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    BEI e Natixis CIB: finanziamento da 97 milioni di euro a Libeccio per nuovo impianto eolico in Sicilia

    (Teleborsa) – Realizzare un nuovo impianto eolico in Sicilia in grado di coprire il fabbisogno energetico annuo di oltre 56mila famiglie italiane, contribuendo alla transizione energetica e al raggiungimento degli obiettivi di REPowerEU. Questi sono gli obiettivi principali dell’accordo di finanziamento del valore di 97 milioni di euro siglato dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), Natixis Corporate & Investment Banking (Natixis CIB), e Libeccio, società di progetto detenuta da Fabbrica Energie Rinnovabili Alternative S.r.l. (FERA) e da Byom S.r.l.Una volta operativa, entro il 2026, la nuova struttura denominata “Vento di Vino 2” avrà una capacità installata di 44,80 MW e sarà costruita a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Oltre alla realizzazione del nuovo impianto eolico, gli accordi finanziari siglati contribuiranno al rifinanziamento dell’indebitamento residuo di Libeccio, titolare dell’impianto eolico esistente “Vento di Vino 1”, che ha una capacità installata di 24 MW e si trova sempre a Mazara del Vallo. Il finanziamento complessivo, qualificato come Green Loan, è stato strutturato su base project finance e include diverse linee di credito per un importo pari a circa 97 milioni di euro, di cui circa 42 milioni messi a disposizione dalla BEI e circa 55 milioni da Natixis CIB.L’operazione sostiene gli obiettivi di decarbonizzazione del Green Deal europeo e di REPowerEU, che la BEI si è impegnata a finanziare con 45 miliardi di euro aggiuntivi entro il 2027. Inoltre, la BEI stima che oltre 270 posti di lavoro verranno creati durante l’implementazione del progetto, generando importanti ricadute economiche in Sicilia, una regione di coesione. Nel dettaglio, il progetto prevede la coesistenza di un impianto “brownfield” già in esercizio dal 2011 (Vento di Vino 1), che beneficia ancora di un limitato periodo incentivante residuo, e di un impianto “greenfield” (Vento di Vino 2) che beneficerà degli incentivi ventennali previsti dalla normativa vigente essendo risultato aggiudicatario dell’asta n. 13 del 9 febbraio 2024 ai sensi del Decreto FER del 4 luglio 2019. Il finanziamento è stato pertanto strutturato sulla base di una residua quota di rischio “merchant” che si affianca alla componente di ricavi incentivata.I principali advisors dell’operazione sono stati Dentons (aspetti legali lato BEI e Natixis CIB), BonelliErede (special counsel BEI) e Legance – Avvocati Associati (aspetti legali lato Libeccio), EOS (aspetti tecnici), Marsh (aspetti assicurativi), Deloitte (tax e model auditor) e Arcus Financial Advisors (financial advisor di Libeccio).”Promuovere la transizione energetica e rafforzare la coesione sociale ed economica sono due priorità strategiche per la BEI – ha affermato Alessandro Izzo, direttore BEI per le operazioni di Equity, Growth e Project Finance –. Questa operazione, oltre a sostenere la produzione di energia rinnovabile in un’area rurale, favorisce la creazione di nuovi posti di lavoro e, di conseguenza, la crescita e lo sviluppo economico della Sicilia”.”Siamo orgogliosi di essere stati incaricati come Sole Underwriter da FERA e Byom in questa importante iniziativa che coniuga brownfield e greenfield e che consolida la nostra leadership nel settore delle energie rinnovabili in Italia. Questo ulteriore finanziamento Green Loan –ha affermato Roberto Massarenti, head of Infrastructure Finance Italy di Natixis CIB – Filiale di Milano – emesso nel mercato italiano conferma nuovamente gli sforzi di Natixis CIB a sostegno dello sviluppo delle rinnovabili in un contesto di transizione ecologica e di attenzione ai valori dell’ambiente e della sostenibilità”.”Per il Gruppo FERA – ha commentato Sebastiano Falesi, membro del Cda del Gruppo Fera e di Libeccio – è un ulteriore passo avanti nella transizione energetica italiana. Questi 44,8 MW si aggiungono ai 200 MW che il Gruppo ha realizzato dal 2001. Tutti impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, valorizzando così le risorse naturali dei territori con ricadute economiche di sostegno ai Comuni e ai territori interessati”.”Siamo orgogliosi – ha dichiarato Massimiliano Salvi, ceo di Byom e presidente di Libeccio – del risultato raggiunto che rappresenta da un lato il consolidamento della partnership di lungo termine con il Gruppo Fera e dall’altro la testimonianza, attraverso il coinvolgimento di istituti finanziari di primario standing internazionale, della validità del nostro progetto in coerenza con gli obiettivi della transizione energetica e della sostenibilità ambientale”. LEGGI TUTTO

