More stories

  • in

    Giappone, calano più delle attese gli ordini di macchinari core settore privato a luglio

    (Teleborsa) – Aumentano gli ordini di macchinari del settore privato in Giappone a luglio 2025, anche se gli ordinativi core diminuiscono più delle attese. È quanto emerso dall’ultimo report dell’Istituto di Ricerca Economica e Sociale del Giappone (ESRI). Il totale degli ordinativi al settore privato segna un incremento su base mensile del 3,7% dopo il -10,3% riportato a giugno. Calano del 4,6% gli ordini core, cioè al netto delle componenti più volatili, dopo il +3% precedente e contro il -1,8% del consensus. Al dato complessivo degli ordini, che risulta in diminuzione del 4,2% dopo il +0,3% precedente, ha contribuito l’incremento di quelli governativi (+21,3%) rispetto al calo di quelli esteri (-8,4%). LEGGI TUTTO

  • in

    Factorial supera i 100 milioni di ricavi ricorrenti annuali accelerando anche in Italia

    (Teleborsa) – Factorial, scale-up europea e piattaforma All-in-One per la gestione aziendale, ha superato i 100 milioni di dollari di ricavi ricorrenti annuali (ARR), raggiungendo l’obiettivo con diversi mesi di anticipo. L’azienda afferma di entrare nel ristretto club di circa venti scale-up europee capaci di toccare tale soglia in meno di dieci anni dalla fondazione e si pone ora l’obiettivo di arrivare a un miliardo di dollari di ARR entro i prossimi cinque anni. Factorial impiega oltre 1.400 dipendenti a livello globale e 200 di questi sono italiani. In Italia, l’azienda conta oltre 1.500 clienti, tra cui AEB, Idee per Viaggiare, Oggi Lavoro, Subdued, Ludoil e MINT. L’azienda collabora con una rete di 30 partner locali, due distributori di riferimento – V-Valley e TD Synnex – ed è partner tecnologico di Microsoft. A livello globale, la società serve oltre 14.000 clienti in 10 paesi. Nel 2025 ha assunto oltre 500 nuove persone e ha aperto uffici in tutta Europa. La crescita è stata favorita dall’investimento da 200 milioni di dollari di General Catalyst a inizio 2025, che ha rafforzato l’espansione internazionale e consolidato la posizione di Factorial come piattaforma leader nel continente. Una parte significativa di questa accelerazione è arrivata dall’Italia, a dimostrazione della qualità del mercato locale e della volontà delle aziende italiane di diventare più competitive.”La crescita di Factorial nasce dalla capacità di anticipare i bisogni dei nostri clienti italiani – ha dichiarato Bernat Farrero, co-fondatore di Factorial – Ogni prodotto, dalla retribuzione flessibile fino alle suite Talent e Finance, è pensato per semplificare il loro lavoro. E questo è solo l’inizio: nelle prossime settimane lanceremo Factorial ONE, un vero cambio di paradigma e l’unico agente di intelligenza artificiale capace di conoscere ogni aspetto del business. È un lancio che fisserà un nuovo standard per l’AI applicata al lavoro. Mentre altri inseguono la produttività, Factorial utilizza l’AI per moltiplicare il potenziale dei team”.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

  • in

    PAC, Ue: all’Italia pagamenti minimi per 31 miliardi

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha pubblicato le assegnazioni nazionali degli importi minimi garantiti (“ring-fenced”) per il sostegno al reddito degli agricoltori della Politica agricola comune (Pac) nel prossimo periodo di programmazione del Quadro di bilancio pluriennale 2028-2034. L’ammontare totale che potrà essere destinato a questi pagamenti minimi garantiti, secondo la proposta della Commissione, è pari a circa 300 miliardi di euro (ma da questa cifra bisogna sottrarre i 6,3 miliardi di euro destinati alla riserva di crisi, la “Rete di Sicurezza Unificata”). L’Italia riceverebbe, secondo la proposta, circa 31 miliardi di euro come minimo garantito da destinare al sostegno al reddito dei suoi agricoltori per tutti i sette anni, dal 2028 al 2034. La Francia è il paese con l’assegnazione piu’ alta (50,9 miliardi di euro), seguita da Spagna (37,2 miliardi) e Germania (33,1 miliardi). Seguono l’Italia, al quarto posto, Polonia (24,6 miliardi), Romania (16,5 miliardi) e Grecia (14,6 mld). LEGGI TUTTO

