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    A2A, rinnovata la partnership con AC Milan

    (Teleborsa) – AC Milan e A2A proseguono nella loro collaborazione che vede il Gruppo, tramite la controllata A2A Energia, continuare a far parte della famiglia rossonera come Official Energy Partner. “Questo nuovo capitolo – spiega una nota congiunta – rafforza una partnership consolidata nel tempo, basata su valori comuni e un impegno deciso per un futuro sostenibile. I principi di professionalità, eccellenza e attenzione al territorio sono alla base di questa collaborazione, che pone un’enfasi speciale sulla sostenibilità”.A2A, attraverso l’accordo con il Club rossonero, intende promuovere presso i tifosi del Milan l’adozione di pratiche e comportamenti consapevoli per migliorare le performance energetiche delle abitazioni ottenendo un efficientamento dei consumi. In linea con il suo Piano Industriale 2035, il Gruppo è infatti impegnato a dare un contributo alla transizione ecologica e allo sviluppo sostenibile del Paese.Il rinnovo è stato formalizzato presso la sede centrale di A2A, in Corso Porta Vittoria, dove il presidente di AC Milan, Paolo Scaroni, ha incontrato l’amministratore delegato di A2A, Renato Mazzoncini. Questo appuntamento ha sottolineato l’importanza di un impegno condiviso nella ricerca di soluzioni innovative e sostenibili, utilizzando l’expertise e le risorse complementari delledue società per affrontare le sfide ambientali e sportive insieme. LEGGI TUTTO

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    Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, utile semestrale balza a 25,4 milioni di euro

    (Teleborsa) – Cassa di Risparmio di Asti ha chiuso il primo semestre 2024 con un utile netto individuale e consolidato pari rispettivamente a 29,7milioni di euro (+11,1%) e a 25,4 milioni di euro (+39,6%). Il margine di interesse ammonta a 154,68 milioni di euro, in aumento del 16,93% sul dato del 30 giugno 2023. Al 30 giugno 2024 il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione è pari al 59,6%.Viene segnalato un incremento della massa fiduciaria da clientela (+550 milioni da dicembre 2023 e +1.100 milioni da giugno 2023), sostenuta in particolare dalla crescita del risparmio amministrato (+8% da dicembre 2023, +16% da giugno 2023) e di quello gestito (+6% da dicembre 2023, +7% da giugno 2023), mentre la raccolta diretta risulta sostanzialmente costante rispetto a dicembre 2023 e in aumento del 4% da giugno 2023.I crediti netti verso clientela, interamente rappresentati da impieghi economici, si attestano a 7,4 miliardi di euro, in lieve diminuzione dello 0,19% rispetto al 31/12/2023 (rispetto al -1,7% fatto registrare dal sistema bancario italiano nel medesimo periodo). Rafforzamento della solidità patrimoniale: CET 1 Ratio pari a 15,1%, Tier 1 Ratio al 16,8% e Total Capital Ratio al 17,3%. Confermata la robustezza della situazione di liquidità: Liquidity Coverage Ratio (LCR) pari al 223,9% e Net Stable Funding Ratio (NSFR) pari al 169,1%.Cassa di Risparmio di Asti precisa che sono attualmente in corso accertamenti ispettivi di carattere ordinario da parte della Banca d’Italia e che le risultanze finora evidenziate sono per quanto di pertinenza incluse nei risultati. LEGGI TUTTO

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    Sindacati a Stellantis: “Risposte immediate necessarie”

    (Teleborsa) – I sindacati esprimono delusione e preoccupazione dopo l’incontro a Roma con il governo e Stellantis. L’assemblea, che mirava a discutere il futuro dell’industria automobilistica in Italia, ha lasciato le parti sociali con più dubbi che certezze.Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha dichiarato: “Da questo incontro usciamo con altri dubbi e una preoccupazione molto evidente. La spaccatura tra Stellantis e il governo è diventata reale”. Palombella sottolinea la necessità di incentivi e di un confronto continuo con Stellantis, un gruppo industriale che influenza il destino di migliaia di lavoratori.Ferdinando Uliano, leader della Fim, ha espresso la sua delusione: “Dopo un anno non c’è nessun accordo per il settore. Nel 2025, sia l’indotto che Stellantis esauriranno gli ammortizzatori sociali; se non si interviene per tempo, ci saranno licenziamenti di massa”.Anche Michele De Palma, segretario generale della Fiom, insiste sulla necessità di azioni concrete, sollecitando un accordo complessivo a livello europeo. De Palma afferma: “Chiediamo una dotazione straordinaria di risorse economiche e normative per una giusta transizione”.La preoccupazione principale dei sindacati riguarda l’assenza di un piano chiaro per il futuro, che potrebbe portare a gravi conseguenze occupazionali nel settore automobilistico italiano. LEGGI TUTTO

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    Giappone, cala surplus partite correnti a giugno

    (Teleborsa) – Cala il surplus delle partite correnti in Giappone a giugno. Secondo il Ministero delle Finanze giapponese (MOF), si è generato un avanzo delle partite correnti di 1.533,5 miliardi di yen, in calo rispetto all’attivo di 2.849,9 miliardi del mese precedente. Le stime degli analisti erano per un surplus in discesa fino a 1.790 miliardi di yen.La bilancia commerciale di beni e servizi chiude con un attivo di 180,5 miliardi di yen, contro il passivo di 1.106,6 miliardi di maggio, a fronte di un aumento delle esportazioni a 9.168,9 miliardi di yen (+5,9% su base annua) e un aumento delle importazioni a 9.612,6 miliardi (+3,1% a/a). LEGGI TUTTO

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    Cdm: le misure urgenti di carattere fiscale e gli interventi di economici

    (Teleborsa) – Il Consiglio dei Ministri, su proposta della presidente Giorgia Meloni e del ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico.Disposizioni in materia di credito d’imposta per investimenti nella ZES unica – Il testo prevede l’ulteriore autorizzazione di spesa di 1,6 miliardi di euro, per l’anno 2024, da aggiungere agli 1,8 miliardi di euro già stanziati, per il finanziamento del credito d’imposta previsto dall’articolo 16 del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124 per le imprese e gli altri operatori economici che effettuino investimenti nella zona economica speciale (ZES) unica. Per accedere all’agevolazione, gli operatori economici che hanno già presentato la documentazione prevista dovranno inviare, dal 18 novembre al 2 dicembre 2024, all’Agenzia delle entrate, una comunicazione integrativa attestante l’avvenuta realizzazione entro il termine del 15 novembre 2024 degli investimenti già indicati. La comunicazione dovrà anche indicare l’ammontare del credito di imposta maturato in relazione agli investimenti effettivamente realizzati e le relative fatture elettroniche.Flat tax – Si innalza da 100mila a 200mila euro annui l’imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero realizzati da persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia, ai fini dell’articolo 43 del codice civile, successivamente alla data di entrata in vigore del decreto.Sport – Si prorogano le agevolazioni IVA previste per le associazioni sportive dilettantistiche e si apportano alcuni chiarimenti relativi al regime IVA per l’erogazione di corsi di attività sportiva invernale. Inoltre, si introducono disposizioni volte a sostenere gli operatori del settore sportivo, in particolare in relazione agli investimenti pubblicitari effettuati fino al 15 novembre 2024.Scuola – Si estende anche per l’anno scolastico e per l’anno accademico 2024-2025 la tutela assicurativa degli studenti e del personale del sistema nazionale di istruzione e formazione, della formazione terziaria professionalizzante e della formazione superiore.Rifinanziamento del FEN – La dotazione del Fondo per le emergenze nazionali è incrementata di 150 milioni di euro per l’anno 2024 per le finalità generali.Università – Si mettono a disposizione delle attività di ricerca 50 milioni di euro del fondo per il finanziamento ordinario delle Università statali.Collegi di merito – Lo stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero dell’università e della ricerca e destinato ai collegi di merito accreditati è incrementato, per l’anno 2024, di 1 milione di euro.Attività culturali – Al fine di celebrare la storia, la cultura e l’arte della città di Napoli e il suo contributo allo sviluppo del patrimonio storico e artistico italiano nella ricorrenza del venticinquesimo centenario della fondazione dell’antica Neapolis (21 dicembre dell’anno 475 a.C.), è istituito il Comitato nazionale “Neapolis 2500”. Al Comitato è attribuito un contributo pari a 1 milione di euro per l’anno 2024. Al fine di sostenere la realizzazione degli eventi culturali nell’ambito delle iniziative per la capitale europea della cultura 2025 è stanziato in favore del Comune di Gorizia un contributo pari a 3 milioni di euro per il 2024.Investimenti nei paesi esteri – Si rendono esenti da garanzia, a domanda del richiedente, le domande di finanziamento agevolato relative delle imprese che stabilmente sono presenti, esportano o si approvvigionano nel continente africano (articolo 10, comma 1, del decreto-legge 29 giugno 2024, n. 89 e fondo di cui all’articolo 2, primo comma, del decreto-legge 28 maggio 1981, n. 251) presentate fino al 31 dicembre 2025.Comprensori e delle aree sciistiche della dorsale appenninica – Al fine di contrastare la crisi causata dalla scarsità di precipitazioni nevose e dalla conseguente diminuzione delle presenze turistiche, nel periodo dal 1° novembre 2023 al 31 marzo 2024, nei comuni montani degli Appennini, è riconosciuto, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato, un contributo a fondo perduto in favore degli esercenti attività turistico-ricettive connesse allo sci, che svolgono la propria attività nei comuni ubicati all’interno dei comprensori e delle aree della dorsale appenninica. A tal fine è autorizzata la spesa di euro 13.000.000 per l’anno 2024.Scampia – Il decreto stanzia oltre 3 milioni di euro per il Comune di Napoli da destinare a contributi per l’autonoma sistemazione dei nuclei familiari detentori delle unità immobiliari del complesso edilizio denominato “Le Vele”, Vela celeste B, dell’area di Scampia, oggetto di provvedimenti di sgombero per inagibilità adottati dalle competenti autorità in conseguenza del crollo verificatosi il 22 luglio 2024.Il testo prevede, infine, specifiche misure in materia di differimento di termini fiscali, a sostegno degli enti territoriali, per l’Ilva, in tema di Piano nazionale complementare, di rinegoziazione dei mutui da parte degli enti territoriali, di società a controllo pubblico e di attuazione delle misure del PNRR. LEGGI TUTTO

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    Concessioni balneari: riordino in prossimo Cdm

    (Teleborsa) – A valle delle interlocuzioni con la Commissione Europea, secondo quanto si apprende da fonti di governo, in una delle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri verrà esaminato e approvato il provvedimento di riordino delle concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo, al fine di stabilire un quadro giuridico certo per gli operatori e per le amministrazioni locali. “Per quanto riguarda le concessioni balneari la notizia è che una soluzione è in arrivo: secondo indiscrezioni, il governo sta lavorando su una proposta per risolvere definitivamente questa complessa questione, cercando di bilanciare le esigenze dei concessionari esistenti con le normative europee. Importante, dunque, – commenta Confesercenti – che finalmente si decida dopo venti anni di tira e molla; meno tranquillizzante che non si conosca ancora quale sia la decisione. Resta infatti da vedere quale sarà l’intervento che il governo intende mettere in campo per garantire una soluzione equa e sostenibile per tutte le parti coinvolte”. “Un balletto indecente! Il Governo, invece di prendere atto delle sentenze del Consiglio di Stato e di quanto sostiene l’Antitrust, che da mesi sta impugnando al Tar le delibere comunali che concedevano la proroga delle concessioni demaniali marittime, continua a volersi arrampicare sugli specchi, cercando una possibile scappatoia con la Commissione Europea. Insomma uno spettacolo indecoroso” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.Il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, ha inviato alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, una lettera in cui esprime apprezzamento per l’impegno del Governo nel dialogo con le istituzioni europee sul tema delle concessioni balneari. Impegno – scrive Granelli – volto a difendere la specificità italiana caratterizzata da un vivace tessuto imprenditoriale radicato nei territori. Granelli – si legge in una nota – “ribadisce la fiducia nell’azione dell’Esecutivo e conferma la disponibilità a privilegiare dialogo e proposte rispetto a espressioni di protesta che non contribuiscono alla risoluzione dei problemi delle imprese e penalizzano gli utenti”. Granelli ha evidenziato alla premier “il profondo disorientamento che attualmente investe la categoria degli imprenditori balneari, causato dalle ripetute e spesso contrastanti pronunce degli organi giurisdizionali nazionali ed europei, oltre alle iniziative disomogenee intraprese dai comuni costieri”.In un contesto di crescente incertezza riguardo alla regolamentazione delle concessioni demaniali marittime e alla loro futura assegnazione, Granelli, anche a nome del presidente di Confartigianato Imprese Demaniali Mauro Vanni, dichiara la “disponibilità a mantenere aperto un confronto costruttivo con il Governo. L’obiettivo è comprendere gli orientamenti dell’Esecutivo e lavorare insieme per fornire risposte tempestive e chiare alle oltre 30 mila imprese del settore, garantendo così stabilità e tutela a un settore che rappresenta una parte fondamentale dell’economia italiana”. “Abbiamo coinvolto – sottolinea il presidente di Confartigianato Imprese Demaniali Mauro Vanni – anche la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che si è resa disponibile ad un confronto per individuare criteri univoci attraverso i quali rendere possibile il rinnovo della concessioni balneari”.”In tema di stabilimenti balneari in Italia regna il caos più assoluto, tra minacce dell’Ue, sentenze dei tribunali e governo che naviga a vista” afferma il Codacons, che chiede all’esecutivo di risolvere al più presto la situazione di stallo attuale.”È necessario trovare con urgenza un punto di incontro tra il governo e le istanze dei balneari, nel rispetto delle disposizioni comunitarie in materia e delle recenti sentenze del Consiglio di Stato che hanno bocciato le proroghe delle concessioni – afferma il presidente Carlo Rienzi –. Una situazione assurda e paradossale quella italiana dove, nonostante la situazione di evidente illegittimità delle concessioni, gli stabilimenti sono aumenti del 26% dal 2011 generando un business da 10 miliardi di euro annui, a fronte di appena 115 milioni di euro incamerati attraverso i canoni dallo Stato. Il governo non può più rimandare il problema alle calende greche, e deve sedersi al tavolo con i balneari e con tutte le parti coinvolte per arrivare al più presto a una soluzione condivisa”. “Non vi è ancora alcun provvedimento legislativo che dia certezza agli operatori pubblici e privati sulla questione balneare. Siamo, quindi, costretti a confermare la mobilitazione della categoria con la chiusura degli ombrelloni di due ore prevista per venerdì 9 agosto. Constatiamo comunque che ‘fonti di Governo’ lo hanno preannunciato in uno dei prossimi Consigli dei Ministri – affermano in una nota congiunta Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di FIBA/Confesercenti –. È un segnale che non intendiamo sottovalutare, pertanto nei prossimi giorni si riuniranno nuovamente gli organismi dirigenti per valutare la situazione che, da anni, tiene con il fiato sospeso 30mila imprese e 100mila addetti diretti – conclude la nota – ed eventualmente confermare o sospendere le altre successive manifestazioni previste per il 19 e il 29 agosto”. LEGGI TUTTO

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    Kirby: “Più vicini che mai ad un accordo sul cessate il fuoco a Gaza”

    (Teleborsa) – Durante un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti, John Kirby, portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, ha espresso ottimismo riguardo i progressi verso un accordo di cessate il fuoco a Gaza. “Siamo più vicini che mai a un accordo sul cessate il fuoco” ha dichiarato Kirby, segnalando un possibile cambio di fase nel protratto conflitto nella regione. “Se ci sarà un’escalation in Medio Oriente, gli Stati Uniti sono pronti a difendere Israele e noi stessi nel modo appropriato”, prosegue il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale.Come riporta Washington Post: “Il timore di una risposta iraniana a Israele è ancora alto, ma funzionari della Casa Bianca ritengono che gli sforzi del presidente americano Joe Biden per frenare l’Iran dopo l’assassinio del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran stiano dando i loro frutti e la repubblica islamica potrebbe riconsiderare il suo piano di risposta “pesante”. Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, durante una visita alla base di reclutamento dell’esercito di Tel Hashomer, ha esortato i cittadini israeliani a rimanere calmi e composti, sottolineando che Israele è preparato per la difesa e l’attacco e si sta impegnando attivamente nella difesa del paese. Netanyahu ha lodato le truppe, definendole la “spina dorsale della nazione”.Il comandante dell’Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, ha denunciato le azioni di Israele, promettendo una risposta severa dell’Iran all’uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, e dichiarando che la nomina di Yahya Sinwar come nuovo capo dell’ufficio politico di Hamas dimostra la continua resistenza palestinese. Il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri, ha criticato alcuni paesi europei per non aver condannato le azioni di Israele, che lui definisce terroristiche e violatrici del diritto internazionale. Bagheri ha espresso frustrazione per la mancanza di azioni punitive da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU contro Israele, nonostante le accuse di aggressioni. Nel frattempo, durante un colloquio telefonico con l’omologo austriaco, Alexander Schallenberg, è stata evidenziata l’importanza di una diplomazia attiva per ridurre le tensioni nella regione.La situazione richiede un delicato equilibrio diplomatico. Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio italiano, ha ribadito gli sforzi del G7 e altri attori regionali nel promuovere la prudenza e la moderazione per evitare una guerra regionale che avrebbe conseguenze disastrose. “Stiamo facendo di tutto, come G7, con i Paesi arabi dell’area, l’Iraq, tutti quanti stiamo invitando l’Iran a usare la massima prudenza in questa reazione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, a Morning News, su Canale 5. “Naturalmente è un appello lanciato anche a Israele perché tutte le parti in causa devono rendersi conto che superare un certo limite nello scontro significa poi dar vita a una guerra regionale che avrebbe delle conseguenze molto gravi”, ha proseguito Tajani. “Stiamo lavorando giorno e notte attraverso i canali diplomatici, iniziative, colloqui, cercando di convincere gli interlocutori anche i più vicini