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    Regno Unito, la disoccupazione sale e delude le attese

    (Teleborsa) – Aumentano nel Regno Unito i disoccupati richiedenti un sussidio (claimant count): a maggio sono risultati in aumento di 50.400 unità, dopo aver riportato un incremento di 8.400 unità ad aprile (rivisto da un preliminare di +8.900). Il dato, pubblicato dall’Office for National Statistics (ONS), si confronta con l’aumento di 10.200 unità stimato dal consensus. Sale anche il tasso di disoccupazione, che si attesta al 4,4% ad aprile, rispetto al 4,3% del mese precedente e previsto dagli analisti.Nei tre mesi ad aprile, l’occupazione ha fatto segnare un calo di 140 mila unità, dopo la diminuzione di 177 mila unità del mese precedente. Le stime del mercato erano per una contrazione di 100 mila unità. Infine, il tasso di crescita dei salari medi ha mostrato, sempre ad aprile, un incremento del 6% escludendo i bonus, in linea con il mese precedente, mentre includendo questa componente di registra un +5,9%, sopra il consensus (5,7%) ed in linea con il mese precedente. LEGGI TUTTO

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    BNL, Fabi: “Accordo su smart working anche in filiale”

    (Teleborsa) – “È stata estesa la possibilità di accedere allo smart working anche per le colleghe e i colleghi delle filiali del gruppo Bnl Bnp Paribas”. È quanto fa sapere la Fabi in una nota spiegando che tale estensione, definita con un accordo sottoscritto pochi giorni fa dalla Fabi e dalle altre organizzazioni sindacali con l’azienda, riguarda oltre il 70% del personale di rete e consentirà di ricorrere al lavoro agile fino a un giorno a settimana. “È passata la linea della Fabi e delle altre organizzazioni sindacali di Bnl. Siamo consapevoli – commenta il coordinamento Fabi nel gruppo Bnl Bnp Paribas – che molto resta ancora da fare e auspichiamo nel tempo di poter allargare le previsioni alle filiali più piccole e alle figure professionali per adesso escluse, ma quanto ottenuto è certamente innovativo e rilevante. Va incontro a una richiesta che la Fabi in Bnl riceveva da tempo dalle lavoratrici e dai lavoratori. Riteniamo che la misura sia utile alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e crediamo che il riferimento esplicito alla formazione sia prezioso: essa deve svolgersi in luoghi protetti”. LEGGI TUTTO

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    Energia, nel primo trimestre calano le importazioni di petrolio in Italia (-3,3%)

    (Teleborsa) – Nei primi tre mesi 2024, in base ai primi dati disponibili, l’Italia ha importato 14,5 milioni di tonnellate di petrolio con un decremento del 3,3% rispetto allo stesso periodo 2023. È quanto segnala Unem nel suo aggiornamento mensile dei numeri dell’energia. La Libia dopo molto tempo è tornata ad essere il primo fornitore dell’Italia seguito da Kazakhstan, Azerbaijan e Stati Uniti. In forte calo gli arrivi dal Medio Oriente. Stando ai dati provvisori, ad aprile 2024 i consumipetroliferi sono cresciuti del 3,9% rispetto ad aprile 2023. Da segnalare soprattutto la performance della benzina (+7,6%) e del jet-fuel (+17%). Nel primo quadrimestre 2024 il totale dei consumi petroliferi è in positivo dello 0,8% rispetto allo stesso periodo 2023.Stando ai dati provvisori, nel primo quadrimestre 2024 le vendite di carburante (benzina + gasolio + gpl), sono risultate in forte crescita (+4,2%) rispetto allo stesso periodo del 2023, stavolta grazie non solo al traino della benzina ma anche a quello del gasolio e del gpl. Le vendite sono positive anche se confrontate con quelle pre-covid (+1,6% vs. primo quadrimestre 2019).Nei primi tre mesi le lavorazioni delle raffinerie risultano in aumento del 6,3% rispetto al trimestre 2023 con un percentuale di utilizzo degli impianti che sale al 78,1%. LEGGI TUTTO

