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    Fisco, Rottamazione quater: ultimi giorni per pagamento V rata

    (Teleborsa) – Ancora qualche giorno per il pagamento della quinta rata della Rottamazione-quater delle cartelle. Come previsto dal Decreto legislativo n. 108/2024 c’è tempo – ricorda l’Agenzia Entrate-Riscossione – fino al prossimo 15 settembre per pagare la quinta rata del piano di Definizione agevolata delle cartelle, originariamente in scadenza al 31 luglio 2024. Grazie ai cinque giorni di tolleranza, saranno considerati tempestivi i pagamenti effettuati entro il 23 settembre 2024. I contribuenti in regola con i versamenti precedenti della Definizione agevolata devono utilizzare il modulo di pagamento allegato alla comunicazione delle somme dovute che riporta la scadenza originaria del 31 luglio 2024 e che può essere richiesta in copia sul sito dell’Agenzia. In caso di pagamento non effettuato, eseguito oltre il termine ultimo oppure di ammontare inferiore rispetto all’importo previsto, verranno meno i benefici della Definizione agevolata e quanto già corrisposto sarà considerato a titolo di acconto sul debito residuo. La Rottamazione-quater dei carichi affidati alla riscossione dal 1 gennaio 2000 al 30 giugno 2022, introdotta dalla legge di bilancio 2023, consente di versare solo l’importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi, compresi quelli di mora, e l’aggio, mentre le multe stradali possono essere definite senza il pagamento degli interessi, comunque denominati, e dell’aggio. Fgl LEGGI TUTTO

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    Spazio, Urso: settore è uno degli asset fondamentali del Piano Mattei

    (Teleborsa) – Il ministro delle Imprese e del made in Italy, AdolfoUrso, ha dichiarato che il settore spaziale è “uno degli asset fondamentali del Piano Mattei”. Agli Stati generali della space economy in corso a Milano, il ministro ha aggiunto di essere stato più volte in Paesi africani per raggiungere intese bilaterali, attraverso la nostra Agenzia spaziale italiana, con quei paesi che incominciano ad affacciarsi sullo spazio”. “Lunedì – ha aggiunto Urso – sarò in Kenya per dare una nuova mission alla nostra base spaziale di Malindi, la base Luigi Broglio, che poco piu’ di 60 anni fa segno’ l’accesso sullo spazio dell’Italia. Questa leadership – ha evidenziato Urso – la possiamo riaffermare in maniera significativa grazie anche alla attività che sotto l’indirizzo di Giorgia Meloni abbiamo realizzato sullo spazio”, diventando “leader a 360 gradi nella nuova economia che si sta sviluppando”.”L’aerospazio è uno dei settori del futuro per il made in Italy. Da qui al 2026 abbiamo messo in campo 7,2 miliardi, tra progetti dell’Esa e dell’Asi, con fondi nazionali e del PNRR”, ha poi sottolineato il ministro. “Una massa di risorse significative per far diventare il nostro Paese leader nella space economy”, ha aggiunto. “Questo meeting – ha affermato Urso – arriva nel momento più appropriato: tra poche ore inizia l’iter in Parlamento della legge quadro sulla Space economy, la prima legge nazionale sullo spazio che anticipa quanto vuole fare l’Europa e che regolamenta le attività dei privati, e non soltanto degli Stati, sullo spazio. Una legge di cui l’Italia aveva bisogno e che oggi è assolutamente necessaria perché nello spazio vanno sempre più i privati: occorreva regolamentare”.Urso ha poi parlato della vicenda relativa all’osservatorio FlyEye. “Aspettiamo che il Tar si pronunci tra pochi giorni”, ha dichiarato il ministro. I lavori per la realizzazione del centro gestito dall’Agenzia spaziale europea (Esa) che sorgerà sul Monte Mufara, in provincia di Palermo, erano stati sospesi dal Tar della Sicilia che aveva accolto le istanze di alcune associazioni ambientaliste. “Ci auguriamo che il Tar sblocchi i lavori e ci conforti nella decisione che abbiamo assunto”, ha sottolineato il ministro che ha avvertito che se la giustizia amministrativa non dovesse dare il via libera, “l’Esa ci ha già comunicato che trasferirebbe quell’osservatorio nelle Canarie, come avevano già deciso un anno fa se noi non fossimo intervenuti con celerità con un provvedimento d’urgenza in un decreto legge”. Urso ha poi ricordato l’importanza dell’osservatorio FlyEye, “che consentirebbe all’Italia, all’Europa e al mondo di osservare i corpi celesti più lontani e prevenire eventuali conseguenze sulla terra. Parliamo di una cosa estremamente importante per la sicurezza del nostro pianeta”. LEGGI TUTTO