  • in

    La Fed taglia i tassi di un quarto di punto. Altre due volte nel 2025

    (Teleborsa) – La Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse, per la prima volta quest’anno. Come da attese, il costo del denaro cala di un quarto di punto, in una forchetta fra il 4% e il 4,25%. La decisione è stata presa con una ampia maggioranza dal direttorio, 11 favorevoli tranne Stephen Miran, il governatore nominato da Donald Trump, che avrebbe preferito un taglio dei tassi più consistente, pari a mezzo punto percentuale.Dalle dot-plot, le tabelle con le intenzioni di voto dei membri del FOMC, emerge che la banca centrale americana taglierà i tassi altre due volte, nel 2025, per un totale di mezzo punto.Nel comunicato diffuso al termine del direttorio, l’istituzione centrale ribadisce che valuterà attentamente i dati e gli sviluppi delle prospettive, assieme al bilanciamento dei rischi, per prendere le decisioni future. Al tempo stesso, le previsioni sui tassi degli stessi funzionari sembrano ora indicare almeno altre due riduzioni entro la fine dell’anno. “I recenti indicatori suggeriscono che l’attività economica è moderata nella prima metà dell’anno. Gli aumenti di posti di lavoro hanno rallentato e il tasso di disoccupazione è leggermente salito, ma resta basso, si legge. L’inflazione è salita e rimane in qualche misura elevata”. LEGGI TUTTO

  • in

    Forum ACADI 2025: “Tutelare efficacemente la salute per dare un futuro al gioco pubblico”.

