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    Per S&P Global Ratings mercato del lavoro europeo continua a mostrare notevole resilienza

    (Teleborsa) – In un recentissimo studio, S&P Global Ratings analizza il mercato del lavoro europeo, che continua a mostrare una notevole resilienza.Oltre 169 milioni di persone erano occupate nell’eurozona nel primo trimestre, un nuovo record, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 6,3% a giugno, il minimo da oltre un decennio.Gli esperti prevedono ancora un atterraggio morbido per il mercato del lavoro della regione, sostenuto da solidi bilanci aziendali e da tendenze strutturali come la maggiore partecipazione di lavoratori senior e donne.”Le riforme del mercato del lavoro stanno migliorando i tassi di partecipazione e la qualità dei contratti di lavoro in alcuni paesi”, ha affermato Sylvain Broyer, Chief Economist EMEA.Le riforme, evidenzia il report, vengono attuate in previsione di un invecchiamento demografico più diffuso in Europa nel prossimo decennio. Gli incentivi finanziari previsti dal piano NEXTGEN UE, in particolare il Recovery and Resilience Facility (RRF), hanno incoraggiato le riforme.Nel complesso, queste riforme hanno aumentato la partecipazione della popolazione in età lavorativa. Il tasso di attività (la quota di persone di età compresa tra 20 e 64 anni occupate e disoccupate sul totale della popolazione in questa fascia d’età) nell’eurozona ha raggiunto il record dell’80,6% nel primo trimestre del 2025.Tra il quarto trimestre del 2019 e il primo trimestre del 2025, il tasso di occupazione femminile è aumentato più di quello maschile. Il tasso di occupazione per la fascia di età 60-64 anni (donne e uomini) è aumentato notevolmente.La quota di occupati con contratti a tempo determinato è diminuita. Anche la quota di lavori part-time involontari sul totale dell’occupazione part-time è in calo e la disoccupazione di lunga durata come quota della disoccupazione totale è diminuita nell’eurozona.”L’avvento dell’intelligenza artificiale sta rimodellando il mercato del lavoro, contribuendo a compensare la perdita di posti di lavoro nei settori manifatturieri tradizionali”, ha proseguito Broyer, causata dalla “crescente concorrenza cinese, soprattutto nel settore automobilistico, e dallo shock dei prezzi dell’energia innescato dalla guerra in Ucraina, che ha spinto alcuni produttori a delocalizzare parte della produzione fuori dall’Europa”.In un contesto che vede un tasso di occupazione elevato rispetto all’attività economica, “prevediamo che il costo del lavoro continuerà ad alimentare l’inflazione più che nei decenni precedenti, rendendo improbabile, in assenza di uno shock grave per il sistema, un ritorno a tassi di interesse pari a zero o negativi nell’eurozona”, ha concluso Broyer. LEGGI TUTTO

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    Unicredit stanzia 8 milioni per il nuovo hub Ladisa a Colorno

    (Teleborsa) – UniCredit ha finalizzato un finanziamento da 8 milioni di euro a favore di Ladisa, storica azienda italiana della ristorazione collettiva e del catering, per la realizzazione di un nuovo hub logistico a Colorno (PR). L’operazione è stata formalizzata sotto forma di mutuo ipotecario a Stato Avanzamento Lavori della durata di otto anni, con un periodo di preammortamento di diciotto mesi. Il polo sorgerà su un’area di 30 mila metri quadrati nel cuore della Food Valley emiliana e sarà costruito secondo i più avanzati criteri di efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Grazie alla nuova infrastruttura, Ladisa potrà ottimizzare gli approvvigionamenti valorizzando le produzioni agroalimentari locali, migliorare i flussi logistici e rafforzare la distribuzione su scala nazionale, servendo in modo ancora più capillare le oltre mille strutture raggiunte ogni anno.Con sede principale a Bari, 24 impianti produttivi, 7 piattaforme operative e oltre 5.400 dipendenti, Ladisa è oggi uno dei maggiori operatori nazionali del settore, con una capacità di circa 35 milioni di pasti l’anno destinati a scuole, ospedali, strutture socio-sanitarie, forze armate, istituzioni e aziende private.”Questa iniziativa – sottolinea Ferdinando Natali, regional manager Sud UniCredit – conferma l’importanza di affiancare imprese che investono su logistica e sostenibilità, due asset decisivi per il futuro della filiera agroalimentare italiana. UniCredit, attraverso soluzioni finanziarie mirate e partnership istituzionali, contribuisce a rafforzare la competitività di un settore strategico per l’economia nazionale, sostenendo al tempo stesso la coesione tra territori diversi del Paese”.”Il polo logistico di Colorno rappresenta un investimento strategico e un passaggio fondamentale nel nostro percorso di crescita e innovazione – dichiarano Sebastiano e Vito Ladisa, titolari dell’omonima azienda –. Questa nuova struttura ci permetterà di modernizzare l’intera filiera, migliorando l’efficienza di approvvigionamenti e distribuzione, con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione delle specificità produttive locali. La collaborazione con UniCredit è stata determinante per realizzare un progetto ambizioso, orientato al futuro e capace di coniugare competitività, responsabilità e visione a lungo termine”. LEGGI TUTTO