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    Dalle autostrade a Terzo Valico: cosa ha detto Rixi

    (Teleborsa) – Il governo punta a rivedere entro fine anno la questione delle concessioni autostradali, che blocca i nuovi investimenti infrastrutturali. Lo ha affermato il viceministro alle infrastrutture, Edoardo Rixi, a margine di un evento presso ola Confcommercio di Genova. “Entro la fine dell’anno rivedremo il tema delle concessioni e metteremo delle regole che consentiranno finalmente al nostro Paese di tornare a costruire autostrade, cosa che oggi è di fatto impossibile perché si scaricherebbero tutti gli oneri esclusivamente sugli utenti”, ha affermato Rixi, ricordando “stiamo facendo una marea di lavori sia sulle autostrade sia sul sistema ferroviario”. Per le ferrovie – ha spiegato – “Siamo passati da 2,5 miliardi di investimenti all’anno a 13,5 miliardi e nei prossimi anni solo su ferrovie si investiranno più di 100 miliardi. Sul sistema autostradale sono necessari circa 60 miliardi di investimenti nei prossimi 15 anni”.A proposito del blocco delle infrastrutture in Liguria, il viceministri ha riconosciuto che “è un tema che attanaglia questa Regione da più di vent’anni” e riguarda la normativa vigente. “Oggi la Liguria è un territorio isolato e per toglierla da questo isolamento abbiamo bisogno di continuare ad andare avanti con le opere pubbliche almeno nei prossimi 6-8 anni”, ha detto Rixi, aggiungendo “credo che la grande scommessa del nostro territorio sia quella di rompere l’isolamento infrastrutturale che purtroppo negli anni si è creato”. Rixi ha fatto cenno anche al Terzo Valico, ricordando la fuoriuscita di gas avvenuta un paio di mesi fa. “Entro questo mese avremo l’analisi da parte di Eni per capire se si tratta di un giacimento oppure se sono esclusivamente delle infiltrazioni che verranno superate”, ha detto il viceministro, aggiungendo che “questo comporterebbe, nel caso fosse un giacimento, da una parte un grande valore per il nostro territorio perché sarebbe uno dei giacimenti più grossi nel nostro Paese e dall’altra parte un ripensamento di una parte della progettazione del valico”. LEGGI TUTTO

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    Auto, il 25 settembre il voto finale dei Paesi Ue sui dazi alle elettriche made in China

    (Teleborsa) – Il 25 settembre i Paesi dell’Unione europea sono chiamati al votofinale sull’introduzione di dazi definitivi sulle auto elettriche importate dalla Cina. A riportarlo è Bloomberg. Se il voto sarà favorevole, le misure saranno applicate per 5 anni. La votazione arriva dopo quella non vincolante di metà luglio quando i governi europei avevano deciso di inviare a Pechino. Erano stati in tutto 12 quelli che avevano espresso voto favorevole – tra cui Italia, Spagna e Francia – mentre 11 si erano astenuti (compresa la Germania). Solo 4 erano stati invece i voti contrari – Ungheria, Slovacchia, Malta e Cipro – ma questa volta il risultato potrebbe essere molto diverso.La Germania ha già espresso a più riprese la contrarietà a rendere definitivi i dazi alle auto elettriche cinesi. A Berlino si è accodata anche Madrid, soprattutto dopo il viaggio del presidente Pedro Sanchez in Cina. In quella occasione Sanchez ha chiesto infatti di riconsiderare l’imposizione delle tariffe sostenendo che una guerra commerciale con Pechino è tutt’altro che auspicabile in questo momento.Il voto decisivo si terrà a maggioranza qualificata, il quorum da raggiungere è dunque quello di 15 Paesi che rappresentino il 65% della popolazione.A luglio la Commissione Ue ha imposto alcune tariffe provvisorie aggiuntive fino al 36,3% nei confronti di Byd, Geely e Saic, che si vanno ad aggiungere ai dazi del 10% a cui erano già soggetti gli esportatori dalla Cina. LEGGI TUTTO

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    USA, Empire State: migliora il settore manifatturiero a settembre

    (Teleborsa) – Migliora e passa in territorio positivo, a settembre, l’indice manifatturiero Empire State di New York. L’indicatore si è portato a +11,5 punti dai -4,7 punti di agosto. Il dato è migliore delle stime degli analisti, che erano per un miglioramento fino a -4,1 punti. L’indice misura le condizioni del settore manifatturiero nel distretto di New York. Si ricorda che un livello del dato superiore/inferiore allo 0 indica che la maggior parte delle compagnie riportano miglioramenti/peggioramenti delle condizioni. Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini è migliorata a +9,4 punti (da -7,9) mentre quella sulle consegne sale a 17,9 punti. Quella sulle scorte migliora di 10,6 punti e si porta a zero dai -10,6 punti. LEGGI TUTTO

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    FTSE Diversity and Inclusion Index: Intesa Sanpaolo prima banca al mondo tra i 100 luoghi di lavoro più inclusivi

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo si è classificata prima banca al mondo tra i 100 luoghi di lavoro più inclusivi e attenti alle diversità presentinel FTSE Diversity and Inclusion Index – Top 100, l’indice internazionale di FTSE Russell (già Refinitiv). Il Gruppo si è classificato al settimo posto a livello globale, primo gruppo bancario in assoluto e unico in Italia.L’analisi condotta da Ftse Russell valuta, infatti, oltre 15.500 aziende quotate in tutto il mondo in base a 24 parametri riconducibili a quattro categorie chiave: diversità di genere, inclusione, sviluppo delle persone e controversie. FTSE Russell è un fornitore leader a livello mondiale di benchmark, analisi e soluzioni dati con capacità multi-asset.”Il riconoscimento – commenta Intesa Sanpaolo in una nota – conferma l’impegno del Gruppo guidato dal CEO Carlo Messina, nella valorizzazione delle diversità e nella promozione dell’inclusione come componenti essenziali per la crescita. È, inoltre, frutto dell’impegno di Intesa Sanpaolo nella promozione di un ambiente di lavoro inclusivo, in grado di accogliere e valorizzare ogni forma di diversità e supportato da un processo di misurazione, valutazione e arricchimento continui dei risultati ottenuti”. LEGGI TUTTO

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    G7, Lollobrigida: a Ortigia “questioni cruciali per collettività”

    (Teleborsa) – Al G7 di Ortigia “affronteremo questioni cruciali non solo per gli operatori del settore agricolo, ma per l’intera collettività, come il diritto per tutti di accedere a cibo di qualità, le modalità di adattamento ai cambiamenti climatici, i percorsi possibili per garantire sostenibilità ambientale, economica e sociale dei modelli agricoli e alimentari”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della sicurezza Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, in un messaggio inviato in occasione della presentazione del Rapporto Waste Watcher 2024 sullo spreco alimentare.”L’appuntamento annuale di Waste Watcher International rappresenta una preziosa occasione per riflettere su quanto si sta facendo a livello internazionale per migliorare l’efficienza lungo l’intera filiera agroalimentare e ridurre le perdite alimentari e gli sprechi dal campo alla tavola dei cittadini”, ha detto il ministro ricordando che l’Italia è alla vigilia di un “appuntamento di strategica importanza per il futuro del settore agroalimentare”: il G7 che si terrà dal 26 al 28 settembre a Siracusa, nell’isola di Ortigia, preceduto e accompagnato da una grande Expo dedicata all’Agricoltura e alla Pesca. “In questo contesto, il Cross Country Report, realizzato dall’Osservatorio internazionale sul cibo e la sostenibilità e che quest’anno si concentra proprio sui Paesi del G7 – ha detto Lollobrigida – costituisce uno strumento estremamente utile di conoscenza e di approfondimento. Il Report offre una panoramica efficace dei punti di forza delle singole Nazioni, così come degli aspetti sui quali è possibile ottenere ulteriori passi in avanti nella lotta allo spreco”. LEGGI TUTTO

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    Usa, nuovo tentativo di attentato a Trump: arrestato uomo armato fuori dal suo Golf Club