    (Teleborsa) – “Siamo alla nuova edizione del Bilancio di Sostenibilità, un documento unico nel suo genere perché riferito non ad un’azienda singola ma ad un intero comparto che distribuisce prodotti di Stato che hanno un impatto sulla salute degli utenti, sulla legalità, sul gettito e sull’occupazione del Paese. Presenta dati dal 2018, mette sul tavolo la memoria degli effettivi ruoli e responsabilità dei diversi sottocomparti e consente una valutazione di impatto del sistema normativo vigente sugli interessi costituzionali in ballo. I numeri parlano chiaro: occorrono misure ponte”. Con queste parole Geronimo Cardia, Presidente ACADI-Confcommercio, ha aperto il Forum ACADI 2025, ribaltando la narrativa che troppo spesso accusa il settore di essere un problema, anziché soluzione.Conclusosi oggi il convegno “La tutela effettiva della salute per il futuro del gioco pubblico”, ha messo in luce una verità scomoda: mentre la politica continua a penalizzare il gioco legale con normative obsolete, il mercato illegale cresce e lo Stato perde gettito. Negli ultimi due anni si è registrato un saldo negativo delle entrate, con uno spostamento organico delle giocate verso l’illegalità attraverso sempre nuove soluzioni digitali transfrontaliere.Illustrando i vari capitoli del Bilancio di sostenibilità, Daniele Raimondi, counsel dello studio Eversheds-Sutherland che ne ha curato l’asseverazione, ha sottolineato come le aziende operanti nel settore dei Giochi Pubblici si impegnano attivamente nella creazione di valore condiviso. “Il loro impegno nella sostenibilità – ha detto Raimondi – ha tradotto in gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite in azioni concrete a favore delle comunità. Ogni impresa, integra questi obiettivi nelle proprie politiche e iniziative”.”I pubblici esercizi che offrono gioco lecito – ha sottolineato Lino Stoppani, vicepresidente vicario Confcommercio-Imprese per l’Italia e presidente FIPE – sono presidio riconoscibile di legalità e tutela del consumatore all’interno del mercato regolamentato. Serve una cornice legislativa chiara e coerente per sostenere gli esercenti che hanno investito nei giochi leciti, superando logiche volontaristiche e garantendo concorrenza equa”.”È evidente – ha aggiunto Emmanuele Cangianelli, Presidente EGP- Confcommercio – che occorre ribilanciare il payout degli apparecchi a piccola vincita, assieme ad una moderata rimodulazione del prelievo fiscale. È interesse della legalità e del gettito operare fin dal 2026, applicando il principio fondante di Confcommercio: stesso mercato, stesse regole”.”Mentre si mettono al bando spot delle reti legali, si lascia campo libero a forme di comunicazione opache sui social che promuovono giochi ben più problematici. È arrivato il momento – ha detto Emilio Zamparelli, presidente STS – di ripensare il divieto assoluto di pubblicità,distinguendo tra giochi a rischio reale e giochi a basso livello di problematicità”.”L’introduzione delle nuove tecnologie sugli apparecchi – ha sottolineato Giovanni Kessler, dell’Advisory Board di Acadi – garantisce che il gioco rimanga un passatempo sano e sicuro. Investiamo su queste, anziché sulle limitazioni fisiche e temporali alle sale, misure rivelatesi inutili e ipocrite”.”Sono dispiaciuto che la politica continui a considerarvi professionisti di serie B, come se voi foste biscazzieri anziché sentinelle di legalità. Io so – ha affermato Andrea Ruggieri, ex deputato e giornalista televisivo, anch’egli dell’Advisory Board – che è grazie a voi se il gioco illegale ha chi lo combatte, che investire su di voi anziché solo sull’online aumenta la sicurezza”.Andrea Manciulli, che, come i due precedenti, siede nell’Advisory Board, ha portato la sua esperienza nell’ambito della sicurezza: “La Rete – ha detto Manciulli – è diventata una delle più grandi preoccupazioni nel contrasto alla criminalità. Essendo uno spazio senzaregole e confini, a differenza dello spazio fisico più controllabile, permette di sfuggire ai controlli. Affidarsi soltanto al gioco online aumenta sensibilmente la possibilità di far crescere ludopatia giovanile e il mondo del gioco illegale che nella rete trova praterie sconfinate”.Una tesi sopportata dai numeri presentati da Emanuele Di Faustino di Nomisma. “Dal 2019 al 2024 sono cresciuti i parametri di spesa nel canale online a scapito della rete fisica. Eppure – ha detto Di Faustino – esercenti e gestori delle sale possono controllare, in misura maggiore e diretta, modalità di gioco e comportamenti degli utenti. I giochi offerti attraverso la rete fisica creano occupazione, sostengono la fiscalità pubblica e contribuiscono a presidiare la legalità”.”Il nuovo cabinet AWP di ultima generazione – ha detto Jessica Cozzi di Novomatic Italia – è pensato per un gioco sicuro e sostenibile, con riconoscimento dell’età, limiti personalizzabili e algoritmi di intelligenza artificiale per la prevenzione dei comportamenti a rischio”.Sergio D’Angelo, presidente Sapar, ha voluto correggere l’opinione diffusa che la crescita del gioco on line sia dovuta alla pandemia.”Bisogna superare il luogo comune secondo il quale l’avanzata del gioco on line – ha evidenziato D’Angelo – è dovuta dalla pandemia. C’è problema che riguarda gli apparecchi: ricordo l’abbassamento dei margini di quasi il 37% per le imprese di gestione. Ricordo ancheche il gioco a distanza partecipa alle entrate erariali per una percentuale di molto inferiore (7,09% contro il 36% delle AWP nel 2024) pur presentando un livello di raccolta che rispetto al gioco fisico e pari a più del doppio ed infatti il gioco on line ha un payout elevatissimo e partecipa in misura molto inferiore rispetto agli apparecchi al gettito erariale e questo vuol dire che la domanda di gioco si vaprogressivamente spostando verso tipologie che non garantiscono il medesimo gettito erariale degli apparecchi. Nella logica della tutela del giocatore e della tenuta della filiera, occorre riequilibrare gli apparecchi, prevedendo un aumento del payout, controbilanciato da un contestuale necessario abbassamento del Preu, e la previsione di misure come l’aumento della vincita massima a partita, tenuto contoche tali misure determinerebbero un aumento della raccolta e dunque del gettito”.Il Forum ACADI 2025 ha delineato una strada chiara: la vera tutela della salute e della legalità passa attraverso un sistema che sostiene le reti qualificate, investe in tecnologia e abbandona pregiudizi ideologici per basarsi sui dati reali. Solo così lo Stato potrà recuperare gettito, garantire occupazione e offrire ai cittadini la libertà di scelta in un contesto sicuro e controllato. LEGGI TUTTO

  • in

    BolognaFiere acquista il 30% di United Experience e lancia tre nuovi eventi sul vino

    (Teleborsa) – BolognaFiere, attraverso la propria filiale americana BolognaFiere USA, ha acquisito il 30% della società statunitense United Experience, fino ad oggi interamente detenuta da FiereItaliane SEA di Maurizio Muzzetta. Non sono stati divulgati i dettagli finanziari dell’operazione.United Experience opera nel settore degli eventi e, con il nuovo assetto societario, lancerà nel 2026 tre manifestazioni internazionali dedicate al vino a Londra, Ho Chi Minh City (Vietnam) e a Città del Messico, con il brand WINE EXPERIENCE. L’iniziativa nasce per affiancare le cantine italiane nell’espansione verso nuovi mercati ad alto potenziale di sviluppo, in un momento in cui i dazi statunitensi impongono di accelerare la diversificazione delle destinazioni dell’export.La prima edizione di WINE EXPERIENCE si terrà a Londra il 26 e 27 aprile 2026 nei padiglioni di ExCel, e vedrà la partecipazione di oltre 200 espositori vincoli a cui si affiancheranno 60 espositori del food. Sono attesi più di 1500 buyer, in un paese che già rappresenta uno dei mercati di riferimento per le esportazioni vinicole italiane. L’11 e 12 giugno 2026 sarà la volta di Ho Chi Minh City presso l’Exhibition Center di Adora (Vietnam), mentre il 10 e 11 novembre 2026 l’esposizione sarà a Città del Messico, presso l’Expo Santa Fe.Dopo l’organizzazione insieme a Slow Food di Slow Wine Fair, l’inserimento nel calendario di BolognaFiere del Mercato dei Vini e dei Vignaioli indipendenti di Fivi e Champagne Experience, con questa operazione BolognaFiere consolida ulteriormente il proprio ruolo di hub internazionale per lo sviluppo del business e della cultura del vino.”Il settore vitivinicolo è uno dei pilastri dell’agroalimentare italiano e un ambasciatore straordinario della cultura del nostro paese nel mondo. Con WINE EXPERIENCE BolognaFiere contribuisce a valorizzare questa eccellenza, offrendo un format innovativo e uno strumento concreto per sostenere l’export delle cantine italiane in un contesto internazionale complesso e in continua evoluzione”, ha detti Antonio Bruzzone, AD di BolognaFiere, società quotata su Euronext Growth Milan – Segmento Professionale (EGM PRO).”Questa operazione si inserisce pienamente nella strategia di internazionalizzazione del Gruppo che punta a rafforzare la propria presenza nei mercati più dinamici e a confermare BolognaFiere come piattaforma globale per il Made in Italy”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

