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    Omnia Technologies (Investindustrial), ricavi a 760 milioni di euro dopo tre nuove acquisizioni

    (Teleborsa) – Omnia Technologies, piattaforma attiva nelle tecnologie di automazione e imbottigliamento per i settori del beverage e del farmaceutico, ha completato l’acquisizione di Pharmagel, Meccanica Italiana ed E4i. Queste tre operazioni ampliano l’offerta del Gruppo lungo l’intera catena del valore – dal processing al packaging – e ne rafforzano ulteriormente la presenza internazionale.Pharmagel, fondata nel 1962 a Lodi, è un partner tecnologico con esperienza globale nella progettazione e realizzazione di impianti per l’incapsulamento in softgel destinati ai settori nutraceutico e farmaceutico. Meccanica Italiana, con sede vicino a Treviso, è specializzata nella progettazione, ingegnerizzazione e produzione di stampi per il settore beverage. E4i, leader portoghese nella distribuzione di macchinari per il settore del beverage, ha già in essere rapporti commerciali consolidati con diversi brand del gruppo.”Con queste acquisizioni, rafforziamo il nostro modello “one stop shop”, arricchendo l’offerta per i nostri clienti”, sottolinea Andrea Stolfa, CEO di Omnia Technologies.”L’ingresso di Pharmagel ci permette di entrare nel segmento softgel, tecnologia con grandi prospettive di crescita e profondamente sinergica con l’attuale portafoglio di soluzioni offerte da Omnia Technologies Life Sciences – spiega il CEO – Con l’integrazione di Meccanica Italiana puntiamo a rafforzare e internalizzare competenze strategiche core per la divisione Beverage, mentre E4i rafforzerà la nostra presenza tecnica e commerciale in Portogallo, un mercato strategico per la crescita di Omnia Technologies”.Omnia Technologies, creata nel novembre 2020 da società di investimento controllate da Investindustrial, prevede di raggiungere 760 milioni di euro di ricavi consolidati con il contributo delle tre nuove società acquisite, con 40 siti produttivi, 25 sedi commerciali e circa 2.650 dipendenti. LEGGI TUTTO

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    Auto elettriche, nel 2025 vendite +38% ma prevista frenata per slittamento obiettivi Ue