    (Teleborsa) – DonaldTrump ha subito un nuovo tentativo di attentato a due mesi da quello del 13 luglio durante un comizio in Pennsylvania. “Ci sono stati colpi di arma da fuoco nelle mie vicinanze, ma prima che le voci finiscano fuori controllo, voglio che sentiate questo da me: sono al sicuro e sto bene. Niente mi rallenterà. Non mi arrenderò mai. Vi amerò sempre per il vostro sostegno”, ha fatto sapere lo stesso ex presidente sui suoi canali social dopo l’allarme scattato al Golf Club di Palm Beach. Un uomo si era appostato tra i cespugli lungo la rete di recinzione del club dove Trump stava giocando a golf in attesa che si avvicinasse. Nel momento in cui il candidato era a 350-450 metri dalla sua postazione la canna del fucile dell’attentatore sarebbe stata notata da un agente di sicurezza che ha aperto il fuoco nella sua direzione mentre Trump veniva portato via dalla scorta. A quel punto l’attentatore ha provato a fuggire tornando in auto ma è stato bloccato dalle pattuglie dello sceriffo della contea. Al momento dell’arresto, non ha opposto resistenza e non era armato. Tra le siepi dove si era appostato sono stati però recuperati un’arma “di tipo AK-47” con binocolo, due zaini con munizioni, una piccola telecamera GoPro. Secondo quanto scoperto dalla stampa americana l’uomo che voleva uccidere Donald Trump si chiama Ryan Routh. Ha 58 anni e viene dalla North Carolina, anche se si è trasferito di recente nelle Hawaii. Il quadro che emerge dai social network è di una persona ossessionata, con idee di estrema destra ma che non sopporta l’ex presidente Trump.Il presidente Joe Biden e la candidata democratica Kamala Harris sono stati informati della sparatoria nelle vicinanze di Donald Trump e si sono detti immediatamente “sollevati” dal fatto che sia stato messo in sicurezza. La candidata democratica alla presidenza ha aggiunto: “Sono stata informata dei colpi di arma da fuoco vicino a Donald Trump e sono lieta che stia bene. La violenza non ha posto in America”. Lo stesso Trump ha poi diffuso un comunicato assicurando che “la sua determinazione è ancora più forte dopo un altro tentativo di omicidio”, ribadendo che non si arrenderà mai e incoraggiando i sostenitori a votare per lui alle presidenziali del 5 novembre. LEGGI TUTTO

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    Ecofin: ministri boicottano, ma Ungheria parla di “successo”

    (Teleborsa) – La maggior parte dei ministri delle Finanze e dei governatori di banche centrali dell’area euro e dell’Unione europea hanno disertato le riunioni informali di Eurogruppo e Ecofin, organizzate a Budapest dalla presidenza di turno ungherese. In rappresentanza sono stati inviati sottosegretari, vicegovernatori o alti funzionari, in scia alla Commissione europea di Ursula von der Leyen, che già da settimane aveva deciso di non far partecipare gli eurocommissari alle riunioni nel Paese.Una presa di posizione, quella di Bruxelles, decisamente netta per marcare le distanze rispetto alle iniziative diplomatiche prese in autonomia dal premier magiaro, Viktor Orban, sulla guerra in Ucraina. E in particolare dopo la sua visita a luglio a Mosca, per incontrare il presidente russo, Vladimir Putin. Giancarlo Giorgetti è stato l’unico ministro presente delle quattro maggiori economie dell’area euro e dell’Ue, mentre l’Italia ha la presidenza del G7. Per la Banca d’Italia presente il direttore generale, Luigi Federico Signorini. Attraverso un messaggio via X, il Mef ha riferito che nel corso delle riunioni ha parlato “di sviluppi e previsioni macroeconomiche e fiscali”, che ha fornito “un aggiornamento sui lavori del G7 sotto la presidenza italiana”, e che ha parlato anche “di supporto ai paesi in difficoltà e di transizione green”. Mentre solitamente queste riunioni vedono una lunga serie di dichiarazioni a margine di ministri e governatori, questa volta l’unico ad esprimersi davanti alle telecamere è stato il Maltese Clyde Caruana: “sono qui, sono sempre stato un buon amico del ministro delle finanze dell’Ungheria e non c’è nessuna ragione per non essere presente”. Presenti anche la presidente della Bce, Christine Lagarde (ai lavori del mattino, assente però nella foto di gruppo nel pomeriggio), dell’Eurogruppo, Pascal Donohoe, la direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, il direttore del Mes, Pierre Gramegna e il segretario generale dell’Ocse, Mathias Cormann. Assenti invece il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, e il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis. Alla conferenza stampa finale della presidenza, il padrone di casa, il ministro delle Finanze Mihaly Varga ha comunque cercato di mischiare le carte in tavola parlando di riunioni che “si sono rivelate un successo sotto tutti gli aspetti. Sia in termini di partecipanti – ha sostenuto – sia in termini delle idee che vi sono state espresso”. LEGGI TUTTO