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    Dl Superbonus, via libera definitivo del Senato: nessuna proroga

    (Teleborsa) – Il Senato ha dato il via libera in seconda lettura alla conversione in legge del decreto Superbonus con 81 voti favorevoli, 48 voti contrari e 4 astenuti. Il provvedimento, approvato senza modifiche rispetto al testo licenziato dalla Camera il 31 gennaio scorso, diventa quindi legge. Non è stata quindi introdotta alcuna ulteriore forma di proroga. Confermate infatti le misure inserite nel testo approvato dal governo il 28 dicembre scorso. Il contributo per consentire alle famiglie a basso reddito di effettuare nel 2024 i lavori già programmati usufruendo del 110% e la sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme a tutti coloro che non hanno completato i lavori entro il 31 dicembre 2023 e non hanno conseguito il miglioramento di due classi energetiche dell’immobile. Per i lavori che saranno effettuati nel 2024 resta la detrazione del 70% prevista a legislazione vigente. Nel dettaglio, per tutelare le famiglie economicamente più fragili e consentire loro la conclusione dei cantieri ‘Superbonus 110%’ che abbiano raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60 per cento al 31 dicembre 2023, il decreto riconosce uno specifico contributo ai cittadini con reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro in relazione alle spese sostenute dal primo gennaio a 31 ottobre 2024. Il contributo sarà erogato, nei limiti delle risorse disponibili, pari a 16,4 miliardi, dall’Agenzia delle entrate, secondo criteri e modalità determinati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.E’ anche prevista la cosiddetta “sanatoria” in base alla quale non devono essere restituite le somme risultanti negli stati di avanzamento dei lavori effettuati fino al 31 dicembre 2023, anche nel caso in cui, a causa del mancato completamento degli interventi, non sia stato realizzato il miglioramento delle due classi energetiche. Il decreto interviene anche in matera di sismabonus e di bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche restringendone l’applicazione. LEGGI TUTTO

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    Tim, Labriola: operazione con KKR cambierà il volto della società

    (Teleborsa) – L’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, ha dichiarato che il gruppo “sta ottenendo grandi risultati ma resteremo concentrati perché la nostra sfida è costruire la credibilità, renderla sempre più solida realizzando costantemente ciò che promettiamo di raggiungere, esattamente come abbiamo fatto in questi due anni”. Incontrando quasi mille manager dell’azienda per presentare i risultati del 2023, Labriola ha aggiunto: “facciamo parte di un’azienda che vive in un settore complesso ma ci distinguiamo dagli altri per capacità di portare numeri e risultati”. “Non solo stiamo per concludere con KKR un’operazione di rilevanza unica, che cambierà il volto dell’azienda, ma abbiamo anche messo dei tasselli fondamentali nel rilancio del business e grazie al superamento del fardello del debito ci stiamo riservando delle opzionalità strategiche per il futuro”, ha proseguito.”Tutto questo lo abbiamo fatto grazie all’impegno di tutti: la nostra squadra – ha dichiarato Labriola –. Siamo tornati ad essere un’azienda in grado di fare ciò che promette e lo abbiamo dimostrato, lo abbiamo fatto in Brasile, che era in crisi e ora è un gioiello, e lo stiamo facendo anche in Italia centrando le guidance di piano per il secondo anno consecutivo, come non accadeva da circa 12 anni”. “È vero – ha spiegato Labriola – che ci separeremo e diventeremo due aziende ma saranno entrambe aziende leader nel loro settore. ServCo sarà il principale operatore e il più infrastrutturato. Netco sarà il punto di riferimento per il mercato wholesale della fibra”.”Nel frattempo, sui bandi del Pnrr siamo l’unica azienda ad aver partecipato a tutte le gare e in alcuni casi stiamo addirittura superando i target previsti, grazie al grande lavoro dei colleghi di rete. Tutto questo lo abbiamo portato avanti mentre mettevamo a terra con KKR un’operazione da 20 miliardi, il terzo deal più grande di sempre in Italia e il quinto in Europa negli ultimi 5 anni”, ha sottolineato l’amministratore delegato di Tim. “Abbiamo di fronte ancora delle sfide importanti, quelle comuni a chi sta dentro questo settore. C’è bisogno di interventi anche normativi di riequilibrio che portino tutto il comparto a svilupparsi per poter essere l’ossatura digitale che serve all’Italia e all’Europa”, ha concluso il manager. LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, per il rilancio arriva il Commissario straordinario

