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    ITA-Lufthansa, via libera UE vicino: le garanzie offerte

    (Teleborsa) – L’attesissimo via libera alle nozze fra ITA Airways e Lufthansa arriverà anche prima del previsto. Fonti di Bruxelles hanno anticipato che l’antitrust europea capitanata da Margrethe Vestager darà il suo assenso all’acquisizione del vettore italiano da parte di Lufthansa a giorni, in ogni caso entro il fatidico 4 luglio che rappresenta il termine ultimo per prendere una decisione. Una volta giunto il parere favorevole della Commissione europea, ci vorranno altri due mesi per il closing definitivo.Commissione UE dirà sì all’operazioneLa Commissione europea è pronta a dare il via libera all’operazione, che consentirà alla big tedesca di acquistare dal MEF una quota del 41% di ITA Airways, la piccola compagnia nata dalle ceneri della vecchia Alitalia. Ciò avverrà mediante la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato del valore di 325 milioni di euro. Lufthansa avrà poi un’opzione per salire fino al 100% di ITA Airways.Il via libera della UE è stato favorito dal “rinforzo” delle garanzie offerte dalla compagnia tedesca, che ha rinunciato a diversi slot e limitato l’operatività su una serie di tratte a lungo raggio, per garantite all’Autorità per la concorrenza la competitività del mercato del trasporto aereo.Una volta entrata in Lufthansa, ITA farà parte di un universo composto da oltre trecento società tra controllate e partecipate, operanti come network carrier, vettori point-to-point e società di servizi del trasporto aereo. Tra le compagnie aeree già controllate dai tedeschi figurano Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings, Air Dolomiti e Swiss, in aggiunta alle cmpagnie specializzate sul cargo e ad una serie di società operanti nel settore dei servizi al trasporto aereo.Le garanzie offerteLe garanzie offerte da Lufthansa nell’ultimo pacchetto di “rimedi” presentato a Bruxelles ad inizio settimana, per l’acquisizione di una quota di minoranza di ITA Airways, includono la cessione di alcuni slot, soprattutto su Milano e Roma, e la limitazione dei voli su una serie di tratte a lungo raggio, che era il nodo ancora da sciogliere per ottenere il sì definitivo dell’autorità antitrust. Il vettore tedesco, che è parte dell’alleanza Star Alliance di cui fanno parte anche United e Canada Airlines, ha dovuto garantire la tutela della concorrenza e prezzi bassi sui voli a lungo raggio che collegano Fiumicino a destinazioni chiave del Nord America come Chicago, Washington, San Francisco e Toronto in Canada, ed ha acconsentito a “congelare” per due anni l’ingresso di ITA nella joint venture cn le due compagnie.La compagnia tedesca, poi si è anche offerta di sostenere i voli intercontinentali delle compagnie rivali sui loro hub: Air France a Parigi, l’olandese KLM ad Amsterdam, Iberia a Madrid e British Airways a Londra. Situazione finanziaria distesaLa situazione finanziaria della compagnia di bandiera tricolore, in passato travagliata, appare oggi alquanto distesa in vista del deal. Le disponibilità liquide prospettiche ammonterebbero a 660 milioni, di cui 420 milioni di disponobilità liquide attuali e altri 240 milioni derivanti da un accordo di finanziamento. Anche il business sta procedendo bene, in una fase molto propizia per il trasporto aereo, con un fatturato che rilterebbe in aumento del 30%, stando a quanto riferito dai sindacati dopo un incontro con l’azienda. LEGGI TUTTO

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    USA, Università Michigan: fiducia consumatori giugno peggio di attese

    (Teleborsa) – Attesa in peggioramento la fiducia dei consumatori americani a giugno. Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in diminuzione a 65,6 punti rispetto ai 69,1 punti del mese di maggio e inferiore alle attese degli analisti che si attendevano un livello in aumento fino a 72,1 punti.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è sceso a 62,5 punti (le attese erano per 71 punti), mentre l’indice sulle attese è diminuito a 67,6 punti dai 68,8 precedenti (il consensus era a 70 punti). LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi import-export si raffreddano a maggio, meglio del consensus

