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    Fisco, UPB: “Spese fiscali complessive salgono a 105 miliardi, raddoppiate dal 2018”

    (Teleborsa) – È molto basso, ad oggi, l’impatto delle politiche di razionalizzazione sulle spese fiscali. Salgono a 105 miliardi le spese fiscali complessive, raddoppiate dal 2018. Con la riforma del 2023 taglio medio di circa 152 euro per 1,4 milioni di contribuenti e anziché diminuire, il numero delle agevolazioni aumenta di un terzo e arriva a 625. È quanto emerge dal focus dell’Ufficio parlamentare di bilancio sui recenti interventi normativi in materia di detrazioni ed agevolazioni fiscali. Nel report l’Upb fa il punto su detrazioni per oneri ed erogazioni liberali e sugli effetti delle modifiche apportate con la legge di bilancio per il 2020 e con il primo modulo della riforma dell’Irpef a fine 2023 e accenna a possibili approcci alternativi.L’UPB ricorda che sin dal 2009 in Italia sono state avviate iniziative al fine di contenere le spese fiscali, quell’insieme di sconti, esenzioni e regimi speciali di tassazione che contribuiscono a rendere il sistema tributario meno equo e trasparente, più distorsivo e che comportano una rilevante perdita di gettito. Da allora, sono stati disposti monitoraggi annuali come base conoscitiva e, dal 2016, una specifica Commissione produce ogni anno un rapporto tecnico che costituisce la base di un documento programmatico allegato alla NADEF, in cui il Governo dovrebbe indicare gli interventi di riduzione o riforma da disporre nella successiva legge di bilancio. Nonostante queste azioni, negli ultimi anni il numero delle agevolazioni fiscali è aumentato ulteriormente: tra il 2018 e il 2024 è cresciuto di un terzo, passando da 466 a 625, e la perdita di gettito complessiva è quasi raddoppiata, da 54 a 105 miliardi. Sono aumentati in particolare i regimi speciali e le esenzioni, ed eccezionale è stato l’incremento dei crediti di imposta (in particolare quelli legati ai lavori edilizi); a ciò si aggiunge il maggiore ricorso a forme specifiche di esenzione quale il welfare aziendale. Tale fenomeno è inoltre accompagnato dal rafforzamento delle agevolazioni già esistenti, influenzate dall’evoluzione demografica, dalle dinamiche economiche e dei mercati, dall’aumento del ricorso alle strutture private in ambito sanitario ma anche dalla stessa diffusione della dichiarazione precompilata, che ha indotto un incremento della fruizione delle detrazioni sanitarie.In questo contesto di generale incremento delle spese fiscali, i tentativi per ridurle si sono concentrati sul contenimento delle detrazioni per oneri ed erogazioni liberali ai fini Irpef, che valgono complessivamente solo il 6 per cento di tutte le agevolazioni, attraverso due distinti interventi:la legge di bilancio per il 2020 (L. 160/2019) ne ha disposto l’indetraibilità parziale per contribuenti oltre 120mila euro di reddito e totale oltre 240mila; il primo modulo della riforma dell’Irpef (D.Lgs. 216/2023) ha ridotto di 260 euro le detrazioni per i contribuenti con reddito complessivo superiore a 50mila euro.Dall’analisi UPB emerge che, escludendo da entrambi i provvedimenti le detrazioni per spese sanitarie, che costituiscono il 65 per cento del totale delle agevolazioni, e limitando gli interventi ai soli contribuenti con redditi elevati, il recupero di gettito è contenuto, con un risparmio complessivo di 250 milioni (31 il primo provvedimento, 220 il secondo). I due provvedimenti hanno inoltre utilizzato criteri diversi per la riduzione dei benefici, che si sono sovrapposti in una combinazione di scelte non coerenti tra loro sia sull’insieme delle detrazioni da tagliare sia sui meccanismi applicativi, comportando anche una maggiore complessità di gestione per il contribuente.Come evidenziato dalle analisi svolte con il modello di microsimulazione UPB, il primo modulo della riforma dell’Irpef ha interessato circa 1,4 