More stories

  • in

    USA, frenano a maggio i prezzi import/export

    (Teleborsa) – Risultano in frenata i prezzi import-export statunitensi, nel mese di maggio. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Labour Statistics americano, i prezzi import hanno segnato una variazione nulla rispetto al +0,1% di aprile e contro il -0,2% indicato dal consensus.Su base annua, i prezzi import registrano una salita pari a +0,2%. Al netto delle importazioni di petrolio i prezzi hanno registrato una variazione pari a +0,3% su mese e +1,7% su anno.I prezzi export hanno riportato un -0,9% dal +0,1% del mese precedente e contro il +0,2% del consensus.Su anno il dato evidenzia un incremento dell’1,7%. Al netto dei prodotti agricoli i prezzi alle esportazioni registrano un -1% su mese e +1,7% su anno. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, vendite al dettaglio calano oltre attese a maggio

    (Teleborsa) – Frenano più delle attese le vendite al dettaglio negli Stati Uniti. Nel mese di maggio, si è registrata una variazione negativa dello 0,9% su base mensile a 715,4 miliardi di dollari, dopo il -0,1% del mese precedente (rivisto da +0,1%). Il dato comunicato dall’US Census Bureau è peggiore delle attese degli analisti che avevano stimato un calo dello 0,5%.Su base annua si è registrato un aumento del 3,3% dopo il +5% del mese precedente.Il dato “core”, ossia le vendite al dettaglio escluse le auto, registra un +0,1% su base mensile, come nel mese precedente.(Foto: Dimitris Vetsikas / Pixabay) LEGGI TUTTO

  • in

    BCE, la ricetta di Lagarde per l’Euro: è il momento di aumentare il suo posizionamento globale

    (Teleborsa) – La presidente della BCE, ChristineLagarde, ha dichiarato che “questo è il momento globale dell’euro”. In un editoriale sul Financial Times, Lagarde ha illustrato la tesi secondo la quale i rimescolamenti degli equilibri globali innescati dai cambiamenti geopolitici e dai dazi dell’amministrazione Trump hanno messo in discussione alcuni cardini dei passati decenni, tra cui “anche il ruolo dominante del dollaro statunitense”. Una situazione che crea un’opportunità di aumentare il posizionamento globale dell’euro, cosa che “porterebbe benefici tangibili – ha spiegato –: costi di finanziamento più bassi, minore esposizione alle fluttuazioni valutarie e isolamento da sanzioni e misure coercitive”. “Affinché l’euro possa raggiungere il suo pieno potenziale, l’Europa deve rafforzare tre pilastri fondamentali: credibilità geopolitica, resilienza economica e integrità giuridica e istituzionale”, ha però evidenziato la presidente della Banca Centrale Europea.Per fare ciò bisogna affrontare le sfide strutturali, come la crescita economica che procede a rilento, ma anche la frammentazione dei mercati dei capitali in Europa, così come “l’offerta di titoli sicuri di alta qualità”, un punto in cui, secondo Lagarde, l’Unione è in ritardo. “Dobbiamo agire risolutamente per assumere maggior controllo in Europa del nostro destino”, ha sottolineato.Lagarde ha ricordato che “la posizione globale dell’euro si basa sul ruolo dell’Europa nel commercio. L’UE è il principale operatore commerciale al mondo: è il partner principale di 72 paesi, che rappresentano quasi il 40% del PIL globale. Ciò si riflette nella quota dell’euro come valuta di fatturazione, che si attesta intorno al 40%. L’UE deve sfruttare questa posizione a proprio vantaggio stipulando nuovi accordi commerciali”.”La fiducia degli investitori in una valuta è in ultima analisi legata alla solidità delle istituzioni che la sostengono – ha proseguito –. Certo, l’UE non è facile da comprendere dall’esterno. Ma il suo processo decisionale strutturato e inclusivo garantisce pesi e contrappesi, stabilità e certezza politica. Il rispetto dello Stato di diritto e l’indipendenza di istituzioni chiave, come la BCE, sono vantaggi comparativi cruciali che l’UE dovrebbe sfruttare”. “Per rafforzare ulteriormente questi vantaggi, dobbiamo riformare la struttura istituzionale dell’Europa – ha suggerito la presidente della BCE –. Non si può più permettere che un singolo veto ostacoli gli interessi collettivi degli altri 26 Stati membri. Un maggior numero di votazioni a maggioranza qualificata in settori critici consentirebbe all’Europa di parlare con una sola voce”. LEGGI TUTTO