    (Teleborsa) – Risultano in calo i prezzi import-export statunitensi a maggio 2024. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Labour Statistics americano, i prezzi import hanno segnato una variazione pari a -0,4% su mese rispetto al consensus che indicava un dato invariato e dopo il +0,9% di aprile. Su base annua, i prezzi import registrano una variazione pari a +1,1%. Al netto delle importazioni di petrolio i prezzi hanno registrato una variazione pari a -0,3% su mese e +0,5% su anno.I prezzi export hanno riportato un decremento dello 0,6%, rispetto al +0,6% rivisto del mese precedente e contro il livello invariato del consensus.Su anno il dato evidenzia un incremento dello 0,6%. Al netto dei prodotti agricoli i prezzi alle esportazioni registrano un -0,8% su mese e +1,5% su anno. LEGGI TUTTO

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    Auto, Fitch: dazi UE su veicoli cinesi non saranno un terremoto. Focus su ritorsione

    (Teleborsa) – È improbabile che le tariffe imposte dalla Commissione Europea sui veicoli elettrici (EV) importati dalla Cina incidano materialmente sul panorama competitivo in Europa nel breve termine, dato il rallentamento nella diffusione dei veicoli elettrici. Lo afferma Fitch Ratings in un report sul tema. Tuttavia, se la Cina reagisse, in particolare con misure più ampie che coprano altri tipi di veicoli o anche altri settori industriali, le case automobilistiche tedesche sarebbero le più colpite.L’impatto di eventuali misure più ampie peserebbe sui margini delle case automobilistiche tedesche e sulla generazione di flussi di cassa. Tuttavia, Fitch si aspetta che il margine di manovra esistente aiuti ad assorbire queste pressioni senza che i rating ne risentano.Le importazioni cinesi di veicoli in Europa, compresi quelli prodotti in Cina da Volvo, Polestar e Dacia (gruppo Renault), hanno rappresentato meno del 4% delle vendite di veicoli elettrici nel 2023. Tesla è stata responsabile di oltre un terzo di questo, seguita da SAIC (principalmente con il suo marchio MG) e BYD. SAIC e BYD saranno probabilmente soggette a tariffe aggiuntive rispettivamente del 38,1% e del 17,4%.”Non ci aspettiamo che l’imposizione di tariffe UE sui veicoli elettrici cambi la nostra precedente visione secondo cui la quota di mercato dei marchi cinesi di veicoli elettrici in Europa rimarrà inferiore al 5% nei prossimi anni”, si legge nel report.Le esportazioni verso la Cina rappresentano in media il 10% delle vendite unitarie delle case automobilistiche tedesche, principalmente di modelli di lusso ad alto margine. Sebbene gli acquirenti in questi segmenti tendano ad essere meno sensibili al prezzo e sia possibile trasferire tariffe aggiuntive ai clienti, eventuali tariffe aggiuntive sui veicoli europei importati in Cina saranno probabilmente assorbite dalle case automobilistiche. Questo perché una guerra dei prezzi in Cina sta già colpendo il segmento del lusso, con l’ascesa del SU7 di Xiaomi che compete direttamente con Porsche. “Qualsiasi tariffa aggiuntiva, se assorbita internamente, comporterebbe una certa erosione dei margini”, viene sottolineato.In previsione di possibili tariffe, i marchi cinesi hanno aumentato gli investimenti in Europa per localizzare la produzione: BYD sta costruendo uno stabilimento di produzione in Ungheria, Chery ha firmato un accordo di joint venture in Spagna, mentre altre case automobilistiche cinesi stanno esplorando opportunità in Turchia e in Italia. “Perderanno qualche vantaggio in termini di costi a causa delle maggiori spese di manodopera, energia e produzione in Europa, ma queste vendite saranno comunque più redditizie di quelle nel mercato interno cinese”, dice Fitch. LEGGI TUTTO

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    Automotive, Kia: “Il futuro dell’elettrificazione e della mobilità sostenibile arriva a Napoli”

