma finanziaria in grado di collegare i mercati emergenti con quelli consolidati, offrendo ai clienti un’esperienza bancaria moderna, sicura e senza confini”. Con questo obiettivo iSwiss Bank, istituto bancario fondato e guidato dal banchiere italo-svizzero Christopher Aleo, lancia iSwiss Pay, una piattaforma di pagamento innovativa che – annuncia l’istituto in una nota – “punta a rivoluzionare le transazioni finanziarie tra Europa e resto del mondo”. Questa nuova iniziativa rappresenta un tassello chiave nella strategia di crescita di iSwiss, che negli ultimi anni ha consolidato la propria presenza nei settori bancario, assicurativo e degli investimenti. Fondata nel 2022, iSwiss Bank ha rapidamente guadagnato una posizione di rilievo nel panorama fintech. Sotto la guida di Aleo, il gruppo ha diversificato le proprie attività, lanciando iSwiss Hedge Fund, con sede a New York, e iSwiss Insurance, società assicurativa operativa negli Emirati Arabi Uniti, uno dei mercati finanziari più dinamici e competitivi al mondo. Il lancio di iSwiss Pay segna un ulteriore passo avanti in questa direzione. La piattaforma consentirà alle aziende e ai privati di effettuare transazioni rapide e sicure tra l’Europa e i principali circuiti internazionali di pagamento. Attraverso un sistema basato su tecnologie blockchain e protocolli di sicurezza avanzati, iSwiss Pay permetterà di effettuare bonifici e operazioni finanziarie istantanee, eliminando i tempi di attesa e le commissioni elevate tipiche del sistema bancario tradizionale. L’obiettivo di Aleo è chiaro: semplificare e velocizzare le transazioni finanziarie internazionali, offrendo al contempo ai clienti un servizio di alto livello, sicuro e accessibile.”Abbiamo voluto creare una piattaforma che rispondesse alle reali necessità di chi opera su scala globale, sia nel settore privato che in quello aziendale – ha dichiarato Aleo –. Con iSwiss Pay, stiamo costruendo un ponte tra mercati emergenti e circuiti finanziari consolidati, rendendo le transazioni più rapide ed efficienti. Stiamo costruendo un modello di banca digitale che guarda al futuro, integrando le migliori tecnologie disponibili per creare un ecosistema finanziario sicuro, veloce e globale”.Il progetto di espansione di iSwiss non si ferma all’Europa. Aleo ha già delineato un piano per portare iSwiss Pay nei principali mercati internazionali, puntando in particolare su Nord America e Asia. La piattaforma sarà presto integrata nei circuiti SWIFT e SEPA, permettendo transazioni in tempo reale tra le principali valute mondiali. Questa interconnessione consentirà alle aziende di operare in modo più fluido nei mercati internazionali, riducendo le barriere operative e i costi di cambio valuta.Parallelamente al lancio di iSwiss Pay, il gruppo iSwiss sta esplorando nuove opportunità di crescita nel settore assicurativo e degli investimenti. La divisione iSwiss Insurance, già attiva negli Emirati Arabi Uniti, sta studiando l’ingresso in nuovi mercati asiatici, mentre iSwiss Hedge Fund continua a espandere il proprio portafoglio, con un focus su settori ad alto potenziale come le energie rinnovabili e la tecnologia. LEGGI TUTTO

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    Confindustria Varese: “L’industria metalmeccanica varesina si apre all’open innovation”

