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    Euro Zona, fiducia consumatori ottobre migliora a -12,5 punti

    (Teleborsa) – Segnali di lieve miglioramento per la fiducia dei consumatori europei a ottobre 2024. La stima flash dell’ultimo sondaggio mensile, condotto dalla Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea (DG ECFIN), evidenzia che il sentiment dei consumatori nell’eurozona è ancora negativo, ma risale a -12,5 punti rispetto ai -12,9 di settembre.Il dato è però peggiore delle attese degli analisti (-12 punti). Nel complesso dell’Unione europea l’indicatore è pari a -11,2 punti (+0,5 punti percentuali).Con un valore di -11,2 punti nell’UE, la fiducia dei consumatori ha raggiunto la sua media di lungo termine per la prima volta da febbraio 2022. Nell’area euro, la fiducia dei consumatori è ancora leggermente al di sotto della sua media di lungo termine.(Foto: Mika Baumeister on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, vendita di case esistenti settembre -1% su mese

    (Teleborsa) – Segnali di debolezza giungono ancora dal mercato immobiliare statunitense. Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno registrato a settembre 2024 un decremento dell’1% su base mensile. È quanto comunicato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), dopo il -2% riportato ad agosto.Sono state vendute 3,84 milioni di abitazioni rispetto ai 3,88 milioni di agosto e contro i 3,88 milioni di unità previsti dagli analisti. Su base annua, le vendite sono scese del 3,5%.”Le vendite di case sono rimaste sostanzialmente bloccate a un ritmo di circa quattro milioni di unità negli ultimi 12 mesi, ma si stanno sviluppando fattori solitamente associati a vendite di case più elevate – ha affermato Lawrence Yun, capo economista della NAR – Ci sono più scelte di inventario per i consumatori, tassi di mutuo più bassi rispetto a un anno fa e continui inserimenti di posti di lavoro nell’economia. Forse, alcuni consumatori esitano ad andare avanti con una spesa importante come l’acquisto di una casa prima delle prossime elezioni”. LEGGI TUTTO

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    Manovra 2025, taglio cuneo per 1,3 milioni lavoratori in più

    (Teleborsa) – Il taglio del cuneo fiscale, grazie all’estensione della platea decisa con la Manovra 2025, coinvolgerà 1,3 milioni di persone in più rispetto alla platea di 13 milioni coperta sino ad oggi. Lo ha spiegato il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in occasione di un evento della Lega a Genova per i due anni di Governo. “Abbiamo incominciato l’anno scorso con il taglio del cuneo fiscale e contributivo. di cui tutti si riempivano la bocca, e l’abbiamo fatto in una misura che storicamente non si era mai vista”, ha ricordato il Ministro, aggiungendo che ciò “ha portato una dote di 100 euro per 13 milioni di lavoratori”. “Quest’anno, non solo rinnoviamo questa misura, che l’anno scorso si chiamava decontribuzione e ora potrebbe chiamarsi defiscalizzaizone, perché ha cambiato volto, ma addirittura arriviamo a redditi fino a 40.000 euro”, ha ricordato il titolare dell’economia, spiegando che questo coinvolge “1 milione e 300 mila lavoratori in più” rispetto al tetto di 35.000 euro dello scorso anno. “In più le lavoratrici donne e madri – ha sottolineato Giorgetti – avranno una ulteriore forma di decontribuzione sino a quando il figlio avrà 10 anni”. Il ministro ha parlato poi della nuova misura che consente di defiscalizzare le spese di affitto per i trasferimenti sino ad un tetto di 5.000 euro. “Incredibilmente, rispetto ai ‘gufi e corvacci’ che pronosticavano che questo governo avrebbe portato al fallimento e non avrebbe mantenuto le promesse elettorali, non solo non abbiamo portato il Paese in fallimento, ma incredibilmente abbiamo migliorato il rating e fatto scendere lo spread”, ha sottolineato il Ministro dell’Economia, ribadendo che, pur in una situazione internazionale molto complicata, il governo ha dato dimostrazione di voler “aiutare le famiglie e chi è più in doifficoltà”.Il Governo sta pensando anche ad un aumento delle pensioni minime sino a 621 euro. L’assegno minimo passerà a 620,92 euro dai 614,92 euro di quest’anno, recuperando l’1% di inflazione e risultando in aumento del 2,7% rispetto al trattamento minimo prima della maggiorazione pari a 598,61 euro. Potrebbe poi essere consentito a chi non ha raggiunto l’importo dell’assegno sociale con il sistema contributivo, di accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni, usando i fondi integrativi del TFR. LEGGI TUTTO

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    FMI, Yellen: economia globale resiliente, USA motore crescita