    (Teleborsa) – “L’inaugurazione del nuovo Kia Center di Napoli è una significativa opportunità per la strategia di business del nostro brand in Italia. Per Kia è fondamentale proseguire nel suo obiettivo di diventare leader nei servizi di mobilità sostenibile – grazie all’ampliamento della gamma 100% elettrica ed elettrificata –, tenendo sempre presenti le esigenze del mercato italiano e dei consumatori, per offrire ai nostri clienti servizi su misura con un ampio range di gamma prodotti. Dopo il successo del rilancio del brand nel 2021, Kia sta rafforzando la propria strategia con una previsione di 1,6 milioni di auto elettriche vendute su scala globale entro il 2030. Siamo sicuri che l’inaugurazione del nuovo Kia Center di Napoli sarà il punto di partenza per una collaborazione duratura e di successi”. È quanto dichiarato da Giuseppe Bitti, managing director di Kia Italia, nel corso dell’inaugurazione del nuovo Kia Center di Napoli (Largo Santa Maria del Pianto), moderata da Gino Rivieccio (attore e conduttore televisivo), alla presenza di Key Young Choi, presidente di Kia Italia.”La presenza di Giuseppe Bitti e Key Young Choi è la testimonianza della straordinaria vicinanza e dell’attenzione rivolta alla realtà partenopea da parte del management del marchio sudcoreano. Un’investitura – hanno affermato Salvatore e Nicola Barbato, rispettivamente presidente e ceo del Gruppo Center – come player principale sul territorio napoletano, consolidandoci come punto di riferimento per gli appassionati del brand Kia. Lo ritengo un attestato importante dopo quasi 50 anni di attività in Campania. Garantiamo assistenza personalizzata, capillarità sul territorio con una particolare attenzione alla sostenibilità e ai veicoli elettrici che godono di interessanti incentivi statali. La passione di tutta la squadra – hanno sottolineato – ci motiva a dare sempre il massimo per raccogliere e vincere le sfide future. Siamo estremamente soddisfatti della riuscita di questo evento. L’entusiasmo e la partecipazione dimostrati dai nostri ospiti confermano la forza del marchio Kia e la nostra capacità di offrire esperienze uniche ai nostri clienti. I numerosi ospiti dell’evento hanno avuto l’opportunità di vivere un’esperienza nel mondo Kia. La struttura moderna e funzionale permette di esplorare l’intera gamma di veicoli dalle city car ai suv, con un’attenzione particolare ai modelli elettrici ed ibridi, simbolo dell’impegno del marchio verso la mobilità sostenibile. Oltre alla vasta esposizione di veicoli – hanno concluso i vertici del Kia Center –, il nuovo showroom offre una gamma completa di servizi: finanziamenti personalizzati, assistenza in officina, ricambi originali e assicurazioni su misura e un team di esperti è a disposizione per supportare i clienti in ogni fase dell’acquisto e della manutenzione del veicolo”. LEGGI TUTTO

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    Esposizione Universale Osaka 2025: Cdp, Sace e Commissario generale Expo insieme per crescita

    (Teleborsa) – Un accordo di collaborazione per la progettazione e la diffusione di iniziative connesse ai temi di Expo 2025 Osaka, con l’obiettivo di promuovere l’innovazione, la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Questo l’oggetto del protocollo firmato da diverse società del Gruppo CDP, SACE e Commissario Generale di Sezione per Expo 2025 a Osaka, Mario Vattani. La prossima esposizione universale rappresenta, infatti, un’occasione preziosa per far dialogare creatività e industria, arte e lavoro, attraverso il racconto dell’evoluzione tecnologica dei processi produttivi sviluppati dall’industria italiana legata al Gruppo CDP.Nel dettaglio, Cassa Depositi e Prestiti, CDP Venture Capital, SACE, SIMEST e il Commissario Generale di Sezione per Expo 2025 Osaka intendono favorire la partecipazione del sistema imprenditoriale e industriale italiano all’Expo 2025 Osaka, con particolare riferimento alle realtà già presenti o con un interesse strategico nell’area Asia-Pacifico. Allo stesso tempo, l’accordo mira a identificare progetti, aziende e pratiche innovative, considerate strategiche nel territorio interessato dall’evento, e a promuovere in ambito nazionale e internazionale la partecipazione dell’Italia a Expo 2025 Osaka.In particolare, CDP, CDP Venture Capital, SACE e SIMEST collaboreranno per: promuovere strumenti di sostegno finanziario volti a rafforzare il partenariato economico e a valorizzare l’impegno nella cooperazione allo sviluppo e nella finanza climatica; favorire le opportunità di crescita delle esportazioni e degli investimenti diretti esteri tra il Sistema Italia e i Paesi dell’area Asia-Pacifico attraverso la piattaforma del Gruppo CDP Business Matching; implementare le attività di promozione del sistema italiano dell’innovazione, coinvolgendo aziende, investitori e start up per creare nuove opportunità di internazionalizzazione e di attrazione di investitori internazionali; contribuire alla promozione dell’imprenditorialità italiana nel campo dell’arte e della cultura d’impresa negli spazi all’interno del Padiglione Italia a Expo Osaka, attraverso esposizioni di opere, installazioni e racconti testuali e multimediali.Nello specifico, SACE favorirà la concessione di finanziamenti alle imprese che partecipano ad Expo 2025 Osaka, tramite il rilascio di Garanzie SACE, beneficianti di garanzia dello Stato italiano con procedura a loro dedicata; l’accesso a prodotti assicurativo-finanziari quali anticipi sui crediti che derivano dai contratti di fornitura del Padiglione e coperture assicurative per il trasporto, la posa in opera e la messa in sicurezza di materiali e produzioni.Il Commissario Generale di Sezione per Expo 2025 Osaka offrirà a CDP, CDP Venture Capital, SACE e SIMEST il pieno supporto per lo svolgimento delle attività previste dal protocollo, dando la massima diffusione e visibilità agli eventi e alle iniziative promosse. LEGGI TUTTO

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    Confcommercio, l’incertezza frena consumi e investimenti

    (Teleborsa) – “Le ultime informazioni congiunturali sono meno buone delle attese. Il profilo declinante della produzione industriale evidenzia le difficoltà di una parte rilevante del nostro sistema imprenditoriale. A maggio si conferma anche la fragilità dei consumi con una variazione dell’ICC di -0,3% sia rispetto al mese precedente (stima destagionalizzata) sia rispetto a maggio 2023. Il peggioramento nelle vendite di auto e una dinamica flettente delle presenze a partire da aprile (evidenze provvisorie) non sono state compensate da spunti favorevoli nel resto del paniere d’acquisto delle famiglie. Insomma, come paventavamo qualche mese fa, i servizi e il turismo potrebbero non bastare a rimettere in carreggiata la spesa”. Questo lo scenario tracciato dalla Congiuntura Confcommercio di giugno. Tra gli aspetti positivi – rileva Confcommercio – si conferma il miglioramento del mercato del lavoro che potrebbe, in assenza di dinamiche più toniche dell’economia, mostrare qualche segno di rallentamento nella parte finale dell’anno. L’inflazione si dimostra ampiamente sotto controllo: la stima di Confcommercio per giugno è di una variazione dello 0,2% congiunturale e dello 0,9% su base annua. “Il taglio dei tassi di riferimento da parte della BCE – sottolinea Confcommercio – è stato inferiore alle nostre attese. Pertanto le imprese, soprattutto quelle italiane, si confrontano, e sembra dovranno farlo per molto tempo, con tassi d’interesse reali particolarmente elevati.Si deve puntare tutto, quindi, sulla stabilità o l’ulteriore ridimensionamento, dell’inflazione, profilo che rafforzerebbe il potere d’acquisto del reddito da lavoro e, in un contesto privo di shock rilevanti sull’occupazione, consolidare un percorso di crescita dei consumi, con conseguente sostegno al PIL. Come si vede, col passare dei mesi, l’obiettivo di raggiungere una variazione del PIL all’1% o poco sopra richiede condizioni sempre più stringenti”.La stima per il secondo quarto dell’anno in corso per il PIL è moderatamente negativa in termini congiunturali (-0,1%) e ancora allo 0,7% la variazione tendenziale. “Questo stop – evidenzia Confcommercio – potrebbe essere superato grazie ai servizi e, ancora, al turismo in senso lato – trasporti, cultura, alloggio e ristorazione – a partire da luglio”.A maggio 2024 l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha evidenziato una riduzione dello 0,3% rispetto allo stesso mese del 2023. La flessione dell’ultimo mese – spiega Confcommercio – è sintesi del permanere di dinamiche negative sul versante della domanda per i beni (-0,6% nel confronto annuo) e di un modesto ripiegamento di quella relativa ai servizi (-0,2%). La fragilità della domanda di legge anche dalle dinamiche congiunturali che emergono dal dato destagionalizzato. Nel confronto con aprile si rileva, infatti una flessione dello 0,3% sintesi di cali dello 0,4% per i beni e dello 0,1% per i servizi. Le stime per maggio 2024 mostrano una generalizzata tendenza al rallentamento. In questo contesto, i comportamenti delle famiglie sembrano indicare una situazione in cui, avendo sostanzialmente completato il processo di ricomposizione del paniere di acquisti, le dinamiche della domanda cominciano ad assumere toni meno emergenziali, peraltro indipendenti dalle festività variabili. Il settore dell’automotive è tornato, dopo il rimbalzo del mese precedente, a mostrare una netta flessione della domanda (-10,8%). Su tale andamento potrebbe aver pesato anche l’attesa per l’avvio degli incentivi. Si confermano, invece, in territorio positivo i trasporti aerei (+12,7%) e i beni e servizi per le comunicazioni (+5,7%). Tra gli altri segmenti di consumo dinamiche positive si riscontrano per gli elettrodomestici (+3,1%) e i carburanti (+1,7%). I modestissimi miglioramenti che si registrano, nel confronto annuo per l’alimentare (+0,2) e l’abbigliamento e le calzature (+0,1%) seppure non attenuano lo stato di difficoltà della domanda potrebbero rappresentare l’inizio di una fase meno turbolenta. Situazione che non sembra ancora interessare gli acquisti di mobili e articoli di arredamento che evidenziano, anche nell’ultimo mese, una decisa tendenza al ridimensionamento (-2,1%). Relativamente ai servizi per la fruizione del tempo libero, quelli su cui le famiglie avevano concentrato negli ultimi anni i loro sforzi per tornare ai livelli del 2019, la tendenza al rallentamento, emersa nei periodi più recenti, sembra confermata anche a maggio. Per il comparto degli alberghi e pubblici esercizi il confronto con lo stesso mese del 2023 segnala, nel complesso, una stabilizzazione dei consumi. Relativamente alla domanda per i servizi ricreativi si conferma anche a maggio la tendenza alla riduzione su base annua (-0,7%). Su questo andamento continua a pesare il crollo dei consumi per gli spettacoli cinematografici dato che nei periodi precedenti era stato più che compensato dalla netta crescita della domanda per altre forme d’intrattenimento.Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo Confcommercio stima per il mese di giugno 2024 una variazione dello 0,2% in termini congiunturali e una crescita dello 0,9% su base annua. Prosegue il processo di rientro dell’inflazione sui beni alimentari, segmento che influenza in modo significativo la percezione dell’inflazione da parte delle famiglie, con un tasso di variazione dei prezzi su base annua che a giugno dovrebbe attestarsi al 2,1%. L’inflazione italiana si conferma ampiamente sotto controllo con dinamiche che appaiono sostanzialmente in linea con quelle rilevate nella prima parte degli anni 2000. Si consolida pertanto l’ipotesi di una variazione dei prezzi al consumo, nella media del 2024, prossima all’1%. Il permanere di tassi di variazione dei prezzi contenuti – secondo Confcommercio – “potrebbe favorire un miglioramento, nella seconda parte dell’anno, della domanda delle famiglie rendendo meno complicato il raggiungimento di una crescita dell’economia prossima all’1%”. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, debito pubblico sfonda tetto di 2.900 miliardi

    (Teleborsa) – Continua a crescere il debito pubblico italiano che ha sfondato anche il tetto dei 2mila e 900 miliardi di euro, per effetto dell’aumento del fabbisogno delle amministrazioni pubbliche. Lo rileva l’ultimo rapporto della Banca d’Italia su “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”.Nel mese di aprile, il debito pubblico è aumentato di 11,5 miliardi rispetto al mese precedente, attestandosi su un nuovo record storico di 2.905,7 miliardi di euro. La vita media residua del debito è stabile a 7,8 anni.Il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche, pari a a 17 miliardi euro, ha più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (-6,5 mld a 32,1 miliardi). L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso – spiega l’Istituto di Via Nazionale – della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha aumentato il debito di 1 miliardo. In riferimento alla ripartizione per sotto-settori, l’intero aumento del debito è da attribuire alle amministrazioni centrali (+11,4 mld a 2.840,9 miliardi), mentre il debito quello delle amministrazioni locali (84 miliardi) e quello degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile. Ad aprile, la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è leggermente diminuita al 23,5% dal 23,7% del mese precedente, mentre la parte detenuta dai non residenti e dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese) si sono collocate rispettivamente al 28,7% (da 28,3%) e al 14,1% (da 13,6%) a fine marzo (ultimo dato disponibile).Le entrate tributarie a fine aprile sono state pari a 40,6 miliardi, in aumento di 1,9 miliardi (+5%) rispetto allo stesso mese del 2023. Nei primi quattro mesi dell’anno, le entrate tributarie sono state pari a 163,5 miliardi, in aumento di 10,8 miliardi (+7,1%) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. LEGGI TUTTO