  • in

    ACER, Wargon sostituisce Poletti alla presidenza del Comitato dei Regolatori

    (Teleborsa) – Cambio della guardia all’Agenzia dell’UE per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER). Emmanuelle Wargon è la nuova Presidente del Comitato dei Regolatori dell’ACER. George Niculescu è il nuovo Vicepresidente del Comitato dei Regolatori dell’ACER. Volker Zuleger è stato nominato Direttore ad interim dell’ACER.Il Direttore gestisce l’Agenzia. Il Comitato dei Regolatori è uno degli organi di governo dell’Agenzia. Rappresenta le autorità nazionali di regolamentazione dell’energia presso l’ACER.Le nomine dei membri del Comitato dei Regolatori sono state effettuate, per consenso, durante la 134esima riunione del Comitato dei Regolatori dell’ACER tenutasi oggi a Copenaghen. Wargon e Niculescu succedono a Clara Poletti (Italia) e Rafal Gawin (Polonia), rispettivamente Presidente e Vicepresidente uscenti.Wargon è Presidente della Commission de Régulation de l’Énergie (CRE), l’autorità francese di regolamentazione dell’energia, dall’agosto 2022. Niculescu è Presidente dell’Autoritatea Nationala de Reglementare in domeniul Energiei (ANRE), l’autorità rumena di regolamentazione dell’energia, dall’aprile 2023.Il mandato del nuovo Presidente e del nuovo Vicepresidente dell’ACER avrà effetto immediato, dal 17 settembre 2025, per un mandato di due anni e mezzo (rinnovabile).Zuleger è stato nominato Direttore ad interim dell’ACER, a seguito di una decisione del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia del 12 settembre. Assumerà la carica di Direttore ad interim il 16 ottobre 2025, garantendo la continuità del servizio e il corretto funzionamento dell’Agenzia. Succede a Christian Zinglersen, che lascerà l’incarico di Direttore dell’ACER il 15 ottobre per assumere un nuovo incarico altrove.Il prossimo passo è l’assunzione del nuovo Direttore dell’ACER. Questa selezione seguirà una procedura aperta e trasparente, indetta dalla Commissione europea. LEGGI TUTTO