    (Teleborsa) – Lo slittamento di due anni sul raggiungimento degli obiettivi UE di riduzione delle emissioni, inizialmente previsti per la sola annualità 2025, permetterà alle case automobilistiche di rallentare il passo sulla decarbonizzazione delle loro flotte, e porterà – tra il 2025 e il 2027 – a una riduzione nelle vendite di auto elettriche di 2 milioni di unità, rispetto a quanto sarebbe avvenuto mantenendo inalterata la normativa. È quanto emerge da una nuova ricerca di T&E, la principale organizzazione europea in materia di decarbonizzazione dei trasporti, che invita la Commissione europea a mantenere una posizione ferma sugli obiettivi per il 2030 e il 2035 in occasione del dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica, che si terrà venerdì. Nei primi sette mesi dell’anno le case automobilistiche europee hanno venduto il 38% in più di auto elettriche (BEV) rispetto allo stesso periodo del 2024. Grazie a questa performance, i carmaker dell’Unione risultano tutti, a eccezione di Mercedes-Benz, su una buona traiettoria per rispettare gli obiettivi UE di riduzione delle emissioni, che saranno misurati sul periodo 2025-2027. BMW, Renault e Volkswagen sono sulla buona strada per raggiungere i target di emissioni nel 2025-27. Secondo lo studio EV Progress Report di T&E, BMW, Renault e Volkswagen dovrebbero raggiungere i loro obiettivi di emissione per il periodo 2025-27. BMW conseguirebbe una riduzione delle emissioni medie del suo immatricolato, tra il 2025 e il 2027, di 13 grammi per chilometro (gCO2/km) inferiore rispetto al limite massimo previsto dalla normativa UE. Stellantis e Renault sarebbero entro lo stesso limite rispettivamente di 9 e 2 gCO2/km, mentre Volkswagen lo rispetterebbe con un margine minimo (0 gCO2/km).Mercedes-Benz rischia di non riuscire a raggiungere gli obiettivi da sola. Mercedes-Benz, che detiene la presidenza della lobby automobilistica europea ACEA ed è la più accesa oppositrice degli obiettivi dell’Unione, è l’unica casa automobilistica europea che rischia di non riuscire a raggiungerli da sola. Sarebbe 10 gCO2/km al di sopra della soglia di conformità, e dovrebbe acquistare crediti da Volvo Cars e Polestar in un accordo di pooling. UE sotto pressione – L’UE è sotto pressione da parte delle case automobilistiche affinché indebolisca i propri obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030 e il 2035. All’inizio di quest’anno ha già previsto un’importante modifica prorogando di due anni la scadenza dell’obiettivo per il 2025. Le case automobilistiche hanno risposto aumentando il gap di prezzo tra modelli elettrici ed endotermici, dal 30% all’inizio del 2025 al 40% a giugno. A seguito della proroga dell’obiettivo, si prevede che tra il 2025 e il 2027 nell’UE saranno vendute 2 milioni di auto elettriche in meno. Dinamiche di mercato positive spingono la vendite di auto elettriche – Questi dati contrastano peraltro con le dinamiche di mercato positive che stanno spingendo le vendite di auto elettriche. Secondo le previsioni di T&E [4], i costi delle batterie dovrebbero diminuire del 27% tra il 2022 e la fine di quest’anno e di un ulteriore 28% entro il 2027 rispetto ai livelli del 2025. L’infrastruttura di ricarica è stata implementata sul 77% della rete autostradale principale dell’UE e tutti gli Stati membri hanno già raggiunto o superato il numero di punti di ricarica pubblici richiesti dall’obiettivo dell’UE per il 2025. “Le case auto dipingono un quadro a tinte fosche, lamentando insormontabili difficoltà di mercato, specie per le auto elettriche. Ma la realtà è che le vendite di BEV sono in netta crescita, e lo sarebbero ancora di più se si fossero mantenuti gli obiettivi climatici stabiliti già nel 2019, affatto impossibili da raggiungere. Oggi ulteriori indebolimenti del green deal riguardo alla mobilità su strada avrebbero come solo conseguenza quella di spingere l’industria europea nella direzione sbagliata, facendole perdere terreno nella corsa globale all’elettrificazione dei trasporti”, ha affermato Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia.Nei mercati globali veicoli elettrici in aumento – Mentre in UE si discutono ulteriori allentamenti delle norme sulle emissioni, i mercati globali stanno passando rapidamente all’elettrico. India, Messico, Indonesia e Thailandia hanno quote di mercato dei veicoli elettrici rispettivamente del 5%, le prime due, e del 13% e 24% le seconde. Nel più grande mercato automobilistico del mondo, la Cina, la quota di vendita di BEV supererà il 30% entro la fine del 2025. Questi mercati si espanderanno rapidamente nel prossimo decennio e, se le case automobilistiche europee non recupereranno terreno, saranno egemonizzati dai produttori cinesi. “Le case automobilistiche europee vivono nel mondo dei sogni, se pensano che la Cina rallenterà lo sviluppo della tecnologia elettrica mentre loro sono impegnate a prolungare la vita del motore endotermico – ha aggiunto Boraschi –. Se si consentirà ai carmaker di rallentare ulteriormente la diffusione delle BEV, la nostra industria perderà ulteriore terreno in un settore chiave. Invece abbiamo bisogno di un’industria automobilistica europea che sia all’avanguardia in una delle tecnologie fondamentali del XXI secolo, non che ci porti a diventare un museo dell’automobile”,? LEGGI TUTTO

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    Inflazione generale OCSE sostanzialmente stabile al 4,1% m/m a luglio

    (Teleborsa) – L’inflazione annua nell’OCSE, misurata dall’indice dei prezzi al consumo (IPC), è rimasta sostanzialmente stabile al 4,1% a luglio 2025, rispetto al 4,2% di giugno 2025. L’inflazione generale è aumentata in 10 paesi OCSE, con l’aumento maggiore, di 0,6 punti percentuali, registrato in Slovenia. È diminuita in 12 paesi OCSE, con cali di oltre 0,5 punti percentuali in Messico, Polonia e Turchia. I restanti 16 paesi OCSE hanno registrato un’inflazione stabile o sostanzialmente stabile. La Turchia è stata nuovamente l’unico paese OCSE a registrare un’inflazione a due cifre, mentre la Costa Rica è stata l’unica a registrare una deflazione, con un’inflazione complessiva su base annua pari a -0,6% a luglio. Questo ha segnato il terzo mese consecutivo di deflazione in Costa Rica, recentemente trainata dalla stabilizzazione dei prezzi dei prodotti alimentari, da un’inflazione energetica persistentemente negativa e da un’inflazione di fondo (inflazione al netto di prodotti alimentari ed energia) prossima allo zero.A luglio, l’inflazione alimentare su base annua nell’OCSE è rimasta sostanzialmente stabile al 4,5%, rispetto al 4,6% di giugno. Tuttavia, come a giugno, l’inflazione alimentare è aumentata nella maggior parte dei paesi OCSE (21), mentre solo 12 hanno registrato un calo e 5 hanno registrato variazioni minime. Anche l’inflazione di fondo è rimasta sostanzialmente stabile al 4,4%, rispetto al 4,5% di giugno. L’inflazione energetica nell’OCSE è rallentata allo 0,3% a luglio, rispetto allo 0,9% di giugno.Nei paesi del G7, l’inflazione complessiva e quella di fondo su base annua sono rimaste stabili rispettivamente al 2,6% e al 3,0% a luglio. L’inflazione complessiva è diminuita di 0,2 punti percentuali sia in Canada che in Giappone, poiché il rallentamento dell’inflazione energetica ha più che compensato l’aumento dell’inflazione alimentare. Negli altri paesi del G7 è rimasta stabile o sostanzialmente stabile. L’inflazione di fondo ha continuato a essere il principale fattore che ha contribuito all’inflazione complessiva in tutti i paesi del G7, ad eccezione del Giappone, dove l’inflazione alimentare ed energetica combinata ha avuto un impatto maggiore.Nell’area dell’euro, l’inflazione su base annua misurata dall’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IAPC) è rimasta stabile al 2,0% a luglio. L’inflazione alimentare è salita al livello più alto da febbraio 2024, mentre il calo dei prezzi dell’energia ha rallentato leggermente e l’inflazione di fondo è rimasta stabile. Secondo la stima flash di Eurostat, ad agosto 2025 l’inflazione complessiva su base annua nell’area dell’euro è rimasta sostanzialmente stabile al 2,1%, con un’inflazione di fondo invariata e prezzi dell’energia in calo a un ritmo più lento. Si stima che l’inflazione complessiva misurata sull’IAPC sia aumentata in Germania ad agosto.Nei paesi del G20, l’inflazione su base annua è rimasta sostanzialmente stabile al 3,8% a luglio. L’inflazione complessiva è aumentata in India, Indonesia e Sudafrica, mentre è diminuita in Argentina (dove è rimasta comunque superiore al 35%), Brasile e Arabia Saudita. In Cina, l’inflazione complessiva ha continuato a oscillare intorno allo zero.(Foto: © Tomas Griger | Dreamstime) LEGGI TUTTO

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    Sicurezza energetica, siglata dichiarazione congiunta Italia-Usa

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha ricevuto oggi a Roma il segretario all’Interno degli Stati Uniti d’America e Presidente del Consiglio nazionale per il dominio energetico della Casa Bianca, Doug Burgum, accompagnato dall’ambasciatore USA in Italia, Tilman Fertitta. Pichetto Fratin, insieme a Burgum e a Fertitta, – fa sapere il Mase in una nota – hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta per una cooperazione rafforzata in materia di sicurezza energetica tra gli Stati Uniti d’America e la Repubblica Italiana. Il ministro ha confermato come questo accordo risponda alla comune priorità di Italia e Stati Uniti di accrescere la sicurezza energetica attraverso la diversificazione di fonti e vie di trasporto dell’energia. “Un’azione coerente – sottolinea la nota – con le iniziative messe in campo dal Governo italiano per rafforzare il ruolo dell’Italia quale hub sia verso l’Europa che nel Mediterraneo – in linea con i principi del Piano Mattei – e con il potenziamento delle capacità di rigassificazione del nostro Paese”. “È una priorità che il Governo si è data – ha sottolineato Pichetto – anche per rispondere alla domanda dei nostri cittadini e delle nostre imprese cui dobbiamo garantire energia sicura e sostenibile grazie a prezzi accessibili che sostengano la competitività delle nostre industrie, che resta l’obiettivo centrale anche per l’Europa. Per questo – ha aggiunto il ministro – l’Italia accoglie con favore la crescita dell’import di GNL americano, anche come parte integrante della nostra collaborazione strategica rispetto agli effetti della guerra in Ucraina. Il GNL americano contribuisce alla sicurezza degli approvvigionamenti anche grazie alla maggiore affidabilità della rotta che conduce dagli USA all’Italia e all’Europa rispetto ai rischi geopolitici che si registrano su altre rotte”. Pichetto ha sottolineato inoltre la centralità dell’intelligenza artificiale per l’ottimizzazione e la sicurezza delle reti energetiche ed ha illustrato a Burgum le iniziative legislative del Governo italiano per riaprire al nucleare di nuova generazione sicuro e sostenibile e l’importanza di una sempre più forte collaborazione tra Italia e Stati Uniti in questo settore.Gli Stati Uniti e la Repubblica italiana, “avendo instaurato un rapporto solido e duraturo, accolgono con favore l’opportunità di rafforzare ulteriormente i loro legami, anche nel campo della sicurezza energetica – si legge nella dichiarazione congiunta Italia-Usa in cui un ruolo importante è quello riconosciuto al Gnl –. Oggi, nel far seguito alla dichiarazione congiunta dei Leaders tra gli Stati Uniti d’America e la Repubblica italiana del 17 aprile scorso, confermiamo il nostro impegno a cooperare per rafforzare la sicurezza energetica e favorire l’innovazione nel campo dell’energia. Riconosciamo la fondamentale importanza di forniture energetiche sicure, affidabili e a prezzi sostenibili, in linea con le rispettive priorità, obiettivi e piani dei nostri due paesi, per la stabilità e prosperità globale, e riaffermano la nostra forte partnership e impegno ad approfondire la cooperazione nei settori chiave dell’energia. Evidenziamo pertanto – recita la dichiarazione – la necessità di lavorare insieme per promuovere la realizzazione di investimenti da parte di operatori nel settore energetico italiani e statunitensi rispettivamente negli Stati Uniti e in Italia”.Gas naturale liquefatto (Gnl) per la sicurezza energetica e la diversificazione – “Riconosciamo il ruolo vitale del gas naturale liquefatto degli Stati Uniti – si legge nella dichiarazione – per assicurare la sicurezza nel settore energetico, soprattutto alla luce del panorama geopolitico in evoluzione e dell’importanza di una fornitura adeguata all’Italia e all’Europa di una cruciale fonte energetica di transizione come il Gnl e il gas naturale. Gli Stati Uniti, come leader a livello globale nell’esportazione di Gnl, e l’Italia, come hub strategico nel Mediterraneo, si impegnano a facilitare un commercio del Gnl anche con l’Europa stabile, sicuro e a prezzi sostenibili”. Questa cooperazione mira a “sostenere la diversificazione energetica europea: promuovere il flusso costante e sicuro di Gnl Usa verso l’Italia e nel più ampio mercato europeo, contribuendo a diversificare forniture energetiche a prezzi competitivi”. Rafforzare lo sviluppo delle infrastrutture – L’obiettivo – spiega la dichiarazione – è “incoraggiare gli investimenti nell’importazione di Gnl e infrastrutture per la rigassificazione in Italia, così come infrastrutture per l’esportazione negli Stati Uniti, in modo da assicurare catene di approvvigionamento efficienti e resilienti. Accrescere la trasparenza del mercato – L’obiettivo – prosegue la dichiarazione – è “lavorare insieme per promuovere mercati globali del Gnl aperti, trasparenti e competitivi, evitando la volatilità dei prezzi”. Intelligenza artificiale per l’innovazione in campo energetico – Inoltre secondo il testo della dichiarazione “è essenziale sviluppare fonti energetiche a prezzi sostenibili, affidabili e sicure per alimentare un futuro guidato dall’intelligenza artificiale. Abbiamo intenzione – si legge – di promuovere l’Intelligenza artificiale nella modernizzazione delle reti”. LEGGI TUTTO

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    Germania, Goldman Sachs: equity sovraperforma cavalcando l’onda dell’espansione fiscale

    (Teleborsa) – In un recentissimo report, Goldman Sachs prevede che la Germania registrerà il maggior upside nel PIL 2026 tra i mercati sviluppati, compresi gli Stati Uniti. “Un deficit federale previsto del 3,8%, trainato dalla spesa per la difesa e dalle spese in conto capitale, supporta le previsioni di crescita del PIL dell’1,4% per il prossimo anno, invertendo anni di stagnazione e aprendo la strada a un più ampio cambiamento di politica economica europea”, osservano gli analisti.Goldman Sachs evidenzia che il DAX, l’MDAX e i panieri tematici (Defence, Fiscal, Domestic) hanno tutti registrato rendimenti a due cifre nel 2025, riflettendo la forte convinzione degli investitori nonostante la debole crescita del PIL. I principali dominanti sono “Aerospaziale e Difesa”, “Energia” e “Rinascita finanziaria”.Le valutazioni sono elevate, ma comunque interessanti. “Il DAX è scambiato a un P/E forward di 15,2x, superiore alla sua media storica ma con uno sconto del 30-40% rispetto agli Stati Uniti. Metriche aggiustate per la crescita, come il PEG ratio (price/earnings to growth), supportano la necessità di una continua rivalutazione”.La Germania ha registrato i maggiori afflussi azionari tra i principali mercati nel 2025, “invertendo la metà dei deflussi registrati dal 2022 e segnalando una rinnovata fiducia degli investitori”.”La continua esecuzione delle politiche fiscali, la ripresa industriale, le riforme politiche e i potenziali fattori geopolitici favorevoli (ad esempio, il potenziale per la pace in Ucraina) sono catalizzatori fondamentali per sbloccare la prossima fase del rally, tuttavia persistono minacce esterne (dazi statunitensi, concorrenza cinese) e pressioni interne (costi energetici, crescita salariale)”, prosegua Goldman Sachs.”I panieri MDAX e German Domestic offrono un’elevata esposizione locale e queste società sembrano ben posizionate per beneficiare del sostegno fiscale, dei cicli di CAPEX e della chiarezza politica. Il nostro paniere Difesa (GSSBDEFE) è cresciuto di oltre il 100% YTD, mentre il tema Fiscal Infrastructure offre un modo più economico e diversificato per catturare l’impulso fiscale in più settori” concludono gli analisti. LEGGI TUTTO

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    Shopping: il 65% degli italiani pianifica gli acquisti in anticipo

    (Teleborsa) – Due italiani su tre (il 65%) pianificano i propri acquisti prima di recarsi in negozio, mentre il 48% afferma che le app sono fondamentali per prendere decisioni d’acquisto. È quanto emerge dai risultati di una ricerca condotta da Primark con YouGov. La ricerca, che analizza abitudini di acquisto e preferenze dei consumatori italiani, ha rilevato che il 46% degli intervistati apprezza avere sul proprio smartphone l’app del proprio brand preferito, percentuale che sale al 54% tra le donne.L’indagine rivela, inoltre, come gli italiani siano sempre più orientati verso app che rendono lo shopping più organizzato e consapevole: quasi la metà degli intervistati (48%) desidera sapere in anticipo quali prodotti o collezioni sono disponibili in negozio, in particolare la disponibilità della propria taglia, prima di recarvisi fisicamente. Ancora, il 49% delle persone apprezza la possibilità di salvare gli articoli preferiti per trarne ispirazione, percentuale che sale al 55% per le donne.Analizzando le differenze nelle abitudini di acquisto tra le varie aree d’Italia, nel Nord-Ovest l’uso delle app per lo shopping è meno diffuso, con solo il 39% dei consumatori che dichiara di averle sul proprio smartphone, rispetto alla media nazionale del 46%. Tuttavia, l’utilizzo delle app una volta scaricate è simile in tutte le regioni italiane.La ricerca ha anche esaminato le percezioni delle persone riguardo ai prodotti più popolari, rivelando che il 25% degli italiani è interessato a ciò che è di tendenza online. Di questi, il 9% ha addirittura pianificato un viaggio appositamente per acquistare un prodotto popolare.La ricerca evidenzia come lo shopping vada ben oltre il semplice acquisto. Più di 7 persone su 10 (71%) hanno dichiarato di prendere in considerazione un viaggio per recarsi nel loro negozio preferito, accompagnati da un partner (54%), dagli amici (45%) o dai figli (24%), a conferma del crescente valore del social shopping e delle esperienze positive in punto vendita. Nel caso specifico dei clienti Primark, l’85% pianifica un viaggio dedicato allo shopping e il 26% è disposto a viaggiare per più di un’ora per raggiungere uno dei negozi Primark presenti nel Bel Paese. LEGGI TUTTO

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    Germania, surplus bilancia commerciale in calo a 14,7 miliardi a luglio

    (Teleborsa) – In calo contro attese il surplus della bilancia commerciale tedesca. Nel mese di luglio 2025 si è registrato un avanzo corretto dagli effetti del calendario, pari a 14,7 miliardi di euro, rispetto all’attivo di 15,4 miliardi di giugno, rivisto da 14,9 miliardi. Il dato è inferiore anche alle stime degli analisti che erano per un avanzo di 15,7 miliardi.Secondo i dati pubblicati dall’Ufficio Federale di Statistica (Destatis), le esportazioni sono diminuite dello 0,6% e le importazioni sono diminuite dello 0,1% su base destagionalizzata e di calendario rispetto a giugno 2025. Rispetto a luglio 2024, invece, le esportazioni sono aumentate dell’1,4% e le importazioni sono aumentate del 4,3%, sulla base di dati provvisori. LEGGI TUTTO

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    Giorgetti: “Non serve una Manovra correttiva. Spese difesa da quantificare”

    (Teleborsa) – Quest’anno non servirà una Manovra correttiva, nonostante il rallentamento dell’economia e della “pressione” sui conti pubblici esercitata dalle maggiori spese per la difesa. Lo ha precisato il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti intervenendo a Cernobbio e smentendo le voci circolate nel mese d agosto.”L’economia ha subito qualche rallentamento, ma anche di questo avevamo tenuto conto e ci aveva consigliato di ridimensionare la crescita allo 0,6%. Ritengo che le nostre previsioni potranno essere accolte”, ha spiegato il titolare del MEF.Giorgetti ha precisato che “non serve nessuna manovra correttiva, perché i conti stanno andando come previsto”, ma “si è aggiunta una nuova variabile, imponderabile e detestabile, che è quella dell’escalation della guerra in Ucraina”, che implica un aumento delle spese per la Difesa, che ancora devono essere quantificate. “Per il nostro Paese – ha aggiunto – è un fatto nuovo che implica una diversa proiezione sui conti pubblici. E’ un elemento su cui dobbiamo confrontarci, speriamo che questo non comprometta gli obiettivi che ci siamo fissati in termini di politica economica o politici in senso lato”. Parlando della prossima Manovra, il Ministro dell’Economia ha affermato “d’estate, prima della Manovra, c’è un fuoco di artificio di proposte, alcune stimolanti, alcune fantasiose, alcune con una certa verosimiglianza, ma di queste proposte so poco o nulla”, ma “per serietà il governo deve parlare solo quando c’è un quadro d’insieme e si è delineato il quadro delle priorità”. Giorgetti ha ricordato che il governo lavora “in modo serio e pragmatico sulla base dei dati disponibili”, adottando “un metodo della serietà e della prudenza, che sta pagando un dividendo importante anche per le imprese e le aziende di credito”.”Abbiamo fatto una pianificazione su base pluriennale che prevede lo spazio per intervenire ulteriormente sul fronte fiscale per le famiglie, stiamo trovando le soluzioni per rendere compatibili questa volontà con i nuovi impegni di spesa”, ha spiegato il Ministro, aggiungendo “abbiamo stretto la cinghia su alcune forme di spesa fuori controllo, ma abbiamo dato e ridato molto ai redditi bassi e medio-bassi sotto 40mila euro”, anche se questo si è riflesso solo marginalmente sui consumi ed ha invece accresciuto i risparmi, a causa dello scoppio dei conflitti in Ucraina e Medioriente. LEGGI TUTTO