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    Intesa Sanpaolo, alle Gallerie d’Italia-Napoli di apre la mostra “Andy Warhol. Triple Elvis”

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo apre al pubblico alle Gallerie d’Italia – Napoli, dal 25 settembre 2024 al 16 febbraio 2025, la mostra “Andy Warhol. Triple Elvis” a cura di Luca Massimo Barbero. In mostra un significativo focus espositivo di opere di Andy Warhol, tra cui tre fondamentali cicli grafici riuniti per la prima volta e provenienti dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati, importante raccolta d’arte contemporanea formata tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento e confluita, grazie al lascito del Cavalier Luigi Agrati, nel patrimonio storico-artistico tutelato e valorizzato da Intesa Sanpaolo.L’esposizione, che si presenta come una mostra dossier, – spiega Intesa Sanpaolo in una nota – intende raccontare l’originale e straordinaria ricerca artistica di Warhol a partire dall’opera Triple Elvis del 1963, anno in cui l’artista per la prima volta lavora sulla ripetizione dell’immagine in occasione della mostra dedicata agli “Elvis Paintings” alla Ferus Gallery di Los Angeles. È proprio in quegli anni che l’artista comincia a inserire nelle sue opere personaggi che egli stesso, anticipando i tempi, definisce “famosi”. Contestualmente sarà possibile vedere l’evoluzione dell’artista americano negli anni Sessanta e nei primissimi anni Settanta attraverso tre importanti cicli grafici qui ineditamente esposti insieme: Marilyn, Mao Tse-Tung e Eletric Chairs.”La ricchezza di capolavori presenti nelle raccolte d’arte della Banca, a partire dall’eccezionale nucleo della collezione Agrati, – ha detto Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo – rafforza la volontà di condividerne sempre più la varietà, la bellezza e il valore nelle nostre Gallerie d’Italia. Nasce da qui il nuovo approfondimento che il museo di via Toledo dedica al “Triple Elvis”, opera iconica di Warhol. L’iniziativa conferma la vocazione di uno spazio vivo, aperto e dinamico, capace di generare proposte originali che parlano a tutta Napoli e alle migliaia di turisti che scelgono questa magnifica città”.L’esposizione apre con due cicli di opere grafiche, la serie di 10 serigrafie Electric Chairs dove l’immagine di una sedia elettrica diventa icona politica ma anche una meditazione sull’umanità e sulla morte, e le 10 serigrafie in cui l’artista, attraverso l’uso deciso del colore, mostra il ritratto di Mao, eseguite nel 1972, anno del celeberrimo viaggio di Nixon in Cina. Nella stessa sala, dedicata al grande capolavoro Triple Elvis, è presente anche un’altra serie universalmente celebrata, quella delle Marylin, del 1967, che consacra il grande firmamento dei miti hollywoodiani, divenuti oggi emblema dell’artista americano.In mostra anche un ritratto di Warhol: una piccola e delicata opera fotografica di Duane Michals, fotografo americano, in cui l’artista appare e scompare. Concludono questa ricercata mostra i due Vesuvius della collezione Intesa Sanpaolo, a testimonianza dell’importante legame che l’artista ebbe non solo con l’Italia, ma soprattutto con la città di Napoli, grazie anche a personalità di spicco come Lucio Amelio che lo coinvolse in una serie di esposizioni fondamentali per la storia della città.L’esposizione fa parte del progetto Vitalità del Tempo, a cura di Luca Massimo Barbero, per approfondire lati inediti delle collezioni della Banca. Parte dello stesso ciclo sono le sei sale allestite, sempre al secondo piano delle Gallerie d’Italia di Napoli, in cui è possibile ammirare opere di importanti artisti dalla fine degli ’40 agli anni ’90 del Novecento tra cui Fontana, Kounellis, Boetti e Sol Lewitt. Il museo di Napoli, insieme a quelli di Milano, Torino e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici della Banca. LEGGI TUTTO

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    Auto, Commissione: revisione norme Ue resta al 2026

