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    Giappone, variazioni contrastate per l’indice Tankan nel primo trimestre

    (Teleborsa) – Andamento contrastato per il sentiment tra le impresegiapponesi. È quanto emerge da sondaggio trimestrale dalla Bank of Japan.Nel quarto trimestre del 2024, l’indice Tankan relativo alle grandi imprese della manifattura è sceso a 12 punti, in linea con le attese degli analisti.Quello delle grandi imprese non manifatturiere si è portato invece a +35 punti da +33 (attese per 33), mentre quello delle piccole imprese manifatturiere passa da 1 punto a 2 (attese per -1).Da rilevare che un valore inferiore allo zero segnala che le imprese pessimiste sono più numerose di quelle ottimiste. LEGGI TUTTO

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    Verso il d-day. Casa Bianca, da dazi reciprocità e fine a pratiche sleali

    (Teleborsa) – I riflettori di tutto il mondo sono puntati su domani, mercoledì 2 aprile – il Liberation Day – come lo chiamano alla Casa Bianca, quando entreranno in vigore i nuovi dazi del 25% sull’export di merci in USA. Si partirà con tutti i Paesi e vediamo che succede”, ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. “I dazi metteranno fine alle pratiche commerciali sleali”, ha rincarato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt in un’intervista a Fox, sottolineando che con le tariffe il “resto del mondo proverà quello che gli americani hanno provato finora. I dazi assicureranno reciprocità”. “Ogni paese che ha trattato in modo scorretto gli Stati Uniti dovrebbe attendersi dazi”, ha detto Leavitt, sottolineando che sulle tariffe che saranno annunciate il 2 aprile Donald Trump si è consultato con il segretario al Tesoro, Scott Bessent. “Il presidente annuncerà un piano tariffario che annullerà le pratiche sleali che hanno derubato il nostro paese per decenni. È tempo di reciprocità ed è tempo che un presidente intraprenda un cambiamento storico per fare ciò che è giusto per il popolo americano”, ha sottolineato.Il Tycoon annuncerà i suoi nuovi dazi con un evento nel Rose Garden della Casa Bianca al quale parteciperà la sua amministrazione al gran completo. La paura per i dazi americani ha contribuito a far affondare le Borse asiatiche e, poi, quelle europee, nella giornata di ieri, spingendo gli investitori a rifugiarsi nell’oro che ha toccato un nuovo massimo storico. L’avvio di settimana è stato negativo anche per Wall Street, che ha chiuso contrastata, ma meno sofferente degli altri listini mondiali. Bankitalia richiama alla cautela su taglio tassiIl governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nella sua relazione tenuta in occasione dell’assemblea ordinaria dei partecipanti dell’istituto di via Nazionale, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di essere cauti sul taglio dei tassi. “La debolezza dell’economia UE, le tensioni geopolitiche e gli annunci di Donald Trump sui dazi richiedono cautela nel percorso di diminuzione dei tassi ufficiali della BCE”. Le decisioni di politica monetaria “dovranno bilanciare due fattori”. Da un lato, “la debolezza dell’economia europea e le tensioni geopolitiche stanno frenando consumi e investimenti, contribuendo a contenere l’inflazione. Dall’altro lato, l’aumento dell’incertezza, dovuto soprattutto agli annunci, talora contraddittori, sulle politiche commerciali degli Stati Uniti impone cautela nel percorso di diminuzione dei tassi ufficiali”, ha detto Panetta. LEGGI TUTTO

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    Giappone, tasso di disoccupazione febbraio scende al 2,4%

    (Teleborsa) – Scende leggermente la disoccupazione in Giappone. Il Ministero degli Affari interni delle poste e telecomunicazioni nipponico segnala che nel mese di febbraio 2024 il tasso dei senza lavoro è diminuito al 2,4%, contro il 2,5% atteso dagli analisti e del mese precedente. Il numero di disoccupati è sceso a 1,65 milioni, in calo di circa 120 mila unità (-6,8%) rispetto l’anno precedente. Gli occupati sono pari a 67,68 milioni, in aumento di 400 mila unità (+0,6%) rispetto all’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    Polizze catastrofali, Confapi: proroga gesto attenzione verso PMI