    (Teleborsa) – Cali dei livelli produttivi, crisi aziendali che mettono in difficoltà specifiche filiere, un export che non riesce a fare da contraltare alla staticità del mercato interno. E un obiettivo: puntare su un allargamento delle esperienze di open innovation tra le aziende del territorio. È quanto emege dal terzo appuntamento con il ciclo di Assemblee 2025 degli 11 Gruppi merceologici che compongono la compagine associativa di Confindustria Varese. Protagoniste, questa volta, le imprese di due settori che insieme formano lo spaccato manifatturiero più rappresentativo dell’industria varesina, quello delle “Meccaniche” e delle “Siderurgiche, Metallurgiche e Fonderie”. Due Gruppi merceologici che all’interno di Confindustria Varese contano un totale di quasi 400 imprese per più di 29.200 addetti: quasi il 38% delle aziende della compagine associativa e oltre il 43% dei lavoratori in esse impiegati. La competitività del settore tra open innovation e startup L’assise – fa sapere Confindustria Varese in una nota – è stata l’occasione per fare il punto sulla competitività e sui trend di innovazione dell’industria metalmeccanica varesina tra i punti di forza e di debolezza dello scenario tecnologico del settore. Un tema, questo, al centro del progetto avviato dagli stessi Gruppi Merceologici “Meccaniche” e “Siderurgiche, Metallurgiche e Fonderie” di Confindustria Varese nell’autunno del 2024, in collaborazione con PoliHub, l’Innovation Park & Startup Accelerator del Politecnico di Milano. Un accordo in linea con l’azione #3 del Piano Strategico #Varese2050, volta a rafforzare l’ecosistema dell’innovazione locale, con il triplice obiettivo di comprendere a fondo i fattori comuni e le specificità del cluster delle aziende metalmeccaniche e siderurgiche, identificare le problematiche più significative e proporre collaborazioni mirate con le startup. Quasi 50 le risposte al questionario creato da PoliHub per raccogliere dalle imprese le informazioni sul posizionamento nella filiera, sul mercato di riferimento, sui problemi riscontrati ma anche sugli ambiti di interesse e su eventuali esperienze pregresse con le startup. Ciò che è emerso dall’indagine sul campione, è la conferma di un forte posizionamento delle aziende nella produzione di componenti e assemblaggio, seguiti da attività di servizi post-vendita e impiantistica. Il che significa un’importante presenza nelle fasi centrali della catena del valore, con una minore specializzazione in logistica e distribuzione. Dal punto di vista dei mercati principali, invece, emerge una prevalenza dei settori Automotive e Oil & Gas, seguiti da Energy, da Ingegneria e Costruzioni e da lavorazione metalli, materie plastiche ed elettromeccanica. Una significativa diversificazione settoriale, con una prevalenza di mercati ad alta intensità tecnologica e industriale. Tra i problemi operativi e strategici delle imprese che hanno risposto al questionario, invece, sono emerse le sfide legate alla produzione, all’efficienza dei processi, alla digitalizzazione o alla sostenibilità. Criticità che riflettono le tensioni che le imprese stanno vivendo in un contesto di rapida evoluzione tecnologica, competitiva e normativa.Controllo della qualità, digitalizzazione dei sistemi di controllo e dati, automazione, IoT e digitalizzazione dei processi, gestione della supply chain, manutenzione predittiva ed efficienza energetica, cybersecurity, sostenibilità ambientale, sicurezza operativa e manifattura additiva: queste le aree su cui, secondo il sentiment raccolto, le imprese stanno focalizzando maggiormente l’attenzione per rafforzare la propria competitività e capacità di innovazione. Questi i dati fotografati dall’indagine propedeutica ai passi successivi del progetto, che riguarderanno: la selezione di 50 startup in linea con i bisogni emersi dalle interviste alle aziende del cluster metalmeccaniche e siderurgiche; la condivisione della lista con le aziende che potranno in seguito indicare le preferenze per gli incontri in presenza; gli incontri one-to-one con le startup in una giornata di matching. “L’obiettivo del progetto – hanno affermato i presidenti dei Gruppi merceologici, Carlo Del Grande (Meccaniche) e Massimo Garavaglia (Siderurgiche, Metallurgiche e Fonderie) – è quello di creare nuove forme di dialogo tra le nostre eccellenze manifatturiere e le startup. Due mondi diversi e che a volte faticano a incontrarsi, ma che hanno voglia di trovare un linguaggio comune affinché l’industria possa investire in nuove tecnologie abilitanti ed essere sempre più competitiva sui mercati e al passo con le sfide odierne. Crediamo fermamente che l’innovazione non possa prescindere da quell’approccio collaborativo tra imprese storiche e giovani startup. Ne va della competitività delle nostre industrie”. L’indagine congiunturaleL’Assemblea – sottolinea la nota – è anche il momento per fare il punto sull’andamento delle imprese del settore, anche alla luce di un quadro internazionale sempre più complesso e di crisi aziendali sul territorio che rischiano di coinvolgere intere filiere. Il dato più aggiornato sul trend dei livelli produttivi è quello elaborato dal Centro Studi di Confindustria Varese sul quarto trimestre del 2024. Anno che si è chiuso con il 44,6% delle imprese metalmeccaniche che segna una diminuzione dei livelli produttivi rispetto al trimestre precedente, quelle che rilevano un incremento rappresentano il 34,5% mentre quelle che segnano livelli produttivi stabili sono il 20,9%. Le difficoltà maggiori si concentrano nelle fasi a monte della filiera e nell’elettrodomestico, mentre nei comparti della meccanica strumentale e dell’aerospazio si riscontrano i maggiori aumenti produttivi. Più positiva, invece, risulta la dinamica del portafoglio ordini, in aumento nel 65,9% delle imprese. Le previsioni per il primo trimestre 2025 erano a inizio anno orientate verso la cautela, nonostante la tenuta della domanda: il 77,8% delle imprese, infatti, prevedeva una stabilità dei livelli produttivi, il 19,0% un aumento della produzione e solo il 3,2% intravede un calo, generando così un saldo complessivo delle previsioni pari a +15,9 punti percentuali. Ma era tutto un altro mondo, antecedente all’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca. I dati dell’exportLe difficoltà nelle esportazioni non sono legate solo ai timori dei dazi. La fotografia sulle vendite all’estero di un settore che rappresenta da solo il 55% dell’export varesino – scattata sempre dal Centro Studi di Confindustria Varese sul 2024 – restituisce l’immagine di un calo iniziato ancor prima dell’insediamento della nuova Amministrazione americana. A fine anno, infatti, il responso era di un -8,6% rispetto ai livelli del 2023, a fronte di un aumento dell’import pari al +2,9%. I cali hanno riguardato tutti i sotto-comparti, tranne che per i mezzi di trasporto che segnano un incremento del +9,5%. Un risultato, quest’ultimo, dovuto in gran parte all’importante crescita delle esportazioni nel comparto aerospaziale (+17,4%). Hanno segnato un forte trend negativo, invece, le esportazioni varesine dell’elettronica (-23,5%) e dell’elettrotecnica (-28,6%), principalmente a causa della performance negativa delle apparecchiature per uso domestico (-61,2%). A registrare una flessione anche le esportazioni dei prodotti della metallurgia (-8,7%) e in metallo (-12,9%), esclusi macchinari e attrezzature. Ha registrato un calo anche il mondo dei macchinari e apparecchi meccanici (-8,8%), a causa dell’andamento negativo dei singoli terzo e quarto trimestre nei sotto comparti delle macchine destinate a impieghi speciali (-11,7%), delle macchine di impiego generale, delle altre macchine di impiego generale (rispettivamente -7,4% e -7,7%) e delle macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili (-6,3%). LEGGI TUTTO

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    USA, deficit commerciale febbraio scende a 122,7 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Diminuisce il deficit commerciale americano. Nel mese di febbraio 2025, la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 122,7 miliardi di dollari, in discesa rispetto al passivo di 130,7 miliardi di dollari di gennaio (dato rivisto da -131,4 miliardi).Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta simile alle stime degli analisti (-122,5 miliardi). Le esportazioni sono aumentate a 278,5 miliardi (+2,9%), mentre le importazioni sono risultate invariate a 401,1 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Dazi Usa, la risposta europea: prime contromisure entro il 15 aprile

    (Teleborsa) – L’Unione europea è pronta a rispondere ai daziamericani. È quanto riporta Ansa che cita fonti Ue secondo le quali le prime misure “potranno entrare in vigore il 15 aprile, seguiti poi da una seconda tranche di misure il 15 maggio”. “C’è ancora qualche consultazione in corso e poi procederemo”, hanno spiegato le stesse fonti che hanno evidenziato che “la ritorsione rifletterà” gli input ricevuti dai governi nazionali.Un alto funzionario europeo ha riferito all’agenzia di stampa che gli Stati Uniti, in base alle nuove tariffe annunciate, riscuoteranno sulle esportazioni Ue poco più di 81 miliardi di dollari. “Le nostre cifre dicono che si tratta di circa 290 miliardi di euro di esportazioni Ue con i dazi teorici del 20% da applicare dagli Usa”, ha spiegato la fonte ad Ansa, “sono circa 58 miliardi di dazi extra che applicherebbero sulle esportazioni Ue”. “Il 70% delle nostre esportazioni, verso gli Usa sarebbe colpito da tariffe”, ha aggiunto il funzionario europeo.Il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, ha paragonato l’impatto delle nuove politiche commerciali Usa a quello dell’attacco della Russia all’Ucraina. “Si tratta degli aumenti tariffari più destabilizzanti degli ultimi novant’anni”, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa durante la quale ha sottolineato la necessità di una reazione compatta e decisa, proprio come nel caso dell’aggressione russa all’Ucraina. “Dobbiamo rispondere con l’atteggiamento giusto, rimboccarci le maniche e trovare una via d’uscita da questa situazione. Ed è questo che mi aspetto dal prossimo governo”, ha dichiarato Habeck.Intanto, il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, ha annunciato che domani parlerà con i suoi omologhi statunitensi. “I dazi ingiustificati inevitabilmente si ritorcono contro. Agiremo in modo calmo, graduale e unificato” – ha scritto Sefcovic su X –, “calibriamo la nostra risposta, lasciando tempo adeguato per i colloqui. Ma non resteremo inerti se non riuscissimo a raggiungere un accordo equo”.(Foto: © Paul Grecaud/123RF) LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione scendono a 219 mila unità

    (Teleborsa) – Calo maggiore delle attese per le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 29 marzo 2025, i “claims” sono risultati pari a 219 mila unità, sotto le 225 mila attese e in calo di 6.000 unità rispetto ai 225 mila della settimana precedente (dato rvisto da 224 mila). La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 223.000 unità, in calo di 1.250 unità rispetto al dato della settimana precedente di 224.250 (dato rivisto da 224.000). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente.Infine, nella settimana al 22 marzo, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.903.000, in aumento di 56.000 unità rispetto alle 1.847.000 unità della settimana precedente e rispetto alle 1.860.000 attese. LEGGI TUTTO

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    USA, balzo dei licenziamenti a marzo con taglio dipendenti federali di DOGE

    (Teleborsa) – In aumento i licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di marzo 2025. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di 275.240 posti di lavoro. Il dato rivela una crescita del 60% rispetto al mese precedente, quando si erano registrati 172.017 licenziamenti, e un aumento del 205% rispetto allo stesso periodo del 2024 (90.309).Da inizio anno si sono registrati 497.052 licenziamenti (+93% rispetto al pari periodo del 2023), il valore year-to-date e trimestrale più alto dal primo trimestre del 2009, quando erano stati annunciati 578.510 tagli di posti di lavoro.”Gli annunci di tagli di posti di lavoro sono stati dominati il ??mese scorso dai piani del Department of Government Efficiency (DOGE) per eliminare posizioni nel governo federale. Altrimenti sarebbe stato un mese abbastanza tranquillo per i licenziamenti”, ha detto Andrew Challenger, Senior Vice President ed esperto di posti di lavoro per Challenger, Gray & Christmas.Negli ultimi due mesi, le azioni di DOGE sono state attribuite a 280.253 piani di licenziamento di dipendenti federali e appaltatori che hanno avuto un impatto su 27 agenzie, secondo il monitoraggio di Challenger. Altri 4.429 tagli di posti di lavoro sono derivati ??dall’effetto a valle del taglio degli aiuti federali o della fine dei contratti, che hanno avuto un impatto principalmente su organizzazioni non profit e sanitarie.Il totale di marzo è il terzo totale mensile più alto mai registrato. Il totale mensile più alto si è verificato ad aprile 2020, quando sono stati registrati 671.129 tagli, seguito da maggio 2020 con 397.016. Si tratta del totale più alto mai registrato per il mese di marzo, da quando Challenger ha iniziato a riferire sui piani di tagli di posti di lavoro nel 1989.(Foto: elleaon | 123RF) LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisizione di HPS da parte di BlackRock

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, l’acquisizione del controllo esclusivo di HPS Group Adviser Holdings e HPS Partners Investment Holdings da parte di BlackRock, tutte negli Stati Uniti. La transazione riguarda principalmente i servizi di gestione patrimoniale.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, date le limitate posizioni di mercato delle società derivanti dalla transazione proposta. La transazione notificata è stata esaminata ai sensi della procedura di revisione semplificata delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    Guardia di finanza, rinnovato il protocollo d’intesa con SACE

    (Teleborsa) – È stato rinnovato il protocollo d’intesa che disciplina i rapporti di collaborazione tra la Guardia di finanza e SACE. A sottoscriverne i contenuti, il Capo di Stato Maggiore del Comando Generale della Guardia di finanza, Giuseppe Arbore, e l’Amministratore Delegato della società, Alessandra Ricci.Si consolida così una sinergia già da tempo in essere tra il Corpo e SACE: l’attuale protocollo allarga e rafforza infatti lo spettro d’azione con l’obiettivo di garantire il corretto utilizzo di tutte le soluzioni gestite dalla società a supporto della crescita delle imprese italiane in Italia e nel mondo.Secondo uno schema ormai collaudato, l’intesa troverà concreta attuazione in costanti scambi informativi che permetteranno alla Componente Speciale della Guardia di finanza di approfondire dati, notizie e altre informazioni qualificate, sviluppare progetti operativi e attivare i Reparti territoriali del Corpo per l’esecuzione di riscontri investigativi “sul campo”.L’accordo, ora rinnovato, contempla anche iniziative volte alla crescita professionale del personale di entrambe le Istituzioni, prevedendo la possibilità di organizzare momenti di confronto per lo scambio di best practice e specifici corsi di formazione e aggiornamento reciproco. LEGGI TUTTO