    (Teleborsa) – “Il 2026 è la data della clausola di revisione fissata nella legislazione Ue” riguardo all’obiettivo obbligatorio di immettere sul mercato Ue solo auto a zero emissioni nel 2035, “e penso che sia il momento appropriato, per ora”. Lo ha confermato oggi a Bruxelles il portavoce per l’Azione per il clima e l’energia della Commissione europea, Tim McPhie. Ai giornalisti che chiedevano se sia possibile, come chiedono l’Italia e altri paesi, anticipare di un anno la revisione del regolamento Ue in questione, McPhie ha risposto, durante il briefing quotidiano per la stampa: “Abbiamo adottato la legislazione sull’obiettivo 2035 per i veicoli a zero emissioni poco più di un anno fa. Questa legislazione include una revisione finale, che avrà luogo nel 2026, per dare alla legislazione il tempo di assestarsi, per così dire, per vedere lo stato del mercato, e quindi rivedere tutti gli strumenti necessari per garantire che raggiungiamo questi obiettivi entro il 2035″McPhie ha ricordato poi che la presidente riconfermata della Commissione europea, Ursula von der Leyen “ha sottolineato nelle sue linee guida politiche” per il prossimo mandato “che utilizzerà l’opportunità della clausola di revisione per proporre un emendamento mirato, specificamente per affrontare la questione degli E-fuel (i carburanti sintetici,ndr) in futuro, e questo è tutto ciò che posso dire per il momento. Il resto è pura speculazione”. A chi chiedeva se per modificare una legislazione già approvata non sia necessaria un’altra proposta della Commissione, il portavoce ha replicato: “Sì, la Commissione ha il diritto di iniziativa legislativa; teoricamente parlando, modificare qualsiasi atto legislativo deve essere deciso con i co-legislatori”. LEGGI TUTTO

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    Nucleare, realizzato il primo settore europeo del Vacuum Vessel di ITER

    (Teleborsa) – Fusion for Energy (F4E), in collaborazione con Ansaldo Nucleare, Westinghouse e Walter Tosto, ha completato la produzione del primo settore europeo del Vacuum Vessel per ITER, il più grande esperimento internazionale sulla fusione. In una cerimonia tenutasi a Monfalcone, presso lo stabilimento industriale di Westinghouse, alti rappresentanti dell’industria e della politica si sono riuniti per celebrare lo straordinario traguardo tecnico per il progetto ITER. La fabbricazione si basa su dieci anni di lavoro che hanno coinvolto direttamente più di 150 professionisti e almeno 15 aziende di tutta Europa con le loro rispettive forze lavoro. F4E, che gestisce il contributo europeo a ITER, pari a quasi la metà del progetto, ha creato con successo, insieme ai suoi partner industriali, una catena di approvvigionamento unica nel suo genere, sostenuta da competenze e capacità di produrre componenti complessi per i futuri reattori a fusione. “Il primo settore europeo – ha commentato Marc Lachaise, direttore di Fusion for Energy – è il risultato della partnership tra F4E, il consorzio di Ansaldo Nucleare, Westinghouse (Mangiarotti), Walter Tosto e l’Organizzazione ITER. Il nostro impegno a fornire risultati, il lavoro di squadra e il pensiero innovativo sono stati le forze trainanti di questo straordinario risultato. Una testimonianza del know-how europeo nel campo dell’ingegneria di cui possiamo essere orgogliosi e una prova della nostra determinazione a sfruttare il potenziale dell’energia da fusione. ITER ha anche contribuito a rafforzare la competitività dell’Europa e a innalzare il livello di riferimento nel settore manifatturiero”.”La produzione del primo settore europeo del Vacuum Vessel per ITER, realizzato dal Consorzio AMW, dimostra l’eccellente collaborazione tra il Consorzio, il cliente F4E e l’Organizzazione ITER – ha affermato Daniela Gentile, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare –. Siamo orgogliosi della dedizione e del duro lavoro del team di Ansaldo Nucleare nel corso degli anni, poiché il completamento di questo settore segna una pietra miliare significativa non solo per il progetto ITER ma anche per il futuro dell’energia da fusione, dimostrando le capacità della filiera nucleare italiana”.”Westinghouse e i numerosi professionisti del nostro stabilimento di Monfalcone hanno lavorato per anni a questa pietra miliare della produzione per il progetto ITER – ha dichiarato Dan Sumner, presidente di Westinghouse Operating Plant Services –. Siamo orgogliosi che la collaborazione con i nostri preziosi partner Ansaldo Nucleare e Walter Tosto, sotto la guida di F4E, abbia permesso a tutti noi di realizzare questa spedizione di componenti chiave per il continuo sviluppo di energia pulita e affidabile per quella che è davvero una cooperazione globale senza precedenti”.”Oggi è un giorno straordinario. Questo traguardo è il risultato del contributo fondamentale di molte persone che, con dedizione e passione, hanno reso possibile ciò che celebriamo oggi – ha affermato Luca Tosto, CEO di Walter Tosto –. È stato un viaggio pieno di sfide tecnologiche, che abbiamo affrontato e superato con successo, uscendone più forti e più valorizzati. Ora siamo pronti e guardiamo con fiducia alle sfide future”.Il Vacuum Vessel può essere descritto come un massiccio contenitore a doppia parete che ospiterà la reazione di fusione. Fornirà un ambiente pulito che impedirà a polvere, aria, liquidi e impurità di entrare nella sua camera. Grazie a una serie di potenti magneti superconduttori che abbracceranno il contenitore, il plasma galleggerà senza toccare le sue pareti. Il Vacuum Vessel di ITER è composto da nove settori. L’Europa ne fornirà cinque e la Repubblica di Corea i restanti quattro. Il componente ha un diametro di 19,4 m, un’altezza di 11,4 m e un peso di circa 5200 tonnellate. È conforme ai rigidi standard stabiliti dall’Autorità francese per la sicurezza nucleare per operare in sicurezza.È bene ricordare che la sua forma e le sue dimensioni presentano una serie di sfide. Ogni settore conta circa 150 km di cordoni di saldatura. In tutti i siti di produzione, grandi squadre di tecnici, esperti di metrologia, ingegneri e responsabili dell’assicurazione qualità hanno ispezionato continuamente la produzione per ridurre i rischi. Per produrre il primo settore europeo sono state necessarie oltre 20mila ore di lavorazione e almeno 100mila ore di saldatura. Due dei segmenti (1 e 4) sono stati prodotti presso la sede Westinghouse di Monfalcone, mentre gli altri due (2 e 3) sono stati prodotti presso la sede Walter Tosto di Chieti. I segmenti sono stati assemblati e poi saldati. Il settore è in partenza dall’Italia a settembre e per raggiungere via mare Fos-sur- Mer, il porto industriale di Marsiglia. Poi sarà caricato su un enorme rimorchio e trasportato al sito ITER. Gli altri quattro settori europei sono in produzione e saranno consegnati nei prossimi due anni. LEGGI TUTTO