all’Iran, di spingere affinché Teheran non abbia una reazione sproporzionata. Speriamo che la diplomazia possa ottenere dei risultati positivi, non bisogna mai demordere, quando si vuole costruire la pace. Naturalmente anche Israele deve fare la sua parte, comprendere che nelle sue mani c’è anche la stabilità dell’intera area, fermo restando che deve garantire la propria indipendenza”, ha aggiunto.”Continuiamo a dire assolutamente di non recarsi nel sud del Libano e di utilizzare la massima prudenza. Chi può rientrare è meglio che lo faccia”, ha ribadito Tajani. “Gli italiani che sono in Libano sono circa 4mila. Gran parte però ha il doppio passaporto e sono residenti. Ce ne sono 300-350 invece che sono lì per lavoro o per altre ragioni. Qualcuno è già rientrato con gli aerei di linea, ascoltando il nostro appello, si tratta di una decina di persone”, ha proseguito. “Comunque la nostra ambasciata a Beirut e la nostra unità di crisi del ministero degli Esteri lavora 24 ore su 24 per dare tutte le informazioni necessarie ai nostri connazionali che avessero bisogno di sapere come cercare di rientrare”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: impianti e nuovi incentivi

    (Teleborsa) – Durante il recente tavolo Automotive presso il Mimit, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato importanti sviluppi nel settore automobilistico. Il ministro ha esordito con: “Siamo riusciti nell’obiettivo di salvaguardare il sito produttivo e i lavoratori della Marelli dell’impianto a Crevalcore. Nella giornata di domani finalizzerò lo strumento che consentirà il passaggio di consegne al nuovo partner industriale”. Questa operazione segue altre azioni simili, come quelle per Wartsila e Whirlpool Emea, dimostrando l’efficacia dell’approccio di sistema adottato dal ministero.Urso ha sottolineato l’assenza di chiusure di attività produttive nei tavoli di crisi gestiti dal suo dicastero, menzionando anche soluzioni per crisi prolungate come quelle di Termini Imerese e Piombino. Tuttavia, non tutte le notizie sono positive. Il Ministro ha rivelato che, nonostante l’impulso dell’ecobonus, l’incremento dei volumi produttivi sperato per modelli come la Panda a Pomigliano e la 500 elettrica a Mirafiori non si è realizzato. Di fatto, Stellantis ha annunciato l’interruzione delle attività a Mirafiori e cassa integrazione anche a Pomigliano per mancanza di ordinazioni.Nonostante i primi quattro obiettivi dell’Ecobonus siano stati soddisfacenti, il quinto — l’aumento della produzione — ha deluso. In risposta, Urso ha proposto una revisione del piano di incentivi: “Se non avessimo raggiunto l’obiettivo di aumentare la produzione in Italia con questo piano incentivi, avremmo spostato le risorse, o parte di esse, direttamente sul fronte dell’offerta.”Il ministro ha anche toccato il tema della cooperazione internazionale, menzionando incontri con case automobilistiche cinesi e progetti di produzione congiunta in Italia, come segnale della forte attrattiva del settore automotive italiano per gli investitori esteri.Le prossime mosse del ministero includeranno discussioni su una programmazione pluriennale delle risorse, in attesa di conoscere le linee guida della nuova Commissione europea, per un approccio che promette di essere tanto ambizioso quanto necessario per rilanciare il settore in un’ottica di sostenibilità e innovazione. LEGGI TUTTO