  • in

    BCG: 120 milioni di tonnellate di rifiuti tessili prodotti nel 2024. Il riciclo può valere 50 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Nel 2024, il mondo ha scartato una quantità di indumenti sufficiente a riempire più di 200 stadi olimpici. Un dato che racconta molto più di una crisi di gestione dei rifiuti: segnala una trasformazione necessaria per un settore – quello della moda – da sempre sinonimo di creatività, stile e innovazione, ma oggi chiamato ad affrontare la sfida più urgente, quella della sostenibilità. Secondo il nuovo studio di Boston Consulting Group (BCG), “Spinning Textile Waste into Value”, circa l’80% dei capi dismessi finisce ancora in discarica o viene incenerito, mentre meno dell’1% viene effettivamente riciclato in nuove fibre. Una perdita enorme, non solo ambientale ma anche economica: ogni anno vengono disperse materie prime per un valore stimato di 150 miliardi di dollari. Dietro questi numeri si cela una grande opportunità: secondo le stime portare i tassi di riciclo oltre il 30% permetterebbe di creare oltre 50 miliardi di dollari di nuovo valore e circa 180mila posti di lavoro.”Lo studio mette in evidenza un dato su cui riflettere: oggi soltanto il 7% dei rifiuti tessili globali è disponibile come materia prima per il riciclo textile-to-textile, il resto si perde in discariche e inceneritori. Un problema che richiama la necessità di creare nuove soluzioni industriali e tecnologiche su larga scala – afferma Beatrice Lemucchi, managing director and partner di BCG –. E mai come ora ci troviamo nel momento giusto: in Europa la pressione normativa sta accelerando con l’introduzione della responsabilità estesa del produttore, che obbligherà i marchi a finanziare la raccolta e il riciclo nei mercati in cui operano. Non si tratta soltanto di adeguarsi a regole più stringenti, ma di cogliere un’opportunità strategica per rafforzare la competitività e trasformare lo scarto in risorsa”.Di fronte a una crisi che intreccia ambiente, economia e consumo, infatti, oggi qualcosa si muove. L’Unione Europea ha inserito i tessili tra le cinque categorie di prodotti a maggiore impatto climatico e ha introdotto la responsabilità estesa del produttore (EPR), che impone ai marchi di finanziare la raccolta e il riciclo degli indumenti. Una linea che stanno seguendo anche Stati Uniti, Canada e Cile pronti ad adottare misure simili.Anche le aziende del settore iniziano a reagire. Brand globali come Adidas, New Balance e Puma hanno avviato investimenti concreti nel riciclo textile-to-textile, un approccio circolare destinato a consolidarsi, soprattutto alla luce delle proiezioni: entro il 2030, la domanda di tessuti riciclati supererà l’offerta di 30-40 milioni di tonnellate.Come siamo arrivati a questo puntoNegli ultimi venticinque anni la produzione mondiale di fibre è più che raddoppiata, spinta da redditi in crescita, nuove abitudini di consumo e tendenze che incoraggiano acquisti frequenti a fronte di un utilizzo ridotto dei capi. Il risultato è un sistema che genera rifiuti a ritmi senza precedenti, con un impatto ambientale sempre più difficile da ignorare: la filiera tessile, dall’estrazione delle materie prime alla produzione, è responsabile del 92% delle emissioni di gas serra dell’intero comparto moda. A rendere ancora più grave il quadro è il problema dello smaltimento. Bruciare una sola tonnellata di tessuti equivale, in termini di emissioni, a sei voli andata e ritorno tra Londra e New York; conferirla in discarica ne vale addirittura otto. E intanto, le montagne di vestiti usati crescono in ogni angolo del mondo. Una delle immagini più emblematiche arriva dal deserto di Atacama, in Cile, dove 66.000 tonnellate di abiti dismessi formano una discarica talmente vasta da essere visibile dallo spazio.Come ripartire verso la sostenibilitàLa strada verso la circolarità è ancora complessa. I materiali riciclati rimangono meno competitivi sul piano dei costi: il poliestere riciclato può costare più del doppio rispetto a quello vergine. Anche le infrastrutture esistenti sono attualmente insufficienti: la raccolta è pensata per la rivendita e i sistemi manuali di smistamento non riescono a distinguere in modo efficace tessuti diversi o rimuovere accessori come bottoni e cerniere. Infine, la complessità dei materiali moderni – spesso composti da fibre miste naturali e sintetiche – rappresenta una sfida che le tecnologie industriali oggi disponibili non riescono a gestire su larga scala.”Sebbene recuperare tutto il valore perduto a causa dei rifiuti tessili non sia realistico, – rileva lo studio – esiste l’opportunità di recuperarne una quota significativa”. Per realizzare questa visione – secondo BCG – l’industria dovrebbe concentrarsi su cinque azioni chiave: stimolare la domanda di fibre riciclate, con i grandi marchi a fare da traino promuovendo l’adozione su larga scala, mentre le piccole e medie imprese possono collaborare, condividendo strumenti finanziari per affrontare i costi iniziali della transizione; aumentare la quantità di rifiuti raccolti, potenziando i sistemi esistenti attraverso iniziative pubbliche e private: in Europa, questo sforzo potrebbe far salire i tassi di raccolta dal 30% al 55% entro il 2033; un terzo fronte riguarda la modernizzazione dello smistamento, grazie a tecnologie avanzate che permettono di automatizzare e velocizzare i processi, con un potenziale di incremento della capacità fino al 90%. Per chiudere davvero il cerchio, è necessario scalare le soluzioni di riciclo, investendo in infrastrutture in grado di trattare diverse tipologie di fibre, localizzate in modo strategico e supportate da modelli di business sostenibili; infine, va sostenuta con decisione l’innovazione tecnologica: sebbene siano già stati raccolti oltre 250 milioni di dollari per aziende pionieristiche come Circ, Syre e Infinited Fiber, occorrono maggiori investimenti, anche tramite consorzi, per portare queste soluzioni alla scala industriale.”Passare a processi più sostenibili è possibile e anche altri settori lo dimostrano. Per esempio, il sistema tedesco di deposito cauzionale per le bottiglie ha raggiunto un tasso di ritorno del 98%, mentre nel comparto energetico – conclude lo studio – gli investimenti e le regole coordinate hanno ridotto dell’89% in dieci anni il costo dell’energia solare, rendendola più economica del carbone”.(Foto: ©yarruta/123RF) LEGGI TUTTO