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    ‘Energy Release”, Confindustria: taglio costi fino ad un terzo

    (Teleborsa) – Con l’Energy release “le imprese energivore possono ora abbattere i costi energetici fino a un terzo dei loro consumi annui per i prossimi tre anni e investire in progetti rinnovabili. Sarà fondamentale una grande partecipazione delle aziende per estendere al massimo i benefici della misura”. La platea delle imprese energivore in Italia è di circa 3.800, di cui 400 grandi imprese e 3.400 di dimensione medio-piccola. Si tratta di una platea proveniente da diversificati comparti dell’economia: dall’alimentare, chimico-farmaceutico, automotive, ICT, petrolchimica e raffinazione fino al tessile, vetro, ceramica, cemento e alla lavorazione del legno, dei metalli, della gomma e della plastica. Confindustria ha presentato oggi alle associazioni e alle aziende del sistema confederale la attesa misura Energy release sulla cui definizione ha lavorato con il Mase e il Gse per dare alle imprese un meccanismo pluriennale di fornitura di energia pulita a prezzi competitiviNello specifico “la misura supporta la transizione energetica dei settori industriali esposti alla concorrenza internazionale e, quindi, a maggiore rischio di delocalizzazione, fornendo ai clienti finali energivori una priorità nella concessione di superfici pubbliche per la realizzazione degli impianti in caso gli Enti concedenti ricevessero più richieste per le medesime aree; la facoltà di richiedere per 36 mesi (3 anni) una anticipazione del 50% dell’energia che verrà generata a seguito dei loro investimenti e delle relative Garanzie d’Origine”. “Oggi si sta verificando un preoccupante trend, secondo il quale i differenziali fra l’Italia e le altre borse elettriche europee si stanno allargando: lo scorso mese il prezzo elettrico italiano è stato pari a 128,44 euro/MWh, il 57% in più della Germania, 41% in più della Spagna e 135% in più della Francia”, ha affermato il delegato del Presidente di Confindustria per l’Energia, Aurelio Regina, che ha poi ribadito come questo provvedimento possa alleggerire la pressione competitiva sulle aziende se risulterà sufficientemente partecipato. LEGGI TUTTO

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    FEduF (ABI): educazione finanziaria entra a scuola