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    Itabus debutta all’estero con i primi collegamenti e amplia la sua rete nazionale

    (Teleborsa) – Itabus, società di trasporto su gomma a lunga percorrenza che fa parte del gruppo Italo, è pronta a debuttare sul panorama internazionale. Dal prossimo 16 ottobre, i bus di ultima generazione della società varcheranno i confini italiani per raggiungere Lubiana(Slovenia) e Zagabria (Croazia). Ogni giorno 6 collegamenti (3 di andata e 3 di ritorno) consentiranno di collegare le principali città italiane come Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Ferrara, Padova, Venezia, Trieste, Verona, Milano e Torino alle nuove mete estere. Saranno due le direttrici dedicate a queste capitali europee: una da Napoli e Roma (4 viaggi quotidiani) e l’altra che parte da Torino/Milano (2 servizi giornalieri). Considerata la vocazione turistica delle destinazioni, lungo il percorso Itabus farà tappa anche presso gli aeroporti di Venezia e di Bergamo Orio al Serio. Partenze di mattina (da Roma alle 10 o da Milano alle 8:15) per raggiungere Lubiana e Zagabria in serata, oppure viaggi notturni per consentire di ottimizzare i tempi di percorrenza. Altra soluzione per chi vorrà raggiungere la Slovenia e la Croazia, sarà rappresentata dalle interconnessioni treno + bus con un unico biglietto valido per entrambi i mezzi. Si arriva con Italo fino a Venezia Mestre (snodo intermodale centrale nella strategia per l’estero) e ci sarà un Itabus dedicato per completare il proprio viaggio (al ritorno con Itabus fino a Mestre e poi con Italo si è collegati al resto d’Italia). Lubiana e Zagabria – fa sapere Itabus in una nota – rappresentano solo il primo passo verso un’espansione europea.Altra importante novità del nuovo orario è quella legata ai collegamenti con i principali aeroporti italiani: entrano nel network Itabus lo scalo romano di Fiumicino e l’aeroporto Marco Polo di Venezia. Fiumicino sarà servito con 12 servizi al giorno che prevedono partenze serali (dalle 19:05 alle 23) per raggiungere una rete capillare di destinazioni del centro sud come Pesaro, Ancona, Perugia, Napoli, Cosenza, Crotone, Bari, Lecce, Brindisi, Taranto, Potenza, Matera e molte altre. I viaggiatori che, invece, vorranno raggiungere il Leonardo da Vinci avranno a disposizione corse che raggiungeranno l’aeroporto tra le 4:05 e le 8:45 del mattino, avendo così modo diprendere i primi voli. Per quel che riguarda lo scalo veneziano, 6 collegamenti quotidiani che connetteranno l’aeroporto di Venezia con le principali città del nord Italia come Torino, Milano, Padova e Trieste (oltre alle mete straniere). In quest’ottica, saranno potenziate anche le tratte giornaliere per l’aeroporto di Orio al Serio (da 12 a 20 al giorno) e confermate quelle per lo scalo di Catania.C’è poi il capitolo intermodalità: crescono le connessioni Italo-Itabus, 30 servizi al giorno che uniscono tutta Italia (da Nord a Sud) con un solo biglietto valido per ambedue i mezzi. In questo modo grandi centri produttivi e località a forte vocazione turistica sono collegate 24 ore al giorno, grazie anche ai servizi notturni. Sempre per favorire il turismo nazionale ed internazionale, introdotte le fermate di Pompei e Trieste (solo per citarne alcune) e rafforzati i servizi con mete quali Salerno e Matera. In quest’ottica anche su Roma cresce l’offerta, per prepararsi al prossimo Giubileo 2025.Una crescita esponenziale, dunque, quella del network Itabus, che genererà un +35% di traffico e oltre 380 nuovi collegamenti.”Continuiamo a crescere, sia in frequenze che in servizi. Il nostro network è sempre più radicato sul territorio nazionale ed ora siamo pronti anche per l’estero – commenta Francesco Fiore, amministratore delegato Itabus –. I viaggiatori rispondono positivamente alla nostra offerta. Puntiamo a replicare su altri mercati il nostro modello, sinonimo di efficienza, competitività e qualità”. LEGGI TUTTO

