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    Giappone, leading indicator luglio rivisto a 109,3 punti

    (Teleborsa) – Migliorano le condizioni economiche del Giappone nel mese di luglio 2024. Il leading indicator è stato rivisto al ribasso a 109,3 punti dai 109,5 preliminari, ma risulta in aumento dello 0,2% rispetto ai 109,1 punti del mese precedente. Lo rende noto il Cabinet Office del Giappone nella sua lettura definitiva. Nello stesso periodo l’indice coincidente sulle condizioni attuali sale del 3,1% a 117,2 punti dai 114,1 punti precedenti, mentre l’indice differito (lagging index) sulle condizioni future si porta a 107,2 punti dai 107 punti precedenti.(Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Psb, crescita dell’1% e deficit al 3,8% nel 2024. Il Superbonus spinge in alto il debito pubblico

    (Teleborsa) – Le prime indiscrezioni indicano che nel Piano strutturale di bilancio sarà indicata una crescita del PIL pari all’1% per quest’anno – in linea con quanto indicato nel quadro tendenziale del Def di aprile – che salirà all’1,2% nel 2025 e nel 2026. Per quanto riguarda il deficit si parla di un 3,8% quest’anno, in calo al 3,2% nel 2025 e al 2,7% nel 2026 mentre il rapporto debito/PIL dovrebbe raggiungere il 134,8% nell’anno in corso e poi aumentare al 137,1% nel 2025 e al 138,3% nel 2026 per effetto del Superbonus che peserà 40 miliardi all’anno fino al 2027.Ieri durante l’incontro con i sindacati a Palazzo Chigi il ministro Giorgetti aveva parlato di una “fase complicata perché ci troviamo in un momento di transizione” visto che è la prima volta che si applica il nuovo Patto di Stabilità, e “la linea del Piano strutturale sarà prudente e responsabile”. Il ministro dell’Economia ha voluto sottolineare il peso del debito, “cresciuto a causa dei vari bonus edilizi a cominciare dal Superbonus 110”. L’impegno del governo sarà quello di “non contribuire a alimentare il debito pubblico per le nuove generazioni”, ha però assicurato e per questo ha ricordato che la spesa annua si manterrà all’1,5% in media nel periodo considerato dal Psb. La correzione invece sarà pari allo 0,5% sul saldo strutturale e permetterà di arrivare sotto al 3% già dal 2026 e dunque avviare l’uscita dalla procedura di infrazione.”Abbiamo registrato risposte positive rispetto a due nostre richieste: il consolidamento del cuneo fiscale e la rivalutazione delle pensioni. Restano aperte altre questioni, a partire da quelle connesse al lavoro e ai salari”, ha dichiarato all’indomani dell’incontro a Palazzo Chigi, il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, che ha ribadito le posizioni della sua organizzazione in merito ai contenuti del Piano strutturale di bilancio, presentato dal governo alle parti sociali. Cgil, Cisl e Uil dopo l’incontro col governo sul Piano strutturale di bilancio avevano infatti manifestato che questi erano i punti a cui non erano state date risposte soddisfacenti. “Pensiamo a una manifestazione nazionale a Roma il 19 ottobre su sanità pubblica e i rinnovo dei contratti del settore pubblico in senso generale”, aveva dichiarato Landini, leader Cgil. LEGGI TUTTO

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    MPS: a Marsala apre un nuovo centro specialistico nell’Agridop

    (Teleborsa) – Banca Monte dei Paschi di Siena prosegue il proprio impegno nel settore agroalimentare a sostegno dei distretti DOP e IGP italiani, in linea con quanto previsto dal Piano Industriale 2024-2028. La Banca apre a Marsala un nuovo centro MPS Agridop dedicato ad accompagnare lo sviluppo delle aziende della Piana di Trapani e della Sicilia occidentale.Il centro di Marsala, situato in via Roma 64, – fa sapere MPS in una nota – si unisce a quello di Pachino (SR), già operativo in Sicilia da tre anni, e agli altri 14 centri dislocati nel Paese in corrispondenza delle principali Denominazioni italiane.Banca Mps ha individuato Marsala quale territorio strategico per servire le imprese attive nella produzione dell’omonimo vino e, più in generale, per le attività delle filiere vitivinicole che rappresentano un vero e proprio motore per lo sviluppo del territorio siciliano.L’iniziativa si inserisce all’interno della linea di business MPS Agridop e rappresenta la prima di una serie di aperture che, entro la fine del 2026, porteranno a 40 i centri specialistici presenti in tutta Italia.”L’apertura di un secondo centro MPS Agridop in Sicilia testimonia la strategicità del comparto agroalimentare per la nostra Banca e il forte impegno per i distretti e per tutte le nostre imprese, anche quelle piccole e piccolissime, che costituiscono la filiera agrifood – ha dichiarato Maurizio Giovanni Coppola, direttore Territoriale Imprese e Private Sicilia e Calabria di Banca Mps –. Grazie al nuovo centro di Marsala possiamo offrire agli imprenditori agricoli siciliani un ulteriore supporto per far crescere le loro aziende in modo sostenibile e per affermarsi quali vere e proprie eccellenze del territorio”. LEGGI TUTTO