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    Marktlink apre in Italia guidata da Gianluca Magonio per assistere le PMI nell’M&A

    (Teleborsa) – Marktlink, società europea indipendente specializzata in operazioni di finanza straordinaria, ha aperto il suo primo ufficio italiano a Milano per affiancare imprenditori e investitori nelle operazioni di M&A. A guidare la sede è Gianluca Magonio come Managing Partner per l’Italia, insieme a Lorenzo Guerrini e Marco De Pascalis, Director con un lungo percorso nel settore, con l’obiettivo di crescere rapidamente già nei prossimi mesi ed espandere il team.La società, con oltre 25 anni di esperienza e più di 1.500 operazioni concluse, vuole mettere competenze e visione al servizio di imprenditori e investitori, italiani ed internazionali, per favorire operazioni di M&A a supporto di percorsi di crescita, passaggi generazionali e altre fasi delicate del ciclo di vita delle imprese.”Vediamo numerose opportunità per supportare gli imprenditori attraverso un approccio realmente personalizzato”, dice a Teleborsa il Managing Partner per l’Italia, che non è preoccupato dall’ingresso in un mercato sfidante. “Anche in un mercato competitivo e affollato, riteniamo ci siano ampi margini di crescita – spiega Magonio – Far parte di un gruppo internazionale interamente focalizzato sulle operazioni di M&A rappresenta un elemento distintivo: tutti i nostri investimenti interni sono orientati esclusivamente a questa attività e ogni professionista di Marktlink è dedicato a favorire con successo operazioni di M&A. Gli imprenditori possono così beneficiare dell’accesso a una rete internazionale, che apre le porte a nuovi investitori e mercati. Inoltre, l’internazionalità del gruppo permette di poter anticipare in Italia trend che già osserviamo in altre nazioni europee”.Marktlink ha iniziato il suo percorso nel 1996 a Rhenen nei Paesi Bassi, fondato da Koos Jager e Alfred Van Wincoop. A partire dai primi anni 2000, ha ampliato la presenza nazionale, ma è solo nel 2019 che ha iniziato l’espansione all’estero con il primo ufficio internazionale ad Anversa, in Belgio. Nel 2020 il gruppo ha inaugurato il primo ufficio in Germania (a Dusseldorf), raggiunto i 100 dipendenti e lanciato Marktlink Investment Partners (oggi Marktlink Capital). Dal 2021 al 2025, ha continuato l’espansione internazionale con nuovi uffici in Danimarca, Germania (ulteriori sedi), Regno Unito, Croazia, Polonia e Svizzera, raggiunto i 200 dipendenti e ampliato i servizi per includere supporto su sell-side mandates.Marktlink offre supporto completo, dalla preparazione alla vendita, con strumenti di valutazione e programmi di “exit-readiness” per massimizzare il valore delle imprese, fino alla gestione della cessione, coprendo ogni fase del processo, dalla strategia di vendita all’individuazione del giusto acquirente. Parallelamente, affianca investitori e aziende che puntano alla crescita tramite acquisizioni mirate, curando la ricerca di target e tutte le fasi della transazione fino al closing dell’operazione. A questo si aggiungono relazioni con il mondo del private equity e venture capital, al fine di favorire operazioni di rafforzamento del tessuto produttivo e imprenditoriale italiano.Secondo Magonio, “il private equity continua a rappresentare un’opportunità concreta per le PMI italiane. Nonostante il contesto complesso legato all’andamento dei tassi d’interesse, osserviamo ancora un interesse vivace e in crescita da parte di numerosi operatori, sia nazionali che internazionali, alla ricerca di realtà imprenditoriali ben posizionate nel mercato italiano. Inoltre, notiamo più flessibilità da parte dei private equity a trovare soluzioni personalizzate a seconda delle specifiche transazioni ed esigenze degli imprenditori”.”Parallelamente, sono sempre più attivi player quali family office e search funds che vanno ad alimentare ulteriormente la competizione sul mercato”, spiega l’esperto, che ha passato oltre undici anni in EY (diventando Partner), dopo aver iniziato la carriera in KPMG. Anche Guerrini e De Pascalis provengono da EY.Marktlink ha completato con successo circa 150 operazioni nel 2024, per un controvalore complessivo superiore al miliardo di euro, consolidando la propria posizione in Europa.Il gruppo belga ritiene che le aziende italiane, in particolar modo le PMI, vivano una fase di trasformazione storica, generando crescente interesse da parte di investitori locali ed internazionali: molte stanno ampliando i loro mercati, altre affrontano il passaggio generazionale. Quest’ultimo aspetto, quello del passaggio generazionale, rappresenta in particolare “una tematica centrale per moltissime PMI italiane e, se gestito con il giusto approccio, può trasformarsi in un’opportunità strategica sia per l’azienda sia per gli eredi – sostiene Magonio – In molti casi, la cessione dell’impresa diventa una scelta naturale per garantire continuità e valorizzare il lavoro costruito nel tempo”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, dimissioni Ishiba: al via il toto-leader