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    Caos scuole: docenti senza incarichi e algoritmi difettosi

    (Teleborsa) – L’inizio dell’anno scolastico in Italia è segnato da caos e disorganizzazione. Classi scoperte, orari ridotti e docenti costretti a turni improvvisati sono ormai la norma. A complicare ulteriormente la situazione è l’algoritmo ministeriale che, anche quando non commette errori nel calcolo dei punteggi, spesso non include tutte le cattedre disponibili nei primi bollettini. Il risultato è un paradosso: gli insegnanti con punteggi elevati restano senza incarico, mentre le scuole, già in difficoltà, faticano a garantire l’inizio regolare delle lezioni.Lucia Donat Cattin, dell’esecutivo nazionale USB Scuola, denuncia un sistema malfunzionante. “Le cattedre disponibili vengono spesso pubblicate all’ultimo minuto e chi ha punteggi alti si trova senza incarico, perché i posti emergono troppo tardi, settimane dopo”. Il clima è teso: alcuni insegnanti, con punteggi di 150 punti, vengono superati da colleghi con solo 15 punti, al punto che qualcuno minaccia di coinvolgere le autorità per protestare.Manuela Calza, segretaria nazionale della Flc Cgil, vede nell’algoritmo solo la punta dell’iceberg, evidenziando che il vero problema è il precariato, una condizione che colpisce un quarto della forza lavoro scolastica e ha conseguenze dirette sugli studenti. Le scuole, senza alternative, iniziano l’anno con orari ridotti. “Partiremo con 200.000 incarichi a tempo determinato – conclude Calza – e ancora non sappiamo quanti siano stati effettivamente assegnati”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, prezzi alla produzione rallentano ad agosto

    (Teleborsa) – Rallentano i prezzi alla produzione in Giappone nel mese di agosto. Secondo la Bank of Japan, i prezzi di fabbrica hanno registrato un incremento del 2,5% su base annua, contro il +3% del mese precedente. Su base mensile, i prezzi all’industria sono scesi dello 0,2%, rispetto al +0,5% rivisto del mese precedente e contro la variazione nulla attesa dal mercato. I prezzi import hanno segnato un calo del 6,1% su base mensile e un aumento del 2,6% su base tendenziale. I prezzi export sono crollati del 5,1% su base mensile e cresciuti del 2,7% su base annuale. LEGGI TUTTO

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    Inflazione USA, Intesa: marginale sorpresa più coerente con taglio da 25 punti base

    (Teleborsa) – “La marginale sorpresa al rialzo sull’indice core è più coerente con un taglio dei tassi da parte della Fed, la prossima settimana, di 25 piuttosto che di 50 punti base”. Lo affermano gli analisti di Intesa Sanpaolo dopo la pubblicazione dei dati sui prezzi al consumo statunitensi per il mese di agosto.I dati sui prezzi al consumo di agosto sono stati circa in linea con le aspettative: l’indice headline è aumentato dello 0,2% m/m come a luglio, e ha rallentato dal 2,9% al 2,5% su base annua: si tratta di un nuovo minimo da febbraio 2021. Al contrario, il CPI core ha sorpreso al rialzo di un decimo (0,3% m/m, dallo 0,2% precedente), ma sull’anno è rimasto stabile al 3,2% a/a come previsto (ai minimi da aprile 2021).Gli analisti fanno notare che i costi degli alloggi rimangono l’unica causa di spinte inflazionistiche, visto che la moderazione prevista non si sta ancora materializzando, nonostante il rallentamento in corso dei prezzi degli affitti di mercato. I servizi non abitativi mostrano qualche segnale in più di disinflazione, mentre un contributo negativo all’indice generale continua ad arrivare sia dall’energia che dai beni “core”.(Foto: Saulo Mohana su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Inflazione USA, BofA: un rapporto accettabile, presto per dichiarare vittoria

    (Teleborsa) – Mentre l’indice dei prezzi al consumo (CPI) principale è aumentato di un previsto 0,2% m/m, l’inflazione di fondo è aumentata dello 0,3% m/m. Detto questo, il tasso a/a per l’indice principale è sceso di quattro decimi al 2,5% e l’inflazione di fondo si è attestata al 3,2%. “Sebbene il rapporto non sia stato incoraggiante come i rapporti dei mesi precedenti, pensiamo che i dati supportino ancora le nostre previsioni per una graduale disinflazione”. Lo affermano gli analisti di Bank of America dopo la pubblicazione dei dati sui prezzi al consumo statunitensi per il mese di agosto.I dati CPI più forti del previsto “sono coerenti con la nostra richiesta di un taglio di 25 punti base (piuttosto che di 50 punti base) la prossima settimana – viene sottolineato – È troppo presto per dichiarare vittoria sull’inflazione: gli attuali livelli di inflazione immobiliare non sono coerenti con il mandato di inflazione PCE di fondo del 2% della Fed. Finché rimane in gioco un atterraggio morbido, pensiamo che la Fed non possa distogliere lo sguardo dall’inflazione. Pertanto, un ciclo di taglio metodico (25 punti base per riunione) sembra essere la strada più prudente per ora”.(Foto: Markus Winkler on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Manovra, Mef: slitta al 23 settembre la presentazione del Piano strutturale in Parlamento

    (Teleborsa) – Il Ministero dell’economia e delle Finanze ha fatto sapere di aver preso atto delle decisioni del Parlamento sulla calendarizzazione del Piano strutturale di bilancio dunque trasmetterà alle Camere il Piano subito dopo l’aggiornamento dei dati Istat del prossimo 23 settembre, come da determinazioni delle capigruppo di Camera e Senato di oggi”. Nella il Mef ha dichiarato di aver aggiornato la Commissione europea sulla nuova tempistica”. Confermato invece l’esame del Piano al prossimo Cdm di martedì 17 settembre.Prosegue intanto il dibattito intorno alle misure su cui il governo starebbe lavorando per la prossima Legge di Bilancio. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha dichiarato in un’intervista a Radio 24 che un intervento sul rafforzamento dei fondi pensione “è assolutamente probabile che ci sia”. “Non sarà stravolgente però credo sia importante coniugare questi due percorsi – ha precisato a proposito del pilastro pubblico e di quello complementare –. Non perché il primo pilastro possa essere sufficiente: con il sistema contributivo se si versa tanto, il rendimento sarà adeguato. Ma è un supporto ulteriore e anche un modo di essere previdenti, di guardare al futuro in un’ottica di risparmio”.Secondo quanto raccolto dal Foglio, invece, il ministro Giorgetti starebbe lavorando ad una misura per incentivare la natalità cambiando le regole delle detrazioni fiscali e dando la possibilità a chi ha più figli a carico di pagare meno tasse, anche a costo di eliminare o rivedere alcune detrazioni fiscali alle persone che non hanno figli, che verrebbero quindi penalizzate. L’idea è quella di “un quoziente familiare per le detrazioni”, riporta il Foglio. L’operazione costerebbe tra i 5 e i 6 miliardi di euro. Una soluzione che vedrebbe d’accordo anche la stessa ministra del Lavoro Marina Calderone. “Il lavoro delle donne si basa sulla incentivazione alla genitorialità. Noi stiamo cercando di agire in questa direzione”, ha dichiarato nel suo intervento al Labour 7 a Cagliari. LEGGI TUTTO