    (Teleborsa) – La proroga dell’obbligo per le piccole e medie imprese di dotarsi di polizze catastrofali è “una decisione di buonsenso e rappresenta un gesto di grande attenzione verso le Pmi”. Lo dichiara il presidente di Confapi, Cristian Camisa.”Oggi abbiamo preso parte al tavolo di lavoro svoltosi al Mimit – aggiunge – si tratta del primo incontro dopo la notizia della proroga che risponde al principio di proporzionalità rispetto alla dimensione di impresa. Ora si avrà tutto il tempo anche per sciogliere i numerosi nodi interpretativi come i criteri di applicazione, i costi e il valore dei premi. Siamo particolarmente soddisfatti perchè il ministero ha accolto la nostra proposta di creare un tavolo di monitoraggio sull’implementazione della normativa che, già in fase di conversione del decreto legge, potrà rappresentare la sede di confronto nella quale condividere le proposte di modifica e interpretative. Il tavolo sarà anche funzionale al monitoraggio e alla risoluzione delle criticità che saranno poste dalle confederazioni partecipanti nell’ottica di non lasciare sola la piccola e media impresa”. LEGGI TUTTO

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    ONV, Maggino: “Calo delle nascite, cause non solo economiche ma sopratutto sociali e culturali”

    (Teleborsa) – “I dati recentemente pubblicati dall’Istat sui principali indicatori demografici dell’anno 2024 evidenziano una realtà allarmante: il calo delle nascite e della fecondità in Italia ha raggiunto livelli storicamente bassi. Questo fenomeno, che si sta consolidando nel tempo, solleva interrogativi cruciali per il futuro del nostro Paese”. È quanto rileva Filomena Maggino, ordinaria di Statistica sociale presso l’Università La Sapienza di Roma e coordinatrice del dipartimento di Statistica dell’Osservatorio della natalità e della vita (ONV). Secondo Maggino diversi fattori si intrecciano in questo processo di declino. “In primo luogo, – sottolinea la docente – l’aumento della speranza di vita, purtroppo, non è accompagnato da un parallelo miglioramento della speranza di vita in buona salute. I dati mostrano che, sebbene gli italiani vivano più a lungo, la qualità di questa vita, in particolare quella riproduttiva, rimane insufficiente, con un impatto diretto sui comportamenti di vita e sulla salute delle giovani generazioni. La fecondità tra gli immigrati, spesso considerata una possibile soluzione alla crisi demografica, ha invece prodotto gli stessi modelli riproduttivi della popolazione italiana”. Maggino sottolinea, inoltre, che molti immigrati arrivano come individui singoli e non riescono a costruire famiglie stabili con figli, contrariamente a quanto si sperava. Inoltre, la precarietà economica, l’insufficienza delle retribuzioni e il calo del potere d’acquisto rendono difficile, se non impossibile, la realizzazione di progetti familiari a lungo termine. “L’incapacità di pianificare il futuro, evidenziata anche dallo stesso Istat, – prosegue Maggino – è diventata una realtà quotidiana per molte famiglie italiane. Ma la sfida non riguarda solo la situazione economica. La profonda sfiducia nelle istituzioni politiche e sociali contribuisce a un clima di incertezza, che mina la speranza delle nuove generazioni. La crescente tendenza all’individualismo, associata alla trasformazione dei valori sociali e familiari, ha creato un modello ‘monadico’ in cui prevale l’autosufficienza e la libertà dalle strutture familiari. Sebbene ciò venga visto come una forma di libertà, spesso è il risultato della paura e dell’incertezza, e non una scelta consapevole. Inoltre, la cultura dominante, alimentata anche dalle teorie del gender e dal cambiamento nei valori familiari, ha confuso le giovani generazioni, indebolendo il senso di identità sociale e culturale. Non si può trascurare nemmeno l’impatto della ‘psicologia della paura’ generata dalle crisi economiche, sanitarie, ambientali e geopolitiche, che impedisce alle persone di guardare al futuro con speranza, rendendo difficile immaginare una vita che includa figli come parte di un progetto positivo”. Per invertire questa tendenza, Maggino evidenzia la necessità di ricostruire la fiducia nelle istituzioni politiche e sociali e creare un ambiente che sostenga le giovani generazioni. “Politiche mirate – conclude Maggino – che pongano al centro la tutela della famiglia, il recupero dell’identità e il benessere psicologico sono essenziali per favorire una rinascita demografica. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile restituire alle future generazioni la speranza di un futuro in cui la famiglia possa essere un progetto di vita positivo e realizzabile”. LEGGI TUTTO