    (Teleborsa) – Come ormai tutto lasciava presagire, il Governo ufficializza il Commissariamento per l’ex Ilva. “Con decreto del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, Acciaierie di Italia S.p.A. è stata ammessa, con decorrenza immediata, alla procedura di amministrazione straordinaria. E’ nominato commissario straordinario Giancarlo Quaranta, professionista con lunga esperienza nel settore siderurgico”, fa sapere il Mimit in una nota. “Il decreto ministeriale – prosegue la nota del Mimit – segue l’istanza del 18 febbraio scorso, con cui Invitalia, il socio pubblico di AdI titolare del 38% del capitale, ha richiesto al ministero delle Imprese e del Made in Italy l’ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria della società Acciaierie d’Italia S.p.A. ai sensi dell’articolo 1 del decreto-legge del 18 gennaio 2024, n. 4. (Disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico)”.A stretto giro arriva anche la nota di Arcelor Mittal – “Oggi il governo italiano ha messo in amministrazione straordinaria Acciaierie d’Italia SpA dopo la richiesta di Invitalia, trasferendo il controllo della società dai suoi attuali azionisti, Arcelor Mittal e Invitalia, a commissari nominati dal governo. Si conclude così il coinvolgimento di ArcelorMittal in AdI, iniziato nel 2018”. E’ quanto afferma Arcelor Mittal in una nota nella quale evidenzia che “la situazione finanziaria di AdI è stata ulteriormente influenzata dal fatto che il governo italiano ha erogato meno di un terzo dei 2 miliardi di misure di sostegno offerte al momento della creazione della partnership con Invitalia”.È “importante” che il Governo abbia nominato il commissario per l’ex Ilva, ma adesso “bisogna agire subito” perché “si è perso troppo tempo”, commenta il leader della Cgil, Maurizio Landini, a Metropolis aggiungendo che “c’è bisogno di avere un progetto industriale serio e fare degli investimenti. L’acciaio è un elemento strategico”.”La nomina di Quaranta per noi rappresenta la possibilità che l’amministrazione straordinaria appena decisa dal Governo sia davvero il segnale di voler ripartire da zero, ma con chi conosce bene l’acciaieria e tutto il gruppo ex Ilva”, dice il leader della Fim, Roberto Benaglia. “Temevamo, ed è stata una delle nostre richieste al Governo, che l’amministrazione straordinaria se non fosse stata gestita da chi conosceva la siderurgia, potesse ripercorrere l’esperienza negativa e gli errori del passato sulla gestione dell’amministrazione straordinaria – aggiunge – la scelta fatta dal ministro Urso in parte ci rassicura e ci dà la possibilità di sperare in un vero cambio di passo e nel rilancio del sito. Per noi ora è fondamentale che l’amministrazione straordinaria duri il tempo necessario a preparare il terreno per l’investitore privato e per farlo, è necessario dare al commissario le fondamentali dotazioni, anche in termini finanziari, per fa ripartire l’acciaieria. Questo insieme con la nomina di Quaranta rappresenta e rappresenterà un segnale concreto di speranza per i lavoratori di tornare a lavoro e di rilancio degli impianti”. LEGGI TUTTO

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    Paradisi fiscali: Bahamas e Belize via da lista nera UE

    (Teleborsa) – il Consiglio Ue, che si riunito oggi con i ministri degli Affari europei dei 27, ha rimosso Bahamas, Belize, Seychelles e Isole Turks e Caicos dall’elenco delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali.Con questi aggiornamenti, la lista nera dell’Ue comprende 12 giurisdizioni: Samoa americane, Anguilla Antigua and Barbuda, Figi, Guam, Palau, Panama, Russia, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini americane, Vanuatu.La lista dell’Ue delle giurisdizioni fiscali non cooperative comprende i Paesi che non hanno avviato un dialogo costruttivo con l’Ue sulla governance fiscale o che non hanno mantenuto gli impegni assunti per attuare le riforme necessarie. Tali riforme dovrebbero essere finalizzate al rispetto di una serie di criteri oggettivi di buona governance fiscale, tra cui la trasparenza fiscale, l’equità della tassazione e l’attuazione di standard internazionali volti a prevenire l’erosione della base imponibile e il trasferimento dei profitti. L’elenco viene aggiornato due volte l’anno.Intanto, secondo la recente indagine “Global Tax Evasion Report 2024 nel focus relativo al nostro paese mostra che la sola ricchezza “finanziaria”, vale a dire azioni, bond, quote fondi e depositi bancari, trafugata dagli italiani verso paradisi fiscali in Svizzera, Asia, Europa e America è pari a 196,5 miliardi di euro. Di questi 181 miliardi sono depositati su conti correnti di banche off-shore o in altre attività finanziarie, quali, azioni, obbligazioni e quote fondi.Di questa cifra, il 45,5% pari a 82,6 miliardi è fuggito in Svizzera, nonostante i grandi passi avanti fatti in questi ultimi anni per abbattere il segreto bancario; il 33,8% pari a 61,5 miliardi è fuggito in altri Paesi dell’Unione Europea come l’Irlanda e l’Olanda; il 14,6% pari a 26,6 miliardi è volato in Asia; il 6% pari a 11 miliardi ha oltrepassato l’Oceano ed è finito in America.La ricchezza degli italiani è stata impiegata anche per acquistare, senza dichiararli, beni immobili in particolari località per una cifra complessiva di 15,5 miliardi di euro. Il valore deli immobili acquistati in Costa Azzurra ammonta a 7,3 miliardi, quello delle proprietà Acquistate a Parigi a 3,7 miliardi, a Londra a 2,7 miliardi, a Oslo attorno ai 200 milioni e, fuori dall’Europa, a Dubai a 920 milioni ed a Singapore a 140 milioni. LEGGI TUTTO

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    MEF, il 23 febbraio in asta BTP Short Term e indicizzati

    (Teleborsa) – Venerdì prossimo, 23 febbraio, andranno in asta fino a 5,5 miliardi complessivi di BTP Short Term e di BTP indicizzati all’inflazione europea con scadenze a 5 e 30 anni. Lo rende noto il Ministero dell’economia e delle finanze aggiungendo che in particolare andranno in asta da 3,5 a 4 miliardi di euro di Btp short term con scadenza 28 gennaio 2026 e cedola 3,20%; da 500 milioni a 1 miliardi di Btpei a 5 anni con cedola 1,50% e da 250 a 500 milioni di euro di Btpei a 30 anni con cedola 2,55%. Per tutte le emissioni il regolamento è previsto il 27 febbraio. LEGGI TUTTO

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    Zes Unica, prima riunione della cabina di regia: focus sul Piano Strategico

    (Teleborsa) – Si è svolta presso la Biblioteca Chigiana la prima riunione della cabina di regia per la Zes Unica, convocata dal Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto a cui hanno preso parte i rappresentanti dei Ministeri, delle 8 regioni del Mezzogiorno interessate, (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna) dell’Upi e dell’Anci. Al centro dell’incontro – informa un comunicato – la messa a punto del Piano strategico della Zes Unica su cui sarà declinata la politica di sviluppo del nuovo organismo, frutto, ha spiegato il Ministro Fitto nella sua introduzione “di una visione di respiro europeo che consentirà di massimizzare l’impatto competitivo dell’intero Mezzogiorno nello scenario internazionale, con il riconoscimento di eguali chance di sviluppo a tutti i territori dell’Italia meridionale e a tutte le imprese già insediate nel Sud o che volessero insediarsi”. In base a quanto stabilito dal decreto Sud, alla cabina di regia sono affidati i compiti di indirizzo, coordinamento, vigilanza e monitoraggio della Zes Unica. “Alla Struttura di missione Zes, a cui sono trasferite le funzioni già di titolarità degli otto Commissari straordinari – ha proseguito Fitto – il compito di predisporre il citato Piano strategico”.Nel corso dell’incontro si è proceduto all’approvazione del regolamento di organizzazione dei lavori e alla costituzione della Segreteria tecnica, che si occuperà dell’istruttoria delle riunioni della Cabina di regia, e sarà composta da rappresentanti designati dalle amministrazioni, e coordinata dalla Struttura di missione. Nell’illustrare i compiti della Struttura di Missione per il funzionamento e lo sviluppo della Zes, il Ministro ha ricordato che a partire dall’1 marzo 2024, le funzioni svolte dagli otto Commissari straordinari saranno trasferite alla Struttura. Fino a quella data, i Commissari straordinari sono tenuti a ricevere le istanze finalizzate al rilascio dell’autorizzazione unica e a concedere il relativo provvedimento, con una competenza che si estende all’intero territorio regionale di riferimento. “Il Piano strategico della Zes avente durata triennale definirà, in coerenza con il Pnrr e con le programmazioni nazionali e regionali dei fondi strutturali europei, la politica di sviluppo della Zes Unica – ha dichiarato Fitto – e sarà adottato con Dpcm previo parere della Cabina di regia. Al Piano spetterà il compito di indicare gli investimenti e gli interventi prioritari per lo sviluppo della Zes unica ma, soprattutto, i settori da promuovere e i settori da rafforzare, a cui applicare il regime semplificato dell’autorizzazione unica”. “Proprio per la predisposizione del Piano, a partire dalle prossime settimane saranno convocati appositi tavoli tematici – ha concluso Fitto – allo scopo di avviare un confronto con tutti i principali attori, pubblici e privati, comprese le associazioni di categoria, e ricevere i relativi contributi, con la piena partecipazione delle regioni interessate, dell’Upi e dell’Anci”.”La cabina di regia odierna segna l’avvio della Struttura di Missione e delle attività propedeutiche all’adozione del Piano Strategico della ZES Unica del Mezzogiorno. Questo nuovo strumento sarà utile per attrarre gli investimenti esteri, che gestiremo anche attraverso lo sportello unico al Mimit”. Ha scritto su X il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.”L’avvio dei lavori della Cabina di regia per la Zes unica del Sud è una notizia positiva non solo per il Mezzogiorno, ma per tutto il Paese. Si conferma l’impegno del Governo a intervenire con iniziative significative per ridurre i divari e stimolare la crescita, attraverso l’adozione di un piano strategico e di politiche di sviluppo”. Lo ha affermato in una nota il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, al termine della cabina di regia. “Un lavoro che si potrà elaborare con la piena partecipazione delle regioni, predisponendo investimenti e interventi prioritari in base alle esigenze di ciascun territorio e per i settori da promuovere o rafforzare. La Zes unica – ha aggiunto Calderoli – è un’opportunità per il Sud che si sposa appieno con l’autonomia differenziata e i principi di trasparenza, responsabilità e buona amministrazione promossi dall’Esecutivo fin dall’inizio. Insieme potranno essere un volano per far decollare il Mezzogiorno, nell’interesse dei cittadini e a beneficio di tutto il Paese”. LEGGI TUTTO

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    FIAT nel 2023 continua a crescere del 12% a livello globale e si conferma primo marchio Stellantis