    (Teleborsa) – Dopo il lancio dell’Alleanza per l’educazione finanziaria, avvenuto a giugno a Palazzo Altieri durante la celebrazione del suo Decennale, la Fondazione per l’Educazione finanziaria e al Risparmio (FEduF) avvia l’azione di supporto ai docenti di tutti i gradi scolastici per portare in aula le competenze economiche di base richiamate dalle nuove linee guida per l’insegnamento dell’Educazione Civica.L’appuntamento “Educare nel tempo della complessità: le competenze economiche nell’educazione civica”, che prevede la partecipazione di oltre 500 insegnanti, offre un’occasione di approfondimento concreto delle indicazioni ministeriali e dei programmi messi a disposizione dei soggetti istituzionali gi? da tempo attivi in questo ambito: oltre alla stessa FEduF, Banca d’Italia, Consob e Museo del Risparmio.Il focus sull’educazione finanziaria nell’ambito dell’Educazione Civica è affrontato da diversi punti di vista, portando al centro del dibattito numerose esperienze grazie ai contributi di Giovanna Boggio Robutti – FEduF, Luca Tucci – Ministero dell’Istruzione e del Merito, Anna Finocchiaro, Presidente Italiadecide, Sabrina Greco e Carlo di Chiacchio – Invalsi, Carlotta Rossi – Banca d’Italia, Paola Soccorso – Consob e Giovanna Paladino – Museo del Risparmio.”Insieme ai tanti soggetti con cui collaboriamo, abbiamo da sempre sostenuto una visione dell’educazione finanziaria basata sui diritti costituzionali e sull’etica, tenendo ben presenti due aspetti fondamentali. – commenta Giovanna Boggio Robutti, Dg FEduF – il primo ? quello della corretta relazione con il denaro, strumento indispensabile per il benessere e la sostenibilità individuale e sociale; il secondo ? un principio di democrazia economica per cui ogni individuo deve essere messo in condizione di effettuare scelte consapevoli e informate in ambito economico, a tutela del risparmio e della pianificazione finanziaria a lungo termine.”nel corso dell’indagine OCSE PISA 2022, realizzata con l’obiettivo di rilevare che cosa oggi i quindicenni sanno e sanno fare in questo ambito e quanto siano pronti ad affrontare il proprio futuro da un punto di vista finanziario: l’Italia ottiene un punteggio di 484 punti e si colloca al di sotto della media OCSE (498).Da notare che, rispetto ai cicli precedenti, a livello medio internazionale, si ? riscontrato invece un miglioramento di 11 punti rispetto al 2015: nella rilevazione del 2022, l’Italia ottiene un punteggio superiore a quello del 2012 di 17 punti, sebbene non si differenzi significativamente da quello raggiunto nel 2015 e nel 2018.Al miglioramento dell’Italia rispetto a PISA 2012 nel punteggio medio corrisponde un aumento degli studenti che raggiungono il livello pi? alto di performance (+3 punti percentuali), passando dal 2% nel 2012 al 5% nel 2022. LEGGI TUTTO

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    TLC, UE approva condizionatamente l’acquisto di PPF da parte di e&

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Foreign Subsidies Regulation (FSR), l’acquisizione da parte di Emirates Telecommunications Group Company (e&) del controllo esclusivo di PPF Telecom Group (PPF), escludendo la sua attività ceca, subordinatamente a determinate condizioni. L’approvazione è subordinata al pieno rispetto degli impegni offerti dalle parti. La decisione è il risultato di un’indagine approfondita sulla proposta di acquisizione.e& è un operatore di telecomunicazioni con sede negli Emirati Arabi Uniti (EAU) controllato da un fondo sovrano controllato dagli Emirati Arabi Uniti, l’Emirates Investment Authority (EIA). PPF, con sede nei Paesi Bassi, è un operatore di telecomunicazioni in Repubblica Ceca, Bulgaria, Ungheria, Serbia (Yettel) e Slovacchia (O2). Tali attività includono società di telecomunicazioni e l’infrastruttura sottostante. In totale, PPF serve oltre 10 milioni di clienti in tale settore.Per rispondere alle preoccupazioni della Commissione, e& ed EIA hanno offerto un pacchetto di impegni composto da: un impegno affinché gli statuti di e& non si discostino dalla normale legge fallimentare degli Emirati Arabi Uniti, rimuovendo così la garanzia statale illimitata; un divieto di qualsiasi finanziamento da parte di EIA ed e& alle attività di PPF nel mercato interno dell’UE, fatte salve alcune eccezioni riguardanti attività extra-UE e “finanziamenti di emergenza”, che saranno soggetti a revisione da parte della Commissione, nonché il requisito che altre transazioni tra tali società avvengano a condizioni di mercato; un requisito che e& informi la Commissione di future acquisizioni che non sono concentrazioni notificabili ai sensi dell’FSR.”Oggi adottiamo la nostra prima decisione definitiva ai sensi del Regolamento sulle sovvenzioni estere – ha commentato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica della concorrenza – Abbiamo scoperto che e& ha beneficiato di sovvenzioni dagli Emirati Arabi Uniti che avrebbero dato all’entità risultante dalla fusione un vantaggio sleale e avrebbero potuto distorcere la concorrenza leale nel settore delle telecomunicazioni. La decisione odierna segna un esito positivo di questi procedimenti, grazie alla cooperazione delle parti e alla loro volontà di offrire una serie completa di rimedi per rispondere alle nostre preoccupazioni”. LEGGI TUTTO