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    Emergenza abitativa, Invimit: “Recuperare patrimonio immobiliare residenziale pubblico in modo efficiente”

    (Teleborsa) – “Siamo al lavoro sull’emergenza abitativa, sulla base delle indicazioni della Cabina di regia istituita al Mef per la valorizzazione e la dismissione del patrimonio immobiliare pubblico. Riteniamo innanzitutto utile ricordare che sul tema dell’housing, quando si parla di domanda e offerta, la domanda è frammentata mentre l’offerta è pressoché monolitica. Differenziare la domanda per tipo aiuta a individuare in quali ambiti concentrare l’intervento pubblico e in quali, invece, può intervenire il capitale paziente. Questo è il primo punto di cui tener conto nel cercare soluzioni al problema”. È questo il contributo portato da Invimit, nel corso dell’incontro con un numero ristretto di stakeholder promosso da Irene Tinagli, presidente della Commissione sull’emergenza abitativa del Parlamento Europeo e dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, tenutosi questa mattina al Palazzo delle Esposizioni a Roma e che ha preceduto l’avvio dei lavori della conferenza internazionale “All you need is home” promossa da Roma Capitale sul tema dell’emergenza abitativa.”C’è poi un altro tema, che riguarda la sequenza degli interventi da attuare: bisogna partire dal settore non a mercato (ERP e social housing, intesa in modo restrittivo) – prosegue Invimit – per evitare che gli altri segmenti di mercato non trovino soluzioni. Ultima questione: esiste una ingente quantità di patrimonio immobiliare residenziale pubblico da recuperare in modo efficiente. E, in funzione del tipo di domanda, su cui attirare gli investimenti pubblici o privati. Occorre partire da lì”.(Foto: Gino Crescoli / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Istat, calo delle nascite in Italia: fecondità ai minimi storici

    (Teleborsa) – Ulteriore calo della fecondità in Italia. Con 1,18 figli per donna nel 2024 viene superato il minimo di 1,19 del 1995, anno nel quale sono nati 526mila bambini a fronte dei 370mila del 2024 (-2,6% rispetto al 2023). È quanto emerge dagli indicatori demografici dell’Istat pubblicati oggi. Calano anche i decessi (651mila), il 3,1% in meno sul 2023, dato più in linea con i livelli pre-pandemici che con quelli del triennio 2020-22. Il saldo naturale, ovvero la differenza tra nascite e decessi, è quindi ancora fortemente negativo (-281mila). In calo la popolazione residente soprattutto nelle aree interne. Rilevante crescita della speranza di vita in Italia che nel 2024 è pari a 83,4 anni, quasi 5 mesi di vita in più rispetto al 2023. Al 31 dicembre 2024 la popolazione residente conta 58 milioni 934mila individui (dati provvisori), in calo di 37mila unità rispetto alla stessa data dell’anno precedente. La diminuzione della popolazione prosegue ininterrottamente dal 2014 e il decremento registrato nel 2024 (-0,6 per mille) è in linea con quanto osservato negli anni precedenti (-0,4 per mille del 2023 e -0,6 per mille nel 2022). Il calo di popolazione non coinvolge in modo generalizzato tutte le aree del Paese. Mentre nel Nord la popolazione aumenta dell’1,6 per mille, il Centro e il Mezzogiorno registrano variazioni negative rispettivamente pari a -0,6 per mille e a -3,8 per mille. Nelle aree interne del Paese si osserva una perdita di popolazione più intensa rispetto ai centri. A livello regionale, la popolazione risulta in aumento soprattutto in Trentino-Alto Adige (+3,1 per mille), in Emilia-Romagna (+3,1 per mille) e in Lombardia (+2,3 per mille). Le regioni in cui si riscontrano le maggiori perdite sono invece la Basilicata (-6,3 per mille) e la Sardegna (-5,8 per mille). Boom delle emigrazioni per l’estero: sono 191mila nel 2024 (+20,5% sul 2023), delle quali ben 156mila riguardano cittadini italiani che espatriano (+36,5%). Aumentano i neo-cittadini italiani: sono 217mila le acquisizioni di cittadinanza italiana concesse a cittadini stranieri residenti in Italia, superato il precedente massimo di 214mila raggiunto nel 2023. Al 1 gennaio 2025 la popolazione residente di cittadinanza straniera è composta da 5 milioni e 422mila unità, in aumento di 169mila individui (+3,2%) sull’anno precedente, con un’incidenza sulla popolazione totale del 9,2%. Diminuisce ancora la popolazione di cittadinanza italiana (53 milioni 512mila unità), 206mila in meno rispetto al 1 gennaio 2024 (-3,8 per mille). La variazione negativa, che si osserva in tutte le ripartizioni, raggiunge il massimo nel Mezzogiorno, con 131mila italiani residenti in meno (-6,9 per mille).Famiglie sempre più ristrette in Italia. Oltre una su tre è formata da una sola persona. Le famiglie in Italia, nel biennio 2023-2024, sono poco più di 26 milioni e 300mila, oltre 4 milioni in più rispetto all’inizio degli anni Duemila. La crescita del numero di famiglie – viene spiegato – dipende soprattutto dalla progressiva semplificazione delle strutture familiari, sia nella dimensione sia nella composizione. La principale causa di questo processo è l’aumento delle famiglie unipersonali, attualmente la forma familiare più diffusa. Oggi oltre un terzo delle famiglie è formato da una sola persona (il 36,2%), mentre 20 anni fa questa tipologia rappresentava appena un quarto delle famiglie (25,5%). Le famiglie composte da almeno un nucleo, in cui cioè è presente almeno una relazione di coppia o di tipo genitore-figlio, sono il 61,3% (ANSA). YF1-TZ 31-MAR-25 10:37 NNNAccanto alla riduzione della fecondità, nel 2024 continua a crescere l’età media al parto, che si attesta a 32,6 anni (+0,1 in decimi di anno sul 2023). È quanto emerge dagli indicatori demografici dell’Istat pubblicati oggi. Il fenomeno della posticipazione delle nascite è di significativo impatto sulla riduzione generale della fecondità – viene sottolineato – poiché più si ritardano le scelte di maternità più si riduce l’arco temporale a disposizione delle potenziali madri per la realizzazione dei progetti familiari. L’aumento dell’età media al parto si registra in tutto il territorio nazionale, con il Nord e il Centro che continuano a registrare il valore più elevato: rispettivamente 32,7 e 33,0 anni, contro 32,3 anni del Mezzogiorno. Diminuiscono anche i matrimoni che, ormai da tempo, non rappresentano più un passaggio preliminare alla nascita di un figlio. Il Lazio è la regione con l’età media al parto più alta in Italia. Si tratta di 33,3 anni contro una media nazionale di 32,6 anni. Anche il tasso di fecondità è al di sotto del dato italiano con 1,12 figli a donna contro l’1,18. Il Lazio è, invece, al secondo posto per la più alta quota di popolazione in età attiva (64,2%), preceduto dalla Campania (65,3%). LEGGI TUTTO

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    USA, peggiora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas, nel mese di marzo, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, si è portato a -16,3 punti rispetto ai -8,3 del mese precedente. Bisogna ricordare che quando le aziende che segnalano un aumento supera il numero di quelle che segnalano una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero e viceversa.L’indice di produzione, una misura chiave delle condizioni di produzione dello Stato, è salito di 15 punti a 6, mentre i nuovi ordini sono cresciuti di 3 punti e si portano a 0. L’indice della capacità di utilizzo rimane negativa e si porta a -2,3 mentre l’indice delle consegne resta positivo a +6,1.(Foto: R K su Unsplash) LEGGI TUTTO