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    USA, a gennaio calo minore delle attese delle offerte di posti di lavoro

    (Teleborsa) – Il numero di offerte di lavoro negli Stati Uniti è sceso a 8,863 milioni nell’ultimo giorno lavorativo di gennaio 2024, in calo dagli 8,889 milioni del mese precedente e superiore agli 8,800 milioni attesi dagli analisti. È quanto rilevato dal Report JOLTS dell’U.S. Bureau of Labor Statistics americano, che misura le posizioni di lavoro aperte (Job Openings) e altre metriche del mercato del lavoro.A gennaio, le offerte di lavoro sono aumentate nel settore manifatturiero di beni non durevoli (+82.000) ma sono diminuite nei servizi educativi privati (-41.000).Nel corso del mese, il numero di assunzioni e di cessazioni totali è rimasto poco mosso, rispettivamente a 5,7 milioni e 5,3 milioni. Nell’ambito delle cessazioni, ci sono state 3,4 milioni di dimissioni e 1,6 milioni di licenziamenti, anche questi poco mossi.(Foto: freedomtumz | 123RF) LEGGI TUTTO

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    USA, scorte ingrosso gennaio -0,3% m/m, vendite -1,7% m/m

    (Teleborsa) – Sono scese leggermente più delle attese le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di gennaio 2024, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrata una diminuzione dello 0,3% a 895,1 miliardi di dollari, contro il +0,1% atteso e rispetto al +0,4% del mese precedente. Su base annua si registra un calo del 2,5%. Nello stesso periodo le vendite sono diminuite dell’1,7% su base mensile a 657,2 miliardi di dollari dopo il +0,3% registrato a dicembre e contro il +0,3% atteso. Su anno si è registrato un calo dell’1,5%.La ratio scorte/vendite è pari all’1,36 contro l’1,38 di un anno prima.(Foto: Photo by Hannes Egler on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Cnel, Brunetta: occorre aumentare occupazione femminile, discriminazioni portano inefficienza

    (Teleborsa) – Il presidente del Cnel, Renato Brunetta, ha dichiarato che “non ci sarà mai pari opportunità tra donne e uomini se non aumenta la partecipazione femminile al mercato del lavoro. Il Codice rosso contro la violenza è importante ma se una donna non lavora e non può lasciare il compagno manesco perché non ha entrate proprie su cui contare, difficilmente riuscirà a liberarsi e ad essere autonoma. Il 50% delle donne rimangono di fatto tagliate fuori dal mercato del lavoro e continuano a svolgere il 70% del lavoro domestico gratuito”. Al convegno ‘Il lavoro buono. Pari Opportunità, condivisione, contrattazione”, organizzato dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. Brunetta ha ricordato che “secondo l’Ocse le italiane dedicano ogni giorno 175 minuti in più al lavoro domestico rispetto ai loro compagni, contro i 108 minuti del Regno Unito, i 92 minuti della Germania e i 90 minuti della Francia. Le donne, inoltre, sono meno pagate, più precarie, meno promosse in carriera. E questo lo paghiamo tutti non solo le donne. Lo paga il Paese perché le discriminazioni portano inefficienza”. LEGGI TUTTO

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    USA, ADP: a febbraio 140 mila occupati in più, sotto le attese

    (Teleborsa) – Sotto le attese l’andamento dei nuovi posti di lavoro nel settore privato statunitense a febbraio 2024. Gli occupati del settore privato hanno registrato infatti un aumento di 140 mila posti di lavoro, dopo i 111 mila del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di 107 mila). Le attese dagli analisti indicavano un aumento di 149 mila unità. È quanto indica il report della Automated Data Processing (ADP), che ogni mese pubblica questo report sul mercato del lavoro sulla base dei dati aggregati pervenuti dal settore privato non agricolo. Tale report precede quello ufficiale del Dipartimento del Lavoro che verrà pubblicato venerdì prossimo, 8 marzo 2024.La crescita maggiore è quella del settore dei servizi (+110 mila), in particolare Leisure/hospitality (+41 mila) e Trade/transportation/utilities (+24 mila). Nel settore manifatturiero i posti di lavoro aumentano di 6 mila unità, mentre in quello delle costruzioni di 28 mila unità.A livello dimensionale, le piccole imprese hanno registrato un aumento degli occupati di 13 mila, mentre le imprese di medie dimensioni registrano un incremento di 69 mila e l’industria di grandi dimensioni di 61 mila.”I guadagni occupazionali rimangono solidi – ha affermato Nela Richardson, Chief Economist di ADP – Gli aumenti salariali tendono a diminuire ma sono ancora al di sopra dell’inflazione. In breve, il mercato del lavoro è dinamico, ma non cambia l’ago della bilancia in termini di decisione sul tasso della Fed quest’anno”.(Foto: Saulo Mohana su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    ITS Academy, studenti e imprese: una finestra sul mondo del lavoro

