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    ZES, Gagliardi (Odcec Napoli): “Commercialisti accompagneranno le imprese in questa nuova opportunità”

    (Teleborsa) – “Il decreto attuativo del credito d’imposta per gli investimenti in area ZES è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Le imprese avranno un mese di tempo per poter presentare le domande. Questa è senza dubbio la novità più importante, ma non l’unica. Ci sono agevolazioni per il lavoro al Sud oltre a quelle legate alle semplificazioni, per favorire nuovi investimenti sempre nel Mezzogiorno. In questo contesto il ruolo del commercialista è cruciale nell’accompagnare le imprese per sfruttare le occasioni che si sono presentate”. Queste le parole di Maria Cristina Gagliardi, consigliere dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti di Napoli in apertura del convegno “La ZES unica per il Mezzogiorno: le ultime novità”, che si è svolto a Palazzo Calabritto presso la sede dell’Odcec partenopeo, presieduto da Eraldo Turi.”Siamo nella fase in cui dovrebbero cominciare a vedersi gli effetti di quelle azioni poste in campo nei mesi precedenti – ha sostenuto Giosy Romano, presidente dell’ASI di Napoli –, anche attraverso l’esame delle istruttorie tese al rilascio delle autorizzazioni uniche, che immagino siano in capo alla ZES unica in procinto di essere emanate. Siamo davanti a una visione legislativa differente da quella precedente – ovviamente tutto è in qualche modo legato all’emanazione del piano strategico nazionale, che dovrà individuare i settori da sviluppare nei vari territori”.Margherita Interlandi, docente ordinaria di diritto amministrativo presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha sottolineato che “di fronte a una grande occasione per il Sud, come per tutti i grandi cambiamenti, c’è bisogno di tempo perché queste novità diventino completamente funzionali e funzionanti. Servirà una forte e importante collaborazione tra le istituzioni locali, tra la struttura di missione, che è fortemente impegnata in questi mesi a esaminare le prime istanze e a elaborare il piano strategico che sarà lo strumento determinante per costruire questa visione del Mezzogiorno soprattutto nell’ottica di attrarre i grandi investimenti”.Il punto di vista degli imprenditori è stato espresso da Vittorio Genna, vice presidente dell’Unione Industriali di Napoli. “Finalmente, – ha detto Genna – registriamo lo sblocco degli investimenti per quanto riguarda i perimetri di attuazione di questa ZES, ma siamo preoccupati dalle lungaggini della cabina di regia romana che, ricordiamo, ancora non è stata identificata. Questo potrebbe portare a dei rallentamenti. Ci aspettiamo un’ampia partecipazione delle imprese alle possibilità di finanziamento, un’accelerazione nei decreti attuativi del governo e una maggiore attenzione verso il sud”.Per Stefano Ducceschi, presidente della Commissione ZES dell’Odcec di Napoli “Il Mezzogiorno aveva necessità di una ZES, che adesso è unica. L’auspicio è che questa struttura sia sempre di più in grado di attrarre investimenti, soprattutto dagli investitori esteri, che guardano con attenzione a questo nuovo strumento. Con la consapevolezza che lo sviluppo dell’Europa e dell’Italia passano dal Sud”.All’incontro sono intervenuti anche Monica Palumbo (Comitato scientifico Commissione ZES: Rapporti con investitori esteri e interlocutori istituzionali) che si è soffermata sul credito d’imposta Zes evidenziando le modalità operative; Umberto Carrettiere (Agenzia delle Entrate direzione provinciale I di Napoli), che ha parlato dell’attività di controllo dell’AdE in tema di crediti d’imposta ZES e Angela Labattaglia (vice presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli), che ha illustrato le novità in materia di lavoro per la Zes Unica. LEGGI TUTTO

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    Euro Zona, fiducia consumatori in leggero miglioramento a giugno

    (Teleborsa) – A giugno 2024, la fiducia dei consumatori è aumentata ulteriormente, di 0,3 punti percentuali (pp.) sia nell’UE che nell’area dell’euro. Lo comunica la Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea (DG ECFIN).A -12,9 punti (UE) e -14,0 punti (area euro), la fiducia dei consumatori è ancora leggermente al di sotto della sua media a lungo termine.(Foto: Mika Baumeister on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Rifugiati, richiamo di Mattarella: tutela è “obbligo internazionale e morale”

    (Teleborsa) – “La Repubblica Italiana garantisce la tutela” dei rifugiati “con un approccio multilaterale ispirato ai principi della responsabilità degli Stati e del rispetto della dignità della persona. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato sottolineando che “il nostro Paese resta impegnato nella promozione di strumenti innovativi, quali i corridoi umanitari e lavorativi.”Si tratta di un obbligo internazionale e di un dovere morale di solidarietà coerente con i principi della Costituzione”, ha aggiunto. “In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato desidero sottolineare la necessità per la Comunità internazionale di affrontare le cause profonde delle migrazioni forzate, realizzando così le condizioni affinché nessun individuo sia costretto a fuggire dal proprio paese per salvaguardare la propria vita e i propri diritti fondamentali” aggiunge Mattarella.”Tale sfida globale richiede l’attivo coinvolgimento della società civile, oltre che delle istituzioni e delle agenzie internazionali. Organizzazioni del terzo settore, enti religiosi, il settore privato e spesso anche singoli cittadini svolgono in favore dell’integrazione dei rifugiati un ruolo meritevole del più sincero apprezzamento”, ha concluso il Capo dello Stato. LEGGI TUTTO

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    USA, deficit partite correnti in aumento nel 1° trimestre

    (Teleborsa) – Aumenta, contro attese per un calo, il deficit delle partite correnti americano nel 1° trimestre del 2024. Il disavanzo si porta a 237,6 miliardi di dollari rispetto ai 221,8 miliardi precedenti. Il dato è comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio statunitense. Le attese del mercato erano per un deficit più contenuto e pari a 207 miliardi di dollari.Il deficit del primo trimestre è stato pari al 3,4% del prodotto interno lordo in dollari correnti, in aumento rispetto al 3,2% del quarto trimestre.L’ampliamento di 15,9 miliardi di dollari del disavanzo delle partite correnti nel primo trimestre riflette principalmente un aumento del disavanzo dei beni. LEGGI TUTTO

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    L’Autonomia è legge, ma le opposizioni annunciano referendum abrogativo

    (Teleborsa) – Dopo una seduta notturna, la Camera ha approvato l’Autonomia Differenziata con 172 voti favorevoli, ma senza il supporto di tre deputati calabresi di Forza Italia. “Servivano “un ulteriore approfondimento e imprescindibili migliorie”, hanno fatto sapere. In Aula è successo un po’ di tutto, tra gli applausi della maggioranza e proteste dell’opposizione, con manifestazioni di dissenso e sventolio di bandiere. “Più autonomia, più coesione, più sussidiarietà – ha esultato la presidente del consiglio, Giorgia Meloni -. Un passo avanti per costruire un’Italia più forte e più giusta. Avanti così, nel rispetto degli impegni presi con i cittadini”, mentre le opposizioni, unite contro la riforma, hanno annunciato una raccolta firme per un referendum abrogativo. Il voto ha suscitato critiche per l’approvazione notturna e ha evidenziato crepe nella maggioranza, con Forza Italia che è stato il gruppo di centrodestra con la percentuale più bassa di partecipanti al voto (fra missioni e altro): il 51%.L’autonomia differenziata consente alle Regioni di ottenere autonomia legislativa su materie di competenza concorrente e, in alcuni casi, esclusiva dello Stato. Le Regioni possono trattenere il gettito fiscale, che non verrebbe più distribuito a livello nazionale. La legge approvata disciplina l’autonomia delle Regioni a statuto ordinario e speciale, oltre alla Provincia Autonoma di Trento e Bolzano, in 23 materie come salute, istruzione, e trasporti, richiedendo pareri locali prima della richiesta formale. Gli accordi tra Stato e Regione possono durare fino a 10 anni e sono rinnovabili. La riforma, inoltre, introduce i Livelli Essenziali di Prestazione (Lep) per garantire uniformità nei servizi, con il governo che avrà 24 mesi per stabilirli. Una cabina di regia nazionale monitorerà il rispetto dei Lep e potrà intervenire in caso di inadempienze regionali. LEGGI TUTTO

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    Elezioni anticipate e procedura Ue: doppio colpo per Parigi

    (Teleborsa) – Dopo le elezioni anticipate, un’altra notizia non rassicurante per la Francia che – così come Italia, Belgio, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia – finisce sotto procedura Ue per deficit eccessivo. Bruxelles raccomanda a Parigi “di agire nel 2024 e nel 2025”, presentando “tempestivamente” il suo “piano fiscale strutturale a medio termine” con l’obiettivo di “limitare la crescita della spesa netta”, indirizzare “il debito pubblico su una traiettoria plausibilmente discendente” e procedere con “una riduzione del disavanzo pubblico” verso il target del 3%.Nel 2023 la Francia ha visto il suo deficit salire al 5,5% del Pil, il quarto valore più alto dell’Unione dopo Italia (7,4%), Ungheria (6,7%) e Romania (6,6%). Il suo debito pubblico era al 110,6%.Nelle raccomandazioni specifiche, la Commissione Ue chiede a Parigi di “ridurre la complessità del sistema fiscale indirizzando meglio le spese fiscali”, fissare “obiettivi quantitativi” di risparmio e “proseguire con l’attuazione rapida ed efficace del Pnrr, garantendo il completamento delle riforme e degli investimenti entro agosto 2026”.E della procedura di infrazione contro l’Italia ha parlato oggi il Ministro dell’Economia Giorgetti definendola “una notizia ampiamente prevista d’altronde con il boom di deficit indotto con le misure eccezionali non potevamo certo pensare di stare sotto il 3%”.”Abbiamo un percorso che abbiamo avviato con l’inizio dell’attività del governo di responsabilità e di finanza pubblica sostenibile che è apprezzato dal mercato e dalle istituzioni europee e andremo avanti ti così. Quindi non è niente di sorprendente”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Mozambico, Eni lancia importante progetto per protezione foreste

    (Teleborsa) – Si chiama Great Limpopo il progetto lanciato da ENI in collaborazione con Biocarbon Partners ed è “la più grande iniziativa mai sviluppata in Mozambico per proteggere le foreste e contrastare le cause di deforestazione in linea con il quadro REDD+, definito e promosso dalle Nazioni Unite”. Il programma – spiega la nota – mira a preservare le foreste in un’area fino a 4 milioni di ettari in 4 province del Mozambico, ovvero Manica, Sofala, Inhambane e Gaza. È stato progettato congiuntamente con le istituzioni mozambicane a livello nazionale e provinciale, nonché con i leader e i membri della comunità e si basa sugli studi di fattibilità completati da Eni nel 2023, coinvolgendo tutti gli stakeholder interessati per garantire la massima aderenza del progetto alle esigenze specifiche dell’area.In particolare, le attività di conservazione mirano a ridurre la perdita di foreste attraverso l’impegno attivo delle comunità nella gestione delle risorse forestali, insieme alla promozione di iniziative climatiche di agricoltura smart e alla creazione di opportunità economiche, coinvolgendo oltre 320.000 persone. Il progetto contribuirà anche alla conservazione e al ripristino della biodiversità, collegando i principali parchi nazionali del Mozambico e del Sudafrica con le aree forestali comunali per creare corridoi naturali per la fauna selvatica; elefanti, leoni, ghepardi e leopardi sono solo alcune delle specie a rischio che vivono nell’area e che saranno protette grazie al progetto.Eni assicurerà al progetto un flusso finanziario sostenibile e a lungo termine, incanalato verso il miglioramento dei mezzi di sussistenza delle comunità attraverso il ritiro dei crediti di carbonio generati e monitorando costantemente la qualità e l’integrità socio-ambientale del mercato volontario de crediti di carbonio.L’iniziativa – chiude la nota – si inserisce nella strategia nazionale del Mozambico in materia di foreste ed è allineata all’approccio di Eni verso i Paesi produttori oltre che alla propria strategia net-zero. Eni punta a diventare carbon-neutral entro il 2050 decarbonizzando le proprie attività, la catena del valore e i prodotti con un mix di diverse leve e tecnologie, compresi i progetti Nature and Technology Based per compensare le emissioni residue che non possono essere abbattute con le tecnologie esistenti. Entro il 2050, i crediti di carbonio rappresenteranno il 5% di tutte le leve utilizzate per raggiungere l’obiettivo della neutralità carbonica. LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, Urso conferma interesse di importanti player industriali: consapevoli del valore degli impianti

    (Teleborsa) – Il Ministro delle imprese e del made in Italy, AdolfoUrso, ha confermato l’interesse di player internazionali importanti per l’acquisto degli impianti dell’Ex Ilva. “Confermo che gli stabilimenti ex-Ilva sono stati visitati negli scorsi giorni da player internazionali particolarmente importanti sul piano industriale e che si sono mostrati interessati al futuro acquisto secondo le procedure pubbliche”, ha dichiarato il ministro nel corso di un question time alla Camera. “Siamo consapevoli del valore” degli impianti ex-Ilva “e proprio per questo li abbiamo salvati da una governance che li stava portando alla definitiva chiusura”, ha sottolineato.”Questo – ha aggiunto Urso – è stato possibile anche grazie al fatto che l’avvio della gestione commissariale ha garantito il rilancio della macchina produttiva con piani significativi di manutenzione degli stabilimenti e di salvaguardia dei lavoratori”. “I commissari – ha spiegato – stanno completando i residui interventi e hanno nei giorni scorsi provveduto a tutto ciò che necessita per il riesame dell’AIA, ivi compresa la valutazione del rischio sanitario, e hanno elaborato anche si fini del prestito ponte un piano industriale per creare le condizioni migliori per creare valore all’impianto, sino a giungere a produrre alla fine del prossimo anno 6 milioni di tonnellate”.Il ministro ha poi fatto sapere che i Commissari dell’ex Ilva oggi hanno “avviato la prassi di pagamento dei crediti alle aziende dell’indotto a 60 giorni. Nella precedente gestione i pagamenti avvenivano a un anno”. Urso ha poi annunciato “a breve” un intervento della Sace per l’operazione di cessione dei crediti pregressi.Per quanto riguarda invece il prestito ponte alla ex Ilva di 320 milioni di euro da parte del Mef “sono in corso le procedure di erogazione. Le interlocuzioni con la Commissione europea vanno avanti senza intoppi”, ha assicurato Urso. “Sono sicuro – ha aggiunto – che le risorse arriveranno in tempo utile per garantire il programma di rilancio produttivo con le manutenzioni e gli approvvigionamenti necessari. Nel frattempo i commissari possono contare sui 300 milioni di patrimonio destinato il cui utilizzo è stato autorizzato dal Parlamento”. LEGGI TUTTO