milioni di contribuenti, poco più della metà della platea dei contribuenti con più di 50mila euro. Il taglio medio applicato ai contribuenti coinvolti (pari a 152 euro) è minore della franchigia, e ciò deriva dal fatto che solo una parte dei contribuenti presenta detrazioni fiscali oggetto del taglio superiori a 260 euro (circa il 36 per cento).Nel Focus, inoltre, sono riportate le stime degli effetti delle modifiche tra l’intervento definitivo e quello contenuto nell’originario schema di decreto legislativo, che hanno riguardato la salvaguardia di alcune erogazioni liberali, di cui hanno beneficiato circa 157mila contribuenti che effettuano erogazioni liberali con redditi superiori a 50mila euro (sui circa 900mila totali). Non sarebbero comunque stati interessati dal taglio i circa 500mila contribuenti che effettuano erogazioni liberali optando per il regime di deduzione. Rispetto agli obiettivi di razionalizzazione originari, il fatto di essersi concentrati esclusivamente sulle detrazioni relative agli oneri e alle erogazioni liberali attraverso limiti e franchigie sembra non aver generato un progresso tangibile nella riduzione delle spese fiscali. La stessa delega fiscale, pur auspicando un riordino delle agevolazioni, continua a salvaguardare le componenti più cospicue.Continuano dunque a permanere nel sistema frammentazione e scarsa trasparenza, la tendenza a beneficiare principalmente i contribuenti ad alto reddito e le difficoltà dei soggetti a basso reddito nell’ottenere vantaggi a causa dell’incapienza fiscale, un fenomeno in espansione anche a seguito del progressivo aumento delle soglie di esenzione dall’Irpef e del maggiore ricorso anche ad altre forme di detrazione, ad esempio quelle edilizie.Tra le alternative percorribili per il riordino delle spese fiscali, – evidenzia l’Upb – potrebbe esserci la revisione delle agevolazioni coordinata con le politiche di spesa e di entrata, incluse le compartecipazioni alla spesa. Nel cospicuo capitolo della sanità, ad esempio, le agevolazioni potrebbero essere ripensate nell’ambito di una più ampia riflessione sul livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale, sul ruolo delle assicurazioni sanitarie (già oggetto di agevolazioni fiscali nell’ambito del welfare aziendale) e sui meccanismi di compartecipazione alla spesa come i ticket, che da soli corrispondono ad agevolazioni potenziali per circa 500 milioni.Per le altre agevolazioni minori, la trasformazione delle detrazioni in programmi di spesa (bonus ad hoc) di durata definita e rinnovabili mediante successivi interventi legislativi potrebbe essere, se le circostanze lo giustificassero, un’ulteriore valida alternativa, regolata dall’efficienza gestionale di diverse piattaforme già ampiamente utilizzate. Un approccio sistematico a questa trasformazione, secondo l’Upb, potrebbe comportare un miglioramento della selettività delle agevolazioni incentivanti in direzione della equità e della efficienza, migliorare la trasparenza e favorire una maggiore coerenza con le esigenze contingenti. Un trasferimento monetario può infatti rivelarsi più efficace per i soggetti in condizioni economiche più disagiate. In questo ambito, inoltre, si potrebbe superare il concetto di reddito individuale, favorendo invece misure che considerano l’insieme di risorse e bisogni del nucleo familiare. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi alla produzione marzo sotto attese

    (Teleborsa) – Frenano i prezzi alla produzione nel mese di marzo. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono saliti dello 0,2% dopo il +0,6% del mese precedente. Le attese degli analisti erano per una crescita dello 0,3%. Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento del 2,1%, superiore rispetto al consensus (+2,2%) e rispetto al +1,6% del mese precedente.I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano una variazione di +0,2% su mese (+0,3% il mese precedente e +0,2% atteso), mentre su anno registrano un +2,4% dopo il +2,1% precedente (+2,3% atteso).(Foto: PublicDomainPictures / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Produzione industriale, “dati pessimi”: i commenti delle Associazioni

    (Teleborsa) – L’Istat stima che a febbraio 2024 l’indice destagionalizzato della produzione industriale in Italia sia aumentato dello 0,1% rispetto a gennaio, contro aspettative degli analisti per una crescita dello 0,6%. Numeri che deludono le associazioni.Il Codacons parla di “nuovo tonfo per l’industria italiana, con la produzione che a febbraio segna un calo del -3,1% su base annua e un misero +0,1% su mese. Da oltre un anno, per la precisione 13 mesi, il dato tendenziale della produzione registra numeri negativi, spiega il presidente Carlo Rienzi. A febbraio gli indici calano in tutti i settori, ad eccezione dei beni strumentali, ma il vero allarme riguarda i beni di consumo che scendono su base mensile del -0,8% e addirittura del -5,3% su anno, con punte del -6,1% per quelli durevoli”.Sull’ industria italiana si fa ancora sentire l’onda lunga del caro-prezzi che ha imperversato negli ultimi due anni, e che ha avuto effetti negativi diretti sulla spesa e sui consumi delle famiglie, prosegue Rienzi – Per questo ribadiamo la necessità di intervenire in maniera più efficace sui prezzi, perchè solo calmierando i listini sarà possibile tutelare la capacità di acquisto delle famiglie, sostenere i consumi e aiutare industria, commercio ed economia”.Anche l’UNC parla di “dati pessimi. Dopo l’anno nero 2023 e il crollo di gennaio, -1,4% in un solo mese, a febbraio ci si attendeva perlomeno un rimbalzo significativo. Invece si sale di un misero 0,1%, mentre su base annua prosegue indisturbata la caduta, che, come rileva l’Istat, dura da 13 mesi, ma che non riguarda solo la produzione complessiva. Anche i beni di consumo, totali, durevoli e non durevoli, precipitano da febbraio 2023. Per i beni intermedi la flessione si registra ininterrottamente addirittura dal giugno del 2022. Insomma, dati allarmanti e preoccupanti” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”E’ evidente che se i consumi non tirano, le vendite latitano e di conseguenza la produzione industriale resta ferma. urge ridare capacità di acquisto alle famiglie meno abbienti” , conclude Dona.(Foto: Clayton Cardinalli su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Approvato il Patto per la migrazione e l’asilo: un passo decisivo per l’UE

    (Teleborsa) – Il Parlamento Europeo ha approvato il nuovo Patto per la migrazione e l’asilo, segnando un importante traguardo per la Commissione Ue sotto la guida di Ursula von der Leyen. Questo rappresenta uno dei dossier cruciali di questa legislatura, dopo un intenso lavoro durato quattro anni e il fallimento nel tentativo di riformare la gestione dell’asilo e della migrazione nella precedente legislatura. Ora il Patto passerà al Consiglio per il definitivo via libera.Il nuovo Patto si propone di semplificare l’accoglienza dei richiedenti asilo e di agevolare il rimpatrio di coloro che non hanno diritto di rimanere in Europa. Si tratta di una riforma necessaria del sistema attuale di gestione delle politiche migratorie, che si è dimostrato inadeguato di fronte alle sfide degli ultimi anni. Coloro che lo sostengono lo considerano un successo storico dell’Unione europea, equiparabile all’acquisto congiunto dei vaccini contro il covid e al Next Generation EU.Il pacchetto include nove atti legislativi, con la normativa sulla gestione dell’asilo e della migrazione come elemento principale, destinata a sostituire il Regolamento di Dublino. Quest’ultimo stabilisce le norme per determinare quale Stato membro è competente nell’esaminare una domanda di asilo. Per correggere il sistema attuale, che vede solo pochi Stati membri di ingresso (tra cui l’Italia) responsabili della maggior parte delle domande di asilo, il Patto introduce un nuovo meccanismo di solidarietà obbligatoria e misure per prevenire abusi e movimenti secondari.La votazione, durata un’ora, è stata preceduta da una tensione alimentata principalmente dal dissenso interno ai socialisti: la delegazione francese e soprattutto il Pd hanno annunciato il loro voto contrario. Tuttavia, i democratici hanno fatto un’eccezione per il regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione, che include il meccanismo di solidarietà. Al di là di ciò, il Patto per la migrazione e l’asilo è stato nettamente respinto dal Nazareno. Gli eurodeputati democratici hanno protestato, affermando che il compromesso raggiunto non supera il sistema di Dublino, non alleggerisce i Paesi di primo ingresso ed è fortemente orientato verso un approccio securitario. In sintesi, il nuovo Patto mira a rispondere alla necessità di definire regole uniformi in tutta Europa, cosa che finora non è stata realizzata.Gli Stati membri dell’UE affrontano la pressione migratoria con un nuovo sistema che offre due opzioni: ricollocare i richiedenti asilo sul proprio territorio o versare contributi finanziari. Il calcolo del contributo considera la popolazione e il PIL di ciascuno Stato. Il nuovo regolamento stabilisce una soglia minima di 30.000 ricollocamenti e un contributo finanziario di 600 milioni di euro. In caso di ricollocamenti insufficienti, gli Stati possono essere chiamati a esaminare le domande di protezione internazionale. Un secondo regolamento crea una procedura comune per l’asilo a livello UE, rendendo più rapide ed efficienti le decisioni fino a 12 settimane. Le persone con minacce alla sicurezza o provenienti da Paesi con bassi tassi di riconoscimento dell’asilo saranno soggette a una procedura di asilo alla frontiera. Sono previsti centri di accoglienza nei paesi di primo ingresso con una capacità di 30.000 posti. Un terzo regolamento stabilisce norme per affrontare situazioni di crisi migratoria, prevedendo meccanismi di solidarietà e deroghe. Il regolamento Eurodac sarà riformato per migliorare l’identificazione e la sicurezza, includendo le impronte digitali e le immagini del volto. Un regolamento di screening uniformerà l’identificazione dei cittadini di Paesi terzi e la procedura di ingresso nell’UE, con controlli biometrici e sanitari entro sette giorni. Il Patto comprende anche regolamenti per l’Agenzia europea per l’asilo, miglioramento delle condizioni di accoglienza e un quadro per il reinsediamento dei richiedenti asilo.La commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, volto di questa proposta insieme al vicepresidente Margaritis Schinas, ha scritto su X: “Grazie per il coraggio di scendere a compromessi. Il voto di oggi è un grande risultato. Potremo tutelare meglio le nostre frontiere esterne, i vulnerabili e i rifugiati, rimpatriano rapidamente coloro che non hanno diritto a restare, con la solidarietà obbligatoria tra gli Stati membri”.Entusiasmo anche dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola: “Storia fatta. Abbiamo creato un solido quadro legislativo su come gestire la migrazione e l’asilo nell’Ue. Sono passati più di dieci anni di lavoro ma abbiamo mantenuto la parola data. Un equilibrio tra solidarietà e responsabilità. Questa è la via europea”, ha commentato su X.”Dopo quasi un decennio di stallo, il Parlamento europeo ha adottato il Patto su migrazione e l’asilo, la riforma completa delle leggi sull’immigrazione dell’Ue. È fatta. L’Europa gestirà la migrazione in modo ordinato e alle nostre condizioni”, ha sottolineato il vice presidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas. LEGGI TUTTO

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    DEF, Upb valida previsioni: presupposta “piena attuazione PNRR”

    (Teleborsa) – Il consiglio dell’Ufficio parlamentare di Bilancio “ha validato lo scenario macroeconomico tendenziale del DEF 2024”, in quanto “le stime sulle principali variabili del quadro sono ricomprese in un intervallo accettabile, sebbene in diversi casi si collochino sull’estremo superiore delle valutazioni del panel UPB”. È quanto si legge in una nota dell’Upb, che precisa che “le previsioni sono validate assumendo la piena e tempestiva realizzazione dei progetti del PNRR e il graduale venire meno delle tensioni geopolitiche internazionali”. Il ministero dell’Economia e delle finanze (MEF) ha predisposto il Def “recependo i rilievi trasmessi dall’UPB il 28 marzo scorso su una precedente versione” spiega l’Ufficio. “Nel dettaglio, la validazione delle stime tendenziali del DEF poggia su previsioni del PIL (1 per cento nel 2024, 1,2 nel 2025, 1,1 nel 2026 e 0,9 nel 2027) che non eccedono gli estremi dell’intervallo di previsione del panel UPB e non si discostano eccessivamente dalle valutazioni mediane, eccetto che nel 2027; inoltre, la previsione governativa del PIL nominale, variabile direttamente rilevante per la finanza pubblica, è simile a quella dell’UPB e comunque non supera l’intervallo delle stime” si legge nella nota. “L’instabilità del quadro globale è però tale per cui le prospettive potrebbero cambiare, anche velocemente e in misura non trascurabile, nel corso dell’orizzonte di previsione. I rischi, che pure appaiono bilanciati nel breve termine, sono giudicati complessivamente orientati al ribasso per i prossimi anni” conclude.Dunque, priorità al rifinanziamento del taglio del cuneo fiscale sul lavoro. E ancora, nell’immediato, “il Governo intende continuare nell’adozione di misure volte a intervenire sul profilo del deficit, migliorandolo ulteriormente anche attraverso una revisione della disciplina dei crediti d’imposta al fine di ricondurlo al di sotto del 3 per cento del PIL entro il 2026, come previsto nella Nadef. Tali azioni saranno rivolte a migliorare non solo i saldi di competenza, ma anche quelli di cassa, abbassando così il profilo del rapporto debito/PIL già nel breve periodo”, si legge nel Documento di economia e finanza trasmesso alle Camere. LEGGI TUTTO

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    Cina, continuano le pressioni deflazionistiche a marzo

    (Teleborsa) – Risultano ancora in calo l’inflazione e i prezzi alla produzione cinesi a marzo 2024, con le pressioni deflazionistiche che rimangono quindi una minaccia importante per la ripresa della grande economia asiatica.Secondo il National Bureau of Statistics, l’inflazione ha registrato un incremento tendenziale dello 0,1%, dopo il +0,7% del mese precedente e rispetto al +0,4% atteso dagli analisti.I prezzi dei prodotti alimentari, del tabacco e dell’alcol sono scesi dell’1,4% su base annua. Tra i prodotti alimentari, il prezzo delle uova è diminuito dell’8,9%, il prezzo della frutta fresca è diminuito dell’8,5%, il prezzo della carne di bestiame è diminuito del 4,3% (di cui il prezzo della carne di maiale è diminuito del 2,4%).Rispetto al mese precedente, invece, i prezzi al consumo mostrano un decremento dell’1%, a fronte del -0,5% del consensus, dopo il +1% precedente.Frenano ancora i prezzi alla produzione, che a marzo hanno mostrato un decremento tendenziale del 2,8%, uguale alle attese (-2,6%), a fronte del -2,7% del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    SdR, Resti (Bocconi): problema imprese è scarsa diversificazione fonti di finanziamento

    (Teleborsa) – “Spesso si pensa alle nostre aziende come a realtà molto indebitate ma il settore privato del nostro Paese è ben più virtuoso della media europea”. Lo ha affermato Andrea Resti, Professore del Dipartimento di Finanza dell’Università Bocconi, nella conferenza Assogestioni “Il risparmio si fa impresa” alla 14esima edizione del Salone del Risparmio.Il vero problema del tessuto produttivo, secondo Resti, risiede piuttosto nella “scarsa diversificazione delle fonti di finanziamento, nella dipendenza eccessiva dalle banche e nella difficoltà di accesso al credito”. L’accademico ha quindi indicato le due leve più efficaci per far crescere i canali alternativi, dal private equity ai fondi: “Favorire l’acquisizione di garanzie pubbliche o reali e lavorare sulla propensione ad assumere rischio in cambio di un extra-rendimento più elevato”. LEGGI TUTTO

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    Italia del Gusto e Eatable Adventures: scelte le 6 startup che innoveranno industria packaging alimentare

    (Teleborsa) – Riciclare e ridurre, materiali alternativi e innovativi, e processi sempre più efficienti: queste le tre aree strategiche della challenge per il packaging alimentare del futuro lanciata lo scorso dicembre da Italia del Gusto, il primo consorzio privato di imprese operanti nel settore alimentare e vinicolo italiano, e Eatable Adventures, tra i principali acceleratori foodtech su scala globale. L’iniziativa, sostenuta da otto rinomati leader di categoria italiani – Amica Chips, Auricchio, PanPiuma, Parmalat, Ponti, Rovagnati, Urbani Tartufi e Valsoia – ha visto la selezione di sei startup, di cui quattro italiane, una bulgara e una israeliana, che avranno l’opportunitàdi collaborare con alcune delle più prestigiose aziende alimentari nazionali e testare le loro soluzioni in scenari reali, oltre ad accedere a un ecosistema collaborativo e a un network di esperti a livello internazionale.Da imballaggi industriali creati con materiali alternativi, a nuove proposte per migliorare i processi produttivi fino a tecnologie in grado di prolungare la shelf life dei prodotti: sei soluzioni all’avanguardia, all’insegna di una visione condivisa di Open Innovation, per favorire il dialogo tra imprese e startup e la condivisione di nuove tecnologie che non sempre è possibile sviluppare internamente. I progetti emergenti supporteranno sempre più le imprese nella riduzione della plastica monouso e di materiali non riciclabili e favoriranno, al contempo, la transizione verso un’industria alimentare più consapevole ed eticamente all’avanguardia.”Per Italia del Gusto è fondamentale incentivare l’innovazione, per questo abbiamo supportato con grande interesse e curiosità la Call4Startup, che si è rivelata un momento entusiasmante per il numero di progetti innovativi e concreti che sono stati presentati, fruttodi competenze di altissimo valore. Un’iniziativa, questa, – dichiara Giacomo Ponti, presidente del Consorzio Italia del Gusto – naturalmente votata all’innovazione e finalizzata alla ricerca e all’implementazione delle più evolute soluzioni di packaging sostenibile. La collaborazione con Eatable Adventures ha permesso di attivare un circuito virtuoso e individuare, tra le valide proposte generate dalle startup, quelle più funzionali alle esigenze delle aziende aderenti. La cura di sinergie tra mondo della ricerca e dell’industria come quelle promosse nell’ambito di questo progetto risultano un fattore strategico per garantire uno sviluppo delle nostre realtà economiche sempre più orientato all’integrazione dei princìpi di sostenibilità nel proprio operato”.”Il demo day ha rappresentato un momento di felice conclusione di un processo, che in tutte le sue fasi di sviluppo, è stato di estremo valore. La challange ha coinvolto un numero considerevole di start up, e nella fase di selezione sono state identificate le più interessantitra quelle candidatesi – afferma Alberto Volpe Direttore Generale di Italia del Gusto –. Le sei startup che hanno partecipato al demo day hanno presentato proposte di chiaro potenziale, suscitando un confronto dinamico e stimolante con le otto aziende del Consorziopartecipanti”.”Questa challenge rappresenta un ulteriore tassello per l’evoluzione dell’industria alimentare italiana. La collaborazione tra startup ed eccellenze del Made in Italy consente di costruire un futuro più sostenibile e consapevole, promuovendo soluzioni innovative per le sfide del nostro tempo – dichiara Alberto Barbari, regional VP Italy di Eatable Adventures –. Essere coinvolti in questa challenge, per noi, è stato estremamente stimolante e ci ha dato modo di poter collaborare e supportare Italia del Gusto, una realtà all’avanguardia che riunisce ilmeglio della nostra food industry. Eatable Adventures è un vero e proprio catalizzatore di innovazione nel mondo del foodtech e la nostra rete globale di partner e startup ci consente di individuare e sostenere le soluzioni più promettenti, contribuendo così a plasmare il futurodell’industria alimentare all’insegna dell’etica e della sostenibilità”.Innovare per conservare: Nicefiller e il Cronogard – Nicefiller, realtà italiana per la categoria materiali innovativi, propone Cronogard una tecnologia che utilizza specifiche molecole inserite nel packaging, tramite scambi di ioni in grado di proteggere e mantenere freschi gli alimenti più a lungo, riducendo gli sprechi. La soluzione offre una barriera protettiva e antibatterica all’interno delle confezioni, rallentandola formazione degli agenti responsabili del deterioramento organolettico e visivo.Ottimizzazione dei processi: FOODOC e la Rivoluzione B2B – Sempre dall’Italia arriva FOODOC che propone una soluzione software modulare in grado di ottimizzare il processo di etichettatura multilingua. Centralizzare la gestione, snellire le operazioni e ridurre i costi operativi: queste le parole chiave di una vera e propria rivoluzione B2B pronta a cambiare le regole del gioco per Produttori e Consulenti.Ecosostenibilità innovativa: Alter Eco Pulp e il Fiber Molding – Per la categoria Riciclo e Riutilizzo spicca l’innovativa italiana Alter Eco Pulp – Società Benefit -, che ha introdotto la tecnologia del “Fiber Molding cellulosico”. Si tratta di un processo innovativo che utilizza fibre naturali di cellulosa provenienti da piante annuali e da prodotti secondari agricoli, come nel caso del bambù o degli scarti della lavorazione della canna da zucchero, per la creazione di prodotti monouso e packaging ecosostenibili.Verso un futuro Plastic Free: IUV e le alternative ecologiche – Il quarto progetto italiano, IUV, ricerca e sviluppa soluzioni di confezionamento plastic free e rivestimenti edibili per prodotti alimentari freschi attraverso “Naturameri” piccole molecolenaturali non modificate chimicamente presenti nelle alghe, nelle piante e persino negli scarti alimentari. La loro offerta comprende laminati a base vegetale, che rappresentano un’alternativa ecologica alla plastica monouso, una soluzione protettiva liquida “Scelli”, perpreservare la freschezza e per estendere la durata degli alimenti, ed etichette a base di ingredienti vegetali 100% naturali, incentivando una visione sempre più eco-friendly del packaging alimentare.Biopreservazione per una Shelf Life Prolungata: LiVA e le soluzioni intelligenti – LiVA, la startup israeliana, tutta al femminile, è specializzata nello sviluppo di soluzioni intelligenti di biopreservazione e biocontrollo finalizzate a estendere la shelf life di alimenti edelle colture, riducendo gli sprechi e promuovendo una produzione più sostenibile. Le miscele di nutrienti prebiotici create da LiVA favoriscono la crescita di batteri funzionali senza ricorrere a colture vive, imitando l’azione benefica sull’ecosistema microbico edassicurando una protezione completa.Alternative alla plastica: Lam’on e i Laminati Biodegradabili – La startup bulgara Lam’on, per la categoria materiali innovativi, propone materiali alternativi per ridurre l’uso di plastica. Grazie allo sviluppo e produzione di laminati a base biologica, riciclabili insieme a carta e cartone, e di fogli trasparenti compostabili, le soluzioni innovative di questa startup si propongono come alternative sostenibili ai prodotti in plastica derivati dal petrolio, comunemente utilizzati nelle industrie della stampa e dell’imballaggio. LEGGI TUTTO