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    CNEL, Brunetta: nostra missione rivitalizzare corpi intermedi

    (Teleborsa) – Si è svolta l’assemblea del Cnel a un anno dall’avvio della XI Consiliatura inaugurata il 22 settembre 2023. “Con la nuova consiliatura ci siamo sin da subito posti l’obiettivo – ha dichiarato il presidente Renato Brunetta – di ridare al Cnel le sue prerogative istituzionali, dopo un decennio in cui si era tentato di sopprimerlo. Un obiettivo raggiunto grazie alla legge 56/2024, con cui sono state ripristinate tutte le funzioni del Consiglio. In questo anno abbiamo intrapreso un percorso volto a rivitalizzare i corpi intermedi e rendere il Cnel la loro casa, il luogo dove possano confrontarsi e fare sintesi. Questa è la nostra missione”. “Per la prima volta, abbiamo dotato il Cnel di un programma di consiliatura. La mole del lavoro svolto è stata veramente notevole ed è testimoniata dal ventaglio dei tanti temi messi all’ordine del giorno: dal salario minimo al lavoro in carcere, dalle pensioni alla sicurezza sul lavoro, dalla produttività ai servizi della PA. Un lavoro condiviso, realizzato dal CNEL grazie all’impegno dei consiglieri, degli uffici, dei tanti organismi interni attivati e dei molteplici soggetti di una vasta rete di collaborazioni, rafforzata mediante oltre 40 accordi e protocolli d’intesa. Ora siamo alla fase di raccolta dei frutti: nel prossimo trimestre sono previsti più di 50 output sotto forma di eventi, documenti, proposte di legge, rapporti. Un impegno da cui è scaturito il riconoscimento di un ruolo istituzionale di grande rilevanza, come dimostra l’inserimento del Cnel nella cabina di regia sulla Zes e in quella per il Pnrr”.”È stata portata avanti, inoltre, un’importante opera di riorganizzazione, di valorizzazione e di potenziamento delle risorse umane. È stato fatto un grande sforzo per migliorare la governance e la capacità amministrativa del Consiglio, per accrescere la sua visibilità e moltiplicare i momenti di dialogo e accoglienza”, sottolinea Brunetta. LEGGI TUTTO

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    Crisi pandemiche, CDP: siglato accordo con istituzioni finanziarie per lo sviluppo del G7 e Banca Mondiale