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    Imprenditoria femminile: in Italia meno di un’azienda su cinque è guidata da donne

    (Teleborsa) – Le imprese a gestione femminile in Italia sono solo 950mila, corrispondenti al 18% del totale del campione analizzato (la totalità del campione è circa 5,2 milioni di imprese attive sul territorio nazionale), una cifra particolarmente bassa che evidenzia il persistente gender gap nel mondo delle imprese. È quanto emerge dal report sull’imprenditoria femminile in Italia pubblicato oggi Cribis, società del gruppo CRIF leader nel settore della business information.Il rapporto rivela che, delle 950 mila imprese femminili, la stragrande maggioranza sono microimprese, il 95,8% del totale. Sono considerate “femminili” le società che soddisfano uno dei seguenti criteri: le società di capitali in cui la maggioranza ( >50%) dei componenti dell’organo di amministrazione sia costituita da donne o la maggioranza delle quote di capitale sia detenuta da donne; le società di persona in cui la maggioranza ( >50%) degli esponenti sia donna; oppure le ditte individuali il cui titolare sia donna. Inoltre, solo lo 0,2% delle imprese femminili raggiunge un alto score di internazionalizzazione, mentre l’87,7% si attesta su un livello basso, a evidenziare una significativa mancanza di presenza sul mercato globale. Stesso andamento si registra in merito alla digital attitude: alta solo nell’1,6% delle aziende femminili e bassa nell’88,2%.Le Regioni con la più alta percentuale di aziende al femminile sul territorio nazionale sono: Lombardia (14,9%), Lazio (10,4%) e Campania (10,1%). Altrove non si raggiunge il 10%. Mentre Basilicata (19,5%), Lazio (19,4%) e Abruzzo (19,3%) sono le regioni con la maggiore incidenza di imprese femminili sul totale delle aziende femminili della regione.I risultati sono molto differenti se si va ad analizzare la presenza provinciale di imprese femminili rispetto al totale delle aziende della provincia presa in esame. In questo caso il podio delle province con una maggiore incidenza di imprese femminili vede in vetta Prato (22,8%), seguita da La Spezia (21,3%) e Frosinone (21,1%). In fondo alla classifica, con una percentuale sotto al 15%, si trovano invece le province di Bolzano (14,4%), Ferrara (14,6%) e Trento (14,9%).Per quanto riguarda i settori, la maggior concentrazione delle imprese femminili si ha nei servizi sociali (43% sul totale delle imprese), nelle industrie tessili (37%) e nel commercio al dettaglio di abbigliamento e accessori (35,7%). LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, ABF: nel 2023 rimborsi per 12 milioni ai clienti

    (Teleborsa) – Con riguardo all’attività dell’ABF, nel 2023 l’andamento del contenzioso ha risentito dell’evoluzione degli orientamenti della giurisprudenza, soprattutto in materia di estinzione dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio (CQS) e di buoni fruttiferi postali (BFP). In particolare, su oltre 15.800 ricorsi presentati (il 2 per cento in più rispetto al 2022), sono aumentati quelli sulla CQS, la cui quota è tornata a rappresentare una parte significativa del totale, mentre sono risultati in netto calo quelli sui BFP. I ricorsi in materia di servizi e strumenti di pagamento sono leggermente diminuiti, pur continuando a costituire una quota rilevante del contenzioso. È quanto emerge dalle Relazioni Annuali sull’attività dell’Arbitro Bancario e Finanziario, l’organismo indipendente sostenuto dalla Banca d’Italia, presentate oggi.Lo scorso anno le decisioni dei Collegi sono state oltre 15mila e nel 48 per cento dei casi l’esito è stato favorevole ai clienti con l’accoglimento totale o parziale delle richieste (era il 34 per cento nel 2022; l’aumento di questo dato rispetto all’anno precedente è riconducibile prevalentemente al contenzioso relativo alla CQS). Per il 14 per cento dei ricorsi è intervenuta la cessazione della materia del contendere a seguito dell’accordo intervenuto tra le parti; nei restanti casi il Collegio ha respinto le istanze in quanto ritenute infondate.Nel 2023 sono stati riconosciuti alla clientela 17,3 milioni di euro di cui 12,3 già restituiti (nel 2022 erano stati rispettivamente 19,6 e 17,3 milioni). Il tasso di adesione degli intermediari alle decisioni dell’ABF resta elevato (74 per cento, 81 nel 2022). Sulla sua diminuzione – spiega Bankitalia – ha inciso l’aumento degli inadempimenti degli intermediari alle decisioni riguardanti la CQS. Gli inadempimenti in materia di BFP sono stati invece più contenuti rispetto all’anno precedente. Al netto di queste materie il tasso di adempimento è stato del 94 per cento (90 nel 2022).Nel 2023 si è ulteriormente ridotta la durata media della procedura, arrivata a 118 giorni. Il dato è ampiamente al di sotto dei 180 giorni previsti dalla normativa, termine entro il quale si è concluso il 96 per cento dei procedimenti.È proseguita la collaborazione con l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), in vista della prossima istituzione dell’Arbitro Assicurativo, e con l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) operante presso la Consob, con il quale sono state organizzate ulteriori occasioni di confronto (il forum tra ABF e ACF) al fine di prevenire conflitti interpretativi o incertezze nella delimitazione delle rispettive competenze.Nel 2023 è stato inoltre siglato un protocollo d’intesa con la Scuola superiore della magistratura, per favorire il dibattito tra magistrati, esponenti dell’accademia, membri dei Collegi ABF e rappresentanti della Banca d’Italia su temi di comune interesse connessi con la tutela dei clienti.Sono proseguiti i lavori per l’utilizzo di tecniche di machine learning e text mining nel procedimento ABF, attraverso il progetto AbefTech, il cui avvio è imminente: AbefTech agevolerà la ricerca di decisioni su casi analoghi, attraverso l’individuazione tempestiva dei precedenti e di eventuali contrasti tra gli orientamenti dell’Arbitro, migliorando così il servizio offerto ai clienti. La decisione sui ricorsi continuerà a essere presa in piena autonomia dai Collegi.Con riferimento alla gestione degli esposti, nel 2023 la Banca d’Italia ha ricevuto oltre 11.200 esposti privatistici, il 21 per cento in più rispetto al 2022. L’aumento è in particolare dovuto ai problemi con la rinegoziazione dei mutui in relazione alle dinamiche dei tassi di interesse e al blocco dell’operatività su rapporti di conto corrente (in seguito a vicende successorie e a pignoramenti); rilevano anche le lamentele connesse con l’estinzione anticipata dei contratti di credito ai consumatori e quelle inerenti alle operazioni di cessione dei crediti di natura fiscale riconducibili al Superbonus 110.Nel 2023 il 50 per cento delle lamentele – se si escludono quelle relative a materie estranee alla competenza della Banca d’Italia – si è concluso con un esito (in tutto o in parte) favorevole al cliente, anche grazie all’intervento della Banca d’Italia. Il tempo medio di risposta agli esponenti da parte della Banca d’Italia è pari a 15 giorni.Le segnalazioni legate alle richieste di finanziamento hanno continuato a rappresentare la quota più rilevante (35 per cento del totale). Il 17 per cento degli esposti è relativo a strumenti e servizi di pagamento (il 20 per cento in più nel confronto con l’anno precedente). Tra questi, le segnalazioni di truffe sono aumentate dell’11 per cento rispetto al 2022 e hanno riguardato perlopiù ipotesi di furto delle credenziali di accesso al conto e dei codici di autenticazione delle operazioni di pagamento.Nel 2023 la Banca d’Italia ha continuato a utilizzare la procedura basata su tecniche di intelligenza artificiale, denominata EspTech, per assicurare una maggiore tempestività nell’analisi delle segnalazioni dei cittadini, intercettare precocemente i nuovi filoni di contenzioso e rafforzare lesinergie con le altre funzioni di tutela (vigilanza ed educazione finanziaria).Si sono intensificati l’interlocuzione e gli scambi informativi con le altre Autorità di tutela nazionali ed estere, alle quali la Banca d’Italia trasmette le segnalazioni rientranti nei loro ambiti di competenza.Anche nel 2023 è proseguito il confronto con le associazioni dei consumatori, realizzato attraverso incontri bilaterali e riunioni plenarie, che ha contribuito ad arricchire il patrimonio informativo a disposizione della Vigilanza e a orientare meglio le iniziative di educazione finanziaria. Inoltre, in collaborazione con le associazioni dei consumatori la Banca d’Italia ha lanciato la campagna di sensibilizzazione “Occhio alle truffe!” per contrastare le frodi nei pagamenti digitali con l’obiettivo di aiutare la clientela bancaria e finanziaria a riconoscere le truffe più insidiose e a utilizzare gli strumenti di tutela messi a disposizione della Banca d’Italia per difendersi.”Dati preoccupanti, anche se con luci e ombre” commenta l’Unione nazionale consumatori. “Bene, ad esempio, che siano diminuite del 6% le controversie sugli utilizzi fraudolenti di carte, bonifici e conti correnti, pur rappresentando ancora il 30 per cento del totale. Un indice sia del maggiore impegno per contrastare le nuove frodi informatiche sempre più sofisticate, phishing, spoofing, smishing e vishing, sia della sempre maggiore attenzione e consapevolezza del consumatore – afferma il presidente dell’Unc, Massimiliano Dona –. Grave e negativo, invece, il rialzo del 64%, rispetto al 2022, del contenzioso in materia di cessione del quinto dello stipendio. Non si capisce perché per riconoscere il proprio sacrosanto diritto di riavere tutti i soldi, escluse imposte, in caso di estinzione anticipata di un contratto di credito, si debba intraprendere una battaglia e presentare ricorso – prosegue Dona –. Se un fornitore non consegna i beni o li consegna difettosi il cliente deve poter risolvere il rapporto di credito, previa messa in mora del venditore, In caso di risoluzione l’intermediario deve rimborsare le rate e le altre somme già pagate, senza se e senza ma!”. LEGGI TUTTO