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    ENI, Descalzi: fortemente focalizzati su obiettivo zero emissioni metano in 2030

    (Teleborsa) – “Siamo orgogliosi di pubblicare il Methane report 2024, che evidenzia il ruolo di ENI come pioniere nell’implementazione delle iniziative per la gestione del metano. La nostra forte focalizzazione sulla riduzione delle emissioni di metano, unita all’applicazione di nuove tecnologie, ha reso Eni un leader di settore e ha ridotto significativamente queste emissioni nell’ultimo decennio”. Lo ha sottolineato l’amministratore delegato di Eni,Claudio Descalzi in concomitanza con la pubblicazione da parte del gruppo del suo primo rapporto sulle emissioni di metano “Methane Report 2024”, in occasione dell’evento Iea-COP29 dal tema “Turning Methane Pledges Into Action”, in corso a New York. “Ora siamo lieti di applicare quanto abbiamo appreso nelle collaborazioni con altri operatori del settore e della supply chain, per contribuire a ridurre significativamente le emissioni di metano in tutta la catena del valore del petrolio e del gas. Mentre guardiamo al futuro, il nostro impegno resta fermamente focalizzato sul raggiungimento del nostro obiettivo di emissioni di metano prossime allo zero entro il 2030”.”Il rapporto – spiega una nota – riconosce il ruolo chiave che la riduzione delle emissioni di metano nel settore Oil & Gas può svolgere nella lotta al cambiamento climatico. Descrive inoltre in dettaglio le azioni di Eni per ridurre le emissioni di metano in tutte le sue attività e il modo in cui l’azienda condivide queste competenze con gli altri operatori del settore”Eni ritiene che “il gas naturale giochi un ruolo significativo nel percorso di transizione energetica al 2050 grazie alla sua economicità, affidabilità, versatilità e basso contenuto di carbonio rispetto ad altri combustibili fossili. Tuttavia, sono necessarie delle azioni globali per eliminare le perdite di metano lungo tutta la catena del valore del gas naturale. Guidata da un forte focus interno, Eni è impegnata a ridurre le emissioni di metano nelle sue operazioni da oltre un decennio”.Il gruppo evidenzia anche come “le emissioni dirette di metano del gruppo Eni si sono più che dimezzate negli ultimi sei anni (2018-2023);l’intensità emissiva di metano nell’Upstream, pari allo 0,06%, colloca Eni tra i leader del settore”. Inoltre la società ha raggiunto la riduzione del 95% delle emissioni fuggitive di metano e riduzione dell’86% dell’intensità emissiva di metano nelle nostre attività Upstream nel 2023 rispetto al 2014; la riduzione del 20% delle emissioni di metano nelle attività upstream di Eni dal 2022 al 2023″. LEGGI TUTTO

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    Polizze anticalamità: allarme degli industriali sugli investimenti a rischio

    (Teleborsa) – Gli industriali esprimono preoccupazione riguardo all’introduzione di una polizza obbligatoria contro i danni climatici, in vigore dal primo gennaio 2025 per le imprese, come previsto dal decreto interministeriale presentato al Mimit. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, avverte che l’obbligo potrebbe disincentivare gli investimenti nelle aree a rischio, rischiando di “desertificare” intere zone industriali.Durante l’inaugurazione del Cersaie a Bologna, Orsini ha invitato la politica a concentrarsi sulla ricostruzione e sul completamento dei cantieri in Romagna, colpita dalle recenti alluvioni, evitando inutili polemiche. Simile appello è arrivato dal cardinale Matteo Zuppi, che ha chiesto misure tempestive e concrete a sostegno delle famiglie e dei territori fragili.Nel frattempo, a Roma, si è discusso il decreto che obbliga le imprese a stipulare polizze contro i rischi catastrofali, con premi proporzionati alla vulnerabilità del territorio. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha evidenziato che tale obbligo garantirà una maggiore tutela per la produzione e l’occupazione. Tuttavia, alcune figure politiche, come il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, mostrano cautela sull’estensione dell’obbligo alle abitazioni civili, sottolineando l’importanza di criteri di volontarietà. Anche dall’opposizione, Giuseppe Conte (M5S) critica l’idea delle polizze obbligatorie, definendola inapplicabile e potenzialmente dannosa per il paese. LEGGI TUTTO