  • in

    Agricoltura, Istat: aggiornamento per paniere

    (Teleborsa) – L’Istat, con gli indici relativi all’anno 2024, avvia la diffusione delle serie degli indici mensili e annuali nella nuova base 2020=100 dei prezzi dei prodotti acquistati e venduti dagli agricoltori. In occasione dell’aggiornamento della base degli indici, ogni cinque anni l’Istat rivede e aggiorna il paniere di riferimento della rilevazione, le tecniche d’indagine e i pesi con i quali i diversi prodotti contribuiscono al calcolo degli indici dei prezzi dei prodotti agricoli. Per il ribasamento 2020, il paniere nazionale utilizzato per la costruzione della serie degli indici mantiene i 109 prodotti elementari venduti dagli agricoltori e i 146 prodotti acquistati dagli agricoltori già inseriti nel paniere in base 2015. Sono stati invece aggiornati sia i panieri provinciali sia le strutture di ponderazione.Le Camere di commercio (CCIAA) che partecipano all’indagine sono 54 e rappresentano 78 province (come nella precedente base 2015), garantendo una copertura territoriale del 75,3% in termini di Superficie Agricola Utilizzata (SAU). Le quotazioni di prezzo che entrano nel calcolo degli indici dei prodotti agricoli sono oltre 6.700 ogni mese. Confrontando, per gli anni di sovrapposizione (2021-2023), le serie di indicatori in base 2020 con quella in base 2015, – fa sapere l’Istat in una nota – come per i prodotti venduti vi sia una quasi completa sovrapposizione dei rispettivi profili tendenziali, con differenze che non vanno oltre 1,5 punti percentuali. Nel caso dei prodotti acquistati, gli indici nella nuova base mostrano una dinamica lievemente più accelerata fino al 2023 e più moderata sul finire dello stesso anno.L’Istat, con gli indici relativi all’anno 2024, avvia la diffusione delle serie degli indici mensili e annuali nella nuova base 2020=100 dei prezzi dei prodotti acquistati e venduti dagli agricoltori. In occasione dell’aggiornamento della base degli indici, ogni cinque anni l’Istat rivede e aggiorna il paniere di riferimento della rilevazione, le tecniche d’indagine e i pesi con i quali i diversi prodotti contribuiscono al calcolo degli indici dei prezzi dei prodotti agricoli. Per il ribasamento 2020, il paniere nazionale utilizzato per la costruzione della serie degli indici mantiene i 109 prodotti elementari venduti dagli agricoltori e i 146 prodotti acquistati dagli agricoltori già inseriti nel paniere in base 2015. Sono stati invece aggiornati sia i panieri provinciali sia le strutture di ponderazione. Le Camere di commercio (CCIAA) che partecipano all’indagine sono 54 e rappresentano 78 province (come nella precedente base 2015), garantendo una copertura territoriale del 75,3% in termini di Superficie Agricola Utilizzata (SAU). Le quotazioni di prezzo che entrano nel calcolo degli indici dei prodotti agricoli sono oltre 6.700 ogni mese.Quotazioni di prezzo Dei 109 prodotti utilizzati per calcolare gli indici dei prezzi dei prodotti venduti dagli agricoltori, 107 sono oggetto di rilevazione sul territorio attraverso le Camere di commercio, che si occupano anche della rilevazione delle quotazioni per 115 dei 146 prodotti acquistati dagli agricoltori. I prezzi dei prodotti non rilevati dalle Camere di commercio sono acquisiti direttamente dall’Istat. Nel complesso sono 6.735 le quotazioni di prezzo utilizzate ogni mese per stimare gli indici dei prodotti agricoli, di cui 3.578 servono per la stima degli indici dei prodotti acquistati e 3.157 per quelli dei prodotti venduti. Le regioni che partecipano all’indagine e che rappresentano almeno il 10% delle quotazioni complessive sono l’Emilia-Romagna, il Veneto, la Lombardia e il Piemonte. Le prime due contribuiscono rispettivamente con il 13,69% e l’11,66% delle quotazioni, mentre il Piemonte e la Lombardia con il 10% delle quotazioni.La struttura di ponderazioneAnalizzando in dettaglio le caratteristiche delle nuove strutture di ponderazione, si evidenzia che per gli indici dei prodotti venduti dagli agricoltori, i gruppi di spesa che mostrano un peso relativo superiore al 10% sono nell’ordine: Animali, Ortaggi e piante, Vino, Prodotti da animali e Frutta. L’aumento più elevato in termini di peso rispetto alla base 2015 è quello registrato dalla divisione Prodotti vegetali esclusi frutta e ortaggi (+7,54 p.p.), dovuto principalmente all’aumento del peso del Vino (+13,73, p.p.) e, in misura minore, a quello delle Piante industriali (+0,07 p.p.); diminuisce invece il peso dei Cereali (-2,54 p.p.) e della Frutta (-2,53 p.p.). Si riduce inoltre il peso della divisione Animali e prodotti da animali (-6,38 p.p.). Per i prodotti acquistati dagli agricoltori, aumenta il peso dei consumi intermedi (+2,61 p.p.) e si riduce quellodegli Investimenti (-2,61 p.p.). L’incremento del peso dei consumi intermedi è dovuto principalmente a Mangimi (+7,40 p.p.) e a Energia e Lubrificanti (+1,94 p.p.). Per gli Investimenti il calo è dovuto alla diminuzione del peso dei Beni Strumentali (-2,92 p.p.).La base territoriale e il grado di copertura dell’indagine Con la base 2020 la copertura complessiva dell’indice, misurata in termini di Superficie Agricola Utilizzata (SAU), è rimasta pressoché invariata rispetto alla precedente base, risultando pari al 75,3%. La copertura è totale in sette regioni (Piemonte, Trentino-Alto Adige, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Abruzzo e Molise), mentre resta parziale nelle altre, in particolare nelle Marche (55,8 %), in Sicilia (47,4 %) e in Sardegna (49,2%). La Basilicata non partecipa all’indagine, mentre la Valle d’Aosta è stata esclusa dal campione.Le serie degli indici nella base 2020=100 Con riferimento al periodo 2006-2024, le variazioni tendenziali degli indici dei prodotti venduti e degli indici dei prodotti acquistati dagli agricoltori mostrano un profilo simile, anche se, a periodi alterni, le une si mantengono al di sopra delle altre. In effetti, il differenziale calcolato sui rispettivi tassi di crescita oscilla attorno allo zero, toccando il punto di minimo (-4,1 p.p.) nel 2022 e quello di massimo (6,7 p.p.) nel 2024. Focalizzando l’attenzione sull’ultimo periodo, la dinamica tendenziale dei due indici è concorde fino al 2022, sebbene sia lievemente più moderata per gli indici dei prezzi dei prodotti venduti. Dal 2023 la variazione dei due indici è invece di segno opposto: i prezzi dei prodotti venduti aumentano su base tendenziale dell’1,9%nel 2023 e dell’1,1% nel 2024, mentre quelli dei prodotti acquistati diminuiscono dell’1,9% nel primo anno e del 4,5% nel secondo. In particolare, considerando il quadriennio 2021-2024, i prezzi dei prodotti acquistati evidenziano una crescita del +9,0% nel 2021 e del +24,1% nel 2022 e un calo dell’1,9% nel 2023 e del 4,5% nel 2024.Questa dinamica appare in larga parte condizionata, sia direttamente sia indirettamente, dai prodotti energetici per gli effetti che questi esercitano su altri gruppi di prodotto quali i Concimi e Ammendanti e i Mangimi. Dall’analisi dei contributi di ciascun gruppo di prodotto alla dinamica dell’indice aggregato,emerge come la crescita del 9,0% registrata nel 2021 è spiegata in primis dal gruppo Mangimi (4,4 p.p.),seguito da Energia e lubrificanti (1,8 p.p.) e infine da Concimi e Ammendanti (1,1 p.p.). Nel 2022, il sostegno maggiore alla crescita dell’indice dei prodotti acquistati (24,1%) si deve a Energia e lubrificanti (8,5 p.p.), a Mangimi (7,3 p.p.) e a Concimi e Ammendanti (4,0 p.p.). Alla fase di flessione degli anni 2023 e 2024 (rispettivamente -1,9% e -4,5%) contribuiscono in misura più elevata i Mangimi (-1,7 p.p. nel 2023 e -2,3 p.p. nel 2024), l’Energia e lubrificanti (-1,4 p.p. e -2,2 p.p.) e i Concimi e Ammendanti (-1,3 p.p. e -1 p.p.). Da segnalare, tra i Beni di investimento, i Beni strumentali, i cui prezzi mostrano un andamento positivo nell’intero quadriennio fornendo un contributo alla variazione dell’indice pari a 1,4 p.p. nel 2022, 1,2 p.p. nel 2023 e 0,4 p.p. nel 2024.Anche per gli indici dei prezzi dei prodotti venduti si registra una marcata accelerazione nel biennio 2021-2022 (rispettivamente +7,9% e +20,0%), seguita da una fase di brusco rallentamento (+1,9% nel 2023 e +1,1% nel 2024).I due principali raggruppamenti merceologici, Prodotti vegetali e Animali e prodotti da animali, evidenziano andamenti analoghi nei primi due anni del periodo in esame, facendo registrare una crescita rispettivamente di +9,6 % e +4,5% nel 2021 e di +18,2% e +23,9% nel 2022. Negli ultimi due anni gli andamenti dei due raggruppamenti invece si discostano: da un lato, i Prodotti vegetali nel 2023 diminuiscono sensibilmente (-0,7%) per poi crescere di nuovo (+1,4%), dall’altro lato, il gruppo Animali e prodotti da animali prima mostra un andamento in crescita (+6,9%) e poi di sostanziale stabilità (+0,7%). In particolare, tra i Prodotti vegetali che maggiormente contribuiscono alle variazioni positive dell’indice generale nel 2021 ci sono Cereali (+2,8 p.p.) e Frutta (+1,2 p.p.); nel 2022 sono ancora i Cereali a dare il contributo maggiore alla variazione dell’indice generale (con +4,5 p.p.), seguiti da Ortaggi e piante (con +3,4 p.p.); nel 2023 il sostegno maggiore si deve invece al gruppo Frutta (+1,2 p.p.), mentre i Cereali evidenziano un contributo negativo (-2,8 p.p.). Infine, nel 2024 i contributi più elevati sono quelli diVino (+1,2 p.p.), Ortaggi e piante (+1,2 p.p.) e Olio d’oliva (+1,1 p.p.). Per i prodotti del gruppo Animali e prodotti Animali, negli anni 2021-2023, il sostegno maggiore alla variazione dell’indice è dato dal sottogruppo Animali, mentre nel 2024 il sostegno maggiore alla variazione complessiva dell’indice (+1,1%) deriva dai Prodotti da animali (+0,6 p.p.). LEGGI TUTTO

  • in

    Ecogest acquista la canadese Greenbrier: investimento da 2,3 milioni di euro

    (Teleborsa) – Ecogest North America, controllata canadese della ravennate Ecogest (tramite Greenway Group, holding della famiglia Molinari), ha perfezionato l’acquisizione del 100% di Greenbrier Landscaping, azienda con oltre 25 anni di esperienza nella manutenzione del verde urbano e infrastrutturale in Ontario. È stato effettuato un investimento di 2,3 milioni di euro tra asset e backlog.”Consolidiamo la nostra presenza in Ontario – ha dichiarato il presidente Valerio Molinari – e guardiamo con ambizione a nuove espansioni, dal British Columbia agli Stati Uniti, per rafforzare ulteriormente il nostro ruolo da protagonista nel settore della manutenzione del verde infrastrutturale”.In Italia, Ecogest gestisce oltre 8.200 km di rete stradale e autostradale, confermandosi tra i principali operatori nazionali del settore. LEGGI TUTTO

  • in

    UniCredit: appuntamento a Bologna per l'”Unlocking Excellence” Culture & Strategy

    (Teleborsa) – Nell’ultima tappa del roadshow Culture & Strategy “Unlocking Excellence” di UniCredit, l’amministratore delegato del Gruppo Andrea Orcel si è unito ai colleghi a Bologna per celebrare la cultura di gruppo, facendo il punto sui risultati che questa ha contribuito a raggiungere ed esaminando nuove sfide e opportunità a livello locale. “Oltre 3.700 colleghi provenienti dalla Region Centro Nord (Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche) – fa sapere Unicredit in una nota – hanno partecipato al roadshow a Bologna. I colleghi hanno partecipato di persona alla sessione plenaria a Palazzo Magnani e in diretta streaming dalle quattro regioni. Questo ha permesso al maggior numero possibile di colleghi di prendere parte a questa celebrazione di ciò che ci rende UniCredit”.”Dal lancio del nostro piano strategico, UniCredit Unlocked, abbiamo raggiunto numerosi traguardi – ha dichiarato Orcel – che non sarebbero stati possibili senza una cultura che unisce le persone del Gruppo e le aiuta a dare il meglio di sé. Sono orgoglioso della cultura che abbiamo plasmato in UniCredit e di come i nostri colleghi la abbiano fatta loro, portando i nostri valori di Integrity, Ownership, Caring nella loro vita lavorativa e incarnandoli in tutto ciò che fanno. Questo è ciò che ha permesso alla trasformazione di UniCredit di avere successo fino ad oggi. È importante sottolineare come i nostri colleghi abbiano adattato questi valori ai loro specifici contesti locali. I nostri programmi culturali sono costruiti su misura per ciascuno dei nostri Paesi e delle Region al loro interno, consentendoci di offrire lo stesso elevato livello di prestazioni e successo ai clienti in ogni Paese, incoraggiandoli così a dare il meglio di sé con le loro qualità uniche. Mentre entriamo in questa nuova fase di crescita e accelerazione, sono fiducioso che la nostra cultura preparerà il Gruppo UniCredit nel suo complesso a nuovi traguardi, stabilendo il punto di riferimento per l’eccellenza nel nostro settore”.”Siamo presenti con 431 filiali e – ha detto Andrea Burchi, regional manager Centro Nord UniCredit – un team composto da oltre 3.700 persone al servizio di circa 1,2 milioni di clienti nella nostra Region. Ne accompagniamo lo sviluppo, sostenendo la loro crescita, guidandoli attraverso periodi di incertezza e raggiungendo traguardi significativi. Svolgiamo un ruolo fondamentale nel favorire la sostenibilità economica e sociale del nostro Paese. Non potrebbe esserci missione migliore per UniCredit”.L’incontro è stato anche l’occasione per celebrare i colleghi che hanno condiviso le loro esperienze di best practice e incarnato i valori del Gruppo: Integrity, Ownership e Caring. I roadshow “Unlocking Excellence” offrono inoltre ai colleghi la possibilità di far sentire lapropria voce e proporre idee direttamente all’Amministratore Delegato e al Leadership Team del Gruppo. In ogni Paese vengono selezionati i progetti migliori, con l’obiettivo di trasformarli in piani d’azione concreti. La tappa di Bologna ha visto la premiazione delle proposte di cinque colleghi, scelti tra i 251 progetti pervenuti dalla Region Centro Nord.L’evento si è concluso con la premiazione di Marinando 2.0 APS ASD, l’associazione di Ravenna sostenuta dalla banca attraverso il Fondo Carta Etica. Con il supporto di UniCredit, Marinando 2.0 APS ASD acquisterà un minibus da nove posti dotato di rampa di sollevamento elettrica per garantire la piena accessibilità e una barca a vela Hansa 303 con accessori per consentire attività veliche e un corso di formazione inclusiva per persone con disabilità.Le prossime tappe del roadshow “Unlocking Excellence” Culture & Strategy saranno Torino e Palermo, “dando così l’opportunità ai colleghi di queste Region – conclude la nota – di riunirsi e condividere le priorità strategiche del Gruppo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Dazi, Trump finalizza accordo con il Regno Unito. Ue punta su tariffa fissa al 10%

    (Teleborsa) – Il presidente degli Stati Uniti, DonaldTrump, ha annunciato a margine del G7 di aver firmato un documento che finalizza l’accordo commerciale con la Gran Bretagna. Si tratta del primo accordo dopo l’inizio della guerra commerciale che ha scatenato ad aprile. Secondo quanto riportato dal quotidiano economico tedesco Handelsblatt, l’Unione europea punta invece un dazio fisso del 10% su tutte le esportazioni dell’Unione Europea verso gli Stati Uniti nella speranza di evitare tariffe più elevate su automobili, farmaci ed elettronica.L’offerta di Bruxelles sarebbe pronta a presentarla solo a determinate condizioni e non sarebbe permanente. In cambio l’Ue sarebbe pronta a ridurre i dazi sui veicoli prodotti negli Stati Uniti e a modificare eventualmente gli ostacoli tecnici o legali per facilitare la vendita delle auto americane in Europa. L’Ue si sarebbe anche offerta di vietare completamente gli acquisti di gas naturale russo, creando potenzialmente una maggiore domanda per i produttori statunitensi di Gnl. In caso di fallimento le istituzioni europee sarebbero invece pronte a presentare il “bazooka” di contromisure commerciali fino a 120 miliardi di euro. Un’ipotesi confermata anche dalla presidente della Commissione europea che dal G7 in corso in Canada ha ribadito l’impegno di voler trovare una soluzione entro il 9 luglio, avvisando però che, nel caso il risultato non fosse soddisfacente, “saremo in grado di rispondere: tutti i mezzi sono sul tavolo”.”Siamo così profondamente connessi – ha aggiunto – che anche i rischi devono essere gestiti insieme. Perché i dazi, ad esempio, non hanno un impatto solo sugli esportatori. Sono come le tasse, pagate da famiglie e imprese nei Paesi importatori”. “Quindi – ha proseguito – manteniamo il commercio tra noi equo, prevedibile e aperto. Tutti noi dobbiamo evitare misure protezionistiche. Questo è un messaggio importante che il G7 può inviare ai mercati e al mondo. E restiamo concentrati, insieme, sulle sfide reali e strutturali che richiedono tutta la nostra attenzione”. LEGGI TUTTO

  • in

    Amazon, il Prime Day raddoppia e durerà 4 giorni: dall’8 all’11 luglio

    (Teleborsa) – L’undicesima edizione di Prime Day, l’evento annuale di offerte di Amazon in esclusiva per i clienti Prime, torna dall’8 all’11 luglio con un’estensione a quattro giorni rispetto ai due dello scorso anno. Dalle 00:01 dell’8 luglio alle 23:59 dell’11 luglio, i clienti Prime potranno scoprire centinaia di migliaia di offerte su un’ampia selezione di prodotti in tutte le categorie, tra cui abbigliamento, bellezza e cura della persona, elettronica, prodotti per la casa e giocattoli”Prime Day 2024 è stato il migliore di sempre e, forti di questo risultato, abbiamo deciso di estendere l’evento a 4 giorni per offrire ai nostri clienti ancora più tempo per scoprire nuove offerte e opportunità di risparmio”, ha detto Marco Ferrara, Responsabile del Programma Offerte e Direttore della categoria Arredamento di Amazon EU. LEGGI TUTTO