More stories

  • in

    La Doria acquisisce Clas per crescere nei sughi pronti

    (Teleborsa) – La Doria, colosso italiano della produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della grande distribuzione, ha sottoscritto con il fondo di private equity Equinox (titolare di una partecipazione del 90%) e Cominter (partecipazione del 10%) un contratto per l’acquisizione del 100% del capitale di Clas, azienda attiva nella produzione di sughi e pesti ambient per i principali marchi dell’industria e le principali insegne della Grande Distribuzione Organizzata in Italia e all’estero.Fondata nel 1989 a Chiusanico (Imperia), nel 2023 Clas ha generato un fatturato di oltre 75 milioni di euro. Il portafoglio prodotti dell’azienda si compone della categoria pesti lavorati con basilico 100% italiano che nel 2023 ha rappresentato quasi il 90% dei ricavi, di sughi pronti per pasta (8%) e altri condimenti vari.Clas, che gestisce un sito produttivo a Chiusanico e conta quasi 150 dipendenti (tra assunti a tempo indeterminato e stagionali) vanta una consolidata presenza commerciale all’estero, principalmente in Germania, Francia e Regno Unito, con le vendite internazionali che rappresentano circa il 90% del totale e una produzione complessiva di quasi 90 milioni di vasi nel 2023. I ricavi dell’azienda sono equamente divisi tra Private label e co-packing.”Siamo estremamente felici di annunciare l’acquisizione di Clas, che rappresenta un passo significativo nella strategia di espansione in settori sinergici e strategici per la nostra crescita”, ha commentato Antonio Ferraioli, CEO e Presidente del Gruppo La Doria.Il perfezionamento dell’operazione, di cui non sono stati forniti i dettagli finanziari, è atteso entro la fine del mese di settembre 2024. LEGGI TUTTO

  • in

    Sanità. Liste d’attesa; Iardino (The Bridge): “Nuova Piattaforma nazionale strumento indispensabile per monitoraggio dati”

    (Teleborsa) – “La nuova legge sulle liste d’attesa può rappresentare uno strumento di concreta utilità per i cittadini e rendere la sanità finalmente più accessibile. In particolare, con l’istituzione presso Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari, della Piattaforma nazionale sulle liste d’attesa sarà possibile avviare un coordinamento tra le diverse Regioni e Province Autonome, attuando quel monitoraggio che come Fondazione The Bridge avevamo più volte evidenziato e sollecitato alle Istituzioni”. Lo afferma Rosaria Iardino, presidente di Fondazione The Bridge, in merito all’approvazione della nuova legge sulle liste d’attesa.”Tra le tante criticità che da tempo abbiamo avuto modo di rilevare – ha aggiunto Iardino – c’è sicuramente il dato della disomogeneità nella gestione delle liste d’attesa da parte delle Regioni. Una disomogeneità che si riflette anche nelle modalità con cui i dati delle liste d’attesa vengono raccolti e resi pubblici, rendendo impossibile una lettura corretta e coerente della situazione esistente. Non solo, diventa difficile anche definire una comparazione tra le diverse realtà regionali, con il risultato di precludere la possibilità di una programmazione coerente ed efficiente. Siamo, quindi, soddisfatti per l’approvazione di questo provvedimento, che prevede l’implementazione di un modello che riteniamo garantirà la necessaria interoperabilità dei dati e un confronto attivo e proficuo tra i sistemi sanitari regionali. Una modalità – ha concluso Iardino – che Fondazione The Bridge aveva auspicato già nel ‘Report sulla sperimentazione del monitoraggio ex ante delle prestazioni prenotate in attività istituzionale’, scritto in collaborazione con Agenas e le Università di Genova e di Pavia”. LEGGI TUTTO

  • in

    Governo, domani in Cdm torna Ddl Concorrenza

    (Teleborsa) – Il disegno di legge annuale sulla concorrenza è all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato per domani alle 10. Previsto anche l’esame definitivo di due decreti legislativi in materia fiscale: uno integra e corregge il regime di adempimento collaborativo; l’altro contiene disposizioni nazionali complementari al codice doganale dell’unione e la revisione del sistema sanzionatorio in materia di accise e di altre imposte indirette sulla produzione e i consumi. Prevista, infine, un’informativa del ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli sull’attuazione della legge sull’Autonomia differenziata. Nel dettaglio l’ordine del giorno prevede: – Schema di disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023 (Imprese e Made in Italy – Infrastrutture e trasporti); – Schema di decreto legislativo: Disposizioni integrative e correttive in materia di regime di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale – Esame definitivo (Economia e finanze); – Schema di decreto legislativo: Disposizioni nazionali complementari al codice doganale dell’Unione e revisione del sistema sanzionatorio in materia di accise e di altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi – Esame definitivo (Economia e finanze); – Informativa del Ministro Calderoli concernente l’attuazione della legge n. 86 del 2024 in tema di autonomia differenziata (Affari regionali e autonomie); – Leggi regionali – Varie ed eventuali. LEGGI TUTTO

  • in

    Webuild conferma guidance dopo 1° semestre in crescita

    (Teleborsa) – Webuild, big italiano delle costruzioni e dell’ingegneria, ha chiuso il primo semestre 2024 con ricavi adjusted pari a 5.462 milioni di euro (4.564 milioni nel primo semestre del 2023), che segnano una crescita rispetto al periodo comparativo di 898 milioni, pari al 20%. Tale trend è sostenuto dallo sviluppo delle attività industriali in Italia (Alta Velocità/Alta Capacità ferroviaria MilanoGenova, Verona-Padova, Napoli-Bari e Palermo-Catania-Messina) e in Australia (Snowy Hydro 2.0, SSTOM Sydney Metro, Perdaman Project e North East Link).L’EBITDA adjusted è pari a 407 milioni di euro, in crescita rispetto al primo semestre 2023 del 41% (289 milioni). L’utile netto adjusted attribuibile al Gruppo è 82 milioni di euro (23 milioni nel primo semestre 2023).Da inizio anno, Webuild ha acquisito 7,5 miliardi di euro di nuovi ordini, già oltre il 65% degli ordini attesi per l’intero 2024. Il portafoglio ordini risulta pari a 65 miliardi di euro, di cui 56 miliardi relativo a construction. A ciò si aggiunge una pipeline commerciale di breve termine di oltre 94 miliardi di euro.L’indebitamento lordo si attesta a 2.807 milioni di euro (2.609 milioni al 31 dicembre 2023). Il rapporto Indebitamento lordo/EBITDA al 30 giugno 2024 è inferiore a 3x, in riduzione rispetto al dato di 3,2x al 31 dicembre 2023 e 4,4x al 30 giugno 2023.I risultati consentono di confermare la guidance finanziaria per il 2024, che prevede un book-to-bill maggiore di 1,0x, e il proseguimento del trend di crescita con ricavi superiori a 11 miliardi di euro ed EBITDA maggiore di 900 milioni di euro. Nonostante la continua crescita, il Gruppo manterrà il focus sulla generazione di cassa, con una solida posizione di cassa netta attesa superiore a 400 milioni di euro. LEGGI TUTTO

  • in

    Siccità, l’allarme dell’Anbi: “Fra 3 settimane niente acqua per campi al centrosud”

    (Teleborsa) – “Tre settimane ancora e non ci sarà più acqua per l’agricoltura nel Centrosud”. È l’allarme che lancia l’Anbi, l’associazione dei consorzi di bacino, nel suo bollettino settimanale sulla situazione delle risorse idriche in Italia. Il report descrive una situazione particolarmente grave per Puglia, Abruzzo e Sicilia, dove gli invasi sono quasi vuoti, ma grave anche in Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania e Lazio. Il Norditalia viene descritto invece come “sovrabbondante d’acqua”, con laghi e fiumi al di sopra delle portate medie. Tra il 21 ed il 22 luglio scorsi in Italia ci sono stati ben 54 eventi meteorologici estremi.L’invaso di Occhito, tra le Molise e Puglia, a servizio dell’agricoltura del Tavoliere e dell’Acquedotto Pugliese, in soli 8 giorni ha visto ridursi i propri volumi di oltre 15 milioni di metri cubi. La diga sul fiume Fortore d’ora in poi servirà quasi esclusivamente per l’uso potabile. Per la metà di agosto, la Capitanata non avrà più risorsa per irrigare i campi. “È reale il rischio di vedere inaridita la pianura foggiana, così come ampie porzioni di territorio salentino” spiega Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi. In Abruzzo, dopo il prosciugamento del bacino di Penne, anche l’acqua dell’invaso di Chiauci si esaurirà entro metà agosto. Stessa sorte per i territori della valle Peligna. Ai minimi le sorgenti della Maiella. In Sicilia, a fine giugno, le precipitazioni cumulate in 12 mesi sono state mediamente mm. 414, cioè 1 solo millimetro in più rispetto a quanto registrato durante la grande siccità del 2002. Su larga parte della Sicilia Orientale il deficit pluviometrico supera il 60% su base annua. Gli invasi regionali trattengono 267 milioni di metri cubi, il 38,21% del volume di riempimento autorizzato e 42% in meno sulla media del periodo nello scorso quindicennio. Di questi, solamente 122 milioni di metri cubi sono realmente utilizzabili, al netto dei volumi utili alla fauna ittica, dell’interrimento e del cosiddetto “volume morto”. Sull’isola, 6 bacini su 29 non hanno più acqua utilizzabile, altri 6 hanno disponibile meno di un milione di metri cubi e 4 meno di due milioni. Gela non potrà ricevere alcun genere d’irrigazione, tutti i comuni della provincia di Caltanissetta stanno subendo riduzioni nella distribuzione idrica. Ad Enna l’acqua potabile viene erogata un giorno sì e due no. Nell’Agrigentino si sta cercando di salvare gli agrumeti, operando trasferimenti di risorsa irrigua. Nel Ragusano le sorgenti sono quasi prosciugate, come pure a Messina. L’acqua è razionata anche a Palermo. Le piogge dei giorni scorsi hanno solo lambito l’estremo lembo nord-orientale dell’isola, lasciando però a secco il resto dei territori siciliani. (Foto: © Andrey Kryuchkov /123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    Assegno Unico, Italia deferita dalla Commissione Ue alla Corte di Giustizia: discrimina lavoratori europei

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea per il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori mobili di altri Stati membri dell’UE in relazione alle prestazioni familiari loro concesse, che costituisce una discriminazione e viola il diritto dell’UE in materia di coordinamento della sicurezza sociale (regolamento (CE) n. 883/2004) e di libera circolazione dei lavoratori (regolamento (UE) n. 492/2011 e articolo 45 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea).Nel marzo 2022 l’Italia ha introdotto un nuovo regime di assegni familiari per figli a carico (“Assegno unico e universale per i figli a carico”), in base al quale i lavoratori che non risiedono in Italia per almeno 2 anni o i cui figli non risiedono in Italia non possono beneficiare della prestazione.La Commissione ritiene che tale regime non sia compatibile con il diritto dell’UE in quanto costituisce una discriminazione nei confronti dei lavoratori mobili dell’UE. Uno dei principi fondamentali dell’UE è quello della parità di trattamento delle persone, senza distinzioni basate sulla nazionalità. Secondo questo principio di base, i lavoratori mobili dell’UE che contribuiscono allo stesso modo al sistema di sicurezza sociale e pagano le stesse tasse dei lavoratori locali hanno diritto alle stesse prestazioni di sicurezza sociale.In base al principio della parità di trattamento, i lavoratori mobili dell’UE che lavorano in Italia ma non sono residenti in Italia, quelli che si sono trasferiti solo di recente in Italia o quelli i cui figli risiedono in un altro Stato membro dovrebbero beneficiare delle stesse prestazioni familiari concesse agli altri lavoratori in Italia. Inoltre il principio dell’esportabilità delle prestazioni previsto nel regolamento relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale vieta qualsiasi requisito di residenza ai fini della percezione di prestazioni di sicurezza sociale quali le prestazioni familiari.La Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia nel febbraio 2023, cui ha poi fatto seguito un parere motivato nel novembre 2023. Poiché la risposta dell’Italia non ha tenuto sufficientemente conto dei rilievi della Commissione, quest’ultima ha deciso di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’Unione europea. LEGGI TUTTO

  • in

    Zes Unica, Fitto: Governo impegnato a trovare risorse aggiuntive, a breve relazione monitoraggio

    (Teleborsa) – Il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione, il Sud e il Pnrr, RaffaeleFitto, ha fatto sapere che “il governo si impegna a trovare risorse aggiuntive” da destinare al credito di imposta nella Zes Unica. Nell’informativa sul tema in Aula alla Camera il ministro ha però spiegato che per far questo è necessario “avere i dati sugli investimenti effettivamente realizzati” e che danno diritto all’agevolazione. “Il governo pende atto molto positivamente che la strategia messa in campo con la Zes Unica ha prodotto una risposta forte – ha affermato Fitto – come ha sottolineato anche Confindustria. Per cercare una soluzione sul fronte della copertura è necessario disporre di un quadro chiaro rispetto al reale utilizzo delle risorse per investimenti al 15 novembre 2024”.Il ministro ha comunque ribadito la sua contrarietà al provvedimento adottato il 22 luglio dall’Agenzia delle Entrate che ha ridotto la percentuale del credito di imposta sugli investimenti nella Zes Unica dato l’ammontare delle prenotazioni giunte – 9,2 miliardi di euro – di molto superiore al plafond previsto, cioè 1,8 miliardi per il 2024. “Non ho condiviso il provvedimento – ha dichiarato Fitto – perché il termine per l’adozione non era perentorio e prima che fosse definito avevo inviato una richiesta di dati sugli investimenti realmente realizzati”. Fitto ha quindi sostenuto che il provvedimento dell’Agenzia “non si basa sulla situazione reale” ma appunto sulle “prenotazioni” da parte delle aziende.In totale le domande pervenute sono state 16.064, per un valore appunto di 9,2 miliardi di euro. A chi sostiene che lo strumento sarebbe un fallimento, Fitto ha risposto che proprio queste cifre “mostrano che si tratta di un grande successo”. Ma ora è necessario, ha spiegato il ministro, avviare un “attento monitoraggio” per valutare l’entità degli investimenti che saranno effettivamente realizzati entro novembre 2024 e per i quali si attiverà il credito di imposta. I 9,2 miliardi, infatti, sono una forma di “prenotazione”. Fitto ha sottolineato che a luglio i reali investimenti effettuati nella Zes Unica del Mezzogiorno e a cui potrà essere riconosciuto il credito di imposta “ammontano a 240 milioni di euro”. Per questo sarebbe altamente improbabile che ci si possa avvicinare ai 9,2 miliardi di euro prenotati entro il 15 novembre, ha sostenuto il ministro.”Nei prossimi giorni predisporrò una relazione di monitoraggio”, ha fatto sapere Fitto, relazione che “sarà pronta a breve, verrà approvata dal Consiglio dei Ministri e presentata in Parlamento”. LEGGI TUTTO

  • in

    Incidenti stradali mortali, Purcaro (DEKRA): “Promuovere campagne di prevenzione per una guida responsabile”

    (Teleborsa) – “Secondo il report realizzato da Aci-Istat sugli incidenti stradali mortali, emerge che nel 2023 le vittime in Italia sono state 3.039, il 3,8% in meno rispetto all’anno prima. Si osserva però un forte aumento dei morti oltre i 70 anni, particolarmente rilevante per la fascia 75-79 anni (+23,6%), ma anche per i bambini di 5-9 anni (le vittime passano da 8 a 13). Si tratta di numeri allarmanti di fronte ai quali urge promuovere campagne di prevenzione, serio ammodernamento del parco circolante oltre a sanzioni appropriate”. Lo ha dichiarato Toni Purcaro, Executive Vice President DEKRA Group e Presidente DEKRA Italia, in merito ai dati Aci-Istat sugli incidenti stradali mortali nel 2023.”Ogni anno, migliaia di vite vengono tragicamente spezzate a causa di incidenti stradali, molti dei quali – ha sottolineato Purcaro – sono evitabili. Una guida responsabile non è solo un dovere individuale ma è una responsabilità collettiva. Ogni conducente, a partire dai più giovani, deve essere consapevole delle proprie azioni e del loro impatto sugli altri. È fondamentale quindi rispettare le norme del codice della strada, mantenere la concentrazione e adottare comportamenti etici alla guida. Allo stesso tempo si rende assolutamente indispensabile un ammodernamento del parco circolante composto da veicoli troppo vecchi e perciò poco sicuri, inquinanti e pericolosi. In tal senso, è orientato l’impegno costante di DEKRA nella promozione della sicurezza sulle strade, contribuendo alla ‘Vision Zero’ che mira a ridurre a zero le vittime e gli incidenti stradali. È cruciale che tutte le parti coinvolte, dalle istituzioni ai cittadini, collaborino per sviluppare strategie efficaci e sensibilizzare l’opinione pubblica sui comportamenti di guida responsabili. Solo attraverso un impegno collettivo e un approccio proattivo – conclude – si potrà sperare di ridurre ulteriormente il numero di incidenti e salvare vite umane”. LEGGI TUTTO