    (Teleborsa) – FIAT nel 2023 ha aumentato il suo volume di vendite globali del 12%, registrando un totale di 1,35 milioni di unità vendute in tutto il mondo e confermandosi il primo marchio di Stellantis in termini di volume di vendite. La sua leadership globale è evidenziata dai risultati significativi in Europa, Sud America, Medio Oriente e Africa. Il marchio è infatti leader nei suoi quattro “mercati domestici” con una quota del 21,8% in Brasile, del 12,8% in Italia, del 15,7% in Turchia e del 78,6% in Algeria, rispettivamente con diversi modelli al vertice: Fiat Strada in Brasile, Panda in Italia, Tipo in Turchia e Algeria.Olivier Francois, CEO di FIAT e Global CMO di Stellantis, ha dichiarato: “Nell’ultimo anno siamo cresciuti a livello globale, consolidando la nostra posizione di player mondiale e, per il terzo anno consecutivo, FIAT ha dimostrato di essere il primo Brand Stellantis in termini di volumi, segnando a livello globale un +12% rispetto allo scorso anno e contribuendo così agli ottimi risultati del Gruppo.” E continua “Nel 2023 in Europa abbiamo lanciato due nuovi importanti prodotti: la nuova Fiat 600 – che segna il ritorno di FIAT nel segmento B – e la nuova Topolino. Insieme renderanno ancora più solida la nostra leadership nell’offerta di una mobilità urbana sempre più sostenibile”. “In Sud America FIAT ha confermato la sua leadership con una quota di mercato del 14,5%, insieme alla leadership in Brasile. In Medio Oriente e Africa, abbiamo confermato il nostro ruolo chiave anche in Turchia e, grazie al nuovo stabilimento in Algeria, siamo entrati in un nuovo importante mercato, conquistandone la leadership. Siamo quindi pronti per un grande 2024. E presto inizierà la seconda stagione di FIAT, dando vita all’altra anima del nostro amato marchio, quella che corrisponde ad inclusività, ingegnosità, italianità e globalità”, ha aggiunto.Punta di diamante della strategia di elettrificazione di FIAT, lo scorso anno la 500e è stata la numero uno in Europa nel segmento A+B BEV con una quota di mercato del 14,7%, in crescita di 0,3 punti rispetto al 2022. Si è classificata al primo posto anche in Italia, Germania, Spagna, Belgio e Austria e al secondo posto in Francia. Nel mercato delle city-car, FIAT ha immatricolato oltre 230.000 Fiat 500 (esclusa la versione BEV) e Panda, raggiungendo una quota del 44,4%, confermando la supremazia europea di FIAT. Tra i veicoli commerciali, FIAT Professional Ducato è stato il numero uno del Gruppo Stellantis, posizionandosi al 7° posto nel mercato degli LCV in Europa.In Italia, FIAT è leader nel mercato delle autovetture con 175.000 unità vendute, pari all’11,1% della quota di mercato sull’intero anno. La Fiat Panda Hybrid, prodotta a Pomigliano, è stata la più venduta in Italia, per il 12° anno consecutivo. Insieme alla Fiat 500 Hybrid, il marchio ha raggiunto il 66,5% di quota nel segmento delle city car. La Fiat 500e, prodotta a Torino Mirafiori, è stata la city car elettrica più venduta in Italia. La Fiat 500X, prodotta a Melfi, è cresciuta del 25% rispetto al 2022.FIAT Professional è stata leader del mercato dei veicoli commerciali, con 51.000 immatricolazioni pari a una quota di mercato del 26,1% nel 2023. In particolare, il Fiat Ducato, il Doblò e il Fiorino si sono classificati al primo posto nei rispettivi segmenti, mentre lo Scudo si è piazzato al secondo posto con una crescita del 2,9% rispetto all’anno precedente. Inoltre, il Fiat Professional Ducato, prodotto ad Atessa (Italia), è stato il più venduto nel suo Paese d’origine con oltre 21.900 immatricolazioni e una quota di mercato del 29,4% (+10% rispetto al 2022). LEGGI TUTTO

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    Elezioni Ue, la proposta di Confindustria per il “Rinascimento dell’industria europea”

    (Teleborsa) – Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ed il delegato dell’Associazione per l’Europa, Stefano Pan, hanno lanciato un dossier di un centinaio di pagine – “Fabbrica Europa” – che contiene le proposte di Confindustria “per un’Europa competitiva”: una analisi elaborata in una logica “di sistema” che ha coinvolto tutte le articolazioni di via dell’Astronomia, rivolta alle forze politiche ed in particolare ai candidati alle prossime elezioni europee.”Il futuro dell’Europa e` legato al Rinascimento dell’industria europea”, hanno sottolineato i due rappresentanti di Confindustria preannunciando una serie di incontri prima delle elezioni, a partire dagli eurodeputati italiani. “Le imprese hanno una funzione cruciale nella societa`, grazie alla loro capacita` di produrre beni e servizi e di creare posti di lavoro di qualita`. Ma, per vincere le sfide globali, l’unica strada percorribile e` puntare su una rinnovata competitivita` dell’industria europea. Solo un’industria competitiva e forte potra` garantire, infatti, prosperita`, benessere e pace sociale nel nostro continente”, hanno sottolineato.Il Parlamento europeo “che sara` eletto nel prossimo giugno – hanno aggiunto ancora Bonomi e Pan, nella presentazione del documento – dovra` prendere decisioni vitali per l’Unione europea: la guerra in Ucraina e in Medio Oriente, la crisi energetica e quella delle materie prime, le iniziative dei nostri competitors globali (in primis USA e Cina) richiedono all’Europa di prendere delle iniziative forti e senza precedenti, e di farlo velocemente”. LEGGI TUTTO