    (Teleborsa) – Grande partecipazione oggi all’incontro “ITS ACADEMY, STUDENTI E IMPRESE: UNA FINESTRA SUL MONDO DEL LAVORO”, organizzato da Confindustria Puglia e UniCredit per approfondire le esigenze professionali delle aziende e mettere in contatto l’impresa con il mondo della formazione. Un efficace confronto tra le parti – impresa, ITS, studenti – che ha raccolto dagli imprenditori le indicazioni sulle competenze maggiormente richieste nei vari settori per creare con gli ITS Academy percorsi formativi professionalizzanti sempre più rispondenti alle esigenze delle aziende.Nella regione Puglia sei ITS Academy sono stati in grado di erogare e portare a termine 26 percorsi, con la partecipazione di 767 iscritti e 508 diplomati (66,2% degli iscritti). A un anno dal diploma 412 diplomati (pari all’81,1%) hanno trovato lavoro. Di questi, 394 in un’area coerente con il percorso portato a termine (Fonte INDIRE).”Gli ITS rappresentano un modello formativo di successo – ha dichiarato Sergio Fontana, Presidente di Confindustria Puglia – poiché sono progettati proprio sulle figure professionali ricercate dalle nostre imprese. Abbiamo una altissima percentuale di Neet, ragazzi che non studiano e non lavorano, un tasso di disoccupazione giovanile tra i peggiori a livello internazionale, un enorme gap tra domanda e offerta di lavoro. Ringrazio UniCredit che con il progetto Next Generation Sud è impegnata a colmare questo divario. Una preziosa occasione per conoscere i percorsi formativi e le opportunità nascenti dalla sinergia tra il mondo delle imprese e quello degli ITS Academy.””Il nostro progetto Next Generation Sud, intende favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e supportare le imprese del territorio nella ricerca di nuove professionalità” ha aggiunto Ferdinando Natali, Responsabile per il Sud di UniCredit. “L’incontro tra scuole e imprese crea un circolo virtuoso tra formazione e mondo del lavoro. Ad oggi abbiamo realizzato 14 incontri e coinvolto più di 650 persone, tra studenti, partner e imprenditori, e da questa attività stanno nascendo diversi contatti per lo scambio di curricula, la definizione di collaborazioni e la partecipazione ad eventi formativi. Questo ci rende orgogliosi, perché è un modo concreto di aiutare le aziende a continuare a crescere e i ragazzi ad inserirsi in modo qualificato nel mondo del lavoro, grazie alla sinergia tra scuole superiori, università e imprese”. LEGGI TUTTO

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    Via libera del Senato al Dl ex Ilva. Il testo passa alla Camera

    (Teleborsa) – Via libera del Senato in prima lettura al decreto Ilva con 84 voti favorevoli, 27 contrari e 30 astensioni. Il testo passa ora all’esame della Camera. A favore ha votato la maggioranza insieme ad Azione e Autonomie, contro M5S e AVS mentre hanno annunciato l’astensione Italia Viva e Partito democratico. Il provvedimento varato dal Consiglio dei ministri a metà gennaio prevede l’ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria su istanza dei soci con almeno il 30% del capitale per le imprese di interesse strategico nazionale con almeno 500 dipendenti e debiti per almeno 300 milioni. Nel decreto viene prevista poi la possibilità per il Ministero dell’economia di erogare a queste imprese finanziamenti della durata massima di cinque anni, a tassi di mercato, per un massimo di 320 milioni di euro per l’anno 2024. Arrivano anche garanzie di cassa integrazione straordinaria durante l’eventuale amministrazione straordinaria. In particolare, sono state ampliate le maglie per consentire alle imprese dell’indotto, che hanno difficoltà di accedere al credito per i debiti accumulati, di usufruire del Fondo di garanzia anche in mancanza di valutazioni creditizie particolarmente favorevoli.Nel corso dell’esame del Senato all’interno del decreto, con un emendamento del governo, è confluito anche il dl relativo all’indotto di Acciaierie d’Italia le cui misure sono state ulteriormente modificate per venire incontro alle esigenze della filiera.”Ringrazio i senatori per la piena collaborazione manifestata nell’iter del provvedimento che ha consentito di migliorarne il testo, raccogliendo anche ulteriori indicazioni delle forze sociali e produttive. Siamo in una fase decisiva che necessita della massima responsabilità e della più ampia condivisione per salvare gli stabilimenti dell’ex Ilva e rilanciare la siderurgia nazionale, asset fondamentale per riaffermare l’industria italiana. Posso assicurare che questa coesione e responsabilità che oggi emerge dal Senato è quanto ho riscontrato tra i lavoratori di Taranto e anche tra le imprese della filiera e dell’indotto a cui oggi diamo alcune significative risposte”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine del voto finale dell’Aula del Senato.”In sede di conversione sono state approvate una serie di proposte emendative che hanno recepito le richieste che ci sono giunte dall’indotto in queste settimane di confronto e di ascolto delle loro esigenze”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Energia, aste ridisegnano classifica fornitori: Enel scende al 48%, Hera sale al terzo posto