    (Teleborsa) – A un giorno il voto per decidere un cambio della leadership, che, se approvato, avrebbe rappresentato una vera e propria mozione di sfiducia nei suoi confronti, primo ministro Shigeru Ishiba ha annunciato ieri la propria volontà di dimettersi e la sua decisione di non concorrere per la leadership del Partito liberaldemocratico. E nel paese è già entrata nel vivo la corsa al dopo-Ishiba, una successione che si preannuncia non facile. Il primo ministro è rimasto in carica per meno di un anno, ma ha dovuto affrontare sfide pesanti: l’avvento dell’amministrazione Trump e la battaglia sui dazi non hanno favorito gli sforzi dell’esecutivo da lui guidato, ridimensionando le aspettative di una ripresa dell’espansione per la quarta economia mondiale, già alle prese con la grave crisi demografica, lo stallo dei consumi e il protrarsi dell’incertezza sulle negoziazioni con il principale alleato commerciale. La perdita della prevalenza numerica anche al Senato nel voto del 20 luglio è stato il punto di non ritorno. Una disfatta così radicale in entrambe le aule del Parlamento non si era mai verificata dalla data di fondazione del partito, nel 1955. E neanche la recente intesa commerciale con Washington per la riduzione dei dazi sulle importazioni, è riuscita a sanare.Tra i papabili si fanno strada Shinjiro Koizumi, giovane rampollo del popolare ex premier Junichiro e attuale ministro dell’Agricoltura, l’ultra conservatrice Sanae Takaichi, ex ministra per la Sicurezza economica, delfina del premier assassinato Shinzo Abe che, se eletta, diventerebbe la prima donna in Giappone alla guida dell’esecutivo, e il segretario di Gabinetto ed ex ministro degli Esteri, Yoshimasa Hayashi, considerato un moderato, portavoce e numero due del governo, che ha già presentato la sua candidatura. Non avendo la maggioranza in entrambe le camere, il prossimo leader dell’Ldp dovrà collaborare con i principali partiti dell’opposizione per l’approvazione di qualsiasi disegno di legge. Ha presentato la sua candidatura anche Toshimitsu Motegi, ex segretario del partito e anche il più anziano tra i possibili contendenti di cui si fa il nome in queste ore, con i suoi 69 anni. Si era candidato già nel 2024, piazzandosi sesto. Un altro possibile candidato è Takayuki Kobayashi, ex ministro Sicurezza economica. Anche lui fu candidato contro Ishiba lo scorso anno, arrivando quinto. Ha un certo peso tra i parlamentari di seconda fila e ha già detto che di consulterà con i suoi colleghi per valutare l’eventuale candidatura.I nomi più pesanti, a giudicare dai sondaggi, potrebbero essere Koizumi e Takaichi. Entrambi furono candidati forti alla presidenza dell’LDP nel 2024, ma furono sconfitti da Ishiba. Takaichi è risultata prima in un sondaggio del Nikkei lo scorso mese su chi fosse più adatto a diventare il prossimo primo ministro, con il 23% dei consensi, seguita da Koizumi con il 22%.Nelle elezioni presidenziali ogni parlamentare LDP ha diritto a un voto e, di norma, un numero equivalente di membri locali del partito e simpatizzanti vota anch’esso per il leader. In situazioni particolari, la votazione può svolgersi in una riunione congiunta delle due camere del parlamento al posto di una convention di partito. Caso raro, chi verrà eletto presidente del Jiminto, per quanto partito di maggioranza relativa, in questa tornata non ha alcuna garanzia di essere scelto come primo ministro dal parlamento. Se tutti i partiti di opposizione si unissero dietro a un candidato comune, il candidato liberaldemocratico non potrebbe vincere. Tuttavia, l’opposizione è fortemente frammentata e divisa, quindi non sarà facile trovare un candidato alternativo, ma neanche coagulare un sostegno attorno al futuro leader liberaldemocratico. LEGGI TUTTO