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    Italia, Intesa: probabile contrazione nel 2° trimestre per produzione industriale

    (Teleborsa) – La produzione industriale italiana è scesa inaspettatamente ad aprile, di -1% m/m (-2,9% a/a) da un precedente -0,5%, lasciando il settore industriale in rotta per la quinta contrazione trimestrale consecutiva. Lo afferma Andrea Volpi, economista di Intesa Sanpaolo, in una nota che segue i dati Istat di questa mattina.La produzione industriale italiana non cresce da quattro mesi e la variazione tendenziale è negativa da 15 mesi. Di conseguenza, il livello di produzione è ora -8,8% al di sotto del picco raggiunto ad aprile 2022.”Sospettiamo che la recente sotto-performance possa essere in parte dovuta al rallentamento tedesco che si riflette sui produttori italiani, ma potrebbero esserci anche ragioni interne – si legge nel report – In particolare, oltre ad una ancora debole domanda di beni, i ritardi legati alla pubblicazione dei decreti attuativi del piano Transizione 5.0 stanno probabilmente frenando la produzione di beni strumentali”.Nel complesso, Intesa Sanpaolo ritiene che sia il settore industriale che quello delle costruzioni, quest’ultimo colpito dalla fine degli incentivi per le ristrutturazioni edilizie, possano frenare la crescita nel 2° trimestre, supportando la sua previsione per cui il PIL potrebbe rallentare a 0,1% t/t da 0,3% t/t. In ogni caso, stima che l’economia riprenderà slancio nella seconda metà del 2024. LEGGI TUTTO

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    Policlinico Gemelli, da Unicredit finanziamento di 30 milioni di euro assistito da Garanzia SACE

    (Teleborsa) – Un nuovo Blocco Ambulatoriale Polispecialistico e Degenze all’interno dell’Edificio R e un nuovo Blocco Operatorio al piano seminterrato dell’edificio S. È quanto prevede il piano di investimenti della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – ente no Profit che gestisce l’attività ospedaliera prevalentemente riferibile al Policlinico Gemelli di Roma – attraverso un finanziamento Social Impact di 30 milioni di euro da parte di UniCredit, della durata di 7 anni, assistito dalla Garanzia di SACE. Nel dettaglio l’ampio piano di sviluppo prevede la realizzazione di 12 Ambulatori medici; 76 posti letto aggiuntivi per degenze ospedaliere; 5 Degenze di Rianimazione e Terapia Intensiva; 5 Sale Operatorie, all’interno di spazi precedentemente adibiti ad uffici amministrativi. Le nuove strutture andranno così a potenziale l’attuale capacità dell’ospedale che dispone di 1.611 posti letto totali; 8 Dipartimenti; 275 Unità; 95.550 persone ricoverate; 7,5 mila prestazioni ambulatoriali erogate; 2,8 mila di prestazioni ambulatoriali e 5.731 dipendenti. “Siamo fieri di supportare la Fondazione Gemelli, uno dei principali ospedali italiani per la qualità delle cure erogate e tra i primi posti a livello mondiale in virtù di una indagine internazionale di recente pubblicazione. Il nostro intervento creditizio – commenta Roberto Fiorini, regional manager Centro di UniCredit – si inserisce all’interno della nuova edizione del piano UniCredit per l’Italia, interamente dedicata ai settori produttivi e dei servizi, per un valore complessivo di 10 miliardi di euro. Nell’ambito del piano è previsto un sostegno di complessivi 500 milioni di euro dedicato agli enti del terzo settore, in coerenza con l’impegno del nostro Gruppo per uno sviluppo equo e una più ampia inclusione finanziaria, tramite forme di finanziamento tarate sulle specifiche esigenze degli enti e delle imprese sociali, anche con l’utilizzo delle forme di garanzia pubblica recentemente introdotte”.”La Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS – afferma Marco Elefanti, direttore generale Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS – è impegnata nel costante percorso di sostegno agli importanti investimenti che la sua natura di Policlinico Universitario orientato all’innovazione e alla ricerca clinica impone. Il sostegno al piano investimenti garantito da questa linea di credito ci consentirà di concretizzare i progetti indispensabili per mantenere ed elevare gli attuali livelli di qualità dell’assistenza e la reputazione del nostro Policlinico che sistemi internazionali di ranking, come Newsweek, e di accreditamento per l’eccellenza, come la Joint Commission, riconoscono tra le migliori a livello internazionale”.”Siamo orgogliosi di sostenere la Fondazione Gemelli, riconosciuta a livello mondiale come eccellenza sanitaria. Con questo intervento – dichiara Filippo Coderoni, relationship manager Network Centro di SACE – abbiamo compiuto un passo ulteriore per il benessere della comunità, contribuendo a migliorare ulteriormente la qualità del servizio offerto ai cittadini, in linea con il nostro Piano Industriale 2025 e con il nostro purpose aziendale. Quest’operazione conferma la costante collaborazione con Unicredit a sostegno di realtà che, come la Fondazione Gemelli, investono sulla ricerca e si impegnano quotidianamente per il futuro della sanità”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, PIL 1° trimestre rivisto al rialzo: -1,8% su anno

    (Teleborsa) – Rivista al rialzo la stima del PIL del Giappone nel 1° trimestre 2024. Secondo l’Istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, il Prodotto Interno Lordo (PIL) nei tre mesi ha registrato un decremento dello 0,5% su base trimestrale, rispetto al -0,5% indicato nella stima preliminare e al +0,1% rivisto del trimestre precedente.Su base annua, il Prodotto Interno Lordo è stato rivisto al rialzo a -1,8%, dal -2% della stima preliminare, contro il +0,4% del trimestre precedente.(Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO