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    USA, scorte petrolio settimanali scendono di 1,5 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono scese, contro attese per un incremento, le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni all’8 marzo 2024, sono diminuiti di circa 1,5 milioni di barili a 447 MBG, contro attese per un incremento di 0,9 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato una variazione di +0,9 milioni, arrivando a 117,9 MBG, contro attese per un variazione di -0,2 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un calo di 5,7 milioni a quota 234,1 MBG (era atteso un decremento di 1,9 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 0,6 milioni a 361,6 MBG. LEGGI TUTTO

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    Commissione Ue, Italia deferita a Corte giustizia su trattamento acque reflue

    (Teleborsa) – La Commissione europea punisce l’Italia. Oggi Bruxelles ha deciso di deferire il nostro Paese alla Corte di giustizia dell’Unione europea per non aver pienamente rispettato gli obblighi di raccolta e trattamento stabiliti dalla direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. La direttiva, che ha l’obiettivo proteggere la salute e l’ambiente, prevede che le acque reflue urbane siano raccolte e trattate prima di essere scaricate nell’ambiente. Le acque reflue non trattate possono comportare rischi per la salute umana e inquinano i laghi, i fiumi, il terreno e le acque costiere e sotterranee. Le informazioni presentate dall’Italia hanno evidenziato una diffusa inosservanza della direttiva in un totale di 179 agglomerati italiani.Nel caso di 36 agglomerati l’Italia deve tuttora garantire la disponibilità di sistemi di raccolta delle acque reflue (o sistemi individuali o altri sistemi adeguati, in casi giustificati). In 130 agglomerati, l’Italia continua a non trattare correttamente le acque reflue raccolte. Per gli agglomerati che scaricano acque reflue in aree sensibili è necessario un trattamento più rigoroso di tali acque. In 12 agglomerati italiani questo obbligo non è ancora rispettato. Infine, in 165 agglomerati l’Italia non garantisce che gli scarichi idrici soddisfino nel tempo le condizioni di qualità richieste.La Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia nel giugno 2018 e successivamente un parere motivato nel luglio 2019. Nonostante alcuni progressi, molti agglomerati continuano a non rispettare gli obblighi della direttiva. La Commissione ritiene che gli sforzi profusi finora dalle autorità italiane siano stati insufficienti e ha pertanto deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea.Ai sensi della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, gli Stati membri devono disporre di una rete fognaria per tutti gli agglomerati con almeno 2mila abitanti. Se l’istituzione di una rete fognaria non è giustificata, in particolare perché comporterebbe costi eccessivi, è possibile utilizzare sistemi individuali o altri sistemi appropriati, a condizione che garantiscano lo stesso livello di protezione ambientale. Gli Stati membri devono inoltre garantire che gli scarichi provenienti dagli impianti di trattamento delle acque reflue urbane negli agglomerati con almeno 2mila abitanti siano quantomeno conformi al livello di trattamento secondario (consistente nel trattamento del materiale organico nelle acque reflue urbane) prima di essere rilasciati nell’ambiente.La presente procedura di infrazione rappresenta il quarto caso di infrazione aperto in relazione all’applicazione non corretta della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane in Italia (e si va a aggiungere alle procedure di infrazione INFR2004 (2034), INFR2009 (2034) e INFR2014 (2059). Non vi è sovrapposizione tra questi quattro casi, in quanto ciascuno di essi riguarda diverse violazioni degli obblighi stabiliti dalla direttiva. Complessivamente le quattro procedure riguardano più di 900 agglomerati. LEGGI TUTTO

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    Superbonus, ENEA: investimenti in detrazione raggiungono 111,5 miliardi

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus 110%, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 29 febbraio 2024 erano complessivamente 480.815. È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni. Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a circa 111,5 miliardi. Per quanto riguarda invece le detrazioni che riguardano lavori già conclusi ammontano a 104,5 miliardi.Complessivamente, al 31 gennaio, si sono registrate 121.766 asseverazioni relative a condomini, per un investimento di 73,1 miliardi, pari al 65,1% del valore complessivo, 242.377 asseverazioni relative a edifici unifamiliari per un totale di 28,4 miliardi di investimento, pari al 24,8% dell’investimento complessivo, e 116.664 asseverazioni per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 11,5 miliardi pari al 10,1% del totale). LEGGI TUTTO

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    Unicredit, presentato a Torino il Corso “Imprenditori #Gen-Next: Dai il via alla tua start-up di successo”

    (Teleborsa) – Al via oggi a Torino, nella sede della UniCredit University, il corso dedicato ai futuri imprenditori. È il primo esempio in Italia di partnership attiva sul territorio tra UniCredit, il mondo universitario e quello imprenditoriale. Circa duecentocinquanta giovani studenti, iscritti al quarto e quinto anno del loro percorso universitario e provenienti da facoltà diverse appartenenti alle sette università del Nord-ovest, analizzano i principali aspetti di una start-up, si confrontano su idee, progetti, apprendono, da founder di start up di successo, come accedere al fund raising, come utilizzare i brevetti o come registrarne uno e come implementare le proprie strategie di marketing. In estrema sintesi, compiono i primi fondamentali passi per fondare e portare al successo una propria start up.”Attraverso questo corso intendiamo investire nei nostri giovani e nel loro futuro per consentire loro di sprigionare tutto il potenziale, sia come futuri imprenditori che come soggetti attivi di una società che sta cambiando e si sta innovando – afferma PaolaGaribotti, Regional Manager Nord Ovest di UniCredit. Siamo altresì orgogliosi di aver contribuito a creare qui a Torino un aggregato sociale in cui imprenditori, università e banca lavorano fianco a fianco per creare un ecosistema che fa dell’innovazione e del progresso il suo punto focale”.L’iniziativa è stata realizzata e organizzata da UniCredit, con il Club degli Investitori in qualità di main partner e la partecipazione delle sette università del Nord-ovest: Università di Torino, Politecnico di Torino, Università di Genova, Università del Piemonte Orientale, ESCP Business School, Università della Valle d’Aosta e Università di Scienze Gastronomiche. Saranno invece sponsor dell’iniziativa: UniCredit Allianz Vita, Confindustria Piemonte, CCIAA Torino, CCIAA Genova e Union Camere PiemonteGiancarlo Rocchietti, Presidente del Club degli Investitori dichiara: “Spesso ci siamo fatti la domanda: imprenditori si nasce o si diventa? Le vocazioni imprenditoriali si stanno diffondendo sempre di più a partire dalle scuole superiori, ma per diventare veri imprenditori occorre che i giovani “founder “imparino a sviluppare le proprie idee nell’ottica della sostenibilità, anche economica, del loro progetto. Il corso è una risposta concreta, unica ed innovativa a queste necessità”.Il corso si svilupperà in tre giornate, presso l’UniCredit University e coinvolgerà duecento ragazzi. Il primo giorno, il 13 marzo, si parlerà di finanza, innovazione e imprenditorialità, con la presenza di imprenditori d’eccezione tra cui: Pierluigi Paracchi di Genenta, Luca Rossettini di D-Orbit, Chiara Ercole di Saclà e Luisa Sala e Lara Rocchietti di Lalù. Il 18 marzo, Daniele Grassucci e Marco Sbardella di Skuola.net, Paola Allamano di Waterview, R. Bertolino e M. Odasso di Rigeneration, affronteranno i temi relativi all’economia circolare, si farà un focus su prodotti e bisogni, e ci si concentrerà su come creare un team di successo e trovare il primo cliente. L’ultimo giorno, il 22 marzo, interverranno Mauro Musarra di Algor e Camilla Colucci di Circularity. In tema di sostenibilità si presenterà la storia di Unobravo. Verranno poi presentati 6 incubatori e acceleratori di start-up e simulato un pitch di raccolta fondi dove saranno presenti start-up in fase preseed e business angel reali. Il corso si concluderà con la consegna dei diplomi. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisto di Recurrent Energy da parte di Canadian Solar e BlackRock

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo congiunto della canadese Recurrent Energy da parte della canadese Canadian Solar e della statunitense BlackRock Financial Management. La transazione riguarda principalmente lo sviluppo e la gestione di progetti di stoccaggio di energia e energia solare su larga scala.La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe problemi sotto il profilo della concorrenza, dato che le società non operano sugli stessi mercati o su mercati verticalmente correlati. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di esame della concentrazione. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Dombrovskis: a lavoro su proposta per usare asset congelati alla Russia per ricostruzione

    (Teleborsa) – Il vicepresidente, ValdisDombrovskis, ha fatto sapere che la Commissione europea sta “preparando la proposta per il vertice dei leader europei su come trasferire gli introiti degli asset congelati alla Russia” al bilancio Ue, per poi usarlo per l’Ucraina. L’annuncio è arrivato nel corso della conferenza stampa al termine dell’Ecofin. “Abbiamo la chiarezza giuridica necessaria e le condizioni per consentire l’uso di queste entrate per sostenere l’Ucraina”, ha aggiunto.Dombrovskis ha poi dichiarato che alla Commissione europea “ci attendiamo che i paesi approvino i loro programmi di stabilità e riforme ad aprile e potranno, poi, essere ulteriormente delineati nei piani di stabilita’ a settembre. Il termine per la sottoposizione dei piani di Bilancio è il 27 settembre ma data la transizione” alla nuove regole del riviste del Patto di stabilità e di crescita “potremmo avere una certa flessibilità e rinvii per ragioni oggettive”. Quanto alle procedure per deficit eccessivo “la Commissione lancerà le procedure sulla base dei dati 2023 nel ciclo di primavera, che sono previsti nella seconda metà di giugno”. E c’è “un elemento su cui stiamo ancora lavorando: su come interagiranno le traiettorie che la commissione proporranno” per questi deficit eccessivi e “quelle che verranno dai piani di bilancio sulla base delle nostre raccomandazioni. Questo è un elemento su cui stiamo ancora lavorando e discutendo con gli Stati membri – ha spiegato – per trovare il miglior approccio”.Dombrovkis ha ricordato che la riunione odierna dell’Ecofin ha visto la partecipazione anche dei ministri del Lavoro e degli affari sociali “per discutere il ruolo degli investimenti sociali e delle riforme per le economie resilienti”. “Nell’ambiente geopolitico mutevole e teso di oggi, è fondamentale avere le giuste politiche occupazionali e sociali – ha aggiunto – Abbiamo bisogno di loro per realizzare il pieno potenziale della nostra forza lavoro, affrontare la carenza di manodopera e dotare gli europei delle competenze necessarie per prosperare nelle transizioni verdi e digitali”. LEGGI TUTTO

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    Ue, von der Leyen: raccomanderemo apertura negoziati per ingresso della Bosnia-Erzegovina

    (Teleborsa) – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato che raccomanderà al Consiglio europeo di aprire i negoziati per l’ingresso della Bosnia-Erzegovina nell’Ue. Nel suo discorso alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo in vista del Consiglio europeo del 21-22 marzo, von der Leyen ha anticipato quelli che saranno i temi del prossimo vertice europeo e tra questi c’è anche l’allargamento nei Balcani dell’Unione europea. “In questi anni, abbiamo cambiato marcia nel nostro approccio alla regione. Ci siamo resi conto che non è sufficiente aspettare che i Balcani occidentali si avvicinino a noi. Non basta dire che la porta è aperta. Dobbiamo anche assumerci la responsabilità e sostenere il loro percorso verso la nostra Unione in ogni modo possibile”, ha dichiarato. In particolare la presidente della Commissione europea si è concentrata sulla volontà di concedere alla Bosnia-Erzegovina lo status di candidato.”Oggi noi, il Collegio, presentiamo una relazione sui progressi della Bosnia-Erzegovina. È un’analisi fattuale degli ultimi sviluppi. E disegna un quadro molto chiaro. Da quando abbiamo concesso lo status di candidato, la Bosnia-Erzegovina ha compiuto passi avanti impressionanti. Più progressi sono stati compiuti in poco più di un anno che in oltre un decennio”, ha sottolineato. “Naturalmente, sono necessari ulteriori progressi per aderire alla nostra Unione. Ma il paese sta dimostrando di poter rispettare i suoi criteri di adesione e l’aspirazione dei suoi cittadini a far parte della nostra famiglia. Questo è il motivo per cui oggi decideremo di raccomandare al Consiglio di aprire i negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina – ha annunciato von der Leyen –. Il messaggio proveniente dalla Bosnia-Erzegovina è chiaro. Quindi anche il nostro messaggio deve essere chiaro. Il futuro della Bosnia-Erzegovina è nella nostra Unione”.Von der Leyen ha parlato anche dell’altro tema sul tavolo del vertice: la guerra a Gaza. “Israele ha il diritto di difendersi e combattere Hamas. Ma la protezione dei civili deve essere garantita in ogni momento, in linea con il diritto internazionale. E in questo momento, c’è solo un modo per ripristinare un adeguato flusso di aiuti umanitari. Il popolo di Gaza ha bisogno di una pausa umanitaria immediata che porti a un cessate il fuoco sostenibile. E ne hanno bisogno ora”. Nel suo discorso alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo in vista del Consiglio europeo del 21-22 marzo, von der Leyen ha evidenziato che “il rischio di un’ulteriore escalation è reale”.”Senza un cessate il fuoco sostenibile – ha aggiunto –, il contagio della guerra di Gaza potrebbe diffondersi in tutta la regione. È il momento di raddoppiare i nostri sforzi, insieme agli Stati membri. In modo che gli ostaggi possano tornare a casa. E il popolo di Gaza può ottenere non solo aiuti umanitari, ma anche un raggio di speranza, verso una soluzione a due stati”. LEGGI TUTTO

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    Case green, via libera Pe a direttiva versione “soft” (che non piace a FI, Fdi e Lega)

    (Teleborsa) – Secondo la Commissione europea, gli edifici dell’Unione europea sono responsabili del 40% dei consumi energetici e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra. Il 15 dicembre 2021 la Commissione ha presentato una proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, che fa parte del pacchetto “Pronti per il 55%”. Secondo la normativa europea sul clima del luglio 2021 gli obiettivi ambientali per il 2030 e il 2050 sono diventati vincolanti per tutti i Paesi UE.E’ in questo perimetro che martedì scorso i deputati hanno adottato, appunto, in via definitiva le nuove regole per ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas a effetto serra del settore edilizio. La direttiva è stata approvata dal Parlamento in via definitiva con 370 voti favorevoli, 199 voti contrari e 46 astensioni. No compatto dei partiti italiani della maggioranza di governo – Forza Italia, Fdi e Lega – che hanno votato contro la direttiva sulle case green approvata oggi in Plenaria all’Eurocamera, nonostante in Aula sia approdata una versione più soft, dopo l’intesa tra le istituzioni comunitarie. Il Ppe, nel voto in Aula, si è spaccato ma più della metà ha seguito le indicazioni positive giunte dalla commissione Industria del Pe. Anche Renew si è divisa in Aula, con una parte minoritaria schierata contro il testo. Tra le delegazioni italiane a favore della direttiva hanno votato Pd, M5S, Avs e Iv.Scopo della revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, come detto, è ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030, arrivando alla neutralità climatica entro il 2050. Tra gli obiettivi figurano anche la ristrutturazione di un maggior numero di edifici con le prestazioni peggiori e una migliore diffusione delle informazioni sul rendimento energetico.In linea con la nuova normativa, dunque, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030. Inoltre, i nuovi edifici occupati o di proprietà delle autorità pubbliche dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. Gli Stati membri potranno tenere conto, nel calcolare le emissioni, del potenziale impatto sul riscaldamento globale del corso del ciclo di vita di un edificio, inclusi la produzione e lo smaltimento dei prodotti da costruzione utilizzati per realizzarlo.Per gli edifici residenziali, i Paesi membri dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035.In base alla nuova direttiva, gli Stati membri dovranno inoltre ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi di prestazione energetica.Se tecnicamente ed economicamente fattibile, i Paesi membri dovranno garantire l’installazione progressiva di impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, in funzione delle loro dimensioni, e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030. Per diventare legge, la direttiva dovrà ora essere approvata formalmente anche dal Consiglio dei ministri.(Foto: © European Union 2019 – Source : EP) LEGGI TUTTO