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    Commissione UE multa Eurofield e Unanime Sport per 172 mila euro

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha multato Eurofield e Unanime Sport, la società madre di Eurofield al momento dell’infrazione, per un totale di circa 172.000 euro per aver fornito una risposta incompleta a una richiesta di informazioni emessa nell’ambito dell’indagine della Commissione nel settore dell’erba sintetica.Nel giugno 2023, la Commissione ha inviato una richiesta di informazioni per lettera a Eurofield nell’ambito della sua indagine nel settore dell’erba sintetica. Dopo aver valutato attentamente la risposta di Eurofield e averla confrontata con i documenti raccolti nell’ambito di ispezioni a sorpresa, la Commissione ha avuto indicazioni che la risposta fosse incompleta. Pertanto, nell’ottobre 2023, ha inviato una successiva richiesta di informazioni alla società e l’ha informata delle sue preoccupazioni. Eurofield ha nuovamente risposto in modo incompleto.Nel novembre 2024, la Commissione ha informato le parti (ovvero Eurofield e Unanime Sport, la sua società madre al momento dell’infrazione) di aver avviato un’indagine sulla presunta violazione procedurale relativa alla risposta incompleta. Da allora, le parti hanno accettato di collaborare con la Commissione in tale indagine, riconoscendo la propria responsabilità per l’infrazione e accettando di pagare una sanzione. In tale contesto, le parti hanno presentato i documenti identificati come omessi, nonché informazioni supplementari che la Commissione non aveva identificato come mancanti.”Le richieste di informazioni sono uno strumento fondamentale per scoprire violazioni antitrust. Se le aziende non forniscono risposte complete ed esaustive alle nostre richieste, possono compromettere le nostre indagini – ha commentato Teresa Ribera, Vicepresidente Esecutiva della Commissione UE – La decisione odierna segna la prima volta che multiamo un’azienda per una simile violazione procedurale nell’ambito di un procedimento antitrust. Non esiteremo a perseguire casi simili in futuro per garantire che le nostre indagini siano svolte in modo efficace a vantaggio dei consumatori”. LEGGI TUTTO

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    MSA Mizar integra nel gruppo l’italiana Medexpert

    (Teleborsa) – MSA Mizar, operatore di rilievo europeo nei servizi di gestione in outsourcing dei sinistri assicurativi, ha annunciato l’allargamento del perimetro del Gruppo, con un’operazione che integra Medexpert, realtà italiana specializzata nella consulenza medico legale per le compagnie assicurative sui sinistri con lesioni fisiche. Non sono stati resi noti i dettagli finanziari dell’operazione.Giovanni Cannavò e Chiara Savarino, che guidano l’azienda dalla sua fondazione, siederanno nel Consiglio di Amministrazione con il ruolo di CEO.Con 25 anni di attività, Medexpert vanta un portfolio di oltre 30 clienti attivi, la gestione di circa 60.000 incarichi annui e una presenza capillare sul territorio, con circa 250 medici legali ed oltre 100 di specialisti clinici.”Medexpert rappresenta un ulteriore tassello nella nostra strategia di integrazione verticale e innovazione tecnologica – sottolinea Antonio Marchitelli, Group CEO di MSA Mizar – L’operazione ci permette di consolidare il nostro presidio nel segmento Health&Medicals. Le possibili sinergie con MSA-Multi Serass e con N4C, altra società del Gruppo dedicata alla gestione di reti di fiduciari, aprono a interessanti prospettive di sviluppo e cross-selling”.Prosegue così il percorso di crescita del Gruppo, che nel 2024 ha registrato 135 milioni di euro di fatturato (+50% rispetto al 2023), con oltre 850.000 sinistri gestiti e una presenza consolidata in 6 Paesi europei. MSA Mizar presidia l’intera filiera del claims management attraverso 9 società specializzate. LEGGI TUTTO

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    Transizione energetica, Imparato (Stellantis): “Target Ue non raggiungibili”

    (Teleborsa) – “Gli obiettivi fissati dall’Europa per il settore auto per il 2030 e 2035 non sono più raggiungibili, a meno che non si ipotizzi di andare incontro a un crollo del mercato di circa il 30% o al tracollo finanziario di tutti i produttori in Europa. Accogliamo quindi con grande favore la discussione strategica sull’evoluzione della normativa in Europa, è una discussione importante”. È quanto ha affermato Jean-Philippe Imparato, responsabile dell’Europa di Stellantis, durante una tavola rotonda nell’ambito dello Iaa Mobility 2025, il Salone dell’auto di Monaco. “Abbiamo lanciato avvertimenti, abbiamo discusso, abbiamo costruito e avanzato proposte molto studiate con i nostri colleghi e con le autorità di Bruxelles. Penso, e pensiamo, che ora sia il momento di agire e di agire rapidamente, se possibile prima della fine dell’anno”, ha detto Imparato. Secondo il manager, bisogna lavorare per il rinnovo del parco auto: “Oggi in Europa circolano 256 milioni di automobili e di questi 150 milioni hanno più di 10 anni. Quindi, invece di puntare solo sui veicoli elettrici a batteria (Bev) nel mercato delle auto nuove, apriamo al rinnovo del parco auto”, ha detto.”Il modo in cui il settore dei veicoli commerciali leggeri, è considerato in termini di regolamentazione ed evoluzione 2030-2035 è assolutamente letale. I veicoli commerciali leggeri in molti casi sono assolutamente fondamentali per il business B2B e per la redditività delle aziende, soprattutto quelle tradizionali”, ha spiegato Imparato.Gran parte dei contenuti del piano Dare Forward sono ancora validi, maturi e possono essere confermati ma alcuni probabilmente – ha detto Imparato – cambieranno. “L’elettrificazione al 100% entro il 2030 – ha sottolineato il responsabile Europa di Stellantis – non è più raggiungibile, per ovvie ragioni legate all’evoluzione del mercato. Con il ceo Filosa abbiamo cominciato la settimana scorsa a discutere di Dare Forward. Sono sicuro che Filosa darà anche aggiornamenti sulla visione perché abbiamo bisogno che ci presenti la visione di ciò che Stellantis potrà essere da qui a 5 anni, probabilmente 10 anni”. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Tajani: Euro troppo forte può rendere difficile esportare negli Usa, serve intervento BCE

    (Teleborsa) – Il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari esteri, AntonioTajani, ha dichiarato che un dollaro molto debole può avere effetti peggiori dei dazi sull’economia europea. “C’è un altro tema su cui intervenire per quanto riguarda i rapporti Usa-Ue ed è il rapporto dollaro/euro: il dollaro si sta sempre più svalutando e se arriva a 1,25 sarà molto difficile esportare negli Usa”, ha dichiarato Tajani a margine del “Forum della competitività organizzato da Assolombarda a Milano” .”Forse la BCE deve intervenire ricominciando a ridurre il costo del denaro e anche comprando titoli di Stato nei diversi Paesi per avere un euro meno forte. Come il Qe durante la pandemia. Credo che sia il modo migliore per difendere le nostre esportazioni”, ha aggiunto Tajani. “Dazi al 15%, vista situazione internazionale e visti gli altri Paesi con dazi molto più alti, credo che possano permetterci di occupare spazi merceologici che altri Paesi non possono occupare”, ha sottolineato.Tornando alla politica interna, il ministro ha spiegato che la manovra non sarà correttiva come dice Giorgetti, “ma per la crescita” e tra i diversi provvedimenti “si può pensare a una proposta un po’ azzardata: la detassazione della tredicesima”. “La ricetta è sempre nella riduzione della pressione fiscale. Vediamo quello che si può fare”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO