More stories

  • in

    USA, S&P Global: PMI servizi cala a marzo

    (Teleborsa) – Frena il settore dei servizi negli Stati Uniti. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global, si è portato a 51,7 punti nel mese di marzo dai 52,3 del mese precedente, e risulta in linea con le stime degli analisti.L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, si conferma comunque al di sopra la soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Scivola anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, e si attesta a 52,1 punti, contro i 52,5 punti di febbraio, ma al di sotto dei 52,2 punti delle aspettative di consensus. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, ADP: a marzo 184 mila occupati in più, ben sopra le attese

    (Teleborsa) – Ben sopra le attese l’andamento dei nuovi posti di lavoro nel settore privato statunitense a marzo 2024. Gli occupati del settore privato hanno registrato infatti un aumento di 184 mila posti di lavoro, dopo i 155 mila del mese precedente (dato rivisto da un preliminare di 140 mila). Le attese dagli analisti indicavano un aumento di 148 mila unità.È quanto indica il report della Automated Data Processing (ADP), che ogni mese pubblica questo report sul mercato del lavoro sulla base dei dati aggregati pervenuti dal settore privato non agricolo. Tale report precede quello ufficiale del Dipartimento del Lavoro che verrà pubblicato venerdì prossimo, 12 aprile 2024.La crescita maggiore è quella del settore dei servizi (+142 mila), in particolare Leisure/hospitality (+63 mila) e Trade/transportation/utilities (+29 mila). Nel settore manifatturiero i posti di lavoro aumentano di 1.000 unità, mentre in quello delle costruzioni di 33 mila unità.A livello dimensionale, le piccole imprese hanno registrato un aumento degli occupati di 16 mila, mentre le imprese di medie dimensioni registrano un incremento di 93 mila e l’industria di grandi dimensioni di 87 mila.”Marzo è stato sorprendente non solo per gli aumenti salariali, ma anche per i settori che li hanno registrati – ha affermato Nela Richardson, Chief Economist di ADP – I tre maggiori aumenti per coloro che hanno cambiato lavoro si sono verificati nell’edilizia, nei servizi finanziari e nel settore manifatturiero. L’inflazione si sta raffreddando, ma i nostri dati mostrano che le retribuzioni stanno aumentando sia nel settore dei beni che in quello dei servizi”.(Foto: Saulo Mohana su Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    USA-Cina, fra Biden e Xi confronto “franco” e “costruttivo”

    (Teleborsa) – Collaborazione nell’intelligenza artificiale, lotta al cambiamento climatico, fentanyl, cyberattacchi e Medio Oriente. Questi i temi al centro del colloquio telefonico fra Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinping. Circa 90 minuti in cui Xi e Biden – fa sapere la diplomazia di Pechino – “hanno avuto uno scambio di opinioni sincero e approfondito su relazioni bilaterali e questioni di reciproco interesse”. Nella telefonata avuta in serata su richiesta americana, Xi ha ricordato che il summit di novembre a San Francisco “ha aperto una visione orientata al futuro”. Il rapporto bilaterale “sta iniziando a stabilizzarsi”: una nota positiva a cui si aggiunge però che “sono aumentati anche i fattori negativi del rapporto e ciò richiede attenzione da entrambe le parti”.”Il presidente ha continuato il suo pressing sui narcotici e le droghe sintetiche” riferisce un funzionario della Casa Bianca illustrando i contenuti della conversazione telefonica fra i due leader. Biden ha, inoltre, sollevato con il presidente cinese le preoccupazioni americane sulla cooperazione di Pechino con la Russia per ricostruire l’industria militare di base di Mosca. Un confronto “franco” e “costruttivo” su molti temi” riferisce la Casa Bianca, sottolineando che Biden ha messo in evidenza “l’importanza di mantenere la pace e la stabilità nello stretto di Taiwan e di rispettare la legge e la libertà di navigazione nel Mar della Cina”.Xi, nel resoconto della diplomazia di Pechino, ha citato tre principi generali che dovrebbero guidare i rapporti Cina-Usa nel 2024: il limite da dare “al non conflitto e al non confronto” rafforzando la prospettiva positiva, la priorità da attribuire alla stabilità e la credibilità da preservare onorando gli impegni per “trasformare ‘la visione di San Francisco in realtà'”. La percezione strategica – ha sottolineato il presidente cinese – “è fondamentale nella relazione Cina-Usa, proprio come il primo bottone di una camicia da rimettere a posto. Due grandi Paesi come Cina e Usa non dovrebbero recidere i loro legami o voltarsi le spalle a vicenda, e ancor meno scivolare nel conflitto o nello scontro”. I due Paesi “dovrebbero rispettarsi a vicenda, coesistere in pace e perseguire la cooperazione vantaggiosa per tutti. I legami dovrebbero continuare ad procedere in modo stabile, solido e sostenibile, anziché regredire”. Xi ha riferito la posizione di Pechino su Hong Kong, diritti umani, mar Cinese meridionale e altri dossier. I due presidenti, che hanno parlato anche di crisi ucraina, situazione nella penisola coreana e altri temi, “hanno trovato la telefonata sincera e costruttiva”. Le rispettive squadre dovranno lavorare per realizzare la visione di San Francisco, tra cui i meccanismi di consultazione su questioni diplomatiche, economiche, finanziarie, commerciali e di altro tipo. La parte cinese, infine, ha accolto con favore le prossime visite a Pechino del segretario al Tesoro Janet Yellen e del segretario di Stato Antony Blinken. LEGGI TUTTO

  • in

    Giappone, PMI Servizi aumenta meno delle attese a marzo

    (Teleborsa) – L’economia dei servizi giapponese ha continuato ad espandersi nel mese di marzo 2024, con un tasso di crescita in notevole accelerazione. I guadagni sia nell’attività totale che nei nuovi ordini sono stati solidi e i più forti dallo scorso agosto in un contesto di miglioramento del numero di clienti e della fiducia. Di conseguenza, si sono registrati ulteriori consistenti incrementi degli affari in sospeso e dell’occupazione. Nel frattempo, le pressioni sui costi sono aumentate alla fine del primo trimestre e hanno raggiunto il livello più forte negli ultimi cinque mesi. È quanto emerso dall’indagine di S&P Global-Jibun Bank.L’indice principale delle attività commerciali dei servizi si è attestato a 54,1 punti a marzo, in aumento rispetto a 52,9 di febbraio ma al di sotto dei 54,9 punti attesi dagli analisti. Ciò ha segnalato un diciannovesimo miglioramento consecutivo dell’attività nel settore dei servizi giapponese, e il tasso di crescita si è rafforzato fino al livello più alto dallo scorso agosto. “L’economia dei servizi giapponese ha registrato una ripresa della crescita alla fine del primo trimestre del 2024, poiché il miglioramento delle condizioni della domanda e il rafforzamento del numero di clienti si sono combinati per aumentare ulteriormente sia la produzione che i nuovi ordini – ha commentato Usamah Bhatti, economista presso S&P Global Market Intelligence – La crescita dell’attività commerciale si è rafforzata rispetto a quella osservata a febbraio ed è stata la più pronunciata in sette mesi”.”Le prospettive a breve termine per il settore dei servizi appaiono robuste, poiché il livello degli affari in sospeso – un indicatore per i prossimi lavori – ha continuato ad aumentare a tassi quasi record, mentre anche la fiducia nelle prospettive a 12 mesi è rimasta forte. La preoccupazione rimane sul fronte dei prezzi, poiché le aziende hanno segnalato un altro marcato aumento dei costi”, ha aggiunto.(Foto: Photo by Alexander Smagin on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Cina, PMI Caixin servizi marzo aumenta a 52,7 punti

    (Teleborsa) – Si rafforza leggermente il settore dei servizi in Cina. Il PMI dei servizi elaborato da Caixin/S&P Global è infatti salito a quota 52,7 punti a marzo 2024 dai 52,5 precedenti. Il valore rimane sopra la soglia chiave dei 50 punti, che segnala una espansione dell’attività, e risulta uguale ai 52,7 punti attesi dagli analisti.”L’indice Caixin China General Services Business Activity Index si è attestato a 52,7 a marzo, in aumento di 0,2 punti rispetto al mese precedente, segnando il suo quindicesimo mese consecutivo di espansione e indicando una ripresa più rapida nel settore”, ha commentato Wang Zhe, economista senior presso Caixin Insight Group.”La crescita della domanda e dell’offerta ha accelerato – ha aggiunto – Il miglioramento della domanda di mercato ha portato ad un continuo aumento dell’offerta. L’attività commerciale e il totale dei nuovi ordini sono cresciuti entrambi per il quindicesimo mese consecutivo, mentre le esportazioni hanno continuato a crescere in un contesto di ripresa dell’economia globale, spingendo la misura corrispondente al livello più alto da giugno”.(Foto: Christian Lue on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Mercato dell’auto, battuta d’arresto a marzo 2024: 162.083 immatricolazioni (-3,71%)

    (Teleborsa) – A marzo 2024 sono state immatricolate 162.083 autovetture a fronte delle 168.324 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari ad una diminuzione del 3,71%. I trasferimenti di proprietà sono stati 481.531 a fronte di 490.134 passaggi registrati a marzo 2023, con una diminuzione del 1,76%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 643.614, ha interessato per il 25,18% vetture nuove e per il 74,82% vetture usate. Questi i dati relativi al mercato dell’auto a marzo 2024 comunicati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.”A marzo 2024, con due giorni lavorativi in meno rispetto a marzo 2023 (21 giorni contro 23), il mercato auto italiano registra il primo segno negativo (-3,7%) da luglio 2022 – commenta Roberto Vavassori, presidente di ANFIA –. Il cumulato del primo trimestre mantiene comunque una variazione tendenziale positiva (+5,7%). Nel complesso delle misure che si stanno mettendo in campo per un rinnovo del parco circolante in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione della mobilità gli incentivi all’acquisto di vetture a bassissime o zero emissioni costituiscono un tassello fondamentale. Il rallentamento delle immatricolazioni di auto ricaricabili (BEV e PHEV) e, in particolare, delle elettriche (BEV) – le cui vendite calano del 34,4% a marzo e del 18,5% nel trimestre – rende ancora più evidente quanto sia necessaria una rapida applicazione del nuovo schema di incentivazione, onde evitare che l’effetto attesa continui a pesare sulla domanda. Parallelamente, anche sul fronte delle infrastrutture di ricarica, la cui diffusione e capillarità costituiscono un’altra condizione abilitante per la mobilità elettrica, emerge qualche segnale di avanzamento, pur essendoci ancora molto da fare soprattutto per raggiungere un numero adeguato di punti di ricarica di tipo veloce e ultraveloce in corrente continua. Da qualche giorno è infatti disponibile online la Piattaforma Unica Nazionale (PUN) promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e realizzata in collaborazione con il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e la Ricerca sul Sistema Energetico (RSE), un portale istituzionale dedicato a mappare tutte le infrastrutture di ricarica sul territorio nazionale accessibili al pubblico, fornendo le informazioni sulla localizzazione, la tipologia di alimentazione, la potenza massima erogabile, il gestore dell’infrastruttura e lo stato del punto di ricarica. Lo strumento, oltre ad offrire un servizio ai cittadini, è utile per le amministrazioni locali nella pianificazione territoriale e speriamo consenta di snellire il processo autorizzativo delle nuove installazioni”.”Nel mese di marzo – rileva l’UNRAE – battuta d’arresto per il mercato dell’auto in Italia che, complici due giorni lavorativi in meno, registra -3,7% con 162.083 nuove auto immatricolate rispetto alle 168.324 di marzo 2023. Il primo trimestre dell’anno archivia una crescita del 5,7% sullo stesso periodo 2023 con 451.261 unità immatricolate (-16,1% su gennaio-marzo 2019). Sul fronte della transizione energetica, i dati di marzo indicano le BEV ferme a quota 3,3% e le PHEV al 3,5%, sul totale mercato”.”Anche i risultati di marzo delle immatricolazioni di auto BEV e PHEV, in lieve calo rispetto a febbraio le prime e in leggero rialzo le seconde, confermano come la prolungata attesa degli incentivi stia determinando una paralisi del mercato di tali motorizzazioni – commenta il presidente dell’UNRAE Michele Crisci –. È d’obbligo per noi – prosegue – continuare a sottolineare l’importanza e l’urgenza di rendere presto operativo il nuovo schema incentivi: considerando i tempi tecnici di tutti i prossimi passaggi della normativa ancora necessari, rischiamo di arrivare a perdere metà dell’anno e avere un impatto degli incentivi estremamente limitato sul 2024″.Il forte ritardo nell’avvio di una politica di incentivi mantiene il nostro Paese fanalino di coda rispetto agli altri Major Markets europei. Gli incentivi – ricorda l’UNRAE – sono stati introdotti in Francia da 15 anni, in Spagna da 14 anni, nel Regno Unito da 13 anni, in Germaniada 8 anni e in Italia solo da 5 anni. “Da noi – nota Crisci – dopo due anni di incentivi, peraltro abbastanza timidi in termini di importi unitari, nel 2022 gli stessi sono stati in sostanza vanificati perché sono state escluse le aziende, vero motore della transizione energetica. Per questo in due anni sono stati accumulati circa 600 milioni di fondi stanziati ma non spesi”. Per invertire questo trend, l’UNRAE ritiene necessario che venga eliminato il tetto di prezzo alle auto 0-20 g/Km, o quantomeno equiparato a quello della fascia 21-60 g/Km, e che il Governo accompagni questa transizione in modo strutturale, dando una visione chiara agli imprenditori e ai consumatori del piano incentivi per i prossimi 2/3 anni. E si augura che tali richieste possano essere presto introdotte, consentendo così un più rapido cambio di rotta per il nostro Paese.” Un ulteriore fattore abilitante per favorire il percorso verso la transizione energetica – sottolinea infine Crisci – è la revisione del trattamento fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo, agendo su detraibilità IVA e deducibilità dei costi in funzione delle emissioni di CO2 e riducendo il periodo di ammortamento a 3 anni, attraverso i decreti attuativi della Delega Fiscale, al fine di rilanciare la competitività delle nostre imprese e valorizzare il contributo che le stesse, con il veloce ricambio dei veicoli aziendali, possono fornire per accelerare il rinnovo del parco circolante”.Immatricolazioni per alimentazione – Le autovetture a benzina – rileva l’ANFIA – vedono il mercato di marzo in aumento del 5,7%, con quota di mercato al 31,3%, mentre le diesel calano del 27,6%, con quota al 15,1%. Nel cumulato dei tre mesi del 2024 le immatricolazioni di auto a benzina aumentano del 20% e quelle delle auto diesel calano del 17,4%, rispettivamente con quote di mercato del 31% e del 15%. Le auto ad alimentazione alternativa rappresentano, nel solo mese di marzo, il 53,6% del mercato, con volumi in crescita dello 0,4% rispetto a quelli di marzo 2023; nel cumulato, crescono del 6,6%, con una quota del 53,9%. Tra queste, le autovetture elettrificate rappresentano il 45,6 % del mercato di marzo e il 44,3% del cumulato, in aumento dello 0,6% nel mese e del 6,2% nei tre mesi. Nel dettaglio, le ibride non ricaricabili incrementano dell’8,3% nel mese, con una quota del 38,8%; nel cumulato crescono invece del 12,6%, con una quota del 38,2%. Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili (BEV e PHEV) calano del 28,6% a marzo e rappresentano il 6,8% del mercato del mese (a marzo 2023 era il 9,2%); nel cumulato calano del 21,5% e hanno una quota del 6,2% (in calo di 2,1 punti percentuali rispetto al cumulato del 2023). Le auto elettriche (BEV) hanno una quota del 3,3% nel mese e del 3% nel cumulato; le vendite calano del 34,4% a marzo e del 18,5% nel trimestre. Le ibride plug-in (PHEV) registrano una flessione del 22,1% a marzo e del 24% nel cumulato, rappresentando il 3,5% delle immatricolazioni del singolo mese e il 3,2% del totale da inizio anno. Infine, le autovetture a gas rappresentano l’8% dell’immatricolato di marzo, quasi interamente composto da autovetture Gpl (in lieve calo: -0,8% nel mese). Marginale la quota delle autovetture a metano, che, nel mese, aumentano del 38,6%. Nel cumulato, le alimentate a metano crescono del 14,5% e le GPL crescono dell’8,4%; insieme, nel trimestre, le due alimentazioni costituiscono il 9,6% circa del mercato (di cui solo lo 0,2% è metano. Nel cumulato dei tre mesi, Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 ibride occupano, rispettivamente, la prima, seconda e settima posizione tra le autovetture mild/full hybrid. Tra le PHEV, Jeep Renegade risulta al nono posto nei tre mesi, seguita da Jeep Compass. Tra le elettriche, Jeep Avenger è il terzo modello più venduto dopo Tesla Model Y e Model 3, seguito da Fiat 500 al quinto posto, mentre Peugeot 208 occupa la decima posizione.Mercato per segmenti – Nel mese di marzo le autovetture utilitarie e superutilitarie – sottolinea l’ANFIA – rappresentano il 33% del mercato, con volumi in aumento del 3,3% rispetto a quelli di marzo 2023. Le auto dei segmenti medi hanno una quota dell’11,7% a marzo 2024, con un mercato in calo dell’1,5% rispetto allo stesso mese del 2023. I SUV hanno una quota di mercato pari al 52,3% nel mese, in calo del 9,5%. Nel dettaglio, i SUV piccoli rappresentano il 9,5% del mercato del mese (+10,4% rispetto a marzo 2023), i SUV compatti il 30,2% (-10,5%) e i SUV medi l’8,1% (-23,8%), mentre le vendite di SUV grandi sono il 4,5% del totale (-6,9%). Il 24,7% dei SUV venduti nel mese di marzo è di un brand del Gruppo Stellantis. Nei primi tre mesi del 2024, utilitarie e superutilitarie hanno una quota del 34,4% (+13,8% rispetto ai primi tre mesi del 2023). Il modello più venduto della categoria rimane Fiat Panda. Del gruppo Stellantis si trovano nella top ten del cumulato anche Citroen C3, al terzo posto, Lancia Ypsilon al quarto, Peugeot 208 al quinto, Fiat 500 all’ottavo, e, infine, Opel Corsa al nono. Le autovetture medie (segmenti C, D ed E) hanno una quota del 10,6% (+3,8%) nel cumulato. Nella top ten dei tre mesi, a rappresentare il gruppo Stellantis, troviamo Peugeot 308 all’ottavo posto e Fiat Tipo al nono posto. I SUV, in crescita dello 0,2% nel cumulato, detengono una quota del 52,3%. Continua l’ottima performance di Jeep Avenger, prima nella top ten dei SUV piccoli con oltre 10.500 unità immatricolate da inizio anno. Stellantis è presente nella top ten anche con Opel Mokka al quarto posto e Citroen C3 Aircross al quinto. In classifica, al decimo posto, anche DR 3.0. Tra i SUV compatti, Peugeot 2008 è la seconda auto più venduta del segmento e Fiat 500x è la settima nel trimestre, seguita da Jeep Renegade al nono posto. L’Alfa Romeo Tonale, tra i SUV medi, chiude il trimestre al secondo posto, dietro alla Kia Sportage. Presente nella classifica del cumulato anche Alfa Romeo Stelvio, all’ottavo posto. Infine, sempre più marginale la quota di Monovolumi e Multispazio (1,4% nel cumulato, in crescita del 16,2%).Il Gruppo Stellantis, nel complesso, totalizza nel mese 52.605 immatricolazioni (-11,6%), con una quota di mercato del 32,5%.Nei primi tre mesi dell’anno, le immatricolazioni complessive ammontano a 151.132 unità (+4,2%), con una quota di mercato del 33,5%.Sono cinque i modelli del Gruppo Stellantis nella top ten di marzo, con Fiat Panda stabile in testa alla classifica (11.715 unità), seguita, al terzo posto, da Lancia Ypsilon (4.845), che recupera una posizione rispetto alla classifica del mese precedente, e, al quarto, da Citroen C3 (4.279). All’ottavo posto si colloca Jeep Avenger (3.261), seguita, al nono, da Peugeot 208 (3.201). Il mercato di DR Automobiles, coi suoi marchi DR, EVO, Sportequipe e ICH-X, registra un calo del 65,6% nel mese e del 24,2% nel cumulato. Il Costruttore molisano costituisce lo 0,7% del mercato di marzo e l’1,4% nei primi tre mesi del 2024. Per finire, il mercato dell’usato totalizza 481.531 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari a marzo 2024, l’1,8% in meno rispetto a marzo 2023. Nel primo trimestre del 2024, i trasferimenti di proprietà sono 1.416.958, in crescita del 9,4% rispetto allo stesso periodo del 2023.Aree geografiche – Dal punto di vista delle aree geografiche nel mese – rileva l’UNRAE – il Nord Est, con una buona crescita in volume, guadagna 4,5 punti, al 38,2% di quota (34,3% nel cumulato), grazie alla spinta del noleggio, senza il quale perderebbe 15,5 punti, al 22,7%. Il Nord Ovest perde 4,2 punti e si ferma al 26,5% di share (27,7% nel trimestre), il Centro Italia scende al 21,6 del totale (-0,9 punti, al 23,1% in gennaio-marzo). L’area meridionale sale di mezzo punto al 9,2%, mentre le Isole rimangono stabili al 4,4% (rispettivamente 10,1% e 4,8% nel cumulato). Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni in marzo evidenziano una lieve crescita (+0,7%) con 120,3 g/Km; 121,1 g/Km in gennaio-marzo (+1,0%). L’analisi delle immatricolazioni di marzo per fascia di CO2 riflette l’andamento nel mese di auto BEV e PHEV: la fascia 0-20 g/Km rappresenta il 4,0% del mercato, il 2,7% la fascia 21-60 g/Km (rispettivamente 3,5% e 2,5% nel cumulato). La fascia 61-135 g/Km rappresenta il 67,8% (68,6% nel cumulato), mentre la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km si porta al 21,8% e quella della fascia oltre i 190 g/Km al 2,0% (rispettivamente 21,5% e 2,0% nei primi 3 mesi). LEGGI TUTTO

  • in

    Moto: immatricolazioni marzo a segno meno ma I trimestre resta positivo

    (Teleborsa) – Le immatricolazioni di due ruote a marzo sono diminuite del 5,21% ma il bilancio del primo trimestre resta positivo con un +3%. “Le pessime condizioni atmosferiche, il confronto con un 2023 particolarmente positivo e la presenza in calendario di meno giorni lavorativi ci aiutano a inquadrare meglio l’andamento mensile del mercato. Malgrado l’inizio d’anno altalenante, il 2024 segna a oggi un +3% sull’anno scorso e conferma ancora la centralità e il protagonismo delle due ruote come soluzione di mobilità e fattore di svago e passione” ha dichiarato il presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori). Le registrazioni del terzo mese dell’anno si attestano a 35.605 unità con una flessione del 5,21%. Le moto che lasciano sul terreno 4,09 punti percentuali e immatricolano 17.431 veicoli, gli scooter registrano un calo del 6,36% a 16.704 unità e i ciclomotori perdono il 5,04% con 1.470 unità vendute.Nonostante il risultato di marzo, come detto, il mercato tiene ancora nel cumulato del primo trimestre, segnando una crescita del 3,08%, che corrisponde a 85.113 veicoli nuovi messi in strada. In testa alla classifica gli scooter con una performance del 3,64% e 41.329 unità, seguiti dalle moto che crescono del 2,93% e targano 40.067 veicoli; chiudono i ciclomotori, che flettono dell’1,22% per un totale di 3.717 veicoli registrati.Più contenuto il calo di mercato dei veicoli elettrici, che chiudono il mese di marzo con una flessione del 3,01%, pari a 1.065 veicoli venduti. A portare volumi sono soprattutto i ciclomotori che, anche grazie a una commessa, crescono del 32,02% e mettono sul mercato 503 unità mentre gli scooter perdono 24,16 punti percentuali e immatricolano 518 veicoli. Le moto con 44 unità vendute a marzo segnano una crescita del 29,41%. Sempre in territorio negativo il cumulato annuo, con un calo del 24,36% per un totale di 2.124 unità vendute.(Foto: © Damrong Rattanapong / 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    Ambienta, Antitrust non avvia istruttoria su acquisizione Officine Maccaferri

    (Teleborsa) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha deliberato di non avviare l’istruttoria con riguardo all’operazione con cui Ambienta SGR acquisirà una quota di maggioranza di Officine Maccaferri, in quanto non ostacola in misura significativa la concorrenza effettiva nei mercati interessati e non comporta la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante.Ambienta SGR è una società attiva nella gestione di patrimoni di imprese, con un portafoglio focalizzato su operatori dei settori delle energie rinnovabili, dei biocarburanti, dell’efficienza energetica, della mitigazione dell’inquinamento e della gestione dei rifiuti e delle risorse idriche. Officine Maccaferri è una società attiva nella ricerca, progettazione e realizzazione di soluzioni per le infrastrutture, l’industria mineraria, il controllo di flussi idrici e la protezione dell’ambiente.L’AGCM osserva che in nessuno dei mercati rilevanti in cui opera il gruppo target sono presenti società appartenenti al portafoglio gestito da Ambienta, né nei mercati a valle o a monte. Inoltre, considerato che l’operazione non comporta alcuna sovrapposizione di quote di mercato, né effetti di natura verticale, l’Autorità ritiene che non sia idonea a sollevare criticità concorrenziali nei mercati di riferimento, non determinandone modifiche strutturali. LEGGI TUTTO