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    Urso: “Kenya partner strategico per l’intelligenza artificiale in Africa”

    (Teleborsa) – “Il Kenya è un partner strategico per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in Africa. È il Paese che ha maggiormente risposto al programma pilota di accelerazione per startup africane ‘AI Hub for Africa’, prima applicazione pratica delle conclusioni della ministeriale G7 di Verona del marzo scorso: ben 117 candidature, da parte di altrettante startup keniane, per iniziative nel campo dell’IA che comporteranno riflessi positivi sulle aree prioritarie del Piano Mattei per l’Africa, tra cui l’agricoltura sostenibile, l’istruzione e la formazione e l’azione per il clima”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in visita ufficiale in Kenya. Dopo gli incontri di stamane con il Presidente dell’Assemblea Nazionale e con il Ministro della Difesa keniani, Urso ha avuto un confronto bilaterale, a Nairobi, con il ministro dell’Informazione, Comunicazione ed Economia Digitale, Margaret Ndung’u, sulle possibili forme di cooperazione sull’intelligenza artificiale e in campo digitale nell’ambito del Piano Mattei, in particolar modo attraverso il progetto “AI Hub for Sustainable Development” della presidenza italiana della Ministeriale G7 Industria, Tecnologia e Digitale, in collaborazione con l’UNDP. Urso ha poi incontrato il ministro degli Investimenti, del Commercio e delle Industrie del Kenya, Salim Mvurya. “Le relazioni tra i nostri due Paesi sono strategiche per la presenza dell’Italia nel Continente africano – ha affermato Urso durante l’incontro -, come testimonia la presenza nel Paese di diversi grandi gruppi italiani e di una vasta comunità imprenditoriale italiana, ben integrata nel tessuto economico-sociale keniano. Nell’ambito del Piano Mattei, possiamo oggi valutare con il Kenya collaborazioni su nuovi settori, ulteriori a quello dello spazio per il quale quest’anno ricorrono i primi 60 anni di cooperazione tra i due Paesi, tra cui la produzione di biocarburanti o l’approvvigionamento delle materie prime critiche necessarie alla duplice transizione, ecologia e digitale”. Urso, che in serata incontrerà una rappresentanza della comunità imprenditoriale italiana, domani sarà in visita al Centro Spaziale “Luigi Broglio” a Malindi. LEGGI TUTTO

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    Spesa online, Everli e MD avviano una nuova collaborazione

    (Teleborsa) – Everli, operatore italiano per la spesa a casa con un fatturato di oltre 100 milioni di euro, avvia una nuova collaborazione con MD, uno dei più importanti operatori della GDO italiana con circa 3,7 miliardi di euro di fatturato nel 2023 e oltre 9mila dipendenti. I clienti Everli che vorranno acquistare online e ricevere la spesa a casa potranno infatti contare su 55 punti vendita MD dislocati in 13 regioni italiane e in 26 province.I punti vendita MD interessati dalla collaborazione – si legge in una nota – sono in Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige, Veneto. Il rinnovo della collaborazione è parte del processo di rafforzamento, riorganizzazione e rilancio legato all’acquisizione dell’azienda da parte di Palella Holdings.Everli dispone di un’ampia rete di collaborazioni con più di 60 insegne della GDO in Italia diffuse in 62 province e permette così ai propri clienti un’ampia possibilità di scelta del proprio supermercato preferito. “La nuova collaborazione con un importante operatore della GDO come MD dimostra che il processo di rinnovamento intrapreso dalla nostra azienda in seguito all’acquisizione da parte di Palella Holdings riscuote la fiducia del settore e rafforza la nostra posizione come operatore leader della spesa a casa – ha commentato Jonathan Hannestad, CEO di Everli –. I 55 punti vendita della rete MD costituiscono un rilevante potenziamento del nostro network e ci permettono di soddisfare un target sempre più ampio di clienti”. LEGGI TUTTO

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    Da assunzioni a stipendi, cosa ha detto Zangrillo

    (Teleborsa) – “Tra cinque o sei anni avremo un milione di dipendenti che matureranno i requisiti per andare in pensione e dunque nei prossimi tre o quattro anni dovremo assumere un milione di persone per gestire questo turn over. Sono ottimista”. Lo ha detto a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. “Nel 2023 abbiamo assunto 170 mila persone, abbiamo lavorato molto sui percorsi concorsuali e oggi – conclude – siamo in grado di garantire dei concorsi rapidi, veloci e smart. Per questo sono molto fiducioso”Zangrillo poi non esclude la possibilità di rivedere il tetto agli stipendi dei manager pubblici, oggi fissato a 240.000 euro. “Non capisco perché nel privato un manager possa guadagnare più di 240.000 euro e nel pubblico no. Questo vale per le posizioni di grandissima responsabilità che richiedono competenza e vanno retribuite come tali”.”La mia idea – ha spiegato il Ministro – è di affidarci a chi di mestiere definisci i livelli retributivi per posizioni di un certo tipo, non vedo perché i dipendenti pubblici debbano esser esclusi da queste dinamiche”. LEGGI TUTTO

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    Planning and Control School: Enel e SDA Bocconi School of Management puntano su formazione specialistica

    (Teleborsa) – La formazione specialistica come imprescindibile elemento di competitività sui mercati globali. Entra nel vivo Planning and Control School, il programma formativo ad alto valore della durata di otto settimane che Enel e SDA Bocconi School of Management hanno messo al servizio di trentatré colleghe e colleghi del Gruppo energetico, provenienti da tutto il mondo. Oggi si è ufficialmente aperta la seconda fase del programma, composta di cinque settimane di formazione, delle quali quattro in presenza, nella sede romana di SDA Bocconi, più una online.Strutturata in lingua inglese, proprio perché mirata alla costruzione di competenze che abbiano respiro internazionale, la Planning and Control School – si legge in una nota – offre un programma di formazione completo: dall’analisi degli investimenti allo studio dei modelli di forecasting e analisi predittiva, dall’integrazione degli ESG nella strategia aziendale al risk management, l’obiettivo è creare competenze manageriali in grado di rispondere con prontezza alle sfide che quotidianamente la digitalizzazione pone davanti a chi aspira a far parte del mondo del business con un bagaglio di conoscenze sempre più accurato e in costante aggiornamento. Il programma è solo l’ultimo episodio della collaborazione tra Enel e SDA Bocconi School of Management, una sinergia che da anni pianifica e organizza progetti d’avanguardia in ambito formativo: un altro esempio, in questo senso, è la Executive Procurement School, l’altro percorso di eccellenza finalizzato a rafforzare le competenze tecniche e a fornire una visione più ampia dei processi di business, dedicata a 27 giovani talenti Enel attivi nel Global Procurement. LEGGI TUTTO

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    ASACERT CSR Audit Solutions nell’albo dei revisori legali per la nuova direttiva CSRD

    (Teleborsa) – ASACERT CSR Audit Solutions Srl è stata ufficialmente inserita nell’Albo delle società di revisione legale con decreto del 25 luglio 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 64 del 09 agosto 2024. Un traguardo che – si legge in una nota – consente alla società partecipata di ASACERT Società Benefit – organismo di certificazione, ispezione, valutazione e formazione, di terza parte indipendente, accreditato da enti nazionali e internazionali – di essere il primo Ente di certificazione a poter emettere attestati di conformità alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), la nuova normativa europea che regolamenta la rendicontazione societaria di sostenibilità.Con il decreto legislativo 6 settembre 2024, n. 125, il Consiglio dei Ministri ha approvato per il recepimento della Direttiva CSRD, introducendo dal 25 settembre 2024 nuovi e più stringenti obblighi per le imprese italiane in materia di rendicontazione di sostenibilità. Il cuore della CSRD è l’introduzione di una rendicontazione standardizzata a livello europeo, assicurando che gli investitori e le parti interessate dispongano di informazioni comparabili e affidabili. Questa Direttiva amplia il campo di applicazione rispetto alla precedente Direttiva 2014/95/UE (Non Financial Reporting Directive, NFRD), che interessava solo le grandi imprese con almeno 500 dipendenti. Il nuovo provvedimento prevede, infatti, una sua applicazione progressiva ed estensiva dal 2024 al 2026. Cominceranno le imprese già obbligate alla dichiarazione non finanziaria (enti di interesse pubblico come banche, assicurazioni e le grandi società obbligate fino ad oggi). Poi, gradualmente sarà la volta delle grandi imprese e delle PMI quotate. Tuttavia, anche le PMI diverse da quelle quotate in borsa, sebbene non saranno tenute a pubblicare il report di sostenibilità, saranno gradualmente spinte dal mercato saranno a farlo per misurare, comunicare e definire piani di sostenibilità.Tra le novità di maggiore rilievo spicca, appunto, la figura del “revisore di sostenibilità”, responsabile della verifica e certificazione della conformità delle dichiarazioni di sostenibilità delle imprese alle norme di riferimento con particolare attenzione agli aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG). “L’iscrizione nel Registro dei revisori – commenta Fabrizio Capaccioli, ad di ASACERT SB e di ASACERT CSR Audit Solutions – conferma il nostro impegno nel supportare le aziende nell’affrontare le sfide legate alla sostenibilità e alla conformità normativa. Con la CSRD, la sostenibilità non è più una scelta, ma un obbligo per tutte le imprese. ASACERT | CSR Audit Solutions è pronta a fornire il suo contributo per rendere questo percorso più efficace, etico e trasparente, contribuendo in modo significativo alla crescita di un’economia più sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    Inflazione, Lagarde: “si è rafforzata fiducia su rientro al target”

    (Teleborsa) – “I dati preliminari sull’inflazione giunti da Francia, Spagna e, oggi, anche da Italia e Germania confermano le attese di un ulteriore rallentamento dell’inflazione media dell’area euro a settembre”. Lo ha affermato la presidente della Bce, aggiungendo alcune considerazioni, rispetto al testo che stava leggendo, nelle sue dichiarazioni introduttive all’audizione trimestrale al Parlamento Europea sottolineando che “gli ultimi sviluppi rafforzano la nostra fiducia sul fatto che l’inflazione tornerà a livello obiettivo in maniera tempestiva. Ne terremo conto alla prossima riunione monetaria (del Consiglio direttivo della Bce-ndr ) a ottobre”I livelli sottotono di alcune indagini sull’attività economica nell’area euro “suggeriscono che la ripresa stia fronteggiando venti contrari”. “Ci attendiamo che la ripresa si rafforzino nel corso del tempo – ha aggiunto – mentre la crescita dei redditi reali dovrebbe consentire alle famiglie di consumare di più”La Banca centrale europea conta di completare per la seconda metà del 2025 una nuova parziale revisione della sua strategia monetaria, ha detto ancora Lagarde, spiegando nel corso dell’audizione trimestrale al Parlamento europeo che questa revisione sarà più limitata e si focalizzerà su due aspetti. Uno è relativo al cambiamento del contesto in cui si produce l’inflazione, l’altro è delle ricadute di questi mutamenti per la strategia monetaria e anche di quello che si può imparare dai periodi di bassa e alta inflazione.”Non aspetteremo che tutto sia il 2% per ridurre i tassi”, ha detto rispondendo a chi metteva in rilievo il persistere dell’inflazione di fondo nell’area euro a livelli superiori al valore perseguito dalla Bce (2%, che però si riferisce all’inflazione generale).Un passaggio anche sulle fusioni transforntaliere tra banche in Europa “sono auspicabili”, ha detto Lagarde, rispondendo a una domanda durante l’audizione trimestrale al Parlamento europea e richiamandosi a una posizione che aveva già espresso nel 2020. Le fusioni frontaliere “non sono senza rischi”, ma sta alle parti che intendono portarle avanti valutarli. “Io mi attengo alla mia posizione del 2020: le fusioni che creano banche in grado di competere con altre istituzioni internazionali, anche americane o cinesi sono auspicabili. Non sto commentando su nessuna operazione specifica”, ha puntualizzato. “Il nostro ruolo come autorità di Vigilanza è limitato al determinare se le regole siano rispettate, se i criteri siano soddisfatti. E questo – ha concluso – verrà fatto se e quando richiesto”. Banche europee che restassero più piccole avrebbero maggiori difficoltà nel contesto globale. “Qualunque tentativo, specialmente se a livello trans frontaliero, per allargare e approfondire le banche europee sarà di beneficio, tenendo presente che non tutte le fusioni sono buone e che ci sono rischi e oneri che vanno presi in considerazione dai portatori di interesse. Posso assicurarvi – ha concluso – che noi come autorità faremo il lavoro di verificare le proposte che ci verranno messe davanti” LEGGI TUTTO

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    USA, Fed: sotto attese a settembre l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas

    (Teleborsa) – Migliora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas, nel mese di settembre, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, si è portato a -9 punti rispetto ai -9,7 del mese precedente. Le stime degli analisti erano per un miglioramento fino a -4,5 punti. Bisogna ricordare che quando le aziende che segnalano un aumento supera il numero di quelle che segnalano una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero e viceversa.L’indice di produzione, una misura chiave delle condizioni di produzione dello Stato, è peggiorato da +1,6 punti a -3,2, mentre i nuovi ordini sono scivolati a -5,2 da -4,2. L’indice della capacità di utilizzo si è portato -7 da -2,5 e l’indice delle consegne a -7 punti da +0,8. LEGGI TUTTO

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    Comunità Energetiche Rinnovabili: Legacoop promuove la collaborazione tra soggetti finanziari pubblici e privati

    (Teleborsa) – Finanza pubblica, privata ed agevolata, insieme per disegnare gli strumenti finanziari capaci di accompagnare lo sviluppo di Comunità Energetiche Rinnovabili, a partire dalle migliori esperienze realizzate in Europa. È questo l’obiettivo del seminario che Legacoop, Coopfond e RESCOOP (la più grande federazione di comunità energetiche a livello europeo), con un gruppo di stakeholders della finanza pubblica e privata e della filantropia italiani, hanno organizzato presso la sede nazionale dell’associazione.”Aprire un tavolo – spiega il presidente di Legacoop, Simone Gamberini – capace di disegnare gli strumenti finanziari per permettere alle Comunità energetiche di svilupparsi appieno è per noi un obiettivo fondamentale. Quando si realizzano in forma cooperativa queste realtà consentono, infatti, di perseguire insieme sostenibilità, sviluppo e protagonismo delle comunità. Sono uno strumento importante per costruire la nuova economia di cui abbiamo bisogno”.Le comunità energetiche sono un modello nuovo e funzionale per coinvolgere i cittadini in progetti che possono riportare le persone e le comunità al centro dei processi produttivi, generando benefici economici, riportando risorse alle comunità locali, con la possibilità per chiunque di partecipare attivamente alla transizione energetica. Il decreto legislativo 199 del 2021 ha dato il via allo sviluppo di questo strumento innovativo, ma purtroppo le CER attive in Italia sono ancora poche.A frenarne la crescita rimangono, infatti, una serie di barriere, anche normative, che impediscono agli intermediari finanziari di investire in queste realtà nascenti. Per questo i promotori del seminario – riuniti nel progetto Respira – hanno contattato RESCOOP per individuare quali canali finanziari innovativi possono essere individuati e messi in campo, ma anche una serie di interlocutori che rappresentano le principali realtà in Italia interessate allo sviluppo delle CER e in grado di supportarle finanziariamente, come la Fondazione Compagnia Sanpaolo, Fondazione Cariplo e alcune tra le principali banche italiane.Durante il seminario sono stati approfonditi, in particolare, gli strumenti finanziari in fase di implementazione da parte di Energie Partagee (Francia), – dove è stata realizzata una campagna di raccolta fondi che ha permesso di raccogliere dai cittadini 43 milioni di euro in un fondo dedicato di equity – e da Energie Samen (Paesi Bassi), dove sono stati creati fondi costituiti sia dal governo centrale sia dai governi regionali per facilitare l’avviamento di comunità energetiche, le quali devono essere costituite da cittadini per almeno il 50%.In tutte le esperienze analizzate, – si legge in una nota – sono risultati elementi fondamentali l’assistenza tecnica e la condivisione di esperienze. Per questa ragione RESCOOP ha tra i suoi obiettivi anche il supporto tecnico nella fase d’avvio delle CER e la diffusione più ampia possibile dell’opportunità di creare nuove Comunità Energetiche Rinnovabili. La realizzazione di una specifica campagna informativa risulta dirimente, vista la complessità delle CER, così come risulta necessaria l’intermediazione tra comunità locali, operatori del sistema finanziario e istituzioni preposte alla regolamentazione del mercato energetico. Al raggiungimento di questi obiettivi si candida il progetto di Legacoop RESPIRA, attraverso il coinvolgimento di tutti questi soggetti, puntando a creare rapporti di collaborazione e cooperazione, anche superando i propri singoli interessi.Il seminario ha visto un’elevata partecipazione anche di soggetti istituzionali che hanno portato il loro punto di vista, esprimendo l’utilità di momenti di confronto su questa tematica, insieme a rappresentanti della Cassa Depositi e Prestiti, della Banca Europea per gli investimenti, di Banca Etica, Unicredit, di BPER, di Intesa Sanpaolo e delle Fondazioni Compagnia Sanpaolo e Cariplo, per cercare – pubblico e privato insieme – le soluzioni più adeguate al nostro Paese.RESPIRA è un progetto promosso da Legacoop, Coopfond, Banca Etica ed Ecomill (piattaforma di crowdfunding dedicata ai progetti di energia rinnovabile) per supportare la creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in forma cooperativa. Ha creato una partnership con cooperative in grado di fornire assistenza tecnica a gruppi di cittadini, imprese, enti pubblici nell’avvio di una comunità energetica, adattando la propria offerta a ciascuna specifica comunità, territorio, esigenza. I partner di RESPIRA possono guidare gruppi di promotori di CER attraverso tutte le fasi necessarie alla nascita di una comunità energetica: lo studio di fattibilità, gli aspetti tecnici, gli aspetti legali funzionali alla costituzione, la raccolta di capitale, le fasi operative con l’adeguata gestione tecnica, commerciale e amministrativa. LEGGI TUTTO