    (Teleborsa) – Il presidente di Arera, Stefano Besseghini, ha dichiarato che il modello d’asta prescelto dall’Autorità “si è rivelato uno strumento valido e adeguato a garantire la parità di trattamento tra gli operatori del mercato ed esiti realmente concorrenziali, a beneficio dei clienti, grazie anche alla pluralità di partecipanti che ha concorso in tutte le aree territoriali”. In audizione in commissione Attività produttive alla Camera, Besseghini ha evidenziato che “complessivamente il bilanciamento dei molteplici fattori ha indotto i partecipanti a formulare offerte tra di loro molto diverse, con numerosi casi di offerte a valori negativi”. Per il presidente di Arera “a dimostrazione dell’efficacia dell’asta quale mezzo in grado di incidere sulla struttura di mercato ove vi sia un’adeguata concorrenza tra partecipanti, basti osservare come gli esiti delle procedure competitive abbiano ridisegnato, in parte, la mappa dei fornitori per i clienti domestici di energia elettrica nel Paese”. Dai dati “si evince che il gruppo Enel, nonostante sia risultato vincitore in 7 aree, ha ridotto la propria quota di clienti domestici serviti in tutto il mercato dell’energia elettrica al dettaglio (sia tutelato sia libero), scendendo al 48% rispetto alla quota di mercato di 56,7% pre-asta”. Inoltre, si evidenzia che la società Hera, “avendo quasi triplicato il numero di clienti domestici serviti, in seguito all’asta diventa (sulla base dei dati attualmente disponibili) il terzo operatore di mercato per numero di Pod, con una quota di mercato molto vicina a quella del secondo operatore di mercato (Eni Plenitude) che rifornisce circa l’8,7% dei Pod nella titolarità di clienti domestici di energia elettrica”. “Anche le società Edison e Illumia rafforzano significativamente la propria posizione di mercato, con un numero di clienti domestici serviti post-asta rispettivamente raddoppiato e quintuplicato. La società Edison Energia risulta essere (sulla base dei dati attualmente disponibili) il quarto operatore di mercato per numero di POD serviti (in luogo della società Acea), mentre Illumia si attesta al settimo posto, dopo A2A e Iren che prima dell’asta risultavano essere rispettivamente il terzo e il quinto operatore di mercato”. LEGGI TUTTO

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    Fisco, economia sommersa a 192 miliardi (10,5% del PIL)

    (Teleborsa) – Nel 2021, ultimo anno disponibile, il valore dell’economia non osservata (l’insieme dell’indotto dell’economia sommersa e delle attività illegali) ha raggiunto i 192 miliardi di euro. Un valore equivalente al 10,5% del Pil, di cui ben 68,1 miliardi di euro (il 3,7% del Pil) afferiscono al lavoro irregolare. Lo rileva un’elaborazione Eures-Uil presentata dal leader della confederazione, Pierpaolo Bombardieri, nel corso delle celebrazione per i 74 anni dalla fondazione del sindacato.”Direttamente correlato al tema dell’evasione contributiva è quello relativo alla stima del lavoro irregolare e del lavoro nero – ha detto Bombardieri – che continuano a rappresentare una grande criticità del Paese, con intensità differente nei diversi settori. A tale riguardo il modello di calcolo adottato dall’Istat stima in circa 3 milioni il numero dei lavoratori irregolari. Queste persone, noi le chiamiamo cosi, oggi non li vede nessuno. Ecco perché le chiamiamo fantasmi e quando chiediamo di farle diventare persone lo facciamo perché loro non subiscano più”.Dallo studio emerge anche che nel 2022 a fronte di 8,15 milioni di contratti di lavoro attivati nel settore privato solo il 17% (pari a 1,388 milioni) si configura come contratto a tempo indeterminato; il 4,3% (pari a 354mila unità) è un contratto di apprendistato; il 78,6% (pari a 6,4 milioni di unità) è rappresentato da forme lavorative precarie: a termine, stagionali, in somministrazione o intermittenti. I dati relativi ai primi nove mesi del 2023 confermano i risultati dell’anno precedente, con il 79,5% di contratti atipici contro il 20,5% di contratti stabili (4,98 milioni di unità contro 1,289 milioni). LEGGI TUTTO