    (Teleborsa) – Sostenere i Paesi in via di sviluppo nella gestione delle crisi pandemiche, promuovendo la crescita delle catene di produzione e distribuzione di vaccini e medicinali. Questo è lo scopo principale della nuova intesa siglata in occasione della 79esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) a New York tra il gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP), le istituzioni finanziarie per lo sviluppo dei Paesi membri del G7 e l’International Finance Corporation del Gruppo Banca Mondiale. L’accordo, che segue gli impegni assunti durante il Vertice del G7 in Puglia, – spiega CDP in una nota – “mira a sostenere gli sforzi globali nella gestione delle emergenze sanitarie, creando opportunità di finanziamento congiunte per la creazione di hub manufatturieri dedicati ai prodotti farmaceutici e medicali, in particolare vaccini e macchinari diagnostichi, nei Paesi in via di sviluppo”. Nell’ambito dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, incentrata su temi cruciali del nostro secolo come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e sanitaria e la promozione della pace e della sicurezza globale, il Gruppo CDP ha siglato anche altri due accordi: il primo, con il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), mira a rinnovare la collaborazione con l’agenzia ONU al fine di incrementare gli investimenti in progetti che contribuiscano al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG); il secondo, sottoscritto con numerose istituzioni finanziarie per lo sviluppo, agenzie di credito all’esportazione (ECA) e Governi facenti parte della coalizione Minerals Security Partnership (MSP), prevede la creazione di un network per coordinare azioni e finanziamenti sulle materie prime critiche, essenziali per la transizione verde.”La collaborazione tra CDP, gli Istituti Nazionali di Promozione e l’ONU è fondamentale per realizzare progetti di impatto che contribuiscano al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Solo attraverso un coordinamento sempre più forte potremo infatti continuare a sviluppare soluzioni di finanziamento innovative, offrendo risposte che siano scalabili e di vasta portata – spiega Paolo Lombardo direttore della Cooperazione allo Sviluppo Internazionale di CDP –. Lo sviluppo sostenibile è strettamente legato ad un accesso equo e giusto alla tutela della salute. In questo senso, sosteniamo con forza l’iniziativa promossa con le istituzioni finanziarie del G7 e la Presidenza Italiana, che mira a potenziare le capacità dei Paesi emergenti nella gestione delle pandemie, ponendo le basi per la ricerca, la produzione e la distribuzione di medicinali essenziali, attrezzature diagnostiche e vaccini”.L’iniziativa delle DFI G7 per il Finanziamento d’Emergenza delle Contromisure Mediche (MCM)CDP insieme alle istituzioni finanziarie per lo sviluppo (DFI) del G7, alla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e alla International Finance Corporation (IFC) della Banca Mondiale è tra i promotori dell’Iniziativa di Finanziamento d’Emergenza per le Contromisure Mediche (MCM). L’accordo, che ha ricevuto il sostegno dei Leader G7 nel recente Summit in Puglia, rientra nel più ampio sforzo globale per la tutela della salute in caso di crisi pandemiche e mira a creare meccanismi di collaborazione e opportunità di finanziamento per garantire un accesso rapido ed equo a vaccini, diagnostica e trattamenti durante le pandemie, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. Il Memorandum of Understanding (MoU) con United Nations Development Program (UNDP)Attraverso il nuovo MoU con il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), che segue quello stipulato nel 2019, CDP mira a rinnovare la collaborazione con l’agenzia ONU orientata al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), promuovendo investimenti e iniziative congiunte in progetti in linea con gli impegni assunti nell’Accordo di Parigi. Tra gli elementi chiave del MoU vi è anche l’iniziativa Youth4Climate, promossa in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che mira a responsabilizzare i giovani leader in progetti che abbiano come tema la resilienza climatica, offrendo loro una piattaforma per influenzare le politiche sull’ambiente a livello internazionale.Avvio del network sui finanziamenti nel settore delle Materie Prime Critiche Riconoscendo il ruolo essenziale delle materie prime critiche nella transizione verso l’energia verde, CDP insieme a numerose Istituzioni finanziarie per lo sviluppo, agenzie di credito all’esportazione (ECA) e ai Governi facenti parte della coalizione Minerals Security Partnership (MSP) ha aderito al MSP Finance Network. L’iniziativa ha come obiettivo quello di rafforzare la cooperazione, promuovere lo scambio di informazioni e co-finanziare catene di approvvigionamento sostenibili per le materie prime critiche necessarie per la transizione energetica. LEGGI TUTTO

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    S&P: migliorano le condizioni del credito in Europa

    (Teleborsa) – S&P continua a prevedere una graduale ripresa della crescita dell’UE, spinta dall’aumento dei redditi reali che stimola i consumi e dall’occupazione elevata. A fronte del calo dell’inflazione, S&P prevede che la Banca Centrale Europea (BCE) allenterà gradualmente i tassi di interesse di 25 punti base (bps) a trimestre, fino a quando il tasso di deposito non raggiungerà il livello minimo di circa il 2,5% nel terzo trimestre del 2025. È quanto emerge dallo studio di S&P Global Ratings (S&P) sulle condizioni del credito in Europa nel quarto trimestre 2024.Il rischio geopolitico – rileva S&P – rimane elevato a causa delle potenziali escalation in Ucraina e in Medio Oriente, nonché delle sfide che potrebbero sorgere se le elezioni statunitensi dovessero portare a cambiamenti politici. Inoltre, la gestione dei rischi in Europa si concentra sempre più sulla sicurezza economica e su un mercato unico libero ed equo. I principali rischi macro includono un periodo prolungato di crescita inferiore alla media, pressioni salariali che impediscono un ulteriore calo dell’inflazione, e periodi di volatilità se i mercati sovrastimano il ritmo dei tagli dei tassi.Gli Outlook relativi ai rating di S&P per le banche, le società non finanziarie, la finanza strutturata e le assicurazioni risultano per lo più stabili, con gli emittenti che beneficiano dell’allentamento delle condizioni di finanziamento. I segmenti più vulnerabili includono gli immobili commerciali (CRE), con l’accumularsi di arretrati nei titoli garantiti da ipoteca commerciale (CMBS) in Europa, e nei titoli non conformi e legacy buy-to-let (BTL) nel Regno Unito. I Paesi europei restano sfidati da alti livelli di debito, mentre le imprese si concentrano sempre più sul rafforzamento della resilienza delle supply chain e sul miglioramento della propria competitività.”L’inflazione non è più al centro della scena – commenta l’analista del credito di S&P Global Ratings Paul Watters –. Se da un lato la svolta nel ciclo del credito porterà un gradito sollievo alle imprese e alle famiglie, dall’altro significa anche che molti altri problemi e vulnerabilità verranno alla ribalta e determineranno le prospettive delle imprese e del credito”. LEGGI TUTTO