    (Teleborsa) – “Sebbene i progressi tra le economie siano stati irregolari, l’economia globale ha dimostrato di essere resiliente. La solida performance economica degli Stati Uniti sta aprendo la strada come motore chiave della crescita globale”. Lo ha detto il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen che, intervenendo a un incontro organizzato dalla Banca Mondiale durante il vertice annuale dell’istituzione e del Fmi, ha sottolineato che “in patria, grazie all’agenda economica dell’amministrazione Biden-Harris, siamo passati da milioni di persone che avevano perso il lavoro a una ripresa storica del mercato del lavoro. La disoccupazione è vicina ai minimi storici e la crescita dei salari reali negli Stati Uniti ha superato quella della maggior parte delle altre economie avanzate. La crescita economica degli Stati Uniti è stata anche quasi il doppio più rapida della maggior parte delle altre economie avanzate quest’anno e lo scorso anno, anche se l’inflazione è scesa prima. Come afferma una recente analisi di Brookings, “gli Stati Uniti stanno superando significativamente i loro pari”. Prospettive che, ha sottolineato Yellen, appaiono positive anche per l’immediato futuro: “Ora stiamo lavorando per sostenere questo slancio, anche attraverso importanti investimenti in infrastrutture, produzione avanzata ed energia pulita che altri paesi hanno cercato di emulare. “Questa mattina il FMI ha nuovamente rivisto al rialzo le sue previsioni per le prospettive degli Stati Uniti, come aveva fatto nel 2023, quando la crescita degli Stati Uniti era quasi il doppio delle proiezioni del FMI all’inizio di quell’anno”Ma lo scenario internazionale è tutt’altro che disteso. “La nostra amministrazione – ha puntualizzato il segretario al Tesoro Usa – si è concentrata anche oltre i nostri confini. Fin dal primo giorno, abbiamo respinto l’isolazionismo che ha peggiorato la situazione dell’America e del mondo e abbiamo perseguito una leadership economica globale che sostiene le economie di tutto il mondo e apporta notevoli benefici al popolo americano e all’economia statunitense”. LEGGI TUTTO

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    Barry Callebaut: prorogata la produzione a Verbania fino al 2025, avviato il processo di reindustrializzazione

    (Teleborsa) – Si va verso un processo di reindustrializzazione dello stabilimento produttivo di Barry Callebaut a Intra, frazione del comune di Verbania. La multinazionale svizzera del cioccolato ha infatti accolto le richieste del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dando la disponibilità a mantenere invariati i livelli di produzione fino al 31 marzo 2025, per poi diminuirli gradualmente fino al 30 giugno, offrendo cosi’ piu’ tempo per la ricerca di un nuovo acquirente. Lo si legge in una nota del Mimit.La società si è detta anche disponibile a prolungare i tempi fino al 31 agosto, nel caso in cui si presentasse un nuovo acquirente, per favorire i processi di reindustrializzazione. È quanto è emerso dal secondo incontro di aggiornamento, dopo quello del 2 ottobre, riguardante la vertenza di Barry Callebaut, in seguito alla decisione dell’azienda di chiudere lo storico stabilimento produttivo piemontese. La riunione, che si è svolta a Palazzo Piacentini, è stata presieduta dal sottosegretario del Mimit con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto. Presenti, oltre ai rappresentanti dell’azienda e delle organizzazioni sindacali, il vicepresidente della Regione Piemonte con delega al lavoro, Elena Chiorino, il sindaco di Verbania, Giandomenico Albertella, il presidente della provincia, Alessandro Lana, e il viceprefetto vicario, Gerardo Corvatta. L’Advisor individuato dalla società avrà ora il compito di strutturare la ricerca di un nuovo acquirente che garantisca anche la salvaguardia occupazionale. Il tavolo ora si sposta in ambito regionale e le parti verranno aggiornate puntualmente. LEGGI TUTTO

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    Abi: proroga della sospensione delle rate dei mutui per le aree colpite da calamità naturali

    (Teleborsa) – È stata pubblicata sul sito del Dipartimento della Protezione Civile, la Delibera del Consiglio dei Ministri che proroga per 12 mesi la sospensione delle rate dei mutui. Lo rende noto l’ABI tramite una lettera circolare inviata agli associati. Questa misura – continua la lettera – prevista dall’Ordinanza del Capo della Protezione Civile, è stata adottata a seguito dell’evento meteorologico eccezionale che ha colpito Bardonecchia, nella città metropolitana di Torino, il 13 agosto 2023.L’Ordinanza si basa sull’accordo tra ABI, Protezione Civile e Associazioni dei consumatori, volto a garantire interventi rapidi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali. LEGGI TUTTO

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    USA, indice manifatturiero Fed Richmond migliora a ottobre

    (Teleborsa) – Migliora l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto si porta a ottobre 2024 a -14 punti dai -21 di agosto e contro i -19 punti delle aspettative. Il dato, pubblicato dal Distretto Fed della capitale della Virginia, evidenzia una risalita della componente delle consegne che si porta a -8 punti dai -18 del mese precedente, mentre quella dei servizi si porta a +3 da -1 punti. LEGGI TUTTO

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    FMI lima stima PIL Italia per 2025. Rischi al ribasso per economia globale

    (Teleborsa) – Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha confermato la stima per la crescita italiana quest’anno a 0,7%, mentre la previsione per il 2025 scende allo 0,8% dallo 0,9% stimato lo scorso luglio. È quanto emerge da rapporto “World Economic Outlook”, dove viene anche indicato che il debito pubblico italiano è previsto salire al 136,9% del PIL nel 2024 e al 138,7% l’anno prossimo, dal 134,6% del 2023, mentre il deficit è previsto al 4% nel 2024 e al 3,8% nel 2025.Allargando lo sguardo all’economia globale, l’FMI afferma che la crescita rimarrà “stabile ma deludente”. Al 3,2% nel 2024 e nel 2025, la proiezione di crescita è praticamente invariata rispetto a quelle del World Economic Outlook di luglio 2024 e di aprile 2024. Tuttavia, sono state apportate notevoli revisioni sotto la superficie, con gli aggiornamenti delle previsioni per gli Stati Uniti che compensano i declassamenti di quelle per altre economie avanzate, in particolare i più grandi paesi europei.Viene spiegato che la debolezza persistente nel settore manifatturiero pesa sulla crescita per paesi come Germania e Italia. Tuttavia, mentre si prevede che la domanda interna italiana trarrà beneficio dal PNRR, la Germania sta sperimentando difficoltà dovute al consolidamento fiscale e a un forte calo dei prezzi immobiliari.Allo stesso modo, nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo, le interruzioni della produzione e della spedizione di materie prime, in particolare il petrolio, i conflitti, i disordini civili e gli eventi meteorologici estremi hanno portato a revisioni al ribasso delle prospettive per il Medio Oriente e l’Asia centrale e per l’Africa subsahariana. Questi sono stati compensati dagli aggiornamenti delle previsioni per l’Asia emergente, dove la crescente domanda di semiconduttori ed elettronica, guidata da significativi investimenti nell’intelligenza artificiale, ha sostenuto la crescita. Le ultime previsioni per la crescita globale tra cinque anni, al 3,1%, rimangono “mediocri rispetto alla media pre-pandemia”. “I persistenti venti contrari strutturali, come l’invecchiamento della popolazione e la scarsa produttività, stanno frenando la crescita potenziale in molte economie”, si legge nel documento.L’FMI prevede che l’inflazione globale scenderà da una media annua del 6,7% nel 2023 al 5,8% nel 2024 e al 4,3% nel 2025, con le economie avanzate che torneranno ai loro obiettivi di inflazione prima delle economie emergenti e in via di sviluppo. Mentre la disinflazione globale continua a progredire, sostanzialmente in linea con la linea di base, sono ancora possibili ostacoli sulla strada verso la stabilità dei prezzi. I prezzi dei beni si sono stabilizzati, ma l’inflazione dei prezzi dei servizi rimane elevata in molte regioni.”I rischi per le prospettive globali sono orientati al ribasso in un contesto di elevata incertezza politica – viene spiegato – Improvvise eruzioni di volatilità del mercato finanziario, come quelle sperimentate all’inizio di agosto, potrebbero inasprire le condizioni finanziarie e pesare sugli investimenti e sulla crescita, soprattutto nelle economie in via di sviluppo in cui grandi esigenze di finanziamento esterno a breve termine potrebbero innescare deflussi di capitale e difficoltà di debito. Ulteriori interruzioni del processo di disinflazione, potenzialmente innescate da nuovi picchi nei prezzi delle materie prime in mezzo a persistenti tensioni geopolitiche, potrebbero impedire alle banche centrali di allentare la politica monetaria, il che porrebbe sfide significative alla politica fiscale e alla stabilità finanziaria. Una contrazione più profonda o più lunga del previsto nel settore immobiliare cinese, soprattutto se portasse a instabilità finanziaria, potrebbe indebolire il sentiment dei consumatori e generare ricadute globali negative data la grande impronta della Cina nel commercio globale. Un’intensificazione delle politiche protezionistiche esacerberebbe le tensioni commerciali, ridurrebbe l’efficienza del mercato e interromperebbe ulteriormente le catene di approvvigionamento. Le crescenti tensioni sociali potrebbero provocare disordini sociali, danneggiando la fiducia dei consumatori e degli investitori e potenzialmente ritardando l’approvazione e l’attuazione delle necessarie riforme strutturali”.Secondo l’FMI, in molti paesi è “urgente” cambiare marcia nella politica fiscale per garantire che il debito pubblico sia su un percorso sostenibile e per ricostruire i buffer fiscali; il ritmo dell’aggiustamento dovrebbe essere adattato alle circostanze specifiche di ogni paese. Le riforme strutturali sono necessarie per migliorare le prospettive di crescita a medio termine, ma il sostegno ai più vulnerabili dovrebbe essere mantenuto. LEGGI TUTTO