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    Rifiuti nucleari, Pichetto: irrazionale che ogni Regione abbia depositi per quelli a bassa intensità

    (Teleborsa) – “Considero, personalmente, irrazionale e uno spreco di fondi pubblici che ogni regione debba tenere i suoi rifiuti radioattivi in più siti. Stiamo valutando luoghi terzi e cosa fare”. Così il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine del Forum Risorsa Mare realizzata da TEHA Group in corso a Palermo. “Ci sono scorie ad alte intensità, quelle delle vecchie centrali, che si trovano quasi tutte in Francia e in Inghilterra e quelle dovranno andare in un deposito geologico – ha spiegato il ministro –. Poi ci sono quelle a bassa intensità, quelle degli ospedali e quelle civili ad esempio, che devono andare in un deposito per una decina di anni. Queste le produciamo ogni giorno e in questo momento sono stoccate un po’ ovunque”.”Quindi non è che non ci siano depositi. In tutte le Regioni italiane ci sono depositi. La valutazione da fare, per una questione di razionalità, è se possibile concentrare”, ha aggiunto. Sul dove il ministro ha fatto notare che “se tutti si rifiutano di avere il deposito degli altri, in questo momento ogni Regione si sta tenendo i suoi”.Sul tema rifiuti in Sicilia, Pichetto Fratin ha ricordato l’incarico di Commissario affidato al presidente Schifani: “La Regione in questo momento sta andando avanti con il piano rifiuti. I rifiuti che non sono differenziabili, non possono essere trasformati in materia prima o seconda o essere riciclati devono andare in termovalorizzatori, quindi si doterà anche di termovalorizzatori”. LEGGI TUTTO

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    Nucleare, Green Deal, Stellantis: cosa ha detto Salvini

    (Teleborsa) – “Io penso che l’Italia, per essere pienamente competitiva e sovrana e indipendente dal punto di vista economico ed energetico, non possa rimanere l’unico grande paese al mondo che, per ideologia, dice di no al nucleare, mentre tutto il mondo va in quella direzione”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, intervenendo all’assemblea annuale di Conflavoro aggiungendo: “è un dossier su cui stiamo lavorando”.”Abbiamo una bolletta più cara rispetto ai vicini francesi. Tra famiglie e imprese – ha spiegato Salvini – è più cara fino al 50% per quello che riguarda l’energia rispetto alla Francia. Cos’ha la Francia in più rispetto a noi? Stamattina in Francia sono operativi 56 reattori nucleari”Sul Green Deal è “un suicidio commerciale, industriale e ambientale” che pesa maggiormente sulle piccole e medie imprese. Le grandi imprese, come Stellantis, possono invece vendere e andare all’estero.”Se qualcosa non funziona – ha spiegato Salvini – bisogna avere il coraggio di riconoscerlo e cambiare registro. Penso all’ideologia del green che si trasforma in black”. Insomma, secondo il vicempremier e ministro dei Trasporti, “la messa fuori mercato, l’impossibilità di comprare e vendere dal primo gennaio 2035 auto a diesel e a benzina, perché tutti dovranno comprare o vendere solo auto elettriche non ha niente di green, è un suicidio commerciale, industriale e ambientale. In Europa sono a rischio 14 milioni di posti di lavoro, in Italia piccole imprese, artigiani, botteghe e coloro che sono legati all’automotive, stiamo parlando di alcune centinaia di migliaia di posti di lavoro”. “Tenete presente i dati scientifici non ideologici. I dati scientifici di oggi – ha aggiunto – dicono che dal momento della costruzione all’avvio in strada, un’auto elettrica prodotta in Cina emette di più, inquina di più e costa di più rispetto a un Euro 6 diesel prodotta in Italia. Quindi non vedo perché qualcuno intenda proseguire in quello che è un suicidio annunciato che poi va a ricadere sul mercato. I signori Stellantis, molto banalmente, chiudono in Italia, aprono all’estero, vendono in Italia e pagano le tasse all’estero. Mentre le pmi difficilmente possono delocalizzare. Per me non esistono imprese di serie A e di serie B”. LEGGI TUTTO